venerdì 21 novembre 2025
Coppa Milano-Sanremo a Milano Autoclassica
giovedì 20 novembre 2025
Riviera Formula 1: dopo 45 anni debutta in pista il sogno dí Alberto Colombo
Correre in Formula 1 con una propria monoposto costruita in Brianza, era il sogno di Alberto Colombo, ma tante cose non avevano funzionato, ora è diventato una realtà. La Riviera Formula 1 era considerata una monoposto fantasma, un progetto nato sulla carta, qualche pezzo realizzato - per l’esattezza la scocca - poi tutto è sparito, inghiottito dal tempo e da una serie di eventi che hanno impedito la realizzazione del sogno di Alberto Colombo.
Il “capellone di Varedo” ci aveva creduto, ma quel sogno aveva imboccato la strada sbagliata ed era rimasto tale fino ai giorni nostri. Sono trascorsi 45 anni e finalmente quel sogno è diventato realtà.
La Riviera, l’auto considerata solo un fantasma, ora gira in pista anche se Alberto può solo ammirare la sua monoposto dall’alto dei cieli. Di quella avventura nata in Brianza sono stati ritrovati pezzi e progetti ed è stata portata a termine da un gruppo di amici nella memoria dell’ex patron.
Sulla Riviera di Formula ci doveva correre Alberto Colombo nel 1980, ma il progetto è naufragato ancor prima di iniziare. Il nome “Riviera F1-70” già identifica la monoposto, ma non si riferisce alla riva del mare o di un fiume, bensì alla società che gestiva lo sponsor del progetto.
Marco Fumagalli, pilota gentleman vincitore tra l’altro di una Le Mans Classic, e Massimo Pollini, uno dei più rinomati tecnici mondiali nel restauro di monoposto, hanno ritrovato quel che era rimasto di quella avventura. Ci hanno voluto credere e quella monoposto fantasma ora esiste, come spiega Marco.
“L’ingegnere Giorgio Valentini era l’autore del progetto che era stato finanziato dallo sponsor Le Coq Sportif tramite l’importatore italiano Riviera Spa, una società formata da quattro personaggi che volevano anche portare il pilota e team manager in Formula 1. Alberto Colombo, ex Campione Italiano di Formula 3, era uno dei piloti privati più competitivi nel panorama della Formula 2 ed aveva già tentato la strada della categoria superiore con la ATS e la Merzario, senza però riuscire a prendere il via nella gare visto la scarsità di mezzi.”
Il pilota di Varedo, dopo questi tentativi fallimentari, era ritornato a correre in Formula 2 con una March/BMW gestita dalla San Remo Racing, la squadra da lui fondata e diretta, ma la voglia di correre in Formula 1 non era passata.
“Alberto Colombo aveva acquistato del materiale da Willi Kauhsen che a sua volta aveva tentato l’avventura con la sua squadra nel 1979. In quella fornitura era compreso anche il motore, le foto della Riviera apparse sui giornali dell’epoca riguardavano una specie di manichino realizzato con quei pezzi. Contemporaneamente era partito il progetto per la realizzazione della Riviera F1, affidato a Valentini un docente di ingegneria al Politecnico di Milano che aveva già progettato diverse monoposto. L’ingegnere disegnò una monoscocca in pannelli di lega leggera e fece realizzare il telaio alla Thompson, la società inglese che aveva già lavorato per la Ferrari e per molti piccoli costruttori britannici. La Riviera viene subito pensata come una macchina ad effetto suolo, con pance laterali che contengono i canali venturi, mentre la meccanica si basa sul motore V8 DFV Cosworth unita alla trasmissione della Hewland.”
Fatto il telaio tutto si ferma in una storia che finisce nel mistero.
“Colombo in alcune interviste ha parlato di problema con il telaio che pesava 20 Kg di troppo come causa della rottura con lo sponsor che giudicava la monoposto non adatta a competere nella categoria. Inoltre Bernie Ecclestone richiese una garanzia pari ad un miliardo di Lire e lo sponsor rinunciò a quell’avventura bloccando il tutto.”
A distanza di molti anni la storia prende però un’altra piega, con alcuni elementi raccontati da un amico di Alberto Colombo ed ex socio di quella avventura.
“Ufficialmente il tutto si ferma quando arriva anche la richiesta di Ecclestone e servirebbero altri soldi per una monoscocca più leggera. I racconti dell’epoca parlano di ben 600 milioni di Lire stanziati per la realizzazione del progetto, una cifra esorbitante e mai verificata per il materiale prodotto. Probabilmente ci sono delle altre strade per tentare di capire questa misteriosa avventura: in quei giorni si era aperta l’opportunità di diventare sponsor della nazionale di calcio italiana che avrebbe dato una grande visibilità al marchio francese. Quello stanziamento sarebbe probabilmente servito a finanziare commercialmente l’operazione che si è conclusa con la fornitura e la sponsorizzazione della squadra che vinse il mondiale 1982 con Bearzot. Il tutto passò tramite la Riviera Spa, l’importatore italiano, che aveva bisogno di ingenti capitali per il calcio e dovette rinunciare alla Formula 1.”
Marco è il proprietario della monoposto. Il sogno è quello di correre nelle gare storiche.
“Recuperati i disegni, tramite l’amico del pilota di Varedo, abbiamo scoperto che la scocca era abbandonata nello scantinato di una ditta in alta Brianza da un altro amico di Colombo. Con Massimo ci siamo entusiasmati all’idea di dare vita alla “monoposto fantasma”, così è subito partita questa avventura gestita dalla nostra struttura di restauro. Massimo Pollini si è occupato di tutta la parte tecnica coadiuvato anche da ex meccanici del Team San Remo Racing dell’epoca. Abbiamo iniziato nel mese di gennaio del 2024 verificando tutti i disegni e trasferendo il tutto in formato CAD digitale per la realizzazione dei pezzi mancanti sulle moderne macchine utensili a controllo numerico. Il vero problema è che, per la FIA, questa macchina non è mai esistita, non è mai stata omologata e di conseguenza non ha mai corso. Nelle gare storiche corre già un’altra vettura simile alla nostra: la Ferrari 312B3 Spazzaneve che non aveva mai partecipato a nessuna gara all’epoca. Ora vedremo come fare per la burocrazia necessaria e vedere finalmente in pista la Riviera F1 nel ricordo di Alberto.”
La Formula 1 che non corse mai adesso è pronta, ha girato in pista, Marco Fumagalli e Massimo Pollini hanno realizzato il sogno di Alberto Colombo e sono pronti a dare un nuovo finale a questa bella e misteriosa storia della Brianza motoristica.
Foto ©Massimo Campi
Foto ©Massimo Campi
Foto ©Massimo Campi
Rachele Somaschini e #CorrerePerUnRespiro al via della DAKAR CLASSIC 2026 su camion, in un progetto tutto al femminile
Rachele Somaschini, dopo l’impegno di questa stagione nel Campionato del Mondo Rally (FIA WRC2), si mette alla prova nel 2026 nel rally raid più noto al mondo, la Dakar - nella categoria Classic, gara di regolarità, navigazione e abilità destinata ai veicoli d’epoca - alla guida di un mezzo pesante, per oltre 7.000 chilometri attraverso il deserto saudita. In quest’impresa a bordo del Mercedes-Benz Unimog 435 del 1988 di Tecnosport Rally – storica realtà comasca e punto di riferimento nei rally raid dal 1992 - la affiancheranno due donne, rendendo questa partecipazione un’unicità italiana nella storia della Dakar Classic: Serena Rodella (in qualità di secondo pilota e meccanico) e Monica Buonamano (navigatore), già esperta di questa durissima competizione, condivideranno infatti l’abitacolo del camion con Rachele, formando così il Ladies Dakar Team. Serena Rodella ha al suo attivo un decennio di competizioni in fuoristrada, dove ha conquistato 5 titoli nazionali femminili, dal 2021 al 2025. Il curriculum di Monica Buonamano conta, oltre a un’esperienza ultratrentennale e vittorie nei rally storici, endurance e cross-country, la partecipazione alle ultime tre edizioni della Dakar Classic come copilota su auto e camion. Orizzonti decisamente nuovi anche per #CorrerePerUnRespiro, il progetto solidale che Rachele Somaschini ha fondato nel 2016 per coniugare la sua attività nel motorsport alla sensibilizzazione e raccolta fondi per la ricerca della Fondazione Ricerca sulla fibrosi cistica, la patologia genetica da cui è affetta dalla nascita. L’iniziativa charity – che ad oggi ha raccolto oltre 520.000 euro di donazioni, è infatti alla base anche di questa avventura sportiva estrema, destinata a raggiungere un’ampia audience a livello internazionale. Per poter intraprendere quest’ennesima sfida con sé stessa, Rachele ha dovuto intensificare la sua preparazione fisica, conseguire a tempo di record la patente C ed effettuare, insieme al suo equipaggio, qualche giornata di test in Tunisia. Prova fondamentale per approcciare le dinamiche base della guida di un mezzo pesante su fondo sabbioso e tecniche di navigazione CAP. In gara dovranno infatti gestire un camion da oltre 44 quintali di peso (a vuoto) con 130 CV, tra dune e piste di sabbia, per un media di circa 600 km/ giorno di prove speciali e trasferimenti. Un’operazione impegnativa anche economicamente - la DAKAR Classic - che mai si sarebbe realizzata senza il fondamentale sostegno dei maggiori sponsor che accompagnano la pilota milanese ormai da diverse stagioni - Prima Assicurazioni, Mapei, SLF Abrasivi, Kemtec, Gruppo Meregalli – a cui si aggiunge il significativo supporto di Castrol (anche partner tecnico che testerà in gara la linea camion), di FIAMM (anche partner tecnico per le batterie di avviamento) e la collaborazione con Sparco e Stilo in qualità di consolidati partner tecnici. “Non mi rendo ancora conto che questo grande sogno si stia concretizzando – commenta Rachele Somaschini – perché fantastico sulle immagini della Dakar da quando ero ragazzina ma mai avrei pensato un giorno di vedere il mio nome tra gli iscritti, e di affrontare il deserto alla guida di un mezzo pesante.” “Chi mi conosce sa che superare i miei limiti è il motore della mia esistenza – prosegue la pilota -. L’unico modo che sento utile a combattere la patologia che mi accompagna e per la quale ancora non esiste cura. Tuttavia, con la Dakar Classic mi metto alla prova in qualcosa che è davvero molto oltre la zona di confort, senza sapere realmente cosa mi aspetta, ma sono eccitatissima.“ “Dovrò comunque conciliare le rigide e massacranti tempistiche di gara con le mie terapie e con la mia sensibilità alle alte temperature – aggiunge ancora Rachele - Tutto questo costituirà una sfida nella sfida ma - al tempo stesso - un’occasione unica per portare il messaggio di CorrerePerUnRespiro in altri continenti e in contesti molto diversi dal mio. Di fronte a questa opportunità la difficoltà diventa uno stimolo e non vedo l’ora di mettermi in gioco. Conto molto anche sull’esperienza del mio equipaggio di donne toste e ferrate in questo tipo di gara, e su quella di Tecnosport Rally - che ha un track-record pluriennale nella Dakar - e sento di essere supportata al meglio.” “Non finirò mai di ringraziare abbastanza i miei sponsor - conclude la pilota – che mi danno l’opportunità di coronare il sogno di partecipare a questa gara unica, e tutti i miei sostenitori che mi supportano con tanto entusiasmo e affetto, spingendomi a dare sempre il massimo.” La DAKAR Classic prende il via il 3 gennaio 2026 a Yanbu, sul Mar Rosso, con il Prologo, la tappa preliminare che definisce l’ordine di partenza dei concorrenti. L’itinerario competitivo include poi 13 tappe, di cui una marathon - che non prevede assistenza al bivacco -, con un giorno intermedio di riposo, per un totale di oltre 7.000 km totali di cui 4.126 km di prove speciali (record della gara). La conclusione dell’evento avrà luogo a Yanbu il 17 gennaio. Per chi desiderasse sostenere il progetto #CorrerePerUnRespiro è possibile scegliere i regali solidali su correreperunrespiro.it o effettuare una donazione. |
MOTOGP / LA STAGIONE PIÙ VINCENTE NELLA STORIA DI APRILIA RACING. UN 2025 DA RECORD: TERZO POSTO NEL MONDIALE CON MARCO BEZZECCHI E SECONDO NEL CAMPIONATO COSTRUTTORI
mercoledì 19 novembre 2025
ASI VILLAGE A MILANO AUTOCLASSICA 2025
domenica 16 novembre 2025
Brusa-Zanazio concedono il bis nel 9° Special Rally Circuit della Vedovati Corse
Seconda vittoria consecutiva di Cesare Brusa e Guido Zanazio (Citroen C3 Wrc+, Gino Motorsport) allo Special Rally Circuit by Vedovati Corse, che si è disputato oggi all'Autodromo Nazionale Monza e che è giunto alla nona edizione. I due, sotto un diluvio incessante, hanno conquistato tutte e quattro le prove in programma. Brusa con questo successo è diventato il pilota più vincente in questa gara: ora si trova a quota tre, contando pure la vittoria del 2017.
A differenza di un anno fa il pilota bergamasco di Rovetta, che gareggia abitualmente con la Porsche 911 GT3 nella Michelin Cup, ha guidato per tutta la competizione, lasciando il quaderno delle note all’amico di Gravellona Toce. “E’ stata una gara difficile per le condizioni meteo ma devo ammettere di trovarmi a mio agio sotto la pioggia”, ha affermato Brusa.
Secondi i valsabbini Alberto Dall’Era e Daniel Zanelli, anch'essi al volante di una Citroen C3 Wrc+ Gino Motorsport. Podio in rimonta per il quattro volte tricolore Andrea Crugnola (primo tra le Rally 2 con la Citroen C3, Easi) navigato da Stefano Tavernini, che ha avuto la meglio sui comaschi Marco Butti e Andrea Botta, alla prima volta su Toyota Yaris Gr (Step Five).
Quinto Luciano “Linos” con Silvia Rocchi su Skoda RS Bianchi Team. Il driver bresciano è risultato anche primo tra gli Over 55.
In gruppo RC3N successo per Riccardo Pederzani e Martina Omacini (Renault Clio, KZ Racing Team). La RC4N è stata dominata da Giuseppe “Giò” Dipalma e Mirko Russo (GiakSportRent). Matteo Ferrarol e Francesca Belli hanno, invece, prevalso in RC5N sulla Renault Clio della Ats Motorsport.
Il premio dedicato a Luciano Vedovati è stato consegnato a Marco Butti, primo Under 25 all’arrivo.
Sara Micheletti, valtellinese di Piateda col compagno Simone Miele, ha conquistato la femminile al volante della Skoda RS DreamOne Racing.
Primo Under18 il toscano Lorenzo Lenzi in coppia con Alessio Natalini (Skoda Fabia Evo Pavel).
Nelle storiche successo per la Lancia Delta Evoluzione di Giuseppe Collura e Federico Di Leo preparata da Marcauto.
FERRARI E FUOCO CAMPIONI DELLA FIA GT WORLD CUP A MACAO
Macao, 16 novembre 2025 - La Ferrari 296 GT3 di AF Corse, guidata da Antonio Fuoco, vince la FIA GT World Cup a Macao, il premio più importante che la FIA riconosce a piloti e costruttori in ambito GT. Un fine settimana che il pilota ufficiale Ferrari ha dominato, ottenendo Super Pole, vittoria nella Qualifying Race, vittoria nella Main Race e il giro più veloce. Per Ferrari si tratta del primo successo sul Circuito da Guia, uno dei più tecnici e selettivi del panorama automobilistico, e in questa manifestazione. La prestazione di Fuoco è stata accompagnata dal quarto posto ottenuto da Yifei Ye, quinto al traguardo ma promosso a fine gara in seguito alla penalizzazione che i commissari infliggevano a Joel Eriksson.
La gara. Il via si rilevava particolarmente avvincente e non senza colpi di scena. Subito dopo essere transitati sul rettilineo di partenza, alle spalle di Fuoco, scattato dalla pole position, e Ye, Picariello perdeva il controllo della sua Porsche finendo contro le barriere. L’alfiere di Harmony Racing subiva un contatto che danneggiava l’aerodinamica della vettura ed era costretto a difendersi dall’attacco da parte di svariate vetture anche se, approfittando di un contatto multiplo alla Lisboa che coinvolgeva quattro piloti, Ye riusciva a contenere i danni emergendo quinto dalla insidiosa piega a destra. La situazione in pista provocava l’ingresso della Safety Car che ricompattava un gruppo dove la seconda 296 GT3 di Winhere Racing guidata da Deng occupava la sesta posizione. La vettura della direzione gara rientrava in pit-lane con tredici tornate da affrontare e Fuoco deciso ad evitare ogni possibile insidia da parte di Marciello già dalla ripartenza. Il pilota di AF Corse sorprendeva lo svizzero scattando mentre stava ancora riscaldando gli pneumatici e mettendo fra sé ed il rivale preziosi decimi che poi, nel corso dei passaggi seguenti, salivano fino a raggiungere quasi cinque secondi, grazie anche ad un’impressionante sequenza di giri veloci, il più rapido dei quali in 2’16”581. Immediatamente alle loro spalle Ye cercava di portare i suoi attacchi a Eriksson, quarto e non troppo distante da Heinrich, terzo sotto la bandiera a scacchi. Deng, invece, perdeva alcune posizioni per consolidarsi all’ottavo posto. Fuoco amministrava il vantaggio nel finale, andando a vincere la corsa per la prima volta nella storia di Ferrari con la 296 GT3 di AF Corse, mentre Ye chiudeva quinto per Harmony Racing e Deng ottavo per i colori di Winhere Racing. A fine gara, la decisione dei commissari sportivi di penalizzare Eriksson promuoveva al quarto posto Yifei Ye, mentre Yi Deng rimaneva in ottava posizione. (www.ferrari.com)
sabato 15 novembre 2025
A Misano ultime pole position 2025 del National GT Challenge
| ph Claudio Signori |
Ultima giornata di qualifiche in casa National GT Challenge: prevista un’unica sessione con doppio esito in vista delle due competizioni di domani.
Doppietta di pole position per Federico Scionti nel gruppo GT Cup, con un ottimo tempo al giro in 1’35.667 che gli consente di distaccarsi da Lucio Gioffrè e Pietro Giordano, rispettivamente secondo (1’39.253) e terzo miglior tempo (1’39.265). Analogo scenario per le Q2, con ancora un miglioramento in 1’35.368, con stavolta Luigi Moccia e Guazzaroni Alessio in 1’38.879 e 1’39.154.
Per il gruppo GT3 è Stefano Valli il poleman delle Q1 ad 1’37.171 con Angelo Ambrosio in 1’39.411; scambio di posizioni in Q2, con Pasquale Pastore in pole position ad 1’36.511 e Stefano Valli a seguire in 1’36.924.
Per concludere con la categoria GT Cup Light, in Q1 miglior tempo per il campione Lyle Schoefield in 1’38.731, con Hakim Rehan che nel Q2 chiude ad 1’44.063.
Questi sono dunque i presupposti per un’effervescente domenica di motori: non ci resta che attendere lo spegnimento dei semafori con entrambe le competizioni a chiudere la lunga cavalcata 2025. Appuntamento a domani, start previsto alle ore 11 ed alle ore 16.45, ed in live sul canale ufficiale YouTube @PNKmotorsport.
(Silvia Napoletano / Ufficio Stampa PNK Motorsport)
A MONZA TUTTO PRONTO PER LO SPECIAL RALLY CIRCUIT
mercoledì 12 novembre 2025
DUE CAMPIONI DEL MONDO E OTTANTADUE ISCRITTI ALLO SPECIAL RALLY CIRCUIT BY VEDOVATI


































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