venerdì 3 ottobre 2025
Tutto sulle Sport-Prototipo nell’ ultimo libro di Massimo Campi per Giorgio Nada Editore
giovedì 26 giugno 2025
Ferrari crisi e riscatto
credits: @racingpicture |
La Ferrari è un mito, su questo non ci sono dubbi. D’altronde, la scuderia di Maranello è l’unica ad aver preso parte a tutti i campionati di Formula 1, la categoria regina del motorsport, a partire dalla sua inaugurazione nel 1950. Ma non sempre passione, esperienza e dedizione assolute bastano a garantire il successo. Infatti, dopo le prime travolgenti affermazioni mondiali con Ascari (1952 e 1953), Fangio (1956), Hawthorn (1958), Hill (1961) e Surtees (1964), la Rossa ha dovuto affrontare tre lunghi cicli di digiuno intermittente: quello interrotto da Niki Lauda dopo undici anni nel 1975, quello durato dal trionfo del 1979 di Jody Scheckter all’inizio dell’era Schumacher nel 2000 e quello, purtroppo ancora in corso, iniziato l’indomani della vittoria di Kimi Raikkonen nel 2007.
Un grande esperto di cose ferrariste come Adriano Cisario passa al vaglio queste parentesi temporali individuandovi i punti di snodo, rievocando le decisioni che hanno indirizzato (e a volte squassato) l’attività della Ferrari in quegli anni e riportando fatti, curiosità e dichiarazioni poco noti e a volte sorprendenti. Quanti ricordano o sanno, per esempio, che nel 1982 Enzo Ferrari aveva deciso di fare a meno di Gilles Villeneuve? Oppure che nel 1992 l’ipotesi del ritiro della scuderia dalla Formula 1 venne presa in seria considerazione? O ancora che Prost era pronto a tornare nel 1996 ma fu “bruciato” da Michael Schumacher? Di vicenda in vicenda, si arriva fino ai giorni nostri, col mancato rinnovo del contratto che tanto ha deluso Sebastian Vettel, fino all’ultimo, grande colpo: l’ingaggio del campionissimo Lewis Hamilton, anche lui alle prese con un digiuno personale che dura dal 2020 e quindi ben deciso a entrare, insieme alla Rossa, nell’ultra-leggenda della Formula 1.
L’autore
Adriano Cisario, nato a Bari nel 1965, è giornalista specializzato in motorsport, esperto di Formula 1 e autore del blog Motor Chicche. Oltre a collaborazioni con testate quotidiane («Gazzetta di Modena», «Quotidiano di Bari») e periodiche, è stato addetto stampa dell’Autodromo del Levante, ha svolto uno stage presso la Direzione della Comunicazione della Citroën a Neuilly-sur-Seine e un Master in Comunicazione Sportiva. Con Ultra ha già pubblicato Quasi ferraristi. Storie di piloti a un passo dal mito.
Da Surtees a Hamilton, dissidi, tragedie, flop e grandi trionfi della Rossa in Formula 1
Ultra Sport - pp. 216 - Euro 16,50
venerdì 1 novembre 2024
Correvamo con i Formulini”, Massimo Campi racconta la Formula 875 Monza, i protagonisti e le loro storie
Sera di giovedì 10 maggio 1965: inizia ufficialmente la storia della Formula 875 Monza, la piccola formula addestrativa voluta da Luigi Bertett, presidente dell’ACI Milano e da Romolo Tavoni, direttore sportivo dell’Autodromo di Monza ed ex segretario personale di Enzo Ferrari.
Il Trofeo Cadetti, il campionato della Formula 875 Monza, ha una storia lunga per il panorama italiano ed è durato fino ai primi anni del terzo millennio; è iniziato nel 1965 con la F.875, per proseguire dal 1982 con le successive Formula Panda, Formula Fire, Formula Junior Monza.
Nelle 18 stagioni, la Formula 875 Monza ha avuto un successo importante, gare con una media di 80 vetture con punte di oltre 100-110 partecipanti, quattro batterie per accedere alla finale dove riuscivano ad emergere i migliori del lotto. Questa piccola monoposto addestrativa, che aveva inizialmente un costo di sole 875.000 lire, è stata creata attorno al bicilindrico della Fiat 500 Giardiniera.
“Correvamo con i Formulini…”, quante volte abbiamo sentito queste parole nei ricordi di tanti personaggi del motorsport. La Formula Monza ha avuto il pregio di gettare le basi per creare una piccola ma importante scuola di piloti, costruttori, preparatori, meccanici, team manager, scuderie sportive e addetti ai vari servizi della pista. Alcuni di loro, crescendo, hanno dimostrato negli anni il valore formativo della categoria. Michele Alboreto, Arnaldo Bernacchini, Piercarlo Ghinzani, Alberto Colombo, Giovanni Salvati, Giorgio Francia, Luciano Pavesi, Franco Fraquelli, Artico “Tato” Sandonà, Guido Forti, Paolo Guerci, Massimo Pollini, Lucio Vergani, sono alcuni esempi.
Il libro racconta l’epoca della Formula Monza e dell’automobilismo da corsa, attraverso le storie e le interviste di alcuni personaggi. Molti di questi hanno iniziato la loro carriera sportiva da semplici appassionati,partendo dalla piccola monoposto per poi diventare dei professionisti nel mondo del motorsport; altri hanno preso strade diverse nella vita, ma le esperienze passate nell’abitacolo della Formula Monza sono state fondamentali per la loro formazione.
Attraverso i loro racconti si ha uno spaccato di come era il mondo dell’automobilismo minore dalla metà degli anni ’60 ai primi anni ’80. Un piccolo universo dove la passione per le corse, la meccanica e le realizzazioni artigianali, erano la linfa vitale di questa categoria e si confrontavano, sulla pista Junior di Monza, i futuri campioni, i meccanici, preparatori ed i piccoli costruttori.
Il libro di Massimo Campi raccogli storie, aneddoti, racconti di chi ha vinto o solamente iniziato ad occuparsi di motorsport, con la Formula 875 Monza: Romolo Tavoni, Michele Alboreto, Arnaldo Bernacchini, Giovanni Salvati, Pippo Bianchi, Leo Bartoli, Alberto Colombo, Riccardo Calegari, Meo Maestri, Lucio Calegari, Egidio Vergani, Sergio Melesi, Renzo Santandrea, Paolo Guerci, Artico Sandonà, Alberto Angeletti, I piloti di Casale Monferrato, Franco Fraquelli, Peo Consonni, Lino Notarnicola, Claudio Ciantia, Loris Papa, Salvatore Geraci, Guido Cappellotto, Fulvio Ballabio, Eugenio Mosca, Angelo Sonvico, Luigi e Sandro Corsini, Lucio Vergani, Massimo Pollini.
mercoledì 16 ottobre 2024
“Blu Stratos”, un libro per raccontare la straordinaria avventura di Piero Stratos
Un’affollatissima Sala Convegni del Castello di Verrone ha ospitato la presentazione del libro “Blu Stratos”, scritto dal giornalista Massimo Condolo ed edito dalla Fondazione Negri per iniziativa del portale Internet Portobellocar.
Dedicato alla vita sportiva del verronese Piero Spriano, conosciuto nell’ambiente motoristico anche col significativo soprannome di “Piero Stratos”, il libro racconta la storia di un ragazzo di campagna che un giorno, giovane dipendente dell’Autorimessa Oropa, “prese al volo un treno che ti passa davanti una volta soltanto nella vita”.
Quel treno era il pilota e preparatore biellese Claudio Maglioli, di cui Spriano divenne presto l’uomo di fiducia e il meccanico che, a metà anni ’60, lo accompagnava nelle gare di kart e di auto in giro per tutta Italia. Poi arrivò l’avventura Lancia F&M Special, che Spriano costruì materialmente con Maglioli e l’amico Luigino Foradini; con cui poi fondarono l’Officina Biellese M.F.S. (dalle iniziali di Maglioli, Foradini e Spriano).
Ben presto la scritta “Preparazione MFS Maglioli, Biella, Italy” iniziò a comparire sui parafanghi di molte Fulvia HF private, come quelle dei novaresi Gianni Besozzi e Sandro Brusati, vincitori fra l’altro dei Rally della Lana 1974 (su Lancia Fulvia), 1975 e 1976 (su Lancia Stratos) e poi del marchigiano Arnaldo Gianmarini e del biellese Giampiero Bagna.
Poi iniziò l’altra avventura, quella legata soprattutto al pilota francese Bernard Darniche e alla Lancia Stratos Chardonnet, “molto probabilmente” spiega l’autore del libro “la vettura da rally più titolata al mondo”.
“A ogni rally averlo come meccanico di fiducia era cosa che faceva la differenza” ha commentato, in diretta video dalla Francia, il campionissimo Bernard Darniche; “io gli lasciavo carta bianca, perché non c’erano figure equivalenti a lui!”
Giusto un attimo di emozione e poi Piero Spriano, pungolato da Massimo Gioggia, conduttore della serata, riprende a raccontare, con la “verve” di sempre, storie, aneddoti ed episodi di un percorso professionale davvero tutto da gustare. Intervengono anche l’ingegner Giovanni Tonti, per anni Direttore Tecnico del Reparto Corse Lancia e braccio destro del Direttore Sportivo Lancia, Cesare Fiorio; che nel libro ricorda che “in Lancia individuavamo sempre le eccellenze quando si trattava di scegliere un collaboratore e Claudio Maglioli e Piero Spriano erano fra queste” E poi ancora “Piero era essenziale per il risultato perché sapeva che per vincere bisogna fare le cose meglio dei concorrenti. Senza il suo contributo molte vittorie non sarebbero arrivate!”
All’evento hanno preso parte molte autorità sportive (dal vicepresidente di ACI Biella, Mauro Bocchio al presidente e al segretario di AMSAP, Carlo Tarello e Lucio Ferrigo), autorità locali (la vicesindaco di Verrone, Cinzia Bossi, il presidente della Pro Loco, Davide Vermi, e il segretario della locale associazione alpini, Daniele Savazzi) e poi ancora ex piloti come Federico Ormezzano, Giampiero Bagna, Gianni Besozzi, Sandro Brusati, Beppe Lampo e altri ancora.
Fuori, nel piazzale del Castello, hanno fatto da cornice all’evento le auto su cui Piero Spriano ha lavorato tutta la vita: la Stratos azzurra di Darniche, la F&M Special 2 di Munari e ancora una Lancia Fulvia gruppo 3 preparata dalla biellese M.F.S. e una rara Lancia Stratos stradale.
L’evento e la pubblicazione del libro sono stati curati dal portale Internet Portobellocar, nato alcuni anni or sono per iniziativa del biellese Maurizio Ribaldone e del vicentino Frank Molinari. “Il nostro sito” hanno spiegato “è una community al servizio di tutti coloro che condividono la nostra passione per i motori, un mondo a cui offriamo tutta una serie di servizi. Da oggi Portobellocar ha anche un’attività in campo editoriale, di cui questo libro è il primo capitolo”.
“Blu Stratos” può essere acquistato sul sito www.portobellocar.com.
venerdì 12 aprile 2024
LO STRANO INCONTRO
E’ un giorno come tanti altri a Barbaiana di Lainate, i rumori e i colori sono quelli di un borgo di gente laboriosa, la campagna intorno è rigogliosa, i venti della guerra che pure hanno appena cessato di spirare, sono solo brutti ricordi da dimenticare, si respira la normalità non certo noiosa e banale della pace, con i “grandi” al lavoro mentre i più “piccoli” frequentano la scuola. La vettura rossa è lì ferma, elegante e composta, come la persona che le si sta avvicinando per salirvi. I ragazzi sono più incuriositi che sfrontati, riconoscono il grande campione che è venuto in visita ai familiari. Carletto è il più vivace, lo hanno eletto capo di quella che si definisce come una tribù: gli Apache. Si tengono a distanza con rispettosa deferenza ma gli sguardi di tutti si incrociano e si guardano abbozzando anche qualche sorriso. Non parte, proprio non ne vuole sapere di accendersi, un inconveniente, una disavventura che diventa occasione di un incontro, uno strano incontro. Il campione è Gigi Villoresi, il bambino è Carlo Franchi, si guardano e si parlano, parole brevi che non sono di circostanza: il primo ha bisogno di una spinta che lo riporti verso gli impegni che lo attendono, il secondo è ben lieto di ordinare a tutta la “banda” di prestare l’aiuto richiesto. Il premio di un passaggio per un giro intorno alla casa che il campione concede al bambino diventa la sede di una promessa: ”Un giorno guiderò un’auto veloce come questa”, è il primo segnale di una staffetta, la rincorsa di un sogno che Gigi ha realizzato e che Carlo raggiungerà diventando “l’inarrestabile Gimax”. Si incontreranno di nuovo, a Milano, nell’officina di Alberto Ascari, dove Carlo imparerà i primi rudimenti del mestiere che lo vedrà realizzato come imprenditore. E poi sempre nel capoluogo lombardo, parecchi anni dopo, alla premiazione di un campionato conquistato, Gimax ridiventa per un attimo “Barbaiana”, così ha continuato a chiamarlo Gigi da quel lontano giorno mai dimenticato. Oggi è un giorno speciale a Barbaiana di Lainate, il Palazzo Meraviglia Villoresi Oscurati ci ospita come testimoni muti e ammirati nel silenzio rotto solo da una vettura rossa che porta nel suo essere le gesta del campione. La forza della fantasia ci soccorre nel vederli ancora qui mentre sfogliamo le pagine che raccontano le imprese sportive ed umane di due uomini diventati piloti e campioni. “A tutto gas e senza freni, gli amori e i dolori di un mito tra Maserati, Ferrari e Lancia”, è il volume che Valerio Villoresi ha dedicato al suo illustre antenato, un racconto dove le parole illuminano la nostra immaginazione e disegnano i tratti epici di avventure sportive indimenticabili che si intrecciano con “La vita e le gesta dell’inarrestabile Gimax”, scritto da Vittorio Piaggi, abbracciando il tempo e lo spazio che ha unito per sempre le loro storie.
giovedì 21 settembre 2023
“Monza 1922 - 2022”, Massimo Campi racconta 100 anni di Autodromo Nazionale
Monza 1922 - 2022
100 anni di passione, un secolo di storie
autore: Massimo Campi
formato 15x21 - pagine 272 – costo copertina 20 Euro
lunedì 15 maggio 2023
Moto MAS, la storia di un italiano che costruiva motociclette
mercoledì 26 aprile 2023
Presentato il libro “Porto Cervo Racing la storia, la passione, i successi 1999-2021”
lunedì 28 novembre 2022
Porsche 919 Hybrid: Immagini di una carriera