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martedì 23 luglio 2024

Stefano Peroni è il più veloce al Trofeo Scarfiotti Storico


Il 16° Trofeo Storico Lodovico Scarfiotti ha emesso i propri verdetti sui 9.927 metri che dal caratteristico centro termale marchigiano di Sarnano, si arrampicano fino alla vetta del Sassotetto. La gara organizzata dal Gruppo Sportivo AC Macerata è stata il sesto appuntamento del Campionato Italiano Velocità Salita Auto Storiche. Un evento sentito nel territorio sibillino della provincia di Macerata, che ha visto allo start la presenza di Fabio Fantegrossi neo primo cittadino di Sarnano e del Presidente dell’AC macerata Enrico Ruffini, mentre il grande pubblico ha affollato i terrapieni e le zone consentite lungo tutto il percorso.


Il miglior tempo sul tracciato lo ha ottenuto il vincitore di 5° Raggruppamento Stefano Peroni che su Martini MK32 BMW ha fermato il cronometro su 4’46”91, dopo delle proficue manche di ricognizione che hanno portato il fiorentino della Scuderia Bologna Squadra corse ad ottenere un nuovo successo con il quale ipoteca il 5° Raggruppamento, con la quarta volta nella stagione di un miglior tempo in gara sulla generosa monoposto che cura in proprio e con la quale mostra un feeling perfetto.

Salvatore Totò Riolo ha dominato il 4° Raggruppamento al volante della PRC A6 BMW, biposto con la quale il siciliano della Squadra Piloti Senesi era per la prima volta sui Monti Sibillini e con cui ha centrato il 6° successo di fila tra le auto costruite entro il 1990. Riolo ha testato le nuove coperture Pirelli e la scelta della mescola è stata più impegnativa del previsto in relazione al set up della vettura curata dalla Kaa Racing.

Con il terzo tempo in ordine generale Giuliano Peroni ha vinto il 3° raggruppamento, per il senior di casa Peroni è un successo importante che permette al fiorentino di allungare le mani sul titolo, con un tempo assolutamente gratificante, come lui stesso afferma:-“A me interessa realizzare tempi buoni, il campionato viene dopo”-.

Non si smentisce l’atro fiorentino ma portacolori del Team Italia Tiberio Nocentini, in una gara a lui da sempre congeniale ha usato al meglio il potenziale della ammirata Chevron B19 e del propulsore Cosworth per ottenere il 5° successo su 6 gare ed allungare in testa al 1° Raggruppamento nella serie tricolore ACI Sport, con il 5° tempo in Ordine generale.

Marco Ceteroni su Fiat 128 ha vinto il 2° Raggruppamento, di cui nella gara di casa ha ribaltato le sorti della vigilia.

Tra le monoposto di 5° Raggruppamento in ottima forma Antonio Angiolani, primo marchigiano al traguardo, anche per lui gara di casa dove ha trovato ottimo feeling con il tracciato e la March F.2 Toyota, con cui ha ottenuto il 4° tempo nell’ipotetico ordine generale, anche Massimiliano Vitali sul podio di Raggruppamento con la F. Alfa Boxer con cui ha conquistato i punti della classe oltre 1000 cc..

Per il 4° Raggruppamento il resto del podio è stato occupato dalle Sport Nazionali con il milanese Alessandro Trentini, autore del 6° tempo generale, al suo terzo successo consecutivo di classe su Lucchini SN Alfa Romeo, seguito dal piemontese Arnaldo Pinto, alla sua prima volta a Sarnano e virtualmente 9° in generale, su Lucchini SP 90, motorizzata sempre dalla casa del Biscione con propulsori di derivazione di serie, come tutte le biposto della categoria che negli anni ’80 e ’90 volle la Federazione.

Alle spalle di Peroni senior un bel duello per il 2° posto di 3° Raggruppamento deciso a favore di Marco Gentili sulla Fiat X1/9 in versione silhouette da 1600 cc, per meno di un secondo sull’altoatesino Erwin Morandell, anche lui su Fiat X1/9 ma di classe GTS 1600, rispettivamente autori del 7° e 8° tempo di gara. Sfortuna per il siciliano Gaetano Palumbo su Fiat X1/9, costretto allo stop per un guasto. Massimo Campogiani ha fatto bottino pieno in classe TC 1600 al volante della Volkswagen Golf GTI, con il 5° tempo di categoria alle spalle dell’abruzzese Daniele Di Fazio su Fiat X1/9, autore del 10° tempo tra tutti, ma davanti a Fabio Porfiri su Lancia Beta Montecarlo, primo in GTS2000.

Deciso attacco alla vetta perfettamente riuscito in 2° Raggruppamento per Marco Ceteroni, il driver di Porto Sant'Elpidio della Enro Competition, che nella gara di casa su Fiat 128 ha ribaltato i pronostici della categoria battendo Mario Straffi, migliore in prova 1 sabato, nella sfida tra Fiat 128 di classe T1300, dalla quale è stato estromesso Fiorello Perilli per un contatto costato un braccetto della berlina. Sul podio di Raggruppamento anche il siciliano “Ghost” che ha colto i punti di classe BC 1300 sulla AMS 176. Sotto al podio Alessandro Pieroni molto bravo su Giannini 650 NP a cogliere il massimo in classe TC700, come ha fatto il palermitano Giuseppe La Rocca su Alfa Romeo GTV in classe T200 dove ha sopravanzato la gemella del lombardo Ruggero Riva.

In 1° Raggruppamento ottima la gara di casa per Andrea Stortoni che sulla MINI Cooper S usata per l’occasione ha trovato immediata intesa con il tracciato e si è aggiudicato il 2° posto ed il successo in classe T1300. Stesso efficace epilogo per il lombardo Sergio Davoli su Porsche 911 T, salito sul podio di raggruppamento con il pieno di punti in classe GT2000 sul lungo percorso sarnanese. Anche Tonino Camilli ha chiuso in modo proficuo la competizione dove si è molto divertito sulla Fiat 1100 Ala D’Oro, primo di classe BC 1150 e 4° di categoria, seguito dal gratificato piemontese Francesco Stevanin sulla TVR Grantura di classe GT1600.

Classifiche raggruppamenti in gara: 1° Raggr.: 1 Nocentini (Chevron B19 Cosworth) in 5’35”75; 2 Stortoni (MINI Cooper S) a 46”81; 3 Davoli (Porsche 911T) a 1’21”47. 2° Raggr.: 1 Cetreoni (Fiat 128) in 6’17”14; 2 Straffi (Fiat 128 Rally) a 13”87; 3 Ghost (AMS 176) a 33”26. 3° Raggr.: 1 Peroni G.: (Oselal PA 8/9 BMW) in 5’15”83; 2 Gentili (Fiat X1/9) a 29”53; 3 Morandell (Fiat X1/9) a 30”46. 4° Raggr.: 1 Riolo (PRC A6 BMW) in 4’57”71; 2 Trentini (Lucchinio SN A.R.) a 43”19; 3 Pinto (Lucchini SP 90) a 49”73. 5° Raggr.: 1 Peroni S. (Martini Mk32 BMW) in 4’46”91; 2 Angiolani (March F.2 Toyota)a 44”66; 3 Vitali (F. Alfa Boxer) a 1’15”24



domenica 21 luglio 2024

Passanante e Molgora su Fiat 508C vincono la Coppa D’Oro delle Dolomiti 2024.


Cortina d’Ampezzo (Belluno) 20 luglio 2024 - La Coppa D’Oro delle Dolomiti 2024, targata ACI Belluno e valida per 
il campionato della massima serie del Tricolore di regolarità Classica ‘Grandi Eventi ‘ per auto storiche e moderne di ACI Sport, ha regalato spettacolo in una tre giorni, dal 18 al 21 luglio, dai grandi numeri a partire da quello dei partecipanti che si attesta agli oltre 90 equipaggi provenienti da ben 10 Paesi. A scrivere il proprio nome sull’albo d’oro della competizione sono Mario Passanante e Alessandro Molgora su Fiat 508C della Franciacorta Motori che, con questa vittoria, bissano il successo del 2023 ed eguagliano Giovanni Moceri che di Coppa D’Oro ne ha vinte 5.
 “I pediatri di precisione” Giovanni Moceri e Valeria Dicembre su Lancia Ardea del Classic Team se la sono “giocata” dalla prima all’ultima prova, agguantando una meritatissima seconda piazza in Classifica Generale e di 2 Raggruppamento, concludendo con uno scarto infinitesimale di 19,70 penalità rispetto a Passanante che sa di derby in salsa sicula. Soprattutto sul finale la rimonta dei coniugi Moceri e Dicembre su Lancia Ardea si è fatta più pressante.
Terzo il torinese Alberto Diana ed Alberto Carrotta sempre su Fiat 508C della Promotor Classic che completano anche il podio di 2 Raggruppamento, fermando i crono ad appena 31,79 penalità. Dopo l’uscita di scena di Luca Patron e “Steve Clark” per un problema elettrico alla loro Bentley 3 Litre, la 2^ tappa ha visto l’abbandono di altri big del calibro di Francesco e Giuseppe Di Pietra, fuori a causa di un guasto ai freni alla solitamente affidabile Fiat 508C dopo lo scollinamento di Passo Giau.

Autori di una gara senza sbavature Fabio Loperfido ed Alessandro Moretti su Lancia Ardea e per i colori della scuderia del presidente Corrado Corneliani si piazzano ai piedi del podio, davanti al bolognese Alessandro Gamberini e Guido Ceccardi sull’ammiratissima Fiat 514 MM della Promotor Classic che conquistano il primato del Gruppo RC1.
Sesti assoluti e primi di 3 Raggruppamento i coniugi di terra Sarda, Alessandro Virdis e Silvia Giordo che per l’appuntamento ampezzano si sono presentati allo start con un’altra splendida Porsche 356, diversa rispetto a quella solitamente utilizzata bianca, con livrea dei 4 mori, e sempre per i colori del Registro Italiano Porsche.

Certamente più impegnativa e farraginosa da condurre sui passi dolomitici ma con il vantaggio dei coefficiente è la Lancia Spider Casaro del 1928 dei coniugi Carlo Beccalossi e Marzia Marchioni che si classificano settimi assoluti e secondi di RC1.
In ottava posizione l’emiliano Massimo Zanasi con il presidente del Classic Team Corrado Corneliani su Fiat 508C, che hanno riscontrato problemi di traffico, mentre completano la top ten gli esperti Sergio Sisti ed Anna Gualandi sulla Lancia Lambda Spider Casaro del ‘29 sempre del Classic Team che hanno certamente apprezzato più i percorsi della seconda tappa, rispetto al traffico di Belluno delle prime prove, ottenendo in ogni caso il terzo posto di RC1. Decimi in Classifica Generale sono i piacentini Massimo Bisi e Claudio Cattivelli su Porsche 356 del ‘63 del Registro Italiano Porsche sulla quale salgono sul secondo gradino del podio di 3 Raggruppamento, podio completato da Leandro Gasbarri ed Emilio Casolari sempre su Porsche 356 sulla quale si piazzano in undicesima posizione in classifica generale.

Tra le prestigiose fila della Coppa D’Oro delle Dolomiti Legend, confermano il proprio stato di forma i bergamaschi Gianluigi e Federico Smussi su Mercedes CE 300, padre e figlio, che grazie ad una guida redditizia viaggiano facile fino all’ultima prova vincendo la “Legend” ed il Raggruppamento RC5. Ottima la prestazione di Dario Converso e Federica Ameglio della Verona Historic che, con la Innocenti Mini Cooper, salgono sul secondo gradino del podio ed ottengono il successo in 4 Raggruppamento, precedendo la BMW 2002 Turbo di Eugenio Fani con Yulia Karakulova che completano il podio dell’assoluta e di RC4.

Tra le donne, svetta l’equipaggio dell’Alfa Romeo Giulietta Spider composto da Cristina e Carla Bellucci della Biella Autostoriche. 

Nel Tributo Coppa D’Oro delle Dolomiti, gara riservata cioè alle meravigliose supercar che hanno incantato il pubblico tanto a Cortina quanto sui passi dolomitici, vincono i mantovani plurivincitori della Mille Miglia sia tra le storiche che tra le moderne, Giordano Mozzi e Stefania Biacca su Ferrari F458 Spider.
In seconda posizione i coniugi toscani di Lucca Fabio Vergamini ed Anna Maria Fabrizi su Ferrari 488 GTB, terzi gli esperti regolaristi Fabrizio Macario e Giovanna Di Costanzo su Ferrari 488 Pista del Ferrari Club Italia. Tra le ladies, svettano divertite Vania Parolaro e Ornella Pietropaolo su Porsche 911 Carrera 4S.

La Coppa D’Oro delle Dolomiti assegna anche i prestigiosissimi riconoscimenti per il Concorso d’Eleganza:
1ª classificata: Ferrari 166 Mille Miglia del 1950 di Fukuda Hiromichi-Sugiura Yasuyuki;
2ª classificata: Chrysler 75 Sport Roadster del 1929 di  Stoch Marian-Balicki Bartosz;
3ª classificata: Jaguar XK120 del 1952 di Nowakowsky Piotr-Nowakowsky Filip.

Credits: ACI Sport






lunedì 15 luglio 2024

59° RALLY DEL FRIULI VENEZIA GIULIA-28°ALPI ORIENTALI HISTORIC: TRA LE “STORICHE” VITTORIA PER MARSURA-LIZZI E DI ARAGNO-GUZZI TRA LE “MODERNE”


Andato in archivio il 59° Rally del Friuli Venezia Giulia-28° Rally Alpi Orientali Historic, con le valli del Natisone e del Torre, scenario unico per momenti di grande enfasi e scenario imperdibile per la sesta prova del Campionato Italiano Rally Auto Storiche (CIRAS) e per la prima della Coppa Rally di Zona 5, con Cividale del Friuli ancora cuore pulsante.
Le vicende delle due classifiche hanno avuto la stessa metrica, con i due vincitori che hanno preso la testa dalle prime battute del confronto senza più lasciarla.
Nella competizione “historic” vittoria di forza del trevigiano Bernardino Marsura, in coppia con l’udinese Paolo Lizzi su una Porsche 911 del secondo raggruppamento. Una calvata vincente, quella del pilota di Valdobbiadene (al suo primo successo tricolore), sapendo ben interpretare le insidie del tracciato ed anche riuscendo tenere alla corda i diversi che lo hanno attaccato.

La seconda piazza l’ha fatta sua il pavese Matteo Musti, il vincitore della gara lo scorso anno. Con la stessa Porsche 911 RS del 2023 ed affiancato da Marsha Zanet, ha corso una gara in progressione dopo una partenza difficoltosa per il dolore ad un braccio, ma poi bravo a saper cogliere i momenti giusti per mettersi al collo – e con merito - la medaglia d’argento con tanto di brivido finale per una foratura durante la penultima “chrono”.
“Bronzo”, invece, per i palermitani Natale Mannino e Roberto Consiglio, con un’altra Porsche, vincitori pure del terzo raggruppamento. Anche per loro prestazione maiuscola e costantemente nell’attico della classifica, confermandoli tra i top del campionato tricolore. Quarta posizione finale per un equipaggio immenso, quello formato dai sempreverdi Gianfranco Cunico e Gigi Pirollo, con l’ennesima Porsche 911 al via. Nel loro luminoso palmares mancava questa gara, l’obiettivo di colmare la “lacuna” non lo hanno centrato ma hanno comunque trovato soddisfazione vincendo il quarto raggruppamento.
Un quarto raggruppamento dove hanno masticato amaro un grande protagonista della stagione: il rodigino Matteo Luise, con alle note Melissa Ferro sulla Fiat Ritmo Abarth 130, che ha dovuto alzare bandiera bianca durante il primo impegno del secondo giorno a causa di una “toccata” con la quale ha danneggiato un braccio sospensione.
Anche il trentino Tiziano Nerobutto, con la Opel Ascona 400 condivisa con Stefani, partito per quarto è poi affondato in classifica per una foratura durante la quarta prova speciale.
Il primo raggruppamento lo ha incamerato un altro “nome” del tricolore rally storici, Giuliano Palmieri, assecondato da Lucia Zambiasi su una Porsche 911 S.


Tra le auto moderne, il ligure Francesco Aragno, in coppia con Giancarla Guzzi, su una Skoda Fabia R5 ha fatto il vuoto. “Prestato” direttamente dal Campionato Italiano Assoluto Rally, il savonese ha preso immediatamente il largo con 20”9 già dopo due prove sul locale Matteo De Sabbata, in coppia con Giulia Barbiero, anche loro su Skoda.
Anche con la seconda giornata Aragno ha compiuto nuovi e decisi allunghi andando a vincere in sicurezza proprio su De Sabbata.
È stato estremamente convincente, il driver di Corno di Rosazzo, per nulla fattosi condizionare dall’essere al debutto con la Fabia R5, sfruttata al meglio possibile. Terza piazza finale per il vicentino Efrem Bianco, in coppia con Dino Lamonato. Il blasonato driver di Schio, al debutto con la nuova Fabia RS ed anche alla prima volta sulle strade friulane, ha sofferto l’adattamento ad una dimensione nuova, con una prima parte di gara stentata, poi rimessa bene in piedi con la giornata di domenica, riuscendo ad arginare l’accesa bagarre alle sue spalle.
Quarta moneta per Nicola Cescutti con Paolo Cargnelutti (Skoda), autori di una prestazione di spessore, sempre di vertice ed ha completato la top five assoluta il duo formato da Gabriele Beltrame e Carlotta Romano (Skoda), partiti in grande stile con la terza piazza dopo la prima giornata e poi arretrati in classifica a causa della vettura spenta allo start della quarta prova. Un “fuori programma” che comunque non ha inficiato una prestazione complessiva decisamente solare da parte del driver di Manzano.

Simone Miano, con una Renault Clio S1600, per la prima volta in questa gara ed affiancato dalla debuttante moglie Maria Santana Jacas, ha primeggiato tra le vetture a due ruote motrici, finendo anche con merito nono assoluto, risultato di spessore tenendo conto che ha saputo tener testa all’esperto Fabrizio Martinis, in coppia con Valentina Boi, su una Peugeot 208 Rally4, con la quale hanno chiuso la top ten assoluta.
Tra i grandi delusi della gara Claudio De Cecco, atteso sulle strade amiche in coppia con Sincerotto, uno dei suoi storici copiloti. Il pluridecorato pilota manzanese è stato appiedato dalla sua Hyundai i20 Rally2 poco dopo il via a causa di una panne elettrica.


CLASSIFICA FINALE (TOP TEN) DEL 59. RALLY DEL FRIULI VENEZIA GIULIA: 1. Aragno-Guzzi (Skoda Fabia Evo) in 48'19.2; 2. De Sabbata-Barbiero (Skoda Fabia Evo) a 39.4; 3. Bianco-Lamonato (Skoda Fabia) a 1'05.3; 4. Cescutti-Cargnelutti (Skoda Fabia Evo) a 1'19.6; 5. Beltrame-Romano (Skoda Fabia) a 1'34.3; 6. Boria-Piceno (Skoda Fabia) a 1'49.4; 7. Tomasso-Turatti (Skoda Fabia) a 2'05.0; 8. Cukurova-Akcay (Skoda Fabia) a 2'09.5; 9. Miano-Santana Jacas (Renault Clio S1600) a 3'30.6; 10. Martinis-Boi (Peugeot 208) a 3'40.9.

LA TOP FIVE FINALE DEL 28. RALLY ALPI ORIENTALI HISTORIC: 1. Marsura-Lizzi (Porsche 911 RS) in 1:09'12.8; 2. Musti-Zanet (Porsche 911 RS) a 14.8; 3. Mannino-Consiglio (Porsche 911 SC) a 30.2; 4. Cunico-Pirollo (Porsche 911 SC) a 1'15.6; 5. Romano-Pontoni (BMW M3 E30) a 2'21.6.

Nelle foto: Marsura-Lizzi e Aragno-Guzzi (foto M. Bettiol)


domenica 14 luglio 2024

MILLECURVE, LA PRIMA VITTORIA ASSOLUTA DI ROVIGO CORSE NEL CIREAS CON MAURIZIO E PIETRO INDELICATO


Volevano chiudere in bellezza, prima della lunga pausa estiva del Campionato Italiano Regolarità Auto Storiche, ma nessuno poteva immaginare, nella sede di Rovigo Corse, che il bilancio de La Millecurve avrebbe fruttato ben diciassette trofei in bacheca.
Maurizio e Pietro Indelicato hanno piazzato finalmente il colpaccio, dopo esserci andati vicini in più di un'occasione, iscrivendo il proprio nome nell'albo d'oro dell'evento di Avellino.
Le punte di diamante siciliane, a bordo dell'Autobianchi A112 Elegant, firmano così la loro prima assoluta e quella della scuderia rodigina nel CIREAS, confermandosi al comando del raggruppamento RC4 e della classe fino a millesei, sempre più vicini alla vetta della generale.
Ciliegina sulla torta anche il successo nel Trofeo Cronoscalata del Monte Vergine.

“Un fine settimana da incorniciare per noi” – racconta Maurizio Indelicato – “perchè abbiamo tirato fuori dal cilindro una prestazione eccellente, chiudendo la gara a 1,98 di media su settantotto prove cronometrate. Abbiamo vinto tutto quello che si poteva vincere. Abbiamo chiuso secondi nella power stage, mettendo da parte altri punti preziosi che ci permettono di riaprire il campionato per l'assoluta. Grazie di cuore a tutta la Rovigo Corse ed al presidente.”

Sorride anche il patron Diego Verza, nono assoluto ma soprattutto secondo di RC5 e di classe millesei su un'Autobianchi A112 Abarth, condivisa con Sandro Buranello, ricucendo il divario che lo separa dal secondo posto di categoria, confermandosi terza forza in campo.

“Prima di tutto complimenti agli Indelicato” – racconta Verza (presidente Rovigo Corse) – “ed alla loro straordinaria vittoria. Paragonandoci al rally potremmo dire che sono rispettivamente il Loeb e l'Elena della regolarità. Due persone straordinarie e professionali ai massimi livelli. Dal canto nostro ci siamo riscattati, finalmente, grazie ad un mezzo super efficiente che ci è stato gentilmente prestato dall'amico Vincenzo Morsa. Non potevamo chiedere di meglio.”

Qualche errore in avvio ha costretto Isaia Zanotti a rincorrere, al volante della sua Fiat Ritmo Abarth 130 TC con Roberto Gasperoni al proprio fianco, chiudendo con un bel successo in RC5 fino a duemila, recuperando terreno prezioso ed andando in vacanza a tre punti dal comando.

“Siamo sufficientemente soddisfatti della nostra prestazione” – racconta Zanotti – “perfettamente in linea con le precedenti gare del campionato. Siamo riusciti a chiudere ai piedi della top ten, vincendo la nostra classe e riportandoci sotto al leader di campionato. Grazie al mio naviga Roberto per il duro lavoro in allenamento che ha svolto negli scorsi mesi. Nonostante abbia iniziato da poco, da soli sei mesi occupa il sedile di destra in questo mondo, mi ha immediatamente permesso di conquistare la priorità di Top Driver. Gli sono molto grato.”

Entrato in extremis a far parte della compagine polesana Rosario Santalucia, in coppia con Margherita Santalucia su un'Autobianchi A112 LX, ha debuttato al meglio con i nuovi colori, firmando una quinta piazza in RC5, quarto assoluto nella salita del Monte Vergine, stringendo i denti nel combattere contro una forma fisica non perfetta a causa di un inatteso malessere.

“Grazie al presidente Verza per l'invito” – racconta Santalucia – “e sono stato felice di correre la mia gara di casa con i colori di Rovigo Corse. Siamo molto lontani dal rendimento dei nostri compagni di scuderia ma ci ha fatto molto piacere esserne parte. Un problema di salute, nato dopo la colazione, mi ha portato un forte stato di malessere che mi ha quasi fatto pensare al ritiro. Grazie al supporto degli amici di Rovigo Corse ho stretto i denti e siamo andati avanti, togliendoci la soddisfazione di chiudere quarti assoluti sul Monte Vergine con tre di media.”

Ad arricchire ulteriormente il bottino del Sabato la terza piazza tra le scuderie che conferma Rovigo Corse un'autentica rivelazione nel panorama tricolore della regolarità per auto storiche. 

sabato 13 luglio 2024

All’asta una rarissima vettura dei fratelli Ceirano, pionieri italiani dell’automobile


È talmente rara e pregiata che è stata persino riprodotta in una scultura monumentale collocata in centro a Cuneo in omaggio alla memoria dei tre ingegnosi fratelli Ceirano. Originari della città piemontese, Giovanni Battista, Giovanni e Matteo Ceirano sono i pionieri italiani dell’automobile, non solo perché sono stati tra i primissimi a realizzare vetture, già a fine Ottocento, dopo essersi fatti conoscere per la loro produzione di biciclette, ma anche perché in seguito sono stati fondatori di tante società e marchi che, sebbene scomparsi nella prima metà del secolo scorso, sono durati decenni e hanno lasciato un segno anche nelle corse del loro tempo: tra i nomi più conosciuti dietro ai quali si trovava la mente di almeno uno dei tre fratelli ci sono senz’altro l’Itala, vincitrice alla prima Targa Florio del 1906, la Scat, la Spa-Società Piemontese Automobili Ansaldi-Ceirano (1906-1908) e la Società Ligure Piemontese Automobili (1908- 1947).
È impossibile, quindi, andando a ritroso nella storia italiana del settore, non imbattersi nel nome dei Ceirano e proprio per i successi duraturi dei tre fratelli sono loro gli unici costruttori nazionali della primissima ora che possono essere considerati alla stregua dei francesi e di altri marchi stranieri, comparsi sulla scena europea per primi. I tre imprenditori, operosissimi, hanno fondato molteplici aziende, spesso in concorrenza fra loro, di cui tre in successione con il loro cognome dal 1901 al 1904 ed è proprio da una di queste dell’epoca degli esordi che è uscito il rarissimo pezzo da collezione, con grande probabilità rimasto ormai unico, che Car & Classic propone all’asta dal 14 al 21 luglio (stima di vendita tra i 40 e i 50mila euro). Come tutte le aste della più grande piattaforma europea di acquisti e vendite di mezzi storici, anche questa si svolgerà interamente online ed è già possibile inviare pre-offerte tramite la pagina dedicata https://www.carandclassic.com/it/aste/1903-ceirano-de-dion-bouton-8Keo3n.

La vetturetta è stata identificata dall’ASI-Automotoclub Storico Italiano, che le ha rilasciato la Targa Oro, ed è stata datata 1904; secondo alcuni studiosi è tuttavia possibile che risalga all’anno precedente. Nonostante sia decisamente un pezzo da museo, è ben funzionante e va in moto al primo colpo, grazie alla cura con cui è stata conservata: va ovviamente considerata una revisione generale dal momento che è stata a lungo ferma ma da quando è stata recuperata dal custode attuale, nei primi anni Sessanta, ha partecipato a numerosi raduni, tra i quali, negli anni Ottanta, la famosa “corsa” di mezzi antenati Torino-Asti-Torino, di cui è stata una veterana. Il marchio De Dion Bouton compare nel nome dell’auto in quanto per i primi anni di attività i Ceirano hanno impiegato, come in questo caso, i motori di questa celebre marca d’Oltralpe, tra le più prolifiche e apprezzate del tempo.

La vettura è spinta dal classico monocilindrico De-Dion Bouton, tre marce più retro, che la porta a una velocità massima di circa 30-35 km/h. Si avvia esclusivamente a manovella, con impianto di alimentazione ad acetilene. Il freno agisce sull’albero motore, la frizione è conica. Il pedale dell’acceleratore è centrale, mentre quello del freno e della frizione si trovano ai lati. Esternamente, a destra, si trovano la leva del cambio e del freno a mano. Due sono i serbatoi: il principale è sotto il sedile, mentre l’altro, in ottone, contiene parzialmente olio e in parte benzina, e si trova sulla paratia centrale. Nei tratti in salita quest’ultimo va aperto perché altrimenti dall’altro serbatoio la quantità di benzina che raggiunge il carburatore non è sufficiente. È stato necessario sostituire gran parte della carrozzeria in legno poiché era marcia e in seguito è stata applicata una vernice di colore corretto per l'epoca. I sedili sono stati rifoderati in pelle capitonné, come tipico dell’era, poco dopo il ritrovamento e non hanno richiesto ulteriori interventi in seguito.








domenica 23 giugno 2024

LOCARNO HISTORIC FORMULA SHOW

Testo e Immagini ©Massimo Campi

“Passion is a never-ending story” è questo il senso dell’Historic Formula Show un appuntamento unico nel suo genere, una manifestazione il cui unico obiettivo è quello di fare rivivere gli anni d’oro delle competizioni automobilistiche a ruote scoperte, raccogliendo in un unico, elegante scenario una trentina di vetture che hanno fatto epoca dal dopoguerra agli anni ’80.

La manifestazione è stata un viaggio nel tempo alla scoperta di una passione senza fine, un evento nella magia delle corse automobilistiche che hanno scritto la storia. Una festa che è tornata a vivere sulle strade di Locarno dal 22 al 23 giugno 2024.

Dopo il grandissimo successo dell’edizione 2023 a Lugano, per la seconda volta in Svizzera Historic Formula Show ha portato il fascino senza tempo del Motorsport trasformando il centro di Locarno nel palcoscenico di un evento epocale, consentendo a tutti gli amanti del Motorsport di compiere un imperdibile viaggio nel passato.

La particolarità di questo evento infatti è che non sono esposte le “solite auto classiche”, ma vetture che hanno gareggiato, automobili di Formula che sono state viste – a parte dai collezionisti – solo da coloro che hanno assistito alle gare dell’epoca o chi ha avuto la fortuna di guidarle.

Foto ©Massimo Campi
riproduzione riservata