giovedì 11 giugno 2020

AutoNotizie/ A settembre la nuova gamma Peugeot 308 con Peugeot i-Cockpit® digitale



Peugeot 308 vanta oltre 1 milione e mezzo di esemplari prodotti e 43 premi ricevuti in tutto il mondo; è stata inoltre eletta Auto dell'Anno al momento del lancio, come le attuali SUV 3008 e Nuova 208. Oggi la 308 si presenta rinnovata nei contenuti. Dal momento che l'offerta nel segmento delle berline compatte si evolve costantemente, Peugeot 308 continua la sua storia di successo con evoluzioni degne di nota.


All'interno, la plancia si dota del Peugeot i-Cockpit® 100% digitale e di un touchscreen capacitivo con finitura dall'aspetto brillante. Sono inoltre disponibili una nuova tinta di carrozzeria «blu vertigo» che esalta ancor più il design e due nuovi tipi di cerchi in lega.

Tra le migliori vetture del segmento C in termini di prestazioni dinamiche e di miglior bilanciamento fra  comfort e comportamento stradale, Peugeot 308 offre motorizzazioni termiche di ultima generazione e un'offerta di aiuti alla guida (ADAS) riservata alle vetture dei segmenti superiori.


La nuova gamma di inaugura una nuova struttura con 3 livelli di allestimento con una serie di chiari pacchetti di optional complementari, in grado di soddisfare le esigenze dei Clienti più esigenti. Sarà commercializzata in Italia da Settembre 2020.

mercoledì 10 giugno 2020

MOTOCORSE/ RIPARTE IN SICUREZZA IL TROFEO MOTO GUZZI FAST ENDURANCE


Milano, 10 giugno 2020 - Il Trofeo Moto Guzzi Fast Endurance è pronto a ripartire: l’attesissima edizione 2020 del monomarca dell’Aquila - dedicato a equipaggi di due piloti in sella alle facili e divertenti Moto Guzzi V7 III - scatterà il prossimo 18 luglio a Vallelunga, teatro del primo dei tre weekend nei quali saranno racchiuse le cinque spettacolari gare “miniendurance”.
Le modalità di svolgimento di ogni singola tappa verranno definite nel pieno rispetto delle norme anti-contagio relative al Covid-19, grazie agli sforzi compiuti dalla Federazione Motociclistica Italiana e da Moto Guzzi, la cui priorità rimane la salute di tutti gli appassionati.
Tornano così protagoniste l’amicizia, la passione e il divertimento di un Trofeo che nel 2019 ha riscosso uno straordinario successo, grazie a una formula semplice quanto coinvolgente e a una moto facile da guidare in pista. Ne è testimone DJ Ringo, uno dei tanti partecipanti della prima edizione, che non vede l’ora di tornare a vivere le corse alla maniera “guzzista”: “Finalmente possiamo tornare in pista con le nostre V7. Nel 2019 abbiamo vissuto weekend bellissimi, con gare vere ma alla portata di tutti, dal neofita fino al pilota più esperto, e un paddock pieno di amici. Una bella sorpresa anche per me, che ho stretto amicizia con tantissimi appassionati. Non vedo l’ora di tornare in pista, anche perché la formula del Trofeo 2020 si preannuncia ancora più divertente, con alcune gare più lunghe e anche una gara in notturna: io ci sarò, vi aspetto!”.
Anche l’edizione 2020 si svolgerà su cinque gare, che però si terranno però in tre weekend: si parte sabato 18 e domenica 19 luglio a Vallelunga (gara doppia), per proseguire il 5 e 6 settembre sulla pista di Adria (altra gara doppia), mentre è confermato il gran finale a Misano l’11 ottobre.
Un campionato in un arco di tempo più limitato ma che non rinuncia agli ingredienti che nella prima edizione hanno regalato un’esperienza unica a una platea ampia e variegata di motociclisti, molti dei quali al primo approccio con le gare in circuito.


Un Trofeo ancora più accessibile, con meno trasferte e con la quota di iscrizione all’intero campionato che scende a 1000 Euro a Team (equivalenti perciò a 100 Euro a pilota per ogni gara). L’iscrizione agevolata all’intero Trofeo è possibile fino al 30 giugno; in alternativa, è possibile iscriversi ai singoli appuntamenti: 450 Euro a Team per i weekend che prevedono gara doppia, 350 Euro per l’appuntamento di Misano, con iscrizioni aperte fino a 15 giorni prima della gara.
Confermata anche una delle più spettacolari novità della seconda edizione: una delle due gare in programma a settembre sul circuito di Adria si disputerà infatti in notturna, con
la luce dei riflettori - e dei fari delle V7 III, montati soltanto in questa particolare occasione - a illuminare la pista. Un altro affascinante richiamo alle leggendarie corse endurance del passato, esattamente come la scenografica partenza delle gare in stile “Le Mans”, con le moto allineate su un lato della pista e i piloti che allo start la attraversano di corsa per salire in sella e partire.
Sarà proprio la gara in notturna in programma ad Adria il sabato sera a inaugurare l’allungamento delle “miniendurance” a 90 minuti, format che sarà replicato nell’appuntamento conclusivo a Misano, mentre a Vallelunga e nella gara della domenica di Adria, in diurna, la durata delle gare rimarrà di 60 minuti.
Per partecipare al Trofeo è necessario essere tesserati FMI ed essere in possesso della licenza agonistica di tipo Velocità (o Fuoristrada con Estensione Velocità); l’iscrizione può essere effettuata compilando l’apposito modulo disponibile al seguente link:
Al momento dell’iscrizione l’equipaggio potrà scegliere il nome da attribuire al proprio Team e il numero di gara. Per qualsiasi tipo di informazione relativamente a tesseramento, richiesta della licenza e iscrizione al Trofeo è possibile contattare l’indirizzo e-mail epocasport@federmoto.it.


La Moto Guzzi V7 III, moto capace di raccogliere l’apprezzamento di un pubblico estremamente eterogeneo grazie alla sua maneggevolezza e facilità di guida, sarà nuovamente la protagonista del Trofeo, rappresentando la perfetta base di partenza per realizzare una moto facile, divertente e sfruttabile in pista anche da chi non vanta un’esperienza nelle competizioni.
Equipaggiata con il Kit Racing GCorse sviluppato dai fratelli Guareschi, apprezzati preparatori Moto Guzzi anche in ambito sportivo, la “sette e mezzo” di Mandello si è rivelata insospettabilmente veloce ed estremamente affidabile su tutti i circuiti dove si è corso nel 2019. 
Per qualsiasi informazione relativa al Kit Racing GCorse è possibile contattare l’indirizzo e-mail info@guareschimoto.it.
Per rimanere aggiornati su tutte le novità e sulle modalità di partecipazione al Trofeo Moto Guzzi Fast Endurance 2020 è sufficiente consultare le pagine web www.fastendurance.motoguzzi.com e il sito della Federazione Motociclistica Italiana, www.federmoto.it.

Credits: Ufficio Stampa Gruppo Piaggio


Da driver a Team Principal: nuovo ruolo in Audi Sport Italia per Ferdinando Geri




Novità in casa Audi Sport Italia, in vista della partecipazione ai Campionati italiani GT3 Sprint ed Endurance 2020. Sui campi di gara a partire dal fine settimana del 18 e 19 luglio al Mugello accanto al fondatore della squadra dei quattro anelli Emilio Radaelli, nelle vesti di Team Principal, ci sarà infatti Ferdinando Geri. Tra i due c'è un sodalizio di stima ed amicizia formatosi a partire dalla stagione 2013, quando Geri partecipò come pilota all'International Superstars Series con la Audi RS 5 di Radaelli. Se quel campionato gravitava nell'orbita delle competizioni turismo, l'anno seguente il romano saliva sulla GT3 della squadra diretta dall'ex-co-pilota di rally monzese durante la 6 Ore di Vallelunga (a cui si riferisce la foto) portando la R8 LMS alla vittoria di categoria insieme ai colleghi Thomas Biagi e Filippo Francioni.

Il coordinamento tecnico di Audi Sport Italia sulla R8 GT3 che sarà schierata nella rincorsa ai due "scudetti" tricolori 2020 sarà come sempre in capo a Massimo Del Prete, il tecnico romagnolo che in questa stagione festeggia il trentennale dell'inizio della proficua collaborazione professionale con Emilio Radaelli. Il team renderà pubblico a breve i nomi dei piloti che si alterneranno a bordo della gran turismo di Ingolstadt.

> da Audi Sport Italia - Press

“Storie Alfa Romeo” – La rivoluzione di forme e colori: 33 Stradale, Carabo e Montreal



L’auto: fotografia dell’epoca
“Occhi” per fari, “bocca” per calandra, “volto” per frontale – e, naturalmente, “corpo” vettura, con “spalle” e “fianchi” disegnati dai passaruota. Queste similitudini antropomorfe si usano anche oggi. Come nascono, e perché? Le prime vetture sono letteralmente “carrozze senza cavalli”, prive di soluzioni decorative specifiche. Dagli anni trenta i “carrozzieri” (il nome è rimasto) diventano molto bravi a lavorare il metallo: battono le lastre a mano, direttamente su un “master” in legno, dando vita ad autentici pezzi unici – con linee tondeggianti e sensuali che sembrano inseguire un ideale organico. Con l’evolversi della produzione industriale, le forme tendono invece a semplificarsi, perché le attrezzature di stampaggio dell’epoca non consentono altrettanta raffinatezza e tridimensionalità. A un certo punto, alla fine degli anni Sessanta, le due ispirazioni stilistiche si biforcano nettamente. La differenza tra “auto antropomorfa” e “auto di domani” è rappresentata in modo plastico dalla 33 Stradale e dalla Carabo – due modelli Alfa Romeo sviluppati a partire dalla stessa base tecnica.

Nate dalla stessa piattaforma
La 33 Stradale e la Carabo non potrebbero essere più diverse. L’una tutta nervi e muscoli, come un atleta ritratto nel pieno dello sforzo agonistico; l’altra tutta linee rette e angoli, tesa a cogliere l’essenza della mobilità e a proiettarla nel futuro. Molto più che due interpretazioni: due mondi diversi.
La base tecnica comune di queste due vetture rappresenta la sintesi di cinquant’anni di esperienza Alfa Romeo nelle corse. Progettazione ingegnosa e rigorosa, perizia e coraggio nella scelta dei materiali, uno stile che sposa innovazione tecnologica e creatività: sono gli ingredienti di progetto della Tipo 33.

Voglia di correre
Tutto nasce dalla voglia di correre – una voglia che non si è mai spenta. Nel 1964 il Presidente Luraghi sente che è il momento di un ritorno ufficiale. Per ricostituire la Squadra Corse acquisisce l’Autodelta, un’azienda di Udine che è già partner privilegiato per la produzione delle TZ. Con Autodelta rientra in Alfa Romeo anche Carlo Chiti, che già ha lavorato al Portello dal 1952 al 1957 e prende ora il ruolo di responsabile della scuderia ufficiale.
Nello stesso anno, parte il progetto 33. Luraghi chiede al suo team una vettura in grado di competere nelle “categorie del momento” per successo di  pubblico e attenzione mediatica: il mondiale sport prototipi e le cronoscalate.

Autodelta
A metà degli anni sessanta, Autodelta si trasferisce a Settimo Milanese – più vicino allo stabilimento Alfa Romeo, ma soprattutto alla pista prove di Balocco.
Il primo telaio Tipo 33 progettato da Alfa Romeo entra nelle officine Autodelta nel 1965. È una struttura tubolare a “H”, asimmetrica, realizzata in lega di alluminio, che integra al suo interno i serbatoi  del carburante. Nella parte frontale, una struttura in magnesio sostiene in modo ottimale sospensioni anteriori, radiatori, sterzo e pedaliera. Il gruppo motore/cambio è montato longitudinalmente in posizione posteriore centrale. La carrozzeria è in fibra di vetro, e questo consente di limitare la massa totale della vettura ai 600 chili che il regolamento prevede come minimo. Ancora una volta, la leggerezza è l’arma segreta di Alfa Romeo.

La vittoria nei Campionati Mondiali Marche del 1975 e del 1977
Un progetto così ambizioso (e innovativo) ha tempi di sviluppo non brevissimi. Prima che la 33 sia pronta per le gare passano quasi due anni. Per le prime prove la vettura adotta il 4 cilindri da 1.570 cm³ della TZ2; nel frattempo viene sviluppato un propulsore interamente nuovo, con il quale si passa a una configurazione 8 cilindri a “V”, con due litri di cilindrata e 230 cavalli di potenza al debutto.
La prima 33 a correre viene subito soprannominata “Periscopica” per la presa d’aria che spunta sopra il roll-bar. Per l’esordio viene scelta la cronoscalata di Fléron, vicino a Liegi; a guidare l’auto è il capo-collaudatore dell’Autodelta, Teodoro Zeccoli. Dopo anni di preparazione meticolosa, il 12 marzo 1967 la 33 entra nel mondo delle competizioni. E vince subito. 
È la prima di una lunga serie di successi sui circuiti più prestigiosi. Una cavalcata che porterà la 33 sul tetto del mondo, con le vittorie iridate nel Campionato Marche del 1975 e del 1977.

Il nobile fiorentino che voleva fare il designer

Quando Alfa Romeo decide di produrre la 33 in piccolissima serie per i privati, ha bisogno di una nuova veste che ne intepreti l’agonismo in chiave stradale. Il progetto viene affidato a Franco Scaglione.
Nato a Firenze da famiglia di antica nobiltà, Scaglione studia per diventare ingegnere aeronautico fino al momento del servizio di leva; poi parte per il fronte libico, dove verrà fatto prigioniero a Tobruk. Torna in Italia a fine 1946, deciso a non riprendere gli studi, e sceglie di diventare stilista auto: prima con Pinin Farina, poi con Bertone, poi come designer indipendente.
Scaglione mette nel progetto della 33 Stradale tutta la sua perizia tecnica e audacia creativa, creando un capolavoro in cui l’innovazione di stile si fonde con la ricerca dell’aerodinamica e della funzionalità.

La 33 Stradale
Il cofano della 33 Stradale si apre completamente per migliorare l’accesso alle parti meccaniche, e – per la prima volta su un’auto “street-legal” – le portiere sono “a elitra”, al fine di agevolare l’ingresso in una vettura alta meno di un metro. Le uniche differenze rispetto alla versione da pista sono 10 centimetri in più di passo, e telaio in acciaio invece che in alluminio. Il motore è lo stesso della Tipo 33, interamente in leghe di alluminio e magnesio, con iniezione meccanica indiretta e lubrificazione a carter secco. La distribuzione è affidata a un bialbero a camme in testa, con due valvole e due candele per cilindro. Su un auto così leggera, 230 cavalli consentono di raggiungere la velocità massima di 260 km/h, e 100 km/h da fermo in 5 secondi e mezzo.

L'anteprima a Monza
La vettura viene presentata ufficialmente al Salone di Torino del 1967, ma svelata qualche settimana prima a un pubblico appassionato e competente. È il 10 settembre 1967, e a Monza si disputa il Gran Premio d’Italia, nona prova del mondiale di Formula 1. Un GP passato alla storia per un’epica rimonta di Jim Clark su Jack Brabham – e per l’anteprima di una delle più belle auto sportive di sempre. Quando nasce, la 33 Stradale è la sportiva più costosa sul mercato, venduta a quasi 10 milioni di lire del tempo contro i 6/7 delle rivali più prestigiose. Gli esemplari realizzati con carrozzeria Scaglione sono solo 12. Chi li compra fa l’investimento della vita: oggi sono praticamente senza prezzo.

L'auto-astronave
La 33 Stradale rappresenta il culmine del concetto di “auto antropomorfa”. Ma la ricerca stilistica Alfa Romeo percorre anche altre direzioni. L’idea di un’“auto del futuro”, simile a un’astronave, si manifesta negli anni cinquanta con la “Disco Volante” disegnata da Touring: una spider frutto di avanzati studi aerodinamici, con parafanghi bombati lateralmente e raccordati al corpo vettura basso e filante.
Al Salone dell’Auto di Parigi del 1968 viene presentata una “dream car” che rappresenta l’evoluzione di questa idea estrema: è la Carabo disegnata dal trentenne Marcello Gandini per Bertone.

Gemella diversa: la Carabo
La Carabo è sviluppata sulla meccanica della 33 Stradale – utilizzata in quegli anni anche da altri designer per esercizi one-off come l’Iguana di Giorgetto Giugiaro, la 33 Coupé Speciale e la Cuneo di Pininfarina, la Navajo di Bertone. Anche l’altezza è uguale, meno di un metro, ma sono sparite completamente le linee tondeggianti: tutto nella Carabo è tagliente, dal profilo a cuneo alle porte con apertura “a forbice”. Il nome Carabo prende ispirazione dal “Carabus auratus”, un coleottero  dai colori metallici e brillanti, gli stessi che vengono proposti sulla vettura: verde luminescente con dettagli arancione. Da questo momento, Alfa Romeo inizia a rivolgere un’attenzione particolare ai colori estrosi e alle tecniche di verniciatura speciali, elementi in grado di evidenziare ancora di più l’unicità del Marchio. Una ricerca cromatica che continuerà con la Montreal.

La Montreal
Nel 1967 tutte le nazioni del mondo partecipano all'Esposizione Universale di Montreal con le loro migliori realizzazioni tecniche e scientifiche. Ad Alfa Romeo viene richiesto di creare un simbolo tecnologico per l'Expo – un modello che rappresenti "la massima aspirazione dell'uomo in fatto di automobili”. Satta Puliga e Busso chiedono la collaborazione di Bertone, e Gandini viene incaricato di disegnare la carrozzeria e gli interni. Il risultato è un grande successo. I visitatori nordamericani apprezzano moltissimo l'eleganza e i contenuti della vettura. Sull’onda del consenso di pubblico, viene sviluppata una versione di serie, presentata al Salone di Ginevra nel 1970. A differenza del concept originario, questa Montreal ha un motore V8 derivato dalla Tipo 33, portato a 2.6 litri e limitato a 200 cavalli. Il modello colpisce per la straordinaria gamma di colori, sia pastello sia metallizzati: dal verde (già usato per la show car dell’Expo) all’argento, dall’arancio dall’oro. La ricerca cromatica è una tradizione Alfa Romeo che troveremo ancora nelle prossime storie – e che continua anche oggi, con la proposta di una nuova palette di colori carrozzeria: Rosso Villa d’Este, Ocra GT Junior e Verde Montreal. Tinte ispirate ai 110 anni di vita del Marchio e dedicate ad alcuni dei suoi modelli più gloriosi.

Credits: FCA Heritage

Il Colli Isolani rimette in moto la regolarità

Era stata una delle prime manifestazioni a subire il rinvio a causa del dilagare del Covid-19, visto che si doveva disputare l'1 marzo scorso, ed ora la Regolarità dei Colli Isolani torna a calendario, con la volontà di dare il giusto impulso verso un ritorno alla normalità anche nel settore della regolarità.
Un costante impegno da parte del Rally Club Team Isola Vicentina e del suo Presidente Renzo De Tomasi che nonostante la difficile situazione, ha lavorato per la ripartenza di questa tipologia di manifestazioni, seguendo le direttive della Federazione. Questo ha permesso di individuare in domenica 5 luglio la data per lo svolgimento della gara con partenza ed arrivo ad Isola Vicentina, mantenendo il programma ed il percorso invariati, come la formula "tutto in un giorno". Ammesse le vetture storiche costruite sino al 31 dicembre 1990 e le moderne dall'1 gennaio 1991 in poi. Le iscrizioni, aperte dal 7 giugno, si potranno inviare sino alle 20 di domenica 28.

In attesa dell'approvazione delle procedure per le verifiche sportive, si conferma che la consegna del materiale di gara agli equipaggi sarà effettuata dalle 8 alle 10 presso il Bar Happy Days in via Vallorcola ad Isola Vicentina.
Ad ospitare la partenza sarà la centrale Piazza Marconi, con la prima vettura al via alle ore 11 per farvi ritorno alle 16.35 dopo aver affrontato i circa 150 i chilometri del percorso, lungo il quale sono previste 19 prove cronometrate al centesimo di secondo.
Il programma si conclude con la cerimonia delle premiazioni, prevista per le ore 18 ma per lo svolgimento della quale, si attende ulteriore conferma delle modalità di svolgimento che saranno comunicate prossimamente.
Il "Colli Isolani", come ha confermato De Tomasi, darà anche il via all'edizione 2020 del Trofeo Tre Regioni Regolarità Turistica, visto che sono praticamente definite anche le date delle altre manifestazioni aderenti tra le quali il "Valposina-Valdastico", la "Coppa dei Castelli" e il "Memorial Dal Grande" sempre organizzate dal Rally Club Team.

Ulteriori informazioni e documenti di gara al sito www.rallyclubisola.it

Dal 10 al 12 Luglio ritorna Poltu Quatu Classic, concorso d'eleganza per auto d'epoca
















Poltu Quatu Classic ritorna sulla scena dei grandi eventi
internazionali con la quinta edizione del Concorso d’Eleganza
più glamour dell’estate organizzato da Auto Classic e Between
comunicazione in collaborazione con il Grand Hotel Poltu Quatu
e Bcool City Magazine. Il 10, 11 e 12 luglio sfileranno per le
strade della Costa Smeralda autentici gioielli a quattro ruote
provenienti dalle più importanti collezioni di auto d’epoca
italiane ed europee.

La Giuria del Concorso sarà presieduta per il terzo anno consecutivo da
Paolo Tumminelli, il noto storico dell’automobile che ha creato e affinato
in questi anni un sistema di valutazione pressoché infallibile. Con lui ci
saranno il noto designer Fabrizio Giugiaro che disegnerà e realizzerà
come ormai tradizione il trofeo “Best in Show” che sarà assegnato all’auto
vincitrice del Concorso, Luciano Bertolero fondatore di Auto Classic
e grande esperto Ferrari, Afshin Behnia CEO di Petrolicious,
Alberto Vassallo CEO di Car and Vintage e J. Philip Rathgen CEO di
Classic Driver, i tre social media più conosciuti nel mondo dell’Automotive.
La grande Giuria internzionale dell’edizione 2020 di Poltu Quatu Classic
sarà completata da altri personaggi di spicco del motorismo storico come
David Giudici direttore di Ruoteclassiche, Alberto Scuro presidente dell’ASI,
Enrico Renaldini PR di Gare d’Epoca, Shinichi Ekko giornalista e presidente
del Maserati Club Japan, Augustin Sebatié-Garat direttore di RM Sotheby’s
Europe e Ted Gushue fotografo di grande fama internazionale e direttore
editoriale del nuovo magazine ufficiale Porsche Type 7.



















Le novità inserite nel programma di quest’anno riguardano soprattutto la
giornata di sabato che inizierà la mattina con un lungo tour panoramico
della Costa Smeralda attraverso un percorso studiato ad hoc dagli
organizzatori per regalare ai partecipanti scenari indimenticabili da
ammirare al volante delle proprie automobili.
Il resto della giornata sarà vissuto in totale relax nella famosa spiaggia Vesper
di Capriccioli resa celebre dal film “007 - La spia che mi amava” dove
il protagonista Roger Moore emerge con la sua auto dall’acqua cristallina
della Costa Smeralda in compagnia di Barbara Bach e dove i protagonisti
di Poltu Quatu Classic 2020 saranno ospiti del Vesper Beach Club.
Non mancherà sulla via del ritorno a Poltu Quatu il passaggio e
l’esposizione delle auto del Concorso a Porto Cervo all’ora dell’aperitivo.
I partecipanti vivranno quindi un’altra bellissima esperienza tra visite
a borghi storici della Sardegna e giornate in spiaggia, guidando le loro
auto d’epoca lungo gli scenari mozzafiato della Costa Smeralda e i più
temerari potranno provare l’ebbrezza dell’alta velocità in mare grazie
alla “Off Shore Experience” con il 5 volte campione del mondo
di motonautica Aaron Ciantar, inserita anche nel programma di
quest’anno dagli organizzatori dell’evento.
La GFG Style di Giorgetto e Fabrizio Giugiaro porterà in Sardegna
in anteprima mondiale i due prototipi che avrebbero dovuto essere presentati
al Salone di Ginevra, poi cancellato, stiamo parlando della futuristica
GFG VISION 2030 e della Bandini Dora la barchetta 100% elettrica che
rilancia il celebre marchio italiano fondato nel 1946 da Ilario Bandini.
Confermato lo svolgimento in notturna della sfilata finale delle automobili
davanti alla Giuria che avverrà Sabato 11 luglio dopo la Cena di Gala al
Grand Hotel Poltu Quatu nella celebre Piazzetta illuminata a giorno.
“Poltu Quatu è pronta a far vivere ai suoi ospiti un weekend da favola
anche quest’anno” assicura Daniele Pulcini AD del Gruppo proprietario
del Grand Hotel.
Gli organizzatori renderanno noti nei prossimi giorni i nomi delle classi
del Concorso, mentre si conoscono già i premi per il vincitore che riceverà
insieme al trofeo “Best in Show” un prezioso orologio Eberhard
e un pregiato telo Goodwool realizzato a immagine e somiglianza della
sua automobile.
La Maison di alta gioielleria Sabbadini premierà con uno dei suoi celebri
gioielli a forma di Ape la donna più elegante del Concorso.




Come tradizione Simone Bertolero presenterà l’evento a bordo
della mitica Fiat 500 Spiaggina, l’auto preferita per il periodo estivo
dai protagonisti del Jet Set internazionale tra cui vogliamo ricordare
l’Avvocato Agnelli e Aristotele Onassis. Ad affiancarlo anche in questa
edizione del Concorso ci sarà la giornalista Savina Confaloni,
uno dei volti più apprezzati e conosciuti del mondo dell’auto.
L’ultima edizione del Concorso d’Eleganza Poltu Quatu Classic ha visto
trionfare il marchio Ferrari dopo le vittorie nelle edizioni precedenti
firmate Alfa Romeo e Bugatti, non ci resta che attendere il 12 luglio
per sapere quale sarà l’automobile più elegante dell’estate 2020.

Info >>> www.poltuquatuclassic.it

FCA Heritage apre su Instagram e Facebook


È trascorso all’insegna delle interazioni il primo weekend social di FCA Heritage, che ha inaugurato venerdì scorso i suoi canali su Instagram e Facebook. I due nuovi account, che rappresentano l’identità social di FCA Heritage e ne raccontano i luoghi, i servizi, le attività e gli eventi, hanno già superato il milione di visualizzazioni. Sulle nuove pagine ufficiali sarà dato grande spazio anche alle storie dei personaggi e delle vetture che hanno reso grandi i marchi rappresentati dal dipartimento, e al coinvolgimento di utenti e appassionati che potranno interagire direttamente con il team di FCA Heritage, evocando immagini ed esperienze legate alle loro vetture d’epoca.

Un viaggio nel tempo lungo strade italiane
L’esordio dei nuovi canali è avvenuto in una settimana simbolica, quella della Festa della Repubblica, a ribadire il legame con l’italianità dei quattro brand rappresentati dal Dipartimento: Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Abarth. E la strategia di lancio è incentrata sul tema del viaggio, quello intrapreso da FCA Heritage sui social media. Viaggio e italianità sono al centro del video d’esordio che mostra suggestivi itinerari collinari in Piemonte, Emilia Romagna e Toscana, oltre al Centro Sperimentale di Balocco: eccellenze paesaggistiche del Belpaese che ospitano quattro protagoniste scelte per il loro valore simbolico nella storia del marchio che rappresentano.

Alfa Romeo Giulietta Sprint, Fiat S61, Lancia Aurelia B20, Abarth 2400 Coupé
Si tratta dell’Alfa Romeo Giulietta Sprint (la “fidanzata d'Italia”, come era soprannominata negli anni Cinquanta, magnifica coupé disegnata da Franco Scaglione per la carrozzeria Bertone); la Fiat S61 (imponente vettura da Gran Premio di inizio ‘900: l’esemplare mostrato è quello che trionfò al GP d’America del 1912 ed è stato ripristinato con un intervento di restauro conservativo dagli esperti tecnici di FCA Heritage); la Lancia Aurelia B20 (versione coupé della prima vettura al mondo equipaggiata con un motore V6: con lei nasce il concetto di “Granturismo” che poi diventerà una bandiera della cultura automobilistica italiana); l’Abarth 2400 Coupé (la vettura personale di Carlo Abarth, realizzata dalla Carrozzeria Allemano in serie limitata seguendo le indicazioni del fondatore della Casa dello Scorpione).

Una passione in crescita costante
In parallelo, le pagine dei quattro brand Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Abarth hanno mostrato ciascuna un video più lungo dedicato alla propria vettura-simbolo, invitando la propria community a seguire la nuova pagina di FCA Heritage. Community italiana di appassionati che, sul web e dal vivo, è in crescita costante: sono oltre 32 milioni gli italiani che hanno assistito con calorosa partecipazione a eventi di motorismo storico negli ultimi dieci anni. Non solo: il canale YouTube ufficiale di FCA Heritage è attivo dal 2016 e in questi anni ha totalizzato oltre otto milioni di visualizzazioni.

MotoNotizie/ Confermato il calendario della Women's European Cup

Superate le incertezze degli ultimi mesi, anche la Women's European Cup, attesissimo trofeo tutto al femminile, è pronta per la stagione d'esordio. Ideata da Motoxracing e EMG Eventi e affiancata al Campionato Italiano Velocità grazie alla Federazione Motociclistica Italiana, la Women's European Cup ha finalmente un proprio calendario per il 2020, articolato su quattro weekend di gara:

Round 1, 4-5 luglio, Autodromo Internazionale del Mugello
Round 2/3, 25-26 luglio, Misano World Circuit Marco Simoncelli
Round 4, 5-6 settembre - Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola
Round 5, 17-18 ottobre - Autodromo Piero Taruffi di Vallelunga

Per il trofeo sono previsti principalmente round singoli, ma gli organizzatori stanno lavorando con la FMI per inserire uno o due appuntamenti doppi. L'obiettivo è quello di allestire un calendario di cinque o sei round, cercando di svolgere tutte (o quasi) le gare originariamente previste. Il tutto nelle massime condizioni di sicurezza possibili, garantite rispettando i rigidi protocolli imposti.
L'uscita del calendario 2020 rappresenta un'altra notizia positiva per la Women's European Cup, che si aggiunge a quella della riapertura delle frontiere.
Dal 3 giugno, infatti, i cittadini dei paesi dell'Area Schengen (ovvero quelli dell'Unione Europea più Svizzera e Monaco) potranno nuovamente recarsi in Italia senza l'obbligo della quarantena. Le iscritte provenienti da tale area potranno quindi partecipare regolarmente alle gare e questo contribuirà a preservare il carattere internazionale della coppa, già certificato dal patrocinio di FIM Europe.

Credits: Press Women's European Cup

50° anniversario della prima vittoria assoluta di Porsche a Le Mans



Diciannove vittorie assolute, numerosissimi successi nell’ambito della categoria e infinite emozioni legano Porsche, da oltre sei decenni, alla 24 Ore di Le Mans, il più grande evento al mondo dedicato agli sport motoristici e anche quello che più rappresenta la tradizione delle competizioni. Porsche ha conseguito la sua prima vittoria assoluta su questo circuito con la sportiva 917 KH da 580 CV il 14 giugno 1970. 50 anni dopo, durante il weekend del 13 e 14 giugno 2020, il Museo Porsche esporrà la vettura originale che è stata protagonista di quella prima vittoria.


Sin da quando Porsche ha partecipato a questa gara di resistenza per la prima volta nel 1951, aggiudicandosi immediatamente una vittoria di categoria con la 356 SL, la 24 Ore di Le Mans è diventata un appuntamento fisso per la casa specializzata in vetture sportive. Tuttavia ci sarebbero voluti molti anni prima di arrivare al primo grande trionfo. Fino alla fine degli anni ’60, Porsche ha saputo giocare abilmente il ruolo della sfavorita, concentrandosi con ottimi risultati sulle categorie per vetture con cilindrata inferiore. La Casa inizia a cambiare strategia verso la fine degli anni ’60 e nel 1969 manca la vittoria per soli 75 metri, o un secondo, in uno dei rush finali con minor distacco nella storia di Le Mans. Ma quanto era stato appreso negli anni precedenti risulta già evidente nella fase preparatoria alla gara del 1970, che ha visto Gerard Larrousse e Willy Kauhsen, al volante della Martini Porsche 917 LH, e Rudi Lins e Helmut Marko, con la Porsche 908/02, aggiudicarsi rispettivamente il secondo e terzo posto e decretare il trionfo di Porsche.


Questa prima vittoria stabilisce un precedente: un anno dopo, 33 dei 49 starter erano al volante di una sportiva da corsa costruita a Stoccarda-Zuffenhausen, un record che ancora oggi resta imbattuto. Una Porsche 917 KH ha vinto inoltre la gara del 1971. Nel 1974, Porsche annuncia l’era del turbo a Le Mans con la 911 Carrera RSR 2.1 Turbo. Con la 936 Spyder, Porsche è stata protagonista nel 1976 della prima vittoria di un’auto con motore turbo nella storia della gara. Il team della Casa ha vinto con la stessa vettura anche l’anno successivo, il 1977, mentre un team clienti è entrato per la prima volta nell’elenco dei vincitori due anni dopo. Il successo della Porsche 935 K3 ha segnato la prima vittoria nella storia di Le Mans di un’auto da corsa con motore posteriore – e di una vettura da corsa di serie basata sulla Porsche 911.


Fra il 1981 e il 1987, le Porsche da corsa erano imbattibili a Le Mans. La serie più lunga di vittorie consecutive nella storia della 24 Ore è iniziata con il terzo e ultimo grande successo della 936 Spyder. Nel 1982, il team ufficiale del Costruttore lancia la nuova Tipo 956, che conquista tutti e tre i posti sul podio già al suo debutto a Le Mans. La 956 montava il primo telaio monoscocca in alluminio di Porsche e si distingueva per caratteristiche aerodinamiche innovative che consentivano di raggiungere un livello di deportanza notevole senza alcun aumento significativo della resistenza all’avanzamento. Con la 956 e con il modello successivo, la 962 C, la Casa perfeziona lo sviluppo dei sistemi di accensione e di iniezione elettronica, oltre che della trasmissione Porsche a doppia frizione (PDK) oggi estremamente apprezzata. Dal 1983 in poi anche i clienti iniziano la competizione a bordo della 956 e della 962 C. Erano nove le Porsche 956 che figuravano nella classifica delle Top Ten nel 1983 e otto nel 1984 e nel 1985, rispettivamente.


Gli anni ’90 del XX secolo sono stati contrassegnati da quattro vittorie assolute per il team ufficiale della Casa e per i clienti di Porsche con tre diverse tipologie di vettura da corsa: la prima vittoria è stata realizzata nel 1994 con la Porsche 962 Dauer Le Mans GT sviluppata a Weissach e basata sulla 962 C; a questa sono seguite le vittorie con la TWR Porsche WSC Spyder, sviluppata da Porsche, messe a segno da un team di clienti nel 1996 e nel 1997. Nel 1998, la Porsche 911 GT1 `98 ha introdotto a Le Mans la prima monoscocca in fibra di carbonio progettata da Porsche e i primi freni in fibra di carbonio utilizzati dal team del Costruttore, aggiudicandosi la vittoria in concomitanza con il 50° anniversario della concessione a Porsche della licenza per la sua prima vettura sportiva, la 356 “Numero 1” Roadster.



Dopo questo successo, Porsche ha concentrato i suoi sforzi nell’ambito degli sport motoristici dedicandosi allo sviluppo di versioni da gara della Porsche 911 molto vicine al modello di produzione e al sostegno dei team privati. Questo impegno è stato ricompensato a Le Mans con undici vittorie di categoria fra il 1999 e il 2018. Nel 2014, il team ufficiale della Casa è tornato a gareggiare per la conquista di una vittoria assoluta. Progettata a Weissach partendo “da zero”, la Porsche 919 Hybrid proponeva soluzioni tecniche senza pari. Solo una Porsche era in grado di generare energia elettrica per la batteria ad alte prestazioni convertendo l’energia cinetica prodotta in fase di frenata, oltre che per mezzo di un gruppo turbina-generatore nel flusso del gas di scarico di un motore turbo V4. Nel suo insieme, il sistema formato da motore elettrico e endotermico era in grado di erogare circa 900 CV. Questa soluzione all’avanguardia si è rivelata un successo e ha portato alla tripletta messa a segno da Porsche a Le Mans dal 2015 al 2017.



Con 108 vittorie di categoria e 19 vittorie assolute, Porsche è stata la casa automobilistica che ha riscosso più successi nei quasi 100 anni di storia di Le Mans. Nel 2020, Porsche continua una tradizione unica che ha visto una sportiva Porsche partecipare a Le Mans ogni anno, a partire dal 1951: in occasione della 24 Ore di Le Mans virtuale, il team Porsche Esports, nato di recente, parteciperà alla gara in programma il 13 e 14 giugno con quattro Porsche 911 RSR (Model Year 2017). Gli aggiornamenti sulla competizione verranno condivisi sul canale Twitter channel @PorscheRaces. Durante il weekend dell’anniversario sarà possibile seguire una rassegna della storica gara del 1970 sul canale Twitter @PorscheNewsroom.



Hans Herrmann e Richard Attwood ripercorrono alcuni momenti della 24 Ore di Le Mans del 1970

Nel 1970, dopo aver coperto una distanza di esattamente 4.607,811 chilometri, o 343 giri, Hans Herrmann e Richard Attwood hanno tagliato per primi il traguardo a bordo della Porsche 917 KH di Porsche Salisburgo contrassegnata con il numero 23. “E’ stata una gara caratterizzata da una pioggia costante e sembrava quasi che dovessimo continuare a cambiare gli pneumatici e adattarci alla situazione contingente. Eravano costretti a sostituire le gomme non tanto a causa dell’usura, quanto delle condizioni atmosferiche che continuavano a cambiare. E’ stata l’armonia che si è creata fra noi piloti che ci ha consentito di vincere. Partecipare a una gara di resistenza di 24 ore in due soltanto non è una sfida da poco”, ha dichiarato Hans Herrmann, tornando indietro con la mente.



Molti dei concorrenti, diversi dei quali a bordo di una Porsche, hanno abbandonato la competizione, uno dopo l’altro. “Le Mans è una gara in cui o fila tutto liscio oppure no. Allora, la 24 Ore era più simile a un’esperienza di resistenza al volante che a una gara”, ricorda Richard Attwood. “Vincere a Le Mans con una Porsche e con Hans è stato qualcosa che non mi aspettavo assolutamente perché la nostra auto non era calibrata al meglio per la velocità. Hans e io formavamo semplicemente una squadra fantastica”.



Durante la preparazione abbiamo lavorato sulla vettura fino all’ultimo. Hans Herrmann: “La 917 si è rivelata inizialmente una vettura da corsa molto difficile. Era lei che ci portava dove voleva invece del contrario. A un certo punto però siamo riusciti a gestire le sue caratteristiche aerodinamiche e l’abbiamo trasformata in un’auto vincente.” Una volta a Stoccarda, la vittoria di Porsche è stata festeggiata con un corteo di auto che ha percorso le vie della città, fino alla piazza principale. “La vittoria ha acquisito un’importanza ancora maggiore nel corso degli anni. Chi avrebbe mai pensato infatti che Porsche sarebbe arrivata a detenere un record nell’ambito di questa gara”, ha aggiunto Richard Attwood. “Inoltre non mi ero reso conto in quei momenti di stare affrontando un’altra sfida personale: durante la gara non riuscivo a mangiare nulla e per avere la forza di guidare mi limitavo quindi a bere latte. Non sapevo di aver preso gli orecchioni.”


Credits: Porsche Newsroom







MotoNotizie/ Suzuki V-STROM Tour arriva in Lombardia e Piemonte


Dopo una partenza ritardata a causa dell’emergenza dovuta alla pandemia, la stagione motociclistica 2020 entra sempre più nel vivo. Nello scorso weekend le giornate inaugurali del V-STROM Tour 2020 hanno riscosso un grande successo e nel prossimo fine settimana sono in programma tre nuovi appuntamenti che daranno l’opportunità di provare gratuitamente la V-STROM 1050XT a numerosi altri appassionati.
Le prossime tappe del Tour si svolgeranno in Lombardia e in Piemonte, prima di riprendere poi il loro viaggio verso altre concessionarie Suzuki di tutta Italia e portare i test ride sul territorio nazionale in maniera capillare.
Sabato 13 giugno una struttura Suzuki farà base presso Motostyle di Rivoli (TO), mentre l’altra sosterà da Mazzola Moto, a Bonate Sopra (BG). Domenica 14 saranno Ceriani Moto di Castellanza (VA) e Toso Moto di Pescate (LC) ad ospitare una struttura itinerante con le sue V-STROM 1050XT.
In ciascun evento i motociclisti avranno modo di sperimentare le qualità della nuova Sport Enduro Tourer di Hamamatsu e potranno trascorrere una simpatica giornata all’insegna dello spirito di libertà Suzuki Way of Life!.

martedì 9 giugno 2020

MATTEO NANNINI TORNA IN PISTA AL MUGELLO


9 giugno 2020. Matteo Nannini torna in pista. A distanza di quasi tre mesi, il pilota forlivese è pronto a riprendere il discorso da dove lo aveva interrotto.
L’inevitabile stop imposto dall’emergenza sanitaria e l’annullamento della gara del Bahrain che avrebbe dovuto inaugurare il calendario del FIA Formula 3 Championship lo scorso marzo, gli avevano impedito di fare il suo debutto ufficiale nella serie internazionale dopo avere completato con il team Jenzer Motorsport i tre giorni di test ufficiali che si sono svolti sullo stesso tracciato di Sakhir.
Domani e giovedì Nannini ritornerà pertanto ad indossare casco e tuta, per svolgere sul circuito del Mugello altre due giornate di test. Questa volta al volante di una delle monoposto Tatuus del Formula Regional europeo schierate da DR Formula. 
Per il 16enne pilota romagnolo si tratterà di un’occasione per proseguire il suo programma di preparazione in vista proprio dell’esordio assoluto nel FIA Formula 3 Championship il cui via è stato posticipato al fine settimana del 4 e 5 luglio a Spielberg.

Un calendario completamente rivisto, quello del FIA Formula 3 Championship, che affronterà in Austria una doppia trasferta, con il secondo round in programma nel weekend dell’11 e 12 luglio. Quindi ci si sposterà a Budapest (18/19 luglio), Silverstone (1/2 agosto e 7/9 agosto), Barcellona (15/16 agosto), Spa-Francorchamps (29/30 agosto) e per concludere a Monza (5/6 settembre).

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sabato 6 giugno 2020

Bilancio positivo dei test di Kevin Gilardoni con la Huracán Super Trofeo Evo dell'Oregon Team


Kevin Gilardoni fa “100”. Tante sono state infatti le tornate completate dal pilota italo-svizzero nelle due giornate di test svolte questa settimana sul circuito di Misano Adriatico. Una prima vera presa di contatto per Gilardoni con la Lamborghini Huracán Super Trofeo Evo del team Oregon. La stessa che guiderà nel corso di questa stagione nel monomarca continentale riservato alle veloci vetture da 620 cv della Casa di Sant’Agata Bolognese.
Dopo avere svolto solo uno shakedown ad inizio anno, Gilardoni ha potuto finalmente girare a lungo. Per di più in condizioni assolutamente variabili. Fattore quest’ultimo che gli ha permesso di provare differenti soluzioni.

“Abbiamo iniziato mercoledì con una temperatura che ha raggiunto picchi di 30 gradi, utilizzando sia gomme usate che nuove - ha commentato Gilardoni - Ieri mattina si è partiti con la pista asciutta, ma verso le dieci è iniziato a piovere. Poi la pioggia ha bagnato in maniera definitiva il circuito, obbligandoci a mettere su le gomme rain. Anche i tempi si sono confermati molto buoni. Diciamo che se cercavamo una situazione di meteo ideale per avere differenti tipi di riscontri, l’abbiamo proprio trovata”.

Ancora da definire i prossimi test, nell’ottica del primo dei cinque doppi appuntamenti del calendario che si disputerà per l’appunto sullo stesso circuito romagnolo, nel fine settimana dell’8 e 9 agosto, per approdare in seguito al Nürburgring (Germania), a Barcellona (Spagna), Spa-Francorchamps (Belgio) e Le Castellet (Francia).

Credits: KG Press Office