mercoledì 10 giugno 2020

50° anniversario della prima vittoria assoluta di Porsche a Le Mans



Diciannove vittorie assolute, numerosissimi successi nell’ambito della categoria e infinite emozioni legano Porsche, da oltre sei decenni, alla 24 Ore di Le Mans, il più grande evento al mondo dedicato agli sport motoristici e anche quello che più rappresenta la tradizione delle competizioni. Porsche ha conseguito la sua prima vittoria assoluta su questo circuito con la sportiva 917 KH da 580 CV il 14 giugno 1970. 50 anni dopo, durante il weekend del 13 e 14 giugno 2020, il Museo Porsche esporrà la vettura originale che è stata protagonista di quella prima vittoria.


Sin da quando Porsche ha partecipato a questa gara di resistenza per la prima volta nel 1951, aggiudicandosi immediatamente una vittoria di categoria con la 356 SL, la 24 Ore di Le Mans è diventata un appuntamento fisso per la casa specializzata in vetture sportive. Tuttavia ci sarebbero voluti molti anni prima di arrivare al primo grande trionfo. Fino alla fine degli anni ’60, Porsche ha saputo giocare abilmente il ruolo della sfavorita, concentrandosi con ottimi risultati sulle categorie per vetture con cilindrata inferiore. La Casa inizia a cambiare strategia verso la fine degli anni ’60 e nel 1969 manca la vittoria per soli 75 metri, o un secondo, in uno dei rush finali con minor distacco nella storia di Le Mans. Ma quanto era stato appreso negli anni precedenti risulta già evidente nella fase preparatoria alla gara del 1970, che ha visto Gerard Larrousse e Willy Kauhsen, al volante della Martini Porsche 917 LH, e Rudi Lins e Helmut Marko, con la Porsche 908/02, aggiudicarsi rispettivamente il secondo e terzo posto e decretare il trionfo di Porsche.


Questa prima vittoria stabilisce un precedente: un anno dopo, 33 dei 49 starter erano al volante di una sportiva da corsa costruita a Stoccarda-Zuffenhausen, un record che ancora oggi resta imbattuto. Una Porsche 917 KH ha vinto inoltre la gara del 1971. Nel 1974, Porsche annuncia l’era del turbo a Le Mans con la 911 Carrera RSR 2.1 Turbo. Con la 936 Spyder, Porsche è stata protagonista nel 1976 della prima vittoria di un’auto con motore turbo nella storia della gara. Il team della Casa ha vinto con la stessa vettura anche l’anno successivo, il 1977, mentre un team clienti è entrato per la prima volta nell’elenco dei vincitori due anni dopo. Il successo della Porsche 935 K3 ha segnato la prima vittoria nella storia di Le Mans di un’auto da corsa con motore posteriore – e di una vettura da corsa di serie basata sulla Porsche 911.


Fra il 1981 e il 1987, le Porsche da corsa erano imbattibili a Le Mans. La serie più lunga di vittorie consecutive nella storia della 24 Ore è iniziata con il terzo e ultimo grande successo della 936 Spyder. Nel 1982, il team ufficiale del Costruttore lancia la nuova Tipo 956, che conquista tutti e tre i posti sul podio già al suo debutto a Le Mans. La 956 montava il primo telaio monoscocca in alluminio di Porsche e si distingueva per caratteristiche aerodinamiche innovative che consentivano di raggiungere un livello di deportanza notevole senza alcun aumento significativo della resistenza all’avanzamento. Con la 956 e con il modello successivo, la 962 C, la Casa perfeziona lo sviluppo dei sistemi di accensione e di iniezione elettronica, oltre che della trasmissione Porsche a doppia frizione (PDK) oggi estremamente apprezzata. Dal 1983 in poi anche i clienti iniziano la competizione a bordo della 956 e della 962 C. Erano nove le Porsche 956 che figuravano nella classifica delle Top Ten nel 1983 e otto nel 1984 e nel 1985, rispettivamente.


Gli anni ’90 del XX secolo sono stati contrassegnati da quattro vittorie assolute per il team ufficiale della Casa e per i clienti di Porsche con tre diverse tipologie di vettura da corsa: la prima vittoria è stata realizzata nel 1994 con la Porsche 962 Dauer Le Mans GT sviluppata a Weissach e basata sulla 962 C; a questa sono seguite le vittorie con la TWR Porsche WSC Spyder, sviluppata da Porsche, messe a segno da un team di clienti nel 1996 e nel 1997. Nel 1998, la Porsche 911 GT1 `98 ha introdotto a Le Mans la prima monoscocca in fibra di carbonio progettata da Porsche e i primi freni in fibra di carbonio utilizzati dal team del Costruttore, aggiudicandosi la vittoria in concomitanza con il 50° anniversario della concessione a Porsche della licenza per la sua prima vettura sportiva, la 356 “Numero 1” Roadster.



Dopo questo successo, Porsche ha concentrato i suoi sforzi nell’ambito degli sport motoristici dedicandosi allo sviluppo di versioni da gara della Porsche 911 molto vicine al modello di produzione e al sostegno dei team privati. Questo impegno è stato ricompensato a Le Mans con undici vittorie di categoria fra il 1999 e il 2018. Nel 2014, il team ufficiale della Casa è tornato a gareggiare per la conquista di una vittoria assoluta. Progettata a Weissach partendo “da zero”, la Porsche 919 Hybrid proponeva soluzioni tecniche senza pari. Solo una Porsche era in grado di generare energia elettrica per la batteria ad alte prestazioni convertendo l’energia cinetica prodotta in fase di frenata, oltre che per mezzo di un gruppo turbina-generatore nel flusso del gas di scarico di un motore turbo V4. Nel suo insieme, il sistema formato da motore elettrico e endotermico era in grado di erogare circa 900 CV. Questa soluzione all’avanguardia si è rivelata un successo e ha portato alla tripletta messa a segno da Porsche a Le Mans dal 2015 al 2017.



Con 108 vittorie di categoria e 19 vittorie assolute, Porsche è stata la casa automobilistica che ha riscosso più successi nei quasi 100 anni di storia di Le Mans. Nel 2020, Porsche continua una tradizione unica che ha visto una sportiva Porsche partecipare a Le Mans ogni anno, a partire dal 1951: in occasione della 24 Ore di Le Mans virtuale, il team Porsche Esports, nato di recente, parteciperà alla gara in programma il 13 e 14 giugno con quattro Porsche 911 RSR (Model Year 2017). Gli aggiornamenti sulla competizione verranno condivisi sul canale Twitter channel @PorscheRaces. Durante il weekend dell’anniversario sarà possibile seguire una rassegna della storica gara del 1970 sul canale Twitter @PorscheNewsroom.



Hans Herrmann e Richard Attwood ripercorrono alcuni momenti della 24 Ore di Le Mans del 1970

Nel 1970, dopo aver coperto una distanza di esattamente 4.607,811 chilometri, o 343 giri, Hans Herrmann e Richard Attwood hanno tagliato per primi il traguardo a bordo della Porsche 917 KH di Porsche Salisburgo contrassegnata con il numero 23. “E’ stata una gara caratterizzata da una pioggia costante e sembrava quasi che dovessimo continuare a cambiare gli pneumatici e adattarci alla situazione contingente. Eravano costretti a sostituire le gomme non tanto a causa dell’usura, quanto delle condizioni atmosferiche che continuavano a cambiare. E’ stata l’armonia che si è creata fra noi piloti che ci ha consentito di vincere. Partecipare a una gara di resistenza di 24 ore in due soltanto non è una sfida da poco”, ha dichiarato Hans Herrmann, tornando indietro con la mente.



Molti dei concorrenti, diversi dei quali a bordo di una Porsche, hanno abbandonato la competizione, uno dopo l’altro. “Le Mans è una gara in cui o fila tutto liscio oppure no. Allora, la 24 Ore era più simile a un’esperienza di resistenza al volante che a una gara”, ricorda Richard Attwood. “Vincere a Le Mans con una Porsche e con Hans è stato qualcosa che non mi aspettavo assolutamente perché la nostra auto non era calibrata al meglio per la velocità. Hans e io formavamo semplicemente una squadra fantastica”.



Durante la preparazione abbiamo lavorato sulla vettura fino all’ultimo. Hans Herrmann: “La 917 si è rivelata inizialmente una vettura da corsa molto difficile. Era lei che ci portava dove voleva invece del contrario. A un certo punto però siamo riusciti a gestire le sue caratteristiche aerodinamiche e l’abbiamo trasformata in un’auto vincente.” Una volta a Stoccarda, la vittoria di Porsche è stata festeggiata con un corteo di auto che ha percorso le vie della città, fino alla piazza principale. “La vittoria ha acquisito un’importanza ancora maggiore nel corso degli anni. Chi avrebbe mai pensato infatti che Porsche sarebbe arrivata a detenere un record nell’ambito di questa gara”, ha aggiunto Richard Attwood. “Inoltre non mi ero reso conto in quei momenti di stare affrontando un’altra sfida personale: durante la gara non riuscivo a mangiare nulla e per avere la forza di guidare mi limitavo quindi a bere latte. Non sapevo di aver preso gli orecchioni.”


Credits: Porsche Newsroom







MotoNotizie/ Suzuki V-STROM Tour arriva in Lombardia e Piemonte


Dopo una partenza ritardata a causa dell’emergenza dovuta alla pandemia, la stagione motociclistica 2020 entra sempre più nel vivo. Nello scorso weekend le giornate inaugurali del V-STROM Tour 2020 hanno riscosso un grande successo e nel prossimo fine settimana sono in programma tre nuovi appuntamenti che daranno l’opportunità di provare gratuitamente la V-STROM 1050XT a numerosi altri appassionati.
Le prossime tappe del Tour si svolgeranno in Lombardia e in Piemonte, prima di riprendere poi il loro viaggio verso altre concessionarie Suzuki di tutta Italia e portare i test ride sul territorio nazionale in maniera capillare.
Sabato 13 giugno una struttura Suzuki farà base presso Motostyle di Rivoli (TO), mentre l’altra sosterà da Mazzola Moto, a Bonate Sopra (BG). Domenica 14 saranno Ceriani Moto di Castellanza (VA) e Toso Moto di Pescate (LC) ad ospitare una struttura itinerante con le sue V-STROM 1050XT.
In ciascun evento i motociclisti avranno modo di sperimentare le qualità della nuova Sport Enduro Tourer di Hamamatsu e potranno trascorrere una simpatica giornata all’insegna dello spirito di libertà Suzuki Way of Life!.

martedì 9 giugno 2020

MATTEO NANNINI TORNA IN PISTA AL MUGELLO


9 giugno 2020. Matteo Nannini torna in pista. A distanza di quasi tre mesi, il pilota forlivese è pronto a riprendere il discorso da dove lo aveva interrotto.
L’inevitabile stop imposto dall’emergenza sanitaria e l’annullamento della gara del Bahrain che avrebbe dovuto inaugurare il calendario del FIA Formula 3 Championship lo scorso marzo, gli avevano impedito di fare il suo debutto ufficiale nella serie internazionale dopo avere completato con il team Jenzer Motorsport i tre giorni di test ufficiali che si sono svolti sullo stesso tracciato di Sakhir.
Domani e giovedì Nannini ritornerà pertanto ad indossare casco e tuta, per svolgere sul circuito del Mugello altre due giornate di test. Questa volta al volante di una delle monoposto Tatuus del Formula Regional europeo schierate da DR Formula. 
Per il 16enne pilota romagnolo si tratterà di un’occasione per proseguire il suo programma di preparazione in vista proprio dell’esordio assoluto nel FIA Formula 3 Championship il cui via è stato posticipato al fine settimana del 4 e 5 luglio a Spielberg.

Un calendario completamente rivisto, quello del FIA Formula 3 Championship, che affronterà in Austria una doppia trasferta, con il secondo round in programma nel weekend dell’11 e 12 luglio. Quindi ci si sposterà a Budapest (18/19 luglio), Silverstone (1/2 agosto e 7/9 agosto), Barcellona (15/16 agosto), Spa-Francorchamps (29/30 agosto) e per concludere a Monza (5/6 settembre).

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sabato 6 giugno 2020

Bilancio positivo dei test di Kevin Gilardoni con la Huracán Super Trofeo Evo dell'Oregon Team


Kevin Gilardoni fa “100”. Tante sono state infatti le tornate completate dal pilota italo-svizzero nelle due giornate di test svolte questa settimana sul circuito di Misano Adriatico. Una prima vera presa di contatto per Gilardoni con la Lamborghini Huracán Super Trofeo Evo del team Oregon. La stessa che guiderà nel corso di questa stagione nel monomarca continentale riservato alle veloci vetture da 620 cv della Casa di Sant’Agata Bolognese.
Dopo avere svolto solo uno shakedown ad inizio anno, Gilardoni ha potuto finalmente girare a lungo. Per di più in condizioni assolutamente variabili. Fattore quest’ultimo che gli ha permesso di provare differenti soluzioni.

“Abbiamo iniziato mercoledì con una temperatura che ha raggiunto picchi di 30 gradi, utilizzando sia gomme usate che nuove - ha commentato Gilardoni - Ieri mattina si è partiti con la pista asciutta, ma verso le dieci è iniziato a piovere. Poi la pioggia ha bagnato in maniera definitiva il circuito, obbligandoci a mettere su le gomme rain. Anche i tempi si sono confermati molto buoni. Diciamo che se cercavamo una situazione di meteo ideale per avere differenti tipi di riscontri, l’abbiamo proprio trovata”.

Ancora da definire i prossimi test, nell’ottica del primo dei cinque doppi appuntamenti del calendario che si disputerà per l’appunto sullo stesso circuito romagnolo, nel fine settimana dell’8 e 9 agosto, per approdare in seguito al Nürburgring (Germania), a Barcellona (Spagna), Spa-Francorchamps (Belgio) e Le Castellet (Francia).

Credits: KG Press Office

“Storie Alfa Romeo”: con Duetto la spider italiana sbarca a Hollywood

Hollywood nel destino
“It is a very forgiving car. Very pretty, too”. Così parla di Duetto un gentleman driver d’eccezione: Steve McQueen, che nell’estate del 1966 viene chiamato da Sports Illustrated a provare la spider italiana insieme ad altre “fast friends”. Quella da lui guidata è una delle prime Alfa Romeo 1600 Spider sbarcate negli States, dopo l’esordio al Salone di Ginevra di pochi mesi prima. Il giudizio coglie insieme l’essenza Duetto e l’unicità Alfa Romeo: piacere di guida e bellezza allo stato puro.
È un parere anche tecnicamente autorevole. Steve McQueen è collezionista di supercar e pilota di buon livello, capace di arrivare secondo nella sua categoria alla 12 Ore di Sebring del 1970 in coppia con Peter Revson.
Un anno dopo, alla guida di Duetto c’è Dustin Hoffman, che corre a tutto gas sulle note di Simon & Garfunkel nell’indimenticabile “Il laureato”. Immagini che entrano nella storia del cinema, e danno il via a un filone: la Duetto è utilizzata come auto di scena in centinaia di opere del piccolo e del grande schermo, e diventa essa stessa un “cult”. Anche il campione del mondo dei pesi massimi Muhammad Ali ne vuole una: riprendendo il suo motto “Float like a butterfly, sting like a bee”, la personalizza con la targa “Ali Bee”.
La carriera da star di Duetto inizia così. Noi però facciamo un passo indietro, e andiamo a conoscere le sue radici: l’innovazione tecnica di Giulia e il fascino di Giulietta Spider.
Nata per scoprire l’America
Anche nella storia della Giulietta Spider c’è un Hoffman protagonista. Non Dustin l’attore, ma Max Edwin Hoffman: ex pilota da corsa, costretto dal nazismo a lasciare l’Austria per gli Stati Uniti, divenuto in pochi anni l’importatore americano di riferimento per le Case auto europee.
Max è molto di più che un semplice “trader”: è un profondo conoscitore del mercato. Orienta le politiche commerciali, chiede specifici modelli, suggerisce variazioni di stile – e contribuisce con i suoi consigli alla creazione di alcune auto sportive tra le più ammirate di sempre. Tra queste c’è la Giulietta Spider.
La Spider per Hoffman è un chiodo fisso. Inizia a chiederla ad Alfa Romeo nel 1954, subito dopo il lancio della Giulietta Sprint. Sente che può diventare l’auto perfetta per la Pacific Coast – e sa che tutti a Hollywood ne vorranno una. È così sicuro del suo successo, che prima ancora di vedere i disegni definitivi si dice disposto ad acquistarne diverse centinaia.


La Bella Signorina
Hoffman riesce a convincere Francesco Quaroni e Rudolf Hruska, e il progetto parte. Lo stile è messo in gara tra i due designer del momento: Bertone e Pinin Farina. Bertone presenta una versione estrema, figlia del concept “2000 Sportiva” di Franco Scaglione: frontale appuntito, fari carenati, pinne posteriori. La proposta di Pinin Farina è disegnata da Franco Martinengo, e viene preferita per l’eleganza e l’equilibrio classico delle forme.
La “bella signorina”, come la definisce Pinin Farina, nasce con parabrezza panoramico e vetri laterali a scorrimento. All’interno della portiera non c’è maniglia: una corda aziona l’apertura. Solo più tardi arriveranno un parabrezza tradizionale, vetri laterali discendenti, pannelli porta attrezzati, tettuccio ripiegabile, maniglie esterne e nuovi interni.
Un concept da sportiva pura, confermato da prestazioni estremamente brillanti. La Spider adotta il motore della Giulietta: un quattro cilindri in linea  da 1.290 cm³ di cilindrata, che eroga 65 cavalli e spinge l’auto a 155 km/h. La potenza continua a salire con le successive versioni – a partire dalla Spider Veloce del 1958 da 80 cavalli.
Flessuosa, giovane, scattante. E bella. Giulietta Spider piace al cinema: Fellini la fa comparire in “La Dolce Vita”, Antonioni la sceglie come auto di Alain Delon in “L’eclisse”. Diventa uno status symbol: amata da personaggi famosi, desiderata da tutti.
Made in Italy
Viene il momento di dare una erede alla Giulietta Spider. Luraghi e il suo team sanno che non basta fare un’ottima macchina: bisogna ricreare lo stesso carisma. La presentazione dev’essere un evento – una cerimonia solenne, un po’ investitura e un po’ incoronazione.
Alfa Romeo pensa in grande. Per il lancio USA organizza una crociera, e invita i personaggi più esclusivi dello spettacolo, dello sport e della moda. A bordo ci sono 1.300 VIP, tra cui Vittorio Gassman, Rossella Falk e la soprano Anna Moffo. La turbonave italiana Raffaello viaggia da Genova a New York, facendo scalo a Cannes in occasione del Festival del Cinema – e durante tutta la crociera sul ponte della nave fanno bella mostra di sé tre esemplari della nuova Spider: uno verde, uno bianco e uno rosso. Sottolineando l’italianità del suo prodotto, Alfa Romeo anticipa di più di un decennio l’intuizione comunicativa del “Made in Italy”.
L’eredità tecnica Giulia
L’Alfa Romeo Spider 1600 nasce sul pianale della Giulia, con passo ridotto a 2.250 mm; la meccanica è quella della contemporanea Giulia Sprint GT Veloce (evoluzione della Sprint GT). Al lancio, Duetto è equipaggiata con il classico 4 cilindri bialbero da 1.570 cm³ in lega leggera, capace di scaricare sulle ruote 108 cavalli con un peso a secco di meno di 1.000 chili. La velocità massima è di 185 km/h.
“Duetto” o “Osso di Seppia”?
Il nome del modello è una storia in sé. Per sceglierlo, viene organizzato un concorso a premi in collaborazione con tutti i concessionari d'Europa. Vince “Duetto” – ma emerge una questione di diritti (per l’omonimia con un biscotto al cioccolato), che impone di lanciare la vettura come “Alfa Romeo Spider 1600”.
Il nome Duetto resta in sottofondo, si consolida nella memoria degli appassionati e diventa il soprannome comune di tutte le generazioni della vettura. Altri se ne aggiungeranno: la Spider del 1966, prima della serie e ultimo capolavoro di Battista Pinin Farina, è detta “Osso di Seppia” per la sua forma ellissoidale: frontale e coda arrotondati, laterali convessi e linea di cintura molto bassa. La seconda è la “Coda Tronca” del 1969, che si distingue per il taglio aerodinamico della parte posteriore. La terza è l’“Aerodinamica” del 1983, nata dagli studi in galleria del vento. Nel 1989 arriva l’ultima generazione, la cosiddetta “IV Serie” – un’auto dalla linea pulita e filante, in qualche modo un ritorno alle origini.
Quattro generazioni, oltre 124 mila unità prodotte in 28 anni: la più lunga vita di sempre per un modello Alfa Romeo.

Credits: FCA Heritage

Tricolore Gran Turismo/ Aghakhani-Giammaria sulla Lamborghini Huracan GT3 Evo del VSR


E’ il VSR di Vincenzo Sospiri ad inaugurare il post Covid-19 con l’ufficializzazione del primo equipaggio che sarà impegnato nella serie Endurance della classe GT3. A salire sulla Lamborghini Huracan GT3 Evo numero 19 saranno il diciassettenne Steve Aghakhani, che già a febbraio aveva annunciato la partecipazione a qualche gara nella classe GT Cup, ma ora il programma del giovane pilota americano abbraccia tutta la stagione nella classe maggiore. Ad affiancare Aghakani sarà una vecchia conoscenza della serie tricolore, il romano Raffaele Giammaria, pilota Lamborghini Factory, e un terzo pilota in corso di definizione.

La stagione che sta per iniziare sarà la seconda della ancora giovanissima carriera di Aghakhani, lo scorso anno impegnato nel campionato americano Lamborghini Super Trofeo prima di farsi un nome alle finali mondiali di Jerez vincendo la classe Am.

“Sono molto entusiasta di questa opportunità e non vedo l'ora di iniziare i test con il team. – ha commentato Aghakhani - ho lavorato duramente negli Stati Uniti durante la lunga pausa dalle corse, ma so di aver bisogno di un ulteriore step in quanto i circuiti italiani sono difficili e impegnativi e il campionato molto competitivo. Sono orgoglioso di rappresentare i miei sponsor, tra cui SADA Systems Inc, all'estero e onorato della possibilità che Lamborghini mi ha dato.”

Obiettivo di Lamborghini è far crescere il giovane pilota americano, come ha dichiarato Giorgio Sanna, capo della Squadra Corse: “Siamo molto orgogliosi di avere Steven con noi nella GT3 italiana. Il nostro obiettivo è di averlo come ambasciatore del nostro programma Young Driver e, in coppia con Raffaele, abbiamo un mix emozionante. Ci prenderemo cura di Steven nella sua prima esperienza in GT3 in Europa ed è in ottime mani con Vincenzo e il suo team.”

Felice della scelta del 17enne pilota americano è Vincenzo Sospiri: “Sono lieto di aver potuto includere Steven nel nostro programma GT italiano quest'anno. L'ho visto correre l'anno scorso a Jerez e l'ho provato prima della pausa invernale. Ha molte potenzialità e l'accoppiata con Raffaele assicurerà che continui la sua già impressionante curva di apprendimento.”

La serie Endurance, che prevede una gara di durata di 3 ore, inaugurerà la stagione al Mugello il 17 luglio. Seguiranno i round di Imola (30 agosto), Vallelunga (20 settembre) e Monza (8 novembre).

L’OREGON TEAM PREPARA IL DEBUTTO NEL LAMBORGHINI SUPER TROFEO EUROPA E COMPLETA LA LINE-UP CON LORENZO BONTEMPELLI E DAMIANO FIORAVANTI


Primo test per l’Oregon Team dopo lo shakedown di Cremona, in vista dell’imminente via della stagione. La squadra di Jerry Canevisio e Giorgio Testa, prossima a fare il proprio ingresso ufficiale nel Lamborghini Super Trofeo Europa, è scesa in pista al completo sul circuito di Misano, mercoledì e giovedì di questa settimana.

Dopo avere ufficializzato Kevin Gilardoni ed il francese Dorian Boccolacci, l’Oregon Team ha definito la propria line-up, confermando Lorenzo Bontempelli e Damiano Fioravanti. Il primo ha già un anno di esperienza nel monomarca riservato alle vetture della Casa di Sant’Agata Bolognese, in cui ha fatto la sua prima apparizione nel 2018. Il pilota brianzolo è inoltre reduce da un’intensa annata nell’European Le Mans Series che lo ha visto protagonista, proprio con i colori dell'Oregon Team in classe LMP3.
Fioravanti, 23enne romano, dopo un inizio di carriera in monoposto, due anni fa ha debuttato nel GT, facendo nel 2019 il suo passaggio nella serie ELMS sempre con l’Oregon Team, dividendo per l’occasione una Norma con lo stesso Bontempelli e il lituano Gustas Grinbergas.
Quattro piloti, pertanto, tutti con un’importante esperienza nelle più disparate categorie, fiore all’occhiello della squadra lombarda per un 2020 che, pur con un calendario estremamente compresso, si preannuncia più interessante che mai.

“A Misano abbiamo fatto un ottimo lavoro, provando differenti soluzioni sia in condizioni di asciutto che con la pioggia - ha dichiarato Jerry Canevisio - I tempi ottenuti sono di tutto rispetto, ma ciò che conta è il fatto di avere preso subito confidenza con la vettura, sia noi come team sia i piloti”.

Sempre a Misano l’Oregon Team è sceso in pista nella sola giornata di mercoledì con il giovane rookie italo-svizzero Alessandro Tarabini (20 anni), il quale ha guidato la RS 1.6 turbo con cui farà il suo debutto nella Clio Cup Italia.

Intanto è stato definito il nuovo calendario del Lamborghini Super Trofeo Europa, che scatterà proprio da Misano il 9 agosto, per approdare poi al Nürburgring (5 settembre), a Barcellona (11 ottobre), Spa-Francorchamps (24 ottobre) e al Paul Ricard (15 novembre).

Foto Claudio Signori

venerdì 5 giugno 2020

Volkswagen, 75 anni fa la svolta inglese


75 anni fa, dal 5 giugno 1945, a Wolfsburg, il governo militare britannico assunse la gestione fiduciaria della Volkswagenwerk GmbH, dando inizio a una storia unica del dopoguerra. La figura chiave di questa storia è il maggiore Ivan Hirst, 28 anni.
Con talento notevole per l'improvvisazione, capacità organizzative ed enorme lungimiranza, rimodellò la fabbrica di armamenti, che era stata in gran parte distrutta ed era ormai destinata alla demolizione, trasformandola in una fabbrica di automobili civili.
In questo modo, gli inglesi prepararono il terreno per il successivo successo globale del Maggiolino e gettarono le basi per il Gruppo Volkswagen di oggi. La Volkswagen onora l'era britannica con il film documentario "My brief was very simple", in cui Ivan Hirst racconta la sua storia alla Volkswagen.

Credits: Press Volkswagen

MOTOCORSE/ LA DUNLOP CUP E’ PRONTA A RIACCENDERE I MOTORI

Dopo settimane di discussioni e valutazioni, arrivano finalmente certezze sulla ripartenza della Dunlop Cup. Il trofeo ideato da Motoxracing e EMG Eventi, così come l'intero circuito della Coppa Italia, ha un suo calendario per la stagione 2020.

L'emergenza Coronavirus ha creato non pochi problemi all'intero mondo del motociclismo e dello sport in generale, ma i principali campionati si preparano a ripartire e a regalare nuovamente spettacolo ed emozioni. Ciò vale anche per la Dunlop Cup, la cui stagione si articolerà su tre doppi eventi tra Misano e Mugello:

18-19 luglio, Misano World Circuit Marco Simoncelli 

22-23 agosto, Autodromo Internazionale del Mugello 

19-20 settembre, Autodromo Internazionale del Mugello


Ciascun weekend della Dunlop Cup inizierà il venerdì con un turno di prove libere la mattina e con la qualifica 1 al venerdi pomeriggio e proseguirà il sabato mattina con la qualifica 2. Sabato pomeriggio si svolgerà una gara sprint di sette giri e poi il fine settimana si concluderà domenica con una gara su distanza normale. Ideata dagli organizzatori del trofeo, la sprint race assume in questo nuovo contesto una grande importanza, in quanto assegnerà lo stesso punteggio della gara domenicale. Grazie a questo format, la Dunlop Cup 2020 si articolerà su sei round, numero considerevole se si pensa alla situazione vissuta. Il tutto garantendo le migliori condizioni di sicurezza per tutte le persone coinvolte.

Motoxracing e EMG Eventi attendono con entusiasmo l'inizio della nuova stagione e nel frattempo offriranno ai piloti due opportunità per prepararsi al meglio. Le società di Sandro Carusi e Max De Simone organizzeranno il Dunlop Day, in programma il 22 giugno a Misano, e anche una giornata di prove libere per tutti i piloti della Coppa Italia, che si svolgerà sempre sul circuito romagnolo giovedì 16 luglio (pre-gara), giornata compresa nel pacchetto di iscrizione per i Piloti Dunlop Cup 2020.

Con queste premesse, la Dunlop Cup si prepara a vivere una quarta stagione che, seppur accorciata, promette gare appassionanti e divertimento per tutti. Tutto questo sarà possibile grazie al grande lavoro svolto dagli organizzatori insieme a Dunlop Italia, la Federazione Motociclistica Italiana e tutte le altre parti coinvolte. (Ufficio Stampa Motoxracing)

giovedì 4 giugno 2020

CARLO UBBIALI, CON LA MONDIAL NEL CUORE



Arosio, 4 Giugno 2020 – La famiglia Mondial è da oggi un po' più sola. Ieri ci ha lasciati Carlin Ubbiali, che vinse il primo dei suoi nove titoli iridati proprio in sella a uno dei bolidi del conte Boselli. Icona non solo della Mondial ma del motociclismo degli anni Cinquanta, Ubbiali, per la sua astuzia soprannominato la Volpe, rappresentò l'archetipo del pilota dell'epoca: modesto nei modi, grandioso in pista. Vinse tutto ciò che poteva: nove Mondiali, appunto, sei nella 125 e tre nella 250, ma anche otto Campionati italiani; cosa, quest'ultima, che amava sottolineare. Solo il conterraneo Giacomo Agostini, che da giovane lo prese a modello, e lo spagnolo Angel Nieto hanno vinto più titoli di lui nel Motomondiale. Leggende come Mike Hailwood e Valentino Rossi hanno, in epoche successive, appena equiparato il suo record. Dal 1950 al 1960 compresi, ha sempre concluso il Mondiale 125 nelle prime tre posizioni: maiuscolo.
Il suo primo acuto iridato fu con la Mondial, che con il Cinesino, altro soprannome che gli diedero per il taglio degli occhi, chiuse un triennio che definire eccezionale è riduttivo: Mondiale conduttori classe 125 nel 1949 con Nello Pagani, nel 1950 con Bruno Ruffo, nel 1951 con Carlo Ubbiali; oltre ai rispettivi titoli costruttori. Tanto nel 1950 quanto nel 1952, poi, Carlin concluse la corsa all'iride al secondo posto, sempre con la Mondial.
Cesare Galli, Piero Boselli e l'intera dirigenza del marchio F.B Mondial sono vicini alla famiglia Ubbiali e tengono a sottolineare l'importanza che il pilota ha avuto nella storia di questa Casa italiana che tanto ha dato al motociclismo. L'ultima sua apparizione pubblica è stata proprio per F.B Mondial, nel luglio 2019, in occasione del lancio della F.B Mondial Sport Classic (aka Pagani), tenutosi a Motosplash, Milano. Dove, assieme ad altri personaggi quali Emiliano Ostorero, Giorgio Pagani (figlio di Nello Pagani), Aldo Tonelli e Stefano Bonetti, ha ripercorso le sue imprese dei primi anni Cinquanta.
Ubbiali si ritirò dalle corse a soli trent'anni, campione in carica. Per i successivi sessanta è sopravvissuto al suo stesso mito di cavaliere imbattuto. Ora tocca a noi: ricordarlo per sempre come uno dei più grandi piloti di tutti i tempi, in grado di sfrecciare con la sua Mondial più veloce di chiunque altro al mondo. E come un uomo timido, che all'apice del successo entrava al cinema a luci spente per non farsi riconoscere e che alla domanda sul suo segreto come pilota rispondeva: "Mangiare moto".

(Nella foto, Ubbiali nel 1951 a Monza su Mondial 125)

da www.fbmondial.com


GP Monza 2020, accordo ACI-Formula 1. ACI organizzatore del GP Heineken d'Italia fino al 2025

> 4 giugno 2020 - “Grandissima soddisfazione”. Non nasconde l’entusiasmo il Presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani, per la firma, avvenuta oggi, dei contratti tra Automobile Club d’Italia – la Federazione dello sport automobilistico - e “Formula 1”, per la realizzazione del Gran Premio Heineken d’Italia 2020, che si disputerà – a porte chiuse, salvo future differenti indicazioni dalle autorità preposte - domenica 6 settembre, nel “Tempio della Velocità” del Monza Eni Circuit.

“Si tratta – ha sottolineato il Presidente dell’ACI e Vice Presidente Mondiale della FIA per lo Sport – di una ripartenza importantissima, dallo straordinario valore simbolico. Le auto e i piloti che animano la Formula automobilistica più prestigiosa del mondo, tornano, infatti, in pista insieme a un Paese – l’Italia – che, lasciandosi alle spalle l’emergenza Covid, mette in campo tutte le sue energie e risorse migliori per tornare, velocemente, ad occupare il posto che gli spetta sulla scena europea e internazionale”.

“Siamo giunti a questa importante firma – ha concluso Sticchi Damiani – malgrado le difficoltà connesse al lockdown imposto dall’emergenza sanitaria, a dimostrazione del fatto che, quando si lavora insieme, con impegno, determinazione, professionalità e serietà, si può riuscire a superare qualunque ostacolo. L’augurio di tutti noi è che il ‘semaforo verde’ dell’edizione 2020 del GP d’Italia possa rappresentare un importante segnale di ripartenza e rinascita per tutti”.

Con la firma di oggi, l’ACI ottiene anche un’estensione degli accordi raggiunti, lo scorso settembre, con Formula 1, con il diritto di organizzare il GP d’Italia a Monza anche per il 2025, insieme a nuovi spazi per una serie di importanti operazioni di promozione della cultura e dei prodotti dell’eccellenza italiana nel mondo.

(Comunicato Ufficio stampa Automobile Club d'Italia)

Foto Claudio Pezzoli/Reporter Press

ACI Sport/ Via alle serie titolate rally. I nuovi calendari 2020 per la ripartenza


Le serie titolate rally stanno finalmente per tornare. ACI Sport, nel ruolo di Federazione Sportiva dell’automobilismo italiano per conto dell’Automobile Club d’Italia, rende ufficiali le nuove date dei calendari per le principali serie rally 2020 riservate alle auto moderne.
Arrivano quindi i primi risultati dell’intenso lavoro svolto dalla Giunta Sportiva ACI, dalla Commissione Rally ACI Sport e Commissione Medico Scientifica, che ha portato al confronto con preparatori, organizzatori, team e piloti del settore rally. Quindi alla messa a punto di un programma che consentirà al movimento sportivo di settore di ripartire, a seguito della sospensione delle attività sportive dovuta al COVID-19, rispettando criteri e normative dettate dalle normative attuali.

Ecco dunque i nuovi calendari 2020 per il Campionato Italiano Rally e le serie al suo interno (CIR Junior – CIR Asfalto – CIR Due Ruote Motrici – CI R1), il Campionato Italiano WRC, il Campionato Italiano Rally Terra e la Coppa Rally di Zona oltre alla confermata Finale Nazionale ACI Sport Rally Cup Italia 2020.

Nel dettaglio, il CIR 2020 prevede ora 6 appuntamenti in totale, con 7 risultati disponibili – considerata la doppia gara all’interno del Rally di Roma Capitale – e 2 “scarti” in totale. Per quanto riguarda il CIR Junior, avranno validità tutte le gare della serie maggiore CIR, ad eccezione del Rally Il Ciocco, con l’aggiunta del Rally San Marino.

4 gli appuntamenti validi per il CIWRC, con la new entry dell’ultima sfida nel Rally Due Valli (a coefficiente 1.5). 4 anche i round per il CIR Terra, che partirà il 9 agosto con la grande novità del Città di Arezzo Crete Senesi e Valtiberina. Ridisegnata anche la Coppa Rally di Zona, che manterrà comunque una buona fetta delle gare già previste, mentre la Finale Nazionale è stata confermata sempre all’interno del Trofeo ACI Como.

Da sottolineare che ACI Sport, considerata la situazione attuale, ha disposto iscrizioni gratuite per tutti i campionati del settore rally.

CAMPIONATO ITALIANO RALLY 2020
26 luglio | Rally di Roma Capitale – Gara 1 e Gara 2 (CIR Junior)
23 agosto | Rally Il Ciocco e Valle del Serchio
13 settembre | 104 Targa Florio (CIR Junior)
4 ottobre | 67° Rallye Sanremo (CIR Junior)
25 ottobre | 38° Rally Due Valli (CIR Junior)
22 novembre | 11° Tuscan Rewind (coeff. 1,5) (CIR Junior)

CAMPIONATO ITALIANO WRC 2020
2 agosto | 14° Rally Alba
6 settembre | 40° Rallye San Martino
11 ottobre | 53° Rallye Elba
25 ottobre | 38° Rally Due Valli (coeff. 1,5)

CAMPIONATO ITALIANO RALLY TERRA 2020
9 agosto | 14° Rally Città di Arezzo Crete Senesi e Valtiberina
30 agosto | 48° San Marino Rally (CIR Junior)
27 settembre | Rally Adriatico e Rally Balcone delle Marche
22 novembre | Tuscan Rewind (coeff. 1,5)

COPPA RALLY DI ZONA
I Zona
12 luglio | 33° Rally Lana (coeff. 1,5)
2 agosto | 14° Rally Alba (coeff. 1,5)
13 settembre | Rally Città di Tornio
4 ottobre | Rally del Rubinetto (coeff. 1,5)

II Zona
6 settembre | 36° Rally della Lanterna e Valle d’Aveto (coeff. 1,5)
4 ottobre | 67° Rallye Sanremo e Sanremo Leggenda (coeff. 1,5)

III Zona
6 settembre | 40° Rallye San Martino (coeff. 1,5)
25 ottobre | 38° Rally Due Valli (coeff. 1,5)

IV Zona
2 agosto | 17° Rally di Scorzè
11 ottobre | 5° Dolomiti Rally

V Zona
2 agosto | 3° Rally Salsomaggiore Terme (coeff 1,5)
30 agosto | San Marino Rally (coeff 1,5)
27 settembre | 27° Rally Adriatico e 14° Rally Balcone delle Marche (coeff. 1,5)

VI Zona
19 Luglio | 55° Rally Coppa Città di Lucca (coeff. 1,5)
23 agosto | 43° Rally Il Ciocco e Valle del Serchio (coeff. 1,5)
6 settembre | 41° Rally Città di Pistoia (coeff. 1,5)
11 ottobre | 53° Rallye Elba (coeff. 1,5)

VII Zona
26 luglio | 8° Rally Roma Capitale e Rally di Pico (coeff. 1,5)
6 settembre | 10° Rally Porta del Gargano
4 ottobre | 25 Rally del Molise (coeff. 1,5)
VIII Zona
9 agosto | 17° Rally del Tirreno (coeff. 1,5)
13 settembre | 104 Targa Florio Rally (coeff. 1,5)
11 ottobre | Rally Valle del Sosio (coeff. 1,5)

IX Zona
18 ottobre | 5° Rally Parco Geominerario della Sardegna

FINALE NAZIONALE ACI SPORT RALLY CUP ITALIA 2020
7 novembre | Trofeo ACI Como

Credits: Acisport.it