giovedì 4 giugno 2020

CARLO UBBIALI, CON LA MONDIAL NEL CUORE



Arosio, 4 Giugno 2020 – La famiglia Mondial è da oggi un po' più sola. Ieri ci ha lasciati Carlin Ubbiali, che vinse il primo dei suoi nove titoli iridati proprio in sella a uno dei bolidi del conte Boselli. Icona non solo della Mondial ma del motociclismo degli anni Cinquanta, Ubbiali, per la sua astuzia soprannominato la Volpe, rappresentò l'archetipo del pilota dell'epoca: modesto nei modi, grandioso in pista. Vinse tutto ciò che poteva: nove Mondiali, appunto, sei nella 125 e tre nella 250, ma anche otto Campionati italiani; cosa, quest'ultima, che amava sottolineare. Solo il conterraneo Giacomo Agostini, che da giovane lo prese a modello, e lo spagnolo Angel Nieto hanno vinto più titoli di lui nel Motomondiale. Leggende come Mike Hailwood e Valentino Rossi hanno, in epoche successive, appena equiparato il suo record. Dal 1950 al 1960 compresi, ha sempre concluso il Mondiale 125 nelle prime tre posizioni: maiuscolo.
Il suo primo acuto iridato fu con la Mondial, che con il Cinesino, altro soprannome che gli diedero per il taglio degli occhi, chiuse un triennio che definire eccezionale è riduttivo: Mondiale conduttori classe 125 nel 1949 con Nello Pagani, nel 1950 con Bruno Ruffo, nel 1951 con Carlo Ubbiali; oltre ai rispettivi titoli costruttori. Tanto nel 1950 quanto nel 1952, poi, Carlin concluse la corsa all'iride al secondo posto, sempre con la Mondial.
Cesare Galli, Piero Boselli e l'intera dirigenza del marchio F.B Mondial sono vicini alla famiglia Ubbiali e tengono a sottolineare l'importanza che il pilota ha avuto nella storia di questa Casa italiana che tanto ha dato al motociclismo. L'ultima sua apparizione pubblica è stata proprio per F.B Mondial, nel luglio 2019, in occasione del lancio della F.B Mondial Sport Classic (aka Pagani), tenutosi a Motosplash, Milano. Dove, assieme ad altri personaggi quali Emiliano Ostorero, Giorgio Pagani (figlio di Nello Pagani), Aldo Tonelli e Stefano Bonetti, ha ripercorso le sue imprese dei primi anni Cinquanta.
Ubbiali si ritirò dalle corse a soli trent'anni, campione in carica. Per i successivi sessanta è sopravvissuto al suo stesso mito di cavaliere imbattuto. Ora tocca a noi: ricordarlo per sempre come uno dei più grandi piloti di tutti i tempi, in grado di sfrecciare con la sua Mondial più veloce di chiunque altro al mondo. E come un uomo timido, che all'apice del successo entrava al cinema a luci spente per non farsi riconoscere e che alla domanda sul suo segreto come pilota rispondeva: "Mangiare moto".

(Nella foto, Ubbiali nel 1951 a Monza su Mondial 125)

da www.fbmondial.com