Visualizzazione post con etichetta Registro Volvo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Registro Volvo. Mostra tutti i post

martedì 10 dicembre 2019

La Scuderia Volvo Club si aggiudica il Campionato Italiano Grandi Eventi


Risultato storico della Scuderia Volvo Club in occasione dell’edizione 2019 della Coppa delle Alpi, competizione inserita nel Campionato Italiano Grandi Eventi Regolarità per auto storiche. A suggello di una stagione da incorniciare, la Scuderia Volvo Club ha conquistato il primato assoluto aggiudicandosi il titolo nella classifica destinata alle scuderie mentre Nino Margiotta, pilota di punta della Scuderia, ha vinto la gara laureandosi vice campione italiano piloti. Mai la Scuderia Volvo Club aveva concluso così in alto la propria stagione agonistica; il miglior risultato registrato in precedenza era stato un terzo posto (nelle stagioni 2017 e 2018).
Il doppio traguardo, costruito con consistenza di rendimento nel corso dell’intero campionato, è stato assicurato nell’appuntamento conclusivo della stagione grazie alla strepitosa vittoria della Volvo PV444 affidata all’equipaggio Nino Margiotta/Guido Urbini e dall’ottimo terzo posto della Amazon P120 affidata alla coppia Massimo Zanasi/Barbara Bertini al termine di una gara quanto mai impegnativa nella cornice mozzafiato dell’arco Alpino.

Partite da Brescia, le vetture in gara si sono sfidate su un percorso che ha toccato ben quattro nazioni (Italia, Austria, Germania e Svizzera) per un totale di 1.200 km articolati su 4 tappe con 15 passi alpini, 12 controlli orari, 119 rilevamenti quasi equamente suddivisi fra prove classiche e prove di media. La cerimonia di premiazione si è svolta a 2.500 metri di quota sul Ghiacciaio del Presena, all’interno del Parco Naturale dell’Adamello Brenta.

Questi i principali piazzamenti che nel Campionato Italiano Grandi Eventi Regolarità hanno portato la Scuderia Volvo Club alla vittoria nella classifica a squadre e Nino Margiotta al titolo di vicecampione italiano fra i piloti:

Coppa D’Oro Delle Dolomiti 
Podio Piloti: 3° Antonino Margiotta/Valentina La Chiana (Volvo PV444)
Podio Scuderie: 1° Scuderia Volvo Club

Gran Premio Nuvolari 
Podio Scuderie: 4° Scuderia Volvo Club

Targa Florio Classica
Podio Piloti: 3° Antonino Margiotta/Valentina La Chiana (Volvo PV444)
Podio Scuderie: 1° Scuderia Volvo Club

Coppa Della Alpi
Podio Piloti: 1° Antonino Margiotta/Guido Urbini (Volvo PV444)
3° Massimo Zanasi/Barbara Bertini (Volvo P120)
Podio Scuderie: 1° Scuderia Volvo Club

A questi risultati va aggiunta anche l’ottima prestazione registrata nel mese di marzo alla Coppa Milano-Sanremo, gara al di fuori del Campionato Grandi Eventi nella quale la Scuderia Volvo aveva comunque conquistato il gradino più alto del podio nella classifica a squadre e fra i piloti erano arrivati il 2° posto assoluto con la coppia Margiotta/La Chiana (Volvo PV444) e il 3° posto dell’equipaggio Zanasi/Bertini sulla Amazon P120. Una sorta di anticipazione rispetto a quanto si è poi verificato nel prosieguo della stagione.


Elemento chiave del successo della Scuderia Volvo Club sono state senza dubbio le prestazioni delle vetture schierate in gara, di proprietà di Volvo Car Italia e appartenenti al Registro Italiano Volvo d’Epoca, che si sono dimostrate efficaci e affidabili nelle mani dei piloti. Nel dettaglio:

Volvo PV444 del 1947 affidata agli equipaggi Margiotta/La Chiana/Urbini. Motore 1.400 cc, 40 CV, tre marce, prima non sincronizzata, freni a tamburo, alimentata con batteria 6V;

Volvo Amazon P120 del 1958 affidata all’equipaggio Zanasi/Bertini. Motore 1.600 cc, 60 CV, quattro marce sincronizzate, freni a disco anteriori e a tamburo posteriori, alimentata con batteria a 6V;

Volvo PV544 Sport del 1965 affidata all’equipaggio Fabbri/Bertieri. Motore1.800 cc, 90 CV, quattro marce sincronizzate, freni a disco anteriori e a tamburo posteriori, alimentata con batteria a 12V).

“Quella ottenuta dalla Scuderia Volvo è una vittoria importante che ci riempie di orgoglio e di soddisfazione e ci ripaga dell’impegno profuso in tutti questi anni,” ha affermato Gianluca Fabbri nelle sue vesti di Responsabile della Scuderia Volvo; che ha aggiunto: “Quest’anno era importante superare le difficoltà che avevamo incontrato nella passata stagione a causa di problematiche tecniche che hanno penalizzato soprattutto la PV444 di Nino, vettura assai difficile da usare in gara, e della conseguente sensazione di non riuscire a farcela. Ma quest’anno le auto si sono comportate al meglio e i nostri piloti – tutti – hanno ritrovato fiducia e concentrazione e il risultato è arrivato. Perché non si vince un campionato a squadre solo con gli exploit di un singolo; il titolo conquistato è il risultato degli ottimi piazzamenti ottenuti da tutti i piloti in tutte le gare del campionato, segno di una maturità e di una continuità che ho sempre chiesto e che quest’anno è arrivata.”

lunedì 25 luglio 2016

Regolarità auto Storiche - Scuderia Volvo va sul podio della Coppa D'oro delle Dolomiti





La Volvo Amazon 122 classe 1961 dell’equipaggio Leonardo Fabbri-Vincenzo Bertieri ha concluso al terzo posto assoluto una gara magistrale in una delle classiche più prestigiose e impegnative nel panorama della Regolarità per auto storiche internazionale.

A completare la convincente prova di squadra della compagine Volvo alla Coppa d'Oro delle Dolomiti è arrivato il quarto posto assoluto ottenuto dalla Volvo P1800 Jensen (anch’essa del 1961) di proprietà del Registro Volvo portata in gara dalla collaudata coppia Massimo Zanasi-Barbara Bertini, autori di una prova caparbia e sempre all’attacco.


A riprova dell’ottima prestazione fornita, Fabbri-Bertieri hanno conseguito anche un secondo posto di raggruppamento e un secondo posto nella classifica della tappa notturna. Analogamente, Zanasi-Bertini hanno collezionato un terzo posto di raggruppamento e un terzo posto nella tappa notturna.
Scarsa fortuna ha invece avuto l’equipaggio di punta della Scuderia Volvo, quello composto da Nino Margiotta e Bruno Perno, che si sono ritirati nell'ultimo giorno di gara a causa della rottura dell’albero di trasmissione della splendida Amazon 121 bicolore del Registro Storico Volvo loro affidata (dono di un socio del Registro stesso). 

La vettura era al debutto in gara con i colori ufficiali Volvo e, come spesso accade, si è trattato di un esordio tribolato sul piano meccanico. Dopo una serie di guai di carburazione, ci ha pensato – come detto – l’albero di trasmissione a tradire le attese di piloti e tecnici. Così, dopo diversi tentativi di riparazione, l’albero ha ceduto definitivamente e nulla ha potuto stavolta l’assistenza mobile dell’ottimo Giuseppe Rovere, che ha persino eseguito una saldatura dell’albero per strada.


A dispetto della delusione per i guai della Amazon dell’equipaggio di punta, Gianluca Fabbri, Responsabile dell’Attività della Scuderia Volvo, non nasconde la propria soddisfazione per le prestazioni degli altri piloti della Scuderia: 



“Con Nino fuori gioco è stato fantastico vedere la progressione degli altri nostri due piloti e la loro determinazione nel dare alla squadra Volvo la soddisfazione che meritava. Sono felicissimo per il terzo e il quarto posto ottenuti, oltre ai piazzamenti di raggruppamento. Come ho già avuto modo di dire, i risultati parlano di una Scuderia Volvo in grande forma e che si sta conquistando la stima e il rispetto di tutto l’ambiente. E non solo per i quanto ottenuto in gara, ma anche per la professionalità, la serietà e la qualità che contraddistingue il nostro lavoro e il nostro modo di intendere e di affrontare la Regolarità per auto storiche. Che deriva dal fatto che la Scuderia Volvo rappresenta una Casa automobilistica nota per il suo stile e la sua correttezza. Insomma, la Scuderia Volvo c’è e continuerà a combattere all’insegna della sana competizione sportiva ai vertici del Campionato Grand’Eventi”.

> Photo credits: Roberto Deias

giovedì 21 luglio 2016

La Scuderia Volvo debutta alla Coppa d’Oro delle Dolomiti per confermarsi al vertice del Campionato Grand’Eventi 2016

C’è un nuovo appuntamento nel calendario della Scuderia Volvo per il 2016: si tratta della Coppa d’Oro delle Dolomiti, una delle classiche più prestigiose nel panorama della Regolarità per auto storiche, in programma il prossimo weekend, dal 21 al 24 luglio. Per la squadra ufficiale Volvo si tratta della prima partecipazione alla gara. La Scuderia prosegue dunque la propria missione di diffusione della cultura dell’auto di Volvo in tutta Italia e si propone a un pubblico nuovo, quello che si recherà a vedere le protagoniste della manifestazione ambientata nella cornice incantata delle alpi ampezzane. Una gara di valore fondamentale per accumulare punti utili al campionato Grand’Eventi.

Bruno Perno e Nino Margiotta
Al via di Cortina d’Ampezzo la Scuderia si presenta al gran completo e con importanti novità. Per la Coppa d’Oro, la Scuderia Volvo acquisisce infatti una splendida Amazon 121 bicolore dono di un socio del Registro Storico che per l’occasione viene affidata all’equipaggio di punta composto da Nino Margiotta e Bruno Perno.


Fra le conferme, invece, la P1800 Coupé Jensen del Registro Volvo affidata alla collaudata coppia Zanasi-Bertini e l’Amazon 122 della coppia Fabbri-Bertieri. Nonché l’assistenza mobile garantita dal tecnico Giuseppe Rovere, che in più di un’occasione si è rivelata preziosa e talvolta determinante ai fini del risultato finale. Un esempio della perfetta organizzazione di squadra che porta la Scuderia Volvo a essere considerata un vero e proprio punto di riferimento.

Ogni Volvo racconta una storia di persone e le due auto ufficiali proprietà del Registro Italiano Volvo d’Epoca presenti alla Coppa d’Oro delle Dolomiti non costituiscono un’eccezione.

La Volvo Amazon 121 blu e bianca del 1958 affidata all’equipaggio di punta Margiotta-Perno è stata gentilmente donata alla Scuderia da Roberto Galli di Rovereto (TN), socio del Registro Volvo d’Epoca. Una nobile conclusione per la lunga storia d’amore che ha legato Galli alla sua Amazon, una storia iniziata agli inizi del 1990 quando Galli vide la vettura in Danimarca. L’auto era utilizzata da un alto prelato danese che si avvaleva di un autista personale. Vista l’età della vettura, il prelato decise di disfarsene ed è qui che entrò in gioco Galli. Che quella Amazon voleva a tutti i costi e che partì, con tanto di carrello per andare a recuperarla dopo essere riuscito ad acquistarla. Ma la parte difficile doveva ancora arrivare. Le lentezze della burocrazia italiana costrinsero Galli a lasciare la sua Amazon in deposito alla frontiera italiana fino a quando le pratiche ne testimoniarono l’acquisto. Era il 5 febbraio del 90 quando la dogana rilasciò il mezzo. Ma fu necessario aspettare il 10 maggio del ‘91 per ottenere dal Ministero dei Trasporti il certificato di nuova immatricolazione.

Iniziò dunque per la Amazon una lunga carriera di viaggiatrice sulle strade italiane, con anche un bel po’ di gare all’attivo. Galli intraprese infatti una carriera di pilota navigato dalla moglie Barbara, che ha contribuito in modo significativo a raccogliere buoni risultati in diverse gare disputate. E le corse dovevano proprio essere il destino segnato per la Amazon del prelato danese, dato gli impegni che la attendono oggi.

Zanasi - Bertini
La bellissima Volvo P1800 Jensen coupé bianca con interni rossi del 1961, ormai presenza riconosciuta di Volvo alle gare di regolarità, è stata invece strappata a una fine ingloriosa che ne prevedeva la demolizione. Era infatti stata abbandonata in una cascina di proprietà del concessionario Volvo di Rimini, che per ragioni diverse si voleva disfare dell’auto. Fortunatamente, prima di agire in tal senso, il concessionario fu avveduto e contattò il Registro Volvo d’Epoca per capire se ci fosse interesse per la vettura. Nonostante il Registro avesse già una P1800 coupé nelle proprie fila e quindi non fosse in programma l’acquisizione di un’altra vettura analoga, i responsabili del Registro andarono a visionare l’auto e ci volle poco per capire che si trattava di un colpo di fortuna. Quando il concessionario aprì le porte della cascina, il paraurti anteriore con i due paracolpi frontali rivolti verso l’alto non lasciò spazio a dubbi: si trattava di una P1800 realizzata dalla carrozzeria inglese Jensen, un’autentica rarità. La decisione di acquisirla al Registro Volvo fu quindi immediata e iniziò da lì un lungo iter di restauro totale dell’auto. Dalla sabbiatura della carrozzeria agli interni, dalla meccanica all’impianto elettrico, la P1800 è stata praticamente ricostruita utilizzando ovviamente tutti ricambi originali Volvo.

I lavori di ripristino sono durati circa due anni, al termine dei quali la P1800 Jensen è stata riconsegnata agli splendori originali. Al punto tale che, in aggiunta agli impegni con la Scuderia, l’auto è spesso protagonista di eventi realizzati da Volvo Car Italia nei quali svolge il ruolo di icona dello stile Volvo. Una degna erede della P1800 coupé resa celebre in tutto il mondo negli anni ’60 dalla serie televisiva Il Santo, con l’attore Roger Moore.

Con un primo, un secondo e un terzo posto nelle prime tre gare dell’anno, Nino Margiotta ha già avuto modo di mostrare che quest’anno per il titolo occorre fare i conti con il pilota portacolori della Scuderia Volvo. Il driver siciliano ha dominato tutte le gare fin qui disputate, forte di una condizione psicofisica invidiabile e di una straordinaria capacità di concentrazione. Solo il gioco dei coefficienti legati all’età della vettura utilizzata (una Volvo PV544 del 1965) ha impedito tre primi posti sul podio; ma nella WinteRace neppure i coefficienti hanno potuto fermare la marcia trionfale del pilota Volvo.

Peraltro, l’eccellente annata della Scuderia Volvo è fatta dei risultati di tutti i piloti, in virtù dei quali la compagine Volvo figura stabilmente sui gradini più alti del podio nelle classifiche per scuderie.

I risultati ottenuti autorizzano dunque l’ottimismo. Non lo nasconde Gianluca Fabbri, Responsabile dell’Attività della Scuderia Volvo: “Sono ovviamente soddisfatto di quanto ottenuto fino a oggi dalla Scuderia Volvo e dai suoi piloti, anche se talvolta i coefficienti ci hanno penalizzato e il nostro Nino Margiotta non ha potuto vedere sempre il suo dominio in gara trasformato in primo posto sul podio. Ma i risultati sono lì e parlano di una Scuderia Volvo in grande forma. Che per noi significa un raddoppiato impegno per affrontare le prossime gare con una carica e un senso di responsabilità ancora maggiori. A cominciare ovviamente dalla Coppa d’Oro delle Dolomiti, dove arriviamo per la prima volta e con importanti novità in termini di vetture. Ovviamente, faremo di tutto per permettere a Volvo di essere stabilmente ai vertici del Campionato Grand’Eventi”.





> Credits: DR photo; Volvo Car Italia

giovedì 28 gennaio 2016

Scuderia Volvo alla Winter Marathon: ancora uno straordinario risultato con Nino Margiotta e la PV544




Grande risultato della Scuderia Volvo che con la PV544 di Nino Margiotta vince a mani basse sul campo e ottiene il secondo posto sul podio alla Winter Marathon. 
Il driver siciliano, affiancato dal fido navigatore Bruno Perno, ha di fatto sbaragliato la concorrenza infliggendo al termine delle prove oltre 50 punti di distacco al suo più diretto avversario. Poi però, come accaduto anche lo scorso anno, non ha raccolto il primo posto a causa dei coefficienti di correzione legati all’età della vettura utilizzata.



Il risultato ottenuto dalla Scuderia è completato dall’8° posto della P1800 della coppia Massimo e Andrea Zanasi e dal 38° posto della Amazon 122S di Leonardo Fabbri e Vincenzo Bertieri. 
La coppia Zanasi-Zanasi con la P1800 ha inoltre ottenuto un eccellente secondo posto nel trofeo Tag-Heuer che si disputa sul laghetto ghiacciato di Madonna di Campiglio.

Gli ottimi piazzamenti ottenuti hanno inoltre permesso alla Scuderia Volvo di conquistare la terza posizione assoluta nella classifica scuderie.

La gara di Margiotta-Perno è stata esemplare per determinazione ed efficacia tecnica. Il fondo ghiacciato ha esaltato le doti e la cura del dettaglio di Margiotta che è riuscito a calcolare lo slittamento delle ruote motrici della sua PV544 nelle partenze da fermo a causa del fondo ghiacciato, adattando di conseguenza i suoi passaggi fra le fotocellule senza accumulare penalità. Una sensibilità fuori dal comune che rende Margiotta il pilota più forte nel panorama della Regolarità per auto storiche.



Da segnalare inoltre che un guasto tecnico al cambio della PV544 ha costretto Margiotta ad affrontare tutta la gara senza la quarta marcia, inconveniente al quale il pilota ha ovviato tenendo premuta con la mano la leva del cambio per mantenere innestata la marcia.

Come già accaduto nel 2015, la prima gara dell’anno ha fatto capire che l’accoppiata Scuderia Volvo-Nino Margiotta costituiranno il punto di riferimento per tutti. 



“È già il secondo anno che vinco sul campo e i coefficienti mi penalizzano”, ha dichiarato Nino Margiotta, “ma è il regolamento; e tutto ciò non toglie la soddisfazione per quanto fatto in gara. Il risultato finale ci fa comunque partire con il piede giusto nel Campionato Grand’Eventi. E per me è sempre un onore rappresentare in modo vincente una realtà importante come la Scuderia Volvo”.




Il terzo posto ottenuto dalla Scuderia Volvo nella speciale classifica conferma la bontà d’insieme della squadra: “Ancora una volta abbiamo reso onore al marchio Volvo attraverso un ottimo comportamento di tutti i componenti della squadra”, ha dichiarato Gianluca Fabbri, Responsabile dell’Attività della Scuderia Volvo. “Ma la vittoria mancata di Margiotta, soprattutto il modo in cui è sfuggita, per poche penalità dopo un dominio totale in gara, ci fa dire che è nostro dovere dare a Nino la possibilità di vincere le corse anche dopo l’applicazione dei coefficienti. E questo sarà il nostro obiettivo per il prosieguo della stagione, per dare a Volvo e a Nino le soddisfazioni che meritano”.


La 28^ edizione della Winter Marathon ha visto al via oltre 100 equipaggi. Numerosi i ritiri, a riprova della selettività della gara, che si è confermata tecnica e difficile. E pur senza neve, le temperature estremamente rigide hanno messo a dura prova la resistenza di vetture e piloti.




mercoledì 21 ottobre 2015

Volvo ad Auto e Moto d’Epoca 2015: dalla PV544 alla nuova XC90, il valore della tradizione che dà autenticità al presente


Volvo Car Italia conferma il proprio impegno nel mondo Heritage partecipando per la seconda volta a Auto e Moto d’Epoca (a Padova dal 22 al 25 ottobre), autentico punto di riferimento per le Case e per tutti gli appassionati del settore. 
Come accaduto lo scorso anno, la presenza di Volvo intende promuovere la cultura dell’auto. Sullo stand Volvo saranno esposte la PV544 della Scuderia Volvo reduce dalla Targa Florio Classica e la nuova Volvo XC90, che ha già fatto registrare un enorme successo in tutti i mercati del mondo. 

Seppur proiettata verso il futuro e protagonista assoluta della modernità, Volvo ha sempre coltivato in maniera attenta la propria tradizione. Tutto ciò è tipico della cultura scandinava. Non sorprende quindi che Volvo Car Group abbia creato un dipartimento speciale che si occupa delle attività in chiave Heritage e gestisce, in tale ambito, il Museo che Volvo ha allestito a Goteborg nonché la presenza di Volvo nei grandi eventi internazionali dedicati alle vetture d’epoca. 
A livello globale Volvo opera in modo che la valorizzazione del patrimonio storico diventi al tempo stesso un forte propellente per il marchio. Le più recenti concept (Coupé ed Estate) presentate in preparazione dell’arrivo della nuova XC90 hanno sottolineato il rapporto diretto con la tradizione. Non si tratta della semplice riproposta di temi stilistici del passato, bensì di un’intelligente reinterpretazione in chiave moderna di alcuni temi costruttivi che hanno contraddistinto Volvo nel tempo; una sorta di prova di autenticità che i nuovi modelli danno rispetto ad alcune delle vetture che hanno reso grande Volvo. 

In tal senso Heritage per Volvo è inteso come testimonianza in grado di dare autenticità al presente e di rafforzare il marchio, una sorta di ponte con il passato lanciato verso un futuro fatto di design, tecnologia e qualità costruttiva. Con un occhio a quanto la Storia ha insegnato. 
In tal senso va letta la partecipazione di Volvo Car Italia all’edizione 2015 di Auto&Moto d’Epoca. Un momento nel quale il collegamento ideale fra Storia e Modernità viene sancito in maniera tangibile dalla compresenza sullo stand espositivo di uno dei modelli più celebrati della storia di Volvo – la PV 544 degli anni ’60 – e della nuova XC90, che con i suoi contenuti in termini di stile e di tecnologia segna l’inizio di una nuova era per Volvo e proietta la Casa e il Marchio verso un futuro d’avanguardia. 

“Avere sullo stand al tempo stesso, fianco a fianco, due auto come la classica PV544 e la nuova XC90 fa capire immediatamente quale sia il patrimonio comune che c’è alle spalle e che rende Volvo un marchio di forte distinzione.” - afferma Michele Crisci, Presidente Volvo Car Italia - “Sono certo che, come accaduto anche lo scorso anno sempre a Padova e la scorsa primavera in occasione della prima edizione di Verona Legend Cars, avremo ancora una volta la possibilità di parlare in maniera efficace a tutti gli estimatori di Volvo e delle nostre auto. E come spesso dico, gli appassionati di vetture d’epoca sono ottimi ambasciatori di un marchio”.


mercoledì 14 ottobre 2015

Targa Florio: Volvo porta in scena la genesi di una gara leggendaria

Oltre a schierare tre vetture ufficiali in gara con la propria Scuderia, Volvo Car Italia rende omaggio alla Targa Florio ripercorrendo i momenti che hanno portato alla nascita di una corsa che ha non solo segnato la storia dell’automobilismo ma che ha giocato anche un ruolo importante nella modernizzazione della Sicilia.


Il tutto accadrà attraverso un breve atto unico intitolato Un’idea vincente che mette in prosa il colloquio tenutosi nell’Ottobre del 1905 a Parigi nella redazione della rivista “L’Auto”, nella quale il direttore di quest’ultima – Henri Desgrange – e Vincenzo Florio gettarono le basi per l’organizzazione di quella che sarebbe diventata la corsa più longeva al mondo.

Saranno gli attori Domenico Bravo e Roberto Burgio a interpretare la scena della “ideazione” della gara. La rappresentazione avrà luogo Giovedì 15 con inizio alle ore 17.00 (prima della cerimonia di partenza della Targa Florio Classica) presso la Sala Onu del Teatro Massimo di Palermo. L’ingresso è libero.

Attraverso questa operazione di “cultura dell’Auto”, Volvo Car Italia intende dare agli appassionati e al pubblico che interverrà elementi di conoscenza ulteriore circa le origini di una corsa il cui significato andava oltre quello strettamente agonistico.

Nella sua visione, appoggiata da Henri Desgrange, Vincenzo Florio vide nella corsa un’opportunità per modernizzare e rendere più sicura la viabilità dell’isola, facendo diventare dei semplici tratturi delle vere e proprie strade. Parallelamente, vide la corsa stessa come un forte stimolo per i costruttori di automobili a produrre veicoli adatti a percorrere lunghe distanze, che fossero affidabili, sicuri e con il dovuto grado di confort. Insomma, a produrre auto da viaggio.

Questa istanza progressista in nome di una maggiore sicurezza della strada precorre il pensiero che portò, nel 1927, alla nascita di Volvo, che fin dalle origini dichiarò la propria missione a favore della Sicurezza, una linea guida alla quale l’Azienda è rimasta fedele in maniera incondizionata.

“Nel momento in cui decidemmo di partecipare alla Targa Florio Classica con la nostra Scuderia, ci siamo chiesti se ci fosse stata qualche ragione che andasse oltre la semplice iscrizione delle nostre auto d’epoca a una gara del Campionato Grand’Eventi a giustificare la nostra presenza”, spiega Roberto Lonardi, Pubbliche Relazioni Volvo Car Italia. “Lo scrupolo nasceva dal fatto che Volvo non ha scritto le pagine gloriose della corsa nel passato come invece altri marchi hanno fatto. Ci chiedevamo dunque se la nostra non potesse essere percepita come una sorta di intrusione. Ebbene, quanto abbiamo scoperto circa la genesi della Targa Florio e la visione di Vincenzo Florio, sensibile alla necessità di rendere più moderne e sicure le strade e le auto dell’epoca, segna una straordinaria affinità di valori rispetto a Volvo. Per cui ci siamo detti che non solo valeva la pena che Volvo fosse alla Targa Florio, ma che sarebbe stata anche una bella storia da raccontare. Da qui l’idea dell’atto teatrale, della quale ringrazio l’amico Dario Pennica, Direttore di Sicilia Motori. Un’iniziativa che ci auguriamo possa essere gradita a tutti gli appassionati”.

La Targa Florio Classica si correrà dal 15 al 18 Ottobre prossimi sulle strade della Sicilia Nord Occidentale e toccherà parte del glorioso Circuito delle Madonie sul quale si è tradizionalmente disputata la gara.

mercoledì 23 settembre 2015

Volvo e Nino Margiotta ai vertici del Gran Premio Nuvolari 2015



Nino Margiotta, al volante della PV544 del Registro Volvo e affiancato dal fido navigatore Bruno Perno, ha vinto sul campo il Gran Premio Nuvolari 2015 con ampio margine (15 penalità rispetto al suo più diretto avversario) e conquistato un prestigioso terzo posto finale (determinato dai coefficienti di correzione legati all’età della vettura) salendo dunque sul podio di una delle classiche più impegnative del panorama di regolarità al massimo livello.

Continua così la serie di ottimi risultati della Scuderia Volvo nel Campionato Grand’Eventi 2015, dopo un secondo posto conquistato alla Winter Marathon, gara di apertura della stagione, un quinto posto assoluto e un terzo posto nella classifica per le Scuderie al Gran Premio Terre di Canossa, e in attesa della trasferta siciliana per la Targa Florio Classic.


Il risultato ottenuto dalla Scuderia Volvo è completato dal 22° posto della P1800 della coppia Massimo e Andrea Zanasi e dal 46° posto della Amazon 122S portata in gara dall’equipaggio Leonardo Fabbri-Vincenzo Bertieri.

Sono state 337 le vetture al via, con un numero di partenza progressivo in funzione dell’età della vettura (anno di produzione dell’auto) che ha costretto i piloti Volvo a partire fra gli ultimi, una condizione che non li ha certo favoriti. Elevato anche il numero dei ritiri, a conferma della fama del GP Nuvolari, da sempre una delle prove più severe e selettive del Campionato Grand’Eventi, seconda solo alla 1000 Miglia in termini di prestigio. Anche l’edizione di quest’anno, infatti, si è rivelata una gara insidiosa ed estenuante, caratterizzata da tempi di trasferimento tirati e prove cronometrate impegnative.

"Quello ottenuto al Nuvolari è per me il miglior risultato della stagione, forse anche per essere stato il più sudato e desiderato”, ha dichiarato Nino Margiotta. Che ha aggiunto: “Abbiamo sconfitto quasi del tutto l'handicap dei coefficienti, che ci penalizzava pesantemente data la giovane età della PV544 e neutralizzato l’aggravante di partire in coda, data la priorità alle auto più anziane nell'ordine di partenza. Ma la PV544 si è comportata, come al solito, in modo egregio lungo tutto il percorso, permettendoci di avvertire meno la stanchezza e aumentando la nostra concentrazione. Sono orgoglioso e onorato di rappresentare il marchio Volvo; insieme al mio impeccabile navigatore Bruno Perno abbiamo dato come sempre il massimo. E voglio citare un episodio indimenticabile: a fine gara, in piazza Sordello, si è avvicinato a noi un concorrente olandese che ci ha detto: "Magnifici, con un’auto del 1965 siete arrivati a podio, siete i numeri 1!”. Credo sia davvero il più bel complimento che potessimo ricevere”.

“Dire che siamo contenti è poco! Un terzo posto al GP Nuvolari ci rende orgogliosi e conferma ancora una volta che la strada intrapresa è quella giusta”, ha dichiarato Gianluca Fabbri, Responsabile dell’Attività della Scuderia Volvo. “Ma ci tengo a ringraziare tutti gli equipaggi in gara, che con impegno e non pochi sacrifici a ogni occasione danno un contributo determinante ai risultati che otteniamo come squadra. E se oggi la Scuderia Volvo è un punto di riferimento in questo settore, lo si deve all’impegno di tutti. Adesso ci aspetta la trasferta siciliana alla Targa Florio, a casa di Nino Margiotta; una ragione in più per dare il massimo”, ha concluso Fabbri.

Assistenza tecnica determinante

Al di là delle prestazioni dei piloti, un elemento chiave del risultato ottenuto dalla Scuderia Volvo è stata l’assistenza tecnica fornita da un’officina mobile realizzata a bordo di una V60, che ha seguito gli equipaggi durante l’intera gara. Giuseppe Rovere, il tecnico che ha fornito l’assistenza, ha controllato costantemente le vetture garantendone la perfetta efficienza. E dimostrandosi anche decisivo allorché ha riparato in maniera rapidissima e senza alcun ritardo sulla tabella di marcia la PV544 di Margiotta, che aveva lamentato il distacco del leveraggio che agisce sul doppio carburatore. La riparazione eseguita ha permesso all’equipaggio di portare a termine la gara.

mercoledì 6 maggio 2015

Volvo a Verona Legend Cars 2015 - Volvo PV 544: prima Volvo con cinture di sicurezza moderne e vincitrice del Rally Safari


Uno dei modelli chiave della storia di Volvo venne introdotto alla fine degli anni ‘50 come erede della 
fortunatissima PV 444. Al di là della linea ormai un po’ datata 
e a dispetto dell’arrivo della fresca ed 
elegante Amazon, la nuova 544 garantì al modello PV una seconda giovinezza grazie a qualità 
costruttiva e fedeltà dei clienti. 
A testimonianza dei fasti sportivi che culminarono con l’impresa africana dei fratelli Singh, un 
esemplare di PV 544 è oggi nelle mani dei piloti della Scuderia Volvo.

Era Giovedì 13 Agosto 1959 quando veniva consegnata la prima automobile al mondo dotata di serie delle cinture di sicurezza a tre punti di ancoraggio, frutto dello studio e del genio di Nils Bohlin, ingegnere alla Volvo. Si trattava di una Volvo PV 544. E’ stato calcolato che da allora le cinture di sicurezza a tre punti hanno salvato più di un milione di vite umane. E a tutt'oggi la cintura di sicurezza a tre punti costituisce il principale equipaggiamento singolo di sicurezza di un'automobile e rappresenta l'innovazione più significativa in tema di sicurezza dei 120 anni di storia dell'automobile. 

Poco meno di sei anni dopo, nell’Aprile del 1965, alla fine del suo fortunato ciclo di vita, lo stesso modello Volvo coglieva una delle più belle e inattese vittorie della storia della Casa automobilistica Svedese, in barba a tutti coloro che ne avevano pronosticato un prematuro tramonto. La produzione totale per la gamma PV 444 superò la soglia delle 200.000 unità; includendo i numeri della generazione 544 si arriva a quasi mezzo milione di unità. 
La piccola PV, con la sua convessità posteriore, venne realizzata in 15 diverse serie o varianti (otto serie 444 e sette serie 544) fra il 1947 e il 1965. 



PV 544, la novità era il parabrezza 
in un pezzo unico 
La scocca della PV 544 era la stessa del modello 444, ma la novità di rilievo del modello 544, progettato per cinque occupanti, da cui il numero "5" nella sigla, era costituita dal nuovo parabrezza in un pezzo unico. 
La Volvo 444 aveva sempre conservato il parabrezza suddiviso per motivi di riparazione e assicurativi, ma nel 1958 non vi erano quasi più vetture dall'aspetto così antiquato. Il nuovo parabrezza, di grandi dimensioni, rappresentava un notevole miglioramento del modello PV, e rendeva molto più luminoso l'abitacolo. 
Dal punto di vista della comunicazione, la Volvo PV 544 esordì in modo eccellente negli Stati Uniti, un mercato vitale, sotto forma di "compagna di allenamento". 
Nella primavera e nell'estate del 1959, durante la preparazione alla sfida per il titolo mondiale dei pesi massimi negli USA, Ingemar Johansson, noto allora come Ingo, venne affiancato da un altro sfidante svedese, vale a dire una nuova PV 544 bianca dotata di pneumatici con fascia bianca e di gradevoli barre (dette all'americana) sopra i paraurti. L'allenatore di Ingo, Nisse Blomberg, aveva un'auto scura con le stesse caratteristiche, e seguiva lentamente il pugile ogni volta che usciva per una corsa di allenamento. Le vetture attirarono ovviamente un notevole interesse, e comparvero su molti quotidiani, specialmente dopo il famoso destro di Ingo del 25 giugno.

Sopravvissuta 
La vettura era relativamente economica da produrre; la costante evoluzione tecnica in atto presso Volvo consentiva inoltre di mantenere aggiornato ciò che si trovava sotto la carrozzeria, nonché di introdurre in modo semplice e poco costoso migliorie estetiche di un certo impatto. A differenza della Amazon, tuttavia, il modello PV non venne mai equipaggiato con freni a disco. La Volvo 544 aveva ereditato dal modello 444 un altro punto debole, vale a dire le maniglie esterne delle porte, che assomigliavano a quelle delle porte delle abitazioni; queste rendevano piuttosto complessa la chiusura e tendevano inevitabilmente a creare problemi nel corso degli anni. Sotto molti altri punti di vista, tuttavia, la vettura si avvicinava alla perfezione. vetture attirarono ovviamente un notevole interesse, e comparvero su molti quotidiani, specialmente dopo il famoso destro di Ingo del 25 giugno. Sopravvissuta La vettura era relativamente economica da produrre; la costante evoluzione tecnica in atto presso Volvo consentiva inoltre di mantenere aggiornato ciò che si trovava sotto la carrozzeria, nonché di introdurre in modo semplice e poco costoso migliorie estetiche di un certo impatto. 

A differenza della Amazon, tuttavia, il modello PV non venne mai equipaggiato con freni a disco. La Volvo 544 aveva ereditato dal modello 444 un altro punto debole, vale a dire le maniglie esterne delle porte, che assomigliavano a quelle delle porte delle abitazioni; queste rendevano piuttosto complessa la chiusura e tendevano inevitabilmente a creare problemi nel corso degli anni. Sotto molti altri punti di vista, tuttavia, la vettura si avvicinava alla perfezione. Negli anni '60, il modello PV 544 sopravvisse in un relativo anonimato, con poche variazioni della produzione di anno in anno, ma con una clientela comunque fedele. Volvo sapeva bene che il fatto che la vettura iniziasse a sembrare antiquata costituiva un problema per l'azienda, ma si trattava pur sempre di un'ottima auto, solida e ben costruita. 

L'ultima vettura prodotta 
fu una versione Sport di colore nero 
Ma al di là della qualità dell’auto, era impossibile fermare il tempo. La PV 544 venne presentata ad agosto del 1965 come modello per il 1966, ma poi giunse il momento dell'addio. 
Alle ore 15 del 20 ottobre 1965, dalla catena di montaggio dello stabilimento di Lundby uscì, con il numero 440.000, l'ultimo esemplare della serie PV, una versione Sport speciale di colore nero con interni rossi attualmente esposta presso il museo Volvo. La Amazon rimase così per un anno l'unico alfiere della gamma di vetture station wagon Volvo, fino a quando venne affiancata, e rapidamente detronizzata, dalla Volvo 144.

giovedì 30 aprile 2015

Volvo e Nino Margiotta alla VIII Gran Carrera Argentina: un secondo posto con tanto onore



Secondo posto con tanto onore nella classica sudamericana per il binomio ormai divenuto simbolo della Scuderia Volvo. Nino Margiotta, sempre navigato da Bruno Perno ma questa volta al volante di una Volvo 122S Amazon messa a disposizione dal Club Volvo Argentino, ha conquistato sul campo la vittoria nel prologo (denominato Coppa Audi) e in due delle tre tappe previste. Al traguardo è stato battuto di pochissimi punti solo dal fortissimo equipaggio locale Erejomovich-Llanos, specialisti anche della Mille Miglia.


Il risultato segue il quinto posto assoluto ottenuto al Gran Premio Terre di Canossa, secondo appuntamento dell’anno nell’ambito del Campionato Grand’Eventi, in attesa dell’impegno della Summer Marathon.



Si è trattato, come vuole la tradizione, di una gara molto impegnativa, con 113 rilevamenti, oltre 1000 Km percorsi e passaggi ad altissima quota (fino a 4200 metri).

Dopo la vittoria nel prologo, nella prima tappa Volvo e Nino Margiotta si sono imposti sul campo con il minor numero di penalità accumulate e concludendo al secondo posto in classifica (con pochissimi punti di distacco) alle spalle del fortissimo equipaggio argentino Erejomovich-Llanos. Per la cronaca, le 22 prove cronometrate effettuate nel suggestivo scenario di Salinas Grandes, lago salato nella provincia di Jujuy a quota 3800 metri, erano anche valevoli per lo speciale trofeo denominato Rally de las Alturas.

La seconda tappa, molto impegnativa e con diverse prove in salita di brevissima durata, ha visto l’equipaggio Margiotta-Perno piazzarsi al quarto posto, risultato che ha consentito di mantenere la seconda posizione nella classifica generale provvisoria.



La terza e conclusiva sezione della gara ha visto quindi Margiotta-Perno e la loro Volvo Amazon ottenere una nuova vittoria di tappa, che ha consolidato la seconda posizione generale assoluta alle spalle dell’equipaggio vincitore Erejomovich-Llanos (su Porsche 911) e davanti agli altri italiani Gamberini-Bergamaschi (su Alfa Romeo Giulietta Spider).

"E’ stata un’esperienza favolosa, una bellissima avventura”, racconta un soddisfattissimo Nino Margiotta, che aggiunge: “Abbiamo vissuto emozioni indimenticabili rafforzate dalla bellezza dei luoghi attraversati, davvero incantevoli. Siano contentissimi perché si è trattato di una gara per nulla banale e ci siamo trovati davvero a nostro agio con la splendida Amazon 122S che ci era stata affidata. Ma la soddisfazione maggiore sta, come sempre, nell’aver dato ancora una volta a Volvo i risultati che merita!”.

La partecipazione di Margiotta alla Carrera Argentina non era nei piani di inizio anno per il pilota della Scuderia Volvo, ma il risultato ottenuto non fa che confermare la bontà delle scelte fatte. “Nino non smette mai di stupirmi”, ha commentato Gianluca Fabbri, Responsabile dell’Attività della Scuderia Volvo. “Questo ennesimo ottimo risultato ci lancia nella maniera migliore verso i prossimi impegni del Campionato Grand’Eventi a cominciare dalla Summer Marathon, dove ci presenteremo in forze e dove contiamo di dare ancora una volta il massimo, come dimostra quanto fatto al Terre di Canossa, dove abbiamo concluso al terzo posto nella speciale classifica per le scuderie".





Foto da www.media.volvocars.com


lunedì 23 febbraio 2015

Regolarità Auto Storiche: per Volvo e Nino Margiotta arriva la vittoria alla Coppa Città della Pace

DR Photo








Dopo il secondo posto ottenuto un mese fa alla Winter Marathon, Nino Margiotta è salito sul gradino più alto del podio alla Coppa Città della Pace. Il pilota siciliano, alla sua seconda uscita con i colori della Scuderia Volvo e affiancato dal fidato navigatore Bruno Perno, ha primeggiato al volante della PV544 ufficiale del Registro Volvo. Il risultato ottenuto conferma come l’accoppiata Volvo-Margiotta sia destinata a essere punto di riferimento per tutti nel corso della stagione.

Per la cronaca, Margiotta e la PV544 hanno chiuso la gara con 138,00 penalità, risultato che è valso la testa della classifica generale davanti all'esperto duo di coniugi bolognesi Massimo Zanasi e Barbara Bertini (già piloti Volvo e per l’occasione al volante di una A 112 Elite), staccati di 20,00 penalità. Al terzo posto ha concluso il plurivincitore delle Mille Miglia Giuliano Canè in coppia con Lucia Galliani (su Lancia Aprilia) staccati di 41,00 penalità.


“Essere arrivato alla vittoria già alla mia seconda gara con Volvo è una soddisfazione enorme”, ha commentato Nino Margiotta “Abbiamo riscattato la “delusione” della Winter Marathon. Qui non erano previsti coefficienti migliorativi in base all’anzianità dell’auto.. . Ho gareggiato con una vettura diversa rispetto alla prima gara, ma la PV544 si è comportata egregiamente sulle strette stradine trentine e abbiamo tenuto un ritmo da primato senza incertezze. Era importante fare bene perché le vittorie in Campionato Italiano sono il passaggio obbligato per poter puntare al primato anche nella classifica Grandi Eventi, che rimane il nostro obiettivo per la stagione. Abbiamo iniziato nel migliore dei modi e sono felice di portare in alto un marchio importante come Volvo”.

La vittoria ottenuta dalla PV544 della Scuderia Volvo non fa che confermare le valutazioni positive seguite al secondo posto ottenuto dalla P1800S, sempre con Margiotta all’esordio con Volvo, in occasione della Winter Marathon: “Diciamo che questa volta nulla ha sovvertito il risultato conseguito sul campo”, ha commentato Gianluca Fabbri, nuovo Responsabile dell’Attività della Scuderia Volvo. “Sapevamo di avere un ottimo pilota e a Rovereto Nino ha confermato che occorrerà sempre fare i conti con lui e con Volvo per la vittoria nelle gare in cui saremo presenti. E non solo… Sono davvero soddisfatto: siamo consistenti e non potevamo sperare in un viatico migliore in vista dei prossimi impegni della stagione”.

La XII Coppa Città della Pace si è svolta senza intoppi e tutte le 58 prove in programma sono tate portate a termine dagli equipaggi che in alcuni tratti della hanno dovuto lottare, oltre che con i crono, anche con la pioggia e la neve, che hanno contribuito a rendere insidiose alcune delle prove.

Margiotta e Volvo, due storie di successo. L’arrivo di Nino Margiotta ha senz’altro rafforzato le già alte quotazioni del Registro Volvo. Del resto, la storia agonistica del Registro Volvo e quella del fresco portacolori della Scuderia sono entrambe contrassegnate dal successo.