giovedì 4 novembre 2021

Il Mondiale FIA WTCR all’Adria International Raceway

 

L'Adria International Raceway è pronto ad accogliere nel fine settimana del 6 e 7 novembre il FIA WTCR, il campionato del mondo per vetture Turismo. L'appuntamento sul circuito di Adria sarà il settimo nel calendario 2021 della prestigiosa World Touring Car Cup, rappresentando un passaggio chiave nell'assegnazione del titoli in palio.


La WTCR Race of Italy sarà il primo evento agonistico in cui verrà utilizzato il nuovo layout della pista, frutto dei lavori di aggiornamento che hanno portato la lunghezza da 2702 a 3745 metri, per un totale di 11 curve. La pista veneta ha comunque mantenuto la sua natura estremamente "tecnica", ideale per le caratteristiche delle auto di classe TCR oggi protagoniste nel FIA WTCR. L'autodromo di Adria ha già ospitato in passato competizioni Turismo di caratura internazionale, come il DTM nel 2003, 2004 e 2010, la FIA European Touring Car Cup nel 2007 e il TCR Trophy Europe nel 2017. Con questa occasione, il Mondiale Turismo ritorna di scena in Italia per la prima volta dopo quattro anni.


Ad Adria sarà il campione in carica Yann Ehrlacher a presentarsi in vetta alla classifica generale con 160 punti, al volante della Lynk & Co del team Cyan Racing. I suoi principali inseguitori sono al momento il connazionale Jean-Karl Vernay (Hyundai) e l'argentino Esteban Guerrieri (Honda), rispettivamente a 144 e 138 punti. La rappresentanza italiana conta sempre sul veterano Gabriele Tarquini, iridato di specialità nel 2009 e nel 2018, che guida la Hyundai Elantra N della squadra tricolore BRC. Nelle vesti di wild-card ci sarà per l'occasione anche Nicola Baldan con il team Target Competition, anche lui su Hyundai, che vanta nel suo palmarès il titolo TCR Italy 2017.


"Sono contento che si corra in Italia: è accaduto tante volte con il precedente campionato WTCC, ma non ancora con il nuovo WTCR. Come pilota di casa avrò una pressione aggiuntiva, ma sarà bello, e spero che un grande numero di appassionati venga a fare il tifo", ha raccontato Tarquini nella conferenza stampa virtuale di presentazione del weekend. "Abbiamo scoperto il nuovo layout del circuito effettuando alcune prove pre-campionato, ma per il weekend sarà fondamentale sfruttare al massimo le due sessioni di prove libere. Nel WTCR riusciamo sempre a offrire tante battaglie, e anche ad Adria mi aspetto gare divertenti, come è nello spirito delle corse Turismo".


Il suo compagno di marca Jean-Karl Vernay, francese, attende a sua volta con impazienza questo appuntamento. "Quella di Adria per me è praticamente una tappa di casa, avendo un forte legame personale con l'Italia. Sono davvero contento che i miei amici che abitano in Veneto possano venire a seguirmi, per mostrare loro cos'è il motorsport e il mio lavoro di pilota", ha anticipato Vernay. "Confido in un bello show per il pubblico, e mi aspetto che già le qualifiche siano cruciali".


In conferenza stampa è intervenuto anche Tiago Monteiro, che guida la Honda Civic Type R TCR del team Munnich Motorsport. Anche il pilota portoghese, ex Formula 1, ha avuto modo di misurarsi nei mesi scorsi con l'ultima configurazione dell'Adria International Raceway, definendola "tecnica e particolare". Monteiro, inoltre, ha ricordato: "Sono legato a Honda da ormai dieci anni e le loro auto Turismo sono sempre state sviluppate da JAS Motorsport, una struttura italiana. Ho un ottimo rapporto con il vostro Paese, e ne amo la lingua".


WTCR Race of Italy sarà in pista sabato 6 novembre con il primo turno di prove libere, dalle 9:30 alle 10:15, a cui seguirà la seconda sessione dalle 12:30 alle 13:00. Nel pomeriggio, alle 15:30, le qualifiche che stabiliranno le griglie di partenza. Domenica 7 novembre alle 10:15 ci sarà il via di gara 1, sulla distanza di 14 giri, mentre gara 2 si disputerà sulla distanza di 17 giri con partenza alle 12:15.


Mario Altoè, Direttore Adria International Raceway

"La perla nel ventesimo anno di attività dell'Adria International Raceway, inaugurato nel 2002, sarà l'arrivo del campionato mondiale FIA WTCR in questo fine settimana, sulla scia di grandi competizioni per auto Turismo che abbiamo già accolto in passato. Siamo onorati che l'organizzatore Eurosport Events abbia inserito il nostro impianto nel calendario 2021, con il nuovo layout completato recentemente che potrà godere di una visibilità globale sulla scena del motorsport, mettendo alla prova piloti affermati e vetture di marchi importanti. Il tutto senza dimenticare le migliorie apportate in parallelo ai servizi di gestione e alle infrastrutture. Ospitare la WTCR Race of Italy rappresenta non solo una grande soddisfazione per noi, ma anche una bella opportunità per il nostro territorio e per la Regione Veneto".

Alfa Romeo Giulia trionfa in Germania negli "Sport Auto Award"


Alfa Romeo Giulia ha conquistato il primo posto in tre categorie del concorso "Sport Auto Award". Questo successo conferma la berlina Italiana come una delle vetture più popolari tra i lettori della rivista specializzata Sport Auto che, negli anni precedenti, ha regolarmente incoronato Alfa Romeo Giulia.
Lo "Sport Auto Award" è un chiaro indicatore del mood degli appassionati di auto sportive in Germania, il cui entusiasmo per Alfa Romeo Giulia non accenna a scemare.
Nella categoria “Berline/station wagon di serie fino a 75.000 euro” della classifica dedicata ai modelli di importazione, il primo posto è andato all’Alfa Romeo Giulia Veloce nella configurazione 2.0 Turbo da 280 CV.

Per la quinta volta consecutiva, la Giulia Quadrifoglio ha conquistato il primo posto nella categoria auto di importazione “Berline/station wagon fino a 100.000 euro”. La Giulia Quadrifoglio è equipaggiata con il motore Alfa Romeo 2.9 V6 Bi-Turbo da 510 CV.

Nella classifica auto di importazione della categoria “Berline/station wagon oltre i 100.000 euro”, la maggioranza dei lettori ha scelto l'Alfa Romeo Giulia GTA.
Prodotta in sole 500 unità numerate, Giulia GTA si fregia del celebre acronimo “Gran Turismo Alleggerita” e rappresenta un tributo a una delle vetture più leggendarie della gloriosa storia del brand: la Giulia sprint GTA del 1965. Grazie all’adozione estesa di materiali ultraleggeri, Giulia GTA beneficia di una riduzione di peso fino a 100 kg rispetto a Giulia Quadrifoglio ed è equipaggiata con una versione potenziata del motore Alfa Romeo 2.9 V6 Bi-Turbo da 540 CV con potenza specifica di 187 CV/l, valore best in class, ed è in grado di esprimere prestazioni straordinarie sia in termini di tempi su giro in pista che in accelerazione. L’aerodinamica è stata appositamente realizzata facendo tesoro del know-how tecnico derivante direttamente dalla Formula 1 grazie alla sinergia con Sauber Engineering.

Il concorso “SPORT AUTO AWARD 2021” giunge quest’anno alla sua 29esima edizione. Oltre 15.400 lettori di SPORT AUTO hanno espresso il loro parere votando una selezione di 234 vetture suddivise in 28 categorie.

mercoledì 3 novembre 2021

Derek Bell, una vita da corsa. Il campione inglese per 26 volte a Le Mans.


di Massimo Campi
foto di Raul Zacchè (Actualfoto) e Massimo Campi

Derek Bell nasce in Inghilterra a Pinner il 31 ottobre del 1941. Il debutto come pilota avviene nel 1962, con una Lotus Seven della scuola di Jim Russel. Ben presto corre in monoposto e tra il 1965 ed il 1967 conquista ben 13 vittorie in F.3 che gli aprono la via nel 1968 alla F.2 dove corre con una Brabham BT23 Ford. Bell è un giovane promettente ed entra a far parte della squadra ufficiale Ferrari nella formula cadetta assieme ad Andrea De Adamich, Tino Brambilla e Clay Ragazzoni. In F.2 corre fino al 1973, conquista una sola vittoria a Montjuïc Park nel 1970 con una monoposto di “Sir” Jack Brabham, ma corre anche con le vetture di John Surtees. Il debutto nella massima formula avviene su una Ferrari 312, nel 1968 a Monza, ma non vede la fine della gara e si deve ritirare. Nella sua carriera disputa nove gran premi tra il 1968 ed il 1974, conquistando solamente un punto mondiale nel 1970 nel G.P. degli Stati Uniti a Watkins Glen, al volante di una Surtees TS7-Ford. Nella massima formula corre anche con una Mc Laren, con la Brabham e disputa anche due gare da pilota ufficiale con la Tecno dei fratelli Pedrazzani.
La carriera di Derek Bell subisce una svolta quando inizia a correre con le ruote coperte. John Wyer nel 1971 lo accoppia a Jo Siffert e la prima vittoria in una gara mondiale risale alla 1000 Km di Buenos Aires con la Gulf-Porsche 917, la gara dove si consuma il dramma di Ignazio Giunti.

Finita l’avventura Porsche, John Wyer nel 1972 crea la Mirage e Derek Bell è uno dei principali piloti della scuderia britannica. Corre in coppia con Carlos Pace e Mike “The Bike” Hailwood con il quale conquista nel 1973 la vittoria nella 1000 Km di Spa. Nel 1974 è pilota ufficiale dell’Alfa Romeo, che corre nel mondiale Marche con la 33TT12, ma a Le Mans, lasciato libero dalla squadra italiana, corre con la Mirage in coppia con Jacky Ickx e vince la sua prima maratona della Sarthe. Derek Bell a Le Mans è considerato una leggenda vivente: ha debuttato nel 1972 giungendo ottavo con una Ferrari 365 GT ed il suo palmares è uno dei più ricchi nella storia della corsa. 

Sono ben 26 le edizioni che lo hanno visto al via, ed in questa speciale classifica è superato solamente da Henry Pescarolo e Bob Wollek, ma è secondo assoluto in quanto a vittorie, ben cinque, superato solamente da Jacky Ickx che ne conta una più di lui.
La coppia Ickx-Bell è stato uno dei sodalizi più vittoriosi nella storia della maratona francese con ben tre affermazioni: oltre a quella del ’73 con la Mirage-Ford, l’inglese ed il belga sono saliti nuovamente sul gradino più alto del podio con la Porsche 936 nel 1981 e 1982. La Porsche è la casa con la quale Derek Bell ha avuto più affermazioni e con la 962 è giunto nuovamente primo a Le Mans nel 1986 ed ’87 in coppia con Hans Stuck ed Al Holbert, completando così il poker di vittorie nella maratona della Sarthe. 

Derek Bell è stato per due volte campione del Mondo per la categoria Prototipi, nel 1985 (in coppia con Hans Stuck) e nel 1986, entrambe le volte al volante delle vetture ufficiali Rothmans Porsche ed è terzo nella speciale classifica dei piloti più vittoriosi nel mondiale sport prototipi con ben 21 affermazioni, superato solamente da Jacky Ickx e Jochen Mass, ma nel palmares vanno anche sommate ben 18 vittorie nella seria americana Imsa, di cui è stato vice campione nel 1985, sempre al volante di una Porsche.

La carriera agonistica di Derek Bell continua negli anni ’90 sempre al volante di vetture a ruote coperte, dove conta molto la sua lunga esperienza. Corre con vetture GT1 con i migliori team, alternando Le Mans, dove partecipa per l’ultima volta nel 1996 giungendo sesto con Grouillard e Wallace con gare anche oltre oceano dove corre con Nissan, Spice e Porsche.

In terra americana il nome di Derek Bell figura ben tre volte in cima alla classifica della gara più classica: la 24 ore di Daytona che il campione inglese ha vinto nel 1986, 1987 e 1989, in coppia con piloti del calibro di Al Unser Jr, Bob Wollek, Al Holbert e John Andretti sempre al volante di vetture della Casa di Stoccarda. Ed è proprio nella 24 ore della Florida che troviamo per l’ultima volta Derek Bell in una classifica: nel 1997, quando giunge settimo assoluto con la Ferrari 333SP del Team Momo, ponendo fine ad una invidiabile e longeva carriera agonistica, con vetture sempre ad alto livello.

Rally/ Matteo Luise vince il Gruppo A del Tricolore storico


Adria (RO), 3 Novembre 2021 – La dea bendata ci ha messo lo zampino, ancora una volta, e, nonostante il bottino raccolto da Matteo Luise possa apparire comunque notevole, il risultato del Rally Costa Smeralda Storico regala una velatura di amarezza nel pilota di Adria.

Al via dell'ultimo appuntamento del Campionato Italiano Rally Auto Storiche il portacolori del Team Bassano, affiancato come di consueto dalla moglie Melissa Ferro alle note, era pronto a spremere ogni singolo cavallo della Fiat Ritmo 130 gruppo A, curata da Silvano Amati e Valentino Vettore, per raggiungere un traguardo che avrebbe gratificato gli sforzi della squadra.

I sogni di gloria svanivano purtroppo già sui primi chilometri della frazione di apertura, lungo la prova speciale di “San Pasquale”, con un semiasse che cedeva improvvisamente, lasciando a piedi il pilota polesano e cancellando, con un colpo di spugna, ogni ambizione di successo.

Rientrato nella seconda tappa, trasparente ai fini dell'attribuzione dei punteggi, l'adriese dimostrava tutto il proprio potenziale, staccando due quinti tempi assoluti sul primo passaggio e migliorandosi con due quarti nella ripetizione, sfogando tutta la propria frustrazione sportiva.
“Visto quanto accaduto alla prima prova” – racconta Luise – “possiamo dirci comunque soddisfatti del nostro passo gara perchè, tempi alla mano, abbiamo sempre girato nei primi cinque assoluti della seconda tappa. Questo ci dà morale per il futuro perchè conosciamo il nostro valore. Con qualche rottura in meno avremmo potuto giocarci anche il raggruppamento.”

Un bilancio, in seguito alla chiusura sarda, che seppure non soddisfi Luise vanta il secondo di classe A-J2/2000, la vittoria in gruppo A, la seconda piazza nella generale di quarto raggruppamento ed una top ten accarezzata, alla fine dodicesimo, nella classifica assoluta.

“Ci sentiamo i vincitori morali della classe duemila” – aggiunge Luise – “perché, finché siamo stati in gara, i nostri avversari non sono mai riusciti ad avvicinarsi. Un mio errore, ad Arezzo, e qualche rottura di troppo ci han privato della vittoria ma l'analisi che va fatta è più ampia. Se guardassimo solamente ai punti della classe, distacchi alla mano, potremmo andare molto più piano. Sicuramente avremmo avuto meno ritiri ed avremmo vinto in scioltezza. A noi non piace fare delle passeggiate e cerchiamo sempre il confronto con i migliori dell'assoluta. Questo ci espone sul piano tecnico, purtroppo, ma fa parte del gioco. Anche il sistema di punteggi, secondo me, non è coerente. La vittoria viene valorizzata pochissimo, rispetto alle posizioni a seguire. Non è possibile che una vittoria possa valere gli stessi punti di un piazzamento, solo per il fatto che ci sono più partenti. Se a fine campionato, come accaduto, i tuoi avversari decidono di evitare lo scontro questo va tutto a loro vantaggio. Tu puoi anche vincere gare su gare ma se si è in pochi non si va da nessuna parte. Non sono contento della stagione, per come si è sviluppata perché, guardando anche alle sfortune altrui e non solo alle nostre, avremmo potuto portare a casa anche una storica vittoria nel quarto raggruppamento. Grazie ai nostri partners, ai preparatori, a Melissa che migliora a vista d'occhio ed a tutti i nostri fans.”

Credits: ACI Sport

martedì 2 novembre 2021

Per Matteo Nannini buon debutto a Indianapolis: tre volte secondo in sei sessioni



Indianapolis, 2 Novembre 2021 - Primo assaggio soddisfacente per Matteo Nannini in Indy Lights, al debutto sull'asfalto dell'Indianapolis Motor Speedway con il team Juncos Hollinger Racing. Il forlivese ha preso parte al Chris Griffis Memorial Open Test il 30 e il 31 ottobre, facendo segnare il secondo tempo in tre delle sei sessioni svolte.

Matteo Nannini ha concluso positivamente la sua prima esperienza oltreoceano, provando sui 3925m del tracciato statunitense in diverse condizioni. Il 18enne, reduce da un'intensa stagione tra FIA F3 e F2, ha portato a termine 98 tornate nel corso della due giorni di test, prendendo confidenza con la vettura da subito. Il miglior tempo ottenuto da Nannini è stato1'25''542 nella sesta e ultima sessione del weekend, a soli 57 millesimi dalla vetta. 


Rinfrancato da un nuovo stimolo, Nannini torna in Europa con una ulteriore opzione da valutare in ottica 2022. 


"Sono contento di come sono andate queste due giornate" - ha esordito Nannini - "Per me era tutto nuovo, dalla macchina alla pista e all'ingegnere. Mi sono adattato molto velocemente in tutte le condizioni, da bagnato a asciutto e sono stato davanti in tante prove. Questo significa che ho fatto un bel lavoro. Mi piace molto questa pista e l'atmosfera dell'Indy Lights mi ha fatto un'ottima impressione. Penso che come primo approccio a questa categoria chiudere tre sessioni in P2 sia un buon inizio. Grazie ancora a Juncos Hollinger Racing per questa opportunità".

Team Bassano: un buon bottino al Costa Smeralda



Romano d'Ezzelino (VI), 2 novembre 2021 – Chiusura in bellezza del Campionato Italiano Rally Auto Storiche per il Team Bassano che nel bilancio finale, oltre al sesto titolo scuderie, aggiunge la vittoria assoluta nel 3° Raggruppamento per mano di Adriano Beschin oltre a diversi titoli di classe, alcuni dei quali confermati proprio al termine del Rally Storico Costa Smeralda.
Scorrendo la classifica assoluta dopo le due giornate di gara, a cogliere il miglior piazzamento sono stati Lorenzo Delladio e Pietro Ometto quarti assoluti con la Porsche 911 RSR Gruppo 4, con la medesima posizione sia di classe sia di 2° Raggruppamento. Tocca poi a Marco Galullo e Simona Calandriello mettersi in evidenza con la piccola Peugeot 205 Rallye Gruppo A che portano all’ottavo posto nella generale e al secondo di classe e di 4° Raggruppamento dopo un avvincente testa a testa che li ha visti soccombere ad un equipaggio locale per soli 5”5. Subito dietro un soddisfatto Nicola Tricomi che, ben navigato da Roberto Consiglio, vince la classe con l’Opel Kadett GT/e Gruppo 2 che porta sul gradino 9 dell’assoluta dove, sul tredicesimo, ci salgono Filippo Viola e Francesca Dalla Rizza, primi di classe con l’Alfa Romeo 33 Gruppo A e vittoria di categoria lo è anche per Alfredo Gippetto e Paola Di Blasi su Volkswagen Golf Gti Gruppo 2. A chiudere la classifica dopo il rientro nella seconda tappa grazie al super rally, la Peugeot 205 Rally dei debuttanti Enrico Pes di San Vittorio e Nicola Romano.

Rocambolesco ed inaspettato è stato l’esito della rincorsa al titolo del 3° Raggruppamento che vedeva in gioco Adriano Beschin e Massimo Giudicelli con quest’ultimo che, dopo il ritiro del rivale nella prima tappa, ad una prova dalla fine stava per assaporare assieme a Paola Ferrari il bis del 2020 quando il cedimento di un particolare della sospensione ha fermato la Volkswagen Golf Gti gettando nello sconforto il duo elbano-mantovano che riconsegnava il Tricolore ad un incredulo Beschin e alla sua Porsche 911 SC che durante la stagione aveva condiviso con Federico Migliorini col quale condivide il successo e impossibilitato ad esser presente in Sardegna dove l’ha sostituito il locale Massimiliano Frau. Ultima prova speciale fatale anche per Enrico Canetti e Cristian Pollini usciti di strada per un probabile guasto con l’Opel Corsa GSI, ma che riescono comunque a conquistare la Coppa di classe nel CIRAS. Gara sfortunata per Matteo Luise e Melissa Ferro fermi nel primo crono a seguito rottura di un semiasse della loro Fiat Ritmo 130 TC; rientrati nella seconda tappa, si sono messi in bella evidenza con alcuni tempi di alto livello.

Successi del Team Bassano anche nella classifica delle scuderie con una vittoria che va ad impreziosire quella conquistata nel Campionato e un nuovo doppio alloro nel Trofeo A112 Abarth Yokohama è arrivato per mano di Luigi Battistel e Denis Rech vincitori in gara e da Pietro Baldo e Davide Marcolini che si sono aggiudicati la vittoria assoluta nella dodicesima edizione della Serie, con una gara d’anticipo.
Un riepilogo generale di tutti i titoli conquistati nel 2021 sarà pubblicato assieme ai risultati del T.R.Z. e del Campionato Terra una volta che si saranno conclusi.

Buone notizie anche dalla gara di regolarità sport grazie alla bella prestazione di Carmelo Cappello e Francesco Cozzula, secondi assoluti su Fiat 500 Abarth per 2 sole penalità di distacco dai vincitori. Al traguardo, undicesimi, anche Pietro Pes di San Vittorio e Francesco Marrone su Opel Kadett GSI.

In chiusura, una menzione per una gara dello scorso settembre svoltasi in Sicilia, la Salita Monte Erice nella quale Giuseppe Savoca su Fiat Ritmo 75 si è classificato ventunesimo assoluto vincendo la propria classe.

Foto Massimo Bettiol

Distribuzione urbana delle merci e trasporto pubblico locale: le proposte degli esperti dell'Automobile Club Milano



Milano, 2 Novembre 2021 - “La mobilità è un elemento essenziale della nostra società e della nostra economia e quindi, giustamente, è stata al centro del recente dibattito elettorale milanese. Credo però – evidenzia il presidente dell’Automobile Club Milano, Geronimo La Russa – che alcuni fondamentali aspetti siano stati poco approfonditi, ad esempio i problemi relativi alla city logistics (basti pensare che i pochi dati disponibili indicano che solo una sosta su tre di carico/scarico avviene nel rispetto delle norme) e al trasporto pubblico locale. Ringrazio quindi molto la nostra Commissione Mobilità che li sta studiando, anche confrontandosi con autorevoli esperti e responsabili dei due settori, allo scopo di formulare proposte concrete per il miglioramento della città e della sua area vasta”.

La Commissione Mobilità Ac Milano, presieduta dal prof. Cesare Stevan, ha infatti costituito un gruppo di lavoro coordinato dall’ing. Giorgio Spatti e dal prof. Gian Paolo Corda che ha elaborato un documento sottoposto nelle scorse settimane all’attenzione di importanti realtà associative e imprenditoriali, fra cui Anav, Assolombarda, Asstra, Cisl Lombardia, Comitato centrale Autotrasportatori, Confcommercio, Federazione Autotrasportatori Italiani, Flixbus, Lega Coop, Lidl, SoGeMi, Trenord. Il dibattito in corso è stato oggetto fra l’altro del numero speciale della rivista “Sistemi di Logistica” diretta dal prof. Rocco Giordano uscito lo scorso 20 settembre.

Di seguito alcune proposte avanzate dalla Commissione Mobilità AC Milano  

CITY LOGISTICS


Realizzazione di:

·       Centri di distribuzione periurbana all’esterno dell’edificato ma prossimi alla città.

·       Centri di distribuzione urbana (CDU) realizzati all’interno della città che potrebbero essere riforniti anche di notte.

·       Piccoli Centri di distribuzione per le consegne dell’ultimo miglio.

·       Locker per colli di piccole e medie dimensioni.

·       Spazi multi-operatore per la distribuzione nei quartieri.

·       Piazzole di carico-scarico con sistemi di telecontrollo.

Inoltre la possibilità di effettuare consegne notturne delle merci per rifornire CDU, i Locker, gli Spazi multi-operatore.

TRASPORTO PUBBLICO LOCALE


·       Implementazione e miglioramento dell’offerta, grazie ad una maggiore disponibilità di mezzi e aumento della spesa corrente per produrre il servizio:

-        recuperando risorse attraverso modelli di affitto e di leasing del materiale rotabile.

-        recuperando produttività grazie a nuovi modelli di esercizio.

·       In termini intermodali, intervenendo sulla viabilità di accesso alle stazioni e sulle aree di interscambio, rese attrattive da servizi alle persone, ai mezzi e da funzioni terziarie innovative che riequilibrino il rapporto fra Milano e il suo vasto hinterland.

·       Attuando una differenziazione degli orari.

LA NECESSITA’ DI UNA VISIONE METROPOLITANA


“Proposte”, precisa il presidente della Commissione Mobilità Cesare Stevan, “che devono essere assolutamente intese e interpretate in chiave di vasta area metropolitana. 

E’ ora di dire basta ad una visione dei problemi che si limita alla sola città di Milano, o addirittura alle sue aree centrali. La vera accessibilità – alla base della ricchezza economica e culturale della città – e funzionalità di Milano si gioca puntando sull’efficienza dei suoi rapporti e collegamenti con l’area metropolitana. E in un ruolo attivo dell’Amministrazione pubblica”.

Raptor Engineering e Cassarà campioni Michelin in Carrera Cup Italia


Modena, 1° novembre 2021. Si è conclusa in trionfo la seconda stagione di Raptor Engineering nella Carrera Cup Italia a Monza. Con Marco Cassarà al volante della 911 GT3 Cup “targata” Centro Porsche Catania il team modenese ha conquistato il titolo nella Michelin Cup, già il primo alloro nella breve storia della squadra diretta da Andrea Palma, che nella factory di San Cesario ha avviato le attività a inizio 2020. Nel 2021 la squadra e Cassarà hanno vissuto costantemente ai vertici della categoria il monomarca tricolore, uno dei campionati più competitivi in assoluto, e il pilota romano è stato in grado di ottenere un totale di 4 vittorie e 6 podi in 12 gare. Nella finalissima di Monza, Cassarà, complimentatosi con il team per l’auto perfetta messagli a disposizione, ha prima vinto in rimonta sul bagnato gara 1 di sabato e ha poi gestito il vantaggio in classifica domenica, quando ha concluso secondo in gara 2 “marcando” il rivale diretto per il titolo, celebrato con tanto di corona d’alloro sul podio e poi nel paddock con tutta la squadra.

Il team principal Andrea Palma dichiara dopo la vittoria all’Autodromo Nazionale: “Per noi è un titolo importante perché comprende i tanti sacrifici che abbiamo fatto iniziando le attività in un momento difficile come quello che tutti conosciamo e che ha messo alla prova anche la mia esperienza da pilota e collaudatore che si mette in gioco nel dirigere un team. Una stagione bella in cui a mano a mano ci abbiamo creduto e abbiamo lavorato con impegno dando sempre il massimo. Un grazie particolare ai nostri ‘pilastri’: i ragazzi della squadra, encomiabili; Isabelle, che oltre a essere la mia compagna ha creduto in me in tutti i progetti, in Raptor è una direttrice ‘tuttofare’ ma anche la motivatrice; Marco, che a Monza è stato straordinario con una gara 1 sul bagnato da vero professionista e poi in gara 2 è stato bravo a gestire: tutti i nostri preziosi partner e Porsche Italia, in particolare nella figura di Valentina Albanese. Ora guardiamo al futuro. Dopo questo trionfo lo step successivo pensiamo possa essere iniziare un programma ancor più impegnativo, anche con la nuova 992. Vedremo!".

La Scuderia Biella Corse al Rally Città di Modena


Luci e ombre sul 41° Rally Città di Modena per la Scuderia Biella Corse. La finale nazionale della Coppa Italia ACI Sport e quarta prova della GR Yaris Rally Cup 2021 è andata molto bene per Luca Santoro e Giulia Taglienti, che, con la loro Mitsubishi Lancer IX R4, si sono piazzati al primo posto della classe R4 oltre che al sessantesimo della classifica e al trentatreesimo del gruppo R. “Con questo piazzamento che li ripaga della sfortuna che li aveva fermati al Rally di Pico, hanno vinto il titolo italiano della classe R4. Un gran bel risultato!” commenta il “Team Manager” di Biella Corse, Alberto Negri.

Bene è andata anche a Tiziano Pieri, che a Modena era nuovamente a fianco del pilota Davide Nicelli sulla sua Renault Clio RS Line. Hanno infatti chiuso al 34° posto assoluto, ventitreesimi di gruppo R e nuovamente primi della classe R1. “Quest’anno il loro è stato un dominio incontrastato sia nel Clio Trophy Italia 2021 (che, va ricordato, che hanno vinto con largo anticipo), sia nel Campionato Italiano dove la vittoria del titolo di R1 gli è sfuggita (si sono piazzati al secondo posto) solo per un sistema di punteggio a loro non favorevole”.

Male è invece andata al giovane Federico Romagnoli che a Modena era in gara con la Toyota Yaris GR con a fianco il navigatore Davide Cecchetto. La sua gara è finita nella sesta e ultima prova speciale disputata, per un’uscita di strada. “Federico aveva iniziato la gara in salita.” commenta Negri “Sabato, la prima speciale, non era andata bene tant’è che aveva chiuso la prova con il settimo tempo. Domenica, da subito, è riuscito a recuperare e in due sole prove è riuscito ad agguantare la terza posizione. Poi, prima della fine, ha provato a dare la zampata ma questa volta è andata male. Peccato, oltre ai punti della Yaris Cup (assoluta e “under 23”), c’era in ballo anche la classifica dell’"Under 25 nazionale” ma niente, è andata così”.

“IMPATTO ZERO”, IL PROGETTO DI ASI PER EVENTI GREEN



Al via il progetto "Impatto Zero", un protocollo eco-solidale che prevede l'applicazione della norma ISO 20121 alle manifestazioni per veicoli storici. Prosegue così il percorso virtuoso di ASI - Automotoclub Storico Italiano - sulle tematiche ambientali e, dopo aver promosso una ricerca con l'Istituto Superiore di Sanità per definire il reale impatto dei veicoli storici, viene ora avviata una strategia per rendere più sostenibili raduni ed eventi.


L'idea è quella di incoraggiare pratiche di sostenibilità per gli eventi ASI e nasce dalla volontà di cogliere l'opportunità di avviare il processo di conversione sostenibile e di sostenere l'economia circolare implementando una rete di partner "green".


La norma ISO 20121 è il recente standard internazionale per la certificazione dei sistemi di gestione sostenibile degli eventi e per rientrare in questa certificazione ci sono punti precisi da rispettare. Nello specifico, significa che non viene certificato "sostenibile" l'oggetto dell'evento – ossia il veicolo storico – ma l'intero sistema organizzativo se capace di minimizzare l'impatto ambientale. L'applicabilità della ISO 20121 è molto flessibile in quanto è valida per un singolo evento, per una serie di eventi, per le funzioni aziendali e per le organizzazioni che si occupano di eventi.


Tra i punti fondamentali per ottenere la certificazione ISO 20121 c'è la realizzazione di un protocollo comportamentale, in questo caso elaborato da ASI per minimizzare l'incidenza ambientale dell'evento ponendo particolare attenzione all'ottimizzazione delle risorse idriche ed energetiche, alla produzione di rifiuti, al riciclo e riuso di materiale a supporto del raduno. È poi necessario mettere a punto un metodo gestionale organizzativo che prediliga l'informatizzazione e l'utilizzo minimo della carta. Ancora, è bene impostare partenze scaglionate e limitare il chilometraggio giornaliero per abbassare le emissioni di CO2 dei veicoli partecipanti.


Uno dei primi eventi ASI organizzato in questo modo è stato il recente Giro Motociclistico di Sicilia (inserito nel calendario della serie ASI Circuito Tricolore), poiché ha supportato l'Agenda 2030 con il progetto ecosolidale "Rimettiamoci in moto", attuato attraverso un proprio protocollo ecosostenibile stabilito sul modello FIVA.


ASI ha più volte evidenziato l'irrisorio impatto ambientale da ricondurre ai veicoli storici certificati, che in Italia rappresentano lo 0,13% del parco circolante totale e che hanno una media annua di percorrenza chilometrica di appena 1.000 km. Oltre ad aver realizzato una guida all'uso ecologico e responsabile dei veicoli storici, ASI ha inserito nel suo progetto "Impatto Zero" anche la compensazione delle seppur irrisorie emissioni di CO2 prodotte durante le manifestazioni – calcolate da professionisti in base al percorso fatto dai singoli veicoli partecipanti – piantando gli alberi necessari a ottenere un bilancio zero. D'altra parte, lo stesso Protocollo di Kyoto prevede l'assorbimento forestale come sistema di mitigazione climatica.


"Dopo il recente vertice del G20 svoltosi a Roma – ha dichiarato Alberto Scuro, presidente ASI – ci fa molto piacere constatare quanto il nostro settore sia già allineato con lo spirito che guida le più importanti realtà internazionali, a partire dall'ambizioso obiettivo di piantare mille miliardi di alberi nel mondo entro il 2030. Con il progetto Impatto Zero di ASI faremo anche noi la nostra parte, dimostrando una volta di più le virtù del motorismo storico e dei suoi appassionati". 

Trofeo A112 Abarth Yokohama: al Costa Smeralda vince Battistel

  

Romano d'Ezzelino (VI), 2 novembre 2021 –  Non sono mancati agonismo e colpi di scena nel penultimo appuntamento del Trofeo A112 Abarth Yokohama, ospitato nelle due tappe del 4° Rally Storico Costa Smeralda svoltosi nello scorso fine settimana a Porto Cervo.

Nove gli equipaggi in gara che si sono sfidati in otto prove speciali, quattro per tappa, con la prima che particolarmente combattuta e già dalla prima prova perde uno dei protagonisti: Ivo Droandi, navigato da Carlo Fornasiero, è infatti costretto al ritiro per la rottura di un semiasse; rientreranno nella seconda tappa, ma fuori classifica. Partono forte Marcogino Dall'Avo e Manuel Piras, ma Luigi Battistel e Denis Rech ribattono e si portano al comando vincendo le due prove successive; Giacomo Domenighini e Vincenzo Torricelli svettano nella prova di chiusura di tappa e si va al riordino con Battistel che conduce di 5"3 su Dall'Avo e 15"8 su Domenighini. Quarti chiudono Marco Gentile e Marina Frasson che precedono di una quindicina di secondi Pietro Baldo e Davide Marcolini attardati da problemi alla frizione; oltre a Droandi si ferma anche Roberto Pellegrini con Micaela Nosenzo alle note.

Nella seconda tappa il duo trevigiano cambia passo e accumula un notevole vantaggio sugli inseguitori e si registra il ritiro di Gentile a cui si rompe la leva del cambio. Dall'Avo vince la settima speciale nella quale Battistel perde diversi secondi per un'uscita di strada ma si rifà subito dopo firmando anche la prova di chiusura e arriva sul palco a Porto Cervo a festeggiare il secondo successo stagionale dopo quello del Rally Campagnolo. Il podio lo completano Dall'Avo e Domenighini e al quarto posto chiude Baldo che ha corso tutta la gara penalizzato dalla frizione ma, con i punti acquisiti, ha la certezza matematica di essere – assieme a Marcolini – il vincitore dell'edizione 2021 del Trofeo organizzato dal Team Bassano.

Alle spalle dei quattro equipaggi menzionati, in quinta posizione chiudono i locali Gabriele Ruzittu e Pasqua Pirina seguiti dall'under 28 Niccolò De Rosa, sesto al traguardo con Fernando Carrugi alle note.

Ad una gara dall'epilogo, il Trofeo 2021 dopo aver assegnato la vittoria a Baldo e Marcolini, promette scintille per le posizioni d'onore vista la situazione della classifica assoluta, nella quale ci sono cinque equipaggi nello spazio di altrettanti punti e alla Grande Corsa di fine novembre si preannuncia una sfida tutta da seguire e altrettanto si può ipotizzare per la classifica degli "over 60".

 

Le classifiche dopo il Rally Costa Smeralda

Assoluta: 1. Baldo 79, 2. Beccherle 56, 3. Droandi, Domenighini e Dall'Avo 55, 6. Battistel 51. 

Under 28: 1. De Rosa. 

Over 60 1. Domenighini


Crediti foto: ACI Sport

lunedì 1 novembre 2021

Regolarità AutoStoriche/ Roberto e Mario Crugnola su Fiat 508 vincono la Coppa d'Era, ultima prova del CIREAS. La Scuderia Nettuno vince il campionato. In evidenza la Scuderia Castellotti con Roberto e Andrea Paradisi


I varesini Roberto e Mario Crugnola su Fiat 508 del 1937 sono i vincitori della Coppa d’Era 2021, ultima prova del Campionato Italiano Regolarità Auto Storiche CIREAS, andata in scena questo fine settimana in Toscana, nella parte più interna della provincia di Pisa, in una zona non molto conosciuta ma di straordinaria qualità paesaggistica. L’affiatato duo composto da padre e figlio si è presentato ai nastri di partenza del blasonato appuntamento organizzato da Altitude Eventi con l’anteguerra dal coefficiente di 1,37 ottenendo 177 penalità prova su prova che sono valsi la testa della gara davanti ad equipaggi del calibro di Sergio Sisti e Anna Gualandi su Lancia Aprila sempre del ‘37 del Classic TEAM e Claudio Lastri e Valter Pantani che sulla Alfa Romeo Giulia del 1975 ottengono il primato in 6 Raggruppamento oltre a lanciare la Scuderia Kinzica Squadra Corse che, grazie all’impegno dei suoi equipaggi, porta a casa un bel secondo posto fra le Scuderie, dietro alla Scuderia Nettuno.

“La gara è molto bella, - ha detto Roberto Crugnola - molto interessante con tempi giusti che scandiscono delle prove dal buon ritmo. La classifica si è decisa praticamente sul finale perché gli equipaggi dal coefficiente simile erano tutti molto vicini. Dedico questa vittoria al presidente Luca Gelli, nella speranza che questo risultato possa essere di buon auspicio per una sua pronta guarigione. Adesso per me è tempo di pensare al programma 2022 dato che in questa stagione ho potuto disputare pochi appuntamenti per gli impegni professionali che mi hanno tenuto lontani dai campi di gara. Per quanto riguarda la Coppa d’Era voglio rivolgere infine un plauso agli organizzatori perché è stato un appuntamento molto ben organizzato nei minimi dettagli. Unica nota stonata è stata probabilmente la tardiva esposizione delle classifiche che ha rischiato di inficiare il buon andamento di tutta la parte organizzativa” - ha concluso il driver varesino.

A proposito di scuderie e di punti CIREAS, la gioia della vittoria del Campionato andata ai padovani Alberto e Giuseppe Scapolo è stata ovviamente condivisa con quella della scuderia Nettuno Bologna che tramite Massimo Dalleolle a Coppa d’Era traccia un bilancio della stagione: “E’ stato un 2021 davvero molto esaltante - dice Dalleolle - ci siamo impegnati e abbiamo portato circa 180 iscrizioni in tutti i campi di gara nell’arco della stagione. Abbiamo fatto un testa a testa entusiasmante con gli amici del Classic Team vincendo un totale di 7 gare su 12 e conquistando la vittoria del CIREAS con i fratelli Scapolo, che sono stati veri e propri rulli compressori. Hanno disputato un campionato entusiasmante nonostante rivali fortissimi di grande spessore”.

Tornando alle classifiche di fine gara, ciascuno dei raggruppamenti è stato teatro di grandi battaglie e testa a testa, a partire dal 2 raggruppamento il cui podio è stato completato da Stefano Valente e Roberto Aliverti sulla Fiat 508S Balilla Berlinetta del 1935. In Rgp Classe 3 si registra il successo di Alberto Diana e Leonardo Forin su Porsche 356 del ‘58 del Registro Italiano Porsche davanti alle regolarissime e sempre presenti Federica Bignetti Bignetti e Luisa Ciatti a loro agio anche in terra toscana sulla sempre ammirata Alfa Romeo Spider Veloce del ‘60 del Club Motori Storici Lumezzane. In Rgp Classe 4 vittoria di Massimo Bisi e Claudio Cattivelli ancora su Porsche 356 mentre in 5 Raggruppamento successo per Fabio Bellini e Giovanni Caniggia su Porsche 911T della Brescia Corse. Il 6 Raggruppamento, quello vinto da Claudio Lastri e Valter Pantani vede sul podio anche Salvatore Cusumano e Virginia Bonsignore su Autobianchi A 112 Abarth del Classic Team e Alessandro Aiello con Cristina Biagi su vettura gemella ma del ‘72. Tra le vetture più giovani, ovvero quelle dei raggruppamenti 7, 8 e 9 si registrano le vittorie di Roberto e Andrea Paradisi, Alfonso e Rocco Tumbarello e Roberto Ricci e Gallotta Valeris.

Tornando al finale di gara, tutti gli equipaggi hanno mostrato un altissimo gradimento definendo la Coppa d’Era “performante, ritmata, molto varia e con una prima parte con prove più lunghe in modo da godersi la Toscana ed una seconda con prove molto più serrate e competitive. “Vogliamo ringraziare l’amministrazione di Pontedera - dice il presidente di Altitude Eventi Riccardo Rosi - che ha reso possibile con la loro collaborazione l’allestimento di una Coppa d’Era che per noi è stata fantastica. Vogliamo rivolgere un plauso al giudice unico Giuseppina Conoscenti, alla segreteria coordinata da Danilo Meazzini e Tiziana Bartolucci e direttore di gara Stefano Torcellan che, trovando una perfetta sintonia, sono riusciti a gestire situazioni anche complesse in modo perfetto. Ringraziamo anche la Fondazione Piaggio e le aziende che hanno creduto in questa manifestazione. Unica nota stonata è stata purtroppo il servizio di cronometraggio che in alcuni casi non è riuscito nelle giuste rilevazioni causando di conseguenza ritardi su classifiche e premiazioni. Oltre all'aspetto agonistico il nostro obiettivo è quello della promozione del territorio, un binomio che cerchiamo di portare avanti con impegno”. Con la Coppa d’Era si conclude quindi un CIREAS molto esaltante e impegnativo la cui massiccia adesione mostra un momento di rilancio nel settore della regolarità e di ritrovato interesse per le vetture che hanno fatto la storia dell’automobilismo mondiale.

In evidenza anche gli equipaggi della Scuderia Eugenio Castellotti con Roberto e Andrea Paradisi che hanno recitato la parte del leone concludendo al quarto posto assoluto con coefficiente e al secondo senza coefficiente. Nel bilancio del giovane equipaggio della scuderia lodigiana alla Coppa d'Era, in gara con una Fiat 127 903L, ci sono poi i primi posti tra gli under e di raggruppamento con una brillante piazza d'onore di categoria alla importante media finale di 3,3.
Buona anche la prova dell'altro equipaggio della Scuderia Castellotti con Diego Garilli e Romeo Macellari che hanno portato la loro Autobianchi A112 al 25esimo posto della classifica assoluta della gara.