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venerdì 17 ottobre 2025

ASI ad Auto e Moto d'Epoca 2025 con il primo motore a scoppio della storia


Il mondo del collezionismo motoristico si dà appuntamento dal 23 al 26 ottobre a Bologna Fiere per una nuova edizione del salone internazionale “Auto e Moto d’Epoca”. L’Automotoclub Storico Italiano è presente occupando l’intero padiglione 25 dov’è allestito l’ormai consueto e sempre più ricco ASI Village. Insieme allo spazio istituzionale della Federazione sono presenti oltre venti Club ASI di tutta Italia per un'esposizione di veicoli storici davvero ricca e variegata.

Nello stand della Federazione, che durante l'intero weekend ospiterà talk, conferenze e presentazioni, si potrà ammirare il primo propulsore a scoppio della storia: è il Motore Barsanti e Matteucci progettato e realizzato in Toscana nel 1853. Un primato tutto italiano, riscoperto dal Club Moto d’Epoca Fiorentino Federato ASI grazie ai documenti originali conservati a Firenze presso il Museo Galileo, l'Accademia dei Georgofili e l'Osservatorio Ximeniano. Esposto per la prima volta in un salone, farà scoprire al grande pubblico una delle invenzioni che ha cambiato radicalmente il corso della storia umana.

Tema portante di “Auto e Moto d’Epoca” è il 75° anniversario della Formula 1 e ASI si inserisce nel vasto e diffuso percorso espositivo delle monoposto storiche con l’Alfa Romeo 184T che prese parte al Mondiale 1984 nell’inconfondibile livrea Benetton. Con il telaio numero 3, era stata affidata al pilota americano Eddie Cheever, affiancato in squadra da Riccardo Patrese, e come migliore risultato ottenne il quarto posto al Gran Premio del Brasile. La 184T ha il telaio in fibra di carbonio e monta un motore sovralimentato otto cilindri a V di 90° che sviluppa 670 cavalli.

Altra icona italiana delle competizioni che si potrà ammirare nello stand ASI è la Lancia Delta S4 Gruppo B che debuttò nel mondiale rally 1985 celebrando quindi il 40° di quella vincente apparizione avvenuta in Inghilterra al RAC Rally. Vettura che a sua volta renderà omaggio al due volte campione del mondo rally Miki Biasion, ospite dell’ASI Village per ricevere il “Premio ASI per il Motorismo Storico 2025”. La cerimonia è in programma sabato 25 ottobre alle ore 12.00. Il Premio, assegnato ogni anno a quelle figure particolarmente attive per la promozione e lo sviluppo del settore, andrà anche all’Onorevole Giovanni Tombolato, attuale Vicecommissario ACI sempre sensibile e appassionato sostenitore del motorismo storico.

Tra gli appuntamenti da non perdere sul palco dell’ASI Village si segnala la consegna del prestigioso “FIVA Heritage Hall of Fame”, che avverrà giovedì 23 ottobre alle ore 14.30. La nomination presentata da ASI e accolta dalla Federazione Mondiale vuole ricordare un grande nome italiano dello stile: Flaminio Bertoni. Universalmente conosciuto come il papà delle Citroën Traction Avant, DS e 2CV, Bertoni nasce a Varese per poi trasferirsi in Francia a soli vent’anni e qui realizzare le sue opere d’arte su quattro ruote. Ritirerà il premio l’Associazione Flaminio Bertoni che cura la mostra permanente ospitata al Museo Volandia di Malpensa.

Dopo la presentazione ufficiale di ASI Circuito Tricolore 2026, prevista venerdì 24 ottobre alle 15.30, sabato 25 alle 15.00 si svolgerà la conferenza intitolata “Turismo sostenibile e veicoli storici”, durante la quale verrà illustrato l’apporto positivo del motorismo storico nella valorizzazione dei territori italiani in termini economici, culturali e ambientali. Insieme al Presidente ASI Alberto Scuro e ai referenti delle Commissioni Green e Turismo, interverranno i rappresentanti di enti come ANCI e Città dei Motori.

Un secondo spazio espositivo di ASI sarà anche all’interno del Padiglione 32 interamente dedicato alle moto. Saranno esposti i modelli più rappresentativi dell’immediato secondo dopoguerra, quelli che hanno contribuito alla ripresa economica rendendo accessibile la mobilità individuale a milioni di persone. Un tema che verrà esplorato ad ampio raggio durante l’edizione 2026 di ASI MotoShow, in programma dall’8 al 10 maggio al circuito di Varano de’ Melegari.

“Le rassegne come Auto e Moto d’Epoca – sottolinea il Presidente ASI Alberto Scuro - rimangono hub di incontro e condivisione irrinunciabili per decine di migliaia di appassionati. L’impegno e gli sforzi di ASI e dei nostri Club Federati sono ripagati da un interesse sempre più vasto e trasversale, con molti giovani che trovano nei veicoli storici nuove ispirazioni. Sono occasioni importanti per divulgare la cultura del motorismo e i valori ad esso collegati dando spazio e voce ai protagonisti. Con l’esposizione del Motore Barsanti e Matteucci riscopriamo un’invenzione italiana mai valorizzata a sufficienza, perché la vera storia del propulsore a scoppio nasce, forse non a caso, nella patria del Rinascimento”.

IL MOTORE BARSANTI E MATTEUCCI

Il motore a scoppio è un primato italiano. Siamo stati i primi nel mondo ad inventarlo e a realizzarlo. È successo a Lucca grazie a Padre Eugenio Barsanti e all’ingegnere Felice Matteucci, che nel 1853 depositarono il progetto all’Archivio dei Georgofili e all’Osservatorio Ximeniano di Firenze, completando la costruzione del prototipo presso la Fonderia Benini del capoluogo toscano.

L’idea di una sua fedele riproduzione, funzionante secondo le stesse specifiche dell’epoca, è nata nel 2022 in seno al Club Moto d’Epoca Fiorentino Federato ASI, con l’obiettivo di riaccendere i riflettori su un’invenzione rimasta nell’oblio per lungo tempo, oscurata anche dalla diffusa disinformazione che ha sempre accreditato la nascita del motore a scoppio al tedesco Nikolaus Otto, depositario del suo brevetto solo nel 1862.
Dopo due anni intensi di studi e oltre 5.000 ore di lavoro, la missione del Club Moto d’Epoca Fiorentino ha raggiunto il suo traguardo sabato 11 gennaio 2025, quando la messa in moto “ufficiale” presso il Museo Galileo di Firenze ha coronato l’impegno, gli sforzi e le risorse del gruppo di persone dedicato al progetto.
La documentazione storica è stata trovata presso l’Accademia dei Georgofili, l’Osservatorio Ximeniano, il Museo Galileo e l’Archivio di Stato. Lo studio della stessa è stato integrato da importanti informazioni derivate da ulteriori ricerche effettuate su testi, pubblicazioni e carteggi dei due inventori.
Il motore di Barsanti e Matteucci è di tipo gravi-atmosferico a tre tempi ad azione differita. Le sue fasi di funzionamento sono l’aspirazione, lo scoppio e lo scarico. Manca del tutto la fase di compressione. Una serie di valvole fa confluire aria e gas metano CH4 (all’epoca era utilizzato il cosiddetto “gas illuminante” con il 50% di idrogeno, 35% di metano, 10% di monossido di carbonio e 5% di etilene) nella camera di combustione posta alla base del singolo cilindro verticale.

Il pistone sta in posizione bassa e l’esplosione della miscela gas/aria tramite scintilla lo fa letteralmente volare verso l’alto ad un’altezza non sempre uguale. Il raffreddamento dei gas e il peso del pistone stesso favoriscono la successiva discesa verso il punto morto inferiore, in modo da poter continuare con un nuovo ciclo. Il lavoro non viene effettuato durante la fase di espansione, non controllabile in questo tipo di motori, ma durante la fase di raffreddamento e di scarico dei gas combusti.
È proprio la fase discendente che risulta essere attiva e permette, attraverso un’asta a cremagliera, di trasmettere il moto del pistone ad una ruota dentata e quindi alla puleggia del volano. Da qui la definizione “ad azione differita”.

Per far funzionare il motore è stato necessario realizzare un sistema di accensione elettrica ad hoc utilizzando un rocchetto Ruhmkorff coevo al progetto di Barsanti e Matteucci: è basato su un trasformatore a induzione composto da due spire di rame (avvolgimento primario e secondario) ed è capace di produrre scintille di notevoli dimensioni. Il diametro dell’alesaggio del pistone è di ben 150 mm e un simile elemento non si trova in nessun motore ad accensione comandata. Per questo motivo la potenza e la durata della scintilla devono essere adeguate a poter scatenare lo scoppio nella camera di combustione.
(Ufficio Stampa ASI)

lunedì 6 ottobre 2025

Sidecare: motori, memoria e solidarietà.


Un insolito sabato d’autunno, lo scorso 4 Ottobre, nella quiete brianzola: la sede della Lega del Filo d’Oro di Lesmo ha ricevuto la visita di sidecar e vetture d’epoca, nell’ambito della manifestazione Sidecare, coordinata a livello nazionale da ASI Solidale, la commissione di ASI che si occupa delle attività benefiche.
I soci dei club AMB (Antiche Moto Brianza) e MAMS (Monza Auto Moto Storiche - Amici dell’Autodromo), congiuntamente a un paio di vetture RIVARS di Coccaglio (BS), hanno portato i loro mezzi mettendoli a disposizione della struttura della sede di Lesmo. Non si è trattato soltanto di una manifestazione per appassionati: l’evento è stato pensato anche come momento di aggregazione comunitaria per promuovere la missione sociale dell’ente e regalare un momento di divertimento e di serenità agli ospiti della sede brianzola.
La Lega del Filo d’Oro, conosciuta per il suo impegno nel sostegno a persone sordocieche e con pluridisabilità sensoriali, ha accolto questa iniziativa con entusiasmo.
Questo raduno non è stato soltanto un’esibizione, è stato un ponte tra due mondi che a prima vista sembrerebbero distanti: il mondo delle auto d’epoca e quello della solidarietà e dell’assistenza. Far dialogare bellezza meccanica e finalità sociale è stata la vera forza dell’evento.
I veicoli storici hanno portato con sé memoria, bellezza e cura per il passato. La sede del Filo d’Oro ha offerto l’occasione non solo per incontrarsi, ma soprattutto per sensibilizzare e sostenere chi opera per le fragilità sensoriali. I motori sono diventati testimoni silenziosi di valori più grandi.

Foto Raul Zacchè/Actualfoto































giovedì 26 giugno 2025

ASI AL MIMO 2025



MIMO - Milano Monza Motor Show è pronto ad accendere i motori per la sua quarta edizione, che si svolge all’Autodromo Nazionale Monza da venerdì 27 a domenica 29 giugno. Il festival motoristico a ingresso gratuito regala tre giorni di pura passione e adrenalina automobilistica, trasformando l’Autodromo brianzolo in una vera e propria città dei motori a vocazione fortemente dinamica, animata da parate spettacolari ed esibizioni mozzafiato delle più esclusive supercar, hypercar e dai test drive delle case automobilistiche che mettono a disposizione del pubblico le proprie novità.

ASI partecipa a MIMO 2025 con un’esposizione dedicata alle auto storiche da competizione nei box 9-10-11-12 e con due esemplari della Collezione ASI Bertone alimentate a bio-carburante per il programma ASI Net Zero Classic: la Lancia Stratos HF del 1975 e la Lamborghini Countach 5000 Quattrovalvole del 1987. Pronte a scendere in pista per dare un’accelerata alla sostenibilità.

L’esposizione ASI conta due vetture di Formula 1, la Surtess TS 19 che corse nella stagione 1976 con il pilota australiano Alan Jones e la Arrows A1 che partecipò al mondiale nel 1978 con Riccardo Patrese. Poi la March 712 M di Formula 2 del 1971 ex Carlos Pace, la Brabham BT 41 di Formula 3 del 1975 ex Luciano Pavesi e due piccole monoposto addestrative come la Formula Monza del 1967 e la Spedo Formula Junior del 1994. Tra le ruote coperte spiccano le granturismo De Tomaso Pantera Gruppo 4 vincitrice del Giro Automobilistico d’Italia 1973 e la Iso Grifo A3C del 1964, la Lancia Fulvia Sport Zagato Competizione del 1968 (un esemplare pre-serie ex Scuderia Jolly Club appena restaurato dalla famiglia Facetti), la BMW CSL Gruppo 2 del 1976 e la Osella PA7 Sport Prototipo del 1979 utilizzata da Lella Lombardi e Giorgio Francia.

Il “tempio della velocità” attende anche i Tesserati ASI, per i quali la Federazione ha messo a disposizione tre slot gratuiti di giri liberi in pista con le proprie auto storiche (sportive e da competizione, purché in possesso di Certificato di Rilevanza Storica e/o di Certificato di Identità ASI). I turni sono previsti venerdì 27 giugno dalle 10.30 alle 10.55 e dalle 14.30 alle 14.55 e sabato 28 giugno dalle 11.00 alle 11.25: ed è spettacolo nello spettacolo per ammirare sul tracciato la storia dell’automobile alimentata dalla passione dei veri cultori.

LE BIO-BENZINE DI SECONDA GENERAZIONE

Le bio-benzine di seconda generazione utilizzate nel programma ASI Net Zero Classic seguono lo standard EN228 utilizzato per la distribuzione di carburante in tutta Europa. Sono miscele di idrocarburi a catena compresa tra i 6 ed i 12 atomi di carbonio. Nel caso della benzina “tradizionale”, questi idrocarburi derivano dalla distillazione frazionata del petrolio grezzo che esce dai giacimenti sotterranei o sotto il fondo marino. Nel caso delle bio-benzine, invece, il carbonio che va a formare le catene degli idrocarburi è di origine vegetale: è stato catturato dagli organismi vegetali dall’atmosfera, trasformato in cellulosa e zuccheri, dai quali viene estratto tramite fermentazione che porta alla formazione di bioetanolo e altre sostanze simili. Le quali, a loro volta, tramite reazioni chimiche esotermiche, quindi molto efficienti in quanto non richiedono energia ma la producono, vengono trasformate negli idrocarburi necessari per la miscela di cui sopra.

Il bio-etanolo sparisce quasi completamente. Nel prodotto finale esso è presente tra lo 0,5% e l’1%, diversamente dalle benzine alla pompa, che ne contengono il 5% (E5) oppure il 10% (E10). Va sottolineato perché l’etanolo è il vero killer dei motori storici, in particolare dei loro impianti di alimentazione, in quanto ne attacca i materiali a seguito del suo potere corrosivo e all’alto contenuto di umidità.

Bio-benzina di seconda generazione vuole dire che il feed-stock, ovvero il materiale di partenza per i processi produttivi, deriva da scarti dell’agricoltura e dell’industria alimentare e non da prodotti agricoli appositamente fatti crescere con conseguente consumo di suolo e sottrazione di sostanze alimentari alle popolazioni come nel caso della prima generazione.

La bio-benzina, essendo a tutti gli effetti una benzina EN228, emette 2,3 kg di CO2 per ogni litro bruciato, esattamente come le altre. Ma per produrla si sono sottratte quantità di carbonio all’atmosfera: quello che importa per la mitigazione degli effetti climatici è il bilancio di carbonio. Dunque, se ne consumo e poi ne emetto, devo andare a verificare il bilancio tra le due quantità. Per farlo, mi serve una scheda di produzione della benzina estremamente attendibile e certificata da organismi e istituti autorevoli e super-partes, che ne attestino quanto feed-stock di ordine biologica e quanto di origine fossile è stato utilizzato nella produzione: nel caso della bio-benzina usata da ASI, questa percentuale è dell’80%. Il contenuto di carbonio dell’atmosfera non viene dunque appesantito per 2,3 kg di CO2 per ogni litro di benzina ma solamente per l’80% di tale quantità.

La benzina Sustain Classic 80 utilizzata da ASI non presenta variazioni significative nella performance, non è necessaria alcuna modifica all’accensione o alla carburazione, può essere miscelata con altra “tradizionale” e la si può conservare per lunghi periodi nel serbatoio grazie al suo bassissimo contenuto di etanolo.

Già oggi il feed-stock disponibile potrebbe servire ad alimentare buona parte del parco circolante europeo, non solo storico: l’aumento continuo di produzione di bio-fuel e la diminuzione della domanda di carburanti man mano che procede l’elettrificazione lasciano calcolare un facile surplus di materia prima entro tempi brevissimi: la neutralità climatica si potrebbe raggiungere molto prima del 2050 se venissero tolti i vincoli attuali.

DATI SALIENTI DELLA BIO-BENZINA “SUSTAIN CLASSIC 80”

Dati del produttore Coryton Advanced Fuels:

Contenuto sostenibile totale: 80,4%, di cui 71% inadatto anche come nutrimento per animali

Contenuto fossile: 19,6%

Miglioramento bilancio CO2 nella fase di utilizzo: 80,4%

Miglioramento nell'intero ciclo di vita, detratte emissioni per estrazione feedstock, per trasporti e distribuzione: 59,6 %

Dalle tabelle InnovHub dei dati misurati allo scarico, biobenzina vs. commerciale utilizzando la Lancia Stratos HF del 1975 della Collezione ASI Bertone:
PM ridotte del 30%; Metano ridotto del 12%; CO ridotto del 28%; Benzene ridotto del 24%

(Ufficio Stampa ASI)

giovedì 15 maggio 2025

ASI GO-KART SHOW 2025 ALLA PISTA AZZURRA DI JESOLO.

La Pista Azzurra di Jesolo ospita la dodicesima edizione dell’ASI Go-Kart Show in programma dal 16 al 18 maggio con la partecipazione di oltre 250 piloti provenienti da tutta Europa e dagli Stati Uniti per rievocare la celebre “Coppa dei Campioni” insieme ai grandi nomi del karting e del motorsport internazionale.
L’evento organizzato dalla Commissione Kart dell’Automotoclub Storico Italiano è in assoluto il più importante e partecipato a livello internazionale, con team e piloti che animano la pista veneta (già teatro di gare titolate anche a livello mondiale) con decine di go-kart costruiti dagli anni ’50 al 2004, suddivisi in cinque batterie rispettando i criteri delle Classi CIK per epoca e cilindrata.
Sarà un susseguirsi di turni in pista non competitivi, ma sicuramente spettacolari e coinvolgenti con la novità della sessione in notturna di venerdì 16 maggio. È l’unico evento che permette di riscoprire l’intera evoluzione della specialità, nata negli Stati Uniti nella seconda metà degli anni ’50 del 1900 e presto approdata in Europa dove ha vissuto il suo massimo sviluppo.

Insieme ai kart ci saranno anche alcuni grandi piloti come il cinque volte campione del mondo Gianluca Beggio, il campione italiano Franco Baroni e l’eclettico Beppe Gabbiani, con la sua carriera “a tutta pista” dai kart alla Formula 1.

L’Italia, in particolare, può contare i principali costruttori che da sempre si contendono il primato mondiale nelle varie categorie. Va sottolineato, inoltre, che i go-kart hanno sfornato i più grandi campioni approdati fino alla massima serie, la Formula 1, rivelandosi quindi la “palestra” perfetta per i piloti professionisti.

lunedì 12 maggio 2025

A Varano 24 campioni del mondo in pista per ASI MotoShow



Sono stati ben 24 i campioni del mondo in pista per la grande parata conclusiva di ASI MotoShow 2025 ospitato questo fine settimana presso l’Autodromo Riccardo Paletti di Varano de’ Melegari. In pole position sulla griglia di partenza si sono schierati Giacomo Agostini, Marco Melandri, Danilo Petrucci, Eugenio Lazzarini, Pierpaolo Bianchi, Carlos Lavado, Gianfranco Bonera, Giuseppe Ascareggi e via via in un elenco stellato da capogiro e con moto da museo. Non a caso il motto di ASI MotoShow è “Il museo della moto in movimento”, perché dal 2002 raduna le più belle e iconiche due ruote di tutti i tempi.

Il “Trofeo Ubaldo Elli” – in memoria di uno dei più grandi collezionisti italiani capace di conservare moto da corsa che hanno conquistato 75 titoli iridati – è andato ad Eugenio Lazzarini: forte di tre titoli mondiali come pilota, grazie all’esperienza tecnica ha contribuito a rimettere in moto la Benelli 175 Bialbero GP del 1934 conservata a Pesaro nella Collezione ASI Morbidelli. La sua accensione, avvenuta con bio-benzina grazie al programma ASI Net Zero Classic, ha riportato agli anni ruggenti del motociclismo, quando la moto pesarese non aveva rivali nelle competizioni italiane ed europee.

“Moto e miti: due parole per condensare al massimo ASI MotoShow”, commenta il Presidente ASI Alberto Scuro. “Storia, spettacolo, convivialità e cultura delle due ruote sono gli ingredienti del nostro evento conosciuto in tutto il mondo. Un paddock colorato e vitale, tanti club federati presenti con tematiche significative. Abbiamo suscitato l’interesse delle istituzioni, su tutte la visita del Vicepresidente del Senato l’Onorevole Gian Marco Centinaio, e la partecipazione attiva delle forze dell’ordine con la tematica delle moto in divisa ad esse dedicata”.

“Non posso mai perdermi l’appuntamento con ASI MotoShow”, ha sottolineato “the king” Giacomo Agostini con i suoi quindici mondiali in palmares. “Ormai è una tappa fissa per incontrare amici e appassionati. Per rivedere i piloti con i quali ho condiviso le esperienze in pista più belle della mia carriera. Poi la gioia di risalire sulle mie vecchie moto, come la Yamaha del mio primo mondiale vinto con il marchio giapponese”.

La Casa del triplo diapason era presente ufficialmente nel paddock di Varano, pista di riferimento per gli appassionati nel cuore pulsante della Motor Valley, con Marco Riva nel ruolo di responsabile del progetto Yamaha Racing Heritage Club: “Un’edizione speciale per Yamaha, che festeggia due anniversari importanti: i settant’anni della sua fondazione, avvenuta in Giappone, a Iwata, il 1° luglio 1955, e i cinquant’anni dalla prima vittoria nella classe 500 con la mitica YZR OW23. E nello stesso anno conquistò anche il titolo mondiale grazie a Giacomo Agostini. Per questo ad ASI MotoShow abbiamo esposto due moto iconiche come la YA-1 125 del 1955, primo modello della storia Yamaha, e la YZR 500 regina del motomondiale nel 1975.”

Altro brand giapponese presente ad ASI MotoShow a Varano è Honda, come racconta Fausto Giancristofaro della filiale italiana illustrando il tema esposto nel paddock: “Le moto 125 due tempi prodotte nello stabilimento di Atessa hanno rappresentato un periodo di grande sviluppo per il costruttore giapponese, che con il nostro Paese ha sempre avuto un rapporto stretto e proficuo. Le abbiamo portate presso l’Autodromo Riccardo Paletti di Varano de’ Melegari, compresa la NSR con telaio in alluminio pressofuso, modello di incredibile successo tanto da non riuscire a soddisfare le richieste dei clienti. Oggi, quindi, entra di diritto nel novero delle collezionabili”.

Dieci anni in MotoGP dal 2012 al 2023 come pilota ufficiale Ducati, KTM e Suzuki, oggi in Superbike ancora con Ducati, Danilo Petrucci ha “debuttato” ad ASI MotoShow in sella alla Desmosedici GP3 di Borgo Panigale, seconda nel mondiale 2003 con Troy Bayliss e Loris Capirossi. “Una bellissima esperienza, guidando una moto straordinaria che ancora impressiona per le sue prestazioni. Quando lei correva io ero piccolo ed era un sogno. Tantissimi appassionati, tante moto da brivido che ci raccontano la loro storia, spesso ultracentenaria.”

Altro debutto al MotoShow, altra generazione ma lo stesso entusiasmo dei piloti veri, di talento e con la velocità nel sangue. È l’argentino Benedicto Caldarella, classe 1940, approdato al mondiale nel 1961 e capace di duellare testa a testa con i mostri sacri come Mike Hailwood. In Italia vinse sulle piste di Imola, Vallelunga e sul circuito cittadino di Ospedaletti. “A Varano non ero mai stato, è una bella pista, ideale per tutte le tipologie di moto che partecipano a questo evento incredibile. Il pubblico italiano mi ricorda quello degli anni d’oro, tanti mi ricordano con affetto.”

ASI MotoShow ha rappresentato una nuova tappa di ASI Net Zero Classic con l’uso di bio-benzina di seconda generazione dedicata alle moto con motori più spinti o da competizione, grazie al numero di ottano 102 e al contributo sostenibile con il 50% di risparmio di CO2 nel bilancio carbonico netto della fase di utilizzo. Oltre alla rinata Benelli 175 Bialbero del 1934, ha alimentato la Ducati Desmosedici usata da Danilo Petrucci, una Paton 500 4 cilindri, alcune Vincent anni ’50, numerose moto da corsa anni dagli anni ’60 agli anni ’90. Tutti gli utilizzatori hanno concordato sulla evidente pulizia e costanza qualitativa e prestazionale del carburante sostenibile.

(Comunicato ASI)








martedì 6 maggio 2025

L’Autodromo di Varano apre le porte ad ASI MotoShow


L’Autodromo Riccardo Paletti di Varano de’ Melegari scalda i motori. Dal 9 all’11 maggio non si può mancare all’appuntamento con ASI MotoShow, il più grande evento italiano e tra i più importanti a livello internazionale dedicato alla storia della moto. Presso l’Autodromo di Varano sono attesi migliaia di bikers con le loro moto vintage, prodotte dalle origini ai primi anni 2000, per confermare l’ormai celebre motto dell’evento: “La storia della moto in pista”.

ASI MotoShow raduna migliaia di moto di tutti i tempi e di tutte le tipologie, trasformando il paddock in un vero museo dinamico. Dalle origini all’alba del terzo millennio, dai più piccoli e maneggevoli motocicli alle moto da competizione, dalle “sottocanna” prebelliche alle rabbiose “125” degli anni ’90: il parterre di ASI MotoShow, che conta partecipanti provenienti da tutta Europa e anche da Oltreoceano, è senza dubbio tra i più ricchi e completi per illustrare oltre un secolo di evoluzione su due ruote.

ASI MotoShow non è una gara, ma una rievocazione della storia della moto. Per le esibizioni in pista, i mezzi sono suddivisi in categorie omogenee, per età o per prestazioni: le “antique veteran” dalle origini al 1918, le “vintage” dal 1919 al 1930, le “post vintage” dal 1931 al 1945, le “classic” dal 1946 al 1960, le “post classic” dal 1961 al 1970 e le “modern”. Alle moto si uniscono ogni anno anche i protagonisti del motociclismo mondiale, a partire dai grandi campioni che hanno contribuito ad alimentare la passione di milioni di persone.

Parlando di Costruttori, è confermata la presenza ufficiale di Honda e Yamaha con temi di grande interesse. La prima ha un programma di ampio respiro con esposizione di derivate dalle serie affiancate dai prototipi che hanno preso parte alle competizioni internazionali negli anni d’oro del motociclismo. Sabato 10 maggio, il reparto Honda Classic organizza uno speciale tour che porterà i propri affezionati collezionisti alla scoperta dei tesori e dei sapori del territorio, per poi deliziarli con una conferenza dedicata alla Honda NR 750 “oval piston”. Per i possessori di Honda 125 due tempi anni ’80/’90 sarà invece possibile partecipare ad una parata in pista riservata alle ottavo di litro. Yamaha anticipa la festa dei suoi 70 anni esponendo la YA-1, la moto del 1955 che ha dato il via alla sua storia inarrestabile. E con “the king” Giacomo Agostini celebra i 50 anni dalla prima vittoria nella Classe 500 con la mitica YZR OW23: il campione sarà presente a Varano per incontrare gli appassionati e per scendere in pista nella Grande Parata dei Campioni di domenica 11 maggio alle 13.30 in conclusione di ASI MotoShow 2025.

I GRANDI CAMPIONI
Per rimanere in tema di grandi campioni, ASI MotoShow mantiene fede alla sua tradizione chiamando in adunata i centauri del motociclismo mondiale, dai plurititolati come Giacomo Agostini, Eugenio Lazzarini, Pierpaolo Bianchi, Carlos Lavado, Marco Melandri, Danilo Petrucci o Giuseppe Ascareggi, a quelli che i titolo li hanno sfiorati ma erano sempre lì, in lotta per il gradino più alto del podio: Jean Francois Baldé, Gianfranco Bonera, Rolf Blatter, Benedicto Caldarella, Peter Balaz, Hubert Rigal e molti altri.

MOTO IN DIVISA
Ottant’anni dopo la fine del secondo conflitto mondiale, ASI MotoShow ospita la mostra delle moto che scesero al fronte a fianco dei soldati sui cambi di battaglia europei. Alle loro moto in divisa, le case costruttrici andarono a togliere tutti gli abbellimenti che avevano caratterizzato la produzione del decennio precedente. Cromature e vernici scintillanti lasciarono il posto a sobri effetti cromatici oltre che a telai e motori più robusti, in grado sopportare le sollecitazioni belliche. Anche in questo frangente, però, risultarono ben marcate e delineate le peculiarità dei vari costruttori. Le italiane Moto Guzzi, Benelli e Sertum, nonché le inglesi BSA e Matchless, restarono ancorate all’estrema facilità di guida dei propri mezzi; gli americani portarono al fronte le enormi WLA, mentre i tedeschi furono fedeli a se stessi, con i sidecar mossi dai bicilindrici boxer di Zundapp e BMW. Terminato il conflitto, queste moto furono abbandonate da vincitori e vinti, e le persone ne fecero mezzi ad uso civile per affrontare il difficile dopoguerra. Non solo eserciti ma anche forze dell’ordine, con la presenza di moto in livrea Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Municipali per omaggiare la moto al servizio della comunità. Ad ASI MotoShow il Club Moto d’Epoca Fiorentino, il Club Piacentino Automoto d’Epoca e il Club Romagnolo Auto Moto d’Epoca faranno toccare con mano le moto che hanno guardato da vicino la guerra, alcune delle quali portatrici ancora dei tragici segni.

“CINQUANTINI” E “125”: UNA PASSIONE SEMPRE GIOVANE

L’Associazione Veicoli Storici di Parma è promotrice della mostra tematica dedicata alla storia dei “cinquantini”, con un villaggio riservato all’esposizione dei ciclomotori più iconici e più rari e delle piccole “bombe” da competizione della categoria “entry level”. Per tutti loro anche una speciale parata in pista in programma sabato 10 maggio alle 13.30. Quella per le moto “ottavo di litro” da 125 cc degli anni ’80 e ’90 è una passione sempre più diffusa, soprattutto tra i più giovani. Se nella loro epoca hanno rappresentato il primo passo verso le due ruote “da grandi” da parte di chi aveva la velocità nel sangue, oggi sono tra le moto storiche più divertenti e gestibili per i collezionisti. E sentirle andare su di giri fa salire l’adrenalina!

LA NUVOLA ARANCIONE
La presenza del marchio Laverda ad ASI MotoShow 2025 è dedicata al modello 500 bicilindrico e al Campionato Monomarca Formula 500. Il Museo Moto Laverda, la Laverda Corse e il Moto Club Laverda Breganze riportano in pista la “nuvola arancione”, ovvero tutte quelle moto da corsa che tra il 1978 e il 1981 hanno animato il panorama dei trofei monomarca in Italia. Tutti i proprietari di Laverda 500 nei vari modelli potranno prendere parte a questo evento, per il quale sono previsti una parata in pista durante il weekend e il parcheggio moto in un’area dedicata all’interno del paddock. Qui saranno esposti i modelli Laverda più prestigiosi prodotti dal 1950 al 2000 e si potranno incontrare meccanici, piloti ed esperti del Marchio. Infine, con il contributo di Piero e Giovanni Laverda, domenica 11 maggio alle ore 10.00 si potrà assistere alla conferenza “Origini e sviluppo della Laverda 500 Formula”.

DUCATI & DUCARTIST
Il Team Ducartist parteciperà al gran completo alla 22^ edizione di ASI MotoShow con una straordinaria raccolta di moto Ducati per rappresentare l’evoluzione della tecnica dalla Special di Omologazione alla Versione Corsa, passando per la Versione Endurance, dei vari modelli che hanno segnato la storia sportiva e i successi della Casa di Borgo Panigale. Un’opportunità unica per vedere, confrontare, capire, come la moto stradale sia diventata una moto di successo nelle corse delle varie categorie, con all’apice l’attuale MotoGP, attraverso la presenza contemporanea di modelli rari o addirittura unici.

ASI GREEN PORTA IN PISTA LA BIO-BENZINA
L’Automotoclub Storico Italiano, con la collaborazione con Istituti di ricerca e Università, sta conducendo una serie di test per sperimentare e verificare gli effetti dell’uso di bio-benzina di seconda generazione su veicoli storici di vario genere, comprese le moto. Il progetto “ASI Net Zero Classic”, condotto e promosso dalla Commissione ASI Green, fa quindi capolino anche all’ASI MotoShow: l’iniziativa prevede la ricerca sull’impiego delle bio-benzine per confermare in termini percentuali i valori di riduzione delle emissioni di gas clima-alteranti – in particolare la CO2 – nel ciclo di utilizzo, misurando nel contempo le riduzioni di sostanze inquinanti prodotte e le prestazioni dei propulsori. I risultati finora raccolti indicano chiaramente che non ci sono variazioni di performance se non addirittura in senso positivo in alcune occasioni, che i consumi non aumentano, che le temperature dei gas di scarico sono invariate, che le emissioni allo scarico diminuiscono significativamente per quanto riguarda i principali parametri oggi nel mirino. È dimostrato che questa benzina innovativa è drop-in, non richiedendo motori adattati in alcun modo ed essendo totalmente mixabile con altre benzine in commercio.

L’ambizioso ma realistico obiettivo di ASI è di proteggere il futuro del pianeta e quello del motorismo storico allo stesso tempo, neutralizzando il bilancio di carbonio in maniera scientifica e trasparente. Il tema sarà approfondito nella conferenza “Bio-benzina per le moto storiche sulle strade di domani” in programma sabato 10 maggio alle 16.30.

(Comunicato ASI)





mercoledì 30 aprile 2025

NUOVO PERCORSO PER LA 40^ STELLA ALPINA STORICA, DAL 5 AL 7 SETTEMBRE SULLE STRADE DELLE DOLOMITI TRENTINE

La 40^ rievocazione storica della Stella Alpina è ai nastri di partenza:iscrizioni aperte, l’appuntamento è dal 5 al 7 settembre 2025 nell'incomparabile scenario delle Dolomiti trentine. Organizzata dall’Automotoclub Storico Italiano, la Stella Alpina è una manifestazione turistico-culturale con prove di abilità suddivise nelle tre giornate e inserite in un affascinante percorso che vuole rendere omaggio agli antichi fasti di una competizione automobilistica entrata nella leggenda.
Attesa da tutti gli appassionati di motorismo storico, la Stella Alpina 2025 torna sui tornanti del Trentino per unire la cultura del motorismo alle tradizioni e alle bellezze naturalistiche del territorio.

La partenza è prevista per venerdì 5 settembre alle 11.30 dal centro storico di Trento, con il primo tratto del percorso che rende omaggio alla strada della leggendaria cronoscalata Trento-Bondone, che proprio nel 2025 festeggia il centenario della sua storia adrenalinica. Dal Monte Bondone si prosegue verso Garniga, Aldeno, l’Altopiano della Vigolana e Levico Terme per la prima sosta pranzo. Da qui si riparte verso la Valsugana per poi affrontare il Passo Manghen, attraversare Predazzo e concludere la prima tappa a Moena.

Sabato 6 settembre, partendo da Moena, si torna alla volta di Predazzo per proseguire sul Passo Valles, raggiungere Agordo, il Passo Duran, Dont, il Passo Staulanza, Selva di Cadore, il Passo Falzarego, il Passo Valparola e arrivare alla sosta-pranzo di Armentarola. Subito dopo, i partecipanti ripartono in direzione Corvara per rientrare a Moena dopo aver scalato i Passi Gardena, Sella, Fedaia e San Pellegrino, salutando il pubblico nei centri abitati di Canazei e Alleghe.

La terza e ultima giornata di domenica 7 settembre è dedicata all’esposizione delle auto a Moena e alle premiazioni all’interno del Teatro Navalge.

La partecipazione alla 40^ Stella Alpina è aperta alle auto storiche suddivise nelle categorie “Legend” (costruite fino al 1955) e “Celebration” (costruite fino al 1975). Oltre ai premi dei vari raggruppamenti, verrà assegnato il “Trofeo ASI Stella Alpina” alla vettura più rappresentativa tra quelle che avevano preso parte ad una delle edizioni 1947-1955.

mercoledì 12 marzo 2025

Buon avvio del Challenge Interclub ASI Lombardia





La quarta edizione del Trofeo Nora ha aperto il Challenge Solidarietà. A Vizzola Ticino, alla chiamata della Squadra Corse del club varesino Vams, hanno risposto un’ottantina di auto storiche certificate Asi.
Dopo 66 prove nella Brughiera di Malpensa, hanno prevalso i piacentini Roberto Paradisi con Silvia Zunino e Christian e Edoardo Marcon di Tradate. I primi sono stati i migliori con cronometri elettronici su una Autobianchi Y10 GT del 1989, mentre papà Marcon e il figlio 19enne hanno utilizzato crono meccanici e la A112 del ‘72.

Equipaggi provenienti da 15 province per la prima delle otto gare del Challenge Solidarietà a cura dell’Interclub ASI di Lombardia. Molto gradito il piano gara allestito da Saverio Mazzalupi, Pier Guenzi, Robi Boracco e Angela Bossi.

Il Trofeo Nora Sciplino è stato consegnato a Paradisi che ha vinto due edizioni della classica del fiume Ticino. Secondi assoluti Andrea Malucelli con Monica Bernuzzi su Beta Montecarlo. Terzo gradino del podio per Mauro Bonfante e Cinzia Bruno (Fiat 1100/103), seguito da Pippo Rapisarda e Danilo Piga (124 Spider). Quinti con crono elettronici sono arrivati Giorgio Bossi e Davide Dolce del Club Orobico con Fiat Abarth Coupé 1000 OT '66.

Sesti assoluti e primi tra gli equipaggi del progetto MITE (navigatori ipovedenti e non vedenti che si avvalgono del roadbook con linguaggio braille) Angelo "Magico Alverman" con "Flash" su Mini Cooper.
Con crono meccanici Marcon ha preceduto Enrico Bassani e la figlia Ilaria (Giulietta spider ’61), Paolo Primi con Marco Franzetti (Fulvia Coupé del '67) Luigi Cicconofri e Davide Peverelli (Ritmo Cabrio del '87) e Riccardo e Popi Aspesi (Fiat 1100 TV del '51).
La contesa per la vittoria nella Coppa delle Dame ha visto prevalere le milanesi Gabriella Scarioni con Ornella Pietropaolo (Mini Cooper) davanti alle bergamasche Daniela e Milena Guaita (Lancia Appia); terze le legnanesi Himara Bottini con Simona Roscio (Porsche 911) e quarta la varesina Arianna Lozza (J4).

Tanta commozione alla consegna del Memorial Gianni Vanoni da parte di moglie e figlia del navigatore scomparso: lo hanno vinto Marcon e Malucelli. Il Trofeo Ticino Group a Luca Barni della Squadra Corse VCC Como. Trofeo Scuderie: vittoria netta del club Vams con i crono meccanici, mentre del team Castellotti di Lodi con i crono elettronici.

Credits: Club VAMS Varese Auto Moto Storiche