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lunedì 2 giugno 2025

Anniversario a tutto gas per Riponi Corse


- di Luciano Passoni
- foto di Rosanna Galli

Un anniversario vissuto di corsa: 60 anni sono un traguardo ragguardevole per un’azienda artigiana che opera nel settore automobilistico e con un’appendice nel settore corse che impegna i fine settimana di Luca e Maurizio Riponi, oggi titolari della RIPONI F.LLI e della RIPONI CORSE. La partenza del nonno Giovanni, la continuità del padre Orazio e zio Carlo, sono oggi il loro futuro. 
‘Static Car Exhibition: From Indy to Monza’ il tema della giornata festeggiato in piazza Risorgimento a Melegnano con l’arrivo di un numeroso pubblico, di amici e di appassionati che hanno ammirato due Formula Indy, una March ed una Lola, motorizzate Alfa Romeo che, negli anni ’90, hanno partecipato, con Roberto Guerrero e Danny Sullivan, alle gare americane CART, compresa la 500 miglia di Indianapolis. Due ospiti d’eccezione che hanno accompagnato, con il loro prestigio, le due Dywa-Riponi di Formula Junior, tuttora partecipanti al campionato nazionale, dove hanno trionfato nel 2017 e nel 2018 con Paolo Collivadino. 

Da vera damigella l’ospite d’onore della giornata è arrivata da Thun (Berna), una LAB 875 Monza, oggi di proprietà del collezionista italo/svizzero Claudio Mattioli, inizialmente registrata con telaio nr. 14 in CSAI da Gianni Benso. Le vetture erano costruite dai fratelli Mario e Cesare Conca a Melegnano, titolari della Lavorazioni Artigianali Berna, azienda che operava nel settore della vetroresina. E’ questo materiale la vera caratteristica della quindicina di esemplari, prodotte dal 1967 sino a metà degli anni ’70, per partecipare al Trofeo Cadetti Agip, vincendo due titoli piloti, nel 1967 con Luigi De Negri e nel 1973 con Aldo Cavallini che la portò, nello stesso anno, al titolo costruttori. Due le vittorie nel Trofeo C.S.A.I 1968 con Alberto Colombo e lo stesso Cavallini, sempre nel 1973. Venti le vittorie in totale ottenute, suddivise tra Luigi De Negri, Alberto Colombo, Aldo Cavallini, Francesco Leopardi, Roberto Vidori, Romeo Maestri, Sergio Ravaglia, Angelo Sonvico, Franco Bosio. Altri piloti che hanno gareggiato Panzeri, Filippini, Guanziroli, i fratelli Benusiglio e Cristiano Minellono. Da una recente intervista è emerso che la Scuderia Salvati fece provare ad un emergente Michele Alboreto proprio una LAB, per poi passare alla Vargiu nel suo debutto. Anche la SCAM, Squadra Corse Auto Melegnano, portò la LAB in pista con Carlo Riponi, Sandro Parabiaghi, Giorgio Galli e Adriano Mascheroni. 

L’organizzazione del periodico locale “il Melegnanese” e Radio Usom, come media partner, ha avuto il sostegno della Confcommercio Melegnano, Makecasa e il patrocinio della Città di Melegnano. Presenti alla giornata Carlo Grieco, con la sua Vespa con i colori storici del Vespa Club Melegnano ed una delegazione del Moto Club Melegnano Enduro Team. Al termine il sindaco di Melegnano Vito Bellomo ha consegnato targhe di riconoscimento a Claudio Mattioli e Riponi Team.





































venerdì 23 maggio 2025

Lancia, HF is back


Torino, 23 Maggio 2025 — La gamma della Nuova Ypsilon si amplia con due novità, che segnano un’evoluzione significativa nella strategia del brand: l’imminente arrivo della Ypsilon HF, la versione stradale ad alte prestazioni, e il debutto oggi della nuova Ypsilon HF Line, il nuovo allestimento che reinterpreta in chiave moderna l’anima sportiva del marchio. Con queste due nuove versioni, dunque, Lancia rafforza il suo posizionamento duale: da un lato l’eleganza e il comfort che da sempre contraddistinguono Ypsilon, incarnate dalle versioni Ypsilon e LX; dall’altro lato, una rinnovata vocazione sportiva che guarda al futuro, anche in chiave 100% elettrica, ed espressa pienamente con le versioni HF e HF Line. Le due novità saranno disponibili entro l’estate, pronte a conquistare un pubblico sempre più attento a stile, prestazioni e sostenibilità.

In particolare, la nuova Lancia Ypsilon HF Line sfoggia un carattere audace, unico e immediatamente riconoscibile. Il nuovo paraurti anteriore è scolpito attorno al logo HF mentre i cerchi in lega da 17″ ne esaltano la sportività. A bordo, l’ambiente è progettato per emozionare. I sedili specifici con cucitura arancione a contrasto ripropongono la trama a cannelloni, tributo alle icone sportive del brand. Il volante sportivo in pelle traforata con logo HF regala sensazioni autentiche al tatto, mentre i rivestimenti dedicati dei pannelli porta e la plancia blu elettrico esprimono un’eleganza audace, ispirata al mondo delle competizioni in puro stile HF. Inoltre, l’esperienza digitale si evolve con la nuova grafica S.A.L.A. HF disponibile sul doppio schermo da 10.25”, che interpreta l’interfaccia del sistema infotainment in chiave sportiva, mentre i dettagli scuri e la pedaliera in alluminio completano un abitacolo pensato per chi vuole distinguersi, anche nella guida quotidiana. Oltre a S.A.L.A., la dotazione tecnologica di serie è ricca: keyless entry con sensore di prossimità, guida autonoma di livello 2, sistema di avviso di angolo cieco, telecamere e sensori di parcheggio anteriori e posteriori e selettore di guida. Infine, i colori a disposizione sono tre: Bianco Quarzo, Arancio Lava e Nero Ardesia (le prime due tinte, a richiesta, possono essere abbinate al tetto nero).

Disponibile con la motorizzazione ibrida di ultima generazione con cilindrata di 1.2 L da 110 CV (81 Kw), tecnologia 48V a 3 cilindri e cambio automatico, la nuova Ypsilon HF Line ridefinisce il concetto di sportività urbana, portando su strada una compatta dal DNA inconfondibile. e soprattutto torna a svettare il logo HF, storica firma dei modelli Lancia ad alte prestazioni introdotta per la prima volta nel 1960. Oggi la Ypsilon HF Line si fregia del nuovo logo HF che reinterpreta l’emblema storico, rendendolo contemporaneo e proiettato nel futuro. Infatti, gli elementi costitutivi del marchio, ossia l'acronimo HF e l’iconico Elefante, sono i simboli della tradizione Lancia che vengono ora semplificati, sia in termini di linee che di forme, creando un nuovo equilibrio, capace di esprimere innovazione, premiumness e italianità con un tocco di eclettismo, nel massimo rispetto delle inconfondibili geometrie proprie del marchio. In particolare, colori sono quelli del logo ufficiale Fulvia Coupé del 1966 mentre l'inclinazione delle lettere è quella del logo Lancia Delta degli anni '90 per esprimere velocità e radicalità

Lo stesso logo farà bella mostra a fine giugno, quando sarà svelata la Lancia Ypsilon HF, equipaggiata con una motorizzazione 100% elettrica da 280 CV, incarnando l’essenza della sportività secondo Lancia. Con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 5,6 secondi, la Ypsilon HF combina prestazioni eccezionali con un design ispirato alle vetture più radicali del passato Lancia, caratterizzandosi per un assetto ribassato e una carreggiata allargata. Inoltre, vanta il differenziale Torsen e l’impianto frenante Alcon Motorsport, soluzioni tecniche che la proiettano ai vertici della categoria in termini di performance e dinamismo.

Un logo diventato leggenda
Il logo HF debutta nel 1960 in occasione del Salone dell’Automobile di Ginevra, quando un gruppo di appassionati proprietari di vetture Lancia fonda il club “Lancia Hi-Fi” (Hi-Fi significa High-Fidelity), un club esclusivo dedicato ai clienti più affezionati al marchio e riservato a coloro che hanno acquistato almeno sei vetture Lancia nuove di fabbrica. Il logo HF è diventato poi elemento distintivo della HF Squadra Corse Lancia, fondata nel 1963 da Cesare Fiorio insieme ad alcuni piloti e ad appassionati possessori di vetture Lancia, e ha “siglato” tante delle vittorie del marchio. Lo storico logo si componeva delle lettere maiuscole HF, bianche su fondo nero, con quattro elefantini rossi in corsa e in calce, in maiuscolo, la scritta SQUADRA CORSE, bianca su fondo rosso. L’elefantino fu scelto come portafortuna, poiché si narra che, una volta lanciati in corsa, questi siano inarrestabili e quindi simbolo di prestazioni eccellenti.

martedì 29 aprile 2025

Quarant’anni di Fiat Uno Turbo i.e.


Quarant’anni fa FIAT presentava una delle auto più sorprendenti e controcorrente mai uscite dai cancelli di Mirafiori: la Uno Turbo i.e. Era l’epoca delle “piccole bombe”, che sapevano far sognare giovani e appassionati, riuscendo a racchiudere prestazioni da sportiva in carrozzerie da utilitaria. Era la risposta torinese a un fenomeno già consolidato in Francia e Germania, tanto è vero che la Uno Turbo entrava in modo impetuoso in un club elitario, dominato da concorrenti blasonati, ma lo faceva a modo suo, ovvero con una tecnica raffinata, prestazioni esaltanti e uno stile non convenzionale.

Dichiara Roberto Giolito, Head of Stellantis Heritage: “La Uno Turbo i.e. è stata molto più di una piccola sportiva: era un sogno a portata di mano, un simbolo di libertà per un’intera generazione cresciuta con il cuore che batteva al ritmo del turbo. Aveva grinta, carattere e quel suono inconfondibile che ti faceva voltare al suo passaggio. Era un’auto che parlava ai giovani, ma lo faceva con un linguaggio adulto, fatto di tecnica e innovazioni. Ancora oggi, a quarant’anni di distanza, chi l’ha guidata la ricorda con un sorriso. Perché certe auto non invecchiano: diventano simboli di un’epoca o di una generazione che vuole continuare a sognare.”

Presentata ufficialmente nella primavera del 1985, quando il modello Uno lanciato due anni prima aveva già superato il milione di unità vendute, la Turbo i.e. nasce da una ricetta tanto semplice quanto efficace: un motore 1.301 cm³ dotato di iniezione elettronica Bosch, accensione digitale Magneti Marelli, turbocompressore IHI VL2 raffreddato ad acqua e un intercooler aria/aria. Risultato? 105 cavalli, una coppia poderosa da 147 Nm a 3.200 giri, 200 km/h di velocità massima e 8,3 secondi nello 0 a 100 Km/h. Il tutto in un corpo vettura da soli 845 kg. Il telaio, irrigidito con una barra antirollio e abbinato a un impianto frenante con dischi ventilati anteriori, completava un assetto da vera piccola sportiva. Il cambio a 5 marce era derivato dalla Ritmo 105 TC. La strumentazione, analogica Veglia-Borletti o – su richiesta – completamente digitale firmata Nippon-Seiki, era un tripudio di indicatori: tachimetro, contagiri, manometri per pressione e temperatura olio, temperatura acqua, livello carburante e, ovviamente, il manometro del turbo. Da notare l’innovativo “check panel” - un display che indicava lo stato di porte, luci, raffreddamento e lubrificazione – che era un’assoluta novità nel segmento delle compatte.

La carrozzeria presentava paraurti ridisegnati con fendinebbia integrati e feritoie per il raffreddamento dell’intercooler e dell’olio, minigonne e archi passaruota della Uno SX, e un portellone con spoiler in vetroresina. I cerchi in lega da 13” diamantati montavano pneumatici ribassati 175/60 e coprimozzi con lo scorpione Abarth su sfondo rosso. L’interno era un esercizio di sportività elegante: velluto nero decorato con le cinque barrette rosse del logo Fiat, moquette rossa, cinture nere, volante a quattro razze e un orologio digitale a cristalli liquidi rossi. Il tutto condito da un sound profondo, grazie al terminale di scarico cromato dalla forma schiacciata. Anche Michele Alboreto, all’epoca pilota ufficiale Ferrari in Formula 1, volle toccare con mano le potenzialità della Uno Turbo. Accadde in Brasile, nel 1985, durante una sessione speciale organizzata da FIAT sul circuito di Jacarepaguá. Alboreto salì a bordo della piccola sportiva torinese per un test esclusivo che fece il giro del mondo. Al termine della prova, il campione italiano non nascose la sorpresa: “È un’auto che diverte, sincera nella risposta, con un’erogazione del turbo che sa regalare emozioni. Con qualche cavallo in più, sarebbe perfetta anche in pista.” Un riconoscimento che, venendo da chi guidava la monoposto più ambita del pianeta, suonò come una consacrazione definitiva per la Uno Turbo.

Nel 1986 il primo aggiornamento introduce nuovi colori, mascherina e specchietti in tinta, strisce adesive “Turbo i.e.” lungo le fiancate, e il debutto di un cruscotto digitale verde più leggibile. Il restyling del 1987 – model year 1988 – introduce il rivoluzionario (ma problematico) “Antiskid”, un sistema antibloccaggio progettato da AP Lockheed che agiva solo sulle ruote anteriori. Poi, tre anni dopo, arriva la seconda serie, più matura e moderna. Il motore cresce a 1.372 cc, la turbina diventa una Garrett T2, la potenza sale a 116 CV e l’auto scatta da 0 a 100 km/h in appena 7,7 secondi. L’estetica è più sobria: paraurti con filo rosso, spoiler integrato, nuovi cerchi a quattro razze, interni più ergonomici, sedili a quadretti neri e grigi, volante Momo in pelle. Rimane in listino anche la versione catalizzata – con 112 CV – per rispettare la direttiva Euro 1, affiancata dalla sportivissima Racing, riconoscibile per i dettagli in tinta, la scritta in corsivo e l’equipaggiamento full optional: tetto apribile, chiusura con telecomando, lavafari, alzacristalli elettrici e vernice metallizzata.

Una curiosità: alcune Uno Turbo i.e., in entrambe le serie, furono trasformate in esemplari unici da carrozzerie artigianali che acquistavano le scocche direttamente da FIAT, complete solo della meccanica. Ogni vettura veniva poi rifinita su richiesta, con colori fuori serie, dettagli estetici personalizzati, cerchi dedicati e interni in materiali pregiati come pelle o Alcantara. Non mancavano optional da auto di categoria superiore, come l’aria condizionata. Questi allestimenti speciali, spesso riportati sul libretto e su targhette identificative, portavano firme storiche come Coriasco (Style), Scioneri, Giannini, Moretti e Hormann. Proprio Moretti, nel 1986, presentò la Uno Turbo MX che si distingueva per la colorazione (in tinta unita), i cerchi in lega con pneumatici ribassati, gli interni in Alcantara, cruscotto con parti in radica e strumentazione digitale.

La Uno Turbo i.e. rimase in produzione fino al 1994 (con alcune immatricolazioni anche nel 1995), passando infine il testimone alla Punto GT. Nel frattempo, aveva conquistato il cuore di oltre 50.000 automobilisti, diventando un simbolo non solo per i numeri, ma per il carisma e per la capacità di accendere l’immaginazione di una generazione. Ancora oggi, il rombo di una Uno Turbo ben tenuta è capace di far voltare chiunque sappia cosa rappresenta. Pochi modelli, nella storia dell’auto italiana, sono riusciti a lasciare un segno così profondo.
Del resto, il successo della Uno Turbo va ben oltre i dati tecnici: è entrata nell’immaginario collettivo come simbolo di un’intera generazione, quella che “andava al massimo e voleva una vita spericolata”. Ed è proprio quell’anima ribelle e indomita che oggi la consacra tra le youngtimer più desiderate. Ne sono sopravvissute poche, soprattutto in configurazione originale, e le quotazioni hanno superato i 20.000 euro. Non male se si pensa che il prezzo di listino, nel maggio del 1985, era di 14.450.000 lire. Ma più del valore economico, resta intatto il mito. Quello di una Fiat che sapeva osare, che metteva il turbo al cuore dei suoi modelli e dei suoi clienti, dando vita a un’icona di libertà e divertimento che, quarant’anni dopo, continua a rombare.

mercoledì 23 aprile 2025

Alfa Romeo ha presentato il logo celebrativo dei 115 anni di storia


Il 24 giugno Alfa Romeo compirà 115 anni, un traguardo memorabile che oggi il marchio globale festeggia con la presentazione ufficiale di un logo celebrativo, che rende omaggio a una storia straordinaria fatta di passione italiana, stile e competizioni sportive. Il nuovo logo viene così condiviso con i club ufficiali e con tutti gli appassionati nel mondo, affinché possa essere utilizzato in occasione di eventi, raduni, materiali dedicati e iniziative locali. È un gesto simbolico ma potente, che sottolinea il legame profondo e viscerale tra il marchio ed i suoi appassionati “Alfisti”, in un rapporto che non conosce confini geografici né temporali, ma che vive di una passione comune e della condivisione dei valori fondanti del marchio. Per svelarlo al mondo, Alfa Romeo sceglie un momento speciale dell’anno perché proprio in questi giorni il marchio ed i suoi appassionati ricordano la storica vittoria alla Mille Miglia del 1930 con Tazio Nuvolari e l’esordio del Quadrifoglio alla Targa Florio del 1923.

115 anni in movimento: 
il logo celebrativo che racconta l’anima Alfa Romeo
Il logo del 115° anniversario celebra l'eredità di Alfa Romeo attraverso un design contemporaneo che unisce passato, presente e futuro. La diagonale ascendente del numero "115" simboleggia lo slancio e la spinta all'innovazione, valori fondamentali incorporati nel DNA del marchio. Il "5", punto focale della composizione, è abbracciato dal Biscione, emblema storico ed emblematico del marchio, qui utilizzato sia come elemento visivo che simbolico per creare profondità e un senso di tridimensionalità. L'audace contrasto tra il nero profondo dei numeri e il rosso Alfa richiama l'identità del marchio, definita da passione, sportività e stile italiano. La presenza del Biscione e la struttura grafica omaggiano gli storici loghi celebrativi Alfa Romeo, qui reinterpretati con un approccio minimalista e contemporaneo.

Due date leggendarie che raccontano 
il DNA Alfa Romeo
La scelta di questo giorno per svelare il nuovo logo celebrativo non è casuale. La ricorrenza dei 115 anni coincide, infatti, con due episodi che incarnano l’anima più autentica del marchio e che hanno contribuito a scolpire il mito Alfa Romeo nell’immaginario collettivo. Il primo è datato 12-13 aprile 1930: la Mille Miglia, corsa simbolo del motorsport, vede trionfare l’Alfa Romeo 6C 1750 Gran Sport #84 guidata da Tazio Nuvolari e Giovanni Battista Guidotti. È la prima vittoria del “mantovano volante” in questa gara, ma anche la prima volta in cui viene superata la soglia dei 100 km/h di velocità media su un percorso così lungo e impegnativo. Un’impresa memorabile che consacra l’eccellenza tecnica del marchio e la tenacia dei suoi protagonisti. In quell’edizione, Alfa Romeo domina letteralmente la scena, conquistando i primi quattro posti in classifica. Solo pochi anni prima, il 15 aprile 1923, un altro evento destinato a fare storia prende vita alla Targa Florio. È il giorno in cui Ugo Sivocci vince al volante dell’Alfa Romeo RL TF, portando per la prima volta sulla carrozzeria il simbolo del Quadrifoglio. Quel piccolo emblema, nato come portafortuna, diventa ben presto un'icona del brand, legata alle vetture più performanti e alle imprese più audaci, che definisce il carattere di Alfa Romeo, incarnando per sempre i valori di velocità e coraggio insiti nel marchio.

Un anno irripetibile costellato di anniversari sportivi e industriali 
nel segno del Biscione
Il 115° anniversario assume un valore ancora più rilevante anche perché, proprio nel 2025, si intrecciano altre celebrazioni di modelli significativi e traguardi sportivi fondamentali. Ad esempio, giusto cento anni fa la leggendaria Alfa Romeo GP Tipo P2 conquistava il primo Campionato del Mondo Automobilistico, affermandosi sulle piste internazionali grazie alla genialità progettuale di Vittorio Jano e al talento dei piloti ufficiali, tra cui Antonio Ascari e Gastone Brilli-Peri, protagonisti di una stagione epica che consacrò il marchio nell’élite dell’automobilismo mondiale. Senza dimenticare che quest’anno ricorrono anche i 75 anni dal debutto della 1900 al Salone di Parigi, prima vettura Alfa Romeo prodotta su larga scala, e la strepitosa vittoria della Tipo 158 “Alfetta”, che si laureava Campione del Mondo nella stagione inaugurale della Formula 1, condotta da Nino Farina, il primo iridato della storia della F1 e simbolo dell’eccellenza tecnica e sportiva del marchio. Inoltre, nel 2025 si festeggiano anche l’esordio della Giulietta Berlina al Salone di Torino nel 1955, modello che portò eleganza e dinamismo nella vita quotidiana degli italiani, seguita nel 1965 dalla Giulia Sprint GTA presentata al salone di Amsterdam, vero e proprio “mostro sacro” da competizione, che ha conquistato vittorie in tutto il mondo. Infine, nel 1975 la 33 TT 12 vinceva il Campionato del Mondo Marche e dieci anni dopo faceva il suo esordio l’Alfa 75, l’ultimo modello Alfa Romeo di grande produzione realizzato sulla piattaforma dell’Alfetta. Insomma, siamo di fronte a un insieme di ricorrenze che non è solo una coincidenza, ma una straordinaria sincronia della storia. Ogni data, ogni vettura, ogni traguardo contribuisce a disegnare il profilo unico di Alfa Romeo, un marchio che da 115 anni non segue il tempo, lo sfida. E oggi, più che mai, guarda avanti con la stessa grinta e la stessa passione che l’hanno reso un’icona senza compromessi.

mercoledì 9 aprile 2025

Fiat Topolino veste GALLO alla Milano Design Week


Milano si accende di colore grazie alla collaborazione tra GALLO e Fiat Topolino, che celebra design, creatività e sostenibilità. Dopo aver svelato la prima livrea ispirata alle iconiche righe multicolor del brand, il progetto si arricchisce con tre nuove versioni, presentate in anteprima alla Milano Design Week.
Le tre inedite grafiche reinterpretano i codici stilistici di GALLO trasformandoli in design ed energia creativa su quattro ruote: Righe bicolore, un esercizio di eleganza che alterna contrasti sofisticati, esaltando le linee essenziali della Fiat Topolino.
Pois vivaci, un pattern divertente che conferisce movimento e personalità alla microcar elettrica.
Fantasia geometrica, tratto distintivo della collezione PE 2025, che unisce ritmo e armonia in un dialogo perfetto tra moda e mobilità.

Le quattro Fiat Topolino GALLO sono protagoniste delle strade di Milano e disponibili per test drive per tutta la durata della Design Week, incarnando un’idea di libertà e stile che trascende i confini dell’automobile. Fiat Topolino, infatti, è un simbolo di mobilità urbana sostenibile accessibili a tutti, in linea con il dna del marchio, pensato per i giovani dai 14 anni in su.

Ma il viaggio non si ferma qui. Dall’8 al 13 aprile, il negozio GALLO di Via Durini 26 si trasforma in un vero e proprio spazio esperienziale. Un allestimento speciale racconta l’incontro tra il mondo della microcar e quello della moda, attraverso un gioco di colori, materiali e ispirazioni che trasporta i visitatori in un’esplorazione tra design ed espressione artistica.


mercoledì 26 febbraio 2025

La BMW M4 CS Edition VR46



Il #46 ora ha 46 anni e BMW M ha il regalo perfetto per celebrare il compleanno del nove volte campione del mondo di motociclismo e attuale pilota ufficiale BMW M Valentino Rossi: la BMW M4 CS Edition VR46. Questa edizione esclusiva, prodotta presso lo stabilimento BMW Group di Dingolfing, è disponibile in due varianti di design distintive: Sport e Style. “Il Dottore” stesso ha partecipato al processo di design per le due versioni, entrambe costruite in una serie limitata di 46 auto. Il numero mondiale, che è il marchio di Rossi, è presente in diversi punti all'esterno e all'interno della BMW M4 CS Edition VR46 – ad esempio, sulle porte e sul tetto, realizzato in fibra di carbonio.

L'acquisto di una BMW M4 CS Edition VR46 include anche un'esperienza unica che comprende un incontro esclusivo e personale con Valentino Rossi a casa sua – il VR46 Motor Ranch a Tavullia – e un'esperienza di guida BMW M presso il circuito di Misano.

"Non c'è nessun altro marchio che abbia il motorsport così profondamente radicato nel suo DNA come BMW M. Sono orgoglioso di essere un pilota ufficiale BMW M e di condividere questa passione. Il fatto che ora ci sia un'edizione speciale VR46, in cui sono stato coinvolto fin dall'inizio del processo di design, mi rende orgoglioso. Quando vedrò la BMW M4 CS Edition VR46 sulla strada o in pista, sarà davvero fantastico," afferma Valentino Rossi riguardo all'edizione e alla collaborazione con BMW M.