martedì 30 giugno 2020

Honda Civic Type R Limited Edition sarà la Safety Car ufficiale del Campionato WTCR 2020



Quando avrà inizio il FIA World Touring Car Cup, Honda si farà trovare ai blocchi di partenza con la nuova Civic Type R Limited Edition, nominata Safety Car ufficiale per la stagione 2020.

Presentata lo scorso febbraio nella sede milanese di JAS Motorsport, storico partner ufficiale di Honda per gli sport motoristici, Honda Civic Type R Limited Edition è una delle due nuove versioni che si aggiungono alla gamma Type R 2020; è di fatto la versione più estrema mai sviluppata finora della berlina sportiva a trazione anteriore di Tokyo.
Progettata per esaltare lo spirito Racing nel rispetto della tradizione Type R, regala prestazioni esaltanti in pista pur offrendo le medesime ed elevate dotazioni di sicurezza attiva e assistenza alla guida che hanno permesso alla gamma Civic – compresa la versione Type R GT da cui è stata sviluppata la Type R TCR da corsa – di ottenere eccellenti risultati nei test Euro NCAP.

La Type R Limited Edition Safety Car avrà la livrea "Sunlight Yellow", lo stesso colore disponibile per i clienti di questa esclusiva versione.

Oltre alle caratteristiche sviluppate per ottimizzare le prestazioni in pista, tra cui cerchi in lega BBS fucinati da 20" che montano pneumatici Michelin Pilot Sport Cup-2, dischi dei freni flottanti a due componenti ed ammortizzatori modificati, gli interni essenziali della Limited Edition contribuiscono a ridurre il peso complessivo di ben 47 kg rispetto alla versione GT.

La Limited Edition mantiene il potente motore Turbo VTEC da 2.0 litri della gamma Civic Type R, che offre una potenza di 320 CV a 6.500 giri/min. e una coppia che raggiunge i 400 Nm. L'auto è in grado di raggiungere i 100 km/h in appena 5,7 secondi.
La customizzazione della livrea della Civic Type R Safety Car, ispirata al design del modello di serie, è opera dell'artista belga Vanuf, autore di numerose livree ufficiali Honda per le competizioni Touring.

La stagione 2020 del WTCR prevede sei gare in Europa, a partire dal Salzburgring in Austria nel week end del 12-13 settembre. Alla competizione, prenderanno parte quattro Honda Civic Type R TCR - due con il team ALL-INKL.COM Münnich Motorsport e altre due con il team ALL-INKL.DE Münnich Motorsport.

François Ribeiro, Responsabile Eurosport Events e promotore del WTCR, ha dichiarato: "Honda vanta una ricca storia nel FIA World Touring Car Cup e il suo impegno di lunga data nella categoria non è secondo a nessuno: siamo quindi molto lieti di dare il benvenuto a Honda nel WTCR quale partner ufficiale per la Safety Car, con la Civic Type R Limited Edition. Un'auto iconica come Civic Type R – eccezionale per sicurezza, affidabilità e prestazioni sportive – sposa perfettamente la filosofia Racing che contraddistingue da sempre il WTCR.

lunedì 29 giugno 2020

Campari, l’asso del volante




Giuseppe Campari. Un pilota che seppe accendere l’entusiasmo del pubblico degli anni d’oro dell’automobilismo sportivo. Una carriera durata vent’anni e costellata di vittorie con due 1000 Miglia, due Gran Premi di Francia, un Gran Premio d’Italia e due volte Campione assoluto italiano, oltre a decine di altre affermazioni in pista e in corse su strada. Con grande disponibilità ed impegno come meccanico e collaudatore-pilota. E quel colorito scuro (fango, polvere e schizzi d’olio accompagnavano il procedere delle auto), colorito che gli portò il soprannome di “el negher". Di Lodi, ovviamente. Infatti, Giuseppe Campari era nato a Graffignana, a ridosso delle colline di San Colombano al Lambro in provincia di Lodi, l’8 giugno 1892, in una casa di via dell’Osteria 110 dove si trovavano i genitori Pietro e Vitalina, abitualmente domiciliati a Milano.
I motori e le corse non erano la sua unica passione. Campari amava anche esibirsi come baritono, attività alla quale pensava di dedicarsi alla conclusione della carriera di pilota.
Un giovanissimo Campari iniziò a lavorare, poco più che dodicenne, presso la Bianchi e, grande appassionato di meccanica, aprì in seguito un’officina prima di essere assunto all’Alfa Romeo.
“Beppon” - come veniva chiamato in quegli anni - era robusto, ma agile e forte grazie alla pratica di podismo, canottaggio e ciclismo. Il debutto in gara è del 1911, quando, diciannovenne, partecipa come meccanico di bordo al Concorso di Regolarità di Modena. Il pilota era Nino Franchini. Il debutto al volante è del 14 maggio 1911 alla Targa Florio, Circuito delle Madonie: un giro alla guida – il primo, concluso in seconda posizione assoluta – per lui iscritto come meccanico dell’Alfa 24 Hp Corsa di Nino Franchini. Al terzo giro, incidente e ritiro.
La seconda occasione per mettersi alla guida di un’auto da corsa arriva due anni più tardi. Questa volta un’occasione ufficiale, ancora con un’Alfa 24 Hp Corsa, alla Parma-Poggio di Berceto: quinto posto assoluto e secondo in classe libera.
Nel 1914, partecipa in maggio al Giro di Sicilia su Alfa 40-60 Corsa e si ritira durante la seconda tappa quando è sedicesimo. Va meglio una settimana più tardi, quarto posto assoluto alla Targa Florio. Il 25 Giugno è protagonista della Parma-Poggio di Berceto (secondo posto).
Sfortunata la ripresa dell’attività dopo la pausa bellica. Solo due ritiri nel 1919: alla Parma-Poggio di Berceto e alla Targa Florio, conclusa anzitempo al terzo giro per lo scoppio simultaneo di tre pneumatici.



La stagione successiva arriva la prima vittoria. E’ il 30 maggio 1920 e Campari non ha rivali sui 53 km della Parma-Poggio di Berceto, percorsi in 38’25”4, media di 79.639 kmh. Ancora una vittoria il 14 giugno sul Circuito del Mugello in una corsa di 390 km conclusa alla media di 60,800 kmh. Una settimana più tardi è sul podio, terzo posto, alla Coppa della Consuma, gara in salita da Pontassieve al Passo della Consuma. In ottobre il ritorno alla Targa Florio, ma si ritira per problemi al magnete. La stagione va in archivio con il primo posto di categoria al Chilometro lanciato di Gallarate.
Anche la stagione 1921 inizia con la Parma-Poggio di Berceto, conclusa al secondo posto, prima della Targa Florio che porta un buon terzo posto. Per la prima vittoria dell’anno bisogna arrivare al 24 luglio al Mugello. Una corsa durissima di oltre sei ore alla media di 62.565 kmh. In agosto si ritira alla Coppa delle Alpi, affrontata con l’Alfa Romeo 20-30 ES Sport; analogo risultato in settembre al GP Gentlemen di Montichiari quando è in prima posizione. La trasferta bresciana porta solo il quinto posto al Chilometro lanciato di Brescia.
Meno brillante la stagione seguente che parte con la Targa Florio, alla quale partecipa con la 40-60 che porta all’11° posto assoluto, terzo di categoria. Gli impegni si susseguono sulla falsariga delle stagioni precedenti e portano soltanto piazzamenti: sesto posto alla Parma-Poggio di Berceto, terzo alla Aosta-Gran San Bernardo e due ritiri al Mugello e alla Coppa d’Autunno a Monza. Nello stesso anno – 1922 – il matrimonio con la cantante lirica Lina Cavalleri.



“El negher” è pronto per il grande salto e nel 1923 entra nella squadra corse ufficiale Alfa Romeo. Campari è tra i piloti più in vista. Suoi compagni sono Antonio Ascari, Ugo Sivocci e, più tardi, Enzo Ferrari. Ma è un anno con scarsa fortuna e due ritiri: alla Targa Florio con l’Alfa Romeo RLS e a Monza nel Gran Premio Turismo con la RL. L’8 settembre a Monza è in programma la corsa più importante della stagione, il Gran Premio d’Italia e Campari è iscritto con la P1, l’auto progettata da Giuseppe Merosi. La morte del compagno di scuderia Ugo Sivocci, sull’unica auto priva dello scaramantico quadrifoglio verde su quadrato bianco che campeggiava su tutte le auto. La P1 di Sivocci, iscritta con il numero 17, sulla pista bagnata, per problema tecnico o errore del pilota, si schiantò contro un albero. In segno di lutto, l’Alfa Romeo decise di ritirarsi dalle competizioni per quella stagione e di abbandonare lo sviluppo della P1. Merosi venne sostituito da Vittorio Jano.


L’avvio della stagione 1924 è alla Targa Florio che chiude al quarto posto, primo di categoria, con la RLS, mentre dal giro aggiuntivo valido per la Coppa Florio arriva il terzo posto. In giugno è primo di categoria al Chilometro lanciato di Cremona, ma si ritira nella prova in circuito. Come alla Coppa Acerbo, a Pescara, quando è in testa al terzo giro. Il 3 agosto 1924 è il giorno del trionfo. In coppia con il meccanico lodigiano Attilio Marinoni sulla P2, vince il X Gran Premio di Francia, sui 35 giri del Circuito di Lione, 808 km percorsi in 7h05’34”8, alla media di 114.208 km/h. Una stagione straordinaria che vede anche il terzo posto a Monza nel Gran Premio d’Italia.
Il 28 giugno 1925 Campari è secondo assoluto con la P2 nel Gran Premio del Belgio sul circuito di Spa-Francorchamps; il 26 luglio nel Gran Premio di Francia si ritira per la morte di Antonio Ascari quando è in testa al 23° giro. Il 6 settembre al Gran Premio d’Italia a Monza conquista un altro secondo posto.
Nel 1926 cambiano i regolamenti e l’Alfa Romeo decide di sospendere l’attività agonistica e di ritirarsi temporaneamente dalle corse. Campari partecipa comunque alla quarta edizione della Coppa Acerbo che vince segnando anche il giro più veloce.
La stagione seguente prende il via da Pescara in Luglio. “El negher” porta l’Alfa 6C 1500 al quarto posto nella Coppa Acerbo. La conclusione è a Monza con un buon secondo posto con la P2 nel Gran Premio Milano.


Il 1928 è l’anno del trionfo alla seconda edizione della 1000 Miglia, in coppia con Giulio Ramponi su Alfa Romeo 6C 1500 SSC Zagato in 19h14’05”, media record di 84.128 kmh. Dalla maratona bresciana al Circuito delle Madonie dove è secondo assoluto e primo di categoria nella Targa Florio-Coppa Florio. Al Mugello, mese di Giugno, è suo il giro più veloce della Targa Masetti prima del ritiro, come nella 200 miglia di Cremona dove però si scatena ed è il più veloce nei 10 chilometri lanciati alla media record di 217,654 kmh. In Luglio, primo posto alla Vittorio Veneto-Cansiglio e alla Susa-Moncenisio, sempre con tempi record. Segue, in Agosto, la vittoria alla Coppa Acerbo su P2 e il terzo posto alla Coppa Ciano sul Circuito del Montenero con l’Alfa 6C 1700 prototipo. Al Gran Premio d’Italia a Monza è secondo in coppia con Varzi su P2. Campari è Campione Assoluto d’Italia per il 1928.
Il 13 e 14 Aprile 1929 Campari, sempre in coppia con Ramponi, concede il bis nella 1000 Miglia, alla media record a 89.688 km/h. Seguono il quarto posto alla Targa Florio e il sesto al Mugello. In luglio è terzo nella Coppa Ciano e secondo al Tourist Trophy sul circuito di Ards, a Belfast, su una 1500 6C SS della scuderia Campari & Sorniotti. L’auto era stata preparata nella carrozzeria che “el negher”, all’apice del successo come pilota, aveva aperto con Sorniotti, artigiano milanese, specializzandosi nella produzione scocche superleggere da corsa e nell’allestimento di auto sportive fuori serie. In occasione del 1° Salone Internazionale dell’automobile, a Milano nel 1928, la Campari & Sorniotti aveva presentato un modello tipo corsa su telaio Fiat 509 S, abbassato e con radiatore “scivolato” simile a quello delle Talbot della Scuderia Materassi, in auge in quel periodo.
Alla Mille Miglia del 1930 è in coppia con Attilio Marinoni, suo coetaneo e con lo stesso percorso di meccanico-pilota-collaudatore al Portello, e si piazza terzo assoluto. Poi è quarto alla Targa Florio (per Campari dieci partecipazioni alla classica siciliana tra il 1914 e il 1930), terzo al Circuito di Caserta e quinto al Gran Premio Reale di Roma. Alla Cuneo-Colle della Maddalena è terzo di categoria, poi al Gran Premio d’Irlanda, sul Circuito di Phoenix Park a Dublino, si piazza al posto d’onore. Altri due secondi posti in agosto alla Coppa Ciano e al Tourist Trophy. Al Gran Premio di Monza si ritira dopo il secondo posto in batteria e ritorna al successo in ottobre alla Coppa del Cimino.



Stagione 1931. La quinta 1000 Miglia di Campari, di nuovo con Marinoni su Alfa Romeo 6C 1750 GS, si chiude al secondo posto assoluto, primo di categoria. Dopo il quarto posto alla Targa Florio, arriva la vittoria al Gran Premio d’Italia, a Monza sulla 8C 2300 Monza, in coppia con Nuvolari. Con la Maserati corre il GP d’Irlanda che gli vale il secondo posto e ritorna sull’Alfa in Francia sul circuito di Linas-Montlhéry con un’altra piazza d’onore in coppia con Borzacchini. Dopo il quinto posto alla Susa-Moncenisio con la Tipo A, il ritiro per un principio di incendio al Gran Premio del Belgio e il quarto posto alla Coppa Ciano, Campari torna al successo in agosto nella Coppa Acerbo. Chiusura con il sesto posto al Tourist Trophy e il ritiro a Monza. È di nuovo campione italiano assoluto e secondo nell’europeo.
Alla 1000 Miglia del 1932 l’ultima partecipazione di Campari alla maratona bresciana conclusa con il ritiro quando è lanciato verso la terza vittoria. A Ancona, Carlo Sozzi passa alla guida e finisce contro un muro. Campari è furibondo e, narrano le cronache dell’epoca, lo insegue nei campi brandendo un martello.
Al Gran Premio di Monaco è decimo, nulla di fatto a Reims e Adenau, poi torna sul podio alla Coppa Ciano (terzo posto). In settembre al Gran Premio di Monza punta in alto, vince la batteria, ma salta la finale perché i pezzi della sua auto vengono utilizzati per riparare quella di Nuvolari.
“El negher” di Lodi pensa sempre più ad abbandonare le corse per dedicarsi alla lirica. Siamo ai titoli di coda di una carriera straordinaria. Tra l’altro, è già stato buon protagonista di spettacoli lirici nei teatri di Milano, Bergamo, Genova e Lodi.



L’epilogo è fitto di impegni e di soddisfazioni, anche se inizia con un imprevisto, il ritiro al Gran Premio di Tripoli quando è in testa. Alla Parma-Poggio di Berceto conquista ancora una volta la piazza d’onore nonostante una foratura. L’11 giugno è sulla Maserati 8C 3000 e vince il Gran Premio di Francia a Linas-Montlhèry. Con la Maserati è terzo alla Coppa Ciano, mentre a Reims, Gran Premio della Marna, è costretto all’abbandono per un sasso nell’occhio, dopo aver ottenuto il giro più veloce. Problemi tecnici lo relegano nelle retrovie a Nizza, torna su un’Alfa P3 della Scuderia Ferrari alla Coppa Acerbo (15 Agosto) ma si ritira per una uscita di strada che lascia qualche contusione. La corsa fatale è all’autodromo di Monza il 10 Settembre 1933.

L’ultima corsa

10 settembre 1933. Il Gran Premio di Monza è una gara di contorno del Gran Premio d'Italia. All’Autodromo c’è il pubblico delle grandi occasioni, una folla di spettatori richiamata da un cartellone prestigioso. In programma, alle 9 e 45, il Gran Premio d'Italia sul tracciato completo dell'autodromo: 10 chilometri da percorrere 50 volte per coprire la distanza minima stabilita dalla Commissione sportiva per i Gran Premi di quell’anno. La pista è scivolosa per la pioggia caduta nella notte. Al segnale di partenza è subito duello tra Tazio Nuvolari con la Maserati e Luigi Fagioli con l'Alfa Romeo. Dopo 500 chilometri, che vedono Nuvolari e Fagioli alternarsi al comando con Taruffi e Chiron, Fagioli a transitare per primo sul traguardo. Tazio, tradito dallo scoppio di una gomma a due giri dalla conclusione mentre è in testa, riesce a conquistare la piazza d'onore con un ritardo di meno di un minuto. Quasi tre ore di corsa a una media di oltre 174 chilometri orari. Un record.



Il Gran Premio di Monza si disputa nel pomeriggio. Tre batterie e finale sulla pista di alta velocità, l'anello di 4.500 metri. L'attesa del pubblico non è inferiore a quella per il Gran Premio d’Italia. Soprattutto per un duello annunciato, la rivincita fra Giuseppe Campari e Baconin Borzacchini dopo le vicende del Gran Premio di Tripoli del 7 maggio sulla pista della Mellaha. La cosiddetta "corsa dei milioni" per l'abbinamento con la lotteria. Organizzata dall' Automobile Club locale, fu una gara dall'esito combinato. Campari non aveva gradito. Si era preparato meticolosamente sicuro che lungo i 13 chilometri e cento metri del tracciato nord africano avrebbe trionfato lo sport e, ovviamente, la sua Maserati. Fu costretto invece al ritiro dopo un inizio sfolgorante. E a trarre vantaggio dalla "corsa dei milioni" era stato anche chi a Tripoli non aveva fatto nulla di rilevante in pista ma si era però accordato prima della corsa per dividere i premi. Come Borzacchini.
Adesso si sarebbero trovati di fronte nella seconda batteria di qualificazione. Intanto la prima batteria si conclude con la vittoria di Czaykowski su Bugatti davanti a Moll su Alfa Romeo. Protagonista sfortunato Carlo Felice Trossi con la Duesenberg in prima posizione fino alla rottura di un pistone che lascia una chiazza d'olio alla curva sud, un pericoloso contrattempo. Gli addetti spargono sabbia.



I minuti che precedono la partenza della seconda batteria sono carichi di tensione. Campari scambia qualche parola con Giovanni Lurani. Ricorda i giorni di Monthlery e la straordinaria vittoria con la Maserati 3 litri nel Gran Premio dell'Automobile Club di Francia. Anche Giovanni Canestrini si avvicina al Negher che sembra non sentire le raccomandazioni alla prudenza rivolte dal giornalista.
Campari corre con l'Alfa Romeo P3, Borzacchini con la Maserati vittoriosa nel Gran Premio di Francia.
Il pilota lodigiano sembra nervoso. Un sorriso e un cenno di saluto per la folla che lo chiama. Mancano ancora pochi minuti alla partenza. Il Gran Premio di Monza sarà l'ultima corsa di una carriera che dura da vent'anni. Finalmente Campari ha preso la grande decisione di abbandonare il mondo dei motori per dedicarsi all'altra grande passione della sua vita: la lirica. Nelle vesti di baritono si è già esibito a Bergamo e a Milano. Ha partecipato anche a una tournèe. Altre volte aveva manifestato l’intenzione di lasciare le piste per i palcoscenici dei teatri ma il richiamo dei motori aveva sempre avuto il sopravvento. Questa, però, sarebbe stata l’ultima corsa. 


Giovanni Canestrini descrive così la partenza. “Entrambi avevano smontato i freni anteriori che non sarebbero serviti sul percorso della sola pista anulare. Al segnale di partenza, era stato Borzacchini a scattare per primo e ad assumere il comando, abbordando la grande curva nord. Sull'autodromo era sceso un silenzio impressionante, tutti s'era con l'animo sospeso, con gli occhi piantati all'uscita della curva sud. I secondi, scanditi dai cronometri, sembravano eterni e s'ebbe subito la sensazione che qualcosa non andava. Perché tardavano tanto a passare?"
"Finalmente - prosegue Canestrini - si vede spuntare una macchina sul bordo rialzato della grande curva, ma si notò subito che non era né l'Alfa Romeo di Campari, né la Maserati di Borzacchini. Era la vettura di Balestrero seguita da lontano da quelle di Pellegrini e della guidatrice Helle Nice. Cos'era accaduto a Campari, a Borzacchini, a Castelbarco e a Barbieri? La folla aveva intuito immediatamente che qualcosa di grave doveva essere accaduto e aspettava con ansia notizie che non arrivavano".



Campari attacca l'avversario sul rettilineo opposto alle tribune e riesce a superarlo. Una manciata di metri separano le auto lanciate verso la curva sud. Campari è una furia. L'Alfa Romeo un fulmine che le braccia possenti governano in un'azione rapidissima.
Ancora Canestrini: “Campari… aveva certamente abbordato la grande curva sud ai limiti dell'aderenza, con l'avversario a una cinquantina di metri. Poco dopo la metà della curva, mentre la sua Alfa Romeo procedeva a circa 200 all'ora, con le ruote esterne sul filo del bordo esterno, presumibilmente sotto l'effetto della forza centrifuga, aveva lievemente sbandato ed era volata oltre il bordo, nel prato sottostante, andando a finire contro la rete metallica di protezione e, dopo aver abbattuto un muretto ed un semaforo di segnalazione, s'era fermata contro un albero con le ruote in aria e nel senso opposto a quello di marcia. Borzacchini non aveva potuto fare nessuna manovra di difesa ed era stato come risucchiato nella scia della P3 di Campari. La sua Maserati, proiettata anch'essa oltre il bordo della curva, si era afflosciata sulle quattro ruote, mentre Carlo Castelbarco trascinato nello stesso tragico volo poteva cavarsela con poche ferite… Campari era morto sul colpo, Borzacchini moriva venti minuti dopo essere stato ricoverato all'ospedale di Monza".
Più tardi, durante la disputa della finale del Gran Premio di Monza, un altro tragico incidente in cui perde la vita Czaykowski. La sua Bugatti si rovescia e prende fuoco. Ancora alla curva sud.
Tazio Nuvolari, che con Campari aveva trionfato all'autodromo di Monza nel Gran Premio d'Italia del 1931, ricorda un episodio accaduto in Francia sul circuito di Monthlery. Campari ha appena tagliato da vincitore il traguardo con la Maserati e viene portato davanti a un microfono per le dichiarazioni di rito. Il pilota, però, non trova le parole per raccontare l'impresa vittoriosa. Non conosce il francese. Ma se la cava alla grande mettendosi a cantare "0 sole mio". L'imbarazzo degli spettatori di fronte all'inatteso show si trasforma presto in un fragoroso applauso.
Giuseppe Campari, “el negher” di Lodi, ha 41 anni.

Crediti foto:
Archivio Alfa Romeo
Automobile Club Milano
Archivio Campari
























Bentley Mulsanne, stop produzione dopo 11 anni



Dopo 7.300 esemplari venduti, numero importante visto il prezzo medio di 284 mila euro, la Bentley Mulsanne non viene più prodotta e passa il testimone di 'ammiraglia' della Casa (dal 1998 è proprietà del Gruppo Volkswagen) alla Flying Spur.
L'ultimo esemplare prodotto è una Mulsanne Speed 6.75 Edition by Mulliner, verniciata in Rose Gold e Tungsten e destinata a un cliente negli Stati Uniti.. 
Con quella della Mulsanne si ferma anche la produzione del motore V8 biturbo di 6,75 litri, che ha appunto dato il suo nome alla serie speciale finale.
''Mulsanne è il culmine di tutto ciò che alla Bentley abbiamo imparato durante i nostri primi 100 anni nella produzione delle migliori auto di lusso al mondo - ha commentato Adrian Hallmark presidente e Ceo di Bentley - Fiore all'occhiello della nostra gamma per oltre un decennio, Mulsanne ha consolidato saldamente il suo posto nella storia di Bentley diventando una vera icona”.

domenica 28 giugno 2020

La Formula Class Junior riparte da Varano. Stilo Corse con la nuova Reggiani 32 per Marco Visconti


28 giugno 2020 - Motori accesi nel prossimo fine settimana per 23 monoposto di Formula Class Junior, attese protagoniste dell’avvio del Campionato 2020 della categoria, partenza complicata dalle vicende legate al Covid-19. L’appuntamento è all’autodromo Riccardo Paletti di Varano de’ Melegari per l’inizio di questo nuovo capitolo di una storia infinita di motorsport che, nonostante i recenti problemi, scalpita in attesa della ripartenza per una stagione che si annuncia ancora una volta da non perdere. I numeri della vigilia sembrano quelli giusti per l’ulteriore conferma del ritorno in auge di una categoria partita da Monza oltre mezzo secolo fa – anno 1965 - che è sicuramente tra le più longeve dell’automobilismo sportivo mondiale. Con la possibilità – in attesa di conferma – di realizzare il sogno di ritornare in pista a Monza in novembre nel penultimo round della stagione.



“Questo 2020 è un anno da segnare sul libro nero, eppure la voglia di correre non ha fermato la passione dei piloti di Formula Class Junior. Il ritorno nel calendario Aci Sport è segno che la categoria è tornata nel posto che merita e ringrazio i piloti che hanno creduto in me, gli organizzatori di Fx che ci ospitano e la Federazione per averci sostenuto cercando di agevolarci il più possibile per limitare i costi degli aggiornamenti che le vetture hanno dovuto affrontare in un momento così difficile” dice a AutoMotoCorse.it l’artefice del rilancio della Formula Junior, Andrea Tosetti.

“Sarebbe stato un 2020 da tutto esaurito con nuovi piloti e numerose conferme – prosegue Tosetti - ma questo Covid-19 con i problemi economici che ha causato e la paura di contagi ci ha privato di una buona parte di concorrenti e di questo non posso che prenderne atto. Non siamo restati a guardare e abbiamo lavorato incessantemente per ritornare in pista il prima possibile, cercando di mantenere costi di iscrizione il più possibile contenuti e flessibili, alzando i contenuti e l'offerta dei nostri weekend di gara anche portando le gare in diretta Sky. Questo ci ha permesso di avere ben 23 monoposto in pista in occasione della prima tappa del campionato 2020 sul circuito di Varano, che può ospitare al massimo 28 Formula Class Junior. Ulteriore conferma che quello di Formula Class Junior è anche quest'anno tra gli schieramenti più numerosi in Italia. Il tutto esaurito, prometto, lo avremo nel 2021 ma sono certo che anche questa stagione sarà emozionante e combattuta fino alla fine sperando di poterla suggellare al meglio confermando anche il ritorno a Monza, che ad oggi non posso garantire per gli spazi limitati in quel weekend di gare all’autodromo monzese”.



Tre categorie in gara nel Campionato di Formula Class Junior con, da quest'anno, un metodo semplice per riconoscere la categoria di ciascuna vettura durante le dirette TV (Sky Motor TV canale 228): categoria Platinum: banda bianca sul roll bar; categoria Silver: banda gialla sul roll bar; categoria Gold: prive di banda.

A sfidarsi in pista nuovi e vecchi protagonisti della categoria. Da Marco Brambilla a Giuliano Zecchetti, da Massimo Galli a Andrea Bollini, da Tiziano Frattini alla debuttante AnnaLaura Galeati in gara con una SuperJunior del Maky Team. Da seguire Paolo Collivadino, che, dopo aver annunciato l’intenzione di appendere il casco al fatidico chiodo, ha deciso di tornare nell’abitacolo di una Formula Class Junior, quella del Team Covir, con l’obiettivo di cercare di vincere il titolo come nel 2017 e nel 2018.


E da seguire, infine, il binomio imbattibile Marco Visconti-Santo Stilo, pronti a far debuttare una nuova monoposto, come anticipato dal pilota: "anche quest'anno non possiamo non far parte del circus della F. Junior. Per il momento abbiamo in programma la sola gara di Varano...ma vedremo strada facendo.
Affronteremo il primo appuntamento di campionato con una nuova vettura, la Reggiani 32. Nelle ultime settimane Stilo ha lavorato duramente per poterla rendere potenzialmente molto competitiva ed in effetti siamo fiduciosi che lo sia. È stato bello assistere alla sua preparazione e vedere il maestro all'opera. Del resto la concorrenza non manca e dobbiamo farci trovare pronti per questa prima gara di campionato che vede ben 23 piloti al via. Risultato per me eccezionale considerando la situazione in cui ci troviamo e quindi non posso fare altro che complimentarmi con chi ha saputo rilanciare questa meravigliosa categoria. Addirittura la gara andrà in onda su Sky!!...chi poteva immaginario fino a qualche anno fa?”

Appuntamento a Varano de' Melegari per le prove e le due gare in programma sabato 4 e domenica 5 luglio. A porte chiuse, ovviamente.


 


Formula Regional/ Per Matteo Nannini secondo crono nei test di Imola


Forlì, 27 giugno 2020. Matteo Nannini si è confermato ancora una volta tra i più veloci. Il forlivese è sceso in pista a Imola nella giornata di venerdì con la DR Formula per prendere parte al secondo dei due giorni di test della Formula Regional facendo segnare, nel corso della sessione del mattino, il secondo miglior tempo di 1’39”262.
Dopo avere dominato i test di Misano della scorsa settimana, Nannini ha dato ulteriormente prova di potersi agevolmente inserire nelle posizioni di vertice. Il 16enne pilota romagnolo nel pomeriggio ha poi effettuato una simulazione di gara, completando in tutto una settantina di giri.
Costretto a saltare il primo giorno di prove, poiché impegnato a Verona al simulatore per preparare l’appuntamento del Red Bull Ring che il 4 e 5 luglio lo vedrà debuttare con il team Jenzer Motorsport nel FIA Formula 3 Championship, e reduce dal lavoro svolto sempre al simulatore martedì scorso presso la sede della squadra svizzera, Nannini ha potuto comunque macinare tanti altri chilometri sulla monoposto Tatuus impiegata nella serie cadetta.

“La mattina sono andato subito bene. Abbiamo fatto quindi delle piccole modifiche di setup, svolgendo nel pomeriggio una vera e propria simulazione di gara - ha commentato Nannini - Ho completato in tutto una settantina di giri e posso dirmi assolutamente soddisfatto”.

E adesso concentrazione massima per la doppia trasferta austriaca di Spielberg, che ospiterà i primi due round del campionato continentale.

FIA Formula 3 Championship
Spielberg, Austria 3/5 luglio
Spielberg, Austria 10/12 luglio
Hungaroring, Ungheria 17/19 luglio
Silverstone, Gran Bretagna 31 luglio/2 agosto
Silverstone, Gran Bretagna 7/9 agosto
Barcellona, Spagna 14/16 agosto
Spa-Francorchamps, Belgio 28/30 agosto
Monza, Italia 4/6 settembre

sabato 27 giugno 2020

Le elettriche Peugeot: dalla VLV, alla 205 Électrique, alla Nuova e-208



Sono ormai passati quasi ottant’anni da quando Peugeot nel 1941 mise in produzione la prima vettura elettrica, una piccola cabriolet mossa da un motore elettrico posizionato sull’asse posteriore e con il vano batterie posto anteriormente.
Quella piccola vettura battezzata VLV (letteralmente vettura leggera da città) fu prodotta in 377 esemplari nonostante le difficoltà e le restrizioni sull’uso delle materie prime del periodo. Ciò nonostante, sotto la spinta delle necessità imposte dalla guerra, consentì a medici e ad altre persone di continuare a svolgere la proprie mansioni anche con il razionamento del carburante.


La fine della guerra, la progressiva disponibilità di carburante a buon mercato e la voglia di dimenticare e lasciare tutto alle spalle, fece accantonare tutti i progetti legati alla produzione di vetture elettriche per quasi vent’anni, fino a quando Peugeot, per prima tra tutti i costruttori europei, decise nuovamente di mettere mano a progetti legati alla mobilità elettrica.

E’ così che nel 1968, la Casa del Leone aprì nuovamente il suo centro studi a progetti legati allo sviluppo di sistemi di propulsione elettrici. Esatto, di sistemi elettrici, perché è di sistemi che dobbiamo parlare, in quanto, oltre al propulsore elettrico, devono essere sviluppati i sistemi di alimentazione, ricarica e soprattutto di controllo, legati a questo nuova propulsione.


Agli inizi degli anni ottanta erano già un centinaio le persone che, all’interno delle varie strutture di Peugeot, lavoravano nella ricerca e sviluppo di nuovi modelli elettrici; questo implicava una nuova strategia di lavoro sia sotto il profilo industriale che commerciale. Il primo risvolto in termini di prodotto finito e pronto per essere inserito a listino e commercializzato venne presentato nel giugno del 1984 e si chiamava 205 ÉLECTRIQUE. La vettura venne creata in collaborazione con la SAFT ed adottava un gruppo batterie composto da 12 accumulatori Nickel Ferro da sei volts posto anteriormente, in quello che normalmente è il vano motore. Questo tipo di accumulatori, rispetto ai classici al piombo, consentiva a parità di peso di raddoppiare la capacità di accumulo con una capacità di percorrenza di circa 200.000 chilometri prima di richiederne la sostituzione. L’autonomia con le batterie al massimo della carica poteva raggiungere i 200 chilometri alla velocità media di 40 chilometri orari oppure 140 km alla media di 70 orari: questo era reso possibile grazie anche possibilità di recuperare parte dell’energia in frenata, cosa oggi normale, ma all’epoca niente affatto scontata. La presa per la ricarica venne posizionata sotto al paraurti posteriore e provvedeva alla ricarica anche della batteria di servizio al piombo che alimentava tutti gli altri equipaggiamenti elettrici: fari, frecce, ventilatore. Date le peculiarità della 205 ÉLECTRIQUE, per la sua commercializzazione la Casa si rivolse fin da subito ai grandi enti e alle società che per necessità si trovavano ad operare nei grandi centri urbani. Due le versioni disponibili, una cinque porte quattro posti ed una versione commerciale a tre porte e con i soli posti anteriori ma con un grande vano di carico al posteriore. Nel 1992 la 205 ÉLECTRIQUE fece bella mostra di se in occasione dell’undicesimo Simposio Internazionale sulle Vetture Elettriche svoltosi a Firenze, aprendo la strada alla 106 ÉLECTRIQUE.


In tempi più recenti, il tema dell’elettrificazione è stato sviluppato da Peugeot in diversi nuovi modelli, tra i quali svetta senza dubbio la Nuova 208, disponibile per la prima volta anche con motorizzazione 100% elettrica. Un modello che è stato eletto Auto dell’Anno 2020 e che sta conquistando il mercato, anche in Italia, dove quasi il 10% dei Clienti la sceglie con questa motorizzazione 100% green. La Nuova e-208 esalta ancor più la personalità di un modello di successo con una motorizzazione in grado di erogare una potenza massima di 136 CV grazie anche alla presenza di una batteria da 50 kWh che le permette una autonomia che arriva fino a 340 km (WLTP). Una versione che esalta ancor più il concetto di piacere di guida e che, se da un lato garantisce zero emissioni, dall’altro offre prestazioni di grande spessore, come testimoniato dagli 8,1 secondi necessari per coprire lo 0-100.

Credits: Peugeot Comunicazione

L'Umbria accende i motori: domenica prima gara nazionale in pista a Magione


Perugia, 27 giugno 2020. Dopo il lavoro svolto “sotto traccia” nei mesi dell'emergenza da Covid-19, la Delegazione Regionale ACI Sport Umbria può finalmente riprendere “sul campo” le attività legate all'automobilismo. Sotto la sua egida, con l’organizzazione di AMUB SpA e Automobile Club Perugia, domenica 28 giugno l'Umbria e l'autodromo di Magione saranno i primi in assoluto in Italia a ospitare il ritorno delle gare in pista, ferme dalla scorsa stagione.
Un segnale concreto e importante di ripresa e ripartenza che si riflette sull'intero movimento motoristico e sulle altre realtà nazionali e che porta a un primo compimento anche la mole di lavoro svolta in questi mesi dall'Automobile Club d'Italia e da ACI Sport per favorirne le condizioni.

Domenica all'autodromo intitolato a Mario Umberto Borzacchini saranno di scena le gare dell'Individual Races Attack, della Formula Libera e del Trofeo Italia Storico, con un centinaio di piloti che hanno già confermato l'iscrizione, tra i quali alcuni nomi di spicco della velocità in salita, pronti a sfidarsi a suon di giri veloci lungo i 2507 metri del circuito in riva al Lago Trasimeno.
La Delegazione ACI Sport Umbria è particolarmente soddisfatta per questa partenza ufficiale della stagione agonistica 2020 in Italia, in un week end che vede in campo l’organizzazione di A.M.U.B. SpA e Automobile Club Perugia, che va ad affiancarsi alla ripresa generale delle attività regionali che si stanno pianificando. In un periodo così delicato, elevata attenzione sarà inoltre rivolta al rispetto delle normative e dei protocolli di sicurezza volti a tutelare la salute di tutti e in particolare di piloti e addetti ai lavori.
Al momento le disposizioni nazionali anti Covid-19 non permettono l'accesso al pubblico alle manifestazioni sportive, quindi le gare di domenica a Magione sono previste a porte chiuse. Appassionati e tifosi potranno seguire l'esito delle tre competizioni attraverso i canali ufficiali dell'Autodromo dell’Umbria.
















Ruggero Campi, Delegato ACI Sport Umbria: “L'Umbria è di nuovo sulla griglia di partenza. Si riparte dal centro Italia e sono convinto che il nostro autodromo e la nostra delegazione sportiva saranno all'altezza e capaci di trasmettere entusiasmo a tutti gli appassionati. Con umiltà e dedizione i risultati si raggiungono sempre”.

“Riaccendere i motori da corsa in pista è un importante segno di ripresa e uno slancio di ottimismo - commenta Federico Giulivi, Fiduciario ACI Sport Umbria -; per tutto il periodo dell'emergenza l’Automobile Club d’Italia e ACI Sport hanno svolto un lavoro costante e meticoloso al quale si è aggiunto quello della nostra delegazione e oggi, grazie a questo impegno, siamo pronti a riprendere le gare in sicurezza nel rispetto di ogni norma e direttiva. Il lavoro di pianificazione continua e presto potremo essere di nuovo 'a regime' per tutte le specialità”. (Agenzia ErregiMedia)

Campionato Italiano Gran Turismo/ Esordio in Audi sulla pista di casa per Daniel Mancinelli


Misano Adriatico (RN), 27 giugno 2020 - Audi Sport Italia nelle ultime stagioni aveva avuto modo di apprezzare le qualità di Daniel Mancinelli impegnato al volante di vetture Gran Turismo rivali. Quest'anno non se lo ritroverà come velocissimo avversario ma dentro le mura amiche, e il tutto grazie a Ferdindando Geri, il Team Principal che da quest'anno affianca nella scuderia dei quattro anelli il fondatore Emilio Radaelli. "Ho sempre creduto molto in Daniel e in passato abbiamo condiviso il volante ed avventure molto belle nelle passate stagioni con marchi prestigiosi del Gran Turismo", ha spiegato Geri. "Ora che è iniziato questo percorso con Audi, ci tenevo che lui fosse ancora un protagonista. L'ultima volta che abbiamo puntato a un titolo siamo arrivati a giocarcelo fino alla penultima gara; con la R8 LMS vogliamo fare di meglio ed arrivare a essere in lizza per il titolo fino all'ultima corsa".

Il pilota marchigiano ha esordito ieri sulla vettura che dividerà in quattro meeting del tricolore GT3 Endurance con Riccardo Agostini ed un terzo pilota da definire, nel corso di un test collettivo svoltosi sulla sua pista di casa, intitolata a Marco Simoncelli. A Misano Adriatico Mancinelli come il compagno di colori padovano (per l'occasione affiancati una tantum da Mattia Drudi) ha guidato la GT3 di Ingolstadt in una sessione infuocata in cui i piloti Audi Sport Italia hanno percorso 123 giri complessivi. Un chilometraggio a ritmi sostenuti che certo si rivelerà di aiuto ai driver Audi Sport Italia a prepararsi al confronto di apertura previsto il prossimo 19 luglio con la 3 Ore del Mugello. Il debutto coi colori Audi per Mancinelli sarà anche una sorta di regalo di compleanno anticipato, visto che la sua data di nascita cade appena quattro giorni dopo.

Credits: Audi Sport Italia -Ufficio stampa

Rally/ Il Memory Fornaca riparte con quattro gare


Chieri (TO), 27 giugno 2020 - È ripartenza anche per il Memory Fornaca. Stoppato lo scorso marzo a poche ore dal via dall'emergenza Covid-19, il trofeo non segna il passo e ha rivisto i punti salienti in linea con altre Serie Ufficiali e Campionati, anche per dare un forte segnale di incoraggiamento alla ripresa grazie alla volontà degli appassionati organizzatori "Amici di Nino".
Delle sette gare in origine, quattro vengono confermate dando la possibilità di partecipare comunque ad un'edizione che promette una sfida fino all'ultimo chilometro di prova speciale.

A dare il via alla nona edizione del Memory Fornaca, sarà l'attesissimo Rally delle Vallate Aretine, che dopo il rinvio di marzo ha trovato collocazione nel calendario nelle giornate di venerdì 24 e sabato 25 luglio. Poi, ancora la Toscana protagonista con la classica tappa del Rallye Elba Storico prevista dal 17 al 19 settembre, mentre il mese di ottobre - nei giorni 24 e 25 - propone il nuovo entrato Giro dei Monti Savonesi con sede ad Albenga. Gran finale venerdì 27 e sabato 28 novembre a Chieri con la 7a edizione de "La Grande Corsa", gara a coefficiente 2 che assegnerà i titoli 2020, sempre organizzata dal team chierese in collaborazione con il Club della Ruggine.
Oltre al calendario, si annuncia un cambiamento anche per la modalità delle iscrizioni al trofeo dettato dalle normative in vigore, soprattutto quelle volte ad evitare assembramenti di persone; non potendo quindi garantire la presenza dell'ormai tradizionale punto di ospitalità allestito in ogni gara dagli organizzatori, le adesioni si effettueranno col classico metodo dell'invio del modulo scaricabile dal sito ufficiale e saldo della quota tramite bonifico bancario.
Sarà un Memory diverso dai precedenti, soprattutto per la mancanza di quella situazione conviviale ed amichevole che caratterizzava il pre-gara durante le operazioni di verifica, ma va anche detto che, se le future normative lo permetteranno, il gazebo degli Amici di Nino tornerà ad esser presente con la consueta ospitalità ed allegria, prima di concentrarsi per affrontare al meglio la sfida lungo le prove speciali ed ambire ai premi, quali il prestigioso orologio Baume & Mercier, oltre a tute ignifughe e sedili da competizione.

Info e modulistica al sito web www.amicidinino.it

(Andrea Zanovello - www.azetamedia.com)

venerdì 26 giugno 2020

IL 15° PREMIO RALLY AUTOMOBILE CLUB LUCCA ACCENDE I MOTORI

Lucca, 26 giugno 2020 Sono pronti a riaccendersi, i motori del Premio Rally Automobile Club Lucca. La serie promossa dall’istituzione automobilistica provinciale, giunta alla sua quindicesima edizione, avrà la sua prova inaugurale sulle strade del Rally Internazionale Casentino, appuntamento che interesserà la provincia di Arezzo nelle giornate del 3 e 4 luglio.
Un palcoscenico che garantirà ai conduttori iscritti la possibilità di guadagnarsi una posizione di rilievo nella classifica di campionato, la prima della stagione sportiva, quella alla quale seguirà una “scala di valori” definita dagli appuntamenti di spicco: la Coppa Città di Lucca e la Coppa Ville Lucchesi - in programma il 18 luglio - ed il Rally del Ciocco, contesto valido per il Campionato Italiano Rally e per il CRZ, la Coppa Rally di Zona, in scena il 22 agosto.

Presupposti in grado di garantire al movimento motoristico lucchese un ruolo di primo piano in ambito nazionale, con il format 2020 della kermesse rimodulato a seguito delle indicazioni provenienti da Aci Sport e legato alla ripartenza del settore dopo lo stop causato dall’emergenza epidemiologica Covid-19.
Una programmazione che, da settembre, proseguirà sulle prove speciali del Rally di Casciana Terme, del Trofeo Maremma e del Rally Day di Pomarance per poi concludersi sulle strade de “Il Ciocchetto Event”, epilogo di fine stagione che - come consuetudine - si svolgerà all’interno della tenuta Il Ciocco di Castelvecchio Pascoli. Otto appuntamenti dedicati alle vetture moderne e quattro riservati alle vetture storiche, con l’Historic Rally delle Vallate Aretine che - il 24 luglio - seguirà la 3^ Coppa Ville Lucchesi inaugurando il Tricolore Autostoriche. A mandare in archivio il 15° Premio Rally Automobile Club Lucca Storico saranno le strade del Trofeo Maremma Storico ed Il Ciocchetto Event Storico, teatro che assegnerà il titolo di campione 2020 di categoria. 

I risultati validi per l’assegnazione dei titoli assoluti, di Gruppo, di Classe, Under 25 e Femminile del 15° Premio Rally Automobile Club Lucca saranno cinque, con la partenza ad almeno due appuntamenti necessaria ai fini dell’inserimento in classifica. Tre, invece, i risultati utili ai fini della classifica finale del Premio Rally Automobile Club Lucca Storico, con due partenze richieste per concorrere alla assegnazione dei titoli assoluti e di Raggruppamento. (Gabriele Michi)

Campionato Italiano Gran Turismo/ Lorenzo Ferrari (Mercedes AMG GT3 - Antonelli Motorsport)) il più veloce nei test di Misano



26 Giugno 2020 - E’ andata avanti fino alle ore 18 al Misano World Circuit la sessione di test riservata alle vetture GT in vista dell’avvio della 18a edizione del Campionato Italiano Gran Turismo. Per l’occasione erano presenti 14 team e ben 56 piloti che hanno avuto modo di riprendere confidenza con la pista dopo mesi di inattività dovuti al Covid-19.

Il miglior tempo è andato al 17enne Lorenzo Ferrari (foto in alto) al volante della Mercedes AMG GT3 dell’Antonelli Motorsport, che ha fatto fermare i cronometri a 1’31.873, unico pilota a scendere sotto il muro dell’1’32. Il pilota piacentino, che sarà al via quest’anno di entrambe le serie SPRINT ed ENDURANCE, si è così presentato nel migliore dei modi, dimostrando notevole talento e doti di guida, peraltro già manifestati lo scorso anno nell’Italian F4 Championship che lo ha visto al primo posto tra i piloti italiani nonostante la partecipazione a solo tre gare sulle sei in calendario. La compagine dell’Antonelli Motorsport presente a Misano ha visto in pista anche Francesca Linossi, Stefano Colombo, Loris Spinelli, Francesco De Luca, Tommaso Mosca e Davide Roda.

Sono scese sul tracciato romagnolo anche l’Audi R8 LMS di Audi Sport Italia con Drudi-Mancinelli-Agostini (foto a destra) che hanno staccato il secondo tempo assoluto con 1’32.145, le Porsche GT3 R dell’Ebimotors con Venerosi-Baccani-Pera (1’33.771) e del Dinamic Motorsport con De Giacomi-Cassarà (1’35.270), la Lamborghini Huracan GT3 del VSR con Tujula-Nemoto-Gianmaria (1’33.974), la Ferrari 488 GT3 di Easy Race con Di Amato-Hudspeth-Michelotto (1’33.555) oltre alla BMW M4 GT4 di Riccitelli-Guerra-Neri e le Porsche Cayman Ebimotors con Piccioli-Marchi-De Castro e Gnemmi-Di Giusto.

Tra le vetture presenti alla sessione di test anche le due Ferrari 488 Challenge di Matteo Greco e Riccardo Chiesa (Easy Race) e della SR&R di Ravetto e Ruberti in procinto di ufficializzare i due piloti che prenderanno parte alla serie Sprint.

Prima della partenza della stagione, in programma per la serie Endurance al Mugello il 18 e 19 luglio, alcuni team saranno impegnati in un’ulteriore sessione sul tracciato fiorentino il 7 e 8 luglio, mentre la serie Sprint scatterà dal Misano World Circuit l’1 e 2 agosto prossimi.