lunedì 28 novembre 2022

Lotus T56B: dalla 500 Miglia di Indianapolis alla Formula 1, storia di una monoposto con motore d’aereo a reazione



> di Massimo Campi - Immagini © Raul Zacchè/Actualfoto

La storia della Lotus 56 nasce da un certo Ken Wallis, lontano parente di Barnes Wallis, passato alla storia per aver progettato il bombardiere inglese Vickers Wellington e le bombe Grand Slam, Tallboy (due fra le più grosse bombe a caduta libera mai create dall’uomo) e le famose bombe rimbalzanti con cui distruggere le dighe tedesche.

Nella mente di Wallis si materializza l’idea di montare su una macchina da corsa una turbina da elicottero. A metà degli anni ’60 il tecnico presenta il progetto a Dan Gurney e a Carrol Shelby, che si dimostrano scettici all’idea, ma a crederci e a metterlo in pratica diventa il vulcanico patron della STP Andy Granatelli che, con l’aiuto del fratello Joe, realizza l’idea di Wallis. Nasce così la STP Paxton Turbocar, sviluppata a partire dal gennaio del ’66 presso la divisione Paxton della STP a Santa Monica. La monoposto ha la trazione integrale con la turbina Pratt & Wythney ST6B montata a sinistra e l’abitacolo del pilota sulla destra della struttura a trave del telaio.

Dopo un primo test a Phoenix, Parnelli Jones è pronto a portare in gara la monoposto alla 500 Miglia di Indianapolis del 1967. La macchina, verniciata di rosso è sesta in prova, al via è molto veloce, Parnelli Jones conquista la testa della gara ed inizia a distaccare gli inseguitori fino a quando la rottura di un cuscinetto della trasmissione mette fine al suo sogno. I tempi sul giro sono notevoli, le prestazioni messe in mostra dalla Paxton Turbocar convincono Granatelli a proseguire l’avventura con la monoposto a turbina, incontro Colin Chapman e tra i due nasce subito un accordo ed un nuovo progetto denominato Lotus 56.

Il progetto è affidato a Maurice Philippe, il papà della Lotus 49 e della Lotus 72. La Lotus 56 nasce con la stessa forma a cuneo che verrà poi utilizzata anche sulla 72 ed equipaggiata dalle stessa turbina della STP-Paxton ulteriormente evoluta in ossequio alle nuove norme regolamentari imposte dalla federazione americana, la USAC, allarmata dall’escalation a livello di competitività di questi motori. La turbina Pratt & Wythney ST6B-70 viene però montata in posizione centrale alle spalle del pilota, ma girata rispetto al senso di marcia. La Lotus 56 monta pneumatici Firestone di uguali dimensioni sulle quattro ruote ma l’esordio della nuova monoposto si conclude con il dramma di Mike Spence che perde la vita durante le prime prove sul catino dell’Indiana. Le tre monoposto rimaste vengono affidate a Graham Hill, Joe Leonard, Art Pollard, per le qualifiche della 500 Miglia di Indianapolis. La Lotus 56 riesce a sfruttare tutta la potenza della sua turbina, Leonard parte in pole, con Hill al suo fianco, mentre Pollard è solo undicesimo. Anche questa volta il motore a turbina non ha fortuna, Hill è messo fuori gioco da un incidente a metà gara, mentre Leonard viaggia indisturbato al comando verso la vittoria quando, a nove giri dalla bandiera a scacchi è costretto al ritiro a causa del grippaggio dell’alberino della pompa del carburante nel momento. Stesso sorte per la vettura gemella di Pollard, anche lui afflitto da un guasto tecnico.

La potenzialità della Lotus 56 impressiona il pubblico ed i tecnici presenti ed alla fine del 1968 la USAC interviene nuovamente dando un altro giro di vite ai regolamenti riguardanti le vetture alimentate da un propulsore a turbina. L’avventura americana della Lotus 56 è ormai finita, Colin Chapman decide di non impegnarsi più nello sviluppo della macchina, che viene momentaneamente accantonata. Il 1968 è un anno complicato ed a doppia faccia per il team britannico che deve fare i conti con il dramma di Jim Clark oltre a quello di Mike Spence, ma anche una stagione di grandi soddisfazioni con la conquista del titolo mondiale piloti di Graham Hill oltre a quello costruttori.

Nella stagioni seguenti Colin Chapman si dedica alle monoposto della massima formula, con la Lotus 72 conquista il titolo mondiale nel 1970, ma il genio inglese non vuole fare morire la lontana idea di una vettura con il motore a turbina. Nel 1971 ripesca la Lotus 56 e la adatta alle specifiche della massima formula. la turbina della Lotus T56B sprigiona oltre 600 cv, una potenza superiore ai migliori 12 cilindri della massima formula, scaricata a terra grazie alla trazione a quattro ruote motrici. Inizialmente la Lotus T56B è priva di alettoni, ma dopo i primi test vengono aggiunte delle appendici alari sia all’anteriore che al posteriore. Un altro vantaggio aerodinamico è l’assenza di superfici radianti per il raffreddamento del motore, mentre la turbina Pratt & Whitney, alimentata a cherosene, e sempre posizionata alle spalle dell’abitacolo. La configurazione a doppio stadio, con un regime di rotazione costante di 40.000 giri, è equipaggiata di un demoltiplicatore integrato dentro al motore, nella parte anteriore, che trasferisce il moto all’albero di trasmissione.

La turbina, come nella versione americana, è girata rispetto al senso di marcia, e l’aria di alimentazione è convogliata dalle grandi prese aperte nella zona superiore delle fiancate, che indirizzano il flusso in coda al motore. Dopo la combustione i gas risalgono e vengono espulsi da una presa di sfogo munita di pinne orientata verso il retrotreno. Il telaio della T56B è una classica monoscocca in lamiera di alluminio con i freni entrobordo montati accanto ai differenziali. La frenata risulta uno dei grossi problemi della monoposto inglese che non ha assolutamente nessun freno motore ed un peso notevole grazie ai serbatoi da 320 litri di kerosene. I dischi freni vengono raffreddati attraverso varie prese che scaricano l’aria calda sopra la carrozzeria. Il motore a reazione prevede anche l’assenza di cambio e di frizione, quindi il pilota ha solamente due pedali con la possibilità di frenata con il piede sinistro. Un altro problema sono i tempi di riposta del propulsore, decisamente più lunghi rispetto ad una monoposto convenzionale con il motore a scoppio. Il pilota, per avere una adeguata accelerazione in uscita dalle curve, è costretto ad anticipare l’erogazione di potenza, quindi, in entrata di curva deve guidare dosando contemporaneamente freno ed acceleratore con ulteriore stress all’impianto frenante.

La Lotus T56B viene portata in pista nel 1971 da Emerson Fittipaldi nella Race of Champions e nell’International Trophy entrambi gare fuori campionato. A Brands Hatch , durante le prove libere sul bagnato, la 56 è stata di gran lunga l’auto più veloce in pista, ma la gara si è svolta con tempo asciutto e la 56B non ha potuto sfruttare il vantaggio della trazione integrale. A Silverstone, la vettura è durata solo tre giri della prima manche prima che un guasto alla sospensione costringesse Fittipaldi al ritiro.

A Zandwoort in Olanda c’è l’esordio ufficiale nel campionato mondiale. A sedersi nell’abitacolo della 56B Colin Chapman è il trentenne di Sidney, Dave Walker, al suo esordio in F.1. L’australiano è solo ventiduesimo in prova con un distacco di oltre quattro secondi dalla Ferrari di Jacky Ickx. La domenica il maltempo imperversa sulla pista, la Lotus può sfruttare la potenzialità della trazione integrale e del vantaggio delle gomme Firestone molto più performanti sulla pista bagnata rispetto alle Good Year. Walker parte alla grande, dopo cinque giri è già decimo, ma esce fuori strada facendo finire il sogno di Chapman di vedere trionfare la sua nuova strana creatura. Reine Wissel la porta in gara a Silverstone nel GP di Inghilterra. La Lotus a turbina è solo diciannovesima in prova, mentre in gara lo svedese deve abbandonare al cinquantasettesimo giro per noie meccaniche.

L’ultima apparizione mondiale è a Monza, dove Chapman iscrive solo una monoposto sotto le insegne del team World Wide Racing, a causa delle pendenze di Chapman con la giustizia italiana in seguito alle indagini sulla morte di Rindt, avvenuta dodici mesi prima alla Parabolica. La Lotus T56B, pilotata da Emerson Fittipaldi, ha una insolita livrea dorata e nera che anticipa la futura colorazione delle monoposto inglesi. Colin Chapman si appresta a passare dallo sponsor Gold Leaf, con i colori rosso oro, al nuovo marchio John Player Special, sempre nell’ambito dell’industria del tabacco. Sperimenta la nuova colorazione oro giallo a Monza, ma l’effetto visivo con le riprese televisive dell’epoca non soddisfa il patron inglese, che inverte successivamente i colori per la futura stagione, creando quella livrea nera con i filetti oro che diventerà il marchio della Lotus per gli anni successivi.

Anche a Monza, pista veloce ed ideale per la vettura a turbine, le sorti della 56B non sono molto differenti dalle gare precedenti. Il brasiliano è diciottesimo, ma almeno riesce a vedere la bandiera a scacchi seppure in ottava posizione su dieci vetture classificate e ad un giro dal vincitore Peter Gethin su BRM.

L’ultima apparizione della T56B è ad Hockenheim in una gara di Formula 5000, sempre con Fittipaldi alla guida. Il pilota di San Paolo riesce a portare la monoposto a turbina sul secondo gradino del podio regalando così l’unico podio alla creatura di Chapman. Con i nuovi regolamenti della FIA viene bandito il motore a turbina dalla massima formula e per la Lotus T56B c’è solamente la strada verso il museo della casa dove viene in seguito recuperata per partecipare ad eventi storici a testimonianza di quando, nella massima formula, c’era ancora spazio per la fantasia e soluzioni tecniche alternative.








Trofeo A112 Abarth Yokohama: La Grande Corsa premia Fiora e Cavagnetto


Romano d'Ezzelino (VI), 28 novembre 2022 – Anche se il titolo è già stato assegnato, il Trofeo A112 Abarth Yokohama non ha smentito la fama di serie combattuta ed avvincente e anche in occasione de La Grande Corsa, ha offerto spettacolo ed emozioni.

Dodici gli equipaggi verificati e regolarmente partiti in una giornata caratterizzata nella prima parte, da foschia e percorso viscido, elementi che hanno portato a più di un’uscita di strada come successo a Denis Letey e Nadir Bionaz e anche a Marcogino Dall’Avo e Manuel Piras. Partono forte Filippo Fiora e Luigi Cavagnetto che vincono le prime tre prove e chiudono il primo giro con 15”5 su Marco Melino e Michele Sandrin i quali dimezzano il distacco vincendo la quarta speciale, nel corso della quale si ritirano anche Marco Gentile e Vincenzo Torricelli.
Fiora reagisce e firma la quinta prova e Melino ribatte nella successiva con una situazione ad una speciale dal termine che vede i due separati da 10”1, ma nell’ultimo tratto il pilota milanese non ci entra a causa di una rottura meccanica e Fiora, firmando il quinto scratch va, assieme a Cavagnetto, ad aggiudicarsi meritatamente la gara che gli regala una bella doppietta stagionale ottenuta in altrettante gare corse.
Già col titolo in tasca Ivo Droandi e Carlo Fornasiero onorano la vittoria restando sempre a ridosso dei primi e chiudono la vincente stagione col secondo posto in gara, seguiti dai regolari Fabio Basso e Livio Mazza al loro primo podio di Trofeo con la versione Gruppo A. Al quarto posto chiudono Giuseppe Cazziolato e Stefano Piazza ai quali, per un solo punto, non riesce l’aggancio del podio nella classifica finale nonostante i ritiri di Dall’Avo e Gentile e in quinta posizione chiudono Nicola Tonetti e Pier Giorgio Daffara. In sesta posizione si classificano Enrico Zuccarini e Giancarlo Nolfi davanti a Maurizio Ribaldone e Guido Zanone, settimi, e Claudio Faraci che assieme a Roni Liessi chiude la classifica generale.

In virtù del risultato dell’ultima gara stagionale e degli scarti previsti dal regolamento, la classifica finale dell’edizione 2022 rimane invariata con Droandi – Fornasiero, Dall’Avo – Piras e Gentile – Torricelli a comporre il podio; a Cazziolato la vittoria nella “under 60” e nella speciale graduatoria delle vetture col cambio a 5 marce, mentre Nicolò De Rosa vince la “under 30” e Fabio Basso la classifica delle vetture di Gruppo A.

In attesa della conferma della data delle premiazioni che si terranno a febbraio 2023 a Vicenza in occasione di Rally Meeting, un ultimo appuntamento attende i piloti regolarmente iscritti al Trofeo 2022: quello con la Coppa A112 Abarth Terra ospitata dal 2° Rally del Brunello, il 9 e 10 dicembre a Montalcino (SI).

Classifiche finali: 1. Droandi I. 95, 2. Dall’Avo 57, 3. Gentile55,5 4. Cazziolato 55, 5. Mearini 43. Gruppo A: 1. Basso. Under 28: 1. De Rosa. Over 60: 1. Cazziolato. 4 marce: 1. Cazziolato

credits: Fotozeta

MM Motorsport e Pierre Campana ancora da “top five” nel Campionato Francese Rally: al Rallye du Var


Porcari, 28 novembre 2022 - Arrivano ulteriori conferme dalla programmazione internazionale di MM Motorsport: il team lucchese si è congedato dal Rallye du Var – appuntamento valido per il Campionato Francese Rally – con una quinta posizione assoluta, risultato conquistato da Pierre Campana e Sabrina De Castelli sulla Skoda Fabia Rally2 Evo messa a disposizione e curata in campo gara dallo staff tecnico del sodalizio di Porcari. Una vera e propria progressione, quella espressa dal driver corso tra le strade di Provenza e Costa Azzurra, concretizzata all’arrivo di Saint Maxime con la seconda “top five” consecutiva dopo tre giorni di confronto con gli esponenti della massima espressione rallistica nazionale.

Archiviata la prima giornata di gara - quella del venerdì - in settima posizione assoluta, Pierre Campana e la copilota Sabrina De Castelli hanno ottimizzato al meglio il feeling con la vettura boema, già consolidato nel precedente appuntamento, il Rallye Critèrium des Cèvennes, teatro del ritorno del pilota corso sul palcoscenico del “Tricolore Rally d’oltralpe” dopo undici anni di assenza. Una condotta condizionata, nelle prime due tappe di gara, da problemi fisici; particolare che non ha, tuttavia, negato al pilota una performance aggressiva nell’ultima giornata in programma, valsa anche la prima posizione tra le vetture in corsa per il Trofeo Michelin.

“C’è grande soddisfazione, per il risultato ma soprattutto per l’impegno profuso dalle parti – il commento, entusiasta, di Manuela Martinelli, team manager di MM Motorsport – una gara di grande spessore, quella espressa da Pierre e Sabrina, condivisa con tutto il nostro staff tecnico che ringrazio perché, ancora una volta, si è confermato decisivo nel raggiungimento dell’obiettivo prefissato. Un rapporto, quello tra MM Motorsport e Pierre Campana, cementato dalla capacità tecnica espressa da Cristiano Bianucci, fondamentale in questo stimolante percorso nella sua veste di responsabile tecnico”. ( giemmepress )

Nella foto di Bastien Roux: Pierre Campana in azione al Rallye du Var.

domenica 27 novembre 2022

La Grande Corsa: è bis per Negri e la Subaru Legacy



Tirata e combattuta fino all'ultimo metro di gara! Così è stata l'ottava edizione de La Grande Corsa conclusa nella scenografica ambientazione di Piazza della Parrocchia a Riva di Chieri. Dopo le sette prove speciali tutte regolarmente disputate, la vittoria è andata a Davide Negri e Loretta Casagrande su Subaru Legacy 4Wd dopo una sfida davvero avvincente con Matteo Musti e Claudio Biglieri secondi a 4"2 con la Porsche 911 RS. Ad una prova dalla fine i due erano separati di soli 3" e sono stati gli ultimi 8 chilometri della "Moncucco" in versione ridotta rispetto ai primi due passaggi, a pronunciare il verdetto dopo che il pavese, col secondo scratch personale sulla "Verrua Savoia" aveva limato di 6"4 il distacco dal leader ma senza riuscire nel colpaccio nell'ultimo impegno col cronometro.

A completare il podio assoluto un ottimo Luca Andreotti in coppia con Andrea Ferroni sull'Opel Kadett GT/e con la quale hanno fatto loro la classifica del 3° Raggruppamento, emulando Negri nel 4° e Musti nel 2°. Ai piedi del podio assoluto conclude uno strepitoso Paolo Rossi in gran spolvero con l'Opel Corsa GSI condicisa con Daniele Gaia e, al quinto e sesto una si presenta una doppietta di Kadett GT/e che per tutta la gara hanno duellato per il secondo posto di classe e Raggruppamento, oltre che per la Michelin Cup: ad avere la meglio è stata quella di Paolo Pastrone e Luca Pieri che l'hanno spuntata su quella di Massimo e Matteo Migliore. Al settimo posto chiudono Marcello Miotto ed Alessandro Verna su Lancia Delta Integrale seguiti dalla piccola Peugeot 205 Rally di Marco Galullo e Simona Calandriello che si aggiudicano anche la loro classe. Nona posizione per Luca Delle Coste e Alberto Galli su Fiat Ritmo 75 e a completare la top-ten sono Roberto Mosso e Andrea Tardito con la Mazda Famila 4Wd. Nonostante una prestazione al di sotto del suo standard, Pietro Tirone conclude la gara centrando l'obiettivo del Trofeo di Zona. Pronostici rispettati anche nel Memory Fornaca che incorona Luca Delle Coste vincitore assoluto, il quale raddoppia i festeggiamenti visto che ha primeggiato anche nell'assoluta della Michelin Historic Rally Cup. Nella classifica delle scuderie è il Team Bassano a primeggiare davanti a Meteco Corse e Rododendri Historic Rally.

Nel Trofeo A112 Abarth Yokohama vittoria netta per Filippo Fiora e Luigi Cavagnetto che hanno preceduto Ivo Droandi e Carlo Fornasiero e col podio completato da Fabio Basso e Livio Mazza.

La gara ha vissutio una prima parte di gara alquanto vivace con tre diversi vincitori nelle prime tre prove e altrettanti provvisori capiclassifica. Nella "Moncucco" il giovane Mattia Perosino, in coppia con Alessia Binello, mette tutti in riga con la BMW M3 staccando Negri di 1"2 e Musti di 1"5; il biellese si riscatta con lo scratch a "Moransengo" e passa in testa per un solo decimo di secondo mentre il pavese ne accusa 6, ma si rifà subito dopo vincendo la "Verrua Savoia", che lo porta a sua volta al comando con 1"2 su Negri e 5" su Perosino, il quale però, subito dopo, è costretto a consegnare la tabella di marcia a seguito rottura di un braccetto della sospensione.

Si arriva al primo riordino con una situazione che al terzo posto vede Volpino con la BMW M3 ma già ad oltre un primo, seguito dal veloce Andreotti e dal funambolico Rossi con l'Opel Corsa. Gibello e Pontarollo (Ford Sierra) pagano un pesante ritardo per una foratura nella seconda prova, con relativo cambio ruota, mentre nella successiva Lanfranchini e Panizza sono traditi dalla rottura del cambio della Porsche 924.

Il secondo giro di prove inizia con l'affondo di Negri che piazza due scratch ed incrementa il vantaggio fino a 9"4, su Musti che reagisce firmando nuovamente la "Verrua Savoia" e riduce a soli 3" il gap con l'ultima prova che diventa decisiva. Nel frattempo si registra anche il ritiro di Volpino che permette di avanzare al terzo posto assoluto all'Opel Kadett di Andreotti seguito a 18"4 da Rossi che continua a stupire con l'Opel Corsa GSI. Il testa a testa tra Negri e Musti si protrae sino all'ultima prova con la conferma della vittoria per il biellese che va così ad inscrivere il proprio nome per la seconda volta consecutiva nell'albo d'oro della gara organizzata dagli Amici di Nino in collaborazione col Club della Ruggine.

All'arrivo, unanimi i commenti positivi da parte degli equipaggi giunti da diverse regioni d'Italia, premiando gli sforzi compiuti dai promotori della manifestazione per darle una nuova immagine, centrando l'obiettivo alla perfezione. Commenti e festeggiamenti durante la cerimonia delle premiazioni nell'ospitale centro storico di Riva di Chieri che hanno di gran lunga surclassato i timidi schiamazzi dei manifestanti del gruppo chierese di Fridays for Future, giunti appositamente nelle vicinanze della piazza per esibirsi in una sterile e poco costruttiva protesta nei confronti del rally.


Credits Foto Zeta

sabato 26 novembre 2022

A Giacomo Agostini il XXII Memorial Brambilla


di Massimo Campi – immagini Raul Zacchè

Il 15 volte campione del Mondo è stato protagonista di una serata a Vedano al Lambro, nella sede del Ferrari Club dove è stato consegnato il premio che ogni anno ricorda Tino e Vittorio Brambilla. Campione in auto ed in moto, Agostini ha subito voluto sottolineare l’amicizia con Tino Brambilla ed i tanti ricordi delle vittorie nell’autodromo brianzolo. Il legame con Monza parte da lontano, quando l’11 settembre del 1966 vince il suo primo titolo mondiale.

"I miei ricordi sono legati a filo doppio a Monza fin da quando venivo a provare le nuove MV Augusta. Conoscevo i Fratelli Brambilla, Tino era già un campione ed un grande collaudatore quando io ero ancora un ragazzo. Quando ho firmato il contratto con la MV, il Conte Agusta mi ha detto “domani ti voglio provare e andiamo a Monza. Sai perché le mie moto sono molto particolari ed il posto perfetto per provarle è Monza. Passo una notte insonne per l'emozione di salire sulla MV Augusta e quando arrivo in autodromo vedo sul rettilineo dei birilli. Rimango un po’ stupito, non riesco a capire a cosa servissero ed il Direttore di pista mi dice che avevano l’ordine del Conte di farmi fare lo slalom tra i birilli!. Ma come! obbietto, quelle cose le facevo quando ero un bambino. Poi arriva Magni, il tecnico della Agusta e mi dice che il Conte vuole capire come vado e come sono di carattere. “Giacomo fai questo show e non protestare, dammi retta!” capisco il consiglio, faccio lo slalom, il Conte approva e da quel momento Monza diventa la mia pista di collaudo."

Giacomo Agostini su MV precede Mike Hailwood su Honda
alla curva parabolica nel Gran Premio delle Nazioni del 1966
(Archivio Automobile Club Milano)

Poi vinci qui il tuo primo mondiale.

"Ho un grande ricordo di quella giornata del ‘66 dove ho vinto il mio primo titolo mondiale davanti a 140.000 persone. E’ stata una emozione incredibile anche se subito non riuscivo a rendermi conto di cosa avevo fatto e di cosa avevo vinto. Ho capito solo il lunedì mattina quando mi sono alzato ho visto i giornali: ero io il campione del mondo infatti mi sono scese anche due lacrime di commozione!"

E’ stata una festa incredibile

"Mi ricordo che mi sono fermato con la gente che invadeva la pista e tutti i tifosi mi davano della pacche sul casco per contentezza della vittoria di un pilota italiano con la moto italiana, alla fine ero anche un po’ rimbambito da tutto quel tifo! Poi a Monza ho vinto altre 8 volte portando a nove il record totale dei successi."

Oltre alle gare, a Monza hai anche girato film e fotoromanzi: sei stato anche un divo dello spettacolo!

"Si, nella mia vita ho fatto diverse cose, mi ricordo un aneddoto legato proprio ad un fotoromanzo girato in Autodromo. Oltre alle moto c’era sempre la storia d’amore ed io dovevo dire “ti amo” ad una fotomodella che, con i tacchi, era alta mezzo metro più di me. La guardavo e mi veniva da ridere, arrivavo praticamente al suo seno. Allora mi hanno portato una cassetta della frutta per alzarmi, mi inquadravano solo a mezzo busto, ma comunque abbiamo dovuto ripetere un sacco di volte la scena perché ci veniva sempre troppo da ridere appena le dovevo dire che l’amavo: neppure sapevo il suo nome!"

Nella tua carriera hai avuto tanti avversari forti.

"Certamente, da Saarinen a Pasolini, Phil Read, Kenny Roberts però il più grande per me è stato sicuramente Mike Hailwood. Aveva tre anni di esperienza più di me, all’inizio è stato difficile ma ho cercato di copiare le sue traiettorie e capire come faceva a guidare così veloce. Con lui ho avuto un rapporto fantastico, era anche un gran signore. Mi ricordo quando andai per la prima volta al Tourist Trophy nel 67. Era la sua terra, la sua gara, lui sull’Isola di Man vinceva con tutte le moto, dalla 125 alla 500. Per me era difficile batterlo, ho fatto un buon tempo in prova, ma si poteva provare solo al mattino prestissimo ed imparare quel tracciato era veramente difficile. Parto in gara, all’ultimo giro sono in testa con 7 secondi su di lui, quando mi si rompe la catena prima dall’arrivo. Mi fermo, lui passa e vince. Sono veramente triste, Mike mi viene incontro e mi invita alla cena per la sua vittoria dove dice che il vero vincitore di quella gara ero io! È stato un bellissimo gesto, che non ho mai dimenticato".











venerdì 25 novembre 2022

La Ferrari in mostra al Museo della 24 Ore di Le Mans


In occasione del grande ritorno della Ferrari alla 24 Ore di Le Mans nella massima categoria "Hypercar", la gara che Enzo Ferrari definì "un gran premio per le capacità umane e tecniche", il Museo della 24 Ore dedica la sua nuova mostra temporanea alla storia della Ferrari.

Con l'avvicinarsi del Centenario e prima del suo grande ritorno a Le Mans, il Museodella 24 Ore punta i riflettori sulla Casa di Maranello (la mostra apre il 26 novembre 2022), ottima occasione per raccontarne la storia, ma anche i numerosi legami con la maratona automobilistica della Sarthe, dalla sua prima partecipazione nel 1949 al prossimo futuro.

La mostra Storia di Le Mans sarà anche l'occasione per scoprire sei auto emblematiche: una Ferrari 166 MM, primo modello della Ferrari iscritto alla 24 Ore, una 250 LM, prototipo che ha dominato la competizione ed ha vinto tre edizioni consecutive tra il 1963 e il 1965, una 312PB, una 512 M, una 750 Monza e una 500 TR.


- credits: Service Presse Automobile Club de l'Ouest

Nicola Lacorte vince il 19° Supercorso ACI Sport


Campagnano di Roma (RM), 25 novembre 2022 – Il 19° Supercorso Federale ha messo la ciliegina sulla torta per il 40° anniversario della Scuola Federale ACI Sport “Michele Alboreto”. Dopo quattro intense giornate di test e valutazioni, dentro e fuori dall’abitacolo, all’Autodromo di Vallelunga “Piero Taruffi” si è concluso l’evento iconico per il Progetto Giovani dell’Automobile Club d’Italia, che ha messo a confronto sei giovani piloti selezionati dal settore karting per offrirgli una grande opportunità formativa ed indicare uno di loro come nuova promessa dello sport a quattro ruote. Il nome emerso è quello di Nicola Lacorte, il vincitore che aggiunge la sua firma sull’albo d’oro affianco a quella dei predecessori, dal primo Massimo Torre fino ad arrivare ad Andrea Kimi Antonelli dodici mesi fa. Una lunga storia di passione e tradizione automobilistica, tutta italiana, che può vantare la formazione di piloti del calibro di Giancarlo Fisichella, presente per rendere omaggio ai partecipanti, Antonio Fuoco, Antonio Giovinazzi, o Eddie Cheever Jr. oggi nello staff degli Istruttori Federali.

“Questo è un momento importante – ha commentato il Presidente dell’Automobile Club d’Italia Angelo Sticchi Damiani, presente al fianco dei ragazzi e dello staff organizzativo in questa giornata decisiva del Supercorso – poiché rappresenta l’apice della stagione. Qui converge parte del nostro impegno e questi giovani sono i migliori prospetti che abbiamo selezionato dal settore karting. Li vedremo presto nel nostro campionato di F.4, che rappresenta un vanto italiano poiché schiera ogni anno tante vetture e piloti da tutto il Mondo. Dal lavoro della Scuola Federale e dalla nostra serie giovanile sono usciti molti campioni, arrivati fino alla Formula 1 come Charles Leclerc. L’obiettivo è lanciarne di nuovi, quindi auguro il meglio anche a questi ragazzi”.

LE QUATTRO GIORNATE A VALLELUNGA | I piloti invitati a Vallelunga dalla Scuola Federale ACI Sport, selezionati in collaborazione con Ferrari Driver Academy, erano Rashid Al Dhaheri (2008 – Abu Dhabi, EAU), Cristian Bertuca (2006 – Milano), Matteo De Palo (2007 – Roma), James Egozi (2007 – Hollywood, USA), Riccardo Ianniello (2007 – Marino RM) e Nicola Lacorte (2007 – Pisa). Sono stati messi alla prova con un programma completo, partito dalle prove psico-fisiche ad opera di Formula Medicine, altro partner storico, completate dalla teoria e soprattutto da tre giornate in pista.

Mercoledì è stata la volta dei test sulle Renault Clio Cup portate nel circuito romano grazie alla collaborazione con Fast Lane Promotion, gestite da Progetto E20. Un’esperienza insolita per gli allievi che hanno avuto la possibilità di misurarsi con un mezzo mai provato prima, un’alternativa per aggiungere pratica ed informazioni utili nel loro percorso di crescita sportiva. Infine le ultime due giornate, le più attese, incentrate sulla guida delle Formula 4 sulle quali hanno potuto effettuare oltre 400 chilometri di test, dalle simulazioni di qualifica a quelle di gara. Le nuove Tatuus T-421, qui gestite da Iron Lynx e gommate Pirelli, sono il principale oggetto dei desideri dei sei piloti per la prossima stagione, principalmente indirizzati verso la massima serie nazionale Italian F.4 Championship 2023.

“Sono state giornate fantastiche – racconta il vincitore Nicola Lacorte – che porterò nei miei ricordi per sempre. Ho avuto modo di conoscere questa realtà della Scuola Federale, che funziona un po' come una grande famiglia. Credo di aver imparato molto grazie a tutte le persone che sono qui. Sono orgoglioso di essere stato nominato come il migliore tra i sei piloti invitati, sono davvero emozionato”.

Tra i partecipanti si è guadagnato un applauso e un trofeo speciale anche Cristian Bertuca, vincitore del 3° Premio “Gero” Cristiano del Balzo. Si tratta del riconoscimento intitolato alla memoria dello storico Direttore della Scuola Federale, assegnato dalla commissione interna al ragazzo che ha mostrato maggior passione e un margine di miglioramento rispetto agli altri all’interno dello stage: “ricevere questo premio è un onore per me – racconta Bertuca a margine - perché in questi giorni ho capito il valore simbolico che ha. È stata un’esperienza bellissima e ora non vedo l’ora di proseguire il cammino iniziato qui”.

Questo Supercorso, altro evento firmato Cetilar grazie alla rinnovata partnership con Pharmanutra, partner medico ufficiale della Scuola Federale, rappresenta appunto un momento formativo straordinario per i partecipanti. Hanno avuto il vantaggio di confrontarsi per quattro giorni con lo staff di professionisti del motorsport capitanato dal Direttore della Scuola Federale Raffaele Giammaria, coadiuvato dal Supervisore Giancarlo Minardi, già Presidente della Commissione Velocità in Circuito di ACI Sport e Commissione Monoposto della FIA. Gli Istruttori Federali Niki Cadei, Gabriele Lancieri, Renato Leporelli, Rino Mastronardi, Sandro Montani, Luca Persiani e Christian Pescatori hanno potuto affiancare costantemente i piloti anche grazie al nuovo strumento dell’on board camera in diretta su ognuna delle sei vetture di Formula 4, impegnate contemporaneamente sul tracciato, sempre connessi per suggerire dritte e correttivi. Un elemento ad opera di FG91 Fastream inserito grazie alla collaborazione con Iron Lynx. Sempre presenti a completare lo staff gli specialisti del settore Ricerca e Formazione Glenda Cappello e Lucio Tonello.

La stagione della Scuola Federale non termina qui, perché il 5 e 6 dicembre è in programma a Franciacorta la fase finale del 4° Stage Karting ACI Sport, attività preliminare proprio del Supercorso, riservata ai giovani piloti che hanno ancora qualche stagione da spendere nel karting. Sempre in partnership con Cetilar, che in quel caso metterà in palio un importante montepremi in forma di borsa di studio sportiva. L’ultima edizione è stata infatti vinta da Riccardo Ianniello, uno dei sei allievi presenti a Vallelunga.

La Grande Corsa: la carica dei 101



Riva presso Chieri, 25 novembre 2022 – Si sono da poco concluse le operazioni delle verifiche dell'edizione 2022 de La Grande Corsa che domani deciderà le sorti di diverse Serie.
Tre gli equipaggi iscritti al rally, che non si sono presentati: i numeri 16, 22 e 50 mentre nella regolarità sport si conta la defezione del 305 e nella gara a media degli equipaggi 415 e 423.

Oltre a decretare i vincitori nelle varie categorie del Trofeo di Zona del Nord Ovest, la Prima della Serie ACI Sport, La Grande Corsa andrà a completare il podio assoluto del Trofeo A112 Abarth assegnando le posizioni d'onore. Sarà inoltre a proclamare i vincitori del Memory Fornaca e della Michelin Historic Rally Cup che per un insieme di fattori vedono due equipaggi, gli stessi, a giocarsi il tutto per tutto: Luca Delle Coste su Fiat Ritmo 75 Gruppo 2 e Luca Prina Mello con la BMW 2002 Tii.
Anche nelle due gare di regolarità sono in palio altrettanti titoli, dal Tricolore per la “media”, alla North West Regularity Cup che vedrà l'epilogo della prima edizione.

Lo start della prima vettura da Piazza della Parrocchia è in programma alle 8 e con le vetture che andranno ad affrontare la prima prova, la lunga “Moncucco” di 13,200 chilometri, seguita dalla “Moransengo” di 8,980 e dalla “Verrua Savoia” che ne misura 7,460. Dopo la ripetizione delle stesse, per il settimo ed ultimo tratto cronometrato si percorrerà la “Moncucco” ridotta a 8,060 chilometri per un totale di 67,340 sui 259,420 totali.

Due i parchi assistenza e i riordini a Riva presso Chieri e due le Zone remote di assistenza dopo la prova di Moransengo. L’arrivo della prima vettura è previsto alle 16.35 con la cerimonia delle premiazioni sul palco d’arrivo. L'ordine di partenza prevede le vetture del rally, seguite dalle A112 Abarth, regolarità sport e infine, regolarità a media.

credits: G&P Foto

Motor Bike Expo si prepara all'anniversario



Dal 27 al 29 gennaio 2023 a Veronafiere torna l'appuntamento per gli appassionati delle moto. La fiera più importante al mondo dedicata alla personalizzazione della moto prepara ogni dettaglio per tornare a stupire il grande pubblico internazionale, che finalmente può tornare in modo più agevole a frequentare i padiglioni dello show dedicato ai motociclisti, soprattutto dall'estero.

Largo spazio alla Personalizzazione in tutte le sue forme e al Lifestyle, oltre ai settori cardini come il Racing, con i team, i piloti, i circuiti, gli organizzatori delle giornate in pista; il Fuoristrada con le iniziative di Adventouring, il mondo del Turismo con enti e operatori del settore. Non mancheranno le novità sul fronte Elettrico e la promozione di un utilizzo della moto in sicurezza.

MBE rappresenta l'occasione per l'intero comparto moto di incontrare gli utilizzatori finali, in attesa di conoscere novità e di testare componentistica, abbigliamento, accessori e servizi. Una vetrina dinamica sempre più attesa dal motociclista.

Massiccia la presenza delle maggiori Case motociclistiche con la gamma di serie ed i progetti speciali, oltre ad artisti, preparatori, officine e personaggi di spicco pronti ad incontrare i visitatori di Motor Bike Expo.

Arricchiscono l'esposizione le attività nelle 5 aree esterne con show, esibizioni, stuntman, demo ride, drifting e tante emozioni da vivere.

Moltissime saranno le presentazioni di moto speciali, che garantiscono a MBE, la nomina di vetrina mondiale per la personalizzazione della moto. Tra gli espositori ci saranno presenze estere provenienti da tutto il pianeta, sia per il comparto "stock", che per i pezzi unici che giungeranno a Verona da oltreoceano, da tutta Europa, dall'Asia e dal Medio Oriente.

A confermare l'importanza dell'evento, per l'edizione 2023, si aggiungono alla lista dei

"main partner" i brand Liqui Moly e Pago Light.

Insomma, ce n'è per tutti i gusti. Proprio come recita lo slogan dell'evento: "Se la moto è la tua passione, Motor Bike Expo è la tua casa. Qualsiasi sia il tuo stile."


PROMO BIGLIETTI SCONTO 25%

Sono disponibili da oggi i biglietti per Motor Bike Expo 2023, per il lancio il ticket d'ingresso sarà in vendita ad un prezzo speciale: 15€ (+ diritti di prevendita) fino a domenica 27 novembre 2022. Il costo alle casse, invece, sarà di 20€.


Foto Davide Stori 

NATALE BONESCHI E LA PANDA IN RAID NEL DESERTO.



di Luciano Passoni 


Un mezzo che ormai è un'icona della produzione automobilistica non solo italiana. Una location ed un ambiente che appare inconsueto per l'uso di una utilitaria. Ma la fantasia non pone mai limiti al desiderio di avventura e di competizione che alberga in ogni appassionato; così nasce una gara monomarca, anzi mono modello, tra le più originali nel panorama dello sport automobilistico internazionale: PANDARAID 2022. Questa quarta edizione ha visto al via un equipaggio composto da Gabriele Seno con Natale Boneschi quale copilota, che aggiunge questa esperienza alle tante compiute su questo tipo di competizioni, dalla più famosa Dakar agli altri raid perlopiù nordafricani. Un ruolo che vede inoltre quest'ultimo preparatore e meccanico della vettura, quanto mai importante viste le difficoltà del percorso. L'odierna edizione prevedeva un tracciato sulle piste tradizionali del Marocco, in una rotta che ha portato i concorrenti, proveniente da tutta Europa, ad attraversare il paese da nord a sud, e da est a ovest, dal porto di Nador alla Città Imperiale di Marrakech, per circa 2000km. Composto da sei tappe, ha previsto più chilometri di pista rispetto a qualsiasi edizione precedente. Un itinerario che ha richiesto una navigazione più precisa e un ottimo coordinamento tra i membri del team, che hanno dovuto fare un esercizio di resistenza e abilità per completare l'intera gara.  La classifica, compromessa da un inconveniente meccanico negli ultimi giorni, li vede al 77esimo posto su oltre 150 concorrenti della categoria 4x4 (altrettanti nella 4x2). Un dato soddisfacente ma puramente statistico se pensiamo al tipo di gara, dove importante, più che partecipare, è arrivare!!!




F4 | Badoer in evidenza nei test di Misano



Brando Badoer di Van Amersfoort Racing è stato il più veloce nei test di Formula 4 organizzati da Kateyama all'Autodromo Marco Simoncelli di Misano.

Nella due giorni di prove, in evidenza alle spalle di Badoer nella lista dei migliori crono sono Zachary David di US Racing e Alfio Spina del Team BVM.

Nel primo giorno di test, il più veloce è stato James Wharton di Prema Racing davanti al compagno di team Tukka Taponen, a David ed a Alfio Spina di BVM.

Brando Badoer ha fatto segnare il giro più veloce della sessione di test di Formula 4 giovedì mattina con 1'35.388. Nel pomeriggio il più rapido è stato Zachary David.


Foto Claudio Pezzoli-New Reporter Press

giovedì 24 novembre 2022

Winter Marathon 2023: il percorso della 35ª edizione



Tra poco meno di due mesi la Winter Marathon prenderà il via, per la sua 35ª volta consecutiva, da Madonna di Campiglio.

Gli ultimi giorni sono serviti agli organizzatori per mettere a punto i dettagli del nuovo percorso di gara che sarà nuovamente proposto su 2 tappe. Quella in programma dal 19 al 22 gennaio sarà l'edizione con il maggior numero di rilevamenti in assoluto; oltre infatti alle 65 prove cronometrate (di cui 16 nella prima tappa di giovedì 19 e le restanti 49 nel "tappone" di venerdì 20) cresceranno a 8 le prove di media con un totale di ben 28 rilevamenti segreti misurati tramite il preciso e affidabile sistema di tracking GPS di BE Traced.


Il tracciato, che si snoderà come sempre lungo le più affascinanti zone del Trentino-Alto Adige, misurerà 480 chilometri per un totale di 15 ore di guida e con il valico di 14 impegnativi passi dolomitici.


Dopo le operazioni di accredito e verifiche previste al Savoia Palace Hotel giovedì 19 dalle 11.00 alle 17.00, la gara prenderà il via alle 19.00 dalla centrale Piazza Righi con le vetture impegnate in un percorso di 120 km che li condurrà fino al controllo timbro in Piazza XXVII Settembre a Ponte di Legno (apprezzato passaggio introdotto nella scorsa edizione) con due serie di nuove prove fra cui quelle previste all'interno della spettacolare Pista Ghiaccio Val di Sole sul Passo Tonale. Dopo la cena servita al Ristorante La Baracca e la ripetizione delle stesse prove effettuate in senso inverso, le vetture rientreranno a Campiglio a partire dalle 23.30.

 

Venerdì 20, dalle 13.30, la partenza della seconda e più impegnativa tappa di 360 km: la prima parte riporterà i concorrenti in Val di Sole con i passaggi a Dimaro e Fondo e il valico del Passo della Mendola fino al controllo orario del Safey Park di Vadena. La ripartenza verso Bolzano porterà gli equipaggi verso la Val Gardena con i passaggi a Fiè allo Sicliar, Castelrotto, Passo Pinei e Ortisei da cui proseguiranno fino al valico del Passo Gardena e il successivo controllo orario di Corvara. Da qui le vetture affronteranno le salite verso i Passi Campolongo e Pordoi con la disputa delle prove solitamente più impegnative e selettive ai fini della classifica. Dopo la discesa a Canazei e il transito in Val di Fassa i concorrenti saliranno nuovamente verso i Passi Costalunga e Nigra prima della discesa verso Tires e il rientro a Bolzano dalle 21.00 per la cena prevista al Four Points by Sheraton all'interno del moderno complesso fieristico FieraMesse.

 

L'ultima parte di gara dopo la sosta prevede il ritorno, dopo alcuni anni dall'ultima volta, sul Passo Palade dove saranno predisposte le ultime prove cronometrate e successivamente il rientro attraverso la Val di Non e la Val di Sole verso il controllo orario finale di Folgarida in attesa del rientro della prima auto in Piazza Righi a Campiglio previsto alle 24.50. 

 

Si riprenderà sabato 21 alle ore 13.15 sul lago ghiacciato di Campiglio con lo svolgimento dei due classici trofei-spettacolo fuori classifica prima delle premiazioni finali.

 

Sono già numerose le iscrizioni ricevute sinora, ma ci sarà tempo fino alla mezzanotte di domenica 18 dicembre per potersi iscrivere alla 35ª edizione.