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giovedì 20 novembre 2025

Riviera Formula 1: dopo 45 anni debutta in pista il sogno dí Alberto Colombo

 

Testo e Immagini di ©Massimo Campi

Correre in Formula 1 con una propria monoposto costruita in Brianza, era il sogno di Alberto Colombo, ma tante cose non avevano funzionato, ora è diventato una realtà. La Riviera Formula 1 era considerata una monoposto fantasma, un progetto nato sulla carta, qualche pezzo realizzato - per l’esattezza la scocca - poi tutto è sparito, inghiottito dal tempo e da una serie di eventi che hanno impedito la realizzazione del sogno di Alberto Colombo. 


Il “capellone di Varedo” ci aveva creduto, ma quel sogno aveva imboccato la strada sbagliata ed era rimasto tale fino ai giorni nostri. Sono trascorsi 45 anni e finalmente quel sogno è diventato realtà. 

La Riviera, l’auto considerata solo un fantasma, ora gira in pista anche se Alberto può solo ammirare la sua monoposto dall’alto dei cieli. Di quella avventura nata in Brianza sono stati ritrovati pezzi e progetti ed è stata portata a termine da un gruppo di amici nella memoria dell’ex patron. 

Sulla Riviera di Formula ci doveva correre Alberto Colombo nel 1980, ma il progetto è naufragato ancor prima di iniziare. Il nome “Riviera F1-70” già identifica la monoposto, ma non si riferisce alla riva del mare o di un fiume, bensì alla società che gestiva lo sponsor del progetto. 

Marco Fumagalli, pilota gentleman vincitore tra l’altro di una Le Mans Classic, e Massimo Pollini, uno dei più rinomati tecnici mondiali nel restauro di monoposto, hanno ritrovato quel che era rimasto di quella avventura. Ci hanno voluto credere e quella monoposto fantasma ora esiste, come spiega Marco.


“L’ingegnere Giorgio Valentini era l’autore del progetto che era stato finanziato dallo sponsor Le Coq Sportif tramite l’importatore italiano Riviera Spa, una società formata da quattro personaggi che volevano anche portare il pilota e team manager in Formula 1. Alberto Colombo, ex Campione Italiano di Formula 3, era uno dei piloti privati più competitivi nel panorama della Formula 2 ed aveva già tentato la strada della categoria superiore con la ATS e la Merzario, senza però riuscire a prendere il via nella gare visto la scarsità di mezzi.” 

Il pilota di Varedo, dopo questi tentativi fallimentari, era ritornato a correre in Formula con una March/BMW gestita dalla San Remo Racing, la squadra da lui fondata e diretta, ma la voglia di correre in Formula 1 non era passata.

Alberto Colombo aveva acquistato del materiale da Willi Kauhsen che a sua volta aveva tentato l’avventura con la sua squadra nel 1979. In quella fornitura era compreso anche il motore, le foto della Riviera apparse sui giornali dell’epoca riguardavano una specie di manichino realizzato con quei pezzi. Contemporaneamente era partito il progetto per la realizzazione della Riviera F1, affidato a Valentini un docente di ingegneria al Politecnico di Milano che aveva già progettato diverse monoposto. L’ingegnere disegnò una monoscocca in pannelli di lega leggera e fece realizzare il telaio alla Thompson, la società inglese che aveva già lavorato per la Ferrari e per molti piccoli costruttori britannici. La Riviera viene subito pensata come una macchina ad effetto suolo, con pance laterali che contengono i canali venturi, mentre la meccanica si basa sul motore V8 DFV Cosworth unita alla trasmissione della Hewland.


Fatto il telaio tutto si ferma in una storia che finisce nel mistero.

Colombo in alcune interviste ha parlato di problema con il telaio che pesava 20 Kg di troppo come causa della rottura con lo sponsor che giudicava la monoposto non adatta a competere nella categoria. Inoltre Bernie Ecclestone richiese una garanzia pari ad un miliardo di Lire e lo sponsor rinunciò a quell’avventura bloccando il tutto.” 

A distanza di molti anni la storia prende però un’altra piega, con alcuni elementi raccontati da un amico di Alberto Colombo ed ex socio di quella avventura.

Ufficialmente il tutto si ferma quando arriva anche la richiesta di Ecclestone e servirebbero altri soldi per una monoscocca più leggera. I racconti dell’epoca parlano di ben 600 milioni di Lire stanziati per la realizzazione del progetto, una cifra esorbitante e mai verificata per il materiale prodottoProbabilmente ci sono delle altre strade per tentare di capire questa misteriosa avventura: in quei giorni si era aperta l’opportunità di diventare sponsor della nazionale di calcio italiana che avrebbe dato una grande visibilità al marchio francese. Quello stanziamento sarebbe probabilmente servito a finanziare commercialmente l’operazione che si è conclusa con la fornitura e la sponsorizzazione della squadra che vinse il mondiale 1982 con Bearzot. Il tutto passò tramite la Riviera Spa, l’importatore italiano, che aveva bisogno di ingenti capitali per il calcio e dovette rinunciare alla Formula 1.”


Marco è il proprietario della monoposto. Il sogno è quello di correre nelle gare storiche.

“Recuperati i disegni, tramite l’amico del pilota di Varedo, abbiamo scoperto che la scocca era abbandonata nello scantinato di una ditta in alta Brianza da un altro amico di Colombo. Con Massimo ci siamo entusiasmati all’idea di dare vita alla “monoposto fantasma”, così è subito partita questa avventura gestita dalla nostra struttura di restauro. Massimo Pollini si è occupato di tutta la parte tecnica coadiuvato anche da ex meccanici del Team San Remo Racing dell’epoca. Abbiamo iniziato nel mese di gennaio del 2024 verificando tutti i disegni e trasferendo il tutto in formato CAD digitale per la realizzazione dei pezzi mancanti sulle moderne macchine utensili a controllo numerico. Il vero problema è che, per la FIA, questa macchina non è mai esistita, non è mai stata omologata e di conseguenza non ha mai corso. Nelle gare storiche corre già un’altra vettura simile alla nostra: la Ferrari 312B3 Spazzaneve che non aveva mai partecipato a nessuna gara all’epoca. Ora vedremo come fare per la burocrazia necessaria e vedere finalmente in pista la Riviera F1 nel ricordo di Alberto.”

La Formula 1 che non corse mai adesso è pronta, ha girato in pista, Marco Fumagalli e Massimo Pollini hanno realizzato il sogno di Alberto Colombo e sono pronti a dare un nuovo finale a questa bella e misteriosa storia della Brianza motoristica. 

 Foto ©Massimo Campi 









 Foto ©Massimo Campi 



















 Foto ©Massimo Campi 


lunedì 3 novembre 2025

CON “RUOTE NELLA STORIA” MILANO ENTRA NELL’ATMOSFERA OLIMPICA DI “MILANO CORTINA 2026”



“Ruote nella Storia” approda a Milano. La kermesse itinerante di ACI Storico che unisce i luoghi più belli del nostro Paese al fascino di vetture che hanno scritto la storia dell’automobilismo, domenica 9 novembre fa tappa nel capoluogo lombardo. L’evento è organizzato da Automobile Club Milano e ACI Storico con la collaborazione di CONI Lombardia.

Nel 2025 il “tema” del Grand Tour è sportivo, visto che dal 6 al 22 febbraio si terranno i XXV Giochi olimpici invernali di Milano Cortina 2026.
Gli equipaggi transiteranno davanti ai grandi palcoscenici dello Sport milanese, rendendo omaggio alle strutture e alle società sportive storiche ambrosiane, con traguardo all’Autodromo Nazionale Monza.

La partenza è fissata alle ore 10:00 dalla sede di AC Milano, in Corso Venezia. 
Le vetture d’epoca attraverseranno le vie centrali di Milano. In ordine di passaggio lungo il percorso le strutture lambite da Ruote nella Storia 2025 sono: Piscina Cozzi, Arena Civica (che nel 2002 è stata intitolata alla memoria di Gianni Brera, giornalista e scrittore), Velodromo Vigorelli, Tennis Club Milano Alberto Bonacossa, Palalido, Ippodromo SNAI San Siro, Stadio Giuseppe Meazza di San Siro e Autodromo Nazionale Monza. All’interno dell’Ippodromo, che dal 1999 ospita il Cavallo di Leonardo - una delle statue equestri più grandi a livello mondiale - gli equipaggi faranno una sosta prima di ripartire per completare il percorso del Grand Tour.

Le Società sportive coinvolte sono: Circolo della Spada Mangiarotti, Atletica Riccardi, Rhinos Milano American Football, Tennis Club Milano Alberto Bonacossa, Urania Basket Milano, Powervolley Milano. 

L’arrivo all’Autodromo Nazionale Monza è previsto alle ore 12:30. All’interno del circuito brianzolo, oltre alla parata delle vetture storiche in pista, è prevista la commemorazione di Arturo Mercanti, il Direttore di Automobile Club Milano che nel 1922 coordinò l’ideazione, la progettazione e la realizzazione della pista monzese, sede storica del Gran Premio d’Italia e terzo autodromo permanente più antico al mondo, dopo quello inglese di Brooklands (del 1907, non più in uso) e quello nordamericano di Indianapolis, del 1909.

Tra le 50 vetture d’epoca iscritte, oltre ai numerosi modelli iconici dell’Alfa Romeo Giulietta, spiccano la Lancia Augusta vincitrice della Targa Florio 1937, la Triumph TR2 Long door Le Mans, la Ferrari Daytona del 1971, la Ferrari 512 TR, la Maserati 3500 GT Touring e la Ferrari 308 GTB Vetroresina.

(Comunicazione Automobile Club Milano)

sabato 1 novembre 2025

X1/9 Dallara, cinquant’anni di storia e prestazioni


La Icsunonove Dallara, l'iconica versione sportiva da pista della Fiat Bertone X1/9 ha compiuto 50 anni. Presentata nell'ottobre del 1975, realizzata da Dallara in collaborazione con la carrozzeria Bertone, la vettura si è distinta per anni nelle competizioni, dominando sia nelle gare su circuito che nelle cronoscalate, dimostrando non solo l'eccellenza del suo progetto ma anche una notevole longevità agonistica. 
Per commemorare questo importante traguardo, l'edizione 2025 del Salone Internazionale Auto d'Epoca di Bologna, svoltosi dal 23 al 26 ottobre, ha accolto un'esposizione speciale presso lo stand X1/9 curato ed organizzato dal Club X1/9 Italia, in collaborazione con Dallara srl. Tra i pezzi esposti, uno dei 12 modelli originali costruiti, di proprietà della stessa Dallara srl e parte integrante della sua prestigiosa collezione presso Varano de' Melegari, in provincia di Parma. 
Progettata dall'ingegnere Giampaolo Dallara sulla base della Fiat X1/9, la Icsunonove Dallara monta un motore che mantiene la cilindrata di 1.290cc, testata con quattro valvole per cilindro, alimentato ad iniezione Kugelfischer: potenza max di 192 cavalli a 9.700 giri al minuto; il cambio è a 5 marce ad innesti frontali con differenziale autobloccante; la vettura raggiunge i 230 Km/h. Vengono allestite nove vetture 1300cc, alle quali si aggiungeranno altre tre con cilindrata maggiorata a 1600cc sempre 16v. La vettura, rispetto al modello di serie, risulta molto alleggerita sia di meccanica che di carrozzeria (pesa oltre 200Kg in meno rispetto a quella di serie). La meccanica è caratterizzata dall'impiego di leghe leggere; le sospensioni sono ridisegnate, i freni a disco sono autoventilanti, i pneumatici sono montati su cerchi in lega scomponibili. 
La grintosa e aggressiva carrozzeria, disegnata da Marcello Gandini e realizzata da Bertone, è in fibra di vetro, con spoiler anteriore a tutta larghezza, passaruota allargati e raccordati alle fiancate, alettone posteriore a sbalzo regolabile. 
La sua presenza al Salone ha rappresentato un'occasione imperdibile per i tanti appassionati di auto e per tutti coloro che hanno potuto ammirare da vicino un pezzo importante della storia dell'automobilismo sportivo italiano. (Club X1/9 Italia)

lunedì 27 ottobre 2025

Autostoriche \ Il CIVCA ha chiuso la stagione al Misano World Circuit


Il Campionato Italiano Velocità in Circuito Auto Storiche ha calato il sipario con un ultimo, emozionante atto al Misano World Circuit, teatro dell’ACI Historic Racing Weekend che ha suggellato una stagione di grande successo.
Sei round ricchi di spettacolo hanno scandito un’annata di alto profilo, con vetture di straordinario valore tecnico e storico che hanno fatto tappa nei circuiti più prestigiosi: da Monza, sede inaugurale ad aprile, al Mugello in maggio, quindi Vallelunga a luglio, prima della ripartenza autunnale a Imola e del penultimo appuntamento a Magione, a inizio ottobre.

Anche a Misano, le Auto Storiche si sono presentate al via con griglie separate per le due divisioni. La prima a scendere in pista è stata la 2ª Divisione, che riunisce le vetture del 3° e 4° Raggruppamento, offrendo subito un confronto acceso e spettacolare.

A dominare la scena è stata la TVR Tuscan Speed 8 GT bianca di Pierluigi Veronesi e Thomas Giovannini, prima assoluta al traguardo. Per Veronesi si tratta di un debutto vincente nel mondo delle storiche, affiancato dall’esperienza di Giovannini. 
Il successo è valso il primato nel 4° Raggruppamento,davanti alla BMW 323i di Giovanni Ambroso e Denny Zardo (Club 91 Squadra Corse), con Vito Truglia e Gilles Giovannini terzi su una TVR gemella.
In quarta posizione la Ford Sierra RS Cosworth di Enrico Gerardi e Maurizio Sardellitti, seguita dall’identica vettura di Andrea Cabianca e Marco Maranelli. Sesto posto per Gabriele Crocchini con l’Alfa Romeo 33 preparata da Autotecnica Motorsport. Settima la Porsche 944 di Nicola Bravetti e Daniele Timbal, poi la Peugeot 205 GTI di Marco e Giovanni Bassi. Nona piazza per Riccardo Messa su Renault Alpine V6 Turbo, e top ten completata dalla Peugeot 205 GTI di Renato Benusiglio e Renato Gaiofatto, davanti all’Alfa Romeo Alfetta GT6 di Alessandro ed Emanuele Morteo.

Nel 3° Raggruppamento, la vittoria è andata alla Porsche 935 K3 Kremer-Racing di Massimo Ronconi e Giovanni Gulinelli, seconda assoluta al traguardo e miglior prestazione tra le vetture del Club 91 Squadra Corse. Seconda piazza per Giuseppe Sperlinga e Angelo Ferrazzano sulla Porsche 911 RSR curata da GRG Sport. Terza l’Alfa Romeo GT 1.6 di Marco Guerra e Giovanni Serio (Motor in Motion), davanti allo svedese Oscar Ortfeldt sulla spettacolare De Tomaso Pantera, già ammirata a Vallelunga con Arturio Merzario e Maurizio Micangeli al volante.
Completano la classifica Roberto Grassellini su Opel Kadett GTE del Team Bassano, Massimo Ballestri su BMW 3500 CSL, e le due BMW 635 CSI di Aurelio Gotti e Alfredo Pellegrino, seguita da quella di Mario Montanaro e Giovanni Nicola Cividini (Enro Competition).

La 1ª Divisione ha proposto una gara altrettanto combattuta, con l’ordine d’arrivo che ha ricalcato il podio del 2° Raggruppamento. Vittoria per la Porsche 911 RS 3.0 di Luciano Tarabini, che ha preceduto quella di Massimiliano Lodi. Terzo gradino del podio per Lorenzo e Fabrizio Lelli sull’Alfa Romeo GT AM.
Ai piedi del podio la Ford Capri dei fratelli Gilles e Thomas Giovannini, seguita dalla Ford Escort RS 1600 di Gisberto Corazzari e Stefano Tassi (Circolo della Biella). In sesta posizione Domiziano Giacon e Luca Rangoni sull’Alfa Romeo 2000 GTV di Tecnodom Sport, davanti a Alessio Vanni e Carlo Fabbrini della Scuderia Biondetti su vettura gemella. Ottava piazza per Marco Milla ed Emiliano Gerardi su Alfa Romeo Giulia Super, sempre per il Circolo della Biella. Nella top ten anche Alberto Zanatto e Lorenzo Pavan su Alfa Romeo 2000 GTV, e Loris Papa su Fiat 128 NP.

Nel 1° Raggruppamento, la vittoria è andata alla Jaguar E-Type di Riccardo e Raffaele Raimondi (Circolo della Biella), che hanno preceduto la Ginetta G4R di Sharon Adelman e George McDonald. Terza piazza per Daniele Cappellari e Francesco Ramacciotti sulla Morris Mini Cooper S 1275, anche loro portacolori del Circolo della Biella.
Quarta posizione per l’Alfa Romeo Giulia di Franco Mischis e Marco Guerra (Motor in Motion), davanti alla Ford GT40 di Silvio Perlino e Mario Sala, autori di una bella rimonta dopo un avvio complesso. Seguono Riccardo e Tommaso Lodi su Alfa Romeo GT Junior 1300, l’Alfa Romeo Giulietta TI Super di Sergio Sambataro, e infine Alberto Mondinelli e Donato Monterisi su Alfa Romeo Giulia Super.

Il weekend ha ospitato anche il gran finale del Campionato Italiano Velocità in Circuito Auto Classiche, alla sua prima edizione. Roberto Barin, su Porsche 996 GT3, ha replicato la vittoria di sabato, mentre la Chevrolet Corvette di Matteo Panini è stata costretta al ritiro al terzo giro.

Completavano il programma le monoposto della F3 Classic Interseries, dove Alexander Weiss ha centrato una doppietta al volante della Ralt RT3 del 1984, imponendosi sia sabato sia domenica. Stesso copione nella F2 Classic Interseries, dominata da Wolfgang Kaufmann su March 782 del 1978.
Nelle gare della Historic Grand Prix Classic Association, vittoria sabato per Michael Kuiper su Brabham BT4, e successo domenicale per Tom Waterfield su Cooper T53 F1-2-61.
Nel Lurani Trophy, infine, l’italiano Manfredo Rossi di Montelera ha conquistato Gara 1 con la Lotus 22, mentre in Gara 2 ha primeggiato lo statunitense Danny Baker su Lotus 27.

sabato 25 ottobre 2025

AL MISANO ACI HISTORIC RACING WEEKEND UN SABATO DI COLPI DI SCENA


Un cielo grigio ha contraddistinto il sabato del Misano ACI Historic Racing Weekend: il rischio pioggia era nelle preoccupazioni di team e piloti, ma per fortuna la giornata si è conclusa con tante competizioni sullo sfondo di un suggestivo crepuscolo.

Cominciando con Youngtimer Touring Cup: una effervescente gara1 ha visto grandi protagonisti le due pietre miliari Federico Borrett ed Arturo Pucciarelli. In una competizione a lungo dominata da Borrett, Pucciarelli non si è dato per vinto sino alla bandiera a scacchi, dove il sorpasso è poi sopraggiunto inesorabile sullo strenuo italoinglese; ai microfoni nel post gara comunicherà poi di avere avuto problemi ai freni e di aver condotto quasi interamente la gara in gestione per preservare la vettura in vista di domani. Competizione caratterizzata anche da una safety car a circa una decina di minuti dal termine, dovuta a Giulio Valentini in barriera nella zona del Carro; alla ripartenza battaglia a tre tra le BMW di Alessio Lilli, Andrea Fumi e Alessio Menecuccetti e da segnalare anche un bel sorpasso di Simone Barin su Matteo Panini. Il podio conclusivo vede dunque trionfare Pucciarelli, seguito da Borrett e Simone Barin.

Folle gara in casa RS Cup: il poleman Giovanni De Cuntis si è fatto sorprendere in partenza da un arrembante Leonardo Leone che, scattando dalla quarta posizione, è subito balzato in cima prendendosi la leadership della corsa. Colpo di scena di Davide Pezza che con un bel sorpasso chiude la porta alle sue spalle e si porta al comando nonostante i reiterati tentativi di Leone di recuperare la posizione – il quale poi perderà la sua Clio in testacoda riuscendo però a rimettersi in carreggiata. Ottimo sorpasso di Andrea Bonifazi su Manuel Stefani nella seconda metà di gara, anche se poi a quest’ultimo sarà infiltta una penalità di 5secondi che di fatto gli farà perdere la seconda posizione. Esito finale è dunque vittoria per Davide Pezza, argento per Andrea Bonifazi e bronzo per Leonardo Leone.

Chiude questa lunga giornata Coppa Italia Turismo con una partenza che ha letteralmente decimato i partecipanti, lasciando out grandi protagonisti quali Gurrieri, Kaya ed Orioli. Ottimo spunto da parte di Maia Meneghin che scattando dall’ultima piazza, si porta in quinta posizione a pochi minuti dallo spegnimento dei semafori. Prima parte di gara sancita da una lunga safety car al termine della quale non sono mancati duelli, specialmente tra Sergio Galbusera, Tommaso Toldo e Gabriele Giorgi. La penalità inflitta a Koray Kamiloglu non gli ha però impedito di andare a conquistare la leadership e la vittoria: chiudono secondo e terzo alle spalle del turco Gabriele Giorgi e Tommaso Toldo.

Si conclude così un lungo sabato di motori: appuntamento a domani per scoprire chi saranno i campioni 2025. (Silvia Napoletano / Ufficio Stampa PNK Motorsport)

Ph Claudio Signori>riproduzione riservata 






giovedì 23 ottobre 2025

Tutti i vincitori del Campionato Italiano Rally Auto Storiche 2025


Con il 40° Sanremo Rally Storico si è conclusa l’edizione 2025 del Campionato Italiano Rally Auto Storiche. I titolo tricolori, in 3 dei 4 raggruppamenti, erano già assegnati dopo il XXXVII Rally Elba Storico con Matteo Musti e Claudio Biglieri campioni nel II Raggruppamento, Riccardo Bianco vincitore nel III e Matteo Luise, navigato da Melissa Ferro, primo tra i partecipanti al IV.
Nell’ultima tappa della competizione è stato assegnato anche l’ultimo titolo, quello di I Raggruppamento: pur senza partecipare alla gara, Giuliano Palmieri e Lucia Zambiasi si sono laureati campioni.


I RAGGRUPPAMENTO | 1. Palmieri-Zambiasi 87pt; 2. Parisi-D’Angelo 85pt; 3. Perricone-Salomone Dorrangà e Salin-Protta 40pt.

II RAGGRUPPAMENTO | 1. Musti-Biglieri 174pt; 2. Pasetto-Romano 146pt; 3. Gecchele-Dai Fiori 64pt.

III RAGGRUPPAMENTO | 1. Bianco 127pt; 2. Giudicelli-Paolini 85pt; 3. Nerobutto-Zanchetta 73pt.

IV RAGGRUPPAMENTO | 1. Luise-Ferro 144,5pt; 2. Mariotti-Tricoli 98,5pt; 3. Pedro-Baldaccini 86pt.

CONDUTTORI ASSOLUTO | 1. Musti 174pt; 2. Pasetto 146pt; 3. Luise 144,5pt.

AUTO CLASSICHE | 1. Franchini 56pt: 2. Mosso 20pt; 3. Avandero 18pt.

COPPA CONDUTTORI OVER 60 | 1. Pasetto 146pt; 2. Bianco 127pt; 3. Palmieri 87.

COPPA CONDUTTORI UNDER 40 | 1. Foppiani 83pt; 2. Sbalchiero 73pt; 3. Gecchele 64pt.

COPPA NAZIONALE NAVIGATORI | 1. Ferro 144,5pt; 2. Biglieri 129pt; 3. Zambiasi 122pt.

TROFEO CONDUTTRICI | 1. Gecchele 64pt; 2. Meggiarin 16pt; 3. Soave 13pt.

TROFEO NAZIONALE SCUDERIE | 1. Team Bassano 135pt; 2. Rally&Co 73pt; 3. Pro Energy Motorsport 68pt.

CLASSE 1 U >1600 | 1. Palmieri 87pt; 2. Parisi 85pt; 3. Perricone 40pt.
CLASSE 2 TC 2 2000 | 1. Olivieri 47pt.
CLASSE 2 GTS 4 2000 | 1. Gecchele 64pt; 2. Romano 59pt; 3. Mannino 3,5pt.
CLASSE 2 GTS 4 >2000 | 1. Musti 174pt; 2. Pasetto 146pt; 3. Tricomi 62pt.
CLASSE 3 TC 2 1150 | 1. Sbalchiero 73pt; 2. Lorenzi 37pt; 3. Meggiarin 16pt.
CLASSE 3 TC 2 1600 | 1. Giudicelli 85pt; 2. Goeckel 10,5pt.
CLASSE 3 TC 2 2000 | 1. Sulsente 58pt; 2. Baghin 26pt; 3. Questi 20pt.
CLASSE 3 GTS 4 2000 | 1. Porta 28pt; 2. Volpato 20pt.
CLASSE 3 GTS 4 >2000 | 1. Bianco 127pt; 2. Nerobutto 73pt; 3. Lo Presti 69pt.
CLASSE 4 J1 N >1600 | 1. Di Bernardo 11pt.
CLASSE 4 J1 A 1600 | 1. Perrone 29pt.
CLASSE 4 J1 A 2000 | 1. Brigliadori 22pt.
CLASSE 4 J2 N 2000 | 1. Lozza 13pt.
CLASSE 4 J2 N >2500 | 1. Collura 33pt.
CLASSE 4 J2 A 1300 | 1. Galullo 40pt; 2. Simoni 32pt; 3. Pessot 3,5pt.
CLASSE 4 J2 A 1600 | 1. Bottazzi 56pt.
CLASSE 4 J2 A 2000 | 1. Luise 142,5pt; 2. Gasperetti 58,5pt; 3. Ospedale 58pt.
CLASSE 4 J2 A 2500 | 1. Prina Mello 23pt; 2. Janger 4pt.
CLASSE 4 J2 A >2500 | 1. Mariotti 98,5pt; 2. Pedro 86pt; 3. Costenaro 85pt.

GRUPPO 3 TC 2 1150 | 1. Sbalchiero 73pt; 2. Lorenzi 37pt; 3. Meggiarin 16pt.
GRUPPO 3 TC 2 1600 | 1. Giudicelli 85pt; 2. Goeckel 10,5pt.
GRUPPO 3 TC 2 2000 | 1. Sulsente 58pt; 2. Baghin 26pt; 3. Questi 20pt.
GRUPPO 2 TC 2 2000 | 1. Olivieri 47pt.
GRUPPO 3 TC 2 >2000 | 1. Pasetto 14pt.
GRUPPO 2 GTS 4 2000 | 1. Gecchele 64pt; 2. Romano 59pt; 3. Mannino 3,5pt.
GRUPPO 3 GTS 4 >2000 | 1. Bianco 127pt; 2. Nerobutto 73pt; 3. Lo Presti 69pt.
GRUPPO 2 GTS 4 >2000 | 1. Musti 174pt; 2. Pasetto 146pt; 3. Tricomi 62pt.
GRUPPO 4 J1 N >1600 | 1. Di Bernardo 11pt.
GRUPPO 4 J2 N 2000 | 1. Lozza 13pt.
GRUPPO 4 J2 N >2500 | 1. Collura 33pt.
GRUPPO 4 J2 A 1300 | 1. Galullo 40pt; 2. Simoni 32pt; 3. Pessot 3,5pt.
GRUPPO 4 J2 A 1600 | 1. Bottazzi 56pt.
GRUPPO 4 J2 A 2000 | 1. Luise 142,5pt; 2. Gasperetti 58,5pt; 3. Ospedale 58pt.
GRUPPO 4 J2 A 2500 | 1. Prina Mello 23pt; 2. Janger 4pt.
GRUPPO 4 J2 A >2500 | 1. Mariotti 98,5pt; 2. Pedro 86pt; 3. Costenaro 85pt.

martedì 21 ottobre 2025

ACI Historic Racing Weekend: auto storiche protagoniste al Misano Circuit


Tutto è pronto per il Misano ACI Historic Racing Weekend, un autentico spettacolo d’epoca pronto a scendere in pista sulla Riviera Romagnola dal 24 al 26 ottobre. Si tratta dell’ultimo appuntamento stagionale per i quattro Raggruppamenti del CIVCA, dopo cinque gare: il sesto e conclusivo round assegnerà definitivamente tutti i titoli e le classi rimaste ancora in sospeso.

Nel 1° Raggruppamento la matematica ha già parlato: alla vigilia dell’ultimo round, i campioni sono Marco Guerra e Franco Mischis, che con gli eccezionali risultati ottenuti e una straordinaria costanza di rendimento possono festeggiare il tricolore con la loro Alfa Romeo. Nulla da fare per la concorrenza: i più vicini in classifica, Massimo Pucci su Mini Marcos 1300 GT e Giovanni Putelli su Lotus Elan, hanno a loro volta conquistato le rispettive vittorie di classe (G1 GTS 1600 per Putelli e GR GTP 1300 per Pucci).

Vittoria già aritmeticamente conquistata, per un solo punto, anche nel 2° Raggruppamento, dove il duo padre e figlio Domiziano e Steven Giacon si laurea campione con l’Alfa Romeo GTV 2000. Resta invece aperta la battaglia per il titolo di vicecampione, con margini minimi e ancora diversi piloti matematicamente in corsa. Attualmente secondi nell’assoluta sono Fabrizio e Lorenzo Lelli su Alfa Romeo GTAm, con un solo punto di vantaggio sul campione uscente Massimiliano Lodi su Porsche 911 3.0.

Scudetto già da applicare sulla Porsche di Giovanni Gulinelli e Massimo Ronconi, tornati al successo nel 3° Raggruppamento. Restano però da definire e finalizzare le classifiche nella maggioranza delle classi, dove non mancherà la lotta in uno spettacolo di alto livello.

Tutto da decidere invece nel 4° Raggruppamento, dove la classifica assoluta vede al comando la TVR Tuscan Speed 8 GT di Gilles Giovannini e Vito Truglia, con un solo punto di vantaggio sulla BMW 323I di Giovanni Ambroso e Denny Zardo. Terza, a soli due punti dai leader, l’Alpine Renault V6 Turbo di Riccardo Messa. La matematica lascia ancora aperti diversi scenari, con molti piloti pronti a giocarsi il tutto per tutto nella rimonta per la conquista del titolo nell’ultimo round stagionale.

Sarà dunque un gran finale ricco di spettacolo e colpi di scena, con due gare da 60 minuti pronte a decretare i campioni 2025. Come da format adottato quest’anno, nel Misano Historic ACI Racing Weekend le vetture saranno suddivise in due divisioni: la 1ª Divisione comprenderà le auto del 1° e 2° Raggruppamento, mentre la 2ª Divisione quelle del 3° e 4° Raggruppamento.

La 2ª Divisione sarà la prima a scendere in pista domenica 26 ottobre alle ore 14:00, seguita dalla 1ª Divisione alle 15:20. Entrambe le gare saranno trasmesse in diretta streaming sul canale Facebook di ACI Sport e in differita televisiva su ACI Sport TV (canale Sky 228, Tivùsat 52 e live.acisport.tv) lunedì 27 ottobre a partire dalle ore 20:00.

Il weekend romagnolo sarà a tutti gli effetti una festa del motorismo sportivo d’epoca. In pista ci sarà anche l’ultimo appuntamento del Campionato Italiano Velocità in Circuito Auto Classiche, pronto ad assegnare il titolo tricolore con una doppia gara: Gara 1 sabato e Gara 2 domenica.

A completare il programma, lo spettacolo delle serie monoposto estere, giunte in Italia per sfidarsi a Misano: le F2 Classic, le F3 Classic, le Formula Junior del Lurani Trophy e le vetture storiche dell’Historic Grand Prix Cars Association, tutte impegnate in doppia gara tra sabato e domenica.

domenica 19 ottobre 2025

La vittoria di “Pedro”-Baldaccini a Sanremo chiude la stagione del CIR Auto Storiche


Il Sanremo Rally Storico ha scritto l’epilogo del Campionato Italiano Rally Auto Storiche con la quinta meraviglia firmata da “Pedro”, in coppia con Emanuele Baldaccini a bordo di Subaru Legacy. Un rally avvincente che ha confermato l’affinità del pilota bresciano con gli asfalti della gara organizzata dall’AC Ponente Ligure, sui quali è stato protagonista di una rimonta clamorosa completata sull’ultima delle undici prove speciali nel testa a testa con Lucio Da Zanche e Daniele De Luis, su Porsche 911, secondi al traguardo per 4.8’’. La spallata decisiva è arrivata sulla più lunga “Aurigo-Rezzo”, prova di 18,3 km che si è confermata risolutiva quando “Pedro” ha rifilato 16.5’’ all’avversario e ha completato così il quinto avvicendamento tra i due, dopo sorpassi e controsorpassi al vertice della classifica assoluta sin dai primi crono del rally.

Eppure Da Zanche sembrava aver indirizzato le sorti della gara dalla sua parte quando all’inizio dell’ultima giornata, a tre prove dalla fine, aveva ripreso il comando con due scratch consecutivi. Quindi la reazione finale del driver sulla quattro ruote motrici preparata da Balletti, sfruttata al meglio sulle discese di Rezzo dove ha siglato il suo settimo miglior crono in undici prove disputate per conquistare la sua prima vittoria stagionale nel CIR Auto Storiche. A completare il podio interamente composto da vetture del 4° Raggruppamento ci hanno pensato Matteo Luise e Melissa Ferro, staccati a 2’51 dalla vetta. Arrivato a Sanremo già con il titolo di categoria acquisito, il Campione di Adria ha portato a termine un rally senza sbavature all’esordio sulla BMW M3, vettura completamente diversa rispetto alla Ritmo con cui ha vinto il campionato, qui in una gara preparativa anche in funzione della stagione 2026.
Ai piedi del podio da sottolineare la prestazione del più giovane equipaggio in gara, con al volante il ventitreenne di Mondovì Mattia Perosino che insieme ad Alessia Binello ha dovuto affrontare quattro prove della prima giornata senza idroguida, per una noia alla sua Renault Clio 16S preparata nell’officina di famiglia. Ma è riuscito comunque a restare in scia dei migliori e completare la gara al quarto posto assoluto. Anche le posizioni alle sue spalle sono occupate da equipaggi sulle vetture di 4° Raggruppamento, dai tedeschi Tischner-Joachim su BMW M3, al livornese Riccardo Mariotti e Giuseppe Tricoli sesti sulla Ford Sierra Cosworth preparata da Terrosi, quindi il pilota di casa Maurizio Pagella con Roberto Brea sulla Porsche 911 della Pentacar.

In ottava posizione generale, ha centrato la vittoria nel 3° Raggruppamento l’equipaggio transalpino formato da Christian Salmon e Claudy Burlot su Opel Ascona. La vittoria nel 2° Raggruppamento è andata invece ad Alessandro Olivieri e Marianna Ambrogi, su Ford Escort RS2000. Mentre nel “primo” ha chiuso la stagione tricolore con la soddisfazione della vittoria in gara il recordman di presenze nel Sanremo Storico, il torinese Antonio Parisi sempre in coppia con Giuseppe D’Angelo su altra Porsche 911.

Il Sanremo Rally Storico ha offerto anche l’ultimo verdetto per il Campionato Italiano Rally Auto Storiche rimasto in bilico, ancora prima del palco partenza. Il titolo di 1° Raggruppamento infatti è andato al modenese Giuliano Palmieri e Lucia Zambiasi, vincitori aritmeticamente del tricolore anche senza prendere parte all’ultima gara delle otto in calendario.

CLASSIFICA FINALE SANREMO RALLY STORICO TOP 10: 1. 'PEDRO'-BALDACCINI (Subaru Legacy 4Wd Turbo) in 1:31'15.4; 2. DA ZANCHE-DE LUIS (Porsche 911 Scrs) a 4.8; 3. LUISE-FERRO (Bmw M3) a 2'51.5; 4. PEROSINO-BINELLO (Renault Clio 16S) a 4'53.4; 5. TISCHNER-JOACHIM (Bmw M3) a 5'16.5; 6. MARIOTTI-TRICOLI (Ford Sierra Rs Cosworth) a 5'27.8; 7. PAGELLA-BREA (Porsche 911 Scrs) a 10'11.0; 8. SALMON-BURLOT (Opel Ascona I2000) a 10'57.0; 9. GAMBARINO-BLUA (Fiat 131 Racing) a 11'06.6; 10. BOTTAZZI-BRUZZO (Opel Corsa Gsi) a 11'19.1;

venerdì 17 ottobre 2025

ASI ad Auto e Moto d'Epoca 2025 con il primo motore a scoppio della storia


Il mondo del collezionismo motoristico si dà appuntamento dal 23 al 26 ottobre a Bologna Fiere per una nuova edizione del salone internazionale “Auto e Moto d’Epoca”. L’Automotoclub Storico Italiano è presente occupando l’intero padiglione 25 dov’è allestito l’ormai consueto e sempre più ricco ASI Village. Insieme allo spazio istituzionale della Federazione sono presenti oltre venti Club ASI di tutta Italia per un'esposizione di veicoli storici davvero ricca e variegata.

Nello stand della Federazione, che durante l'intero weekend ospiterà talk, conferenze e presentazioni, si potrà ammirare il primo propulsore a scoppio della storia: è il Motore Barsanti e Matteucci progettato e realizzato in Toscana nel 1853. Un primato tutto italiano, riscoperto dal Club Moto d’Epoca Fiorentino Federato ASI grazie ai documenti originali conservati a Firenze presso il Museo Galileo, l'Accademia dei Georgofili e l'Osservatorio Ximeniano. Esposto per la prima volta in un salone, farà scoprire al grande pubblico una delle invenzioni che ha cambiato radicalmente il corso della storia umana.

Tema portante di “Auto e Moto d’Epoca” è il 75° anniversario della Formula 1 e ASI si inserisce nel vasto e diffuso percorso espositivo delle monoposto storiche con l’Alfa Romeo 184T che prese parte al Mondiale 1984 nell’inconfondibile livrea Benetton. Con il telaio numero 3, era stata affidata al pilota americano Eddie Cheever, affiancato in squadra da Riccardo Patrese, e come migliore risultato ottenne il quarto posto al Gran Premio del Brasile. La 184T ha il telaio in fibra di carbonio e monta un motore sovralimentato otto cilindri a V di 90° che sviluppa 670 cavalli.

Altra icona italiana delle competizioni che si potrà ammirare nello stand ASI è la Lancia Delta S4 Gruppo B che debuttò nel mondiale rally 1985 celebrando quindi il 40° di quella vincente apparizione avvenuta in Inghilterra al RAC Rally. Vettura che a sua volta renderà omaggio al due volte campione del mondo rally Miki Biasion, ospite dell’ASI Village per ricevere il “Premio ASI per il Motorismo Storico 2025”. La cerimonia è in programma sabato 25 ottobre alle ore 12.00. Il Premio, assegnato ogni anno a quelle figure particolarmente attive per la promozione e lo sviluppo del settore, andrà anche all’Onorevole Giovanni Tombolato, attuale Vicecommissario ACI sempre sensibile e appassionato sostenitore del motorismo storico.

Tra gli appuntamenti da non perdere sul palco dell’ASI Village si segnala la consegna del prestigioso “FIVA Heritage Hall of Fame”, che avverrà giovedì 23 ottobre alle ore 14.30. La nomination presentata da ASI e accolta dalla Federazione Mondiale vuole ricordare un grande nome italiano dello stile: Flaminio Bertoni. Universalmente conosciuto come il papà delle Citroën Traction Avant, DS e 2CV, Bertoni nasce a Varese per poi trasferirsi in Francia a soli vent’anni e qui realizzare le sue opere d’arte su quattro ruote. Ritirerà il premio l’Associazione Flaminio Bertoni che cura la mostra permanente ospitata al Museo Volandia di Malpensa.

Dopo la presentazione ufficiale di ASI Circuito Tricolore 2026, prevista venerdì 24 ottobre alle 15.30, sabato 25 alle 15.00 si svolgerà la conferenza intitolata “Turismo sostenibile e veicoli storici”, durante la quale verrà illustrato l’apporto positivo del motorismo storico nella valorizzazione dei territori italiani in termini economici, culturali e ambientali. Insieme al Presidente ASI Alberto Scuro e ai referenti delle Commissioni Green e Turismo, interverranno i rappresentanti di enti come ANCI e Città dei Motori.

Un secondo spazio espositivo di ASI sarà anche all’interno del Padiglione 32 interamente dedicato alle moto. Saranno esposti i modelli più rappresentativi dell’immediato secondo dopoguerra, quelli che hanno contribuito alla ripresa economica rendendo accessibile la mobilità individuale a milioni di persone. Un tema che verrà esplorato ad ampio raggio durante l’edizione 2026 di ASI MotoShow, in programma dall’8 al 10 maggio al circuito di Varano de’ Melegari.

“Le rassegne come Auto e Moto d’Epoca – sottolinea il Presidente ASI Alberto Scuro - rimangono hub di incontro e condivisione irrinunciabili per decine di migliaia di appassionati. L’impegno e gli sforzi di ASI e dei nostri Club Federati sono ripagati da un interesse sempre più vasto e trasversale, con molti giovani che trovano nei veicoli storici nuove ispirazioni. Sono occasioni importanti per divulgare la cultura del motorismo e i valori ad esso collegati dando spazio e voce ai protagonisti. Con l’esposizione del Motore Barsanti e Matteucci riscopriamo un’invenzione italiana mai valorizzata a sufficienza, perché la vera storia del propulsore a scoppio nasce, forse non a caso, nella patria del Rinascimento”.

IL MOTORE BARSANTI E MATTEUCCI

Il motore a scoppio è un primato italiano. Siamo stati i primi nel mondo ad inventarlo e a realizzarlo. È successo a Lucca grazie a Padre Eugenio Barsanti e all’ingegnere Felice Matteucci, che nel 1853 depositarono il progetto all’Archivio dei Georgofili e all’Osservatorio Ximeniano di Firenze, completando la costruzione del prototipo presso la Fonderia Benini del capoluogo toscano.

L’idea di una sua fedele riproduzione, funzionante secondo le stesse specifiche dell’epoca, è nata nel 2022 in seno al Club Moto d’Epoca Fiorentino Federato ASI, con l’obiettivo di riaccendere i riflettori su un’invenzione rimasta nell’oblio per lungo tempo, oscurata anche dalla diffusa disinformazione che ha sempre accreditato la nascita del motore a scoppio al tedesco Nikolaus Otto, depositario del suo brevetto solo nel 1862.
Dopo due anni intensi di studi e oltre 5.000 ore di lavoro, la missione del Club Moto d’Epoca Fiorentino ha raggiunto il suo traguardo sabato 11 gennaio 2025, quando la messa in moto “ufficiale” presso il Museo Galileo di Firenze ha coronato l’impegno, gli sforzi e le risorse del gruppo di persone dedicato al progetto.
La documentazione storica è stata trovata presso l’Accademia dei Georgofili, l’Osservatorio Ximeniano, il Museo Galileo e l’Archivio di Stato. Lo studio della stessa è stato integrato da importanti informazioni derivate da ulteriori ricerche effettuate su testi, pubblicazioni e carteggi dei due inventori.
Il motore di Barsanti e Matteucci è di tipo gravi-atmosferico a tre tempi ad azione differita. Le sue fasi di funzionamento sono l’aspirazione, lo scoppio e lo scarico. Manca del tutto la fase di compressione. Una serie di valvole fa confluire aria e gas metano CH4 (all’epoca era utilizzato il cosiddetto “gas illuminante” con il 50% di idrogeno, 35% di metano, 10% di monossido di carbonio e 5% di etilene) nella camera di combustione posta alla base del singolo cilindro verticale.

Il pistone sta in posizione bassa e l’esplosione della miscela gas/aria tramite scintilla lo fa letteralmente volare verso l’alto ad un’altezza non sempre uguale. Il raffreddamento dei gas e il peso del pistone stesso favoriscono la successiva discesa verso il punto morto inferiore, in modo da poter continuare con un nuovo ciclo. Il lavoro non viene effettuato durante la fase di espansione, non controllabile in questo tipo di motori, ma durante la fase di raffreddamento e di scarico dei gas combusti.
È proprio la fase discendente che risulta essere attiva e permette, attraverso un’asta a cremagliera, di trasmettere il moto del pistone ad una ruota dentata e quindi alla puleggia del volano. Da qui la definizione “ad azione differita”.

Per far funzionare il motore è stato necessario realizzare un sistema di accensione elettrica ad hoc utilizzando un rocchetto Ruhmkorff coevo al progetto di Barsanti e Matteucci: è basato su un trasformatore a induzione composto da due spire di rame (avvolgimento primario e secondario) ed è capace di produrre scintille di notevoli dimensioni. Il diametro dell’alesaggio del pistone è di ben 150 mm e un simile elemento non si trova in nessun motore ad accensione comandata. Per questo motivo la potenza e la durata della scintilla devono essere adeguate a poter scatenare lo scoppio nella camera di combustione.
(Ufficio Stampa ASI)

Club 91 Squadra Corse / A Magione il titolo Tricolore e l'Assoluta



Il penultimo fine settimana del Campionato Italiano Velocità in Circuito Auto Storiche, quello corso all'Autodromo dell'Umbria di Magione tra Sabato e Domenica, ha consacrato nuovamente Massimo Ronconi e Giovanni Gulinelli quali campioni italiani del terzo raggruppamento, nonostante un fine settimana che li ha visti fermi al palo.
I due portacolori di Club 91 Squadra Corse, sulla Porsche 930 biturbo curata da Buratto Racing, sono stati costretti al ritiro per un problema di natura tecnica, mettendo fine ad una lunga striscia di successi ma consolandosi con la matematica certezza dell'ennesimo scudetto.

“Dopo quattro vittorie assolute nelle prime quattro gara questa volta è andata male” – racconta Ronconi – “perchè, dopo delle buone libere, alla fine delle qualifiche la Nerina ha dato un segnale di forte stanchezza. Ho deciso di partire dalla pit lane con il motorino d'avviamento ma, dopo dieci metri, mi sono ritirato. In questo modo abbiamo marcato la quinta partenza e ci siamo laureati matematicamente campioni italiani di terzo raggruppamento. Siamo felici.”

“La rottura del motore in qualifica non ci ha permesso di affrontare la gara” – aggiunge Gulinelli – “ma sono cose che succedono in questo mondo. Siamo comunque felici per aver raggiunto la certezza di essere nuovamente i campioni italiani di terzo raggruppamento. Grazie a tutti.”

Dal titolo tricolore di terzo raggruppamento al successo assoluto di Magione nel quarto, quello colto da Giovanni Ambroso e da Denny Zardo sulla BMW 323 seguita da Buratto Racing.

Un dominio il loro, con pole position e vittoria assoluta, lasciando le briciole alla concorrenza.

“A dire il vero non eravamo in tanti ma gli assenti hanno sempre torto” – racconta Ambroso – “quindi ci godiamo un bel successo assoluto a Magione, con tanto di pole position. Grazie a Buratto Racing e ad un ottimo Denny Zardo. Ci dispiace per gli amici Ronconi e Gulinelli ma, al tempo stesso, ci congratuliamo con loro per l'ennesimo titolo tricolore messo in tasca.”

“Dopo Imola la macchina è migliorata tanto” – aggiunge Zardo – “ma abbiamo ancora un piccolo problema al posteriore che la fa scivolare un po' troppo. In qualifica mi sono sentito a mio agio, portando a casa la pole position. In gara è partito Giovanni, autore di un passo costante, e nella seconda parte di gara, quando sono sceso in pista, ho dato tutto per recuperare. Una volta preso il comando ho gestito con più calma. Grazie a tutto il team, alla scuderia ed al dottore per regalarmi queste opportunità. Complimenti ai campioni italiani.”

ph credits: Claudia Cavalleri