Immagini ©Massimo Campi
L’Alfa Blue Team, per ricordare il 60esimo della presentazione di questo modello, un vero caposaldo della storia sportiva dell’Alfa Romeo, ha radunato presso la sua sede ben 10 Alfa Romeo GTA e GTA1300 junior tutte con un passato di vetture ufficiali uscite dall’Autodelta e da anni nelle mani di collezionisti amici del sodalizio milanese. L’incontro è stato dedicato anche al caro amico e Socio Pasquale Oliveri,
prematuramente scomparso l’anno scorso, che tanto si è adoperato per mantenere viva la memoria delle creazioni uscite dall’Autodelta di Settimo Milanese.
L’Alfa Romeo GTA (Gran Turismo Alleggerita) è stata il primo progetto completo di Carlo Chiti per Alfa Romeo con la Autodelta. Destinata alle gare Turismo, la GTA diventa una vettura di successo: nelle stagioni successive l’Alfa Romeo colleziona ben sette titoli nella categoria con le varie vetture su base GTA nelle cilindrate di 1,6, 1,3 e 2 litri.
Gippo Salvetti, il presidente e animatore dell’Alfa Blue Team che ha introdotto l’argomento ed i collezionisti che hanno raccontato la storia delle loro vetture.
“In questa serata aleggia un grande spirito di passione per le Alfa Romeo e per questa particolare vettura, lo spirito che ha consentito all’Alfa Blue Team di riunire ben dieci esemplari di vere GTA e non repliche o elaborazioni come spesso si trovano in molte manifestazioni. Per il nostro club significa molto avere una storia certa, consolidata e ampiamente documentata, come sono tutte queste auto. Questo evento è anche dedicato all’ingegner Pasquale Oliveri, alfista e nostro socio da diversi decenni e grande esperto del mondo Autodelta. Questa serata è nata per ricordare la Giulia GTA, tra persone appassionate e molto competenti del mondo Alfa Romeo e di questa vettura che è stato un caposaldo del motorsport e della storia dell’automobile. La GTA è stato un modello longevo che ha vinto moltissimo soprattutto in quel periodo storico”.
Quando è arrivata la GTA è subito diventata la pietra di paragone e tutti gli altri concorrenti hanno dovuto misurarsi con quel prodotto uscito dall’Autodelta.
“I ricordi di gioventù vanno alle Alfa GTA quando entravano nelle vecchie curve di Lesmo a Monza, dove passavano nettamente più veloci di tutte le altre vetture, per il sottoscritto è forse il modello simbolo e più importante dell’Alfa Romeo nel mondo delle competizioni dove è riuscita a vincere tutto quello che era possibile nelle competizioni turismo. Siamo riusciti a radunare queste dieci vetture, devo fare solo dei complimenti ai loro proprietari che le hanno sapute valorizzare e conservare per tutti questi anni”.
Proprietari appassionati con una grande conoscenza dei loro mezzi, come Luca Marietti che ha spiegato la vettura di proprietà del padre.
“Questa GTA è una delle ultime prodotte, uscita dall’Autodelta il 28 febbraio 1974 e acquistata da mio padre nel 1996. Una vettura che è stata usata, i ricordi iniziano con i raduni di quando ero ancora un bambino e tra le varie avventure c’è stata anche la Milano-Londra per autostoriche del 2012, una corsa sicuramente provante per questo tipo di auto, ma la GTA, anche in quella occasione, ha dimostrato tutto il suo valore”.
Anche il presidente Gippo Salvetti ha la sua GTA.
“E’ un modello del 1967 ed acquistata dal sottoscritto nel 1974 per 500.000 lire. È uno dei 50 esemplari con la guida a destra, era di proprietà di un sudafricano. È stata quasi subito riverniciata con la livrea che avevano le vetture preparate da Angelini, metà bianca e metà rossa. Mi ero innamorato della vetture preparate dall’officina romana, che a Monza andavano come fulmini nelle mani di Ignazio Giunti.
Tra le GTA anche quella appartenuta all’ingegner Oliveri, come racconta la moglie
“Mio marito inseguì moltissimo questa vettura, era innamorato delle auto realizzate in Autodelta e soprattutto della GTA. Apparteneva ad un proprietario che non ne comprendeva il valore storico, ma l’aveva presa come semplice usato perché aveva la carrozzeria in alluminio ed anche se la teneva all’aperto non sarebbe mai arrugginita. Non voleva venderla proprio per questo motivo, Pasquale tentò in tutti i modi di convincerlo ma non voleva cedere. Voleva una macchina da potere parcheggiare fuori, allora Pasquale trovò una Lancia, anche quella in alluminio, e fu così possibile lo scambio!”

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