lunedì 28 febbraio 2022

Da domani le iscrizioni al Gran Premio Nuvolari



Mantova, 28 febbraio 2022 – Aprono domani, 1 marzo, le iscrizioni alla 32^ edizione del Gran Premio Nuvolari, la manifestazione internazionale di regolarità per auto storiche.

Dal 15 al 18 settembre 2022 gli equipaggi affronteranno un percorso in tre tappe: 1.100 km tra le bellezze del Nord – Centro Italia, attraversando Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Veneto.

La manifestazione, ideata e organizzata dal 1991 da Mantova Corse, si svolgerà nel rispetto delle normative F.I.A, F.I.V.A. e A.C.I. Sport, con una particolare attenzione ai protocolli anti covid ministeriali e della federazione sportiva  nazionale.


Confermati gli sponsor Red Bull, Tag Heuer e Finservice, insieme al ritorno di Banca Generali, grazie ai quali il "Nuvolari" proporrà ai 300 concorrenti provenienti dai cinque continenti un'esperienza unica ed emozionante, volta a fondere il piacere del turismo più esclusivo con la competizione sportiva, alla scoperta di luoghi suggestivi e di particolare pregio.


Il percorso 2022


Il percorso del Gran Premio Nuvolari rappresenta la sintesi delle eccellenze italiane.

Si inizia con una novità: il Giovedì 15 settembre, dopo le verifiche ante gara, si svolgerà un prologo notturno, un percorso cittadino di 7,5 km tra le strade di Mantova. Sarà il saluto della Città riservato ai partecipanti stranieri provenienti da tutto il mondo.


Venerdì 16 settembre le auto storiche partiranno da Piazza Sordello, il cuore della città lombarda. Attraverseranno le suggestive strade dell'Emilia, fino ad arrivare all'Autodromo di Modena, dove si terranno il break per il pranzo e le prove cronometrate. Si continuerà poi sugli Appennini e in pista a Imola, all'interno del celebre "Autodromo Enzo e Dino Ferrari" di Formula 1, infine sulle colline romagnole verso il Mare Adriatico con arrivo a Cesenatico. La prima serata si aprirà nella suggestiva  location del Grand Hotel da Vinci. A seguire, il pernottamento a Rimini.


Sabato 17 settembre, la seconda tappa, vedrà un percorso nuovissimo: da Rimini verso Firenze, passando dal Passo La Calla, da Stia, fino al Passo della Consuma, poi la zona del Chianti, Piazza del Campo a Siena e il break a Borgo Scopeto, tra i cipressi alti e stretti delle colline senesi. Nel pomeriggio gli equipaggi percorreranno le strade aretine, con i controlli a timbro di Montevarchi, Arezzo e Pieve Santo Stefano, verso il passo di Viamaggio.

La Repubblica di San Marino accoglierà la manifestazione con l'ultimo gruppo di prove cronometrate della giornata ed il controllo a timbro in Piazza della Libertà, all'apice del Monte Titano.

L'arrivo della seconda tappa sarà a Rimini, sulla passerella di Piazza Tre Martiri. La giornata si concluderà con il tradizionale Gala Dinner in onore di Tazio Nuvolari, nella meravigliosa cornice Felliniana del Grand Hotel di Rimini.


Domenica 18 settembre gli equipaggi saranno di ritorno verso Mantova. Il percorso riserverà loro le ultime sfide, le decisive per decretare il vincitore. Partendo da Rimini, si confronteranno con le temutissime prove cronometrate di Meldola, passando poi da Faenza, ospiti della Scuderia di Formula 1 Alpha Tauri. L'arena di piazza Ariostea sarà lo splendido colpo d'occhio che Ferrara riserverà ai concorrenti provenienti da tutto il mondo. Sarà poi la volta del rientro in terra mantovana, attraverso i controlli a timbro di Bondeno e Revere. Il break per il pranzo sarà servito presso la location millenaria di Castel d'Ario, paese natale di Tazio Nuvolari, in occasione del 130° anniversario della nascita. Poi finalmente l'arrivo a Mantova, dopo 1.100 km, tra le accoglienti mura di Piazza Sordello.


Requisiti e Termini di iscrizione


Le richieste di iscrizione, sul sito www.gpnuvolari.it<http://www.gpnuvolari.it/>, potranno essere inviate dal 1° marzo fino al 31 luglio 2022. Al Gran Premio Nuvolari sono ammesse vetture fabbricate dal 1919 al 1976 munite di passaporto F.I.V.A., o fiche F.I.A. Heritage, o omologazione A.S.I., o fiche ACI Sport /ACI Storico, o certificato d'iscrizione al registro storico A.A.V.S.

Ferrari 330P4, mondiale nel 1967



> Testo di Massimo Campi  

> Foto di Raul Zacchè


La Ferrari con le ruote coperte ha vinto ben 14 titoli mondiali, tra tutte le vetture del cavallino rampante vittoriose nella categoria, una più di tutte ha lasciato il segno: la Ferrari P4 del 1967.


Nella storia della Casa di Maranello ci sono vetture che non hanno nel loro palmares tante vittorie, ma sono quelle più famose e tra queste c’è sicuramente la Ferrari 330 P4, che, nel 1967, ha segnato la sfida conclusiva con la Ford, l’atto finale di una guerra iniziata nel 1964 con la rinuncia di Enzo Ferrari a vendere la sua fabbrica al colosso di Detroit. 


Ford contro Ferrari, il colosso di Detroit contro il piccolo costruttore di Maranello, una sfida che ha fatto scrivere intere pagine di giornale e che ha tenuto viva l’attenzione degli appassionati nella metà degli anni ’60. L’atto finale di questa guerra, celebrata anche sul grande schermo, è la stagione 1967, con la Ford che vince a Le Mans ma la Ferrari riconquista il titolo mondiale battendo il colosso americano. 

Un sfida che, rivista dopo tanti anni, è finita con un pareggio dove ognuno dei due sfidanti ha ottenuto le proprie soddisfazioni. Rileggendo la storia di quella fantastica stagione c’è sicuramente una gara che rappresenta la vera vittoria delle rosse: la 24 Ore di Daytona, con le Ferrari che vincono in parata nella terra americana, praticamente in casa del nemico, una immagine che ha fatto il giro del mondo. La grande protagonista di quella stagione è la nuova Ferrari 330P4, il più bel prototipo uscito dalle officine di Maranello.



Uno smacco per gli americani,  Henry Ford dichiara guerra al piccolo costruttore italiano che conquistava le prime pagine dei quotidiani con le sue sonanti vittorie nelle gare domenicali. Sotto il marchio americano viene realizzata la Ford GT, in seguito ribattezzata GT40, proprio per conquistare quegli spazi e rivaleggiare con le rosse di Maranello. L’obbiettivo è quello di vincere la 24 Ore di Le Mans, la gara di durata per eccellenza ed il Campionato Mondiale Sport Prototipi, la serie più seguita nel panorama sportivo dell’epoca. La Ford riesce a conquistare la maratona della Sarthe nel 1965 e la rivince nei due successivi anni, sempre sconfiggendo le rosse di Maranello, ma il Campionato Mondiale lo conquista solamente nel 1966. Le grandi gare di durata, oltre alla Ford, richiamano anche la General Motors, che finanzia la costruzione della Chaparral, altra sfidante dei piccoli costruttori europei. L’arrivo dei colossi americani fa cambiare velocemente lo scenario delle competizioni: aerodinamica, motori potentissimi con cilindrate di oltre sette litri, accessori, pneumatici, e soprattutto ingenti stanziamenti finanziari, danno una improvvisa accelerazione a tutto l’ambiente sportivo.


La piccola Ferrari rimane il baluardo europeo che si difende contro i dollari e la tecnologia del nuovo mondo ed ogni corsa è una sfida che va oltre il puro aspetto sportivo. La Ford con le sue GT MkII e MkIV “con i cilindri grossi come fiaschi” – come affermava spesso Enzo Ferrari, vincono a Daytona, Sebring e Le Mans, mentre le altre vetture conquistano spesso le gare europee spaccando il mondo delle corse in due fazioni: quella pro-Ford e quella pro-Ferrari.



L’atto finale di questa sfida arriva proprio nel 1967, quando la scuderia di Maranello scende in pista con la nuova 330/P4, derivata dalla 330/P3 del 1966 che aveva dovuto soccombere allo strapotere Ford. Il grande giorno arriva alla 24 Ore di Daytona, con le rosse che sfilano in parata sotto la bandiera a scacchi, sancendo la loro superiorità nei confronti del colosso americano, una vittoria che rimarrà nella storia, sicuramente tra le più significative nel lungo palmares di Maranello. L’impresa non riesce a ripetersi a Le Mans, ma a fine anno sarà ancora la P4, con i suoi risultati, a riportare l’alloro mondiale in terra emiliana.


Il Drake, che ama le sfide, ha reagito con la sua solita grinta alle sconfitte degli ultimi anni spronando i propri uomini a realizzare la nuova vettura: “dobbiamo assolutamente batterli quelli là”, usava dire ai suoi collaboratori. Li mette sotto pressione ed alla fine ne esce la più bella vettura prototipo realizzata a Maranello. A fine anno ‘67 la casa di Maranello si può fregiare nuovamente del titolo mondiale sopravanzando le potenti vetture americane del colosso di Detroit con i motori di 7 litri. La 330 P4  è prodotta in soli quattro esemplari con i numeri di telaio 0856, 0858, 0860, e la 0846 che è una 330P3 aggiornata con le specifiche della 330p4. Presentata alla stampa nel cortile di Maranello, il 26 gennaio 1967, pochi giorni dopo ottiene la sua vittoria più clamorosa alla 24 ore di Daytona. Nel catino della Florida è la P4 di Chris Amon e Lorenzo Bandini a tagliare per prima il traguardo, ed il D.S. della Ferrari, Franco Lini, si inventa l'arrivo in parata con tre Ferrari affiancate sulla linea del traguardo: la P4 vincitrice assieme alla vettura gemella di Scarfiotti-Parkes ed alla 412 di Rodriguez-Guichet. Le immagini di quell’arrivo sono entrate nella leggenda delle corse automobilistiche.



La carrozzeria della P 4 realizzata da Piero Dongo, un artigiano modenese, è prevista sia in versione aperta che chiusa, a seconda delle piste, la sua linea sarà definita “meravigliosamente bella” un esempio di design tra i più puri della storia. Il motore posteriore centrale è il 12 V di 3.967 cc con una nuova testata a tre valvole per cilindro, disegnata da Franco Rocchi e già sperimentata con successo sulle monoposto di F.1. Al banco la potenza registrata è di 450 cv, cento in meno delle Ford avversarie, che però montano un motore di 7 litri. In compenso la Ferrari pesa 792 kg contro i 998 kg delle vetture americane. Il cambio, è ritornato ad essere di produzione Ferrari dopo la soluzione ZF usata nella 330 P3. La P4 monta i nuovi pneumatici della Firestone al posto dei Dunlop usati nella stagione ‘66.  



La 330P4,oltre la 24 ore di Daytona, conquista anche la 1000 km di Monza, sempre con Amon-Bandini. A Spa arriva solamente quinta, a Le Mans seconda dopo una rimonta di Parkes sulla Gt 40 di Foyt-Gurney. La gara decisiva dell'anno, per la P4, è la 1000 km di Brands Hatch che si corre sul tracciato inglese il 30 luglio del 1967. Sul gradino più alto del podio sale la Chaparral di Hill-Spence, ma il secondo posto della P4 di Amon-Stewarth, davanti alla Porsche di Mc Laren-Siffert, basta alla casa di Maranello per aggiudicarsi il Trofeo Internazionale Prototipi del 1967.


La Ferrari 330P4 corre nel campionato mondiale solo nella stagione ‘67. Dal 1968 entra in vigore il nuovo regolamento che impone vetture sport di 5 litri prodotte in almeno 50 esemplari. Enzo Ferrari, infuriato per il nuovo regolamento imposto dalla Federazione Internazionale, e non disponendo di una nuova vettura, deicide di non partecipare al campionato del mondo 1968. La 330P4 è andata così in pensione, ma ha lasciato un gran ricordo nei cuori ferraristi. Delle quattro vetture realizzate dalle scuderia di Maranello, due vetture vengono successivamente modificate nelle 350P con il V12 portato a 4,2 litri per correre nella serie Can Am americana con Chris Amon.












Rally/ Dipalma domina ma Spataro vince il Rally Internazionale dei Laghi



Varese – La trentesima edizione del Rally Internazionale dei Laghi ha regalato emozioni e sorprese che hanno spazzato via quelle certezze che sembravano ormai cementate dopo un giorno di gara. A vincere la corsa organizzata dall'asd Rally dei Laghi che ha aperto la CRZ, sono stati Andrea Spataro ed Alessia Muffolini a bordo di una Skoda Fabia Rally2 dell'Erreffe Rally Team. Il successo è giunto inaspettato: mattatori della due giorni varesina sono stati infatti Dipalma-"Cobra" su VW Polo ma proprio sull'ultimo tratto cronometrato la loro vettura ha accusato la rottura dell'idroguida facendo perdere 54" e soprattutto, la prima posizione finale. Increduli, Spataro e la compagna Muffolini hanno così siglato l'albo d'oro di un rally che cercavano di conquistare fin dal 2009 inanellando da allora solo podi o sfortune senza mai conseguire il successo. Si badi bene però: la prova di Spataro è stata molto veloce al punto che sono state tre le vittorie parziali di prova con tanto di nuovo record della Ps Sette Termini riuscendo ad arrivare al tempo di 6'47"8. Terza posizione per Giuseppe Freguglia e Marco Pollicino (Skoda Fabia PA Racing), sempre veloci ed affidabili sulle strade amiche nonostante un lungo periodo di assenza

"Sono contento per una vittoria che ho sempre cercato quale principale obiettivo della mia carriera - ha detto sul palco della Schiranna; onestamente sono dispiaciuto perché è giunta in un modo rocambolesco quando doveva essere meritatamente di Dipalma che reputo il più veloce pilota italiano. I rally però sono così e la sfortuna non guarda in faccia a nessuno. Io ho sbagliato stamattina rischiando di compromettere la gara e alla fine è andata bene: sono felice, incredulo, commosso…!"

Spataro, di tutti i ragazzi della Green Generation Varesina, era l'unico che ancora mancava nell'albo d'oro dei Laghi dopo i successi di Crugnola, Dipalma, Miele e De Tommaso.

Lacrime, rabbia, amaro in bocca ed ennesimo secondo posto che brucia per Giò Dipalma, autore di una prestazione gigante, autoritaria e senza sbavature insieme all'amico "Cobra": "non riuscire a vincere una gara così fa male al morale. Negli annali non resterà il nostro nome ma sappiamo di esser andati forte. Dispiace davvero anche se non ho nulla da rimproverare al team HK che è stato perfetto: i mezzi meccanici si possono rompere anche se li si cura maniacalmente."

Felice "Beppe" Freguglia (Skoda Fabia PA Racing con Marco Pollicino) che mancava nei rally dal 2019: "ho impegnato un po' a carburare ma poi ho preso un buon ritmo complice anche il feeling con queste strade che conosco bene. Ci tenevo a far bene anche perché avevo un'emozione da raccontare: tra due mesi la mia compagna Rossella mi renderà papà di un bambino!"

Se anche i lavenesi Pensotti-Broglia sono felici del loro quarto posto (Skoda SMD), soddisfatti e accolti da un tifo da stadio sono stati Andrea Crugnola e l'amico debuttante Andrea Sassi, quinti assoluti a bordo della Peugeot 106 A6/Kit sempre della SMD. Prova maiuscola per il Campione Italiano 2020 e vicecampione 2021 che tra una settimana sarà tra i protagonisti  tricolori sulle strade del Ciocco: la piccola peugeottina grigia ha fatto vedere a tutti i sorci verdi riuscendo, alla fine, a cogliere anche il successo di 2Ruote Motrici. Fiorenti-Guzzi (GIMA), Fredducci-De Rosa (FR New Motors) e Varisto-Baruffi (D'Ambra) hanno portato le loro tre Skoda Fabia tra il quinto e l'ottavo posto, proprio prima dei coniugi valcuviani Re-"Regina", bravi vincitori tra le S1600 con la Clio di Balbosca. Decimi assoluti si sono posizionati i valtellinesi Marco Gianesini e Romano Belfiore sulla sempre verde Renault Clio Williams (New Star3): il driver di Sondrio ha strappato applausi a scena aperta! Alle loro spalle sono giunti i leader della Rally4 Daldini-Rocca che si sono portati a casa il primo premio del Memorial Saredi: se per il driver ticinese, al debutto con la Peugeot 208, c'è la soddisfazione per il successo finale, per il navigatore di Cittiglio c'è anche il traguardo della centesima gara disputata.

Il valtellinese Moreno Cambiaghi e la fidanzata varesina Giulia Paganoni hanno vinto la classe R3C mentre gli svizzeri Sulmoni-Sulmoni la Wrc: tribolata la loro corsa per via di un guasto alla barra stabilizzatrice della Ford Fiesta.

Nelle altre classi, successo di N3 per i valcuviani Ciconte-Premoselli (Renault Clio Valsesia) e di N2 per Marignan-Marchesi che, aggiudicandosi tutte le prove, hanno vinto anche il Trofeo intitolato a Luca Montesano: il premio è l'iscrizione gratuita al rally. I valligiani Sanfilippo-Piffero hanno vinto la A0 su Fiat Seicento Sporting, i comaschi Libertini-Curti si sono imposti in A5 su Peugeot 205 mentre Marcodini-Mortarino sono felici e contenti per la coppa di Racing Start (RS 2.0). In RSTB 1.6 prevalgono Bugna-Gadaldi mentre Ciotti e Spiga su 106 vincono la RSTB Plus. La Rally5 è di Locarno Meloni, su Suzuki Swift.

Degli 84 partiti sono 49 i classificati finali. Tra i principali ritiri si segnalano Calabrini-Bertagnon (Skoda R5- guasto elettrico), Furci-Brovelli (Skoda R5 -turbo), Porro-Contini (Toyota N5 Motore), Maran-Maran (Clio S1600 guasto), Longhi-Stocchetti (Peugeot Rally4-incidente), De Tommaso-Zanoli (Clio W. A7-motore), Colombo-Fresolone (Clio N3-incidente), Formolli-Duico (Peugeot 106 N2-incidente), Fortunato-Fortunato (Peugeot 106 N2-semiasse).

 

Anche il rally storico, giunto alla quarta edizione (Rievocazione Storica Rally Aci Varese) ha fatto selezione: dei 12 partiti, solo sei hanno visto il traguardo finale. La vittoria è andata con pieno merito ai comaschi Enrico "Chicco" Volpato e Samuele Sordelli sulla nera Ford Escort Rs. Secondi a 1'03"6 Manetti-Manghera su VW Golf Gti mentre terzi su Opel Manta Gt/E i piemontesi Cortese-Quaglia a 3'53". Da segnalare la presenza di Trevor Smithson, britannico ma trapiantato in Toscana, che ha condotto la sua Alpine A110 alla "tenera" età di 86 anni!

 

Per la Regolarità hanno prevalso Viganà-Giacobino su Fiat 850 Coupé staccando bene gli altri avversari, le loro 21 penalità gli hanno consentito di vincere contro Rossetta-Deglialberti (Lancia Fulvia, 64 pen.) e Richiardone-Ciscato (Porsche 911, 158 pen.)

Formosa-Gazzo (storiche) e  Rossetta-Deglialberti hanno vinto il trofeo Munari-Mannucci dedicato ai primi concorrenti di categoria a bordo di una Lancia Fulvia celebrando così i cinquant'anni del celebre successo al Monte-Carlo del drago di Caverzere.









Rally Terra Storico/ Andrea Tonelli (Ford Escort) lascia il segno, suo il Valle del Tevere


Reggio Emilia, 28 Febbraio 2022 – Andrea Tonelli vince il secondo Rally Storico Valle del Tevere e firma il suo primo successo assoluto nel Campionato Italiano Rally Terra Storico.

Già salito sul gradino più alto del podio in molte altre occasioni al pilota di Reggio Emilia mancava ancora un sigillo di livello nazionale ed ecco che l'appuntamento aretino lo ha visto mettere a frutto tutta l'esperienza maturata nella passata stagione, portando in trionfo la Ford Escort RS 1800 MKII, seguita da Power Brothers e condivisa con Roberto Debbi alle note.

Pronti, via ed il primo start targato CIRTS 2022 portava già il nome del portacolori di Movisport, il migliore a "San Salvatore" con 11"7 su Bacci, 23" su Costa e 24"1 su Pellegrini.


"Venerdì siamo partiti all'attacco" – racconta Tonelli – "ed abbiamo lasciato il segno, ottenendo il miglior tempo assoluto e rifilando distacchi interessanti ai nostri rivali. Il fatto che la prova fosse asciutta ha sicuramente giocato a nostro favore ma, purtroppo, non è durato a lungo."


L'arrivo della neve e dell'acqua cercava di rovinare i piani al reggiano, riuscendoci con particolare successo su una prima "Cerbaiolo" che lo vedeva incassare quasi mezzo minuto di ritardo, perdendo in sostanza la leadership provvisoria all'inizio della frazione domenicale.

I primi tre impegni della seconda giornata non cambiavano la situazione con un Tonelli che, sempre secondo ed in scia alla Ford Sierra Cosworth a quattro ruote motrici di Bacci, era l'unico in grado di mantenere il distacco provvisorio dal battistrada sotto al minuto netto.

Con tre prove speciali ancora da disputare ed un ritardo di oltre quaranta secondi, su di un fondo che continuava a rovinarsi, la lotta per il successo risultava essere quasi un miraggio per un Tonelli che, nonostante tutto, non abbassava la guardia e faceva suo il quinto crono.

Era il sesto impegno a presentare sul piatto un inaspettato colpo di scena con Bacci che abbandonava la compagnia e con il pilota della Escort che si ritrovava al comando dell'assoluta.

Grazie agli oltre tre minuti di vantaggio sui primi inseguitori, Costa ed Ormezzano, il reggiano non si faceva prendere alla sprovvista e, vincendo anche l'ultima "La Battaglia di Anghiari", poteva dare inizio ai festeggiamenti, più che meritati, per il suo primo alloro tricolore su terra.

Un bilancio più che positivo, arricchito dalla vittoria nel terzo raggruppamento e tra le duemila, che lo candida, di diritto, nella rosa dei pretendenti al titolo del tricolore su terra tra le storiche.


"La Domenica è stata molto difficile per noi" – aggiunge Tonelli – "perchè la neve e l'acqua ci hanno penalizzato, specialmente sulla Cerbaiolo. Al primo giro era al limite della praticabilità per una posteriore. Abbiamo cercato di limitare i danni, fino alla fine, ed abbiamo poi approfittato di una distrazione altrui. La gestione ha fatto la differenza, soprattutto su una Cerbaiolo molto difficile per auto di quarant'anni come la nostra. Grazie a Power Brothers, team davvero al top. Grazie ai nostri partners, alla Movisport ed al buon Roberto. La nostra prima vittoria nel CIRTS, ragazzi che soddisfazione. Nei prossimi dieci giorni decideremo cosa fare per il nostro futuro. La presenza al Val d'Orcia non è ancora certa ma ci stiamo già lavorando."


Foto ACI Sport

Rally Terra Storico/ Tonelli-Debbi (Ford Escort) aprono il Campionato con la vittoria al Valle del Tevere



Pieve Santo Stefano (AR), 27 febbraio 2022 – Esordio ricco di emozioni e colpi di scena per il Campionato Italiano Rally Terra Storico 2022 al 2° Rally Storico Valle del Tevere. Una gara complessa quella organizzata da Valtiberina Motorsport su prove mitiche, con memorie di Mondiale Rally anni '80 e selettive, rese ancora più crude dalla caduta costante della neve su parte dei tratti cronometrati. A spuntarla nella corsa ad esclusione sono stati Andrea Tonelli e Roberto Debbi sulla Ford Escort RS del III Raggruppamento, che si tolgono così la soddisfazione della prima vittoria assoluta nel tricolore sterrato e si candidano in modo convincente per la corsa al titolo Due Ruote Motrici. Con loro sul virtuale podio assoluto anche Corrado Costa e Domenico Mularoni, secondi su Opel Corsa GSI e vincitori per il IV Raggruppamento, quindi al terzo posto Federico Ormezzano e Luigi Cavagnetto a bordo di Lotus Talbot Sunbeam.


Sette in totale le prove speciali affrontate tra sabato e domenica, per un totale di 230 km complessivi, dei quali 55 km cronometrati. Il primo crono era andato in scena nella serata del sabato su fondo bagnato e aveva proposto subito in testa Tonelli-Debbi. Poi la caduta costante della neve ha complicato, non poco, il percorso alla domenica con tre ripetizioni della "Cerbaiolo" e de "La Battaglia di Anghiari". Decisiva in particolare la prova di montagna "Cerbaiolo", tratto trovato ghiacciato dalle auto storiche nei primi due passaggi e molto fangoso nell'ultimo, dove in tanti sono stati costretti al ritiro. L'ultimo, quello più amaro e determinante, per l'equipaggio toscano formato da Fabrizio Bacci e Sauro Farnocchia su Ford Sierra Cosworth. Il driver livornese, sfruttando al massimo le quattro ruote motrici della vettura dell'ovale blu, si era piazzato saldamente in testa alla classifica assoluta con tre scratch consecutivi nella mattinata. Poi al penultimo crono, quando aveva accumulato quasi 40'' di vantaggio su Tonelli, è finito fuori strada senza possibilità di ritornare in carreggiata.


Thriller nel finale anche per il sammarinese Costa, che ha combattuto con un problema al cambio che lo ha costretto ad affrontare tutta la prova in terza marcia, ma è riuscito comunque a portare la sua Corsa al successo nel IV Raggruppamento e sulla piazza d'onore. Il podio di Sansepolcro rende merito anche a "Tramezzino" Ormezzano, che dopo una carriera di successi torna su un podio assoluto con la sua Talbot, dopo un rally sofferto ma ordinato.


La "Cerbaiolo" ha messo pepe anche sulla corsa per le posizioni a ridosso del podio. Il quarto posto va al fiorentino Filippo Grifoni con Paolo Materozzi alla destra su Opel Corsa GSI, tornato ai rally dopo un periodo di assenza dalle corse ha speso le prime prove a riadattarsi alla vettura. Poi ha trovato la quadra fino a cogliere anche il secondo posto in Classe 1600 alle spalle di Costa. A cedergli il posto Simone Gasperoni, lui al rientro nei rally dopo 6 anni di stop, in coppia con Elia Albani. Il tandem sammarinese ha fatto una gran gara sulla Citroen AX Sport e nonostante le difficoltà del percorso erano ad un passo dal quarto posto. Poi un problema al cambio della scattante 1300, proprio sul penultimo tratto, li ha costretti a scalare in quinta posizione, diventata poi sesta a causa di un'ulteriore penalità di 30''. Quinto posto quindi per il chiantigiano Alessandro Landini, con Alessio Menchini su Peugeot 309 GTi, che ha resistito fino al traguardo, anche ad una foratura nella fase calda della gara. Settima posizione per l'equipaggio ungherese Mesziati-Gerencsèr su Lada Vaz.


Da applausi l'ottavo posto nell'assoluta per i veronesi Pietro Baldo, all'esordio assoluto in una gara su terra e Davide Marcolini, i più giovani in gara che hanno lanciato la scattante Autobianchi A112 Abarth, la più piccola del gruppo, ad un piazzamento esaltante considerate le tante insidie del fondo aretino. Nona posizione per un altro gentleman tra i polverosi come il sammarinese Germano Bollini affiancato dal navigatore, figlio d'arte, Matteo Roggia sulla Ford Escort.


Due i ritiri illustri tra le storiche inoltre segnalati nella PS3 "La Battaglia di Anghiari". Per primo quello dei detentori del titolo di II Raggruppamento Domenico Mombelli e Marco Leoncini su Ford Escort, prima rimasti momentaneamente bloccati nella neve della PS2, poi fermi in prova nel tratto successivo per la rottura del motore. L'altro k.o. nelle fasi decisive è per uno dei protagonisti tra le Quattro Ruote Motrici, Stefano Pellegrini insieme a Samanta Grossi su Lancia Delta Int. 16v scivolati in un fosso mentre affrontavano uno degli ultimi tornanti della PS3.


È mancata invece la partecipazione dei Campioni in carica Due Ruote Motrici Bruno Pelliccioni e Mirco Gabrielli con la Ford Escort RS, grandi attesi della sfida storica, a causa di un infortunio accusato nel pre-gara dal pilota sammarinese, che li ha costretti a rinunciare alla partenza.


CLASSIFICA FINALE RALLY STORICO VALLE DEL TEVERE: 

1. Tonelli-Debbi (Fors Escort RS) in 50'06.5; 2. Costa-Mularoni (Opel Corsa GSI) a 3'50.1; 3. Ormezzano-Cavagnetto (Talbot Sumbeam Lotus) a 4'06.6; 4. Grifoni-Materozzi (Opel Corsa GSI) a 4'19.9; 5. Landini-Mencherini (Peugeot 309 GTI) a 4'41.6; 6. Gasperoni-Albani (Citroen AX Sport) a 5'00.7; 7. ''Mèsziati''-Gerencsèr (Lada Vaz 2101) a 7'36.2; 8. Baldo-Marcolini (Autobianchi A112 Abarth) a 8'21.0; 9. Bollini-Roggia (Ford Escort) a 18'55.3;

domenica 27 febbraio 2022

Tricolore Regolarità AutoStoriche/ Per Guido Barcella e Ombretta Ghidotti secondo successo alla «Coppa Città della Pace». La Scuderia Castellotti due volte sul podio.




A due soli anni di distanza dall'ultimo successo, i bergamaschi Guido Barcella e Ombretta Ghidotti su una Fiat 508C del 1938 hanno vinto nuovamente la «Coppa Città della Pace», secondo appuntamento del Campionato italiano di regolarità per vetture storiche, imponendosi con 25,29 penalità di scarto su Andrea Vesco e Fabio Salvinelli, in gara con una Fiat 508 S Balilla Sport del 1936 e 27,23 sui vincitori della passa edizione Luca Patron e Steve Clark su una MG L Magna del 1933. Otto delle vetture classificate nei primi dieci posti sono anteguerra. Guido Barcella entra così nel club dei plurivincitori della manifestazione, che annovera altri cinque assi della regolarità, quali Lurani, Fortin (tre successi a testa), Fontana, Vesco e Margiotta (due a testa).

A darsi battaglia lungo le strade della Vallagarina sono stati 96 equipaggi, che hanno affrontato le 60 prove cronometrate distribuite lungo i 178,3 chilometri del percorso, come sempre molto selettivo e molto apprezzato dai top driver, come deve essere per una prova del Cireas. Barcella e Ghidotti hanno preso rapidamente il comando della classifica e non l'hanno più mollato, forti di appena quattro prove su 60 chiuse con penalità superiori a 5 e con otto "zeri" (prova perfetta) al proprio attivo, tre dei quali piazzati nelle ultime sei, per non lasciare nulla al caso. Da sottolineare che i due bergamaschi, che hanno totalizzato 202,86 penalità, si sarebbero imposti anche stilando una graduatoria priva di coefficienti di moltiplicazione, che favoriscono le auto più datate.


L'asso bresciano Andrea Vesco e il navigatore Fabio Salvinelli hanno disputato una prova di alto livello, ma hanno infine pagato dazio soprattutto nel finale, fra Crosano ed Ala, dovendosi dedicare alla difesa della seconda piazza, alla quale si sono avvicinati moltissimo i vincitori dello scorso anno Luca Patron, vicentino, con Steve Clark, tanto che alla fine la differenza fra i due equipaggi è stata di appena 1,94 penalità, un nonnulla. Importante per la classifica del campionato italiano anche il quarto posto strappato da Andrea Belometti e Doriano Vavassori su una Fiat 508C del 1937, che si affianca al terzo conquistato in terra veronese tre settimane fa, gara in cui anche Luca Patron si era comportato molto bene, classificandosi quinto. I bergamaschi hanno pagato 69,77 punti di distacco dai vincitori e hanno preceduto altri due bergamaschi, Vincenzo Bertoli e Alberto Gamba, su una Lancia Fulvia Coupé del 1966, prima piazzata fra le vetture costruite nel Dopoguerra. Ottimo sesto posto e successo nella categoria under-30 per i giovani figli d'arte Nicola Barcella e Marco Salvinelli in gara con una A112 Abarth del 1979, con la quale hanno preceduto di un soffio Ezio Sala e Gianluca Cioffi su Lancia Aprilia del 1937. Nella parte finale della top ten, come accennato, troviamo solo vetture anteguerra, ovvero la Bugatti 37A del 1927 di Matteo Belotti e Ingrid Plebani, ottava, la Fiat 514 MM del 1930 di Alessandro Gamberini ed Elena Fanciroli, nona, e la Fiat 508S Balilla del 1934 di Osvaldo Peli e Nicola Donà.


Per quanto concerne i raggruppamenti, le cui classifiche sono compilate senza considerare i coefficienti di moltiplicazione e quindi possono modificare le posizioni dell'assoluta, Gamberini e Falciroli si sono imposti nella RC1, Barcella e Ghidotti nella RC2, Bertoli e Gamba nella RC3, Barcella e Salvinelli junior nella RC4, Malucelli e Bernuzzi (Fiat Duna del 1989) nella RC5. La classifica femminile ha premiato Federica Bignetti e Luisa Ciatti su Alfa Romeo Giulietta del 1960, mentre per quanto concerne i sodalizi il successo è andato all'Amams Tazio Nuvolari, davanti alla Scuderia Nettuno e al Classic Team. Ultimo premio, l'opera d'arte realizzata da Luisa Bifulco è finita nelle mani dei vincitori Guido Barcella e Ombretta Ghidotti, per il miglior piazzamento della loro vettura anteguerra.




Al traguardo i due equipaggi in gara con i colori della Scuderia Eugenio Castellotti (nella foto), che hanno concluso nella prima parte della graduatoria finale (84 i concorrenti classificati) conquistando un posto sul podio delle rispettive categorie.

Aldo Buttafava, con Patrizia Parenti alle note, ha portato la sua Fiat 124 Spider al secondo posto di classe mentre Giovanni Pietro Guatelli e Francesco Giammarino su Autobianchi Y10 GTE hanno concluso al 41esimo posto della classifica assoluta ed al terzo posto di categoria RC5.


Molta curiosità ed interesse ha suscitato anche la sfida «Power stage», una gara nella gara sponsorizzata da Trentino Marketing, che ha portato tutti i concorrenti a sfidarsi, uno dietro l'altro, su tre pressostati ubicati nel centro storico di Ala, vinta da Andrea Vesco e Fabio Salvinelli, un'iniziativa che segna l'avvio di una collaborazione fra la scuderia Adige Sport e l'amministrazione comunale, che verrà valorizzata il prossimo anno in occasione dell'edizione del trentennale. La «Power stage» potrà essere rivista sul canale televisivo AcisportTV Sky 228 giovedi prossimo (3 marzo) dalle ore 21 e in streaming sul sito www.acisport.it.



2° RALLY TERRA VALLE DEL TEVERE: VITTORIA DI BATTISTOLLI-SCATTOLIN (SKODA) E DI TONELLI-DEBBI (FORD ESCORT) NELLE “STORICHE”

 

Sansepolcro (Arezzo), 27 febbraio 2022 –  Il giovane vicentino Alberto Battistolli, in coppia con Simone Scattolin (Skoda Fabia R5/Rally2), ha vinto oggi il 2° Rally Terra Valle del Tevere, con base a Sansepolcro (Arezzo), al termine di una lotta serrata con il trevigiano Simone Tempestini, insieme al rumeno Sergiu Itu, anche loro su Skoda.

 

Il "figlio d'arte", erede del grande "Lucky", portacolori di Aci Team Italia, ha vinto di forza la competizione, terzo dei quattro appuntamenti del Challenge Raceday Rally Terra, valido anche per il TER-Tour European Rally Series. Andato al comando con la prima prova speciale del sabato, Battistolli ha poi saputo contenere i ripetuti attacchi di un deciso Tempestini, sempre a soffiargli il fiato sul collo ad ogni occasione cronometrata. Alla fine, il divario tra i due è stato esiguo, 3"3 a conferma del grande ritmo tenuto per tutta la gara, resa difficile e selettiva anche dalla presenza di neve e ghiaccio, che hanno fatto riassaporare le epiche sfide rallistiche di un tempo passato.

 

Terzo gradino del podio finale per il trentino Alessandro Bettega, in coppia con il friulano Cargnelutti, pure loro su una Fabia. Una gara in progressione quella del pilota di Molveno, figlio dell'indimenticato Attilio. Posizione, quella di Bettega, rilevata a due prove dal termine dalle mani del corso Jean Philippe Quilichini, affiancato da Fabrice Gordon, incappati in una foratura durante la sesta prova delle sette in programma, con la quale i due sono arretrati in classifica (finendo poi ottavi sotto la bandiera a scacchi dietro al sammarinese Vagnini), con un minuto e oltre perso. Sino ad allora, era stato un ritmo molto alto, quello del pilota isolano che ha sempre saputo gravitare ai vertici della classifica con ampio merito.

 

Quarta moneta per l'umbro Francesco Fanari, tornato al volante della ennesima Skoda dopo l'esperienza in VolksWagen. Una prestazione di spessore, firmata con parziali di altissimo livello, quella del pilota di Foligno, affiancato per la seconda volta da Cristina Caldart. La posizione, seppur solare, lascia però dell'amaro in bocca, per una penalità di 30" inflitta per un "taglio" di una chicane di rallentamento nei pressi della quale era arrivato "lungo" non potendo evitare l'errore e arretrando al decimo posto, cui ha fatto da contraltare una determinata rimonta.

 

Top five centrata poi dal vicentino Simone Romagna, Skoda Fabia pure per lui, con alle note il lucchese Pinelli. Una gara altalenante, quella di Romagna e Pinelli, comunque parsi costantemente in grado di lottare ad armi pari con i competitor per i vertici, però con il rammarico di non aver potuto arginare la rimonta decisa dalle retrovie di Fanari, che li ha passati proprio sulla chrono finale.

 

Sesta, brillante, posizione per il veneto Mauro Trentin, che pur avendo ridotto drasticamente la propria attività negli ultimi anni, ogni volta che torna in gara lascia bene la sua firma, ovviamente facendo coppia con la fida Alide De Marco.


In chiave di classifica "Raceday" (ben 42 gli iscritti al campionato presenti in gara), dalle posizioni di vertice della gara sono mancati il padovano Niccolò Marchioro (Skoda) ed anche l'imperiese Andrea Maselli con una Hyundai i20. Il primo, afflitto da problemi assetto e di trazione, ma soprattutto limitato nel ranking finale dai circa 2' persi per un'uscita di strada durante la quarta prova non è riuscito ad entrare neppure nella top ten, l'altro ha salvato parzialmente l'esito della gara finendo in nona posizione.

 

Successo, tra le due ruote motrici, del giovane comasco Matteo Fontana, con Arnaboldi, su una Peugeot 208 R2. Ampia parte della gara aveva visto al comando trentino Roberto Daprà, fermo per la rottura di un semiasse, sulla penultima prova

 

Tra le liete notizie, non è passata inosservata la gara del debutto con una supercar (una Skoda Fabia anche in questo caso), del giovane riminese Angelo Pucci Grossi, il figlio dell'indimenticato Campione, scomparso prematuramente qualche anno fa (ed a cui è dedicato il 6° trofeo della gara riservato al migliore "Under 28", andato a Battistolli), finito al decimo posto, con le note lette dall'aretino Cardinali. Un avvio per prendere le misure con la vettura boema contro avversari certamente più abituati di lui alla guida di vetture di vertice, Grossi (che corre da neppure un anno) ha saputo interpretare al meglio tutte le insidie della gara e reggere bene il confronto.

 

Gara per tre quarti a senso unico, nella prima prova del Campionato Italiano Rally Terra storico, ma esito ribaltato nel finale della giornata. Alla fine il successo è andato ai reggiani Andrea Tonelli e Roberto Debbi, con la loro rossa Ford Escort, vincitori anche del 4. Raggruppamento. Sino alla sesta prova speciale si era registrato un dominio incontrastato in salsa toscana, quello del livornese Fabrizio Bacci, coadiuvato dall'esperto Sauro Farnocchia. Bacci aveva sfruttato al meglio tutta la potenzialità della trazione integrale della sua Ford Sierra Cosworth, versione a tre volumi della ingombrante berlina dell'ovale blu, per poi rovinare tutto con una uscita di strada, lasciando campo libero all'avversario, il quale è andato ad aggiudicarsi il suo primo successo tricolore.

sabato 26 febbraio 2022

Aperte le iscrizioni alla Targa Florio Classica 2022


> 26 Febbraio 2022 - L’affascinante cornice dei suggestivi paesaggi siciliani ospiterà l’edizione 2022 della Targa Florio Classica, in programma dal 13 al 16 ottobre, fine settimana che chiuderà il Campionato Italiano Grandi Eventi di ACI Sport.
La “Cursa”, una delle più antiche e famose corse automobilistiche del mondo, in cui hanno gareggiato piloti come Tazio Nuvolari, Stirling Moss, Graham Hill e Nino Vaccarella, tornerà a risplendere anche quest’anno sotto forma di gara di regolarità, di cui sono state aperte ieri le iscrizioni.
Anche in questa edizione le vetture che potranno prendere parte all’evento saranno divise in quattro categorie:

Targa Florio Classica - vetture prodotte fino al 1977
Targa Florio Legend - vetture prodotte dal 1978 al 1990
Targa Florio Gran Turismo - vetture GT prodotte dal 1991
Ferrari Tribute - riservato a possessori di vetture Ferrari prodotte dal 1991

La scheda di iscrizione, disponibile sul sito della manifestazione, è scaricabile all’interno della sezione dedicata ai concorrenti. (Ufficio Stampa ACI Storico)

Il nuovo corso motorista racing di MTS in collaborazione con Autotecnica Motori


Lesmo (MB), 26 Febbraio 2022 - Nasce il nuovo Corso Motorista Racing di Motorsport Technical School in collaborazione con Autotecnica Motori, al via nel fine settimana dal 28 aprile al 1 maggio 2022.
Il corso, a numero chiuso, garantirà agli appassionati di meccanica una formazione tecnica di primo livello per diventare motoristi, consentendo loro di lavorare in prima persona su motori da competizione. In un totale di 160 ore di lezione strutturate su cinque fine settimana nella sede MTS di Lesmo, gli allievi avranno la possibilità di trattare e approfondire i diversi argomenti in forma teorica e pratica affiancati da esperti motoristi e tecnici di Autotecnica Motori.

Tra i nomi in cattedra spiccano Claudio Papaleo, ex capo macchina di Rubens Barrichello, Ivano Barletta, ex capo meccanico di Michael Schumacher e Roberto Rettani, una figura dalla vasta esperienza in qualità di meccanico racing, commissario tecnico e nell’ambito della riparazione di vetture stradali e del restauro di auto storiche.
Nel programma del corso sono inoltre incluse una visita alla sede di Autotecnica Motori a Cremona, dove gli allievi assisteranno a una prova motore al banco prova, e una visita in Tatuus Racing.

La sinergia instaurata con Autotecnica Motori prevede infine lo svolgimento di colloqui per gli studenti più meritevoli con l’obiettivo di valutare l’inserimento di nuovi tecnici nell’organico dell’azienda, opzione che nasce dall’elevata richiesta di personale altamente specializzato nell’ambito dello sviluppo motori racing.

Eugenia Capanna, CEO MTS: “È per me un onore poter collaborare con importanti aziende italiane leader di settore come Autotecnica e condividere con loro lo stesso fine, quello di trasformare ragazzi appassionati di motori da competizione in tecnici altamente specializzati. La passione è il nostro motore e credere nei talenti è ciò che l’alimenta, formare nuovi talenti per farli diventare vere e proprie eccellenze da inserire nel modo del lavoro nel motorsport è la nostra mission ed è per noi di MTS grande motivo di orgoglio”.

Giovanni Delfino, CEO Tatuus Racing: "Sposiamo con grande piacere l’iniziativa propostaci da MTS. La formazione di tecnici motoristi specializzati è un valore imprescindibile ed è parte fondamentale dello stesso DNA di Autotecnica Motori che, da sempre, trova nei giovani l’entusiasmo e la passione necessarie per affrontare un percorso che diventa rampa di lancio importante verso il mondo motorsport a qualunque livello. La possibilità di formare tecnici di valore è dunque un valore aggiunto che ci pregiamo di sostenere, mettendo a disposizione di MTS e dei candidati motoristi tutta la nostra esperienza e la nostra struttura."

Ritorna il Bergamo Historic GP


Domenica 29 maggio 2022 torna l’evento internazionale “Bergamo Historic Gran Prix”, rievocazione del Gran Premio automobilistico di Bergamo vinto da Tazio Nuvolari nel 1935 su Alfa Romeo P3, oltre che "memorial" delle dieci edizioni di gare motociclistiche sul circuito delle Mura, con il grande campione Carlo Ubbiali ed importanti moto da Gran Premio storiche.
Il Circuito delle Mura, lungo 2.920 metri, unico tracciato medioevale al mondo, verrà percorso in senso orario come nel 1935, con partenza da Colle Aperto. La manifestazione si articolerà su sei manche: due dedicate alle moto da Gran Premio, quattro alle vetture da competizione.
All’evento saranno ammesse in tutto 70 vetture, selezionate dal comitato organizzatore, suddivise nelle categorie Anteguerra Gran Premio e Sport, F1, F2, FJunior, F3, GTS Sport fino al 1975.
Già confermate alcune BUGATTI che renderanno omaggio al “Trofeo Giulio Foresti”, dedicato al pilota ufficiale nato a Bergamo.
Sullo schieramento di partenza saranno presenti inoltre molte altre vetture dal passato sportivo glorioso come la F1 Lancia Marino del 1959, la FJ Stanguellini ex Von Trips. Tra le GTS la Porsche 911 Vaillant GR.4 e le Ferrari BB512, F40, 365 GTC, 246 Dino.
Per quanto riguarda le moto GP storiche alcune MV Agusta ufficiali, importanti Guzzi e Gilera, Norton e altre case prestigiose.
Nel periodo di sosta le vetture e le moto saranno esposte al pubblico in uno spettacolare paddock di rara bellezza, la Piazza della Cittadella nel cuore di Bergamo Alta, riportata dopo un lungo restauro al suo fascino originario con affreschi, stemmi nobiliari e l’austero loggione.
Saranno invitati personaggi famosi al prestigioso evento.
La manifestazione inoltre celebrerà Tazio Nuvolari con una mostra allestita per l’intero mese di maggio nella Galleria d'Arte Kefri, via S. Orsola 19 F, nel centro di Bergamo. In esposizione le foto originali su tela di Tazio Nuvolari quando vinse sul circuito delle Mura nel 1935, le locandine più famose sul campione mantovano e ancora rari disegni che rappresentano le sue vittorie gloriose sia automobilistiche che motociclistiche.
Anche quest’anno sarà confermato lo scopo benefico dell’evento: parte del ricavato sarà devoluta a favore della Onlus Spazio Autismo Bergamo.
Si ringraziano tutti gli sponsor BHGP 2017, in particolare Alberto Chiesa, GBE, Pirelli e Galleria Kefri.

(Foto da bergamohistoricgranprix.com)

Nuova 500 vince il titolo di "City Car 2022" ai GQ Car Awards


In occasione dei GQ Car Awards 2022 la Nuova 500 è stata nominata "City Car of the Year", grazie alle sue prestazioni eccezionali e al design intramontabile. Giunto alla quattordicesima edizione e indetto da GQ, la prestigiosa rivista di lifestyle maschile, il concorso ha recentemente modificato i criteri di giudizio, ponendo particolare attenzione ai veicoli elettrici.

La giuria è rimasta affascinata dall'icona FIAT, frutto della creatività e dell'ingegno italiano, per il suo stile senza tempo e per il suo innovativo powertrain che assicura sostenibilità ed efficienza. Il tutto sottolineato da una storia leggendaria: dal 1957, infatti, questo simbolo del Made in Italy e della Dolce Vita continua ad accompagnare, con grande personalità, i cambiamenti sociali e culturali dell'Europa. E oggi, dinnanzi a una mobilità sempre più green, la Nuova 500 è la risposta perfetta e accessibile per chi pone attenzione sia alle tematiche ambientali sia a un design moderno e distintivo.

Il premio conseguito ai GQ Car Awards è il suo 25esimo riconoscimento internazionale, di cui ben 14 conquistati solo nel Regno Unito, tra cui ricordiamo il titolo di “Car of the Year and Best Small Electric Car 2020” assegnato da Driving Electric, quello di "Best City Car 2021" di Auto Express e il recente "Best Small Electric Car for the City and Best Convertible for Value 2022" attribuitole dalla rivista What Car?. A questi prestigiosi riconoscimenti vanno aggiunti anche il premio “Miglior Design 2020” della rivista tedesca Auto Motor und Sport, quello di “Miglior Design Concept” del famoso concorso internazionale "Red Dot Design Award" e il premio italiano “AUTO EUROPA 2022”.

Lo spirito della Nuova 500 è ben rappresentato nella campagna pubblicitaria "Spark Something Beautiful" disponibile nel Regno Unito. Creato in collaborazione con Jacob Collier, il musicista e compositore britannico vincitore di cinque Grammy e l’Universal Music Group for Brands, lo spot è stato progettato per aumentare la consapevolezza e celebrare la bellezza del mondo naturale. La tagline della campagna deriva dalla gioiosa esperienza di guida della Nuova 500 e dalla sensazione di riconnettersi con il mondo esterno esaltata dal silenzioso motore elettrico.