sabato 3 ottobre 2015

World SBK a Magny-Cours, Sabato: le foto di Lauro Atti

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World SBK: Leon Haslam (Aprilia) in pole position a Magny-Cours

FOTO LAURO ATTI

Leon Haslam (Aprilia Racing Team – Red Devils) partirà in pole position nelle due gare di 21 giri in programma domani al Circuit de Nevers Magny-Cours. Per il pilota di Derby si tratta della seconda pole della stagione e la terza in Superbike.
Dopo aver fatto segnare il miglior tempo ed alla ripartenza dopo una bandiera a scacchi, causata dalla caduta di Alex Lowes (Voltcom Crescent Suzuki), l’ex vice-campione del Mondo Superbike si era lanciato verso un altro giro veloce, conscio che la pole non era ancora al sicuro visti gli attacchi del neo Campione WorldSBK Jonathan Rea (Kawasaki Racing Team). I due ex compagni di squadra hanno cominciato a far segnare dei parziali record, ma l’alfiere Aprilia ha perso il controllo della sua RSV4 RF alla curva 7, dopo essere passato sulla linea bianca della pista nel tentativo di sopravanzare l’avversario.
Arrivato all’ultimo settore con tre decimi di vantaggio, Rea non è però riuscito ad approfittare dell’uscita di scena dell’avversario, finendo a soli quattro millesimi: un gap ridottissimo, soprattutto in condizioni di bagnato. Con Rea secondo, a completare la prima fila sarà Niccolò Canepa (Althea Racing Ducati).
Quelle di Haslam e Lowes sono state solo due delle diverse cadute eccellenti di questa Tissot-Superpole. A perdere il controllo delle rispettive moto sono stati infatti anche Chaz Davies (Aruba.it Racing – Ducati Superbike Team) e Sylvain Guintoli (Pata Honda World Superbike), rispettivamente quarto e quinto al termine, e Tom Sykes (Kawasaki Racing Team). L’inglese di casa Kawasaki scatterà dalla nona posizione, dietro a Luca Scassa (Aruba.it Racing – Ducati Superbike Team) e Leon Camier (MV Agusta Reparto Corse), qualificatisi attraverso la Superpole 1 ed Ayrton Badovini (BMW Motorrad Italia).
Partiranno invece dalla quarta fila Markus Reiterberger (VanZon Remeha BMW), Lowes e Jordi Torres (Aprilia Racing Team – Red Devils).

F4, a Misano una gara magistrale di Aron, Peroni e Bertonelli



Su una pista in condizioni adatte più a gomme da bagnato che da asciutto, i vari team hanno dovuto prendere una decisione difficile nella scelta degli pneumatici da utilizzare. Solo 3 piloti alla fine hanno scelto le Rain: Raul Guzman Marchina (Malta Formula Racing), Ye Yifei e Julia Pankiewicz (RB Racing).

La partenza è lanciata, dietro la safety car, e Schwartzman (Muecke Motorsport) mantiene la prima posizione tallonato da Aron, che già nelle prime tornate supera il pilota russo e guadagna la testa della gara. Nel frattempo Guzman, che partiva in ottava posizione con le gomme da bagnato, recupera fino a superare anche Aron e mettersi alla guida della gara.

Al sesto giro un incidente con cappottamento (senza conseguenza per il pilota) di Kevin Kanayet (Malta Formula Racing), richiede l’ingresso della safety car, che ricompatta il gruppo.

Uscita la safety car, oramai la pista in traiettoria è asciutta e i piloti con le slick sono i più veloci, seppur i sorpassi rimangono difficili per tutti, visto la pista bagnata fuori traiettoria.

Aron è però il più lesto a scattare primo e ad allungare, togliendosi dal rischio di bagarre. Lo stessa cosa riesce ad Alex Peroni (Torino Squadra Corse), secondo, mentre nelle posizioni successive la battaglia è combattutissima. Sono Robert Shwartzman e Diego Bertonelli (RB Bertonelli) ad imbastire una stupenda battaglia nelle ultime tornate.

Schwartzman riesce nelle battute finali a superare l’italiano, che di forza contrattacca e si riprende la posizione conquistando un meritatissimo podio.

venerdì 2 ottobre 2015

#40annidiSerie3


La Stazione Leopolda di Firenze ha ospitato la festa dei quarant’anni di BMW Serie 3 dove sono state esposte
, grazie al contributo dei soci del BMW Auto Club Italia, 
 alcune significative vetture in rappresentanza delle generazioni di BMW Serie 3

Durante la festa dei quarant’anni sono state ripercorse mode, musiche e costumi degli ultimi quattro decenni grazie anche alla presenza di alcune vetture che li hanno vissuti direttamente. Quasi tutte le vetture provengono dagli appassionati soci del BMW Auto Club e hanno come filo conduttore il dinamismo e la sportività che ha caratterizzato la BMW Serie 3 fin dal lancio. 
In rappresentanza del Motorsport, direttamente dal BMW Classic di Monaco, è stata esposta la BMW 320 Turbo Group 5 del Gerhard Schneider's Freiburg GS team in livrea Jägermeister del 1979. 

BMW Auto Club Italia dal 1991 è impegnato nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio automobilistico BMW presente in Italia, ed è il punto di riferimento per possessori ed appassionati di automobili BMW di qualsiasi modello ed età. 
BMW Auto Club Italia è l'unico Club di Marca BMW federato A.S.I. Automotoclub Storico Italiano e tramite esso è possibile ottenere i certificati necessari per i veicoli storici, quali il certificato di rilevanza storica (CRS). 


International GT Open: a Monza Michele Rugolo e Pasin Lathouras i più rapidi nelle prove libere

Rugolo e Lathouras
Prove libere Gt Open dominate da Michele Rugolo e Pasin Lathouras sulla Ferrari 458 Italia di AF Corse che nel primo turno hanno preceduto la McLaren 650S di Miguel Ramos e Alvaro Parente Ferrari e l'altra 458 Italia di AF Corse con Ezequiel Pérez Companc e Raffaele Giammaria. in quarta posizione ancora AF Corse con la 458 Italia di Duncan Cameron e Matt Griffin. 

Bontempelli - Caccia
Pista asciutta solo nei primi giri. Con la pioggia, è stato Alvaro Parente il più veloce davanti a Mino Caccia con l'Audi R8 LMS Ultra schierata dal team Drivex e a Valentino Fornaroli con la 458 Italia di MP1 Corse.
Turno pomeridiano ancora nel segno di Lathouras e Rugolo che hanno preceduto Lorenzo Bontempelli con l'Audi Drivex e Yannick Mallegol e Howard Blank sulla Ferrari 458 Italia di AF Corse.

WEC: Porsche, laboratorio viaggiante e icona sportiva in gara in Giappone




Il FIA World Endurance Championship (WEC), uno dei più importanti campionati mondiali di corse automobilistiche, si prepara a vivere la sesta delle otto gare, questa volta in Giappone. La nazione è un mercato consolidato per le auto sportive con un pubblico preparato e appassionato di Motorsport. La sei ore prenderà il via al Fuji International Speedway l'11 Ottobre alle 11,00 ora locale dove, sullo sfondo del sacro Monte Fuji, un pilota Porsche ha scritto la storia delle auto sportive: nel 1983, Stefan Bellof ha corso il giro più veloce (1.10.02 minuti) al volante di una Porsche 956 sulla pista, all'epoca lunga 4.360 chilometri, ai piedi della montagna più alta del Giappone. Un record ancora oggi imbattuto. 


Il tracciato del Fuji rappresenta una sfida particolare per i team in gara: mentre il lunghissimo rettilineo va percorso ad alta velocità, per superare le 16 curve successive, alcune delle quali estremamente strette, le vetture richiedono un assetto diverso. Porsche affronta questa sfida con due tipi di vetture: nella massima serie LMP1 (Le Mans Prototype Class 1), la Porsche 919 Hybrid intende proseguire la sua serie vincente. Fino a questo punto della stagione, la leggera vettura da corsa ibrida a benzina da 870 chilogrammi, con una potenza di circa 1.000 CV, ha vinto la 24 Ore di Le Mans e tutte le successive gare di sei ore sul Nürburgring e negli Stati Uniti. Porsche conduce la classifica costruttori davanti ad Audi e Toyota ed è ad un passo dal vertice della classifica piloti. 
Nella stessa gara del WEC, Porsche schiera anche la Porsche 911 RSR nella classe GT specifica per vetture da corsa derivate dalle vetture di serie. In questa categoria, la 911 RSR del team ufficiale è a soli due punti dalla Ferrari, con il pilota Porsche Richard Lietz che conduce la classifica piloti. 


Nonostante le differenze tra la 919 e la 911, entrambe le vetture da corsa godono di grande popolarità tra i fan Porsche in Giappone. Grazie alle tecnologie evolute e all'avanguardia di cui è dotato, il prototipo Le Mans cattura l'occhio attento dei giapponesi, in particolare quando si tratta di auto ibride. Soprattutto il suo concetto di propulsione la rende la vettura più innovativa fra le 31 forti vetture concorrenti. La 919 è spinta da un piccolo motore a combustione a 4 cilindri a benzina da 2 litri con sovralimentazione turbo che eroga una potenza di oltre 500 CV, considerato il motore più efficiente che Porsche abbia mai costruito. 
Ma non è tutto: la 919 Hybrid è dotata di due diversi sistemi di recupero dell'energia sui quali Porsche sta lavorando anche per migliorare il futuro della guida su strada. L'energia proveniente dal flusso dei gas di scarico nella parte posteriore viene convertita in energia elettrica nello scarico tramite una seconda turbina. Sull'asse anteriore, un generatore converte l'energia cinetica in energia elettrica in fase di frenata. I sistemi, combinati, alimentano una batteria agli ioni di litio, dalla quale il guidatore può richiamare l'energia accumulata premendo semplicemente un tasto. Ora, il motore elettrico da oltre 400 CV aziona l'asse anteriore, trasformando la 919 in un'auto a trazione integrale. 

La potenza pura, tuttavia, non è l'unico obiettivo in questo speciale campionato del mondo. Le severe norme sui consumi costringono gli ingegneri a pensare fuori dagli schemi. Ed è proprio per questo motivo che Porsche ha partecipato al campionato. 



Fritz Enzinger, responsabile del programma LMP1, spiega: "Vincere è importante per Porsche, ma nel lungo termine queste vittorie diventano solo istantanee limitate nel tempo. Fin dall'inizio, la funzione più importante della 919 Hybrid è stata quella di fungere da laboratorio per le vetture della produzione di domani”.

Lo scambio tecnologico tra la pista e la strada è ancora più diretto con la Porsche 911 RSR, nella classe riservata alle vetture da corsa GT. Esso si basa sulla settima generazione dell'icona sportiva 9111), la vettura più venduta e di maggiore successo al mondo. Come per tutte le 911, la carrozzeria della 911 RSR esce dalla catena di montaggio dello stabilimento di Stoccarda-Zuffenhausen. Soprattutto nei settori dell'efficienza energetica, quali il design leggero e l'aerodinamica, le corse automobilistiche portano ad intuizioni importanti, che convogliano regolarmente e continuamente nello sviluppo delle vetture di serie. Moltissimi fan appassionati attendono la 911 in Giappone. 



Il Direttore di Porsche Motorsport, Frank Steffen Walliser spiega: "Abbiamo molto successo nel mercato giapponese, soprattutto con le nostre vetture sportive a due porte e l'ammiraglia 911." 


Dopo un incremento del 19 per cento delle consegne, nel 2014 Porsche Japan ha superato per la prima volta le 5.000 unità. E dopo il 2013, il numero delle vetture sportive a motore posteriore e centrale ha raggiunto ancora una volta valori storici (3.169 vetture), contribuendo in modo significativo al raggiungimento di un risultato d'esercizio di successo. Solo nella prima metà del 2015, in Giappone sono state consegnate 1.384 vetture sportive a due porte. 
Walliser afferma: "Per la Porsche 911 non c'è modo più autentico per sottolineare questo successo se non quello di affrontare in pista la forte concorrenza”.