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giovedì 11 giugno 2020

AutoNotizie/ A settembre la nuova gamma Peugeot 308 con Peugeot i-Cockpit® digitale



Peugeot 308 vanta oltre 1 milione e mezzo di esemplari prodotti e 43 premi ricevuti in tutto il mondo; è stata inoltre eletta Auto dell'Anno al momento del lancio, come le attuali SUV 3008 e Nuova 208. Oggi la 308 si presenta rinnovata nei contenuti. Dal momento che l'offerta nel segmento delle berline compatte si evolve costantemente, Peugeot 308 continua la sua storia di successo con evoluzioni degne di nota.


All'interno, la plancia si dota del Peugeot i-Cockpit® 100% digitale e di un touchscreen capacitivo con finitura dall'aspetto brillante. Sono inoltre disponibili una nuova tinta di carrozzeria «blu vertigo» che esalta ancor più il design e due nuovi tipi di cerchi in lega.

Tra le migliori vetture del segmento C in termini di prestazioni dinamiche e di miglior bilanciamento fra  comfort e comportamento stradale, Peugeot 308 offre motorizzazioni termiche di ultima generazione e un'offerta di aiuti alla guida (ADAS) riservata alle vetture dei segmenti superiori.


La nuova gamma di inaugura una nuova struttura con 3 livelli di allestimento con una serie di chiari pacchetti di optional complementari, in grado di soddisfare le esigenze dei Clienti più esigenti. Sarà commercializzata in Italia da Settembre 2020.

venerdì 29 maggio 2020

PEUGEOT 203 Rurale, fuoristrada 4x4 mai nato


1950: dopo gli anni difficili della guerra e quelli turbolenti dell’immediato dopoguerra fatti di limitazioni e restrizioni anche sulle materie prime destinate alla produzione industriale, finalmente il clima economico cambiò e in casa PEUGEOT si respiró un’aria di rinnovata fiducia e speranza.
La PEUGEOT 203, il nuovo modello lanciato due anni prima, si stava rivelando un grande successo, la richiesta fu talmente elevata che la lista di attesa per entrare in possesso di un esemplare nuovo superò abbondantemente i dodici mesi.
La 203 venne rapidamente declinata in diverse versioni, dalla break alla familiare, dalla commerciale al pick up senza dimenticare l’esclusiva cabriolet. Sembrava inarrestabile, le sue doti di affidabilità e robustezza non furono casuali e alle tradizionali doti del Marchio del Leone si sommarono le molteplici innovazioni introdotte come la testa in Alpax con camere di combustione emisferiche.
In questo clima di euforia si valutò quindi come sfruttare al massimo le qualità della PEUGEOT 203 diversificando ulteriormente il “prodotto”; fu così che nacque l’idea di creare un derivativo della 203 da presentare allo Stato Maggiore dell’Esercito Francese che nel frattempo stava cercando di riorganizzarsi con equipaggiamenti diversi da quelli lasciati dagli americani a fine conflitto. La Francia ebbe infatti la necessità di riavviare la produzione di mezzi militari sul suo territorio, esattamente come prima della guerra, in modo tale da rendersi autonoma, affrancandosi completamente da forniture provenienti dall’estero.

In questo quadro, la PEUGEOT 203 opportunamente modificata, poté rappresentare un’ottima base per sviluppare un mezzo leggero con quattro ruote motrici, come valida alternativa alla Jeep Willis. Nel luglio del 1950, il primo prototipo fu pronto per i test in fuoristrada e venne subito battezzato “203 Rurale”: fu equipaggiato con blocco del differenziale, sospensioni rialzate e rinforzate, i cerchi da 16” con cinque bulloni di ancoraggio e pneumatici di sezione maggiorata. La meccanica si affidò ad un nuovo propulsore derivato da quello di serie che equipaggiava le 203, ma di cilindrata e potenza superiori.

Alcuni prototipi vennero consegnati all’esercito francese, che nel frattempo aveva ufficializzato il bando per la richiesta di un mezzo leggero 4x4 da adibire al ruolo di ricognizione e collegamento, per effettuare i test di comparazione con altri progetti. Alcune tra le principali case automobilistiche francesi risposero all’appello, ciascuna con la propria proposta. La Delahaye, che da diverso tempo stava lavorando ad un progetto di questo tipo, anticipò tutti portando a fine dicembre del 1949 i suoi prototipi a Landau, nel territorio d’influenza francese della Germania dove, alla presenza di alcuni responsabili dello Stato Maggiore Francese, si svolsero i primi test comparativi con la Jeep Willis. Il verdetto fu favorevole alla Delahaye e da allora l’iter di selezione per il fuoristrada V.LR (veicolo leggero da ricognizione) a favore di Delahaye fu tutto in discesa. La decisione finale, presa nel 1950, premiò quindi il progetto presentato da Delahaye, affidandole l’appalto. In realtà, quando la PEUGEOT 203 4x4 fu presentata allo Stato Maggiore dell’Esercito Francese, la decisione di fatto era stata già presa e, anche se in un primo momento si parlò della possibilità di mettere in linea due diversi modelli di Veicoli Leggeri da Ricognizione, questa ipotesi fu velocemente scartata.
Molto probabilmente sulla decisione pesò almeno in parte, anche una certa volontà politica: Delahaye si stava trovando in forte difficoltà economica, la gamma delle sue vetture era destinata ad un segmento di mercato medio alto e, tecnicamente, non pienamente al passo con i tempi. PEUGEOT, dal canto suo, se il progetto della 203 4x4 fosse stato accettato dallo Stato Maggiore dell’Esercito, con molta probabilità avrebbe avuto dei problemi per onorare le richieste senza aprire un nuovo stabilimento.

L’Esercito Francese nel giro di tre anni passò a Delahaye circa 9.330 ordinativi di questo modello. I numeri legati alle cadenze di consegna, pur non essendo di per sé particolarmente elevati se rapportati ad una vettura di grande serie, avrebbero in realtà richiesto a PEUGEOT uno spazio aggiuntivo dedicato, trattandosi di un modello da assemblare quasi artigianalmente. PEUGEOT, avrebbe forse avuto dei problemi nel rispettare i tempi di consegna dal momento che i suoi siti produttivi erano totalmente assorbiti per tentare di rispondere alla fortissima richiesta delle diverse versioni di PEUGEOT 203. Forse fu un bene non distrarre l’attenzione su altri progetti, concentrandosi sulla 203 di normale produzione e contribuendo così al grande successo di mercato di un modello che, nel corso dei dodici anni di carriera, venne costruito in quasi 700 mila esemplari.

Credits: Peugeot Comunicazione

lunedì 25 maggio 2020

TEST PRE-STAGIONALI PER LA PEUGEOT 308 TCR


E' partita dall'autodromo Tazio Nuvolari di Cervesina la stagione agonistica della Peugeot 308 TCR che, affidata alle sapienti mani di Massimo Arduini e di Giuseppe Bodega, è scesa in pista per una prima presa di contatto con le novità 2020 e con gli inediti pneumatici Pirelli. La Peugeot 308 TCR si prepara ad essere sicura protagonista della scena tricolore, con dichiarate ambizioni di successo nella prossima edizione del Trofeo SuperCup.

"E' stata una 'off season' più lunga del previsto e molto dura, ma grazie all'impegno di tutti i nostri partner siamo finalmente di nuovo in pista. Voglio ringraziare per questo Pirelli e HRX che sono sempre stati al nostro fianco. Abbiamo inoltre voluto in questo modo dare un primo segno di ripresa e di ritorno alla normalità”, ha commentato Massimo Arduini, che con 5 titoli italiani conquistati in carriera è anche uno dei piloti più vicini alla casa del Leone nel panorama del motorsport tricolore. "La giornata di oggi è stata utile per riprendere confidenza con gli oltre 340 cv della nostra Peugeot 308 TCR e con i pneumatici sviluppati da Pirelli. Sia io sia Giuseppe Bodega, il mio compagno di avventura in questa nuova sfida, eravamo lontani da un'auto da corsa dalla fine dello scorso anno. Le prime sensazioni sono buone e il cronometro ci ha dato riscontri molto positivi. Sicuramente torneremo di nuovo in pista prima del via del campionato, per perfezionare al meglio tutti i dettagli. Dopo le gare test dello scorso anno, vogliamo vivere una stagione da protagonisti”.

Il test sulla pista lombarda è stato molto utile anche per provare sul campo l'efficacia e l'effetto delle nuove disposizioni di sicurezza introdotte dagli ultimi decreti. Tra distanziamento, sanificazione e nuove procedure, le mascherine di protezione fornite da HRX sono state messe a dura prova, rendendo in ogni caso confortevole e sicura la nuova vita dei membri del team.

In attesa dell'ufficializzazione dei nuovi calendari, la stagione 2020 della Peugeot 308 TCR affidata al duo Arduini-Bodega scatterà con ogni probabilità nel mese di luglio.

domenica 24 maggio 2020

Peugeot 404 compie 60 anni. Il debutto nel 1960, disegnata da Pininfarina

La Peugeot 404 festeggia nel 2020 i 60 anni dall’esordio sul mercato internazionale. La 404 è un modello importante per Peugeot e inaugura la Serie 04. Sostituisce la precedente Peugeot 403 ed è caratterizzata da una linea disegnata da Pininfarina con montanti sottili, linee di fiancata lisce, pinne posteriori e cromature che strizzano un po’ l’occhio a ciò che accade oltreoceano. Come da tradizione della Casa del Leone, alla versione berlina vengono affiancate le versioni cabriolet (anche con hard-top) e coupé, prodotte presso gli stabilimenti Pininfarina con la meccanica montata però a Sochaux, quartier generale della Casa transalpina. Oltre alle classiche versioni alimentate a carburatori, la 404 è disponibile anche in versione ad iniezione per offrire ai clienti dell’epoca ancora maggiori prestazioni. Non mancano poi le indistruttibili motorizzazioni Diesel, da sempre presenti nei listini della Casa e pensate per i grandi viaggiatori. Novità interessante, l’introduzione (per lo meno all’inizio) dei freni a tamburo con servofreno Hydrovac. 

La Peugeot 404 venne presentata ufficialmente nell’aprile del 1960, alle porte del centro di produzione di Sochaux, cosicché gli operai addetti alla produzione potessero vedere il frutto del loro lavoro. Si trattò del primo step di un progetto nato ancora prima del 1960, dalla collaborazione di Pininfarina per lo studio dello stile della precedente Peugeot 403. Alle sapienti mani del designer italiano venne affidata anche la produzione dell’intera gamma turismo della 404. Vettura dalla linea molto filante e moderna, venne anche prodotta nelle colorazioni più ardite: arancione acceso, grigio tortora e blu laguna, colori inconsueti fino ad allora, ma in linea con il clima positivo che si respirava in quell’epoca. Anche gli interni non erano da meno e proponevano tinte coraggiose come il grigio chiaro, il rosso ed anche il blu-verde, mentre la plancia assunse un aspetto estremamente moderno. Il motore della Peugeot 404 fu un’evoluzione del motore della 403, ma potenziato (grazie ad una cubatura di 1.618 cm3 contro i 1.468 della 403); particolare fu la sistemazione del motore che venne posizionato non più in verticale, ma leggermente inclinato per limitare l’altezza del vano motore. 

Nell’ottobre 1961 Peugeot presentò al Salone dell’auto di Parigi la versione Cabriolet della 404 e l’anno successivo anche la carrozzeria coupé, una novità per la serie 04. Per suggellare la collaborazione con Peugeot, Pininfarina appose il suo stemma sulla fiancata del modello, sia delle coupé che delle cabriolet. Nel confronto tra le due, inoltre, fu la prima volta che la versione coupé raggiunse uno stile e un carattere ancor più appagante della cabriolet. Il 1966, infine fu un anno importante che vide una importante novità stilistica sul frontale della 404 Coupé: la griglia accolse infatti i nuovi fari di profondità, innovazione che non fece che incrementare il successo della vettura. Con la comparsa nel settembre 1968 della 504 Coupé, la 404 Coupé venne ritirata dal mercato. La produzione di 404 proseguì fino al 1975 in Europa mentre la versione pick-up arrivò addirittura fino ad ottobre 1978. 

Nel corso degli anni furono tante le versioni disponibili nella gamma 404, perché oltre alla versione berlina, alla coupé e cabriolet entrambe in grado di ospitare quattro occupanti, vennero introdotte anche la versione familiare addirittura a 7/8 posti e la versione Commerciale a 5/6 posti. Non mancò la versione furgonette, vale a dire la derivazione commerciale partendo dalla configurazione vettura, ma con 2 soli posti. Fu anche disponibile la versione telaio cabinato, ma anche una versione ambulanza. 

La Peugeot 404 fu un ottimo successo e a confermarlo sono i numeri relativi alle vendite: 2.885.377 esemplari totali, di cui 1.672.395 con carrozzeria berlina, 10.387 Cabriolet, 6.837 Coupé ed il restante diviso tra pick up e cabinati, commerciali e familiari. 

Con l’arrivo della Peugeot 404 a iniezione, si compie un ulteriore passo avanti e si ritaglia uno spazio anche nel mondo delle competizioni, con risultati di grande importanza. Nel 1961, la 404 ottiene il 1°, 3° e 4° posto nella categoria inferiore ai 2.000 cm3 in una gara massacrante come l’East African Safari. Nel 1962, Peugeot è prima nella classifica a squadre e seconda in classifica generale. La consacrazione avviene l’anno seguente, nel 1963, quando la 404 di Cliff e Nowicki vince per la prima volta l’East African Safari. Ma l’apoteosi deve ancora arrivare: a tre riprese, nel 1966, 1967 e 1968, la Peugeot 404 a iniezione vince l’East African Safari. L’edizione 1966 è da girone dantesco: le condizioni climatiche sono talmente sfavorevoli che gli organizzatori sono obbligati ad allungare da quattro a dieci ore il tempo massimo ammesso. La corsa del 1967 è straordinariamente asciutta e spinge le vetture a velocità medie superiori ai 100 km/h: su dodici Peugeot 404 iscritte, dodici tagliano il traguardo, a ulteriore conferma dell’affidabilità delle auto. Nel 1968 la vittoria si ripete consolidando così l’immagine africana della vettura del Leone. Anche in Sudamerica la Peugeot 404 fa faville; si aggiudica infatti nel 1963 e nel 1965 il Grand Prix d’Argentina.

Credits: Peugeot Comunicazione





 



lunedì 18 maggio 2020

Peugeot 405 T16, la berlina sportiva degli anni '90


Da sempre, nel DNA della Casa del Leone, il piacere di guida occupa una posizione di primaria importanza ed oggi questo concetto trova rinnovata espressione nelle motorizzazioni elettrificate, 100% elettriche o plug-in hybrid, come nel caso, ad esempio, di Nuova Peugeot 508 Hybrid. 
In tale ambito, partendo proprio da questo modello, la Casa sta lavorando da tempo ad un nuovo concetto di sportività nell’era della transizione energetica, sfruttando i vantaggi derivanti dall’elettrificazione per ottenere prestazioni superiori, ma anche consumi ed emissioni ridottissime, se non addirittura pari a zero quando si guida in modalità 100% elettrica. In tale ambito, il Concept 508 PEUGEOT Sport Engineered rappresenta un vero e proprio laboratorio viaggiante di questo nuovo concetto di sportività che esalta la guida e le sensazioni che si provano al volante di una Peugeot . 

Tornando indietro di qualche anno e lasciando da parte l’elettrificazione, il tema della berlina ad altissime prestazioni non è però una novità in Casa Peugeot. Ad inizio anni 90’ vide infatti la luce la massima declinazione sportiva della 405, quella che fino ad allora era stata sì una berlina di intonazione sportiva, ma non così estrema. Era esattamente il 1993 quando venne introdotta sul mercato e si chiamava semplicemente 405 T16, turbo 16. Una sigla di grande peso nel mondo del Leone, una sigla che rimandava a quella leggendaria icona qual era la 205 turbo16, un’auto nata quasi dieci anni prima e vittoriosa due volte nel campionato del mondo rally (nel leggendario Gruppo B) ed altrettante nella massacrante Parigi-Dakar. 


La Peugeot 405 T16 (scritto in maniera contratta e non estesa come la 205) vantava una meccanica davvero sopraffina per l’epoca, in grado di esaltare i papà che volevano una berlina comoda ma con la possibilità di togliersi più di qualche sfizio alla guida. Ebbene sì, la versione di vertice di quella berlina disegnata da Pininfarina ed eletta Auto dell’Anno 1988 vantava grandissime prestazioni per l’epoca. Dotata di un motore due litri con testata 16 valvole e sovralimentato con turbocompressore Garrett, vantava una potenza di 196 CV che salivano però fino a 220 per qualche decina di secondi grazie alla funzione overboost che aumentava temporaneamente la pressione di sovralimentazione. 235 km/h e uno 0-100 coperto in appena 7 secondi, prestazioni assai brillanti, rese ancora più entusiasmanti dalla presenza della trazione integrale permanente con giunto viscoso Torsen, con ripartizione al 53% sull'avantreno ed al 47% al retrotreno. 


Rispetto alla normale 405 cambiava poco, per non dare volutamente troppo nell’occhio e non snaturare l’eccellente lavoro fatto dal designer italiano. Niente allargamenti come la più piccola 205 turbo16, ma una carrozzeria ancora elegante, che si discostava pochissimo dalla coeva sportiva 405 Mi16. Solo i cerchi in lega da 16” a cinque razze (al posto dei 15”) e l’impianto lavafari di serie permettevano ai più appassionati di distinguerla dalla versione aspirata. Poi, ovviamente, c’era la targhetta identificativa sul baule posteriore (caratterizzato, come la Mi16, dallo spoiler a tutta larghezza): era tutta rossa, con scritto solo T16, quasi a voler essere discreta, senza strillare che era “turbo 16 valvole” e nemmeno che era 4x4. 
Un modello di vertice, quindi, che sapeva entusiasmare alla guida ma che manteneva una grande eleganza di linee ed un elevato comfort per tutti gli occupanti. Venne costruita in appena 1.046 esemplari ed oggi è davvero rarissima da trovare sulle strade. Molto distante dalle quotazioni stellari raggiunte dalla 205 turbo16, è però da tempo entrata nelle mire dei collezionisti ed i prezzi sono saliti di conseguenza. 

La Peugeot 405 fu un modello di grandissimo successo commerciale (4.235.951 gli esemplari prodotti) e venne declinato anche in versione da competizione. La 405 turbo 16 (qui sì, scritto per esteso), prese il via alla Parigi-Dakar vincendola con Ari Vatanen per due volte, nel 1989 e 1990, prima ancora che la versione stradale 405 T16 fosse messa in produzione. L’anno prima fece sua anche la Pikes Peak, la leggendaria gara in salita nel Colorado (USA). Nel 1988, infatti, segnò un record assoluto che rimase imbattuto per ben 5 anni anche qui con lo stesso finlandese al volante.

Credits: Peugeot Comunicazione

giovedì 7 maggio 2020

Le Peugeot 304 Cabriolet e Coupé compiono 50 anni


Con il lancio nel 1969 della nuova berlina 304 era evidente che la gamma della media PEUGEOT si sarebbe allargata, non solo con la Break, definizione cara alla Casa del Leone per definire le versioni station wagon, ma anche con versioni più ludiche come la Cabriolet e la Coupé.
Come noto, l’intera gamma PEUGEOT 304 rappresenta un’evoluzione verso l’alto della più piccola 204, esattamente come era avvenuto quarant’anni prima con la serie 01, con la 301 che si affiancò alla 201 adottando una meccanica di maggior cilindrata, ma con una gamma di carrozzerie molto simili; in entrambi i casi, l’operazione fu un vero successo commerciale.
La presentazione delle versioni Cabriolet e Coupé avvenne al Salone dell’auto di Ginevra e la commercializzazione fu avviata in Francia nell’aprile del 1970 e di seguito negli altri paesi europei: la presentazione alla stampa italiana venne organizzata giovedì 11 giugno di quell’anno a Roma, presso l’Hotel Americana situato sulla Via Aurelia e oggi non più esistente.

L’accoglienza sul mercato fu favorevole perché alle comprovate doti di robustezza, confort ed economicità della 204 si aggiungeva un maggior livello di finiture e, soprattutto, una meccanica di maggior spessore grazie anche alla cilindrata superiore. Nonostante questo, fino all’arrivo della versione S, più sportiveggiante, la meccanica fu giudicata molto spesso ancora troppo “tranquilla” per la vocazione dinamica della vettura.
A differenza di quanto era avvenuto con le versioni berlina e break, le 304 Coupé e Cabriolet sostituirono a listino le omologhe versioni di 204 che uscirono definitivamente di produzione. Il pianale e la struttura di base delle 304 Coupé Cabriolet riprendevano integralmente quello delle 204 mentre, anteriormente, il nuovo frontale con mascherina, gruppi ottici, cofano e parafanghi specifici prendeva il posto di quello della 204. Analogamente, anche posteriormente venne sostituito il pannello che inglobava i gruppi ottici. Il cruscotto era nuovo, gli interni furono rivisti nei rivestimenti, ma non nella foggia dei sedili.

La meccanica, strettamente derivata da quella della 204, passò dai 1.130 cm3 e 60 CV (modello 1969) ai 1.288 cm3 e 70 CV della 304. Nel settembre del 1972 le 304 Coupé e Cabriolet ricevettero un’iniezione di “sportività”, grazie all’introduzione in gamma della serie “S”, dove S stava per Sport. Tre furono le modifiche di rilievo: motore, interno ed esterno vettura. La prima e più importante fu rappresentata dal nuovo motore con codice XL3S, derivato sempre dalla stessa famiglia e con la stessa cilindrata di 1.288 cm3, ma con carburatore doppio corpo e potenza aumentata ad 80 CV. Le altre modifiche, furono il nuovo cruscotto con tre strumenti circolari ed i grossi poggiatesta anteriori. Esternamente vennero adottati i cerchi a piccoli fori rotondi invece che rettangolari e i copri cerchi schiacciati simili a quelli della più grande 504, oltre ai fari posteriori per la retromarcia e il logo “S” posizionato posteriormente. Tra il 1970 e il luglio 1975, anno in cui cessò la produzione, furono vendute in totale 18.647 esemplari di 304 Cabriolet e 60.186 di 304 Coupé, un ottimo risultato per una piccola vettura di nicchia. 

Credits: Peugeot Comunicazione

 





martedì 28 aprile 2020

CONCEPT CARS PEUGEOT, LA GENESI


Peugeot sviluppa sempre le sue concept car in modo che siano funzionali e guidabili, per offrire un'esperienza completa, anche dinamicamente.

All'inizio della ricerca dell'ispirazione, i designer vanno a caccia di segnali di nuove tendenze emergenti in un'ampia varietà di settori, quali l'architettura, la moda, l'arte o la nuova mobilità. L'obiettivo è quello di rilevare nuove aspettative, nuove esigenze provenienti da altri campi, uscendo dal mondo automobilistico, rilevando nuove tendenze della società, il tutto a beneficio dei nostri futuri Clienti. Questo vale per il design esterno o interno, ma anche per la ricerca dei colori, dei nuovi materiali, delle grafiche.

Una volta stabilite le specifiche, il dipartimento di stile Peugeot Design lancia una competizione tra tutti i designer. Lavorano giorno e notte, weekend inclusi, per provare a vincere. Una volta definita la lista dei progetti migliori, i modelli digitali vengono realizzati e vengono modellati in scala 1:1, allo scopo di visualizzare meglio i volumi e l’equilibrio generale delle forme. Dopo lunghe ore di riflessione e approvazione ai massimi livelli del brand, viene selezionato il progetto che più soddisfa le specifiche di progetto. Segue una fase di digitalizzazione 3D e CAD per progettare un render digitale molto preciso. Viene quindi realizzato un nuovo modello in scala 1:1 ancor più dettagliato. Questo verrà utilizzato per perfezionare i particolari, alcuni aggiustamenti, le superfici e serve per definire il colore finale del concept. Il processo è lo stesso per gli interni.

Il progetto viene quindi affidato a società leader nella modellistica, nei mock-up e nella produzione di pezzi unici. Sono in grado di soddisfare anche la più piccola richiesta del designer. Una delle maggiori sfide nella costruzione di una concept car è quella contro il tempo. Il prodotto commissionato a queste società è spesso pensato per essere esposto in occasione di grandi eventi, quali i saloni dell’auto e questo non permette errori nelle tempistiche di realizzazione. In meno di un anno, si deve passare dagli schizzi di stile a un oggetto finito e funzionante. Se i nuovi strumenti digitali come i caschi per la realtà virtuale o il C.A.V.E. (Cave Automatic Virtual Environment – galleria per riprodurre un’ambientazione virtuale) rendono oggi la parte del design molto più semplice rispetto al passato, l'attenzione ai dettagli e le finiture sono possibili solo su oggetti fisici realmente esistenti.

Le concept car sono anche un'opportunità per stringere nuove collaborazioni. Per il concept EXALT (2014) è stata creata anche una fragranza su misura con i profumieri EX-NIHILO, allo scopo di completare l'esperienza a bordo dell’auto. Nel caso di e-LEGEND concept (2018), la lavorazione delle componenti in legno essenza di paldao presenti nell’abitacolo è stata realizzata dal produttore di mobili HERVET. Vengono strette anche partnership con player internazionali del calibro di SAMSUNG nel caso di INSTINCT (2017) concept (per esplorare l’aspetto della connettività col mondo esterno) o di FOCAL (per esplorare nuovi confini dell’acustica) per Foodtruck (2015) e FRACTAL (2015).

Credits: Peugeot Comunicazione

giovedì 16 aprile 2020

1900: QUANDO UNA PEUGEOT VINSE LA PRIMA COMPETIZIONE TRA VEICOLI COMMERCIALI


> Aprile 2020 - Quando pensiamo ad un mezzo commerciale il primo pensiero va alla capacità di carico, sia in termini di portata che di volume utile. Inoltre, pensando ad un mezzo da lavoro, ci viene in mente l’aspetto della robustezza, l’affidabilità ed anche dei consumi. Non ci si immagina mai che possa avere una finalità agonistica, non lo si concepisce mai come un mezzo con il quale confrontarsi in vere e proprie competizioni. Eppure…

Probabilmente abbiamo relegato le competizioni a tutt’altro ordine di cose, ma i primi automobilisti di inizio novecento non la vedevano proprio così; le nuove prospettive di sviluppo aperte grazie all’invenzione dell’automobile e dei suoi derivati rappresentavano un continuo terreno di confronto, quasi come se tutto fosse competizione, una continua lotta per arrivare primi a stabilire nuovi record. Una sfida senza tregua, dove ci si confrontava principalmente sulla velocità, ma anche sull’affidabilità, sui consumi e sulla capacità di trasportare merci. È così che, da lunedì 17 settembre 1900 fino a sabato 22 settembre, a Parigi prendeva il via quella che possiamo considerare come la prima gara per mezzi commerciali della quale, al momento, abbiamo documentazione certa.

Trattandosi di veicoli commerciali, la gara non poteva che partire di lunedì mattina e terminare di sabato, ultimo giorno lavorativo della settimana (all’epoca ancora considerato un giorno lavorativo al pari del lunedì). La competizione era riservata ai “poids légers” (veicoli dal peso leggero) per le loro ridotte dimensioni e contenute capacità di carico. La cronaca dell’epoca racconta di una gara abbastanza locale, aperta ai soli piloti francesi, perché all’epoca degli albori dell’automobilismo non era pensabile organizzare un evento internazionale.

La manifestazione, che si presenta particolarmente impegnativa, come detto, era articolata su ben cinque giorni di gara, durante i quali gli undici partecipanti iscritti ingaggiavano sfide che mettevano a dura prova meccaniche e telai lungo le vie di Parigi già all’epoca molto trafficate, tra carrozze, pedoni e cavalieri. Il percorso della gara si snodava su tre diversi tipi di tracciati: 300 chilometri da percorrere in città, nelle strade di Parigi, 34 su strade dipartimentali e ben 350 chilometri sulla pista del lago di Daumesnil, a sud est della capitale francese. Venivano praticamente simulati tutti i tipi di difficoltà che si potevano incontrare nel trasporto e distribuzione delle merci. Nulla pare lasciato al caso.

La gara è resa molto attuale dal fatto che tra gli iscritti figuravano anche due veicoli commerciali con motore elettrico oltre ai nove con motore a benzina: centoventi anni dopo possiamo dire che mancavano solo le versioni ibride per essere pienamente al passo con i tempi. La giuria si prese quasi tre settimane per effettuare tutti i controlli dei tempi e stilare la classifica; la premiazione avvenne il 16 ottobre, quasi un mese dopo la fine della gara. Il primo posto venne attribuito a pari merito all’equipaggio della PEUGEOT Type 22 e della Dion-Bouton, seguiti da una Vermoreil, a sua volta seguita dall’elettrica della Société des véhicules électriques.

Se non fosse per il fatto che soltanto uno dei marchi che in quel settembre del 1900 hanno partecipato alla gara tra veicoli commerciali è ancora saldamente presente sul mercato, la potremmo raccontare come una gara svoltasi ieri.

Credits: Peugeot Comunicazione

martedì 14 aprile 2020

Peugeot 106 GTI/Sedici valvole di divertimento


È la primavera del 1996 quando prende avvio la commercializzazione della seconda serie della PEUGEOT 106. La piccola della Casa del Leone lanciata alla fine del 1991 ha ottenuto un grande riscontro di pubblico anche in Italia, andando ad affiancarsi (su un segmento leggermente inferiore) alla 205 vicina al pensionamento, per poi rimanere la sola a presidiare l’accesso alla gamma dei modelli transalpini. In occasione del facelift di metà carriera, la PEUGEOT 106 riceve una rivisitazione completa nella linea, nelle dimensioni e negli interni, oltre che nella meccanica. Per la maggior parte delle motorizzazioni della 106, questo aggiornamento nella meccanica si limita quasi esclusivamente al passaggio dall’Euro 1 all’Euro 2 per ciò che riguarda il livello di catalizzazione. In verità, per la versione di vertice della gamma arriva una novità molto importante. 

In quell’anno arriva un motore che molti ancor oggi si ricordano con un sorriso stampato in viso, perché sulla piccola di Casa PEUGEOT arrivano le 16 valvole. Si tratta di un nuovo propulsore da 1.6 litri con distribuzione bialbero e quattro valvole per cilindro. Il motore porta la sigla TU5J4 e ha una cilindrata di 1.587 cm3, con camera di combustione a tetto e con condotti di aspirazione e scarico detti a forcella, per via della loro forma a Y: il sistema di alimentazione è realizzato da Magneti Marelli ed è abbinato ad iniettori “Pico” con quattro fori in grado di ottimizzare la nebulizzazione del carburante e, di conseguenza, il rendimento del motore. Questo propulsore, derivato dalla famiglia dei TU, è in grado di erogare 120 CV (87 kW) a 6.000 giri e sarà il propulsore più potente montato di serie sulla gamma 106. I principali pregi di questo propulsore, che non è stato esasperato in termini di potenza nella sua versione di serie, sono l’ottima propensione a salire di giri ed una buona dose di elasticità che, accoppiate ad un corpo vettura leggero, ben assettato ed agile come quello della 106, si traducono in una guida divertente e molto brillante. 

Se nella prima serie della 106 la versione di vertice era rappresentata dalla XSi con motore 1.6 litri 8v da 103 CV, per la seconda serie, quella che ha ricevuto sotto il cofano la testata 16 valvole, PEUGEOT sceglie di adottare la sigla GTI, utilizzata con successo sulla leggendaria 205. In verità, la sigla GTI su 106 venne rimpiazzata in alcuni mercati (come quello francese) dalla sigla S16, a ribadire la presenza delle 16 valvole (16 Soupapes), ma la sostanza non cambia. La prima ad esser dotata di questo motore con testata a 16 valvole è quindi la 106 GTI, nel 1996, con un allestimento davvero ricco e completo di cerchi in lega, climatizzatore, ABS, airbag, appoggiatesta posteriori… Una vera piccola sportiva che non obbligava però ad alcun sacrificio. 

Nella gamma 106, in realtà, compariva una versione che moltissimi si ricordano ancor oggi, la Rallye, ovvero la versione molto spartana che, oltre alla spiccata sportività, faceva della leggerezza e del contenimento del costo alcune delle sue caratteristiche più apprezzate dai Clienti. Questa versione, che nella prima generazione di 106 era dotata di un vivacissimo 1.3 da 98 CV, col facelift del 1996 adotta (fino al 1998) il propulsore con sigla TU5J2/L3 da 1.587 cm3 e 103 CV (74 kW) a 6.200 giri appartenente alla stessa famiglia di motori TU, ma equipaggiato con una testa ad otto valvole; si tratta del motore che equipaggiava la 106 XSi della prima serie. La scelta di offrire la versione a 16 valvole nella sola versione GTI è prevalentemente di tipo commerciale, perché rappresenta un ottimo compromesso tra potenza, leggerezza, costi di acquisto e manutenzione. Nel 1998, però, la Casa cambia strategia e decide di concedere il motore plurivalvole anche alla versione Rallye che, rispetto alla versione 8v, differisce primariamente per la presenza di serie dei cerchi in lega (gli stessi della GTI) in luogo dei ben più spartani (ma forse anche più caratteristici) cerchi in acciaio verniciati di bianco. 

Gli appassionati di modelli sportivi della Casa del Leone da tempo si interrogano e discutono ponendo a confronto pregi e difetti della 205 GTI e della 106 GTI. Due auto nate a distanza di dieci anni una dall’altra, ma che hanno saputo far divertire i giovani e meno giovani dell’epoca, pur con temperamenti diversi. In termini di allestimento, in rapporto all’anno di produzione, entrambe le sportive sono al top del segmento, ma le 106 a 16 valvole hanno però un punto a loro favore dato dall’estrema rarità: ne furono prodotte complessivamente solo 34.615 mentre la 205 GTI venne realizzata in 294.514 unità (tra 1.6 e 1.9 litri). In ottica collezionistica, quindi, la 106, specie in allestimento GTI, è assolutamente da ricercare e mettere in garage.

Credits: Peugeot Comunicazione

venerdì 3 aprile 2020

DA VLV ALLE NUOVE PEUGEOT E-208 E SUV E-2008 L’ELETTRIFICAZIONE PARTE DAGLI ANNI ‘40



Con il lancio delle nuove Peugeot e-208 e SUV Peugeot e-2008, la Casa del Leone è ancora una volta all'avanguardia della tecnologia 100% elettrica, una propulsione su cui lavora da decenni durante i quali ha sviluppato il proprio know how in tecnologie avanzate per la mobilità.

Nel 1941, PEUGEOT divenne la prima casa automobilistica a commercializzare un veicolo elettrico con il lancio della piccola VLV, una mini-cabriolet a due posti secchi progettata per garantire la mobilità per servizi essenziali, come la consegna della posta o l'assistenza medica, in un contesto di carenza di carburante durante la seconda guerra mondiale. Per il suo sviluppo furono utilizzati studi condotti dagli ingegneri del Marchio negli anni '20, usando come base la Peugeot 201.

La VLV, acronimo di Voiture Légère de Ville (vettura leggera da città), era caratterizzata da un design molto originale che, oltretutto, al posto del tradizionale leone, sul frontale sfoggiava un fulmine per sottolineare la tipologia di alimentazione. Era dotata di 4 batterie da 12V che sviluppavano una potenza massima di 3,3 HP e potevano essere ricaricate da qualsiasi presa di corrente dell’epoca. La VLV aveva un'autonomia di circa 80 km e offriva una velocità massima di 35 km/h, ideale per un contesto urbano. Questo era permesso anche grazie al suo peso ridotto: con una scocca interamente in alluminio, la VLV pesava solo 365 kg, batterie incluse. Nonostante le difficoltà nella fornitura di materie prime e accumulatori visto il periodo, furono prodotte ben 377 unità. Purtroppo, però, le autorità del regime di Vichy ne bloccarono la produzione nel 1943.

La crisi petrolifera degli anni '70 ed '80 ha poi portato il Marchio a riprendere i suoi studi sulla mobilità elettrica con modelli di serie come la Peugeot 104 o la Peugeot 205. Questi progetti si concretizzarono ancor più con il lancio commerciale della Peugeot 106 elettrica, venduta tra il 1995 e il 2001. Nel XXI° secolo Peugeot è stato ancora una volta un punto di riferimento con l’arrivo di iOn presentata nel 2009 e Partner Electric nel 2014.

Oggi, a seguito dello sviluppo della nuova innovativa piattaforma multi-energia CMP, la Casa del Leone ha nella sua gamma Nuova Peugeot e-208, vincitrice del premio "Auto dell'anno 2020" ed il nuovo SUV Peugeot e-2008: due modelli che rappresentano lo stato dell’arte della tecnologia 100% elettrica oggi disponibile sul mercato, a conferma della lunga esperienza maturata dal Brand in materia.

lunedì 2 marzo 2020

NUOVA PEUGEOT 208 È CAR OF THE YEAR 2020


Ginevra, 2 marzo 2020 - Nuova Peugeot 208 è stata eletta Auto dell’Anno 2020 da 60 giornalisti della stampa specializzata europea. La giuria ha apprezzato la sua gamma di motori che offre ai Clienti la libertà di scegliere fra le alimentazioni benzina, Diesel o 100% elettrica. I giurati hanno anche apprezzato all’unanimità l’audacia del design e della tecnologia di Nuova Peugeot 208. È già una Best-seller ed è anche la prima vettura della “serie 2” di Peugeot a ricevere il prestigioso trofeo. Nuova 208 è la sesta Peugeot eletta Auto dell’Anno.

“Car of the Year 2020”, Nuova Peugeot 208 rivoluziona i codici del suo segmento. Proposta con motorizzazioni termiche elettrica o 100% elettrica, offre ai suoi futuri Clienti grande libertà di scelta. Il suo design integra i più recenti codici stilistici del Marchio a partire dai proiettori anteriori a LED a 3 artigli, mentre i passaruota scolpiti ed il terzo montante strizzano l’occhio alla leggendaria 205. Il Peugeot i-Cockpit® (volante compatto con quadro strumenti rialzato che si legge al di sopra di esso e grande touchscreen a centro plancia) innova con la nuova strumentazione 3D, in grado di esaltare la guida ed aumentare sicurezza e comfort.Il premio Car Of The Year 2020 incorona una Best-Seller. Circa 110 000 Clienti hanno già ordinato Nuova Peugeot 208 (di cui il 15% in versione elettrica) sin dal lancio avvenuto ad ottobre 2019 in Europa. In Italia, Nuova Peugeot 208 ha già conquistato 15 mila Clienti e si appresta ad essere una delle protagoniste del nostro mercato.

“Sono molto fiero di ricevere il premio COTY 2020 per Nuova Peugeot 208. Ricompensa l’eccellenza del lavoro e l’impegno di tutte le equipe di Peugeot e di Groupe PSA. È la prima volta che una Peugeot della “Serie 2” è insignita di questo importante riconoscimento. Con questo premio, diventano ben tre le Peugeot oggi a listino: 208, 3008 ed anche 308! Il premio Car Of The Year 2020 legittima la strategia del Marchio, il “power of choice”. I nostri Clienti potranno ora scegliere tra la Peugeot  e-208 100% elettrica Auto dell’Anno e la Peugeot 208 (termica) anch’essa Auto dell’Anno!” ha dichiarato Jean-Philippe Imparato, Direttore del Brand Peugeot .

Con 6 titoli, Peugeot entra nella Top 3 dei marchi più premiati con il riconoscimento di Car of the Year. Nuova Peugeot 208, vincitrice nel 2020, succede al SUV 3008 premiato nel 2017, alla berlina compatta 308 vincitrice nel 2014, alla 307 nel 2002, alla 405 nel 1988 e alla 504 nel lontano 1969. Questo prestigioso trofeo si aggiunge ai 12 premi internazionali già vinti da Nuova Peugeot 208.Il trofeo Car of The Year è il premio più ambito. La sua giuria si compone di 60 giornalisti esperti dell’automobile, provenienti da 23 paesi europei. Istituito nel 1964, è anche il premio più antico. Viene assegnato ogni anno al Salone di Ginevra.

venerdì 31 gennaio 2020

PEUGEOT FESTEGGIA L’ELETTRIFICAZIONE A RETROMOBILE


La 45esima edizione del Salone Rétromobile si terrà dal 5 al 9 febbraio 2020 a Parigi, nel centro espositivo Porte de Versailles. Per accompagnare la transizione energetica, il Marchio PEUGEOT mette in mostra, sullo stand de "L'Aventure PEUGEOT Citroën DS", i veicoli PEUGEOT elettrici commercializzati a partire dal 1941 fino alla Nuova PEUGEOT e-208 lanciata di recente. I 130.000 visitatori attesi potranno ammirare per cinque giorni diversi modelli della storia del Leone: la VLV (Veicolo Leggero da Città), la PEUGEOT 106 Electric, la prima Concept Car EX1 al 100% elettrica ed anche Nuova PEUGEOT e-208, ultima nata della Casa del Leone, con motorizzazione anche 100% elettrica. Sarà presente sullo stand anche la PEUGEOT 404 che festeggerà il suo 60° compleanno.

"L'Aventure PEUGEOT Citroën DS" presenta quest'anno a Rétromobile quattro veicoli provenienti in gran parte dal suo patrimonio, al padiglione 1, stand 1F029:

La PEUGEOT VLV (Veicolo Leggero da Città) è il primo veicolo elettrico del Marchio del Leone ed è stato prodotto in 377 unità dal 1941 al 1945. Questo veicolo dotato di quattro batterie da 12 volt offriva già un'autonomia di 80 km ed una velocità massima di 35 km/h.
La PEUGEOT 106 Electric è un modello prodotto dal 1993 al 2003 in 3.542 esemplari ed è stato venduto prevalentemente ad enti locali e società. Assicurava un'autonomia di 80 km a una velocità di 91 km/h.
La Concept EX1, anch'essa al 100 % elettrica, è un prototipo che ha stabilito sei record nel 2010, uno dei quali ottenuto da Nicolas Vanier, esploratore, regista, pilota francese e grande difensore dell'ambiente. Tutte queste prestazioni costituiscono un punto di riferimento mondiale nel campo dell'accelerazione per un veicolo elettrico.
La PEUGEOT 404, presentata nel 1960, è caratterizzata da linee molto tese disegnate da Pininfarina. Questo modello del Leone ha una lunga carriera internazionale e raggiunge una produzione totale di circa 3 milioni di esemplari complessivi. È stata realizzata in numerose versioni: coupé, cabriolet, ma anche station wagon familiare, versione veicolo commerciale, pianale cabinato, pick-up e ambulanza.

La Nuova PEUGEOT e-208, veicolo al 100% elettrico, commercializzato da qualche settimana anche in Italia, completa questa collezione e sarà accompagnata, con il sostegno dei Club, dalle sue antenate: la PEUGEOT 202, la PEUGEOT 204 e la PEUGEOT 205.

sabato 23 febbraio 2019

Alla Peugeot 508 il Premio Stradivari


Nuova Peugeot 508 si è aggiudicata il Premio Stradivari 2018 che il mensile AutoCapital assegna all’autovettura, presentata e provata nel corso dell’anno, che più delle altre si è contraddistinta per la migliore qualità costruttiva. 
Come per i violini Stradivari, conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo e che rappresentano l’eccellenza negli strumenti ad arco grazie alla loro qualità costruttiva, anche nel settore automobilistico Autocapital ha voluto ricercare l’eccellenza analizzando la migliore qualità costruttiva nelle vetture che sono state presentate e provate nel corso del 2018. 
Il premio, consegnato nella cornice del Museo del Violino di Cremona, rende merito al lavoro svolto dal team di Peugeot che ha lavorato a questo ambizioso progetto, portabandiera mondiale della crescita del Marchio.

venerdì 14 dicembre 2018

I primi vent’anni del Club Storico Peugeot

11 dicembre 1998 – 11 dicembre 2018: il Club Storico Peugeot taglia il traguardo dei primi vent’anni di attività più in forma che mai. Nato per censire i modelli storici presenti sul territorio nazionale, il Club ha saputo riunire ed organizzare attorno a sé i tanti appassionati del Marchio sparsi lungo la Penisola contribuendo a valorizzare la presenza di Peugeot nel nostro Paese ed il suo immenso patrimonio storico.
Il Club Storico Peugeot annovera, ad oggi, oltre 4000 iscritti alla newsletter, oltre 1100 vetture censite, la maggior parte rappresentate da Peugeot 205, 70 vetture da competizione e 130 soci.

In questi anni l’opera fattiva del Club ha favorito la nascita di associazioni collaterali dedicate a modelli specifici che hanno fatto la storia del Leone, come Club 106 Rallye, 406 Coupé Club Italia, Passione Peugeot e 205.it. Tante realtà che alimentano la passione di tanti estimatori della Casa del Leone, avvicinando al mondo del collezionismo anche molte giovani leve.
Proprio per incrementarne il numero, il Club Storico Peugeot Italia ha inaugurato recentemente il nuovo sito internet (www.clubstorico.peugeot.it) e ha presidiato maggiormente il mondo dei social, creando una nuova forma di dialogo con queste nuove generazioni. L’universo Youngtimer è in arrivo ed i nuovi appassionati delle Peugeot più recenti hanno il diritto di scoprire la tradizione e la straordinaria e lunghissima storia industriale dell’azienda di Sochaux.

Al Club Storico Peugeot Italia – affiliato alla grande famiglia internazionale riunita attorno a “L’Aventure Peugeot Citroen DS” – va, inoltre, il merito di importanti scoperte, come quella di aver retrodatato la “comparsa” della prima auto in assoluto circolante sulle strade italiane. Proprio una Peugeot.. Consegnata “a mano” direttamente dalla Francia all’industriale tessile Gaetano Rossi il 2 gennaio 1893 a Rocchette Piovene (Vicenza), era la Type 3 Tipo telaio numero 25, con quattro posti ed un motore due cavalli di potenza, dotata anche di capote, strapuntini e “tablier”.

Il traguardo dei vent’anni merita però una riflessione. In questi due decenni il mondo è cambiato enormemente, è cambiato il mondo della comunicazione e in qualche modo anche quello dell’auto, ma non certo quello della passione per essa che, anzi, andrà valorizzata con sempre nuovi stimoli, attraverso nuovi canali e modalità di interazione con gli appassionati. Il Club Storico Peugeot Italia è pronto per questa nuova sfida, carico d’entusiasmo. Una sfida che lo vedrà ancora protagonista del cambiamento.

giovedì 6 dicembre 2018

Peugeot di nuovo protagonista al Monza Rally Show


> 6 Dicembre 2018 - Si rinnova, da domani, l'appuntamento che festeggia le stelle nazionali delle competizioni sportive, con quella che da semplice gara di rally è diventato l'evento mediatico con cui si chiudono gli appuntamenti sportivi sulle quattro ruote. Una vetrina per le case ed i piloti, che nuovamente Peugeot e Paolo Andreucci affrontano con la consapevolezza della recente vittoria nel Campionato Italiano Rally 2018.
Con questa responsabilità, Peugeot porta la 208 T16 di Paolo Andreucci ed Anna Andreussi in una inedita livrea creata per l'occasione. Un vestito che i numerosi appassionati non mancheranno di gradire e fotografare, dopo una stagione in cui non sono mancate le emozioni ed i colpi di scena.

Di sicuro l'esperienza e la personalità del pilota toscano, la simbiosi con Anna Andreussi ed una vettura sempre pronta a rimanere in testa, continuano a fare la differenza. La 208 T16 che ha esordito nel 2014 ha un palmares invidiabile di vittorie culminate quest’anno con l’11° titolo conquistato insieme all’equipaggio Andreucci – Andreussi.
Risultati eccellenti ottenuti grazie anche al supporto professionale di tutta la squadra: meccanici, tecnici, ingegneri, direttori sportivi ed i numerosi fan che hanno seguito passo dopo passo l’appassionante percorso.


martedì 19 giugno 2018

405, un numero nella storia del 1988, anche alla 24H di Le Mans


Il 1988 è l’anno magico per la Peugeot 405. La nuova berlina di Sochaux è infatti eletta “Auto dell’Anno” conquistando il più ambito dei trofei che ha premiato la nuova nata della casa del Leone che si è fatta conoscere anche per i grandissimi successi nel motorsport. A gennaio l’esordio della versione Grand Raid alla Parigi-Dakar. Il nuovo “Leone del Deserto” fermato dall’incredibile vicenda del furto a Bamako (quando la 405 fu rubata in piena notte al bivacco in mezzo al deserto), vincerà la sua prima gara in aprile al Rally di Tunisia, e poi sbancherà alla Pikes Peak.

L’88 registra anche un altro “405”. L’11 giugno di 30 anni fa, all’inizio della settimana della 24 Ore di Le Mans, Roger Dorchy supera sul rettilineo di Hunaudieres la barriera dei 400 chilometri orari. Quel record, esattamente 405 km/h, è il frutto della passione e di un lavoro di due tecnici Peugeot, Gérad Welter (recentemente scomparso) e Michel Meunier, che sotto le insegne della WM hanno perseguito il loro sogno alla 24 Ore, seguito con un occhio benevolo dalla Casa.


Dal 1976 al 1989 la WM è regolarmente in gara con Welter e Meunier concentrati su quel sogno della prestazione assoluta. Il progetto 400 prende il via nel maggio del 1987, quando la più recente WM, un capolavoro di aerodinamica, con Francois Migault a volante, raggiunge sul tratto tra Saint Quentin e Laon della nuova autostrada Calais-Reims, non ancora aperta al traffico, 416 km/h.
È il via libera per la VM P88 che segnerà l’exploit alla 24 Ore dell’anno seguente. Aerodinamica e un “cuore” Peugeot, il V6 PRV, dotato di due turbocompressori e capace di 600 CV, sono gli ingredienti dei 405 km/h, che resterà in assoluto la massima velocità registrata a Le Mans dove, per evitare “decolli”, verranno poi introdotte le chicane sul lungo rettilineo delle Hunaudieres.

martedì 22 agosto 2017

Velocità Salita - Debutto vincente per Peugeot 308 Racing Cup

© Automobiles Peugeot
Dopo le brillanti performance in pista nelle gare del TCR Italy (Touring Car Championship), la giovane Peugeot 308 Racing Cup ha messo in mostra le sue grandi doti agonistiche anche al debutto nel Campionato Italiano Velocità Montagna.

Al Trofeo Luigi Fagioli (18-20 agosto, 4.150 metri da Gubbio a Madonna della Cima) la vettura del Leone preparata dal team Arduini Corse e pilotata da Emiliano Perucca Orfei, non solo ha vinto la classe riservata alle vetture di cilindrata 1.6 turbo benzina ma, nelle due salite in cui si è articolata la gara, ha conquistato per ben due volte consecutive il secondo gradino della classifica assoluta E1.

Oltre alle doti del pilota, al successo della 308 Racing Cup - che deriva strettamente dalla 308 GTi by Peugeot Sport di serie - hanno contribuito alcuni aggiornamenti tecniche che ne hanno meglio adattata alla veloce conformazione del tracciato umbro.

Per l’occasione, infatti, i tecnici del team Arduini Corse hanno introdotto sulla 308 Racing Cup un fondo piatto ed un nuovo estrattore dell’aria inferiore, per migliorare l’aerodinamica. È stato rivisto anche il set-up, con una netta riduzione della campanatura, e sono state adottate nuove pastiglie Brembo denominate "350", per migliorare il "bite" e la modularità. 
Infine, l’assetto è stato modificato per adattarlo all’utilizzo di pneumatici Pirelli dalla spalla più bassa (che hanno consentito di accorciare i rapporti del cambio) e caratterizzati da una mescola "ultra-soft" studiata per durare per i soli 4 chilometri della competizione.

Massimo Arduini, Team Manager di Arduini Corse: «Ormai sono quasi abituato a farmi stupire dalla 308 Racing Cup, ma vederla duellare a pochi decimi con vetture accreditate del doppio dei nostri cavalli mi fa credere che ci sia ancora tanto potenziale da esprimere. Su Emiliano poi che dire ... ormai è una certezza! A questo punto spero che Aci Sport prenda in seria considerazione la possibilità di una classe TCR anche per il Campionato Italiano Velocità Montagna».

venerdì 7 luglio 2017

Peugeot partner ufficiale delle Grandes Heures Automobiles


Per il secondo anno consecutivo, Peugeot è Partner Ufficiale delle Grandes Heures Automobiles che si svolgeranno sul circuito di Montlhéry il 23 e 24 settembre 2017.
Questa terza edizione è un appuntamento imperdibile per gli amanti delle auto e delle moto d'epoca appassionati di corse. Il marchio del Leone metterà in mostra le sue vetture d'epoca della serie 3 per accompagnare il lancio dell'ultima nata della gamma, la nuova PEUGEOT 308.
L'evento sarà l'occasione per Peugeot di fare circolare alcune mitiche vetture della serie 3, di ritrovare le Peugeot 504 e coupé 204 che hanno partecipato al Tour Auto 2017 e proporre il battesimo della pista per la nuova Peugeot 308.
Alle Grandes Heures Automobiles di Montlhéry parteciperanno anche famosi piloti Peugeot.

martedì 19 aprile 2016

LE PEUGEOT 203 E PEUGEOT 403 IN GARA AL TOUR AUTO 2016


Alla 25esima edizione del Tour Auto, il marchio PEUGEOT partecipa con due vetture storiche, mitiche e di grande diffusione. Una PEUGEOT 203 e una PEUGEOT 403, rispettivamente con il numero 4 e 5, iscritte nella categoria Regolarità. Saranno accompagnate da tre vetture di assistenza: una PEUGEOT 308 GTi by Peugeot Sport, una 508 RXH e una PEUGEOT 5008. 

Dal 18 al 23 aprile 2016, i quattro piloti e copiloti che formano il Team PEUGEOT attraversano la Francia, da Parigi a Cannes, coprendo un percorso di 2 000 km. 

Tra il 1956 e il 1959, le PEUGEOT 203 e 403 hanno partecipato al Tour de France Automobilistico nella categoria Turismo. Q u a s i 60 anni dopo, nel 2016, Peugeot ritorna in gara e iscrive una nuova coppia 203/403. Da Parigi a Cannes, passando per Beaune, Valence e Marsiglia, l'avventura continua, vicinissima agli appassionati spettatori che potranno ritrovare queste due PEUGEOT così presenti nei ricordi delle famiglie francesi. 

PEUGEOT 203 - Equipaggio François de Gaillard e Guillaume de Gaillard
La PEUGEOT 203 ritornerà al Grand Palais, luogo in cui era stata svelata al Salone dell’Auto di Parigi nell’ottobre 1948. Il suo s t i l e innovativo e le sue tecnologie moderne hanno caratterizzato la storia dell’automobile. Nel dopoguerra, la berlina 203 permise a PEUGEOT di riconquistare il posto di leader tra i costruttori automobilistici europei soprattutto grazie alla sua struttura monoscocca, al motore con testata in alluminio da 1 290 cm3 e all’innovazione della 4 marcia sovramoltiplicata, l’antenata delle odierne quinte e seste marce. 
La PEUGEOT 203 sviluppa una potenza di 42 cavalli a 4 500 g/min, trasmesse alle ruote posteriori. La berlina 203 è stata poi proposta nelle varanti coupè, cabriolet, giardinetta e pick-up. La versione iscritta da PEUGEOT al Tour Auto 2016 è un modello « C » berlina del 1959 dotata di trasmissione sincronizzata. 

PEUGEOT 403 - Equipaggio: Etienne Bruet e Laurent Picard: 
Il 20 aprile 1955 viene presentata ufficialmente la PEUGEOT 403 in piazza del Trocadero a Parigi, con la Torre Eiffel sullo sfondo. Sviluppata sulla base della PEUGEOT 203, ne riprende le doti di robustezza e affidabilità. Il suo design è il frutto della prima collaborazione tra PEUGEOT e Pininfarina. Questa berlina elegante è stata venduta in più di 1 milione di unità fra il 1955 e il 1966. Come per la sorella maggiore, la PEUGEOT 203, la PEUGEOT 403, berlina con tetto apribile, è stata proposta in molteplici varianti: cabriolet, station wagon e pick-up. La versione che partecipa al Tour Auto 2016 è una berlina 403 7 del 1964, da 54 cavalli, dotata dello stesso motore benzina da 1 290 cm3 della PEUGEOT 203. Il passato glorioso di queste due vetture nelle competizioni 

Le PEUGEOT 203 e 403 si sono distinte brillantemente nelle corse automobilistiche in tutto il mondo. La PEUGEOT 203 ha vinto la Liegi-Roma-Liegi nel 1950, una gara di livello internazionale soprannominata « La Maratona della strada ». Altri successi si susseguono, tra cui la Coppa delle Dame al Rally di Montecarlo nel 1951 e quella del Tour Auto 1951 e il Rally dei Mille Laghi (Finlandia) nel 1952. Nel 1955, la PEUGEOT 203 iscrive di nuovo nel suo albo d’oro la Liegi-RomaLiegi. E l’elenco delle vittorie ottenute è ancora lungo... 
L’aura sportiva della PEUGEOT 403 ha superato ampiamente i confini della Francia. Questa vettura della casa del Leone si è distinta vincendo il Rally dei Vichinghi (Scandinavia) già nel 1955, il Rally d’Austria nel 1956 nella sua categoria e il Rally delle Nevi (Finlandia) nel 1958, 1959 e 1960. Senza dimenticare i successi del 1959, durante la lunghissima prova Algeri-Città del Capo (14 000 km) con la coppa Marche e durante il Rally dei Mille Laghi. Altre vittorie di fama mondiale completano un impressionante albo d’oro, come quelle ottenute al Tour d ’ Australia o ancora al Gran Premio d’Argentina, l'antenato del Rally-Raid Dakar che la PEUGEOT 2008 DKR ha vinto nel 2016.