martedì 29 novembre 2022

Bilancio positivo per il 2022 del M.A.M.S.



La Villa Martinelli di Mapello (BG), meraviglioso esempio di architettura del primo 900, è stata la cornice, Domenica 27 Novembre 2022, del consueto pranzo di fine anno del M.A.M.S. - Monza Auto Moto Storiche. L'incontro è stato l'occasione per rinsaldare l'amicizia fra i soci, scambiarsi gli auguri Natalizi, nonchè per tirare le somme delle attività svolte quest'anno e per tracciare le linee guida dell'attività futura.

Il Presidente del club Luigi Ubezio ha sottolineato come il 2022 abbia visto un graduale ritorno alla normalità dopo il periodo della pandemia. L'attività dei raduni è ricominciata, soprattutto nella seconda metà dell'anno; in particolare il M.A.M.S. ha celebrato degnamente i 100 anni dall'inaugurazione dell'Autodromo Nazionale Monza non solo organizzando un convegno, preceduto dalla proiezione di filmati d'epoca, che ha visto la partecipazione di giornalisti e piloti monzesi, ma anche portando nella centralissima piazza Trento e Trieste ben 134 mezzi d'epoca. La manifestazione denominata "Centopercento" ha visto una partecipazione di pubblico al di là di ogni aspettativa.

Per il prossimo anno è previsto un pieno ritorno alla normalità, con un fitto calendario di raduni, uno dei quali dedicato ai fratelli Brambilla, indimenticati piloti monzesi, e con una riapertura della sede agli incontri settimanali dei soci.

I soci del M.A.M.S. hanno naturalmente raggiunto Villa Martinelli a bordo delle loro auto d'epoca: Alfa Romeo, Lancia, Ferrari, Maserati, Fiat, BMW e Mercedes.

Foto Raul Zacchè - Actualfoto













Ferrari, ufficiali le dimissioni di Mattia Binotto

 


La Ferrari ha accettato le dimissioni di Mattia Binotto dall’incarico di Team Principal della Scuderia.

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IL COMUNICATO FERRARI 


Maranello (Italia), 29 novembre 2022 – Ferrari N.V. (NYSE/EXM: RACE) (“Ferrari” o la “Società”) annuncia di aver accettato le dimissioni di Mattia Binotto che il 31 dicembre lascerà il suo ruolo di Team Principal della Scuderia Ferrari.


Benedetto Vigna ha commentato: "Desidero ringraziare Mattia per i suoi numerosi e fondamentali contributi nei 28 anni passati in Ferrari, e in particolare per la sua guida che ha portato il team ad essere di nuovo competitivo nella scorsa stagione. Grazie a questo, siamo in una posizione di forza per rinnovare il nostro impegno, in primo luogo per i nostri incredibili fan in tutto il mondo, per vincere il più importante trofeo nel motorsport. Tutti noi della Scuderia e nella più vasta comunità Ferrari auguriamo a Mattia tutto il meglio per il futuro". 


Mattia Binotto ha dichiarato: "Con il dispiacere che ciò comporta, ho deciso di concludere la mia collaborazione con Ferrari. Lascio un'azienda che amo, della quale faccio parte da 28 anni, con la serenità che viene dalla convinzione di aver compiuto ogni sforzo per raggiungere gli obiettivi prefissati. Lascio una squadra unita e in crescita. Una squadra forte, pronta, ne sono certo, per ottenere i massimi traguardi, alla quale auguro ogni bene per il futuro. Credo sia giusto compiere questo passo, per quanto sia stata per me una decisione difficile. Ringrazio tutte le persone della Gestione Sportiva che hanno condiviso con me questo percorso, fatto di difficoltà ma anche di grandi soddisfazioni."


Inizia ora il processo per identificare il nuovo Team Principal della Scuderia Ferrari, che dovrebbe concludersi nel nuovo anno.

Campionato Italiano Drifting / Michele Landolfi su BMW protagonista sul Circuito del Sele



L’ultima tappa del Campionato Italiano Drifting, che si è disputata sul Circuito del Sele a Battipaglia, ha visto tra i protagonisti in pista Michele Landolfi su BMW E36 M3, portacolori della Scuderia Pintarally Motorsport.

Con quello sul Circuito del Sele sono quattro i round della serie tricolore ai quali ha partecipato il pilota trentino. La prima prova del Campionato italiano 2022 è stata ospitata dall'Autodromo Nazionale Monza ed è stata la gara del debutto tricolore per Landolfi e per la scuderia, gara conclusa con il terzo posto tra gli under 28 ed il sesto posto assoluto. Più complicato l'impegno successivo a Montichiari che ha visto Landolfi al 10° posto assoluto e al 7° posto tra gli under 28. Dopo la lunga pausa estiva, il ritorno in gara a Varano con un buon quarto posto tra gli under 28 e l'ottava posizione della classifica assoluta, prima dell'exploit nell'ultimo appuntamento della stagione 2022, il quarto della serie, sul Circuito del Sele che ha visto il pilota di Pintarally conquistare due brillanti piazzamenti sul podio grazie al secondo posto ottenuto sia tra gli under 28, sia nella classifica assoluta.

“Weekend fantastico. Le prove libere del venerdì hanno permesso di sistemare alcuni problemi sull’auto. Giornata di gara davvero infuocata, ottimo feeling con l’auto e mi sono divertito davvero al massimo. Ho dato tutto quello che avevo e siamo riusciti a portare a casa un bel risultato. Chiudo la giornata con un 2° posto assoluto.” Per quanto riguarda il Campionato, Michele si aggiudica il 2° posto nel Campionato Under 28 e un bellissimo 5° posto assoluto nel Campionato Pro2. “Super soddisfatto di questa stagione, andata tutta in crescendo. Finalmente riusciamo ad ottenere buoni risultati grazie al supporto della Scuderia Pintarally Motorsport.”

lunedì 28 novembre 2022

Porsche 919 Hybrid: Immagini di una carriera


È uscito il nuovo libro di David Tarallo sulla Porsche 919 Hybrid, il prototipo della casa tedesca che ha conquistato titoli e vittorie nel FIA WEC. Tarallo, che da anni segue il Mondiale Endurance, ci ha spiegato come è nata questa opera e lo scopo del libro

Cosa ha rappresentato la Porsche 919 nel panorama WEC?

Il DNA della Porsche sono da sempre le competizioni, in particolare l’endurance. Dopo tanti anni di assenza, la 919 è stata il modello con cui la Casa di Stoccarda è tornata nella massima categoria; la partecipazione alle classi del GT con le varie versioni della 911 non poteva soddisfare pienamente un marchio che è abituato a lottare per la vittoria assoluta. Il programma ufficiale con la 911 non è stato abbandonato, ma contemporaneamente la Porsche ha progettato e messo in pista una LMP1, tecnicamente interessantissima, a iniziare da un insolito motore V4. La vettura non ha deluso le aspettative, vincendo tre edizioni della 24 Ore di Le Mans consecutive, nel 2015, 2016 e 2017. E con un po’ di fortuna in più avrebbe potuto vincere già nel 2014! La versione Evo, poi, protagonista del Tribute Tour, ha dimostrato una volta di più le capacità tecniche della Porsche. Nel 2017 si parlò anche di una versione “Street” (in realtà per un programma di track days di alto livello), che però non è mai stata realizzata, tranne un manichino in scala 1:1.

Come è nata l’idea di questo libro?

L’idea è nata dall’esigenza di dare visibilità alle foto scattate nei circuiti di tutto il mondo in questi anni, in qualità di giornalista e fotografo accreditato per il FIA-WEC. Sono da sempre un appassionato della storia della Porsche e alla vigilia del debutto della 963, mi è parso giusto celebrare il modello precedente, che tanti risultati ha dato alla casa tedesca. Spero che a questo album seguiranno altri titoli specifici. Ci sto già pensando.

Perché la scelta di un libro completamente fotografico?

Perché la storia tecnica e sportiva è stata già raccontata in dettaglio in altre pubblicazioni molto valide, fra cui i volumi editi da Delius Klasing ufficialmente per la Casa. Anche se siamo nell’era di Internet, ho voluto fare un quaderno di documentazione come quelli che si pubblicavano negli anni settanta, quando le foto scarseggiavano e questo tipo di prodotto era molto richiesto. Oggi le cose sono cambiate, ma ho voluto comunque pubblicare un volume con le foto scattate da me, che saranno necessariamente diverse da tutte quelle che si trovano già in rete. Insomma, ho pensato di lasciare una mia traccia nel mare magno della documentazione disponibile al giorno d’oggi. Il libro si apre comunque con una breve disamina tecnica e si chiude con la lista dei risultati delle gare cui la 919 ha partecipato nel WEC dal 2014 al 2017.

Quali sono i futuri progetti su cui stai lavorando?

Questo libro è uscito sotto il nome del mio sito, pitlaneitalia.com. L’idea è quella di realizzare altri quaderni di documentazione, automobilistici ma anche modellistici. Mi pare che il pubblico abbia reagito bene all’iniziativa, ho già diverse richieste per il volume sulla 919.

Dove si acquista?

Si può trovare il volume al link https://www.geminimodelcars.com/search?q=919. Presto sarà anche in alcune librerie specializzate, italiane ed estere.









Cambia il vertice dell'Autodromo Nazionale Monza


Dall'1 dicembre cambia il vertice dell'Autodromo Nazionale Monza con il ritorno di Alfredo Scala che assumerà l'incarico di Direttore Generale aggiunto. Lo ha deciso l'Assemblea degli azionisti "tenuto conto della necessità di rafforzare la gestione operativa ed amministrativa della Società, in conseguenza della forte evoluzione impressa da Formula One, titolare dei diritti, nell’organizzazione del Gran Premio d’Italia secondo standard organizzativi più evoluti, nonché della necessità di una nuova qualificata conduzione dell’impianto sportivo per un sempre maggiore efficiente governo di tutti gli eventi motoristici in calendario", come indicato dal comunicato stampa.
Alfredo Scala conserva anche il ruolo di Direttore dell’Autodromo di Vallelunga, mentre al Direttore Generale dell'Autodromo Nazionale, Alessandra Zinno, è stato affidato il compito di valorizzare ulteriormente la promozione e lo sviluppo del brand “Monza 100” - nato in occasione del centenario dalla realizzazione dell’Autodromo.

Toyota Gazoo Racing per il WEC 2023


Toyota Gazoo Racing (TGR) ha annunciato gli impegni nelle gare nazionali ed internazionali per la stagione 2023. La categoria Hypercar della stagione 2023 del FIA World Endurance Championship vedrà la partecipazione di una serie di nuovi avversari e segnerà inoltre il 100° anniversario della 24 Ore di Le Mans. Sotto la guida del Team Principal Kamui Kobayashi, l'obiettivo è quello di vincere la 24 Ore di Le Mans per la sesta volta consecutiva con la doppietta piloti e costruttori per il quinto anno consecutivo.
Nel Super GT e nel campionato giapponese Super Formula, considerate le categorie più importanti nel panorama del motorsport giapponese, l'obiettivo è vincere sia il campionato piloti sia quello riservato ai team. Negli eventi motoristici che avranno luogo in Giappone, verrà utilizzata la TGR Yaris Cup per incrementare la base di piloti e collaborare con i proprietari dei circuiti per garantire gare ancora più sicure.

Nella prossima stagione del Mondiale Endurance, Toyota sarà ancora impegnata nella categoria Hypercar (classe LMH), classe regina del WEC con la GR010 Hybrid, dotata della tecnologia Racing Hybrid che è stata sviluppata durante le competizioni WEC. Nella serie gareggeranno due vetture con Toyota Gazoo Racing Europe GmbH con sede a Colonia, in Germania.

I commenti del Team Principal 
e dei piloti del Team WEC.

Kamui Kobayashi (Team Principal e pilota, vettura #7): "Abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi quest'anno, vincendo Le Mans, Fuji e il Campionato del Mondo, grazie al grande supporto di Toyota e dei nostri partner. Ma ripartiamo nel 2023 con una concorrenza ancora più forte, quindi dobbiamo migliorarci, rendendo la nostra squadra e la nostra vettura ancora più forti. I piloti sono una parte importante del nostro team e sono felice di guidare di nuovo al fianco di Mike, José, Séb, Brendon e Ryo nel 2023. Abbiamo un forte spirito di squadra in tutta la squadra, in particolare tra i piloti, e corriamo insieme come un'unica famiglia. Questo è un grande punto di forza per il nostro team e dobbiamo fidarci e sostenerci a vicenda la prossima stagione, per essere il più forti possibile contro la grande concorrenza in Hypercar. Non vediamo l'ora di correre contro così tanti costruttori che hanno vinto Le Mans in passato. Vincere Le Mans nel suo centenario è un grande obiettivo per tutti, quindi ovviamente sarà difficile e la nostra competizione spingerà molto forte. Questa grande lotta è ciò che tutti vogliamo nel motorsport e penso che sarà davvero emozionante per i fan"

Mike Conway (Pilota, vettura #7): "Sarà una sfida entusiasmante nel WEC la prossima stagione e sono davvero felice di far parte di TOYOTA GAZOO Racing per l'inizio di questa nuova era nelle gare di endurance. Non sarà facile, questo è sicuro, con così tanti costruttori che si uniscono, ma avere la possibilità di vincere Le Mans nel suo centenario è una motivazione enorme. Vedere una griglia così grande di Hypercar lottare per la vittoria sarà qualcosa di speciale e non vedo l'ora di farne parte".

José María López (Pilota, vettura #7): "Sono molto felice di continuare nel team per un altro anno, soprattutto al fianco di Mike e Kamui. Abbiamo un rapporto molto stretto e siamo diventati come fratelli nelle ultime stagioni. C'è un grande spirito in tutto il team e ne avremo bisogno per affrontare la battaglia il prossimo anno, quando la classe Hypercar sarà incredibilmente competitiva. È emozionante per tutti, la squadra, i piloti e i fan. So che la squadra sta già lavorando duramente per essere pronta e non vedo l'ora".

Sébastien Buemi (Pilota, vettura #8): "Sono grato al team e alla Toyota per l'opportunità di partecipare a una stagione così incredibile per WEC e Le Mans. È difficile credere che questa sarà la mia 11a stagione con il team nel WEC; abbiamo vissuto così tanto insieme ed è diventato come una famiglia. Dobbiamo usare tutta l'esperienza, e tutto ciò che abbiamo imparato nel corso degli anni, per essere pronti per la battaglia della prossima stagione. Chiaramente il nostro obiettivo sarà quello di mantenere i nostri titoli mondiali e vincere di nuovo Le Mans, che sarebbe ancora più speciale nell'anno del centenario".

Brendon Hartley (Pilota, vettura #8): "La stagione 2023 sembra essere incredibile per le gare di endurance e il nostro lavoro non diventa certamente più facile. La lotta tra i costruttori sarà intensa e dobbiamo essere ben preparati, con una macchina veloce e affidabile; Non ci sarà spazio per errori. È un vero privilegio far parte di una stagione così storica. Grazie a Toyota e a tutto il team, non solo per una fantastica stagione 2022, ma per aver dato a noi piloti la possibilità di far parte della lotta il prossimo anno".

Ryo Hirakawa (Pilota, vettura #8): "Ho imparato molto durante la mia prima stagione nel WEC, quindi penso che tornerò più forte l'anno prossimo e ancora più preparato per la grande sfida. Non ho ancora realizzato del tutto che inizierò la stagione come vincitore in carica di Le Mans e campione del mondo, ma ovviamente l'obiettivo è difendere quei titoli. Grazie al team, a Toyota e a tutti i nostri partner per avermi dato questa opportunità e averci supportato per far parte di una stagione speciale nel 2023. Ci siamo goduti il momento in Bahrain, ma tutta la squadra è già concentrata sulla preparazione e sul miglioramento per la prossima stagione".

Il Team Bassano conclude bene novembre


Romano d’Ezzelino (VI), 28 novembre 2022 – Quella disputata sabato scorso è stata un’edizione de La Grande Corsa che ha portato dei risultati positivi al Team Bassano presente a Riva presso Chieri con una quindicina di equipaggi, ridotti a tredici dopo la defezione di Italo Ferrara (Lancia Delta) che non ha verificato e di Angelo Porcellato e Paola Travaglia (Peugeot 309), non partiti.

Dopo le sette prove speciali rese ancor più impegnative dalla nebbia del primo mattino e dall’asfalto viscido, ad ottenere il miglior risultato nella generale sono stati Massimo e Matteo Migliore con l’Opel Kadett GT/e che hanno portato al terzo posto di classe e di 3° Raggruppamento grazie alla sesta prestazione assoluta, a conferma della loro crescita nella parte finale di stagione. Nei “dieci” anche Marco Galullo e Simona Calandriello che portano la Peugeot 205 Rallye in ottava posizione, vincendo la classe alla quale sommano anche la vittoria nella Michelin Historic Rally Cup. Si prosegue poi con la dodicesima posizione appannaggio della Porsche 911 RS di Pietro Tirone e Nicolò Barla i quali, nonostante le difficoltà date dalla foschia e da strade molto scivolose, non prendono rischi per non compromettere il risultato che alla fine ha premiato con la vittoria del T.R.Z. della Prima Zona. Stringono i denti anche Luca Prina Mello e Simone Bottega, attardati in classifica da un problema elettrico alla loro BMW 2002 Tii, tradotto in una penalità di 1’20”, ma riescono comunque a vincere la classe e a raggiungere la seconda posizione assoluta nel Memory Fornaca dove primeggiano nella classe “2000”. Subito dietro, quindicesimi, hanno concluso Carlo Fontanone e Chiara Bruno, secondi di classe con la Volkswagen Golf Gti e a chiudere il gruppo dei classificati sono Claudio Azzari e Massimo Soffritti, ventiquattresimi nella generale e primi della loro classe. Grazie alla prestazione di squadra, è una nuova vittoria tra le scuderie quella arrivata per il Team Bassano al termine del rally piemontese che festeggia anche il successo di Filippo Fiora e Luigi Cavagnetto nel Trofeo A112 Abarth Yokohama per il quale è stato emesso il comunicato dedicato.

Di tutt’altra natura ma comunque di grande risalto è stata la prima edizione dell’Adriatic Champions Race svoltasi tra sabato e domenica a Jesolo Lido, dove in gara c’erano anche otto vetture storiche, categoria nella quale il Team Bassano ha lasciato il segno aggiudicandosi i primi due posti della classifica assoluta; dopo le manches di qualificazione e le semifinali, a giocarsi la vittoria nella finale, due piloti dall’ovale azzurro: Bernardino Marsura su Porsche 911 RSR ed Enrico Bonaso con la Lancia Rally 037. Ad aggiudicarsi la singolare manifestazione è stato alla fine il trevigiano che aggiunge un nuovo alloro ad una stagione costellata di successi.
Per Paolo Baggio su Lancia Delta ed Edoardo Valente su Lancia Rally 037, la gara si è conclusa dopo le tornate di qualificazione.

Credits: Photozini

DOPPIETTA MOVISPORT ALL’ADRIATIC CHAMPIONS RACE CON CRUGNOLA E GRYAZIN


Reggio Emilia, 28 novembre 2022 – Apoteosi, per Movisport, nel pomeriggio di ieri a Jesolo-Pineta, con la vittoria di Andrea Crugnola con la Citroen C3 rally2 e per il secondo posto ottenuto da Nikolay Gryazin con la Skoda Fabia R5 alla prima edizione della “Adriatic Champions Race”.
Nomi altisonanti, una kermesse che guardava allo sport ma allo spettacolo, come nella più viva e vera tradizione del fine anno del motorsport, quando tutti fanno festa, hanno caratterizzato la due giorni di sfide ad inseguimento senza respiro sul circuito di km. 1,750 allestito per l’occasione.

Nella finalissima ci sono arrivati i due portacolori Movisport, risultati più forti del lotto, il campione Italiano ed il vice campione del WRC2 Junior. Il varesino ha fatto saltare il banco e lo ha fatto in maniera cristallina, sbarazzandosi di fior di avversari nelle batterie eliminatorie, per poi puntare dritto il muso della sua C3 contro quello della Fabia del driver russo. Pronostico difficile, ed alla fine l’ha spuntata Crugnola, che ha suggellato così un 2022 da grandi firme.

Due diversi impegni e tre portacolori, questo fine settimana, che conferma Movisport sempre in auge sino all’ultimo fiato stagionale. Al Pavia Rally Circuit, in programma nel circuito permanente di Castelletto di Branduzzo Guido Zanazio e Cesare Brusa ritroveranno la Ford Fiesta Wrc Plus e con loro saranno parte dell’avventura anche Kevin Gilardoni con la moglie Chiara Giardelli sulla Skoda Fabia R5, in cerca di un nuovo risultato da podio, certamente sfruttando le abilità pistaiole del driver italosvizzero. Federico Francia - Stefano Costi, Peugeot 208 Rally4, saranno invece della partita tra i circa novanta iscritti al 25. Rally Colli del Monferrato, a Moncalvo, provincia di Asti, che si correrà su otto prove speciali.

> Foto Leonelli

Lotus T56B: dalla 500 Miglia di Indianapolis alla Formula 1, storia di una monoposto con motore d’aereo a reazione



> di Massimo Campi - Immagini © Raul Zacchè/Actualfoto

La storia della Lotus 56 nasce da un certo Ken Wallis, lontano parente di Barnes Wallis, passato alla storia per aver progettato il bombardiere inglese Vickers Wellington e le bombe Grand Slam, Tallboy (due fra le più grosse bombe a caduta libera mai create dall’uomo) e le famose bombe rimbalzanti con cui distruggere le dighe tedesche.

Nella mente di Wallis si materializza l’idea di montare su una macchina da corsa una turbina da elicottero. A metà degli anni ’60 il tecnico presenta il progetto a Dan Gurney e a Carrol Shelby, che si dimostrano scettici all’idea, ma a crederci e a metterlo in pratica diventa il vulcanico patron della STP Andy Granatelli che, con l’aiuto del fratello Joe, realizza l’idea di Wallis. Nasce così la STP Paxton Turbocar, sviluppata a partire dal gennaio del ’66 presso la divisione Paxton della STP a Santa Monica. La monoposto ha la trazione integrale con la turbina Pratt & Wythney ST6B montata a sinistra e l’abitacolo del pilota sulla destra della struttura a trave del telaio.

Dopo un primo test a Phoenix, Parnelli Jones è pronto a portare in gara la monoposto alla 500 Miglia di Indianapolis del 1967. La macchina, verniciata di rosso è sesta in prova, al via è molto veloce, Parnelli Jones conquista la testa della gara ed inizia a distaccare gli inseguitori fino a quando la rottura di un cuscinetto della trasmissione mette fine al suo sogno. I tempi sul giro sono notevoli, le prestazioni messe in mostra dalla Paxton Turbocar convincono Granatelli a proseguire l’avventura con la monoposto a turbina, incontro Colin Chapman e tra i due nasce subito un accordo ed un nuovo progetto denominato Lotus 56.

Il progetto è affidato a Maurice Philippe, il papà della Lotus 49 e della Lotus 72. La Lotus 56 nasce con la stessa forma a cuneo che verrà poi utilizzata anche sulla 72 ed equipaggiata dalle stessa turbina della STP-Paxton ulteriormente evoluta in ossequio alle nuove norme regolamentari imposte dalla federazione americana, la USAC, allarmata dall’escalation a livello di competitività di questi motori. La turbina Pratt & Wythney ST6B-70 viene però montata in posizione centrale alle spalle del pilota, ma girata rispetto al senso di marcia. La Lotus 56 monta pneumatici Firestone di uguali dimensioni sulle quattro ruote ma l’esordio della nuova monoposto si conclude con il dramma di Mike Spence che perde la vita durante le prime prove sul catino dell’Indiana. Le tre monoposto rimaste vengono affidate a Graham Hill, Joe Leonard, Art Pollard, per le qualifiche della 500 Miglia di Indianapolis. La Lotus 56 riesce a sfruttare tutta la potenza della sua turbina, Leonard parte in pole, con Hill al suo fianco, mentre Pollard è solo undicesimo. Anche questa volta il motore a turbina non ha fortuna, Hill è messo fuori gioco da un incidente a metà gara, mentre Leonard viaggia indisturbato al comando verso la vittoria quando, a nove giri dalla bandiera a scacchi è costretto al ritiro a causa del grippaggio dell’alberino della pompa del carburante nel momento. Stesso sorte per la vettura gemella di Pollard, anche lui afflitto da un guasto tecnico.

La potenzialità della Lotus 56 impressiona il pubblico ed i tecnici presenti ed alla fine del 1968 la USAC interviene nuovamente dando un altro giro di vite ai regolamenti riguardanti le vetture alimentate da un propulsore a turbina. L’avventura americana della Lotus 56 è ormai finita, Colin Chapman decide di non impegnarsi più nello sviluppo della macchina, che viene momentaneamente accantonata. Il 1968 è un anno complicato ed a doppia faccia per il team britannico che deve fare i conti con il dramma di Jim Clark oltre a quello di Mike Spence, ma anche una stagione di grandi soddisfazioni con la conquista del titolo mondiale piloti di Graham Hill oltre a quello costruttori.

Nella stagioni seguenti Colin Chapman si dedica alle monoposto della massima formula, con la Lotus 72 conquista il titolo mondiale nel 1970, ma il genio inglese non vuole fare morire la lontana idea di una vettura con il motore a turbina. Nel 1971 ripesca la Lotus 56 e la adatta alle specifiche della massima formula. la turbina della Lotus T56B sprigiona oltre 600 cv, una potenza superiore ai migliori 12 cilindri della massima formula, scaricata a terra grazie alla trazione a quattro ruote motrici. Inizialmente la Lotus T56B è priva di alettoni, ma dopo i primi test vengono aggiunte delle appendici alari sia all’anteriore che al posteriore. Un altro vantaggio aerodinamico è l’assenza di superfici radianti per il raffreddamento del motore, mentre la turbina Pratt & Whitney, alimentata a cherosene, e sempre posizionata alle spalle dell’abitacolo. La configurazione a doppio stadio, con un regime di rotazione costante di 40.000 giri, è equipaggiata di un demoltiplicatore integrato dentro al motore, nella parte anteriore, che trasferisce il moto all’albero di trasmissione.

La turbina, come nella versione americana, è girata rispetto al senso di marcia, e l’aria di alimentazione è convogliata dalle grandi prese aperte nella zona superiore delle fiancate, che indirizzano il flusso in coda al motore. Dopo la combustione i gas risalgono e vengono espulsi da una presa di sfogo munita di pinne orientata verso il retrotreno. Il telaio della T56B è una classica monoscocca in lamiera di alluminio con i freni entrobordo montati accanto ai differenziali. La frenata risulta uno dei grossi problemi della monoposto inglese che non ha assolutamente nessun freno motore ed un peso notevole grazie ai serbatoi da 320 litri di kerosene. I dischi freni vengono raffreddati attraverso varie prese che scaricano l’aria calda sopra la carrozzeria. Il motore a reazione prevede anche l’assenza di cambio e di frizione, quindi il pilota ha solamente due pedali con la possibilità di frenata con il piede sinistro. Un altro problema sono i tempi di riposta del propulsore, decisamente più lunghi rispetto ad una monoposto convenzionale con il motore a scoppio. Il pilota, per avere una adeguata accelerazione in uscita dalle curve, è costretto ad anticipare l’erogazione di potenza, quindi, in entrata di curva deve guidare dosando contemporaneamente freno ed acceleratore con ulteriore stress all’impianto frenante.

La Lotus T56B viene portata in pista nel 1971 da Emerson Fittipaldi nella Race of Champions e nell’International Trophy entrambi gare fuori campionato. A Brands Hatch , durante le prove libere sul bagnato, la 56 è stata di gran lunga l’auto più veloce in pista, ma la gara si è svolta con tempo asciutto e la 56B non ha potuto sfruttare il vantaggio della trazione integrale. A Silverstone, la vettura è durata solo tre giri della prima manche prima che un guasto alla sospensione costringesse Fittipaldi al ritiro.

A Zandwoort in Olanda c’è l’esordio ufficiale nel campionato mondiale. A sedersi nell’abitacolo della 56B Colin Chapman è il trentenne di Sidney, Dave Walker, al suo esordio in F.1. L’australiano è solo ventiduesimo in prova con un distacco di oltre quattro secondi dalla Ferrari di Jacky Ickx. La domenica il maltempo imperversa sulla pista, la Lotus può sfruttare la potenzialità della trazione integrale e del vantaggio delle gomme Firestone molto più performanti sulla pista bagnata rispetto alle Good Year. Walker parte alla grande, dopo cinque giri è già decimo, ma esce fuori strada facendo finire il sogno di Chapman di vedere trionfare la sua nuova strana creatura. Reine Wissel la porta in gara a Silverstone nel GP di Inghilterra. La Lotus a turbina è solo diciannovesima in prova, mentre in gara lo svedese deve abbandonare al cinquantasettesimo giro per noie meccaniche.

L’ultima apparizione mondiale è a Monza, dove Chapman iscrive solo una monoposto sotto le insegne del team World Wide Racing, a causa delle pendenze di Chapman con la giustizia italiana in seguito alle indagini sulla morte di Rindt, avvenuta dodici mesi prima alla Parabolica. La Lotus T56B, pilotata da Emerson Fittipaldi, ha una insolita livrea dorata e nera che anticipa la futura colorazione delle monoposto inglesi. Colin Chapman si appresta a passare dallo sponsor Gold Leaf, con i colori rosso oro, al nuovo marchio John Player Special, sempre nell’ambito dell’industria del tabacco. Sperimenta la nuova colorazione oro giallo a Monza, ma l’effetto visivo con le riprese televisive dell’epoca non soddisfa il patron inglese, che inverte successivamente i colori per la futura stagione, creando quella livrea nera con i filetti oro che diventerà il marchio della Lotus per gli anni successivi.

Anche a Monza, pista veloce ed ideale per la vettura a turbine, le sorti della 56B non sono molto differenti dalle gare precedenti. Il brasiliano è diciottesimo, ma almeno riesce a vedere la bandiera a scacchi seppure in ottava posizione su dieci vetture classificate e ad un giro dal vincitore Peter Gethin su BRM.

L’ultima apparizione della T56B è ad Hockenheim in una gara di Formula 5000, sempre con Fittipaldi alla guida. Il pilota di San Paolo riesce a portare la monoposto a turbina sul secondo gradino del podio regalando così l’unico podio alla creatura di Chapman. Con i nuovi regolamenti della FIA viene bandito il motore a turbina dalla massima formula e per la Lotus T56B c’è solamente la strada verso il museo della casa dove viene in seguito recuperata per partecipare ad eventi storici a testimonianza di quando, nella massima formula, c’era ancora spazio per la fantasia e soluzioni tecniche alternative.








Trofeo A112 Abarth Yokohama: La Grande Corsa premia Fiora e Cavagnetto


Romano d'Ezzelino (VI), 28 novembre 2022 – Anche se il titolo è già stato assegnato, il Trofeo A112 Abarth Yokohama non ha smentito la fama di serie combattuta ed avvincente e anche in occasione de La Grande Corsa, ha offerto spettacolo ed emozioni.

Dodici gli equipaggi verificati e regolarmente partiti in una giornata caratterizzata nella prima parte, da foschia e percorso viscido, elementi che hanno portato a più di un’uscita di strada come successo a Denis Letey e Nadir Bionaz e anche a Marcogino Dall’Avo e Manuel Piras. Partono forte Filippo Fiora e Luigi Cavagnetto che vincono le prime tre prove e chiudono il primo giro con 15”5 su Marco Melino e Michele Sandrin i quali dimezzano il distacco vincendo la quarta speciale, nel corso della quale si ritirano anche Marco Gentile e Vincenzo Torricelli.
Fiora reagisce e firma la quinta prova e Melino ribatte nella successiva con una situazione ad una speciale dal termine che vede i due separati da 10”1, ma nell’ultimo tratto il pilota milanese non ci entra a causa di una rottura meccanica e Fiora, firmando il quinto scratch va, assieme a Cavagnetto, ad aggiudicarsi meritatamente la gara che gli regala una bella doppietta stagionale ottenuta in altrettante gare corse.
Già col titolo in tasca Ivo Droandi e Carlo Fornasiero onorano la vittoria restando sempre a ridosso dei primi e chiudono la vincente stagione col secondo posto in gara, seguiti dai regolari Fabio Basso e Livio Mazza al loro primo podio di Trofeo con la versione Gruppo A. Al quarto posto chiudono Giuseppe Cazziolato e Stefano Piazza ai quali, per un solo punto, non riesce l’aggancio del podio nella classifica finale nonostante i ritiri di Dall’Avo e Gentile e in quinta posizione chiudono Nicola Tonetti e Pier Giorgio Daffara. In sesta posizione si classificano Enrico Zuccarini e Giancarlo Nolfi davanti a Maurizio Ribaldone e Guido Zanone, settimi, e Claudio Faraci che assieme a Roni Liessi chiude la classifica generale.

In virtù del risultato dell’ultima gara stagionale e degli scarti previsti dal regolamento, la classifica finale dell’edizione 2022 rimane invariata con Droandi – Fornasiero, Dall’Avo – Piras e Gentile – Torricelli a comporre il podio; a Cazziolato la vittoria nella “under 60” e nella speciale graduatoria delle vetture col cambio a 5 marce, mentre Nicolò De Rosa vince la “under 30” e Fabio Basso la classifica delle vetture di Gruppo A.

In attesa della conferma della data delle premiazioni che si terranno a febbraio 2023 a Vicenza in occasione di Rally Meeting, un ultimo appuntamento attende i piloti regolarmente iscritti al Trofeo 2022: quello con la Coppa A112 Abarth Terra ospitata dal 2° Rally del Brunello, il 9 e 10 dicembre a Montalcino (SI).

Classifiche finali: 1. Droandi I. 95, 2. Dall’Avo 57, 3. Gentile55,5 4. Cazziolato 55, 5. Mearini 43. Gruppo A: 1. Basso. Under 28: 1. De Rosa. Over 60: 1. Cazziolato. 4 marce: 1. Cazziolato

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MM Motorsport e Pierre Campana ancora da “top five” nel Campionato Francese Rally: al Rallye du Var


Porcari, 28 novembre 2022 - Arrivano ulteriori conferme dalla programmazione internazionale di MM Motorsport: il team lucchese si è congedato dal Rallye du Var – appuntamento valido per il Campionato Francese Rally – con una quinta posizione assoluta, risultato conquistato da Pierre Campana e Sabrina De Castelli sulla Skoda Fabia Rally2 Evo messa a disposizione e curata in campo gara dallo staff tecnico del sodalizio di Porcari. Una vera e propria progressione, quella espressa dal driver corso tra le strade di Provenza e Costa Azzurra, concretizzata all’arrivo di Saint Maxime con la seconda “top five” consecutiva dopo tre giorni di confronto con gli esponenti della massima espressione rallistica nazionale.

Archiviata la prima giornata di gara - quella del venerdì - in settima posizione assoluta, Pierre Campana e la copilota Sabrina De Castelli hanno ottimizzato al meglio il feeling con la vettura boema, già consolidato nel precedente appuntamento, il Rallye Critèrium des Cèvennes, teatro del ritorno del pilota corso sul palcoscenico del “Tricolore Rally d’oltralpe” dopo undici anni di assenza. Una condotta condizionata, nelle prime due tappe di gara, da problemi fisici; particolare che non ha, tuttavia, negato al pilota una performance aggressiva nell’ultima giornata in programma, valsa anche la prima posizione tra le vetture in corsa per il Trofeo Michelin.

“C’è grande soddisfazione, per il risultato ma soprattutto per l’impegno profuso dalle parti – il commento, entusiasta, di Manuela Martinelli, team manager di MM Motorsport – una gara di grande spessore, quella espressa da Pierre e Sabrina, condivisa con tutto il nostro staff tecnico che ringrazio perché, ancora una volta, si è confermato decisivo nel raggiungimento dell’obiettivo prefissato. Un rapporto, quello tra MM Motorsport e Pierre Campana, cementato dalla capacità tecnica espressa da Cristiano Bianucci, fondamentale in questo stimolante percorso nella sua veste di responsabile tecnico”. ( giemmepress )

Nella foto di Bastien Roux: Pierre Campana in azione al Rallye du Var.

domenica 27 novembre 2022

La Grande Corsa: è bis per Negri e la Subaru Legacy



Tirata e combattuta fino all'ultimo metro di gara! Così è stata l'ottava edizione de La Grande Corsa conclusa nella scenografica ambientazione di Piazza della Parrocchia a Riva di Chieri. Dopo le sette prove speciali tutte regolarmente disputate, la vittoria è andata a Davide Negri e Loretta Casagrande su Subaru Legacy 4Wd dopo una sfida davvero avvincente con Matteo Musti e Claudio Biglieri secondi a 4"2 con la Porsche 911 RS. Ad una prova dalla fine i due erano separati di soli 3" e sono stati gli ultimi 8 chilometri della "Moncucco" in versione ridotta rispetto ai primi due passaggi, a pronunciare il verdetto dopo che il pavese, col secondo scratch personale sulla "Verrua Savoia" aveva limato di 6"4 il distacco dal leader ma senza riuscire nel colpaccio nell'ultimo impegno col cronometro.

A completare il podio assoluto un ottimo Luca Andreotti in coppia con Andrea Ferroni sull'Opel Kadett GT/e con la quale hanno fatto loro la classifica del 3° Raggruppamento, emulando Negri nel 4° e Musti nel 2°. Ai piedi del podio assoluto conclude uno strepitoso Paolo Rossi in gran spolvero con l'Opel Corsa GSI condicisa con Daniele Gaia e, al quinto e sesto una si presenta una doppietta di Kadett GT/e che per tutta la gara hanno duellato per il secondo posto di classe e Raggruppamento, oltre che per la Michelin Cup: ad avere la meglio è stata quella di Paolo Pastrone e Luca Pieri che l'hanno spuntata su quella di Massimo e Matteo Migliore. Al settimo posto chiudono Marcello Miotto ed Alessandro Verna su Lancia Delta Integrale seguiti dalla piccola Peugeot 205 Rally di Marco Galullo e Simona Calandriello che si aggiudicano anche la loro classe. Nona posizione per Luca Delle Coste e Alberto Galli su Fiat Ritmo 75 e a completare la top-ten sono Roberto Mosso e Andrea Tardito con la Mazda Famila 4Wd. Nonostante una prestazione al di sotto del suo standard, Pietro Tirone conclude la gara centrando l'obiettivo del Trofeo di Zona. Pronostici rispettati anche nel Memory Fornaca che incorona Luca Delle Coste vincitore assoluto, il quale raddoppia i festeggiamenti visto che ha primeggiato anche nell'assoluta della Michelin Historic Rally Cup. Nella classifica delle scuderie è il Team Bassano a primeggiare davanti a Meteco Corse e Rododendri Historic Rally.

Nel Trofeo A112 Abarth Yokohama vittoria netta per Filippo Fiora e Luigi Cavagnetto che hanno preceduto Ivo Droandi e Carlo Fornasiero e col podio completato da Fabio Basso e Livio Mazza.

La gara ha vissutio una prima parte di gara alquanto vivace con tre diversi vincitori nelle prime tre prove e altrettanti provvisori capiclassifica. Nella "Moncucco" il giovane Mattia Perosino, in coppia con Alessia Binello, mette tutti in riga con la BMW M3 staccando Negri di 1"2 e Musti di 1"5; il biellese si riscatta con lo scratch a "Moransengo" e passa in testa per un solo decimo di secondo mentre il pavese ne accusa 6, ma si rifà subito dopo vincendo la "Verrua Savoia", che lo porta a sua volta al comando con 1"2 su Negri e 5" su Perosino, il quale però, subito dopo, è costretto a consegnare la tabella di marcia a seguito rottura di un braccetto della sospensione.

Si arriva al primo riordino con una situazione che al terzo posto vede Volpino con la BMW M3 ma già ad oltre un primo, seguito dal veloce Andreotti e dal funambolico Rossi con l'Opel Corsa. Gibello e Pontarollo (Ford Sierra) pagano un pesante ritardo per una foratura nella seconda prova, con relativo cambio ruota, mentre nella successiva Lanfranchini e Panizza sono traditi dalla rottura del cambio della Porsche 924.

Il secondo giro di prove inizia con l'affondo di Negri che piazza due scratch ed incrementa il vantaggio fino a 9"4, su Musti che reagisce firmando nuovamente la "Verrua Savoia" e riduce a soli 3" il gap con l'ultima prova che diventa decisiva. Nel frattempo si registra anche il ritiro di Volpino che permette di avanzare al terzo posto assoluto all'Opel Kadett di Andreotti seguito a 18"4 da Rossi che continua a stupire con l'Opel Corsa GSI. Il testa a testa tra Negri e Musti si protrae sino all'ultima prova con la conferma della vittoria per il biellese che va così ad inscrivere il proprio nome per la seconda volta consecutiva nell'albo d'oro della gara organizzata dagli Amici di Nino in collaborazione col Club della Ruggine.

All'arrivo, unanimi i commenti positivi da parte degli equipaggi giunti da diverse regioni d'Italia, premiando gli sforzi compiuti dai promotori della manifestazione per darle una nuova immagine, centrando l'obiettivo alla perfezione. Commenti e festeggiamenti durante la cerimonia delle premiazioni nell'ospitale centro storico di Riva di Chieri che hanno di gran lunga surclassato i timidi schiamazzi dei manifestanti del gruppo chierese di Fridays for Future, giunti appositamente nelle vicinanze della piazza per esibirsi in una sterile e poco costruttiva protesta nei confronti del rally.


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