mercoledì 3 giugno 2015

Porsche Classic ricrea il cruscotto originale per la 911 storica



È tornato. Porsche Classic riproduce il cruscotto originale della storica 911 dei MY dal 1969 al 1975. Un sofisticato processo di produzione combina l'alta qualità, in grado di soddisfare gli standard attuali, ad un design fedele all'originale in ogni minimo dettaglio. Il cruscotto è costituito da una sottostruttura moderna rivestita dalla superficie originale. La trama zigrinata e la sensazione tattile, la lucentezza e la gradazione di nero sono identici all'originale..

Come la dotazione tecnica, anche gli interni delle Oldtimer sono soggetti a normale usura. L'irraggiamento solare, le variazioni di temperatura e di umidità aggrediscono la superficie e i materiali. I materiali di oggi sono molto più resistenti e per preservare nel tempo il valore delle vetture Porsche Oldtimer, Porsche Classic ha riprogettato il cruscotto. Test approfonditi condotti secondo gli standard più attuali garantiscono un'assoluta precisione di forma e qualità anche in condizioni climatiche difficili.

Il cruscotto è un componente originale che include anche la copertura degli altoparlanti. Quindi, può essere installato solo seguendo la procedura di assemblaggio originale, che comporta la rimozione del parabrezza. Per questo motivo, Porsche Classic raccomanda di far effettuare la sostituzione dal personale qualificato dei Partner Porsche Classic.

YOKOHAMA A051, nuovo pneumatico per vincere nei rally su asfalto

Yokohama Italia ha presentato
il nuovo pneumatico 
racing ADVAN A051T 
dedicato all’utilizzo nei rally 
su asfalto e conforme 
alle più recenti 
normative FIA che non prevedono 
più la possibilità di intagliare 
il battistrada in caso di pioggia. 







Yokohama ADVAN A051 nasce dallo studio e dallo sviluppo condotti nell’ERC (European Rally Championship) e nel campionato Rally Giapponese. Numerosi test hanno portato alla creazione di un prodotto che sia decisamente performante su asfalto, capace di incontrare le necessità di stabilità e costanza che i migliori piloti esigono per la propria guida in condizioni di massimo stress e velocità.



Yokohama ADVAN A051 è disponibile in 3 differenti mescole: SS (Super Soft), S (Soft) e M (Medium), per ogni condizione climatica di utilizzo. È un prodotto completamente nuovo, dalla carcassa alla mescola, che rappresenta un passo avanti nelle prestazioni su fondi asfaltati, a conferma dell'impegno e degli investimenti di Yokohama nei rally.



Il battistrada è composto da una parte esterna più rigida che garantisce un grip ottimale e che, arricchita da fossette e piccoli intagli, offre flessibilità e trazione anche su fondi irregolari. La sezione interna è invece stata studiata per migliorare ulteriormente la tenuta sul bagnato. Inoltre, le scanalature longitudinali sono caratterizzate da un intaglio inclinato che mantiene la rigidità del tassello e previene l’usura irregolare. Le scanalature sulla spalla sono ridotte al minimo, con l’obiettivo di mantenere il massimo del grip in appoggio in curva.



Attualmente l’ADVAN A051 è disponibile nella misura 210/650R18 per vetture RRC, R5, S2000 e gruppi N4. Nel corso dell’anno saranno introdotte le dim. 190/625R17 e 190/600R16, e successivamente anche il calettamento da 15 pollici.

Le prima gare fatte in Italia con vetture WRC hanno evidenziato i notevoli passi avanti del nuovo modello, in primis la costanza di prestazioni sull’asciutto e nelle lunghe distanze.


SPETTACOLO AL BERGAMO HISTORIC GRAN PRIX



Il numeroso pubblico assiepato fin dalla mattina lungo i 2.920 mt. del “Circuito delle Mura” e la presenza di 70 prestigiose vetture selezionate, oltre che di oltre 30 moto da Gran Premio, hanno decretato il successo della 10^ edizione della rievocazione del “Bergamo Historic Gran Prix” disputata domenica 31 maggio in Città Alta.

D’altronde la formula è ormai collaudata e vincente, come testimoniano le sempre maggiori richieste di partecipazione, molte provenienti dall’estero. Sei manche, di mezz’ora ciascuna, quanto basta al partecipante per saziare la voglia di guida della propria storica e al pubblico per ammirare uno spettacolo variegato. Il tutto su un tracciato cittadino incastonato in un contesto affascinante, dove chi guida si sente letteralmente immerso nell’ambiente medioevale della Città mentre il pubblico, soprattutto in alcuni punti del tracciato, può sentirsi a sua volta nell’abitacolo delle vetture tanta è la vicinanza. Inoltre, va dato atto agli organizzatori per aver saputo coniugare le due anime delle storiche, non sempre facili da far convivere: gli amanti delle auto classiche da raduno o concorso e quelli delle vetture da competizione, con esigenze e modalità differenti nello sfogare la propria passione. 


E anche quest’anno sono state numerose le automobili degne di nota presenti alla kermesse orobica. A cominciare dalle Anteguerra, per onorare al meglio l’80.mo anniversario della vittoria di Tazio Nuvolari nel 1935 al volante dell’Alfa Romeo P3. Tra queste numerose Bugatti (37A, 51, 35B), una rarissima Alfa Romeo Ala Spessa Tipo 256 del 1939, Maserati 26B del 1928, Delahye GP 1935, Lagonda 45 Le Mans del 1937. Tra le GTS spiccavano le Ferrari 340 MM del 1953, 750 Monza del 1954, 875 Sport del 1955 e GT Lusso del 1964, Porsche 906 Carrera del 1966 e 356 Speedster del 1956 , Ermini MM del 1956, AC Cobra del 1964, Abarth 1000 TC Corsa del 1965. 

Tra le vetture che hanno suscitato maggiore interesse e curiosità tra gli appassionati, sia lungo il percorso sia nel paddock, l’Alfa Romeo Giulia Spider 1600 pilotata da Eugenio Mosca. La vettura, modificata nella parte anteriore con il parabrezza più bombato della Giulietta SS per migliorare l’aerodinamica e nella parte posteriore con il ponte De Dion e il cambio a 5 rapporti e differenziale autobloccante, è stata appositamente preparata, infatti è un esemplare unico realizzato secondo le specifiche del particolare regolamento della gara, e schierata dalla Scuderia del portello alla Carrera Panamericana 2002, dove Arturo Merzario l’ha portata alla vittoria di classe Sport-Minor e al 6° posto assoluto, preceduto solamente da vetture di grossa cilindrata. 

Il prossimo appuntamento per Eugenio Mosca con le autostoriche, sempre in collaborazione con la Scuderia del Portello, sarà il prossimo 20 e 21 giugno a Monza in occasione della Coppa Intereuropa.

martedì 2 giugno 2015

Carrera Cup Italia 2015: Agostini e Ledogar, gran bella sfida

I CONCORRENTI DELLA CARRERA CUP ITALIA 


La Carrera Cup Italia 2015 è partita da Monza all’insegna dei giovani: le prime due gare della stagione hanno portato alla ribalta due vincitori Under 26 e in entrambe le corse nel “tempio della velocità” sei degli otto talenti dello Scholarship Programme di Porsche Italia sono entrati nella top ten delle classifiche. Nella lotta al vertice si delinea una bellissima sfida fra Côme Ledogar (Tsunami RT) e Riccardo Agostini (Antonelli Motorsport – Centro Porsche Padova). 

Il 24enne di Annecy, Campione in carica della Carrera Cup France ha scelto il monomarca tricolore proprio per partecipare al piano di formazione dei giovani piloti che ha portato Matteo Cairoli, Campione 2014, ad essere selezionato da Porsche AG nella Mobil 1 Supercup. Ledogar si può anche considerare un po’ il punto di riferimento per capire qual è il livello del monomarca tricolore che ha schierato venti 911 GT3 Cup al via di un Campionato che si è molto rinnovato (dieci piloti debuttanti su venti iscritti). Attualmente il transalpino è il migliore rookie della serie internazionale Porsche e lo sfidante Riccardo Agostini si è subito rivelato alla pari del francese, promettendo una stagione, che proporrà altri sei appuntamenti, ricca di spettacolo. 

Al di là delle decisioni dei commissari sportivi che hanno invertito l’ordine di arrivo dei due Round (la classifica di Gara 2 è sub judice per un appello annunciato dall’Antonelli Motorsport - Centro Porsche Padova), è emerso un grande equilibrio fra il veneto di 21 anni e il francese, che è testimoniato anche dalla classifica assoluta: i duellanti si dividono la testa della graduatoria in perfetta parità con 32 punti, lasciando gli esperti Gian Luca Giraudi (Antonelli Motorsport – Centro Porsche Torino) e Alberto De Amicis (Ebimotors – Centro Porsche Verona) già a venti lunghezze con 12 punti. Il torinese, dopo il brillante terzo posto di Gara 1, ha pagato a caro prezzo il ritiro nelle prime battute di Gara 2, altrimenti sarebbe stato l’unico in grado di reggere il passo dei due giovani piloti, mentre l’abruzzese deve decidere se vuole ambire alle posizioni di prestigio della classifica assoluta, oppure puntare a rivincere la Michelin Cup, la classe riservata ai gentleman driver, visto che ha già collezionato due successi a Monza. 

Fra i personaggi di spicco emerge Enrico Fulgenzi, pilota e team manager dell’Heaven Motorsport – Centro Porsche Latina: il Campione 2013 della Carrera Cup Italia ha avuto difficoltà in qualifica e in Gara 1 per l’instabilità della sua 911 GT3 Cup in frenata, sabato è finito rovinosamente addosso a Da Sheng Zhang (LEM Racing – Centri Porsche di Milano), il cinese giunto in Italia dalla serie asiatica che stava maturando un piazzamento a ridosso dei primi. A seguito del ritiro il marchigiano è scattato ultimo in Gara 2 e si è prodotto in una spettacolare rimonta che lo ha portato a salire sul podio domenica. 
Fra i piloti di esperienza è mancato nelle posizioni di vertice Oleksandr Gaidai, scattato in pole position di Gara 2 per l’inversione della griglia dei primi sei della corsa del sabato: l’ucraino ha rotto lo splitter anteriore e si è reso protagonista di alcuni tagli di chicane per i quali è stato privato del giro più veloce in gara. Gli resta la grande consolazione della prima vittoria dello Tsunami RT nella Carrera Cup Italia grazie a Côme Ledogar.

Fra gli altri giovani cerca un posto al sole Mattia Drudi (Dinamic Motorsport - Centro Porsche Bologna): il romagnolo, che con i suoi 16 anni è il più giovane partecipante nella storia della Carrera Cup Italia, solo in Gara 2 ha trovato il passo per mettere in mostra la sua velocità naturale, dopo la sostituzione del motore decisa dalla squadra. Una gomma spiattellata sul liquido trovato in pista gli ha negato il primo podio, ma il ragazzo sembra avere la stoffa per guardare in alto. 
A Stefano Colombo (LEM Racing – Centri Porsche di Milano) va la palma della sfortuna: “La centralina della vettura di un’altra gara che è finita in pista mi ha bucato prima il radiatore dell’acqua e poi una gomma. Semplicemente incredibile!”.

Positiva la prima uscita di Andrea Fontana (Ghinzani Arco Motorsport – Centri Porsche di Roma), un altro Under 26 di belle speranze quarto in Gara 1, mentre il giapponese Kasai (Antonelli Motorsport – Centro Porsche Padova) sperava di migliorare il 9. posto del sabato in Gara 2 ma non è riuscito nemmeno a partire per un guaio al selettore delle marce. Aku Pellinen (LEM Racing – Centri Porsche di Milano) sta prendendo le misure al Campionato: il finlandese arriva dalle gare turismo e ha bisogno di un po’ di adattamento alla maggiore potenza.

In Michelin Cup Alberto De Amicis (Ebimotors – Centro Porsche Verona) ha fatto il vuoto in una classe ben assortita che vede altri sette gentleman driver in lizza, mentre hanno raccolto meno del previsto Alex De Giacomi (Dinamic Motorsport - Centro Porsche Modena) e Angelo Proietti (Antonelli Motorsport – Centro Porsche Padova): il Campione di classe 2014 ha colto un terzo posto in Gara 1 e identico piazzamento è andato al romano la domenica dopo una rimonta dal fondo della griglia, ma entrambi sono rimasti coinvolti in toccate e contatti. A beneficiarne è stato Niccolò Mercatali (Dinamic Motorsport - Centro Porsche Mantova) due volte secondo dietro a De Amicis: il toscano diventa lo sfidante numero uno pur essendo un debuttante con la 911 GT3 Cup. Buono l’approccio di Sergio Negroni (Antonelli Motorsport - Centro Porsche Padova), mentre Marco Cassarà (Ghinzani Arco Motorsport – Centri Porsche di Roma) e Pietro Negra (Ebimotors – Centro Porsche Como) sperano di rifarsi subito nel prossimo appuntamento di Imola. 
Hans-Peter Koller (TAM-Racing) ha dato spettacolo nell’uscita che ha richiesto la safety car in Gara 2, mentre “Walter Ben” (LEM Racing) è l’inossidabile decano del gruppo. Il prossimo appuntamento sarà in programma a Imola il 27 e 28 giugno. 
Gli appassionati che vorranno rivivere gli emozionanti Round 1 e 2 potranno gustarsi il video on demand su YouTube accedendo a Porsche Carrera Cup Italia Channel. 

















Le classifiche 

Assoluta: 1. Ledogar e Agostini punti 32; 3. Giraudi e De Amicis 12; 5. Fontana 10; 6. Gaidai e Fulgenzi 8; 8. Drudi 6; 9. Colombo e Pellinen 4; 11. Zhang 3; 12. Kasai 2; 13. Mercatali 1.

Michelin Cup: 1. De Amicis punti 20; 2. Mercatali 12; 3. De Giacomi e Negroni 5; 5. Proietti 4; 6. Cassarà e Negra 3.

Team: 1. Tsunami RT e Antonelli Motorsport – Centro Porsche Padova 30; 3. Antonelli Motorsport – Centro Porsche Torino e Ebimotors – Centri Porsche Como e Verona 12; 5. Ghinzani Arco Motorsport – Centri Porsche di Roma 10; 6. Heaven Motorsport – Centro Porsche Latina 8; 7. LEM Racing – Centri Porsche di Milano e Dinamic Motorsport – Centri Porsche Bologna, Mantova e Modena 7.

TCR INTERNATIONAL SERIES, LORENZO VEGLIA SODDISFATTO A META' A SALISBURGO



E' un risultato che appaga parzialmente le aspettative, quello conseguito da Lorenzo Veglia al “Salzburgring”, teatro austriaco del TCR International Series.
Il diciottenne pilota di Leini, al volante della Seat Leon Racer del team Liqui Moly-Engstler, ha archiviato le prove di qualificazione di Salisburgo in undicesima posizione, centrato la settima piazza in Gara 1 e “mancata” la top ten di Gara 2 a causa di una penalizzazione costata quella quinta posizione che – al momento – stava confermando un trend di gara decisamente positivo.

Una posizione, quella fatta registrare durante le fasi di qualificazione, che ha reso difficoltosa la rimonta. Una partenza dalla griglia legata ad una problematica di alimentazione ma che, nella prima gara in programma, è stata ovviata consentendo a Lorenzo Veglia di cogliere la settima piazza.

Molto positiva anche la condotta di Gara 2, con Lorenzo Veglia protagonista di una vera e propria rimonta (dalla undicesima alla quinta piazza) vanificata da un contatto avvenuto con un altro concorrente. Un errore di valutazione da parte del driver leinicese costato il “drive through” e la conclusione in undicesima posizione, fuori dalla quota “punteggio”.

Un fine settimana tra luci ed ombre che, tuttavia, ha permesso a Lorenzo Veglia di mantenere la nona posizione nella classifica assoluta di TCR International Series.

Pirelli, Formula 1 - Anteprima GP del Canada








Pirelli si presenta a Montreal con la stessa scelta di mescole di Montecarlo: P Zero Yellow soft e Red supersoft, chiamati però a rispondere a una sfida tecnica del tutto differente. Le velocità medie sul circuito dell’isola di Notre Dame sono infatti molto più elevate, e questo porta a un livello di degrado termico ben più elevato che nel Principato.


La tipologia del circuito rende poi possibile un maggiore utilizzo di strategie diverse, come i recenti GP Canada insegnano. La superficie del tracciato è ad aderenza abbastanza bassa, ma lo stress sugli pneumatici è comunque considerevole a causa di alcuni alti cordoli che impongono alle gomme un alto livello di resistenza, così come nelle frenate che sono molto intense. Altro elemento che può portare elevata imprevedibilità è il meteo, abbastanza variabile nel Québec. I maggiori carichi a gravare sugli pneumatici sono comunque di tipo longitudinale, imposti dalle forti accelerazioni e frenate.


Paul Hembery, Direttore Motorsport Pirelli: “Spesso vediamo in Canada una delle gare più interessanti del campionato, grazie anche alle caratteristiche del circuito che sono abbastanza uniche. La storia del GP dimostra che è possibile vincere anche partendo indietro sullo schieramento, e questo può avvenire grazie a una strategia particolarmente efficace o anche a seguito della pioggia o di uno o più interventi della safety car, il che a Montreal è più frequente che altrove. Pirelli porta anche in Canada l’accoppiata soft-supersoft, con quest’ultima che si presenta quest’anno completamente nuova (tanto nella struttura quanto nella mescola) e destinata a garantire le solite alte prestazioni ma con la garanzia di maggiore resistenza al graining e al blistering. Spesso a Montreal si corre con basse temperature, e una maggiore resistenza al graining dovrebbe essere apprezzata dai team. Dato l’alto livello di fattori imprevedibili, il Canada premia di solito una strategia flessibile, capace di consentire a un team di cambiare rapidamente al variare delle condizioni. E a Montecarlo abbiamo visto che cambiamenti repentini di strategia sono spesso in grado di variare il risultato.”

Aci Racing Week End a Monza: le foto di Davide Stori

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