mercoledì 30 novembre 2022

Luca Delle Coste vince l’11° Memory Fornaca



Chieri, 30 novembre 2022 – Annunciata come la gara decisiva della stagione, La Grande Corsa ha mantenuto le aspettative e al termine delle sette prove speciali in programma, complice anche il coefficiente 2 assegnato, ha emesso un verdetto che per la prima volta in undici edizioni premia il pilota di una vettura non da assoluto, visto che ad aggiudicarsi il Memory Fornaca 2022 è stato infatti Luca Delle Coste con la sua Fiat Ritmo 75 Gruppo 2. Il portacolori della scuderia Rally & Co è stato premiato dalla costanza e dalla regolarità delle sue prestazioni marcando punti in sei delle sette gare a calendario, saltando solo l'appuntamento del Rallye Elba; per il pilota varesino, che nella stagione ha corso con quattro diversi navigatori, si registrano anche le vittorie nella classe "1600" e nella "under 40" oltre ad aggiudicarsi un orologio di prestigio messo in palio da Ciaudano Gioiellieri.

Il coefficiente doppio ha giovato anche a Luca Prina Mello e Simone Bottega i quali, nonostante il brivido vissuto a causa di un problema elettrico alla loro BMW 2002 Tii, scalano diverse posizioni e chiudono il trofeo al secondo posto assoluto impreziosito dalla vittoria nella classe "2000"; quale premio speciale per la classifica assoluta, riceveranno una coppia di sedili da competizione Atech Racing. A completare il podio, anche se assente a Riva presso Chieri, il duo già Campione Italiano Rally Auto Storiche formato da Angelo Lombardo e Roberto Consiglio che svetta anche nella "oltre 2000" con la Porsche 911 RS Gruppo 4; per loro anche una coppia di tute ignifughe messe in palio anche queste da Atech Racing.

In quarta posizione assoluta, ad un solo punto dal podio, hanno chiuso Ermanno Sordi e Maurizio Barone su Porsche 911 SC/RS Gruppo B, e alle loro spalle grazie al bottino pieno conseguito sabato scorso, si è piazzato Davide Negri che nelle tre gare disputate ha utilizzato la Subaru Legacy e una Lancia Delta, navigato da Roberto Coppa e Loretta Casagrande.

Nelle altre classi si registrano le vittorie per Mario Cravero e Oddino Ricca su Fiat 127 Gruppo 2 nella "1150", di Massimo Giuliani e Claudia Sora su Lancia Fulvia HF nella "1300"; a spuntarla sul filo di lana nella nutrita "over 60" è stato Antonio Parisi con la Porsche 911 S, seguito da Sordi e Delladio appaiati, mentre nell'altrettanto corposa femminile è Lucia Zambiasi a primeggiare precedendo Claudia Musti e Franca Regis Milano. Infine, tra le scuderie è il team Bassano a trionfare, con Rally & CO e Palladio Historic al secondo e terzo posto.

 

In chiusura di stagione e prima di passare agli annali la riuscita undicesima edizione del Memory Fornaca, l'associazione "Amici di Nino" ringrazia gli organizzatori degli altri sei rally che assieme a La Grande Corsa hanno composto il calendario, le aziende sostenitrici, e i trentasei equipaggi che hanno aderito e animato il trofeo, a partire dallo scorso marzo.

L'appuntamento prossimo sarà con la cerimonia delle premiazioni, con la data e la località di svolgimento che saranno comunicate, e pubblicate nel sito ufficiale, nei primi giorni di gennaio 2023.

 

Informazioni e classifiche al sito web www.amicidinino.it


Credits: Photozini 

Biella Corse protagonista a "La Grande Corsa" con Davide Negri su Subaru Legacy


Dopo le due vittorie assolute di Luca Rossetti nelle prove IRC, nel "palmares 2022" di Biella Corse è arrivata, questo fine settimana, grazie a Davide Negri, anche la vittoria assoluta numero tre. 
L'ha conquistata il biellese Davide Negri, fresco vincitore del titolo italiano velocità su terra, che a Chieri (Torino), ha fatto sua, per il secondo anno consecutivo, La Grande Corsa di Chieri, ultimo rally storico del Nord Ovest. Davide, in questa occasione affiancato dalla navigatrice Loretta Casagrande, ha corso con la stessa vettura dell'edizione 2021, la Subaru Legacy 4Wd (4° raggruppamento, gruppo A, classe oltre 2000 cc.) messa a sua disposizione dalla Balletti Motorsport.

"Non è stato facile" ha commentato al termine il "Team Manager" di Biella Corse, Alberto Negri; "quest'anno La Grande Corsa è stato uno dei rally più emozionanti di tutta la stagione, con una lotta dapprima a tre e poi a due sul filo dei secondi, fino alla fine. Praticamente Davide ha conquistato l'assoluto nell'ultima prova, lasciando dietro di sette secondi il suo più diretto avversario. E' stato molto bravo, come pure Loretta, la sua navigatrice, che tornava a dettare le note dopo tre anni di stop".

In gara nel rally anche il navigatore Biella Corse Luca Pieri, che ha corso a fianco del pilota Paolo Pastrone su di una Opel Kadett GT/E 1.9 (3° raggruppamento, gruppo 2, classe fino a 2000 cc.).
"Pur avendo chiuso al primo posto, a Chieri la prova valida per il Trofeo Michelin, non siamo riusciti a vincere il Trofeo 2022" ha commentato al termine Pieri; "il distacco era troppo grande e così abbiamo chiuso la stagione al secondo posto assoluto. La nostra gara però è stata bella: abbiamo terminato secondi di raggruppamento, secondi di classe e quinti assoluti. Siamo molto soddisfatti, anche perché correndo insieme e continuando a fare esperienza, abbiamo visto che i risultati arrivano!".

Nella Regolarità Sport de La Grande Corsa erano impegnati in gara tre equipaggi Biella Corse. Al termine il miglior risultato è stato ottenuto da Massimo Becchia e Brisen Xhakoni, in gara con una Lancia Delta 4WD del 1986 (9 divisione, classe oltre 2000). Hanno chiuso al primo posto di divisione, quarti nella classifica assoluta della gara.
Praticamente subito dietro di loro, secondi di divisione e sesti assoluti, si sono invece piazzati David De Faveri e Marco Blotto, in gara con la loro Peugeot 205 Rallye del 1990 (9 divisione, classe fino a 1300).

Primi di divisione e settimi assoluti sono invece giunti al traguardo Roberto Viganò e Pieraldo Giacobino, in gara con una Fiat 850 Sport Coupé del 1968 (2 divisione, classe fino a 1000).

"Va detto che Viganò e Giacobino sono stati come sempre bravissimi" ha precisato Alberto Negri al termine: "sono stati in testa alla gara fino all'ultima prova e hanno perso la prima posizione assoluta timbrando in anticipo proprio all'ultimo CO. Peccato, perché avremmo vinto sia il rally che la regolarità. Voglio però ricordare che, grazie alla prestazione dei nostri tre equipaggi, Biella Corse ha vinto la Coppa di Scuderia!". ( Massimo Gioggia )

martedì 29 novembre 2022

Peter Auto presenta Formula Legends 3.5


Nella prossima stagione la Formula 1 sarà grande protagonista in due eventi organizzati da Peter Auto: Spa Classic (circuito Spa-Francorchamps), dal 12 al 14 maggio 2023 e Dix Mille Tours (circuito Paul Ricard), dall'1 al 3 settembre 2023.
Formula Legends 3.5 farà scendere di nuovo in pista monoposto di Formula 1 costruite dal 1987 al 1994, quelle della generazione Prost-Senna-Schumacher, spinte da propulsori da 3,5 litri dal sound suggestivo.

Gli anni dal 1987 al 1994 hanno segnato l'età d'oro di questa categoria del motorsport con il duello Prost-Senna e l'entrata in scena di Michael Schumacher che ha vinto il suo primo titolo di campione del mondo nel 1994. 
E' stato anche il tempo delle ultime grandi innovazioni tecnologiche come la leva selettrice al volante, le sospensioni attive, l'ABS e il controllo di trazione, che sono state montate su telai spinti da motori V8, V10, V12 o addirittura W12.
Era un'epoca in cui abili artigiani come Ken Tyrrell o Eddie Jordan riuscivano ancora a guadagnarsi il posto accanto ai quattro grandi, McLaren, Williams, Ferrari e Benetton. 
Era anche il periodo in cui dalle officine AGS, Larrousse e Ligier uscivano le ultime monoposto di Formula 1 made in France.

Credits: Photo Classic Racing

Bilancio positivo per il 2022 del M.A.M.S.



La Villa Martinelli di Mapello (BG), meraviglioso esempio di architettura del primo 900, è stata la cornice, Domenica 27 Novembre 2022, del consueto pranzo di fine anno del M.A.M.S. - Monza Auto Moto Storiche. L'incontro è stato l'occasione per rinsaldare l'amicizia fra i soci, scambiarsi gli auguri Natalizi, nonchè per tirare le somme delle attività svolte quest'anno e per tracciare le linee guida dell'attività futura.

Il Presidente del club Luigi Ubezio ha sottolineato come il 2022 abbia visto un graduale ritorno alla normalità dopo il periodo della pandemia. L'attività dei raduni è ricominciata, soprattutto nella seconda metà dell'anno; in particolare il M.A.M.S. ha celebrato degnamente i 100 anni dall'inaugurazione dell'Autodromo Nazionale Monza non solo organizzando un convegno, preceduto dalla proiezione di filmati d'epoca, che ha visto la partecipazione di giornalisti e piloti monzesi, ma anche portando nella centralissima piazza Trento e Trieste ben 134 mezzi d'epoca. La manifestazione denominata "Centopercento" ha visto una partecipazione di pubblico al di là di ogni aspettativa.

Per il prossimo anno è previsto un pieno ritorno alla normalità, con un fitto calendario di raduni, uno dei quali dedicato ai fratelli Brambilla, indimenticati piloti monzesi, e con una riapertura della sede agli incontri settimanali dei soci.

I soci del M.A.M.S. hanno naturalmente raggiunto Villa Martinelli a bordo delle loro auto d'epoca: Alfa Romeo, Lancia, Ferrari, Maserati, Fiat, BMW e Mercedes.

Foto Raul Zacchè - Actualfoto













Ferrari, ufficiali le dimissioni di Mattia Binotto

 


La Ferrari ha accettato le dimissioni di Mattia Binotto dall’incarico di Team Principal della Scuderia.

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IL COMUNICATO FERRARI 


Maranello (Italia), 29 novembre 2022 – Ferrari N.V. (NYSE/EXM: RACE) (“Ferrari” o la “Società”) annuncia di aver accettato le dimissioni di Mattia Binotto che il 31 dicembre lascerà il suo ruolo di Team Principal della Scuderia Ferrari.


Benedetto Vigna ha commentato: "Desidero ringraziare Mattia per i suoi numerosi e fondamentali contributi nei 28 anni passati in Ferrari, e in particolare per la sua guida che ha portato il team ad essere di nuovo competitivo nella scorsa stagione. Grazie a questo, siamo in una posizione di forza per rinnovare il nostro impegno, in primo luogo per i nostri incredibili fan in tutto il mondo, per vincere il più importante trofeo nel motorsport. Tutti noi della Scuderia e nella più vasta comunità Ferrari auguriamo a Mattia tutto il meglio per il futuro". 


Mattia Binotto ha dichiarato: "Con il dispiacere che ciò comporta, ho deciso di concludere la mia collaborazione con Ferrari. Lascio un'azienda che amo, della quale faccio parte da 28 anni, con la serenità che viene dalla convinzione di aver compiuto ogni sforzo per raggiungere gli obiettivi prefissati. Lascio una squadra unita e in crescita. Una squadra forte, pronta, ne sono certo, per ottenere i massimi traguardi, alla quale auguro ogni bene per il futuro. Credo sia giusto compiere questo passo, per quanto sia stata per me una decisione difficile. Ringrazio tutte le persone della Gestione Sportiva che hanno condiviso con me questo percorso, fatto di difficoltà ma anche di grandi soddisfazioni."


Inizia ora il processo per identificare il nuovo Team Principal della Scuderia Ferrari, che dovrebbe concludersi nel nuovo anno.

Campionato Italiano Drifting / Michele Landolfi su BMW protagonista sul Circuito del Sele



L’ultima tappa del Campionato Italiano Drifting, che si è disputata sul Circuito del Sele a Battipaglia, ha visto tra i protagonisti in pista Michele Landolfi su BMW E36 M3, portacolori della Scuderia Pintarally Motorsport.

Con quello sul Circuito del Sele sono quattro i round della serie tricolore ai quali ha partecipato il pilota trentino. La prima prova del Campionato italiano 2022 è stata ospitata dall'Autodromo Nazionale Monza ed è stata la gara del debutto tricolore per Landolfi e per la scuderia, gara conclusa con il terzo posto tra gli under 28 ed il sesto posto assoluto. Più complicato l'impegno successivo a Montichiari che ha visto Landolfi al 10° posto assoluto e al 7° posto tra gli under 28. Dopo la lunga pausa estiva, il ritorno in gara a Varano con un buon quarto posto tra gli under 28 e l'ottava posizione della classifica assoluta, prima dell'exploit nell'ultimo appuntamento della stagione 2022, il quarto della serie, sul Circuito del Sele che ha visto il pilota di Pintarally conquistare due brillanti piazzamenti sul podio grazie al secondo posto ottenuto sia tra gli under 28, sia nella classifica assoluta.

“Weekend fantastico. Le prove libere del venerdì hanno permesso di sistemare alcuni problemi sull’auto. Giornata di gara davvero infuocata, ottimo feeling con l’auto e mi sono divertito davvero al massimo. Ho dato tutto quello che avevo e siamo riusciti a portare a casa un bel risultato. Chiudo la giornata con un 2° posto assoluto.” Per quanto riguarda il Campionato, Michele si aggiudica il 2° posto nel Campionato Under 28 e un bellissimo 5° posto assoluto nel Campionato Pro2. “Super soddisfatto di questa stagione, andata tutta in crescendo. Finalmente riusciamo ad ottenere buoni risultati grazie al supporto della Scuderia Pintarally Motorsport.”

lunedì 28 novembre 2022

Porsche 919 Hybrid: Immagini di una carriera


È uscito il nuovo libro di David Tarallo sulla Porsche 919 Hybrid, il prototipo della casa tedesca che ha conquistato titoli e vittorie nel FIA WEC. Tarallo, che da anni segue il Mondiale Endurance, ci ha spiegato come è nata questa opera e lo scopo del libro

Cosa ha rappresentato la Porsche 919 nel panorama WEC?

Il DNA della Porsche sono da sempre le competizioni, in particolare l’endurance. Dopo tanti anni di assenza, la 919 è stata il modello con cui la Casa di Stoccarda è tornata nella massima categoria; la partecipazione alle classi del GT con le varie versioni della 911 non poteva soddisfare pienamente un marchio che è abituato a lottare per la vittoria assoluta. Il programma ufficiale con la 911 non è stato abbandonato, ma contemporaneamente la Porsche ha progettato e messo in pista una LMP1, tecnicamente interessantissima, a iniziare da un insolito motore V4. La vettura non ha deluso le aspettative, vincendo tre edizioni della 24 Ore di Le Mans consecutive, nel 2015, 2016 e 2017. E con un po’ di fortuna in più avrebbe potuto vincere già nel 2014! La versione Evo, poi, protagonista del Tribute Tour, ha dimostrato una volta di più le capacità tecniche della Porsche. Nel 2017 si parlò anche di una versione “Street” (in realtà per un programma di track days di alto livello), che però non è mai stata realizzata, tranne un manichino in scala 1:1.

Come è nata l’idea di questo libro?

L’idea è nata dall’esigenza di dare visibilità alle foto scattate nei circuiti di tutto il mondo in questi anni, in qualità di giornalista e fotografo accreditato per il FIA-WEC. Sono da sempre un appassionato della storia della Porsche e alla vigilia del debutto della 963, mi è parso giusto celebrare il modello precedente, che tanti risultati ha dato alla casa tedesca. Spero che a questo album seguiranno altri titoli specifici. Ci sto già pensando.

Perché la scelta di un libro completamente fotografico?

Perché la storia tecnica e sportiva è stata già raccontata in dettaglio in altre pubblicazioni molto valide, fra cui i volumi editi da Delius Klasing ufficialmente per la Casa. Anche se siamo nell’era di Internet, ho voluto fare un quaderno di documentazione come quelli che si pubblicavano negli anni settanta, quando le foto scarseggiavano e questo tipo di prodotto era molto richiesto. Oggi le cose sono cambiate, ma ho voluto comunque pubblicare un volume con le foto scattate da me, che saranno necessariamente diverse da tutte quelle che si trovano già in rete. Insomma, ho pensato di lasciare una mia traccia nel mare magno della documentazione disponibile al giorno d’oggi. Il libro si apre comunque con una breve disamina tecnica e si chiude con la lista dei risultati delle gare cui la 919 ha partecipato nel WEC dal 2014 al 2017.

Quali sono i futuri progetti su cui stai lavorando?

Questo libro è uscito sotto il nome del mio sito, pitlaneitalia.com. L’idea è quella di realizzare altri quaderni di documentazione, automobilistici ma anche modellistici. Mi pare che il pubblico abbia reagito bene all’iniziativa, ho già diverse richieste per il volume sulla 919.

Dove si acquista?

Si può trovare il volume al link https://www.geminimodelcars.com/search?q=919. Presto sarà anche in alcune librerie specializzate, italiane ed estere.









Cambia il vertice dell'Autodromo Nazionale Monza


Dall'1 dicembre cambia il vertice dell'Autodromo Nazionale Monza con il ritorno di Alfredo Scala che assumerà l'incarico di Direttore Generale aggiunto. Lo ha deciso l'Assemblea degli azionisti "tenuto conto della necessità di rafforzare la gestione operativa ed amministrativa della Società, in conseguenza della forte evoluzione impressa da Formula One, titolare dei diritti, nell’organizzazione del Gran Premio d’Italia secondo standard organizzativi più evoluti, nonché della necessità di una nuova qualificata conduzione dell’impianto sportivo per un sempre maggiore efficiente governo di tutti gli eventi motoristici in calendario", come indicato dal comunicato stampa.
Alfredo Scala conserva anche il ruolo di Direttore dell’Autodromo di Vallelunga, mentre al Direttore Generale dell'Autodromo Nazionale, Alessandra Zinno, è stato affidato il compito di valorizzare ulteriormente la promozione e lo sviluppo del brand “Monza 100” - nato in occasione del centenario dalla realizzazione dell’Autodromo.

Toyota Gazoo Racing per il WEC 2023


Toyota Gazoo Racing (TGR) ha annunciato gli impegni nelle gare nazionali ed internazionali per la stagione 2023. La categoria Hypercar della stagione 2023 del FIA World Endurance Championship vedrà la partecipazione di una serie di nuovi avversari e segnerà inoltre il 100° anniversario della 24 Ore di Le Mans. Sotto la guida del Team Principal Kamui Kobayashi, l'obiettivo è quello di vincere la 24 Ore di Le Mans per la sesta volta consecutiva con la doppietta piloti e costruttori per il quinto anno consecutivo.
Nel Super GT e nel campionato giapponese Super Formula, considerate le categorie più importanti nel panorama del motorsport giapponese, l'obiettivo è vincere sia il campionato piloti sia quello riservato ai team. Negli eventi motoristici che avranno luogo in Giappone, verrà utilizzata la TGR Yaris Cup per incrementare la base di piloti e collaborare con i proprietari dei circuiti per garantire gare ancora più sicure.

Nella prossima stagione del Mondiale Endurance, Toyota sarà ancora impegnata nella categoria Hypercar (classe LMH), classe regina del WEC con la GR010 Hybrid, dotata della tecnologia Racing Hybrid che è stata sviluppata durante le competizioni WEC. Nella serie gareggeranno due vetture con Toyota Gazoo Racing Europe GmbH con sede a Colonia, in Germania.

I commenti del Team Principal 
e dei piloti del Team WEC.

Kamui Kobayashi (Team Principal e pilota, vettura #7): "Abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi quest'anno, vincendo Le Mans, Fuji e il Campionato del Mondo, grazie al grande supporto di Toyota e dei nostri partner. Ma ripartiamo nel 2023 con una concorrenza ancora più forte, quindi dobbiamo migliorarci, rendendo la nostra squadra e la nostra vettura ancora più forti. I piloti sono una parte importante del nostro team e sono felice di guidare di nuovo al fianco di Mike, José, Séb, Brendon e Ryo nel 2023. Abbiamo un forte spirito di squadra in tutta la squadra, in particolare tra i piloti, e corriamo insieme come un'unica famiglia. Questo è un grande punto di forza per il nostro team e dobbiamo fidarci e sostenerci a vicenda la prossima stagione, per essere il più forti possibile contro la grande concorrenza in Hypercar. Non vediamo l'ora di correre contro così tanti costruttori che hanno vinto Le Mans in passato. Vincere Le Mans nel suo centenario è un grande obiettivo per tutti, quindi ovviamente sarà difficile e la nostra competizione spingerà molto forte. Questa grande lotta è ciò che tutti vogliamo nel motorsport e penso che sarà davvero emozionante per i fan"

Mike Conway (Pilota, vettura #7): "Sarà una sfida entusiasmante nel WEC la prossima stagione e sono davvero felice di far parte di TOYOTA GAZOO Racing per l'inizio di questa nuova era nelle gare di endurance. Non sarà facile, questo è sicuro, con così tanti costruttori che si uniscono, ma avere la possibilità di vincere Le Mans nel suo centenario è una motivazione enorme. Vedere una griglia così grande di Hypercar lottare per la vittoria sarà qualcosa di speciale e non vedo l'ora di farne parte".

José María López (Pilota, vettura #7): "Sono molto felice di continuare nel team per un altro anno, soprattutto al fianco di Mike e Kamui. Abbiamo un rapporto molto stretto e siamo diventati come fratelli nelle ultime stagioni. C'è un grande spirito in tutto il team e ne avremo bisogno per affrontare la battaglia il prossimo anno, quando la classe Hypercar sarà incredibilmente competitiva. È emozionante per tutti, la squadra, i piloti e i fan. So che la squadra sta già lavorando duramente per essere pronta e non vedo l'ora".

Sébastien Buemi (Pilota, vettura #8): "Sono grato al team e alla Toyota per l'opportunità di partecipare a una stagione così incredibile per WEC e Le Mans. È difficile credere che questa sarà la mia 11a stagione con il team nel WEC; abbiamo vissuto così tanto insieme ed è diventato come una famiglia. Dobbiamo usare tutta l'esperienza, e tutto ciò che abbiamo imparato nel corso degli anni, per essere pronti per la battaglia della prossima stagione. Chiaramente il nostro obiettivo sarà quello di mantenere i nostri titoli mondiali e vincere di nuovo Le Mans, che sarebbe ancora più speciale nell'anno del centenario".

Brendon Hartley (Pilota, vettura #8): "La stagione 2023 sembra essere incredibile per le gare di endurance e il nostro lavoro non diventa certamente più facile. La lotta tra i costruttori sarà intensa e dobbiamo essere ben preparati, con una macchina veloce e affidabile; Non ci sarà spazio per errori. È un vero privilegio far parte di una stagione così storica. Grazie a Toyota e a tutto il team, non solo per una fantastica stagione 2022, ma per aver dato a noi piloti la possibilità di far parte della lotta il prossimo anno".

Ryo Hirakawa (Pilota, vettura #8): "Ho imparato molto durante la mia prima stagione nel WEC, quindi penso che tornerò più forte l'anno prossimo e ancora più preparato per la grande sfida. Non ho ancora realizzato del tutto che inizierò la stagione come vincitore in carica di Le Mans e campione del mondo, ma ovviamente l'obiettivo è difendere quei titoli. Grazie al team, a Toyota e a tutti i nostri partner per avermi dato questa opportunità e averci supportato per far parte di una stagione speciale nel 2023. Ci siamo goduti il momento in Bahrain, ma tutta la squadra è già concentrata sulla preparazione e sul miglioramento per la prossima stagione".

Il Team Bassano conclude bene novembre


Romano d’Ezzelino (VI), 28 novembre 2022 – Quella disputata sabato scorso è stata un’edizione de La Grande Corsa che ha portato dei risultati positivi al Team Bassano presente a Riva presso Chieri con una quindicina di equipaggi, ridotti a tredici dopo la defezione di Italo Ferrara (Lancia Delta) che non ha verificato e di Angelo Porcellato e Paola Travaglia (Peugeot 309), non partiti.

Dopo le sette prove speciali rese ancor più impegnative dalla nebbia del primo mattino e dall’asfalto viscido, ad ottenere il miglior risultato nella generale sono stati Massimo e Matteo Migliore con l’Opel Kadett GT/e che hanno portato al terzo posto di classe e di 3° Raggruppamento grazie alla sesta prestazione assoluta, a conferma della loro crescita nella parte finale di stagione. Nei “dieci” anche Marco Galullo e Simona Calandriello che portano la Peugeot 205 Rallye in ottava posizione, vincendo la classe alla quale sommano anche la vittoria nella Michelin Historic Rally Cup. Si prosegue poi con la dodicesima posizione appannaggio della Porsche 911 RS di Pietro Tirone e Nicolò Barla i quali, nonostante le difficoltà date dalla foschia e da strade molto scivolose, non prendono rischi per non compromettere il risultato che alla fine ha premiato con la vittoria del T.R.Z. della Prima Zona. Stringono i denti anche Luca Prina Mello e Simone Bottega, attardati in classifica da un problema elettrico alla loro BMW 2002 Tii, tradotto in una penalità di 1’20”, ma riescono comunque a vincere la classe e a raggiungere la seconda posizione assoluta nel Memory Fornaca dove primeggiano nella classe “2000”. Subito dietro, quindicesimi, hanno concluso Carlo Fontanone e Chiara Bruno, secondi di classe con la Volkswagen Golf Gti e a chiudere il gruppo dei classificati sono Claudio Azzari e Massimo Soffritti, ventiquattresimi nella generale e primi della loro classe. Grazie alla prestazione di squadra, è una nuova vittoria tra le scuderie quella arrivata per il Team Bassano al termine del rally piemontese che festeggia anche il successo di Filippo Fiora e Luigi Cavagnetto nel Trofeo A112 Abarth Yokohama per il quale è stato emesso il comunicato dedicato.

Di tutt’altra natura ma comunque di grande risalto è stata la prima edizione dell’Adriatic Champions Race svoltasi tra sabato e domenica a Jesolo Lido, dove in gara c’erano anche otto vetture storiche, categoria nella quale il Team Bassano ha lasciato il segno aggiudicandosi i primi due posti della classifica assoluta; dopo le manches di qualificazione e le semifinali, a giocarsi la vittoria nella finale, due piloti dall’ovale azzurro: Bernardino Marsura su Porsche 911 RSR ed Enrico Bonaso con la Lancia Rally 037. Ad aggiudicarsi la singolare manifestazione è stato alla fine il trevigiano che aggiunge un nuovo alloro ad una stagione costellata di successi.
Per Paolo Baggio su Lancia Delta ed Edoardo Valente su Lancia Rally 037, la gara si è conclusa dopo le tornate di qualificazione.

Credits: Photozini

DOPPIETTA MOVISPORT ALL’ADRIATIC CHAMPIONS RACE CON CRUGNOLA E GRYAZIN


Reggio Emilia, 28 novembre 2022 – Apoteosi, per Movisport, nel pomeriggio di ieri a Jesolo-Pineta, con la vittoria di Andrea Crugnola con la Citroen C3 rally2 e per il secondo posto ottenuto da Nikolay Gryazin con la Skoda Fabia R5 alla prima edizione della “Adriatic Champions Race”.
Nomi altisonanti, una kermesse che guardava allo sport ma allo spettacolo, come nella più viva e vera tradizione del fine anno del motorsport, quando tutti fanno festa, hanno caratterizzato la due giorni di sfide ad inseguimento senza respiro sul circuito di km. 1,750 allestito per l’occasione.

Nella finalissima ci sono arrivati i due portacolori Movisport, risultati più forti del lotto, il campione Italiano ed il vice campione del WRC2 Junior. Il varesino ha fatto saltare il banco e lo ha fatto in maniera cristallina, sbarazzandosi di fior di avversari nelle batterie eliminatorie, per poi puntare dritto il muso della sua C3 contro quello della Fabia del driver russo. Pronostico difficile, ed alla fine l’ha spuntata Crugnola, che ha suggellato così un 2022 da grandi firme.

Due diversi impegni e tre portacolori, questo fine settimana, che conferma Movisport sempre in auge sino all’ultimo fiato stagionale. Al Pavia Rally Circuit, in programma nel circuito permanente di Castelletto di Branduzzo Guido Zanazio e Cesare Brusa ritroveranno la Ford Fiesta Wrc Plus e con loro saranno parte dell’avventura anche Kevin Gilardoni con la moglie Chiara Giardelli sulla Skoda Fabia R5, in cerca di un nuovo risultato da podio, certamente sfruttando le abilità pistaiole del driver italosvizzero. Federico Francia - Stefano Costi, Peugeot 208 Rally4, saranno invece della partita tra i circa novanta iscritti al 25. Rally Colli del Monferrato, a Moncalvo, provincia di Asti, che si correrà su otto prove speciali.

> Foto Leonelli

Lotus T56B: dalla 500 Miglia di Indianapolis alla Formula 1, storia di una monoposto con motore d’aereo a reazione



> di Massimo Campi - Immagini © Raul Zacchè/Actualfoto

La storia della Lotus 56 nasce da un certo Ken Wallis, lontano parente di Barnes Wallis, passato alla storia per aver progettato il bombardiere inglese Vickers Wellington e le bombe Grand Slam, Tallboy (due fra le più grosse bombe a caduta libera mai create dall’uomo) e le famose bombe rimbalzanti con cui distruggere le dighe tedesche.

Nella mente di Wallis si materializza l’idea di montare su una macchina da corsa una turbina da elicottero. A metà degli anni ’60 il tecnico presenta il progetto a Dan Gurney e a Carrol Shelby, che si dimostrano scettici all’idea, ma a crederci e a metterlo in pratica diventa il vulcanico patron della STP Andy Granatelli che, con l’aiuto del fratello Joe, realizza l’idea di Wallis. Nasce così la STP Paxton Turbocar, sviluppata a partire dal gennaio del ’66 presso la divisione Paxton della STP a Santa Monica. La monoposto ha la trazione integrale con la turbina Pratt & Wythney ST6B montata a sinistra e l’abitacolo del pilota sulla destra della struttura a trave del telaio.

Dopo un primo test a Phoenix, Parnelli Jones è pronto a portare in gara la monoposto alla 500 Miglia di Indianapolis del 1967. La macchina, verniciata di rosso è sesta in prova, al via è molto veloce, Parnelli Jones conquista la testa della gara ed inizia a distaccare gli inseguitori fino a quando la rottura di un cuscinetto della trasmissione mette fine al suo sogno. I tempi sul giro sono notevoli, le prestazioni messe in mostra dalla Paxton Turbocar convincono Granatelli a proseguire l’avventura con la monoposto a turbina, incontro Colin Chapman e tra i due nasce subito un accordo ed un nuovo progetto denominato Lotus 56.

Il progetto è affidato a Maurice Philippe, il papà della Lotus 49 e della Lotus 72. La Lotus 56 nasce con la stessa forma a cuneo che verrà poi utilizzata anche sulla 72 ed equipaggiata dalle stessa turbina della STP-Paxton ulteriormente evoluta in ossequio alle nuove norme regolamentari imposte dalla federazione americana, la USAC, allarmata dall’escalation a livello di competitività di questi motori. La turbina Pratt & Wythney ST6B-70 viene però montata in posizione centrale alle spalle del pilota, ma girata rispetto al senso di marcia. La Lotus 56 monta pneumatici Firestone di uguali dimensioni sulle quattro ruote ma l’esordio della nuova monoposto si conclude con il dramma di Mike Spence che perde la vita durante le prime prove sul catino dell’Indiana. Le tre monoposto rimaste vengono affidate a Graham Hill, Joe Leonard, Art Pollard, per le qualifiche della 500 Miglia di Indianapolis. La Lotus 56 riesce a sfruttare tutta la potenza della sua turbina, Leonard parte in pole, con Hill al suo fianco, mentre Pollard è solo undicesimo. Anche questa volta il motore a turbina non ha fortuna, Hill è messo fuori gioco da un incidente a metà gara, mentre Leonard viaggia indisturbato al comando verso la vittoria quando, a nove giri dalla bandiera a scacchi è costretto al ritiro a causa del grippaggio dell’alberino della pompa del carburante nel momento. Stesso sorte per la vettura gemella di Pollard, anche lui afflitto da un guasto tecnico.

La potenzialità della Lotus 56 impressiona il pubblico ed i tecnici presenti ed alla fine del 1968 la USAC interviene nuovamente dando un altro giro di vite ai regolamenti riguardanti le vetture alimentate da un propulsore a turbina. L’avventura americana della Lotus 56 è ormai finita, Colin Chapman decide di non impegnarsi più nello sviluppo della macchina, che viene momentaneamente accantonata. Il 1968 è un anno complicato ed a doppia faccia per il team britannico che deve fare i conti con il dramma di Jim Clark oltre a quello di Mike Spence, ma anche una stagione di grandi soddisfazioni con la conquista del titolo mondiale piloti di Graham Hill oltre a quello costruttori.

Nella stagioni seguenti Colin Chapman si dedica alle monoposto della massima formula, con la Lotus 72 conquista il titolo mondiale nel 1970, ma il genio inglese non vuole fare morire la lontana idea di una vettura con il motore a turbina. Nel 1971 ripesca la Lotus 56 e la adatta alle specifiche della massima formula. la turbina della Lotus T56B sprigiona oltre 600 cv, una potenza superiore ai migliori 12 cilindri della massima formula, scaricata a terra grazie alla trazione a quattro ruote motrici. Inizialmente la Lotus T56B è priva di alettoni, ma dopo i primi test vengono aggiunte delle appendici alari sia all’anteriore che al posteriore. Un altro vantaggio aerodinamico è l’assenza di superfici radianti per il raffreddamento del motore, mentre la turbina Pratt & Whitney, alimentata a cherosene, e sempre posizionata alle spalle dell’abitacolo. La configurazione a doppio stadio, con un regime di rotazione costante di 40.000 giri, è equipaggiata di un demoltiplicatore integrato dentro al motore, nella parte anteriore, che trasferisce il moto all’albero di trasmissione.

La turbina, come nella versione americana, è girata rispetto al senso di marcia, e l’aria di alimentazione è convogliata dalle grandi prese aperte nella zona superiore delle fiancate, che indirizzano il flusso in coda al motore. Dopo la combustione i gas risalgono e vengono espulsi da una presa di sfogo munita di pinne orientata verso il retrotreno. Il telaio della T56B è una classica monoscocca in lamiera di alluminio con i freni entrobordo montati accanto ai differenziali. La frenata risulta uno dei grossi problemi della monoposto inglese che non ha assolutamente nessun freno motore ed un peso notevole grazie ai serbatoi da 320 litri di kerosene. I dischi freni vengono raffreddati attraverso varie prese che scaricano l’aria calda sopra la carrozzeria. Il motore a reazione prevede anche l’assenza di cambio e di frizione, quindi il pilota ha solamente due pedali con la possibilità di frenata con il piede sinistro. Un altro problema sono i tempi di riposta del propulsore, decisamente più lunghi rispetto ad una monoposto convenzionale con il motore a scoppio. Il pilota, per avere una adeguata accelerazione in uscita dalle curve, è costretto ad anticipare l’erogazione di potenza, quindi, in entrata di curva deve guidare dosando contemporaneamente freno ed acceleratore con ulteriore stress all’impianto frenante.

La Lotus T56B viene portata in pista nel 1971 da Emerson Fittipaldi nella Race of Champions e nell’International Trophy entrambi gare fuori campionato. A Brands Hatch , durante le prove libere sul bagnato, la 56 è stata di gran lunga l’auto più veloce in pista, ma la gara si è svolta con tempo asciutto e la 56B non ha potuto sfruttare il vantaggio della trazione integrale. A Silverstone, la vettura è durata solo tre giri della prima manche prima che un guasto alla sospensione costringesse Fittipaldi al ritiro.

A Zandwoort in Olanda c’è l’esordio ufficiale nel campionato mondiale. A sedersi nell’abitacolo della 56B Colin Chapman è il trentenne di Sidney, Dave Walker, al suo esordio in F.1. L’australiano è solo ventiduesimo in prova con un distacco di oltre quattro secondi dalla Ferrari di Jacky Ickx. La domenica il maltempo imperversa sulla pista, la Lotus può sfruttare la potenzialità della trazione integrale e del vantaggio delle gomme Firestone molto più performanti sulla pista bagnata rispetto alle Good Year. Walker parte alla grande, dopo cinque giri è già decimo, ma esce fuori strada facendo finire il sogno di Chapman di vedere trionfare la sua nuova strana creatura. Reine Wissel la porta in gara a Silverstone nel GP di Inghilterra. La Lotus a turbina è solo diciannovesima in prova, mentre in gara lo svedese deve abbandonare al cinquantasettesimo giro per noie meccaniche.

L’ultima apparizione mondiale è a Monza, dove Chapman iscrive solo una monoposto sotto le insegne del team World Wide Racing, a causa delle pendenze di Chapman con la giustizia italiana in seguito alle indagini sulla morte di Rindt, avvenuta dodici mesi prima alla Parabolica. La Lotus T56B, pilotata da Emerson Fittipaldi, ha una insolita livrea dorata e nera che anticipa la futura colorazione delle monoposto inglesi. Colin Chapman si appresta a passare dallo sponsor Gold Leaf, con i colori rosso oro, al nuovo marchio John Player Special, sempre nell’ambito dell’industria del tabacco. Sperimenta la nuova colorazione oro giallo a Monza, ma l’effetto visivo con le riprese televisive dell’epoca non soddisfa il patron inglese, che inverte successivamente i colori per la futura stagione, creando quella livrea nera con i filetti oro che diventerà il marchio della Lotus per gli anni successivi.

Anche a Monza, pista veloce ed ideale per la vettura a turbine, le sorti della 56B non sono molto differenti dalle gare precedenti. Il brasiliano è diciottesimo, ma almeno riesce a vedere la bandiera a scacchi seppure in ottava posizione su dieci vetture classificate e ad un giro dal vincitore Peter Gethin su BRM.

L’ultima apparizione della T56B è ad Hockenheim in una gara di Formula 5000, sempre con Fittipaldi alla guida. Il pilota di San Paolo riesce a portare la monoposto a turbina sul secondo gradino del podio regalando così l’unico podio alla creatura di Chapman. Con i nuovi regolamenti della FIA viene bandito il motore a turbina dalla massima formula e per la Lotus T56B c’è solamente la strada verso il museo della casa dove viene in seguito recuperata per partecipare ad eventi storici a testimonianza di quando, nella massima formula, c’era ancora spazio per la fantasia e soluzioni tecniche alternative.