mercoledì 30 marzo 2022

Velocità Salita/ Buona la “Consuma” per Balletti Motorsport

 

Nizza Monferrato (AT), 30 marzo 2022 – È tutto all'insegna della regione Toscana, l'inizio della stagione sportiva 2022 della Balletti Motorsport: dapprima l'esordio al Rally delle Vallate Aretine dello scorso 11 marzo, seguito dalla recente Coppa della Consuma per proseguire con l'imminente impegno all'Autodromo del Mugello per la gara d'esordio del Classic Endurance Racing, nel prossimo fine settimana.

Dalla gara di apertura del Campionato Italiano Velocità Salita Auto Storiche sono arrivati dei buoni riscontri per i due piloti che hanno corso la Coppa della Consuma, classica e blasonata cronoscalata fiorentina, domenica scorsa.

Per Massimo Perotto, in gara con la BMW M3 della categoria GTP, il risultato è stato più che soddisfacente con l'ottava prestazione a livello assoluto che gli ha fruttato la vittoria di classe e consacrato il più veloce tra le vetture "Turismo", evidenziando anche il notevole miglioramento della prestazione in gara rispetto alle due salite di prova; ed è quanto si è verificato, in parte, anche con Matteo Adragna che ha riscontrato una crescita della prestazione in gara rispetto all'unica salita fatta al sabato con la Porsche 934 "Silhouette". Per il gentleman driver palermitano un incoraggiante risultato, il ventisettesimo assoluto e secondo di classe, ottenuto al rientro in gara dopo quasi un anno dall'incidente in cui è stato coinvolto nel 2021.

Archiviata la seconda trasferta toscana, la Balletti Motorsport si prepara per un'altra uscita nel Granducato: la meta sarà l'Autodromo del Mugello che dall'1 al 3 aprile diventerà teatro del Mugello Classic, prestigiosa rassegna organizzata da Peter Auto che nel ricco programma prevede anche la prima gara del Classic Endurance Racing, al via della quale sarà schierata la Porsche 911 RSR Gruppo 4 di Maurizio Fratti e Andrea Cabianca; per il duo, la gara alla domenica sulla distanza di un'ora. Contemporaneamente in provincia di Vicenza si correrà la Salita del Costo al via della quale non mancherà il locale Umberto Pizzato alla guida della Porsche 911 RSR Gruppo 4.

 

(Andrea Zanovello)





Le Mans Cup/ Peccenini ha riacceso i motori per preparare la seconda stagione nella serie europea dell'Automobile Club de l'Ouest


Milano, 29 marzo 2022. E’ iniziata con una proficua giornata di test a Monza la stagione racing di Pietro Peccenini. Il pilota milanese sarà di nuovo impegnato fra i prototipi della Le Mans Cup, la prestigiosa serie europea anticamera dell’European Le Mans Series e promossa dall'ACO Le Mans dove ha esordito lo scorso anno con tanto di prima esperienza sul leggendario Circuit de la Sarthe a Le Mans. Peccenini si schiererà al via insieme al team lombardo TS Corse al volante della Duqueine D08 motorizzata Nissan di classe LMP3, prototipo da oltre 460 cavalli con il quale conquistò una splendida vittoria alla 4 Ore di Magny-Cours nel 2020 e che dopo gli incoraggianti risultati del 2021 in Le Mans Cup ha ripreso la via della pista per il primo test 2022 della scorsa settimana all’Autodromo Nazionale.

Il prossimo impegno sarà la giornata di test collettivi pre-campionato del 13 aprile sul circuito del Paul Ricard a Le Castellet in vista del weekend successivo, quando la squadra diretta da Stefano Turchetto inaugurerà la Le Mans Cup nel primo round stagionale il 15-16 aprile sempre sul circuito francese. Il campionato, nel quale la categoria LMP3 rappresenta la classe regina, si snoda lungo sei appuntamenti con gare da 2 ore ciascuno. Tra gli altri, in calendario anche la tappa della Road to Le Mans in giugno nel contesto della leggendaria 24 Ore e la novità di ben due prove in Italia: a maggio a Imola e in luglio a Monza.

Peccenini dichiara in vista del 2022: “Nella scorsa Le Mans Cup, al primo anno, abbiamo pagato qualche sfortuna di troppo e il nostro potenziale è rimasto in parte inespresso. Ora dobbiamo puntare a mantenere un andamento più costante, confermarci nella top-10 del campionato e dove possibile capitalizzare il risultato. Con oltre 40 iscritti e 80 piloti da tutto il mondo il livello si è ulteriormente alzato, ma il nostro team è preparato e possiamo contare su un’esperienza comune e un livello di affiatamento speciali. Ci permettono di lavorare con maggior serenità e di concentrarci sugli aspetti che più contano. L’abbiamo visto anche nel test a Monza della scorsa settimana. Dopo 5 mesi senza guidare siamo ripartiti con il piede giusto, segnando con pneumatici usati anche un tempo più veloce dello scorso anno. Io ero ultra motivato e tutto con la squadra ha funzionato immediatamente. Un ottimo segnale, anche guardando a quanto succede al di fuori degli autodromi. Se riusciamo nell’impresa di competere a buoni livelli pure quest’anno è da rimarcare in un contesto mondiale così difficile, dove fra l’altro è quanto mai necessario portare il più in alto possibile i valori dello sport e quelli più cari alla civiltà, trasformarli in messaggi di pace, salute e benessere mentale e fisico”.

Recentemente premiato dall’Automobile Club di Milano per i propri meriti di sportivo, Pietro Peccenini vanta una decennale carriera nel mondo delle Formula, dove tra VdeV e Ultimate Cup Series a livello internazionale ha conquistato quattro titoli personali nel Challenge Monoposto al volante della F. Renault 2.0. Nel 2020 il passaggio sui prototipi al volante della Duqueine e l’inizio di un percorso di crescita tecnico-agonistica nel mondo del grande endurance internazionale.

Le Mans Cup 2022: 16/04 Le Castellet; 14/05 Imola; 11/06 Road to Le Mans; 02/07 Monza; 24/09 Spa; 15/10 Portimao.

Foto Maurizio Rigato

martedì 29 marzo 2022

Il Gruppo Peroni Race in pista con Essex Motorsport


Roma, 29 marzo 2022 - Il Gruppo Peroni Race insieme a PNK Motorsport ha annunciato l'avvio della partnership con Essex Motorsport per i campionati Coppa Italia Turismo e Formula Italia nella stagione sportiva 2022. La filiale italiana di Essex Oil Company si affiancherà a Sparco, Hankook e Maxi Car Racing, già presenti in qualità di partner strategici nell'ambito dei campionati targati GPR. 


Coinvolta nel motorsport dagli anni '70, l'azienda americana Essex Oil Company è leader nella produzione di olio da trazione destinato anche alle corse. Molti ricorderanno infatti la sua presenza attraverso il logo sulla Lotus 81, iconica vettura di Formula 1 progettata da Colin Champman e guidata da Mario Andretti, Elio De Angelis e Nigel Mansell, nonché la partnership con Porsche per la 24 Ore di Le Mans del 2005. 


La preziosa sinergia instaurata tra Essex Motorsport e il Gruppo Peroni Race si concretizza in un intervento diretto da parte di Essex Motorsport nei confronti dei team dei due campionati. Ogni squadra della Coppa Italia Turismo e della neonata Formula Italia, entrambe in partenza il prossimo 9-10 aprile all'Autodromo Internazionale del Mugello, avrà a disposizione un buono del valore di 100 euro per il ritiro di prodotti racing marchiati Essex Oil, per un valore complessivo di oltre 40.000 euro al termine della stagione. 


Sergio Peroni, fondatore del Gruppo Peroni Race: "Siamo molto felici che Essex, un marchio storico nel settore degli olii e dei carburanti, abbia scelto il GPR per il rientro sul mercato racing con una formula di sponsorizzazione a totale beneficio dei team. Nella veste di promotori dei nostri campionati saremo vicini alla Essex perché ottenga la migliore diffusione possibile tra gli addetti ai lavori".

Inizio in "salita" per Magigas alla Coppa della Consuma e alla Val d'Anapo Sortino


Pistoia, 29 marzo 2022. Si è concluso quello che è stato a tutti gli effetti il week-end d'apertura di una stagione intensa per Magigas S.p.A., presente come fornitore unico dei carburanti nel doppio appuntamento inaugurale del TIVM Centro e Sud e del Campionato Italiano Velocità Montagna Auto Storiche.
Un fine settimana che ha visto gli uomini dell'azienda di Montale (Pistoia), da quasi 70 anni attiva nel settore dell'energia e con un'esperienza specifica nell'ambito delle competizioni, dividersi tra la Coppa della Consuma che si è disputata in Toscana e la Val d'Anapo Sortino, svoltasi invece in Sicilia.

Sui 12,3 chilometri del tracciato caratterizzato da una pendenza media del 6,56% e un dislivello di 807 metri, ad imporsi tra le vetture moderne nella 56ª edizione della Coppa della Consuma è stato Simone Faggioli. Il fiorentino, al volante di un prototipo Norma M20 FC schierato con i colori della Best Lap, si è imposto con il considerevole tempo di 4'53"13 con cui ha completato il tratto di strada tra Palaie e Pelago. Faggioli è risultato il primo nella storia di questa competizione a scendere inoltre sotto il tetto dei cinque minuti. Nel Campionato Italiano Velocità Montagna Auto Storiche il successo è andato a Stefano Peroni, anch'egli fiorentino, in azione con una Martini Mk32 motorizzata BMW iscritta nel 5° Raggruppamento dalla Scuderia Bologna Squadra Corse e autore del migliore responso di 5'27"06. Oltre 100 gli iscritti in totale, con 66 vetture storiche e 37 moderne. La manifestazione è stata organizzata sotto l'egida dell'Automobile Club Firenze per tramite della società Acipromuove ed è stata appunto valevole per il TIVM Centro, ma anche come primo appuntamento del tricolore salite riservato alle autostoriche.

Particolarmente "affollata" la gara siracusana, con 112 vetture moderne al via e una trentina di storiche. Ad affermarsi è stato il pilota locale Luigi Fazzino, che ha completato i 5.750 metri del percorso nel tempo complessivo di 6'28"57 al volante della Osella Pa 2000 Turbo della Fazzino Motorsport, chiudendo davanti a tutti in entrambe le manche.

Sia in Toscana che in Sicilia, Magigas S.p.A. ha fornito il carburante 102 Speed CIVM TIVM.

lunedì 28 marzo 2022

Emerson Fittipaldi torna all’Autodromo Riccardo Paletti di Varano de’ Melegari

 

L’Autodromo Riccardo Paletti di Varano de’ Melegari non è solo un luogo in cui le emozioni vengono vissute a 200 km/h. L’impianto che sorge nel cuore della MotorValley sulle rive del fiume Ceno è anche stato teatro di una vera e propria rimpatriata d’altri tempi, con il perfetto copione di un programma televisivo tipo “Carramba che sorpresa” o “C’è posta per te”. Ma in questo caso non sono stati sceneggiatori o autori a pianificare il ricongiungimento. E’ stato il fatidico gioco del destino, con la sua semplicità e genuinità. Ma andiamo per ordine.

Era il 2 Giugno del 1976 quando, all’Autodromo di Varano, fu organizzato l’evento più bello e sentito che la sua storia possa ricordare. Tantissimo pubblico arrivato da ogni dove. Parliamo della “Corsa dei Campioni”, gara automobilistica organizzata per raccogliere fondi a favore dei terremotati del Friuli. Tale competizione vide la partecipazione dei piloti di Formula 1 del tempo, accoppiati con i piloti del Trofeo Alfasud, entrambi a bordo delle vetture del Biscione, che erano al tempo il riferimento per le vetture a ruote coperte. Tutti equipaggi fortissimi ma, uno su tutti, fece infervorare il tantissimo pubblico accorso presso l’Autodromo di Varano: parliamo dell’accoppiata composta dal due volte Campione del Mondo di F.1 Emerson Fittipaldi e dal forte pilota locale Franco Piroli, zio dell’attuale Vice Direttore, Daniele.

Torniamo al presente, perché negli scorsi giorni sempre a Varano, si presenta un mite e pacato signore presso gli uffici della Segreteria di Pista. E’ lì per seguire il figlio impegnato in una sessione di allenamento con la sua vettura di Formula 4. Tra gli addetti dell’Autodromo inizia a serpeggiare la notizia “c’è Fittipaldi, c’è Emerson Fittipaldi”. A qualcuno torna alla mente quella vecchia foto del 76 e si decide di tentare l’approccio.

“Signor Fittipaldi, ci scusi, ma possiamo farle autografare una foto che la ritrae qui da noi, quando ha corso nel 1976?”. La risposta è stata disarmante: “No, non ho mai corso qui...”. Ed ecco che, attrezzati preventivamente, i ragazzi di Varano gli mostrano le immagini, i ritagli di giornale, le riviste dell’epoca. “Ah, a gàra do benefisienÇa!” esclama Emmo, col classico accento brasiliano. In un attimo si riapre l’album dei ricordi.

Ma non fu sufficiente. Memori di una dichiarazione dello stesso Piroli, rilasciata qualche anno fa durante un suo intervento presso l’ACI di Parma, in cui esprimeva il piacere di rincontrare Fittipaldi, gli addetti dell’Autodromo hanno chiamato Franco per invitarlo in pista. Ed ecco la ciliegina sulla torta. Dopo 46 anni e dopo aver appeso i loro caschi al chiodo, si sono reincontrati nello stesso luogo, ricordando quelle giornate del 1976, che hanno emozionato i tanti fans accorsi. Ed anche i due piloti si sono sciolti in un sentito abbraccio e tanta commozione.

Non ci resta che ringraziare questi due personaggi per tutte quelle sensazioni che ci hanno saputo regalare quando erano al volante delle loro auto da corsa e che ci hanno saputo riproporre a distanza di 46 anni con una semplice stretta di mano. Grazie Emerson, grazie Franco, grazie campioni.

(Antonio Caruccio-Ufficio Stampa Autodromo Varano)



I fratelli Opel, una famiglia avventurosa


Chi pensa ai tedeschi solo come gente severa e concentrata esclusivamente sul lavoro, sbaglia di grosso. Tra i componenti della famiglia Opel troviamo esempi di autentici scavezzacollo. La foto dei cinque fìgli (Carl, Wilhelm, Heinrich, Friedrich ("Fritz"), Ludwig - avuti tra il 1869 e il 1880 da Adam Opel, mitico fondatore, nel 1862, dell’azienda tedesca - riuniti in sella a una singolare tandem a cinque posti ha fatto il giro del mondo.

In occasione di grandi manifestazioni i cinque fratelli Opel facevano volentieri un giro d'onore in sella a questo tandem realizzato appositamente per loro, ricevendo sempre applausi scroscianti. Una trovata pubblicitaria, senza dubbio, ma anche un modo per illustrare il temperamento avventuroso degli allora giovani Opel. E soprattutto i nuovi piani industriali di un’azienda che fino ad allora si era fatta una solida fama come costruttore di macchine da cucire.

Le corse come promozione delle biciclette.
Quando, nel 1887, si venne a sapere che in Gran Bretagna si organizzavano gare che richiamavano un vasto pubblico negli stadi e lungo le strade, Carl ebbe il permesso di partecipare alle corse ciclistiche che anche in Germania diventavano più popolari e fare nello stesso tempo pubblicità alla nuova attività dell'industria di casa. Con le vittorie sportive salì anche il numero dei contratti. Adam Opel dovette ben presto ingrandire di nuovo l'azienda e ampliare la gamma dei modelli: ai velocipedi si aggiunsero biciclette normali e tricicli. Il primo listino prezzi riportava le parole dello stesso fabbricante, ormai entusiasta: “Il divertimento di andare in bicicletta non è esclusivo di un'età o di uno stato: il triciclo offre anche alle signore e agli anziani la possibilità una sana ricreazione. Andare con le nostre biciclette esercita un'azione fortificante e distensiva sul corpo e sullo spirito. Russelsheim, Dicembre 1887, Adam Opel”.

Carl ottenne 60 vittorie, tra le quali quella nel campionato di Hessen; Wilhelm fu campione di Hessen e di Moravia e conquistò 70 successi; Heinrich si impose 150 volte, vinse 11 campionati e la corsa Parigi-Francoforte nella quale stabilì un nuovo record completando il percorso in 80 ore e 30 minuti. Il miglior agente pubblicitario della famiglia fu però Friedrich, detto “Fritz”, che si rivelò uno dei più famosi ciclisti tedeschi e ottenne più di 180 successi.
La sua vittoria più strepitosa fu quella nella Basilea-Cleve, quando coprì 620 chilometri in 27 ore e 50 minuti, per la quale ricevette il Premio dell'Imperatore. Ludwig, il più giovane, ottenne nel corso della sua carriera ben 100 vittorie. Le frequenti vittorie portarono una notevole notorietà e questa a sua volta influenzò positivamente il nuovo settore produttivo il cui fatturato superò ben presto quello delle macchine da cucire.

L’epoca dei razzi.
Passano gli anni e la motorizzazione guarda altrove. E’ il 23 Maggio 1928 quando oltre 3.000 persone riempirono le tribune dell’autodromo tedesco dell‘Avus - due interminabili strisce d‘asfalto collegate da un tornante e da una sopraelevata - alle porte di Berlino per assistere al tentativo di record di Fritz Von Opel (figlio di Wilhem e quindi nipote e fondatore) e della sua Opel RAK2. Fra di loro c’erano personaggi del mondo degli affari, dello sport, della scienza e della politica. E perfino la stella cinema Lilian Harvey e il campione di pugilato Max Schmeling.

Quando il telone fu sollevato dalla vettura il pubblico restò letteralmente a bocca aperta. La Opel RAK2 non somigliava a nessun‘altra automobile dell‘epoca: era una slanciata monoposto a forma di sigaro di colore nero brillante dotata di due grandi ali laterali che servivano a tenerla incollata all‘asfalto. Nella parte posteriore erano stati montati 24 razzi a carburante solido che producevano una spinta da 6.000 kg. La Opel RAK2 era progettata per superare i 200 km/h, ma nessuno sapeva esattamente quale velocità avrebbe potuto raggiungere effettivamente.

Il sogno era iniziato l‘anno prima 1927 quando Max Valier, un astronomo sudtirolese autore del libro “L’avanzata nello spazio”, avvicinò Von Opel cercando un sostegno economico per lo studio di un motore a razzi. Von Opel, che pilotava egli stesso automobili da corsa e aeroplani, intuì il potenziale della tecnologia dei razzi, così come la pubblicità che ne sarebbe potuta derivare all’industria di famiglia. Da quel momento nella fabbrica Opel si cominciarono a studiare innovativi sistemi di propulsione, misurando la spinta di differenti tipi di razzi su banchi prova appositamente realizzati.
I tecnici collegarono i cavi di accensione ai razzi montati nella parte posteriore del veicolo e il ventinovenne Von Opel si trovò al volante della Opel RAK2 con indosso un giubbetto e un paio di occhiali da aviatore seduto, come ricordò in seguito su 120 kg di esplosivo - abbastanza per distruggere un intero quartiere! - 
«Quando ho premuto il pedale dell’accensione, ho sentito i razzi ruggire alle mie spalle e spingermi in avanti» disse in seguito. «E’ stata una sensazione straordinaria! Ho premuto il pedale con decisione due, tre, quattro volte. Ho visto le persone ai miei lati sparire e la strada allungarsi davanti a me come un nastro rosso. Dopo aver premuto l’acceleratore per l’ultima volta ho smesso di pensare e mi sono affidato al solo istinto mentre una forza incontrollabile esplodeva dietro di me».
Lo spettacolo durò meno di tre minuti, ma la notizia fece subito il giro del mondo: nel corso della prova Fritz Von Opel e la sua automobile avevano raggiunto la velocità record di 238 km/h. Era iniziata l’epoca dei razzi!

L’esperienza di Formula 1.
Passano gli anni, molti a dire il vero. Da oltre 40 i fratelli Opel hanno ceduto l’azienda a un grande gruppo industriale e si godono il benessere conquistato dai loro predecessori quando nel 1973 Rikki Von Opel (bisnipote di Adam) debutta in Formula 1 con la Ensign. Negli anni precedenti ha corso nelle formule minori con lo pseudonimo di “Antonio Branco” per evitare l'ostracismo della sua famiglia contraria al suo impegno motoristico, ma adesso ha deciso di uscire allo scoperto. Nel 1974, abbandonata la Ensign dopo i primi tre gran premi ai quali non riesce a prendere parte, trova il volante di una Brabham. Partecipa a 4 Gran Premi, non si qualifica per due volte. Il suo migliore risultato sarà il nono posto conquistato in Olanda e in Svezia. Ancora oggi è l'unico pilota con cittadinanza del Liechtenstein ad aver corso in Formula 1.

Credits: Opel Comunicazione

Regolarità AutoStoriche/ Vittoria di Mario Passanante alla Millecurve


Podio tutto siciliano alla 17^ Millecurve, terzo appuntamento del Campionato Italiano Regolarità Auto Storiche CIREAS andato in scena nell'Avellinese e vinto dal Campione Italiano Grandi Eventi 2021 Mario Passanante, navigato da Mario Ricaldo Luongo su Autobianchi A112 di Categoria RC4. Il forte driver di Campobello di Mazara, alfiere della Franciacorta Motori, è stato autore di una progressione impressionante, avendo avuto la meglio anche sul concittadino Angelo Accardo, navigato dall'esperto Filippo Becchina sulla Fiat 1100/103. Tra i due un distacco di circa 30 punti penalità nonostante il coefficiente della vettura di Accardo, certamente più favorevole. A completare il podio ancora un esperto equipaggio siciliano di scuola campobellese, ovvero quello composto dai coniugi Francesco Commare e Roberta Trombetta ancora su A112 della scuderia Nettuno. Commare è dominatore della Power Stage con 0,67 di media. 


Primo di Categoria RC1 e quarto nella classifica Generale si è posizionato l'equipaggio formato da Andrea Belometti navigato da Doriano Vavassori sulla splendida Lancia Lambda Spid del 1929 della Brescia Corse. Quinto assoluto e primo di RC2 è stato il driver tarantino Fabio Loperfido con Corrado Corneliani del Classic Team su Lancia Aprilia 1350 del '38. Sesta piazza assoluta e terzo gradino del podio di RC4 per Nicola Barcella e Michele Vecchi sempre su A112 della Tazio Nuvolari. Secondi di RC3 1600 e settimi assoluti sono gli esperti Armando Fontana e Silvia Grossi sulla fida Lancia Fulvia Coupè del 1966. Primato in RC4 oltre i 2000 cc per Valerio Rimondi e Liana Fava su Porsche 911 S Targa. A completare la Top Ten sono Andrea Malucelli con Monica Bernuzzi su Fiat Duna e Claudio Lastri e Valter Pantan su Alfa Romeo Giulietta del 1982 della Kinzica. 

Il prossimo appuntamento del CIREAS sarà ai piedi del Titano per il San Marino Revival in programma il 23 e 24 aprile. 


Credits: ACI Sport

La Formula X Italian Series apre in grande stile la stagione 2022 al Mugello


E’ iniziata nel migliore dei modi la stagione 2022 della Formula X Italian Series. In occasione dell’appuntamento inaugurale, andato in scena al Mugello Circuit, la serie tricolore ha regalato un fine settimana ricco di spettacolo, grazie alle sfide che hanno visto in azione le categorie FX Pro Series, FX2 e ATCC. Il week-end sul tracciato toscano, svoltosi in concomitanza con la prestigiosa ‘Hankook 12H Mugello’, ha aperto in grande stile la nuova annata in pista con otto gare capaci di emozionare i fans collegati in diretta televisiva e live streaming. Il tutto in attesa di tornare nuovamente in scena nel prossimo fine settimana, quando sul tracciato di Varano de’ Melegari saranno ben sette le categorie pronte ad accendere i motori per la loro ‘prima’ stagionale.

La grande attesa per la nuova FX Pro Series è stata ampiamente ripagata, con due manche ricche di colpi di scena che hanno visto svettare i giovani talenti Simone Saglio e Andrea Bodellini. Perentoria doppietta per Francesco Galli nella FX2, mentre tra le ruote coperte i successi assoluti sono andati a Denis Babuin ed Enrico Riccardi nel campionato ATCC 1°/2° Divisione, con Ivan Fabris e Miha Primozic invece al top nella Terza Divisione. Ma lo spettacolo e l’intrattenimento non si è limitato soltanto alla pista, con la consueta atmosfera frizzante della Formula X Italian Series che ha coinvolto i protagonisti dell’evento presso la rinnovata area hospitality, grazie alle interviste nel corso delle media session e la musica di Hey DJ Radio.

FX PRO SERIES. Il nuovo campionato caratterizzato dalla presenza delle monoposto Tatuus T014 ha visto al via un interessante mix di giovani piloti e protagonisti più esperti. Nelle qualifiche, Andrea Bodellini (Eureka Competition) ha stampato una perentoria pole position in 1:50.485, ma al via di gara-1 un’esitazione lo ha costretto a rimontare dal fondo: ad approfittarne è stato Simone Saglio (Corbetta Racing), il quale ha tenuto a bada Salvatore Liotti (G_Motorsport) e lo stesso Bodellini sul traguardo. Ottimo il quarto posto di Andrea Raiconi davanti a Lovati e Galvanin, mentre Saul Gorlato si è aggiudicato il successo nella classe AM. La seconda manche, che ha visto come da regolamento le prime sei posizioni sulla griglia invertite rispetto all’ordine di arrivo di gara-1, ha vissuto sullo splendido duello al vertice tra Tommaso Lovati (Lema Racing) e Andrea Bodellini, risoltosi in favore di quest’ultimo con un margine di soli 0.194. Il terzo gradino del podio è andato a Elia Galvanin (Dexters Motorsport), mentre Alessandro Fabbri si è imposto nella classe AM davanti a Gorlato e Rangheri.

FX2 SERIES. Nella gara che ha aperto ufficialmente la stagione 2022 della Formula X Italian Series, Francesco Galli ha regalato al team G_Motorsport un bel successo sotto la bandiera a scacchi, dopo aver preceduto in qualifica per soli 3 millesimi la Formula Renault di Laurence Balestrini. La gara ha visto il confronto al vertice proprio tra Galli e il pilota del Viola Formula Racing, con Riccardo Stocchi in grado di conquistare il terzo gradino del podio davanti a Valentino Carofano. Nella classe riservata alle Predator’s, Gabriele Bini si è imposto su Valentini e Cusi. L’inversione delle prime sei posizioni sulla griglia non ha impedito a Francesco Galli di chiudere con un nuovo trionfo in gara-2, con Balestrini alle sue spalle che nel finale si è difeso dagli attacchi di Stocchi. Corrado Cusi ha invece conquistato il successo tra le Predator’s precedendo Compagnoni e Petrilli.

ATCC ITALY. Doppio schieramento al via della tappa di Magione per quanto riguarda la categoria dedicata a vetture Turismo e GT. Nel confronto riservato alle vetture di Prima e Seconda Divisione, dopo la pole position fatta registrare in qualifica da Giacomo Ghermandi, è arrivato in gara-1 il successo del campione in carica Denis Babuin (Bolza Corse), il quale con la sua Audi RS3 LMS ha preceduto Fulvio Ferri (Meteco Corse) e lo stesso Ghermandi. Quest’ultimo è poi riuscito a trionfare nella seconda manche dopo un bel duello con Enrico Riccardi, ma a salire sul gradino più alto è stato il secondo, in seguito ad una penalità per track limits inflitta al bolognese. Sul podio dell’assoluta anche Denis Babuin (dopo una bella rimonta dal fondo) e Giuseppe Bodega. Successi di classe per Paolo Frullini nella GTM, Francesco Palmisano nella classe B, Corrado Cusi nella EM e Silvano Bolzoni tra le GT.

Lo spettacolo non è mancato nemmeno nella Terza Divisione. Ivan Fabris (Bolza Corse) ha regolato gli avversari al termine di una gara-1 ricca di bagarre, precedendo per appena sei decimi Fabio Marcelloni e Giuseppe Iuorio. Nella seconda manche, lo sloveno Miha Primozic (Lema Racing) si è rifatto dopo l’uscita di scena dalla corsa precedente, avendo la meglio nei confronti di Giampiero Fornara (DC Racing) e Gianfranco Billo. Fuori gara per un contatto Pietro Fabris e Marcelloni nelle fasi iniziali, al pari di Stefano Fantesini nel finale.

Luca Panizzi (organizzatore Formula X Racing Weekend): “E’ stato per noi un esordio stagionale davvero soddisfacente, con gare incredibili e spettacolo sia dentro che fuori la pista. Abbiamo apportato diverse novità al nostro format per migliorare l’esperienza in pista ricevendo moltissimi apprezzamenti, il che è sempre positivo dopo il primo week-end dell’anno. Anche gli organizzatori della 24H Series hanno trovato il nostro contesto molto interessante, e possiamo confermare che questa partnership sarà rinnovata anche per i prossimi anni. Ringraziamo nuovamente ACI Sport per la fiducia nel progetto e tutti i nostri partner. Adesso guardiamo già al prossimo week-end di Varano, dove saremo presenti con ben sette categorie che a loro volta apriranno la propria stagione: ci sarà da divertirsi!”

Ulteriore informazione su www.formulaxitalianseries.it

Credits: Photo Signori / FX Racing Weekend





Aperte le iscrizioni per il primo corso di Restauro Auto Storiche dell’Autodromo Nazionale Monza e MTS


Semaforo verde per il primo corso di Restauro Auto Storiche dell’Autodromo Nazionale Monza e di MTS Motorsport Technical School. Da oggi è possibile iscriversi alla novità formativa nata dalla collaborazione tra il Tempio della Velocità e la nota scuola di formazione per meccanici e ingegneri del motorsport che, da anni, ha sede nel circuito.
Il ciclo didattico, aperto a 15 studenti e svolto interamente in lingua italiana, è pensato per meccanici che desiderano apprendere le tecniche di restauro delle auto storiche ed è articolato su tre moduli con un approccio fortemente pratico.
I partecipanti potranno lavorare dal vivo su componenti e vetture d’annata, partendo dalle basi tecniche e arrivando alla più completa professionalità del settore. Gli studenti verranno introdotti alla pianificazione, alle metodologie e alle tecniche di restauro, dopo un primo approccio generale sulle lavorazioni meccaniche, per poi soffermarsi sulla manutenzione ordinaria di vetture reali.
Il primo modulo è strutturato in 104 ore e prenderà il via in estate. Le prime lezioni teoriche si terranno in contemporanea con il passaggio nel circuito della 1000 Miglia. Infatti le ore d’aula saranno tra il 17 e il 19 giugno e tra il 24 e il 26 giugno. Le attività pratiche sono programmate tra il 15 e il 17 luglio e tra il 21 e il 24 luglio. I corsi si svolgeranno dalle 8:30 alle 12:30 e dalle 14 alle 18.

Nello specifico verranno trattati i temi: introduzione al mondo delle auto storiche, tecnologie dei materiali, lavorazioni meccaniche, pianificazione di un restauro, metodologie e tecniche di un restauro, legislazione delle auto storiche, analisi dello stato di origine della vettura e ricerca delle informazioni tecniche, ricerca dei componenti, cenni di funzionamento dei principali organi meccanici ed elettrici di un veicolo, manutenzione ordinaria delle auto storiche, restauro di componenti di alcune auto storiche e lavorazioni di base su un’auto storica.
I partecipanti saranno guidati nel loro percorso da docenti di rilievo e con una grande esperienza nel mondo della meccanica e del motorsport. Le lezioni saranno infatti tenute da massimi esperti del settore tra cui Ivano Barletta, capo macchina di Michael Schumacher in Scuderia Ferrari, Claudio Papaleo, capo macchina di Rubens Barrichello in Scuderia Ferrari, Roberto Rettani, artigiano qualificato nel restauro di vetture del dopoguerra, e Alessandro Baldo, esperto restauratore di vetture degli anni 60/80.

I requisiti di accesso al percorso didattico prevedono che l’aspirante studente, oltre ad una forte passione per la meccanica, possieda già alcune nozioni relative alla riparazione di veicoli, oppure abbia partecipato al Corso di Meccanica Vasco Ferrante di MTS o a qualsiasi altro corso per Meccanico Racing di MTS. Sarà inoltre fondamentale aver maturato un’esperienza nell’utilizzo delle principali attrezzature da officina come strumenti di misura, attrezzi manuali per la riparazione dei veicoli e strumenti di misurazione elettronica.

Il corso è organizzato nel rispetto della normativa emergenziale Covid-19. Per iscriversi al primo modulo, è necessario compilare il form presente a questo link. Per ulteriori informazioni, è possibile inviare una mail a info@mtschool.it oppure prenotare una chiamata con MTS a questo link. Le date dei due successivi moduli, aperti ai diplomati del primo modulo, saranno pianificate al termine della prima tranche del corso.

Foto Claudio Pezzoli/New Reporter Press

Finale inatteso in gara 2 nel Topjet F2000 al Mugello


Mugello (Fi), 28 Marzo. Inatteso epilogo del primo round Topjet F2000 e F.20 Cup sul circuito del Mugello. Gara 2 infatti è stata caratterizzata anche dopo l’arrivo da grande incertezza. In partenza il vincitore di gara 1, Paolo Brajnik su Dallara F.320 ha preso il comando con Bernardo Pellegrini su Dallara F.313, che è rimasto nella sua scia davanti all’ungherese Benjamin Berta e a Renato Papaleo anche loro alla guida di Superformula. Problematico invece l’avvio di Dino Rasero con la nuovissima Dallara F.320 che, a causa di un un testa-coda procurato da un contatto di gara, è scivolato in fondo al gruppo, costringendo il pilota milanese ad una notevole rimonta. Un ulteriore colpo di scena ha visto protagonista proprio il leader di quel momento Brajnik, autore a sua volta di un’uscita in sabbia. Sembrava fosse il via libera per Pellegrini, ma le due ripartenze dopo la Safety Car sono state davvero insidiose, al punto che dopo un nuovo contatto di gara fra i piloti della classe F.3 Pro Patrick Bellezza e Oren Shibi, la procedura ha generato incertezza per l’imminente bandiera a scacchi. 

Classifica quindi sub judice con l’unica graduatoria certa per la F2.0 Cup, la serie riservata alla Formula Renault in cui a trionfare è stato Karim Sartori, dopo un inizio molto combattuto con Francesco Atzori e Stefano Palummieri, poi giunti in ordine invertito.
A seguito delle decisioni post gara, la vittoria è stata assegnata a Benjamin Berta, secondo Renato Papaleo e terzo la new entry Sebastien Bancherau che ha colto il successo di classe F3 AM. Quarto un arrembante Dino Rasero risalito dal fondo del gruppo. La decisione dei giudici sportivi è stata una penalizzazione di 10 secondi comminata a Bernardo Pellegrini, che aveva tagliato per primo il traguardo, reo di aver effettuato una procedura di ripartenza dietro alla Safety Car non conforme.
Tornando alla cronaca, in evidenza i duelli fra Berta e Papaleo, come l’acuto di Sebastien Banchereau, nonché il capolavoro di Rasero. Il giovane Benjamin Berta ha così colto il suo secondo successo dopo Vallelunga 2021 dimostrando grande maturazione e una buona capacità di ottimizzare il mezzo fra Gara 1 e Gara 2.
Per quanto riguarda la classe Pro si è ripetuta la classifica di gara 1 con il bresciano Andrea Benalli davanti con la sua Dallara F.309 rispetto a Franco Cimarelli a corto di cavalli nel propulsore della sua F.312 assistita dal Facondini Racing. Il pesarese ha comunque annunciato l’arrivo per Monza di un nuovo motore che gli permetterà di entrare in Superformula.
Appassionante la sfida fra i piloti della Formula Renault giunte all’arrivo nell’ordine Sartori (Speed Motor) Palummieri (PML Racing) e Atzori (Derva Corse)

Scorrendo la classifica assoluta spicca il piazzamento ancora in top ten di Solfaroli con la seconda Dallara F.308 Fiat del Facondini Racing e primo in F3 AM, davanti a Sergio Terrini in miglioramento con la F.308 della Twister Italia. Seguono Salvatore Marinaro del Sud Motorsport e il debuttante Daniele Radrizzani anche lui assistito dal Facondini Racing, secondo e terzo di classe F3 AM e ancora Edoardo Bonanomi su F.3 Mygale gestita da Team Automobili Tricolore, Jean Luc Neri su F.311 del Sud Motorsport, Edoardo d’Amicis della Speed Motor e Stefano Noal della Derva Corse con la quarta e la quinta delle Formula Renault. A chiudere la graduatoria, Umberto Vaglio con la F.308 dell’ ASD Living.

Prossimo appuntamento a Monza il 23 e 24 Aprile.

domenica 27 marzo 2022

Didier Pironi: una carriera tormentata tra successi ed incidenti.




di Massimo Campi, foto Raul Zacchè/Actualfoto

 

Didier Joseph-Louis Pironi era nato il 26 marzo 1952 a Villecresnes, in Francia. Il padre era di origine friulana, originario di Villesse, in provincia di Gorizia, che aveva fatto fortuna in Francia, era fratellastro minore e cugino del pilota José Dolhem: stesso padre e madri diverse ma sorelle. Pironi mostrò subito una predisposizione per l'attività sportiva agonistica, a 15 anni divenne campione parigino juniores, di nuoto. In seguito nasce la passione per i motori, proprio per merito di Josè Dolhem che nel 1974 arriverà anche in F1.

Didier frequenta l'ambiente, diventa amico di campioni emergenti francesi come Patrick Depailler e Jean-Pierre Jarier. Inizia a correre in moto, poi passa alle quattro ruote con i Rally. In seguito arriva la pista, si mette in mostra anche lui tra i giovani emergenti in quella stagione che vedrà molti francesi arrivare alla massima formula. Nel 1977 si aggiudicò il prestigioso Gran Premio di Monaco di Formula 3 con la Martini dell'Ecurie Elf iniziando la scalata alla F.1, ovviamente passando nella F.2 sempre con le Martini della Elf. Ken Tyrrell gli offrì un volante per il 1978, a fianco del suo vecchio amico Patrick Depailler. 



Pironi esordì in Formula 1 al Gran Premio d'Argentina 1978, ove giunse quattordicesimo a un giro dal vincitore Mario Andretti. Nel frattempo, nel 1978, vinse la 24 ore di Le Mans con Jean-Pierre Jaussaud alla guida della Renault Alpine A442B. Per la stagione 1980 venne ingaggiato dalla scuderia francese Ligier, per far coppia con Jacques Laffite. Anche se confermato dalla Ligier per l'anno successivo, all'indomani del Gran Premio d'Italia 1980 la Ferrari annunciò che Didier Pironi avrebbe affiancato Gilles Villeneuve nella stagione 1981. Enzo Ferrari svelò di aver concluso l'accordo già a marzo 1980 e ammise di essere stato entusiasmato dal pilota francese.



Nel 1982 la Ferrari è la macchina da battere, il mondiale sembra alla portata di mano, un inizio di anno sfolgorante che ben presto sfocia in drammi e tragedie. Il tutto parte con il Gran Premio di Imola e quello sgarro di Pironì a Villeneuve. Dopo quella vittoria di Pironi ai danni del canadese inizia il periodo delle tragedie. Villeneuve muore 15 giorni dopo a Zolder nel tentativo di sopravanzare in prova il francese. La Ferrari e tutto l'ambiente del motorsport non riescono digerire quel dramma e si arriva in agosto al GP di Germania. Il venerdì, pista asciutta, Pironi ottiene facilmente la pole position. Il sabato mattina, 8 agosto, Hockenheim è inondata d'acqua e Pironì scende in pista per testare assetto e gomme da bagnato.

Sul lungo rettilineo prima del Motodrom il francese è dietro alla Williams di Derek Daly. Improvvisamente questa esce dalla traiettoria ed il francese pensa che voglia dargli strada. In realtà l'inglese sta solo sorpassando la Renault di Alain Prost che procede ad andatura ridottissima. Nascosta dalla nuvola d'acqua della Williams, compare davanti agli occhi di Didier mentre questi sta accelerando per sorpassare Daly. L'impatto è violentissimo, a causa della grande differenza di velocità, l'auto di Pironi decolla arrivando sin quasi all'altezza degli alberi, e ricade di muso al suolo. La scocca si spezza in due, quasi ad angolo retto, l'avantreno si disintegra insieme alle gambe del pilota.

La scena che si presenta ai soccorritori è raccapricciante: il pilota è imprigionato nelle lamiere ed urla per il dolore mentre la gambe sono straziate dall'urto. Nei filmati dell'epoca si vede uno dei commissari che si mette le mani nei capelli visibilmente scosso. Ci sono anche Prost e Nelson Piquet che, vedendo le condizioni di Pironi, manifestò problemi di stomaco.

Fortunatamente, l'equipe medica guidata dal professor Letournel, luminare francese della chirurgia ortopedica, riesce ad evitare l'amputazione degli arti ma l'incidente significa la fine della carriera. Nel mondiale giunge comunque secondo, grazie ai numerosi punti conquistati.

La guarigione è lenta e dolorosa con una trentina di operazioni alle gambe. Nel 1986 prova una AGS di F1 durante dei test privati e quindi una Ligier, per vedere se c'è qualche possibilità per un suo ritorno, ma il responso è negativo. Inoltre la sua compagnia di assicurazione lo aveva risarcito con una ingentissima somma, proprio sulla base del fatto che le sue gravissime lesioni non gli avrebbero più permesso di fare il pilota di F1. Tornare alle gare avrebbe così significato dover restituire tutto il denaro.

Pironi si dedica ad un altro sport motoristico: la motonautica. Inizia a gareggiare con gli Off Shore, va forte e vince anche delle gare fino a quel tragico 23 agosto del 1987 mentre sta disputando la Needles Trophy Race al largo delle coste dell'isola di Wight. La Colibrì 4, nel tentativo di guadagnare terreno sul leader della gara, si ribalta alla velocità di 90 nodi (circa 170 km/h) tra le onde di scia della petroliera Esso Avon, non lasciando scampo agli occupanti.

Oltre a Pironì muoiono gli altri due componenti del suo equipaggio, Bernard Giroux e Jean-Claude Guenard. Finisce così a soli 35 anni, la storia di Didier Pironi, una pilota innamorato della velocità con una carriera tormentata tra successi ed incidenti.

Didier Pironi viene sepolto nel cimitero di Grimaud, vicino a Saint-Tropez e condivide la tomba col fratellastro José Dolhem, deceduto meno di un anno dopo precipitando col proprio monomotore nei pressi di Saint Etienne. Una suggestiva epigrafe ricorda il tragico destino di questi due piloti: "Entre ciel et mer" (Tra cielo e mare).

Poche settimane dopo la tragedia, la sua compagna Catherine Goux dà alla luce due gemelli, che vengono chiamati Didier e Gilles in ricordo di Villeneuve.












12h Mugello/ ST Racing BMW conquista la prima vittoria assoluta nella 24h Series



Scarperia e San Piero, 27 marzo 2022 - La Scuderia ST Racing ha ottenuto la sua prima vittoria assoluta nella 24H Seriesin occasione dell'ottava edizione della Hankook 12h Mugello, conclusa oggi all'Autodromo Internazionale del Mugello. Alle spalle della BMW M4 GT3 del team di Samantha Tan, arrivo in volata per il secondo posto tra la Audi R8 LMS GT3 Evo II di Phoenix Racing e la Mercedes-AMG GT3 del Team Landgraf.

La ST Racing BMW M4 GT3 (#1, Samantha Tan / Bryson Morris / Nick Wittmer) alla ripartenza di questa mattina era in testa alla classifica ed è riuscita a respingere un attacco alla prima curva sia della Mercedes del Team Landgraf (#25, Alexander Hrachowina / Martin Konrad / Bernd Schneider) sia della Audi di Phoenix Racing (#18, Michael Doppelmayr / Pierre Kaffer / Elia Erhart / Swen Herberger).


La corsa regolare del team canadese, dopo alcuni scambi di posizione con il Team Landgraf, ha consentito a ST Racing di accumulare un vantaggio di due giri quando la maratona automobilistica toscana è arrivata alle fasi conclusive e Nick Wittmer alla fine ha portato la BMW M4 GT3 sul traguardo completando 330 giri e assicurandosi una meritata vittoria.

Un risultato importante che rappresenta la prima vittoria assoluta nella 24H Series per il campione in carica della ST Racing, la prima vittoria assoluta per una squadra canadese e la prima vittoria assoluta per una BMW GT dal 2011.

"Questa vittoria significa molto per la nostra piccola famiglia canadese" - il commento della co-proprietaria del team Samantha Tan a Diana Binks di radiolemans.com. “Voglio ringraziare tutti: BMW Motorsport, Motul e tutti i componenti di questo team. Tutti! È stato un lavoro fenomenale".

QUI le foto di Micaela Naldi e Andrea Bonora (Bonoragency Photosport)