mercoledì 13 maggio 2020
Il Virtual Tour Abarth ha riunito - online - tutti i fan dello Scorpione
MV AGUSTA SUPERVELOCE 800: DUE NUOVE LIVREE PER LA SUPERBIKE NEO-RETRO

Morton, Design Director presso il Centro Ricerche CRC di MV Agusta, conferma questo approccio customer-oriented: “A seguito della presentazione della Superveloce 800 a Milano, abbiamo raccolto molti feedback sia dal pubblico sia dagli importatori e abbiamo deciso di creare due nuove colorazioni, entrambe declinate su un telaio color oro, che esaltassero il tema neo-retro e l’eleganza delle linee, per sottolineare i valori del marchio.”
SIM Racing/ Verso l’esordio del Campionato Italiano Formula 3 E-Sport
Alla Motor Valley Fest, Misano World Circuit organizza sessioni di autografi digitali con piloti del Motomondiale
Per la prima volta in Italia, durante il Motor Valley Fest 2020 (da giovedì 14 a domenica 17 sulla piattaforma motorvalleyfest.it), gli appassionati delle due ruote potranno ricevere l'autografo personalizzato dai piloti del motomondiale direttamente sul proprio smartphone. All'iniziativa di Misano World Circuit hanno già aderito diversi piloti delle classi MotoGp, Moto 2, Moto 3 ma anche della MotoE e della Superbike.
Grazie a Stargraph, la piattaforma digitale Sports-Tech che aumenta l'engagement dei veri fan, i piloti potranno fare l'autografo in via digitale su iPad, scattarsi una foto e inviarlo ai fan. Un contenuto esclusivo con un valore reale grazie alla tecnologia Blockchain che ne garantisce l'autenticità. Si crea così, eliminando ogni barriera fisica, una nuova forma di comunicazione tra la star e i suoi fan.
Sino ad oggi Stargraph è stata utilizzata durante gli eventi dal vivo, ma nelle quattro giornate del Motor Valley Fest, Misano World Circuit estenderà la possibilità di ricevere l'autografo digitale a chiunque, ovunque si trovi, organizzando in diverse fasce orarie sessioni di autografi con i piloti.
Sarà come partecipare ad una sessione tradizionale, ma lo si potrà fare comodamente da casa, scaricando gratuitamente l'App Stargraph (disponibile negli store Apple e Android). Subito si riceverà l'autografo personalizzato con nome e cognome, pronto per essere condiviso sui social, essere stampato o salvato sulla libreria del proprio telefono. (SMART Comunicazione)
martedì 12 maggio 2020
IL MOTOCICLISMO RIPARTE DALLA RIDERS’ LAND
Misano Adriatico, 12 maggio 2020 – Giovedì 14 maggio si riaccenderanno i motori a Misano World Circuit e il loro rombo arriverà anche al Motor Valley Fest che proprio giovedì si avvierà sulla piattaforma digitale. L'allentamento delle restrizioni per il contrasto del contagio da coronavirus contenute nell'ultimo DPCM e riguardanti l'attività sportiva, consentono ora la ripresa dell'attività ai campioni delle due ruote. E a Misano si riparte subito, in accordo con FMI e ospitando una quarantina di piloti della Riders' Land.
Il Presidente della FMI Giovanni Copioli: "Dopo questo lungo periodo di responsabile stop delle attività, ci prepariamo ad un primo, importante test riservato, come da disposizioni governative, ai soli piloti di interesse nazionale residenti in Emilia-Romagna. Con il World Misano Circuit c'è una consolidata collaborazione ed una visione pienamente condivisa dello sviluppo del motociclismo e dei giovani piloti. Non a caso è il Centro Tecnico Federale con tutta una serie di attività congiunte con la Direzione dell'Autodromo e con i più importanti team italiani. In questa fase di convivenza con il Covid-19, abbiamo messo a punto procedure e modalità per la tutela assoluta della salute di piloti, addetti e personale di servizio. Ringraziando il Direttore dell'Autodromo, Andrea Albani, guardo con fiducia a questo primo test che sarà fondamentale per la ripresa delle nostre attività sportive, ad iniziare dal Campionato Italiano di Velocità".
I piloti di interesse nazionale e residenti in Emilia-Romagna varcheranno i box del Simoncelli nel primo pomeriggio e saranno in pista per una giornata di allenamento, utile a riprendere confidenza con la moto dopo tanti giorni passati al simulatore.
"C'è voglia di ripartire – ammette Luca Colaiacovo, Presidente della Santa Monica SpA – ma sappiamo anche che tutto va ricondotto alle cautele delle regole perché non sono permessi passi falsi. Sarà anche un test organizzativo, di verifica delle situazioni che si creano all'interno dell'impianto".
La giornata è un test che accende il semaforo verde per tutto il mondo del motociclismo, alla ricerca della sua nuova dimensione dopo il blocco improvviso e in vista dell'imminente ripartenza. Procedure, protocolli, distanze, presidi: tutte questioni che in queste settimane sono state al centro di febbrili incontri per trovare una strada comune da intraprendere all'insegna della sicurezza.
Giovedì avverrà anche il debutto del nuovo asfalto della pista internazionale, concluso a marzo prima della chiusura delle aziende coinvolte e rivestirà un carattere anche simbolico. Sarà un segnale piccolo ma potente, anche una sorta di liberazione dopo il lunghissimo lockdown che ha riguardato il motorsport, protagonista quest'anno solo in Qatar con Moto2 e Moto3, l'8 marzo scorso. (SMART Comunicazione)
STORIE ALFA ROMEO”, QUARTA PUNTATA: ALFA ROMEO È IL PRIMO COSTRUTTORE A VINCERE IN FORMULA 1

Il 13 maggio è l’anniversario del primo Gran Premio di Formula 1, uno dei grandi miti sportivi del nostro tempo. La nascita della competizione (Silverstone, 1950) viene celebrata dalla Federazione Internazionale a Shangai il 14 luglio 2019 (in occasione della millesima gara), e il 13 maggio 2020 (quando la Formula 1 compie settant’anni).
Due ere a confronto: nel 1950 il casco per i piloti non è ancora obbligatorio, non esiste la televisione e gli spettatori sono tutti a bordo pista. Oggi il “circus” è un’industria globale ultratecnologica, capace di raggiungere milioni di persone a stagione attraverso TV e web.
In comune solo due cose: la passione del pubblico, e Alfa Romeo – tornata a correre nel 2018 insieme con Sauber, e che dal 2020 dà il suo nome al team Alfa Romeo Racing ORLEN. Alfa Romeo non era la stessa senza la Formula 1. E, forse, anche la Formula 1 non era la stessa senza Alfa Romeo.
L’Alfetta 158
L’Alfetta del 1938 è un gioiello tecnologico. Il motore 8 cilindri in linea con compressore monostadio e carburatore a triplo corpo è sviluppato da Gioacchino Colombo, capo della progettazione, che lo vuole potente, pronto nelle accelerazioni e molto affidabile. La distribuzione è azionata da un doppio albero a camme in testa.
L’uso di leghe leggere (elektron per il monoblocco, acciaio al nichel-cromo per l’albero motore) consente di ridurre il peso del propulsore a soli 165 chilogrammi. Il cambio trova posto al retrotreno, in blocco con il differenziale. È il famoso schema “transaxle”, che garantisce minore ingombro e una distribuzione ottimale dei pesi sui due assi: una soluzione che il Marchio porterà in seguito anche sulle vetture di serie.
Il conflitto mondiale spezza il filo della ricerca, e interrompe l’evoluzione delle macchine: ma il progetto prevedeva soluzioni tecniche tanto sofisticate da arrivare fino al dopoguerrra – e, in qualche caso, fino ai giorni nostri.
La fuga ad Abbiategrasso
C’è una continuità fisica, non solo progettuale, tra la prima e le successive 158: perché le auto con cui Alfa Romeo ricomincia a correre sono letteralmente le stesse – nascoste in attesa della fine delle ostilità.
Siamo nel 1943. Milano è occupata, rastrellamenti e sequestri sono all’ordine del giorno. Al Portello sono conservate alcune Alfetta 158, che rischiano di diventare bottino di guerra. I tecnici e gli operai dell’Alfa Romeo decidono di farle sparire, e organizzano clandestinamente prelievo e spostamento. Alcuni appassionati Alfisti si offrono di ospitare le vetture: tra essi, il pilota di motonautica Achille Castoldi, che nel 1940 aveva fissato il record mondiale di velocità proprio con un motore Alfa Romeo 158.
Ma qualcosa non funziona. Una pattuglia della Wehrmacht interviene e chiede chiarimenti con le armi spianate. Per fortuna, il collaudatore Pietro Bonini è svizzero, e ha vissuto a lungo a Berlino. Parlando in perfetto tedesco e sventolando un lasciapassare riesce a salvare la situazione. I camion partono. Le 158 saranno portate in officine e fattorie, nascoste da muri e coperte da cataste di legna – in attesa di tempi migliori.
L’atto di nascita della F1
Già nel primissimo dopoguerra, quelle 158 vengono riportate al Portello, restaurate e rimesse in condizione di correre. E tornano subito a vincere, anche se un Campionato vero e proprio non c’è ancora. Tra il 1947 e il 1948, Nino Farina trionfa a Ginevra al Gran Premio delle Nazioni, Varzi taglia per primo il traguardo del Gran Premio del Valentino a Torino e Trossi stravince il Gran Premio di Milano. Il messaggio è forte e chiaro: Alfa Romeo è sempre la squadra da battere.
Il British Grand Prix di Silverstone del 1950 è la prima delle sette gare del neonato Campionato mondiale FIA di Formula 1. Paesi che erano in guerra solo pochi anni prima sono uniti da una competizione sportiva: è un momento storico. E storica è l’affermazione Alfa Romeo.
Ai primi quattro posti della griglia di partenza ci sono quattro Alfetta 158. Giuseppe “Nino” Farina conquista la pole position, il giro più veloce e la vittoria finale. Secondo è Luigi Fagioli, terzo Reg Parnell. Il primo podio della F1 è tutto Alfa Romeo.
La squadra dei 3 F
Per la combinazione di velocità, maneggevolezza e affidabilità che offre, la 158 rappresenta il punto più alto della tecnologia automobilistica del tempo. Al momento della sua nascita, nel 1938, ha un motore 1.5 litri con compressore da 185 cavalli. Nel primo dopoguerra, il compressore diventa a doppio stadio e il motore raggiunge i 275 – per poi arrivare a 350 (a 8.600 giri) nel 1950. Grazie all’estrema leggerezza della vettura, il rapporto peso/potenza è di soli 2 kg/CV – un valore in linea con le supersportive stradali di oggi.
La superiorità tecnica si traduce in vittorie. Farina, Fangio e Fagioli diventano per i giornali “la squadra dei 3 F”, che sbaraglia gli avversari. I tre piloti Alfa Romeo vincono tutti i Gran Premi a cui partecipano, vanno a podio dodici volte e ottengono cinque giri veloci. Come dirà Giuseppe Busso, storico progettista Alfa Romeo e ai tempi collaboratore di Colombo, “il problema principale era decidere quale dei nostri tre piloti avrebbe dovuto vincere la gara”.
Al Gran Premio di Monza, il 3 settembre 1950, Alfa Romeo anticipa le soluzioni tecniche della 159 sviluppata per partecipare al Campionato dell’anno successivo. La nuova Alfetta esordisce con una vittoria: al volante Nino Farina – che diventa così il primo Campione del Mondo di Formula 1.
L'Alfetta 159
L’anno successivo il campionato rimane aperto fino all’ultima gara: a contendersi il successo Alfa Romeo e Ferrari. Dopo 17 anni, lo straordinario motore dell'Alfetta è arrivato alla fine del suo potenziale di sviluppo – ma nel corso del 1951 i tecnici riescono ancora a estrarre potenza, buttando nella mischia fino a 450 cavalli. Grazie a questo sforzo (e alla bravura dei piloti), la 159 vince in Svizzera, Belgio, Francia e Spagna, raccoglie 11 podi e stabilisce il giro più veloce in tutte e sette le gare disputate.
Il mito dei “3 F” e delle loro vittorie porta Alfa Romeo nel mondo del cinema. I due produttori del momento (Dino De Laurentiis e Carlo Ponti) scelgono gli attori del momento (Amedeo Nazzari e una bellissima Alida Valli) per realizzare “Ultimo incontro”, un film interamente ambientato sui circuiti della F1 e nelle officine della Squadra Corse Alfa Romeo. Alla sceneggiatura collabora anche Alberto Moravia.
Il film esce nelle sale il 24 ottobre 1951, e quattro giorni dopo Juan Manuel Fangio vince il Gran Premio di Spagna, diventando Campione del Mondo con l’Alfetta 159. È la seconda vittoria consecutiva. Alfa Romeo ha vinto i primi due titoli di Formula 1, e può ritirarsi imbattuta per dedicarsi interamente alla produzione di serie.
Credits: FCA Heritage
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lunedì 11 maggio 2020
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