domenica 10 maggio 2020

ANCORA PIU' COMFORT NELLA NUOVA CITROËN C3



Il leggendario comfort con cui Citroën realizza i propri modelli contraddistingue anche Nuova C3, evoluzione del modello più venduto dalla Marca nel mondo dal suo lancio a fine 2016. Ora la berlina compatta si rinnova e potenzia la sua personalità, con la nuova identità Citroën e maggiore possibilità di personalizzazione, offre una ricca gamma di equipaggiamenti ed è pronta ad offrire un nuovo livello di benessere, sino ad ora riservato a modelli di categoria superiore.
Nel corso dei suoi 100 anni di storia, Citroën ha sempre riservato grande attenzione al tema del comfort, elemento basilare nella progettazione dei suoi veicoli per offrire un'esperienza a bordo inedita, orientata al benessere. Fin dall'inizio, la Marca ha introdotto soluzioni tecnologiche innovative e nuove funzionalità per rendere l'abitacolo di tutti suoi modelli confortevole, dalle sospensioni ai sedili, dall'ergonomia dei comandi all'architettura interna, fino ai materiali utilizzati nell'abitacolo. Molti di questi elementi hanno contribuito a costruire la reputazione della Marca in materia di benessere a bordo e a definire il concetto di comfort Citroën, unico e distintivo, una vera firma di Marca.
Oggi, Citroën esprime tutta la sua storia e la sua competenza nel suo programma Citroën Advanced Comfort®, una strategia ispirata dai clienti, che sta alla base della progettazione dei modelli attuali per offrire un comfort globale a 360°.
Una delle principali innovazioni è rappresentata dai Sedili Advanced Comfort®, una prerogativa fondamentale per il benessere di bordo che ha visto l'esordio nel 2018 e che oggi è disponibile anche su Nuova C3.
Alla base del concetto di comfort avanzato, la generosità di sedili è in grado di evocare sensazioni che richiamano il benessere della poltrona di casa. Regolabili in altezza, gli ampi sedili offrono maggiore comfort posturale, grazie anche al supporto lombare per tutti i passeggeri, regolabile sul lato guida.
I Sedili Advanced Comfort® sono accoglienti e danno la sensazione di trovarsi in un ambiente protetto, isolato dalla strada. Morbidi e avvolgenti garantiscono allo stesso tempo un buon sostegno per una corretta postura.
L'ingrediente in grado di conferire questo esclusivo effetto si chiama schiuma poliuretanica: morbida sotto il tessuto e spessa in superficie, si mostra anche visivamente, grazie all'effetto trapuntato che raggiunge 15 mm di spessore.
La schiuma ad alta densità conferisce efficacia prolungata nel tempo, con comfort sempre ottimale, soprattutto anche dopo lunghi viaggi. Le comode sedute sono abbinate a schienali altrettanto ampi, in grado di avvolgere letteralmente gli occupanti, ed amplificare l'abitabilità interna in rapporto a dimensioni esterne che continuano a rimanere compatte.
Al comfort di Nuova C3 contribuiscono anche altri numerosi elementi, a cominciare dall'immediata percezione di spazio, grazie alla sua abitabilità di riferimento sul mercato, ai numerosi vani porta-oggetti e al generoso volume del bagagliaio di 300 L. La sensazione di spazio a bordo è amplificata dalle linee essenziali della plancia a sviluppo orizzontale ed è rafforzata dal trattamento e dalla cura dei colori, dei volumi e dei materiali. Caratteristiche che si ritrovano anche nella parte posteriore, dove lo spazio per le gambe dei passeggeri è ai migliori livelli.
Agile, compatta e versatile, Nuova C3 si distingue anche per l'attenzione particolare dedicata al comfort delle sue sospensioni, un riferimento nel segmento, e alla cura dedicata all'isolamento acustico.
Una sintesi che offre una sensazione unica e una firma tipicamente Citroën, che rende Nuova C3 un autentico "salotto con le ruote", pronto ad accogliere i suoi 5 occupanti in un ambiente protetto dal mondo esterno, in un comfort unico e distintivo che solo Citroën sa confezionare.

Credits: Citroën Comunicazione 

venerdì 8 maggio 2020

Lamborghini Huracán EVO Rear-Wheel Drive Spyder: celebrazione della vita "en plein air"

Automobili Lamborghini presenta la nuova Huracán EVO Rear-Wheel Drive Spyder e sceglie per la prima volta la realtà aumentata per il lancio virtuale sul suo sito ufficiale lamborghini.com. Il nuovo modello V10 offre un’autentica celebrazione open air di soluzioni ingegneristiche leggere, trazione posteriore e un sistema P-TCS (Performance Traction Control System) appositamente sviluppato. A capote chiusa o abbassata, la guida di ogni giorno e il divertimento ad alte prestazioni sono accompagnati dal sound inimitabile del potente V10 aspirato, in grado di sprigionare 610 CV (449 kW) e una coppia di 560 Nm, al pari della versione Coupé. Con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 3,5 secondi e una velocità massima di 324 km/h, anche la versione Spyder è pensata per chi ama una guida fatta di istinti, in cui il divertimento al volante è assicurato dall’hardware piuttosto che dal software.
Il design della Huracán EVO RWD Spyder ottimizza l’integrazione e la funzionalità della leggerissima capote: che questa sia chiusa o abbassata, la Spyder si conferma una vera Lamborghini e le sue linee inimitabili – sotto ogni profilo – confermano il dinamismo di look e prestazioni. Le linee esterne garantiscono una riduzione della resistenza e una deportanza analoga a quella della Coupé, senza necessità di componenti aerodinamici aggiuntivi, potenziando al contempo l’equilibrio e il dinamismo della vettura a trazione posteriore, qualunque sia la posizione della capote.
Stefano Domenicali, Chairman e CEO di Automobili Lamborghini, ha dichiarato: “La Huracán EVO RWD Spyder raddoppia il divertimento di guida, offrendo un piacere puro e l’opportunità di celebrare la vita all’aria aperta. Il conducente è immerso nell’eredità ingegneristica Lamborghini, può sentire il feedback e il fascino di una vettura a trazione posteriore in cui l'intrusione dell'elettronica è ridotta al minimo, godendosi la sensazione di libertà e vitalità che solo la guida open-top può offrire.”
Divertimento di guida all’aria aperta
La Huracán EVO RWD Spyder è una vettura pensata per chi ama una guida istintiva: senza rinunciare a garantire prestazioni eccezionali, punta innanzitutto sulle abilità del conducente. La configurazione del gruppo motopropulsore a trazione posteriore offre un'esperienza di guida fisica senza filtri per il massimo coinvolgimento. Lo speciale sistema di controllo della trazione P-TCS è stato progettato per assicurare prestazioni adrenaliniche in ogni condizione, favorendo una trasmissione costante della coppia anche in fase di riallineamento della Spyder, dopo curve strette o drift. A stimolare i sensi di chi siede al posto di guida, specie a capote abbassata, contribuisce il rombo del motore aspirato V10 in risposta alle manovre in accelerazione.
Il selettore ANIMA sul volante della Huracán EVO Spyder consente di avere il pieno controllo delle modalità di guida, in funzione delle quali è stato calibrato il P-TCS. La modalità STRADA garantisce stabilità e sicurezza in qualsiasi condizione, riducendo al minimo lo slittamento delle ruote posteriori e gestendo in modo più proattivo la trasmissione della coppia su superfici a bassa aderenza. In modalità SPORT, ci si può divertire con una guida più dinamica, con le ruote posteriori libere di slittare in fase di accelerazione e la coppia limitata quando gli angoli di sovrasterzo aumentano rapidamente, così da stabilizzare e tenere sotto controllo la vettura. La modalità CORSA ottimizza trazione e agilità all’uscita da una curva in condizioni di elevate prestazioni, massimizzando dinamismo e velocità dell’auto.
La carrozzeria in alluminio e resina termoplastica della Huracán EVO RWD Spyder poggia su un telaio ibrido leggero in alluminio e fibra di carbonio, con un peso a secco di 1509 kg e un rapporto peso/potenza di 2,47 kg/CV. La distribuzione del peso tra parte anteriore e posteriore secondo un rapporto 40/60, con un sistema di sospensioni a doppio triangolo e quadrilateri sovrapposti e ammortizzatori passivi, garantisce al conducente un ottimo feedback. I freni in acciaio ventilati e forati a croce sono accompagnati da cerchi Kari da 19” con pneumatici Pirelli P Zero progettati ad hoc. In alternativa, si può optare per cerchi da 20” e freni carboceramici.
Il design
La Huracán EVO RWD Spyder porta avanti il design della gamma delle V10 Lamborghini con nuovi elementi anteriori e posteriori, che la distinguono nettamente dalla sua omologa 4WD. Sfoggia un nuovo splitter anteriore e alette verticali accompagnate da prese d'aria anteriori più ampie e ben definite, mentre il paraurti posteriore, in nero lucido, integra un nuovo diffusore che fa il suo debutto proprio sulla Huracán EVO RWD Spyder.
La capote della Spyder si ripiega sotto al cofano posteriore in 17 secondi, anche mentre si guida, fino a una velocità di 50 km/h. Disponibile in diversi colori, la capote si abbina perfettamente alle linee della carrozzeria e alle opzioni di colore di questa vettura a trazione posteriore, oltre a consentire di conversare e divertirsi in tranquillità, che sia chiusa o abbassata. A prescindere dalla posizione della capote, il conducente può anche azionare elettronicamente il lunotto posteriore, che funge da paravento, se alzato, e in grado di amplificare il suono unico del motore V10, quando abbassato. Sono stati inoltre previsti due cristalli laterali rimovibili, che attutiscono il rumore aerodinamico nell'abitacolo e permettono di conversare anche ad alte velocità.
Il touchscreen HMI da 8,4” nella console centrale della Spyder, controlla le funzioni della vettura e garantisce la connettività necessaria per telefonate, accesso a Internet e Apple CarPlay.
La Huracán EVO RWD Spyder ruota attorno al conducente, a una scelta di vita, e può essere arricchita da una gamma di colori e finiture pressoché illimitata grazie al programma Lamborghini Ad Personam: ogni cliente può personalizzare la propria vettura secondo i propri gusti.
Prezzo e uscita sul mercato della Lamborghini Huracán EVO RWD Spyder
La consegna ai primi clienti della Lamborghini Huracán EVO RWD Spyder è prevista per l’estate del 2020, al prezzo di EUR 175.838 (prezzo al pubblico consigliato, tasse escluse).
Credits: Lamborghini Media Center

Sim Racing/ Vittorie di Leclerc e Leo nella "All Stars Racing Night" di Misano


Charles Leclerc con la Ferrari che trionfa a Misano World Circuit. Non è la realtà, ma il risultato sportivo della appassionante produzione di Sky con due gare automobilistiche virtuali dal Marco Simoncelli, con la telecronaca di Guido Meda e Carlo Vanzini. In pista, con le auto del Mondiale GT e una qualità grafica impressionante, una quarantina di piloti per l’All Stars Racing Night, con le stelle dello sport internazionale a confrontarsi con i simulatori.

In gara i piloti di F1 (Leclerc, Norris, Albon, Latifi e Giovinazzi), piloti della MotoGP (Rossi e Bagnaia), calciatori della Serie A (Romagnoli), della Liga (Griezmann e Courtois), ma anche leggende della NBA (Tony Parker) e tanti altri campioni, compresi i professionisti degli eSport. Ognuno da casa propria, in tutto il mondo e ‘a bordo’ dei simulatori di guida, ma concentrati sulle curve del Marco Simoncelli e in dialogo fra loro.
E' stato anche uno spot promozionale per il territorio, con le inquadrature dall’alto a portare in video le texture firmate da Aldo Drudi e le grafiche della Riviera di Rimini e della Repubblica di San Marino.

Due le gare disputate. La prima si è conclusa con la vittoria di Leclerc davanti a Albon e Leo; nella seconda, alla luce dei fari, bella prova di Mattia Pasini che ha chiuso davanti a tutti ma è stato penalizzato per una manovra non corretta in gara. La vittoria è quindi andata a Leo che ha preceduto Fuoco e Broadbent.



Motor Valley Fest Digital: Bosch si racconta in diretta streaming. Il futuro della mobilità e le sfide dei professionisti di domani in un innovativo format digitale


Dopo il successo della prima edizione, Bosch conferma la sua partecipazione da protagonista al Motor Valley Fest, in programma dal 14 al 17 maggio in un’inedita versione digitale. Per fronteggiare l’emergenza coronavirus, infatti, l’evento non sarà ospitato fisicamente nel cuore della Terra dei Motori, come nell’edizione precedente, ma sarà trasmesso interamente online, permettendo ad appassionati e professionisti del settore di interagire virtualmente. Per Bosch, il Motor Valley Fest Digital sarà l’occasione non solo per incontrare giovani talenti, ma anche per approfondire le tematiche legate al futuro della mobilità, fornendo il proprio punto di vista insieme agli altri grandi protagonisti del mondo delle due e quattro ruote.

Nel corso del Motor Valley Fest Digital, il primo grande appuntamento dell’industria automobilistica dopo il lockdown, sarà analizzato l’impatto del coronavirus nel comparto e, in particolare, nella mobilità elettrica, autonoma e connessa, con un focus sulla digitalizzazione, lo sharing e le nuove tecnologie. Temi che saranno approfonditi giovedì 14 maggio, a partire dalle 9.30, durante il convegno d’apertura a cui parteciperà Markus Heyn, membro del Board of Management di Bosch. Per registrarsi all’evento, basta cliccare QUI.

Giovedì 14 e venerdì 15 maggio, Bosch sarà protagonista anche del panel Innovation & Talents, incontrando giovani studenti e valutando idee e progetti di start-up innovative. In particolare, nel corso dell’E-Talent Talk in programma giovedì dalle 16.30 alle 17.30, Mauro Guerrini - Marketing Communication Manager Bosch Mobility Solutions, Angelo Formenti - HR Manager Robert Bosch GmbH Branch in Italy, e Michele Amendolagine - Talent Acquisition Specialist Bosch Italia, incontreranno virtualmente gli studenti universitari, raccontando loro la visione della mobilità secondo Bosch e le sfide che dovranno affrontare i professionisti di domani. Per seguire l’evento, cliccare QUI.

In un momento storico così delicato in cui gli eventi diventano sempre più virtuali, anche Bosch accetta, dunque, la sfida del digitale, confermando la sua presenza a uno degli appuntamenti principali del mondo dei motori.

giovedì 7 maggio 2020

Le Peugeot 304 Cabriolet e Coupé compiono 50 anni


Con il lancio nel 1969 della nuova berlina 304 era evidente che la gamma della media PEUGEOT si sarebbe allargata, non solo con la Break, definizione cara alla Casa del Leone per definire le versioni station wagon, ma anche con versioni più ludiche come la Cabriolet e la Coupé.
Come noto, l’intera gamma PEUGEOT 304 rappresenta un’evoluzione verso l’alto della più piccola 204, esattamente come era avvenuto quarant’anni prima con la serie 01, con la 301 che si affiancò alla 201 adottando una meccanica di maggior cilindrata, ma con una gamma di carrozzerie molto simili; in entrambi i casi, l’operazione fu un vero successo commerciale.
La presentazione delle versioni Cabriolet e Coupé avvenne al Salone dell’auto di Ginevra e la commercializzazione fu avviata in Francia nell’aprile del 1970 e di seguito negli altri paesi europei: la presentazione alla stampa italiana venne organizzata giovedì 11 giugno di quell’anno a Roma, presso l’Hotel Americana situato sulla Via Aurelia e oggi non più esistente.

L’accoglienza sul mercato fu favorevole perché alle comprovate doti di robustezza, confort ed economicità della 204 si aggiungeva un maggior livello di finiture e, soprattutto, una meccanica di maggior spessore grazie anche alla cilindrata superiore. Nonostante questo, fino all’arrivo della versione S, più sportiveggiante, la meccanica fu giudicata molto spesso ancora troppo “tranquilla” per la vocazione dinamica della vettura.
A differenza di quanto era avvenuto con le versioni berlina e break, le 304 Coupé e Cabriolet sostituirono a listino le omologhe versioni di 204 che uscirono definitivamente di produzione. Il pianale e la struttura di base delle 304 Coupé Cabriolet riprendevano integralmente quello delle 204 mentre, anteriormente, il nuovo frontale con mascherina, gruppi ottici, cofano e parafanghi specifici prendeva il posto di quello della 204. Analogamente, anche posteriormente venne sostituito il pannello che inglobava i gruppi ottici. Il cruscotto era nuovo, gli interni furono rivisti nei rivestimenti, ma non nella foggia dei sedili.

La meccanica, strettamente derivata da quella della 204, passò dai 1.130 cm3 e 60 CV (modello 1969) ai 1.288 cm3 e 70 CV della 304. Nel settembre del 1972 le 304 Coupé e Cabriolet ricevettero un’iniezione di “sportività”, grazie all’introduzione in gamma della serie “S”, dove S stava per Sport. Tre furono le modifiche di rilievo: motore, interno ed esterno vettura. La prima e più importante fu rappresentata dal nuovo motore con codice XL3S, derivato sempre dalla stessa famiglia e con la stessa cilindrata di 1.288 cm3, ma con carburatore doppio corpo e potenza aumentata ad 80 CV. Le altre modifiche, furono il nuovo cruscotto con tre strumenti circolari ed i grossi poggiatesta anteriori. Esternamente vennero adottati i cerchi a piccoli fori rotondi invece che rettangolari e i copri cerchi schiacciati simili a quelli della più grande 504, oltre ai fari posteriori per la retromarcia e il logo “S” posizionato posteriormente. Tra il 1970 e il luglio 1975, anno in cui cessò la produzione, furono vendute in totale 18.647 esemplari di 304 Cabriolet e 60.186 di 304 Coupé, un ottimo risultato per una piccola vettura di nicchia. 

Credits: Peugeot Comunicazione

 





ACI Sport/ Approvate le procedure operative per lo svolgimento dei test


La Giunta Sportiva di ACI, riunitasi in video conferenza, dando seguito alla pubblicazione delle disposizioni contenute nel DPCM e nelle linee guida emanate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ufficio per lo Sport, in merito alla ripresa degli allenamenti degli sport individuali ed al suo ambito di applicazione, ha discusso ed approvato le procedure operative e i protocolli medico sportivi per la ripartenza dei test. I documenti sono stati messi a punto grazie al lavoro della Direzione Centrale per lo Sport, dei tecnici e degli esperti della Federazione, della Commissione Medica, supportati da un’equipe esterna di specialisti virologi, e da tutte le componenti del mondo del motorsport tricolore. Nei prossimi giorni verrà varato uno specifico documento per le corse su strada.

Questo un estratto del documento che trovate in allegato.

PREMESSA
In data 4 maggio 2020 la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ufficio per lo Sport, ha emesso le Linee-Guida ai sensi dell’art. 1, lettera f) e g) del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 Aprile 2020, modalità di svolgimento degli allenamenti per gli sport individuali. Le Linee-Guida - rielaborazione del Rapporto denominato “Lo sport riparte in sicurezza” redatto dal CONI in collaborazione con il Politecnico di Torino - sono volte a fornire indicazioni generali e azioni di mitigazione utili ad accompagnare la ripresa dello sport di natura individuale e dovranno essere declinate per le singole discipline a cura della Federazione Sportiva ACI. Il seguente documento illustra infatti tutte le fasi dei test e le misure da adottare in coerenza a quanto stabilito nelle Linee-Guida della Presidenza del Consiglio – Ufficio per lo Sport.

CHI PUO’ PRENDERE PARTE AGLI ALLENAMENTI INDIVIDUALI/TEST
Gli atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal CONI, dal CIP e dalle Federazioni Sportive, in vista della loro partecipazione ai Giochi Olimpici o manifestazioni nazionali ed internazionali. L’ACI nella Giunta Sportiva del 28 aprile u.s. ha deliberato che sono piloti di interesse nazionale coloro che sono in possesso di licenza sportiva 2020 e intendono partecipare a gare di campionato nazionale ed internazionale.

DOVE SI POSSONO SVOLGERE GLI ALLENAMENTI INDIVIDUALI/TEST
Negli impianti (autodromi, kartodromi e mini impianti) omologati ACI con gli allestimenti secondo le disposizioni di seguito previste.

COME SI DEVONO ORGANIZZARE GLI ALLENAMENTI INDIVIDUALI/TEST
Di seguito sono illustrate tutte le misure da adottare in ogni fase degli allenamenti individuali/test. Tutti gli operatori sportivi (meccanici, ingegneri, addetti ai lavori) dovranno sempre indossare la mascherina, mantenere il distanziamento sociale, indossare i guanti protettivi. Anche i piloti, al di fuori della sessione di test, dovranno rispettare le suddette misure di sicurezza. Questo il numero dei mezzi tecnici che potranno essere presenti simultaneamente in base al grado di omologazione del Circuito/Kartodromi in base a turni ed orari predefiniti dall’Organizzatore:

Circuiti
Grado 1: 25 vetture, Grado 2: 20 Vetture , Grado 3: 15 Vetture, Grado 4/5/6: 10 vetture, Minimpianti: 5 vetture

Kartodromi
Grado A: 25 kart, Grado B: 20 kart, Grado C: 15 kart, Grado D: 10 kart

Il regolamento completo  >>>   regolamento test (4 maggio)

Foto Claudio Pezzoli/Reporter Press

Sim Racing/ Vittoria di Michal Smidl a Watkins Glen. Lasse Soerensen prende il comando della classifica


I piloti e i team della NASCAR Whelen Euro Series (NWES) hanno compiuto un viaggio virtuale al di là dell’Atlantico per il terzo round della EuroNASCAR Esports Series (ENES) al circuito di Watkins Glen International. Oltre 70 piloti da tutto il mondo si sono iscritti all’evento, ma solo 60 hanno avuto accesso alla fase final, trasmessa martedì in live streaming sui canali social della EuroNASCAR. I fan si sono ancora una volta goduti battaglie esaltanti lungo tutto lo schieramento ed è stata la stella del simracing, rappresentante dell’Autodrom Most, Michal Smidl a conseguire una vittoria impeccabile sul circuito dello stato di New York.
Al volante della vettura #420 Bohematic Autodrom Most NASCAR Show e forte di una lunga e fruttuosa carriera nel simracing, Michal Smidl è stato semplicemente impeccabile. Il ceco ha fatto segnare la pole position e vinto la prima batteria della serata davanti al vincitore del prologo della ENES Andre Castro. Il rappresentante dell’Autodrom Most ha poi condotto il Main Event dall’inizio alla fine dei 30 minuti di gara, chiudendo 1,7 secondi davanti al campione della EuroNASCAR 2 Lasse Soerensen. 
Smidl ha anche tratto vantaggio dalla spettacolare battaglia a tre che si è scatenata dietro di lui per il secondo posto. Secondo al traguardo della prima batteria, il pilota del DF1 Racing Lasse Soerensen è stato impressionante nel respingere ogni attacco portato dal campione in carica della EuroNASCAR PRO Loris Hezemans e dal suo crew chief all’Hendriks Motorsport Jeffrey Roeffen. Il danese ha vinto la battaglia sulla sua Camaro #66 DF1 Racing e ha conquistato la seconda piazza davanti a Hezemans e Roeffen, mentre alcuni tra i favoriti, come il vincitore di Brands Hatch Guillaume Deflandre e quello del Prologo di Daytona Andre Castro hanno fatto un pesante passo indietro. Entrambi sono rimasti coinvolti, insieme ad altre venti vetture, in un big one scatenatosi alla seconda curva del Main Event.

Soerensen guida il campionato dopo il secondo round con un margine di tre punti su Alon Day e quattro sul campione in carica della NWES Loris Hezemans. Roeffen segue in quarta piazza davanti a Castro. 21 piloti sono separati da appena 40 lunghezze, il numero di punti che vengono attribuiti con una vittoria nella ENES. Con tre vincitori diversi in tre gare – incluso il Prologo – il campionato si prospetta come uno dei più entusiasmanti nel panorama virtuale.
Il due volte campione della NASCAR Whelen Euro Series Day ha fatto un giro sulle montagne russe durante l'evento. Nella seconda heat, vinta da Roeffen, l'israeliano è scivolato in fondo allo schieramento dopo aver colpito le barriere in curva uno alla partenza. Day si è fatto strada fino all'undicesima posizione, ma non si è qualificato per la gara principale per un solo posto.

Nella Last Chance Qualifier un altro colpo di scena ha visto protagonista il nativo di Ashdod. Alla partenza Day è stato coinvolto nuovamente in un contatto, ma è risalito fino alla terza posizione. Scattato dal 33esimo posto in griglia nel Main Event, ha in qualche modo evitato il big one e si fatto largo fino all'ottava piazza dietro ad Andreas Jochimsen, Lorenzo Marcucci e Ulysse Delsaux. I quattro punti bonus per il maggior numero di posizioni guadagnate in gara colloca Day in seconda posizione in campionato. La top-10 è stata chiusa da Davide Dallara in nona e Alex Fontana in decima posizione.

Il pilota della MotoGP e testimonial del Circuit Ricardo Tormo, Iker Lecuona, è stato coinvolto in un contatto e ha terminato 27esimo nella Last Chance Qualifier a bordo della Mustang #427 Fordzilla. Stessa sorte per il tre volte campione della NASCAR Peak Mexico Series Ruben Garcia Jr. con la Mustang #488 FJ All Star. Jakub Krafek ha finito 12esimo nella LCQ sulla seconda vettura dell'Autodrom Most, davanti a Philipp Bereswill con la Camaro #479 Hockenheimring American Fan Fest.

La EuroNASCAR Esports Series tornerà in pista martedì 18 maggio alle 20:00 a Zandvoort. Le tre batterie della durata di 10 minuti ciascuna, la Last Chance Qualifier e la gara vera e propria da 30 minuti saranno trasmesse live sul canale Youtube, la pagina Facebook e il profilo Twitch della EuroNASCAR e su Motorsport.tv.

Crediti foto: NASCAR Whelen Euro Series / Guillaume Hesnault

ACI MILANO, BENE AMPLIAMENTO PARCHEGGI PRIVATI E CONVENZIONI CON TAXI

Milano, 7 maggio 2020 - “Apprendiamo con soddisfazione che vista l’emergenza covid-19 i rappresentanti del Comune di Milano stanno cercando nuove aree da destinare a parcheggi e vorrebbero stipulare un giusto accordo con i tassisti per sconti e convenzioni”, afferma Geronimo La Russa, presidente di Automobile Club Milano.

“Sono due iniziative che confermano la validità di quanto abbiamo sempre sostenuto in questa situazione: l’uso maggiore dell’auto sarà inevitabile e va agevolato.” Rispetto alle precedenti settimane di lockdown i dati disponibili parlano infatti di un graduale aumento dei veicoli circolanti del 30 per cento in città e dell’80 per cento nell’hinterland. E’ aumentato anche l’utilizzo del car sharing (+37 per cento)”, continua La Russa.

“Giudichiamo quindi lodevole ogni misura finalizzata a tutelare la salute dei cittadini e quindi ad alleggerire il trasporto pubblico in questa delicata fase di ripartenza. A nostro avviso è importante garantire a tutti i cittadini la massima libertà di scegliere il mezzo di trasporto a loro più idoneo per i necessari spostamenti”, conclude il presidente di Automobile Club Milano.

mercoledì 6 maggio 2020

“Storie Alfa Romeo”, terza puntata: la 6C 2500 Villa d’Este, sintesi di eleganza, novità tecniche, prestazioni, prestigio.

Il simbolo di un'epoca
Quando la 6C 2500 carrozzata da Touring sfila sulla passerella di Cernobbio, nella primavera del 1949, è chiaro a tutti chi vincerà la Coppa d’Oro. L’unicità e la classe delle sue linee sono tali che viene naturale conferirle “ad honorem” il nome del Concorso d’Eleganza più importante del mondo.
Ma la 6C 2500 Villa d’Este non è solo una vetta di bellezza stilistica. Questa vettura è al tempo stesso un punto di arrivo del modo artigianale di fare auto, e il punto di svolta che annuncia una organizzazione produttiva più moderna. 

Un trevisano che ha girato il mondo
Facciamo un passo indietro. Quando nel 1939 nasce la 6C 2500, sono già sei anni che alla guida del Portello c’è l’ingegner Ugo Gobbato. All’Alfa Romeo Gobbato ha portato un importante bagaglio di esperienza industriale: dopo la laurea in Germania, ha diretto le officine Marelli e il Lingotto di Torino, ed è stato tra i principali artefici della realizzazione “da prato verde” della prima, gigantesca fabbrica di cuscinetti a sfera dell’Unione Sovietica.
Uomo d’officina, è facile vederlo passare nei reparti, parlare con i suoi uomini, cercare di capire se il lavoro è gestito con efficienza. Al suo arrivo, la prima preoccupazione è quella di censire tutto quello che non funziona: il “macchinario scadente”, la “pianta non armonica”, i “falsi movimenti di materiale”. Partendo da questa analisi Gobbato avvia la sua opera. La sua lezione di metodo è riassunta in due manuali pubblicati nel 1932 dal titolo “Organizzazione dei fattori della produzione”: Gobbato teorizza e attua una vera e propria sintesi tra le esigenze di un moderno sistema industriale e la tradizione di precisione artigianale che ha distinto l’azienda fino a quel momento. 
Una “razionalità produttiva non di serie”, così viene definita, che si concretizza nell’inserimento di una leva di giovani ingegneri. Con loro entrano in fabbrica nuove norme e regole moderne. Ne derivano una gerarchia più definita, mansioni precise e retribuzioni proporzionate. 

Una giovane promessa
Nell’ambito di questo enorme lavoro di revisione del Portello, in un’area adiacente viene anche allestito un campo di calcio, con tanto di pista di atletica e tribunetta.
Siamo nel 1938: la squadra del dopolavoro aziendale, il Gruppo Calcio Alfa Romeo, ha vinto la divisione regionale l’anno prima, e giocherà in serie C. Per l’occasione viene ingaggiato un giovane promettente calciatore, attirato dalla prospettiva di un'occupazione stabile come meccanico al Portello. È il futuro capitano della Nazionale e del Grande Torino Valentino Mazzola.
Chissà se il grande Valentino prestò mai la sua opera di meccanico su una 6C 2500? L’unica certezza è la presenza del giovane al Portello quando nel 1939 viene prodotta la prima vettura della nuova serie. 

La 6C 2500
Diretta evoluzione delle 6C 2300 e 2300 B che l’hanno preceduta, la 6C 2500 eredita alcune importanti novità tecniche, come le sospensioni posteriori a barre di torsione con ammortizzatori telescopici, e i freni non più meccanici ma idraulici. 
Le prestazioni diventano più brillanti: i livelli di potenza salgono fino ai 110 cavalli della Super Sport, capace di 170 chilometri orari. L’auto debutta nelle corse vincendo la Tobruk-Tripoli del 1939 con una carrozzeria “ad ala spessa”, che integra i paraurti nella scocca.
Ancora una volta l’unicità tecnica del modello e i successi sportivi diventano la chiave per rivolgersi alla clientela di élite. La produzione si avvia con le versioni Turismo da cinque o sette posti, Sport e Super Sport con passo corto, da affidare ai carrozzieri esterni. Nonostante il prezzo (che va dalle 62 alle 96 mila lire), l’accoglienza da parte del mercato è più che positiva. È soprattutto un grande successo di fatturato: le 159 unità vendute valgono quanto 1.200 Fiat 508 Balilla.

Il ritorno della 6C
Dopo la Seconda Guerra Mondiale occorre riconvertire gli stabilimenti dalla produzione bellica alla produzione civile. Il Portello ha subito i bombardamenti del 1943 e 1944, e ha pagato un duro prezzo. Ricominciare a fare auto non è semplice, ed è giocoforza ripartire dall’ultimo modello della casa, quella 6C 2500 di cui si è riusciti a salvare alcuni stock di parti meccaniche. 
Nel 1945 vengono assemblati solo pochissimi esemplari della 6C 2500 Sport. Tecnici e operai le guardano come si guarda un sogno. Fuori dal Portello, Milano e tante città italiane sono ancora semidistrutte, e l’economia è in ginocchio: perfino le aziende devono ricorrere al mercato nero per procurarsi i materiali e i combustibili necessari al funzionamento degli impianti.

La 6C 2500 Cabriolet Speciale Pinin Farina
Nel 1946 la produzione è già salita a 146 unità, tra vetture e chassis consegnati ai carrozzieri. Uno di questi ultimi viene allestito in versione cabriolet, e portato al Salone dell’Auto di Parigi. L’Italia, Paese sconfitto, è esclusa dalla manifestazione – e allora l’intraprendente carrozziere decide di piazzare le sue vetture di fronte all’ingresso del Gran Palais, per poi spostarle a sera a Place de l’Opéra. Questo è sufficiente a sancire il successo del modello e del suo creatore, Battista “Pinin” Farina. 
Al Portello, sempre nel 1946, nasce su telaio Sport l’originale Freccia d’Oro, con una coda arrotondata che interpreta gli ultimi sviluppi in tema di aerodinamica. A partire da questo modello nascono realizzazioni di grande rilievo. Pinin Farina firma un’elegante coupé, le cui linee fanno scuola, e una berlinetta premiata al Concorso di Cernobbio. Il motonauta Achille Castoldi compra un coupè Touring e ripete al Salone di Ginevra quanto fatto da Farina a Parigi. 

L’auto del “bel mondo”

Tyrone Power gira per Roma con la sua Alfa Romeo 6C 2500, Juan Peron e la moglie Evita la vogliono per sfilare a Milano. L’acquistano personaggi come Re Farouk d’Egitto e Ranieri III di Monaco. Quando il 27 maggio del 1949 Rita Hayworth raggiunge il Principe Ali Khan al municipio di Cannes per convolare a nozze, lo fa a bordo della 6C 2500 cabriolet Pinin Farina che ha appena ricevuto come regalo di matrimonio. Il modello ha un’elegante carrozzeria grigia, con capote e interni blu perfettamente intonati all’abito della sposa. 
Inizialmente il matrimonio era previsto ai primi del mese; ma la data delle nozze viene spostata a causa della tragedia di Superga, per espressa volontà del Principe – torinese di nascita, e grande tifoso di calcio. Si chiude un cerchio apertosi nel 1939 con la nascita della prima 6C 2500, quando al Portello si allenava il giovane e ancora sconosciuto Valentino Mazzola.

La 6C 2500 SS Coupé Villa d’Este
Siamo arrivati alla Villa d’Este, forse la sintesi di tutto ciò che di bello è stato fatto finora con l’auto e sull’auto. La 6C 2500 SS “Villa d'Este” è uno degli ultimi modelli Alfa Romeo a essere realizzato con telaio portante separato dalla carrozzeria. Viene prodotta in soli 36 esemplari, uno diverso dall’altro, a seconda dei desideri dei clienti e dell’estro dei carrozzieri. 
Partendo dalla 6C 2500 SS Coupé, realizzata dalla sua stessa Touring, Bianchi Anderloni introduce importanti modifiche: il frontale viene ridisegnato, i quattro fari vengono meglio integrati nella carrozzeria, compaiono due prese di raffreddamento allungate sovrapposte. I parafanghi sono integrati nella fiancata, ma ben evidenti. Il parabrezza è sdoppiato e inclinato. Nel retro, molto basso e pronunciato, spiccano due piccoli, eleganti fanali rotondi. È nato un capolavoro dell’arte automobilistica del ventesimo secolo. 
Nell'edizione 1949 del Concorso d’Eleganza di Villa d’Este la vettura si aggiudica il “Gran Premio Referendum”, il premio attribuito dal pubblico – e fa suo per sempre il nome dell’evento che la consacra.

Pramac Racing e Pecco Bagnaia su Audi alla “All Stars Racing Night”


> 6 Maggio 2020 - Pramac Racing questa sera (ore 9:00 pm) prenderà parte alla "ALL STARS RACING NIGHT", in onda sul canale Twitch di Pecco Bagnaia. Per l'occasione, una Audi R8 LMS GT3 interamente brandizzata Pramac Racing 2020 sarà utilizzata da Pecco Bagnaia, che dopo aver dimostrato grandi abilità nel campionato Virtuale di MotoGP si metterà alla prova anche in quello delle 4 ruote. 
La competizione prevede la presenza di alcuni dei grandi nomi del Motorsport, come Valentino Rossi, Charles Leclerc, Alexander Albon, Antonio Giovinazzi e molti altri, che si sfideranno con vetture GT3.

Per vedere la gara online: https://m.twitch.tv/peccobagnaia/profile

RIAPRONO AL PUBBLICO GLI UFFICI DELL'AUTOMOBILE CLUB MILANO



L'Automobile Club Milano riapre al pubblico. Con l'inizio della fase 2 gli uffici e gli sportelli della sede di Corso Venezia 43 a Milano e delle delegazioni sul territorio in provincia di Milano, Monza Brianza e Lodi tornano a garantire i servizi legati alle pratiche automobilistiche. Le attività di assistenza automobilistica e di rinnovo patenti saranno erogate principalmente su appuntamento nel rispetto delle disposizioni sul distanziamento sociale previste dai Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri e dalle Ordinanze di Regione Lombardia. Parallelamente riparte anche l’attività associativa e saranno previsti anche alcuni servizi specifici di sanificazione dei veicoli con condizioni particolarmente vantaggiose per i nostri soci.

Indirizzi e recapiti telefonici della sede e delle delegazioni Acm nelle province di Milano, Monza Brianza e Lodi:

IL MOTORISMO STORICO RIPARTE DOPO IL LOCKDOWN. IL SETTORE PAGA UN CONTO SALATO CON ATTIVITA’ RIDOTTE DEL 70% E PERDITE PER OLTRE MEZZO MILIARDO DI EURO


E' ripresa l'attività anche nel settore del motorismo storico: dalla fabbricazione di articoli in gomma, plastica e metallo alle officine di riparazione, dal commercio di autoveicoli alle segreterie delle associazioni. Una ripartenza molto attesa, perché il sistema automotive è stato duramente colpito dall’emergenza Covid-19 e dal conseguente “lockdown” che dal 9 marzo ha bloccato l’intera filiera. Il motorismo storico rientra in questo comparto con una sua specifica nicchia, che in Italia vale 2,2 miliardi di euro all’anno di indotto economico e che rappresenta, insieme all’alta moda e all’enogastronomia di qualità, una delle eccellenze italiane più apprezzate nel mondo. 
L’Automotoclub Storico Italiano ha stimato che, in questi primi mesi del 2020, il settore abbia perso oltre mezzo miliardo di euro di giro d’affari. Il 75% di questo valore - pari a 375 milioni di euro - si riferisce agli operatori del settore come artigiani, commercianti, micro e piccole imprese che si occupano di gestione, manutenzione, restauro e produzione di parti specifiche per i veicoli storici: attività che in regime di “lockdown” hanno ridotto del 70% la loro operatività. 

Oltre alla chiusura delle attività si è registrato l’annullamento di tutte le manifestazioni e degli eventi associativi e ricreativi di ogni tipologia - dai raduni di club ai saloni - con ulteriori ricadute negative sull’economia ad essi collegata. Questa rappresenta il restante 25% dell’indotto complessivo generato ogni anno dal motorismo storico, con altri 125 milioni di euro che avrebbero alimentano, in particolare, il comparto turistico. 
Se solo una minima parte di operatori del settore ha potuto proseguire nella propria attività durante il “lockdown” (ad esempio le officine e i laboratori artigianali connessi ai domicili dei rispettivi titolari, o il commercio online), molti altri hanno dovuto arrendersi: le compravendite di veicoli storici, ad esempio, hanno subìto un arresto pressoché totale. 

"Tante famiglie italiane – sottolinea il presidente dell’Automotoclub Storico Italiano, Alberto Scuro – vivono di motorismo storico grazie ad attività che operano nel settore, spesso altamente specializzate e tramandate di generazione in generazione. Molte di queste hanno clientela straniera, che si affida al nostro know-how per mantenere in efficienza i propri veicoli storici. Finalmente, con il DPCM del 26 aprile si fa un primo, essenziale passo verso la ripresa: riaprono molte attività e anche le segreterie dei nostri Club federati torneranno ad essere operative rispettando le regole che le autorità competenti hanno fissato. Dovremo aspettare ancora molto tempo per poter tornare a condividere la nostra passione in eventi aggregativi, ma nel frattempo è importante riavviare il motore economico del comparto che permette la sussistenza di migliaia di persone".