Autodromo di Imola, 20 Aprile 2025
WEC - 6h di Imola (parte 3)
foto Davide Stori
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Il Barone Rampante Racing Team è pronto a una nuova sfida: dopo i successi internazionali che hanno visto la squadra conquistare per tre volte l’International GT Open con Giuseppe Cipriani, il team annuncia ufficialmente la partecipazione al Campionato Italiano Gran Turismo 2025.
Il programma prevede otto appuntamenti sui più prestigiosi circuiti italiani, suddivisi tra quattro gare endurance e quattro sprint. Al volante della Lamborghini Huracan GT3 ci sarà ancora una volta Giuseppe Cipriani, affiancato nelle gare sprint da Leonardo Pulcini, giovane talento già protagonista nelle competizioni GT. Nelle gare endurance, la squadra potrà contare anche sull’esperienza e la velocità di Fabrizio Crestani, nome di spicco nel panorama del GT internazionale.
A guidare il team saranno il Team Manager Modesto Benegiamo e il Direttore Tecnico Ferdinando Ravarotto, che stanno lavorando per preparare al meglio questa nuova avventura tricolore.
Modesto Benegiamo, Team Manager del Barone Rampante Racing Team: “Siamo molto orgogliosi di intraprendere questa nuova sfida nel Campionato Italiano GT. È un campionato estremamente competitivo, che ci permetterà di confrontarci con i migliori team italiani e di mettere in mostra il potenziale della nostra squadra. Abbiamo una line-up di piloti di assoluto valore e siamo fiduciosi di poter essere protagonisti sin dal primo appuntamento.”
Ferdinando Ravarotto, Direttore Tecnico del Barone Rampante Racing Team: “La Lamborghini Huracan GT3 è una vettura straordinaria, e siamo determinati a sfruttarne tutto il potenziale. Stiamo lavorando intensamente sul set-up per adattarci alle caratteristiche delle piste italiane e ottimizzare la performance in entrambe le formule di gara, sprint ed endurance. La squadra è motivata e c’è grande sintonia tra i piloti e il team tecnico.”
Giuseppe Cipriani – Driver: “Dopo tante soddisfazioni nell’International GT Open, sono felice di tornare a competere nel Campionato Italiano GT. Sarà una stagione emozionante e impegnativa, ma con questa squadra e questi compagni di avventura sono certo che potremo dire la nostra. Non vedo l’ora di scendere in pista.”
Leonardo Pulcini – Driver: “Sono entusiasta di questa opportunità con il Barone Rampante Racing Team. Correre con una vettura come la Huracan GT3 è sempre una grande emozione, e insieme a Giuseppe siamo pronti a dare il massimo sia nelle gare sprint che in quelle endurance. Siamo determinati a portare a casa risultati importanti per il team.”
Fabrizio Crestani – Driver: “Partecipare alle gare endurance con il Barone Rampante Racing Team è una sfida che accolgo con grande entusiasmo. Conosco bene il valore della squadra e la competitività della vettura. Siamo pronti a lavorare duramente per essere protagonisti e puntare al podio in ogni gara.”

Quarant’anni fa FIAT presentava una delle auto più sorprendenti e controcorrente mai uscite dai cancelli di Mirafiori: la Uno Turbo i.e. Era l’epoca delle “piccole bombe”, che sapevano far sognare giovani e appassionati, riuscendo a racchiudere prestazioni da sportiva in carrozzerie da utilitaria. Era la risposta torinese a un fenomeno già consolidato in Francia e Germania, tanto è vero che la Uno Turbo entrava in modo impetuoso in un club elitario, dominato da concorrenti blasonati, ma lo faceva a modo suo, ovvero con una tecnica raffinata, prestazioni esaltanti e uno stile non convenzionale.
Dichiara Roberto Giolito, Head of Stellantis Heritage: “La Uno Turbo i.e. è stata molto più di una piccola sportiva: era un sogno a portata di mano, un simbolo di libertà per un’intera generazione cresciuta con il cuore che batteva al ritmo del turbo. Aveva grinta, carattere e quel suono inconfondibile che ti faceva voltare al suo passaggio. Era un’auto che parlava ai giovani, ma lo faceva con un linguaggio adulto, fatto di tecnica e innovazioni. Ancora oggi, a quarant’anni di distanza, chi l’ha guidata la ricorda con un sorriso. Perché certe auto non invecchiano: diventano simboli di un’epoca o di una generazione che vuole continuare a sognare.”
Presentata ufficialmente nella primavera del 1985, quando il modello Uno lanciato due anni prima aveva già superato il milione di unità vendute, la Turbo i.e. nasce da una ricetta tanto semplice quanto efficace: un motore 1.301 cm³ dotato di iniezione elettronica Bosch, accensione digitale Magneti Marelli, turbocompressore IHI VL2 raffreddato ad acqua e un intercooler aria/aria. Risultato? 105 cavalli, una coppia poderosa da 147 Nm a 3.200 giri, 200 km/h di velocità massima e 8,3 secondi nello 0 a 100 Km/h. Il tutto in un corpo vettura da soli 845 kg. Il telaio, irrigidito con una barra antirollio e abbinato a un impianto frenante con dischi ventilati anteriori, completava un assetto da vera piccola sportiva. Il cambio a 5 marce era derivato dalla Ritmo 105 TC. La strumentazione, analogica Veglia-Borletti o – su richiesta – completamente digitale firmata Nippon-Seiki, era un tripudio di indicatori: tachimetro, contagiri, manometri per pressione e temperatura olio, temperatura acqua, livello carburante e, ovviamente, il manometro del turbo. Da notare l’innovativo “check panel” - un display che indicava lo stato di porte, luci, raffreddamento e lubrificazione – che era un’assoluta novità nel segmento delle compatte.
La carrozzeria presentava paraurti ridisegnati con fendinebbia integrati e feritoie per il raffreddamento dell’intercooler e dell’olio, minigonne e archi passaruota della Uno SX, e un portellone con spoiler in vetroresina. I cerchi in lega da 13” diamantati montavano pneumatici ribassati 175/60 e coprimozzi con lo scorpione Abarth su sfondo rosso. L’interno era un esercizio di sportività elegante: velluto nero decorato con le cinque barrette rosse del logo Fiat, moquette rossa, cinture nere, volante a quattro razze e un orologio digitale a cristalli liquidi rossi. Il tutto condito da un sound profondo, grazie al terminale di scarico cromato dalla forma schiacciata. Anche Michele Alboreto, all’epoca pilota ufficiale Ferrari in Formula 1, volle toccare con mano le potenzialità della Uno Turbo. Accadde in Brasile, nel 1985, durante una sessione speciale organizzata da FIAT sul circuito di Jacarepaguá. Alboreto salì a bordo della piccola sportiva torinese per un test esclusivo che fece il giro del mondo. Al termine della prova, il campione italiano non nascose la sorpresa: “È un’auto che diverte, sincera nella risposta, con un’erogazione del turbo che sa regalare emozioni. Con qualche cavallo in più, sarebbe perfetta anche in pista.” Un riconoscimento che, venendo da chi guidava la monoposto più ambita del pianeta, suonò come una consacrazione definitiva per la Uno Turbo.
Nel 1986 il primo aggiornamento introduce nuovi colori, mascherina e specchietti in tinta, strisce adesive “Turbo i.e.” lungo le fiancate, e il debutto di un cruscotto digitale verde più leggibile. Il restyling del 1987 – model year 1988 – introduce il rivoluzionario (ma problematico) “Antiskid”, un sistema antibloccaggio progettato da AP Lockheed che agiva solo sulle ruote anteriori. Poi, tre anni dopo, arriva la seconda serie, più matura e moderna. Il motore cresce a 1.372 cc, la turbina diventa una Garrett T2, la potenza sale a 116 CV e l’auto scatta da 0 a 100 km/h in appena 7,7 secondi. L’estetica è più sobria: paraurti con filo rosso, spoiler integrato, nuovi cerchi a quattro razze, interni più ergonomici, sedili a quadretti neri e grigi, volante Momo in pelle. Rimane in listino anche la versione catalizzata – con 112 CV – per rispettare la direttiva Euro 1, affiancata dalla sportivissima Racing, riconoscibile per i dettagli in tinta, la scritta in corsivo e l’equipaggiamento full optional: tetto apribile, chiusura con telecomando, lavafari, alzacristalli elettrici e vernice metallizzata.
Una curiosità: alcune Uno Turbo i.e., in entrambe le serie, furono trasformate in esemplari unici da carrozzerie artigianali che acquistavano le scocche direttamente da FIAT, complete solo della meccanica. Ogni vettura veniva poi rifinita su richiesta, con colori fuori serie, dettagli estetici personalizzati, cerchi dedicati e interni in materiali pregiati come pelle o Alcantara. Non mancavano optional da auto di categoria superiore, come l’aria condizionata. Questi allestimenti speciali, spesso riportati sul libretto e su targhette identificative, portavano firme storiche come Coriasco (Style), Scioneri, Giannini, Moretti e Hormann. Proprio Moretti, nel 1986, presentò la Uno Turbo MX che si distingueva per la colorazione (in tinta unita), i cerchi in lega con pneumatici ribassati, gli interni in Alcantara, cruscotto con parti in radica e strumentazione digitale.
La Uno Turbo i.e. rimase in produzione fino al 1994 (con alcune immatricolazioni anche nel 1995), passando infine il testimone alla Punto GT. Nel frattempo, aveva conquistato il cuore di oltre 50.000 automobilisti, diventando un simbolo non solo per i numeri, ma per il carisma e per la capacità di accendere l’immaginazione di una generazione. Ancora oggi, il rombo di una Uno Turbo ben tenuta è capace di far voltare chiunque sappia cosa rappresenta. Pochi modelli, nella storia dell’auto italiana, sono riusciti a lasciare un segno così profondo.
Del resto, il successo della Uno Turbo va ben oltre i dati tecnici: è entrata nell’immaginario collettivo come simbolo di un’intera generazione, quella che “andava al massimo e voleva una vita spericolata”. Ed è proprio quell’anima ribelle e indomita che oggi la consacra tra le youngtimer più desiderate. Ne sono sopravvissute poche, soprattutto in configurazione originale, e le quotazioni hanno superato i 20.000 euro. Non male se si pensa che il prezzo di listino, nel maggio del 1985, era di 14.450.000 lire. Ma più del valore economico, resta intatto il mito. Quello di una Fiat che sapeva osare, che metteva il turbo al cuore dei suoi modelli e dei suoi clienti, dando vita a un’icona di libertà e divertimento che, quarant’anni dopo, continua a rombare.

Dopo l’esperienza positiva maturata nelle gare del Mugello e Monza 2023, si rinnova la collaborazione tra Stefano Gai e Fabrizio Fontana, pronti a condividere nuovamente l’abitacolo nel Campionato Italiano Gran Turismo. L’equipaggio lombardo sarà al via nella classe GT Cup 1^ Divisione della serie Endurance, al volante della Ferrari 296 Challenge gestita da AF Corse.
L’impegno della coppia, però, non si limita al Tricolore GT. Fabrizio Fontana prosegue infatti il suo percorso nel Ferrari Challenge Europe, dove si è già affermato tra i piloti di riferimento, conquistando due vittorie nelle prime quattro gare disputate quest’anno. Accanto a lui, Stefano Gai continua a svolgere il ruolo di coach, forte di una lunga carriera nel mondo GT, che lo ha portato a vincere tre titoli nel Ferrari Challenge, due titoli italiani Gran Turismo e numerose gare nei principali campionati internazionali.
“Sono davvero felice di prendere parte al Campionato Italiano Gran Turismo – ha commentato Fontana – ho iniziato a correre in pista soltanto nel 2023, dopo tanti anni nei rally, debuttando proprio a Monza nel GT Italiano insieme al mio amico Stefano Gai. È stata un’esperienza entusiasmante, che mi ha spinto l’anno scorso a intraprendere una nuova avventura nel Ferrari Challenge Europe, dove ho conquistato il titolo con grande soddisfazione, grazie anche al supporto e alla competenza di Stefano, che è stato un eccellente coach.”
Dopo tante stagioni da protagonista nella classe GT3, quest’anno Stefano Gai si cimenterà nella GT Cup, ma per il titolato pilota milanese non si tratta certo di un ripiego:
“Con Fabrizio c’è un’amicizia che dura da anni - ha dichiarato il due volte campione italiano GT - lui è sempre stato un rallista e, con la sua azienda, ha sponsorizzato a lungo la mia attività in pista. La scintilla per correre insieme è nata quasi per gioco, da una scommessa tra di noi: io avrei dovuto provare i rally, lui cimentarsi in pista con me. E così è iniziato tutto, con le gare del Mugello e Monza di due anni fa nel GT Italiano, dove Fabrizio si è subito distinto, nonostante fosse alle prime esperienze in circuito. L’anno scorso abbiamo deciso di puntare al Ferrari Challenge Europe, campionato che Fabrizio ha poi vinto, e che stiamo affrontando anche quest’anno, con due splendide vittorie già ottenute a Monza e Misano. Tenuto conto che Fabrizio ha sempre dimostrato una grande velocità, ma gli è mancata finora la vera bagarre in pista, quest’anno abbiamo deciso di affrontare insieme il GT Italiano. Ho accettato la sfida, e sono fiero di questa scelta: correremo con la 296 Challenge, non è un passo indietro di categoria, ma un progetto che nasce da una forte motivazione e dal desiderio di vincere qualcosa insieme. Motorsport e lavoro consolidano ancora di più l’amicizia che ci lega.”
Foto Claudio Pezzoli - New Reporter Press


Pelago (FI), 27 aprile 2025. Una Coppa della Consuma 2025 che ha offerto spettacolo ed emozioni lungo gli 8.450 metri tra Diacceto e Poggio della Ginestra. Gara con triplice validità, organizzata da Automobile Club Firenze per il tramite di ACI Promuove e la collaborazione di Reggello Motorsport. Come emerso dalle ricognizioni Simone Faggioli su Nova Proto NP 01 con il tempo di 3’17”53 ha vinto la gara Campionato Italiano Velocità montagna che è stato 2° round per il nord ed ha inaugurato la stagione del girone sud. Stefano Peroni su Martini Mk32 BMW ha vinto il 5° Raggruppamento con 3’47”04, il miglior tempo in generale nella prova d’apertura del Campionato italiano Velocità Salita Auto Storiche 2025.
Gara CIVM nord e sud.
Ha ottenuto la 5^ vittoria alla Coppa della Consuma Simone Faggioli, questa volta con la versione più aggiornata della Nova Proto NP 01. Il pluri campione di Bagno a Ripoli ha svolto una gara test con la nuova vettura ufficiale, con cui affronterà il Campionato Italiano Supersalita a partire dal prossimo 11 maggio. -“In prova abbiamo raccolto dati che sono serviti per migliorarci in gara - ha affermato l’alfiere Best Lap - abbiamo ancora del lavoro da fare, ma gli aggiornamenti sono certamente efficaci. Un week end positivo per l’intero team, con il secondo posto di Caruso ed il terzo di Di caro che ha portato al debutto la versione NP 03, anche questa una vettura in via di sviluppo”-.
Proprio Franco Caruso ha aperto la stagione con una bella prestazione ed un 2° posto toscano, alle spalle di Faggioli, che vale tanto per il gentleman driver ragusano. Terza piazza che ha visto brillare Andrea Di caro che ha portato al debutto vincente la Nova proto Np 03 Aprilia a guida centrale. Il Campione italiano Supersalita Sportscar Motori Moto, ha preso le dovute misure in prova, dove la punta CST Sport ha provato dei riferimenti su un tracciato a lui sconosciuto, per attaccare in gara e testare il potenziale della nuova auto con cui difenderà il titolo tricolore nel 2025.
A ridosso del podio assoluto e 2° tra le auto a motore motociclistico il giovane senese Mirko Torsellini, anche lui su Nova proto Np03, seguito dall’umbro Daniele Filipetti decisamente a suo agio per la prima volta su Osella PA 30. In gruppo GT supremazia del salernitano Giuseppe D’Angelo, incisivo e concreto sulla Ferrari 488 Evo con cui ha preceduto l’arrembante conterraneo Giovanni Del Prete tornato alle gare dopo diversi anni ed ora al volante della 488 Evo del Cavallino. Per il Gruppo Racing Start Plus Angelo Monti ha fatto la voce grossa su MINI, come ha fatto Gabriele Bissichini su Renault Clio in RS Cup ed il marchigiano Francesco Galiè in Racing Start sulla MINI. Buona prova con successo in gruppo E1 per Matteo Bacci in casa, sulla Alfa Romeo Giulietta e punteggio pieno in E2SH per il maceratese Abramo Antonicelli su BMW M3. Per i gruppi del recente passato Marcello Monti ha fatto bottino pieno in A-S su Peugeot 106 e Martin Hugo Vera in N-S su Renault Clio.
Gara CIVSA
-“La vittoria nella gara di casa è sempre straordinaria, vedere il pubblico a bordo strada emoziona molto - ha dichiarato Stefano Peroni - adesso sia mio papà che io abbiamo fatto poker con 4 successi ciascuno nella nostra gara. La scelta di gomme ha pagato ed ho guidato con un ottimo set up”-. Nella gara di CIVSA è stata una supremazia per la dinastia Peroni e per i colori della Bologna Squadra Corse, con il il successo di 3° Raggruppamento ed il 2° tempo generale per Giuliano Peroni, papà di Stefano, sulla fidata Osella PA 8/9 BMW che il driver e preparatore cura in proprio. -“Ho lasciato qualcosa poiché ho raggiunto un concorrente più lento, ma va bene così, perché Stefano era imprendibile”- ha affermato Giuliano Peroni. Ottima affermazione per Arnaldo Pinto in 4° Raggruppamento con il 3° tempo in ordine generale, il driver piemontese sempre più a suo agio nel CIVSA, si è portato a casa i punti di categoria e della Sport nazionale grazie ad una perfetta Lucchini SP Alfa Romeo, curata dalla Di Fulvio Racing. -“Un’ottima gara ed un tracciato decisamente affascinante, che ho affrontato con un’auto ben regolata grazie al team, questi punti saranno certamente preziosi”- ha dichiarato Pinto. Pinto ha trovato la strada decisamente aperta quando non si sono schierati al via i siciliani Salvatore (Totò) Riolo su PCR e Gaetano Palumbo su Lucchini, fermati da noie tecniche alla viglia. Gara di riscatto per Tiberio Nocentini, il driver fiorentino che ha ritrovato il sorriso alla Consuma, dove è stato imprendibile sulla Chevron B19 Cosworth in 1° Rggruppamento. -“Conosco bene la macchina e fortunatamente nessuna criticità avvertita quest’anno, per cui mi sono preso questa bella soddisfazione in casa”- ha detto al traguardo Nocentini. In 3° Raggruppamento e nell’ideale top 5 dei tempi di gara anche il bravo Marco Gentili con la incisiva Fiat X1/9 in versione silhouette, seguito in categoria dalla gemella dell’altoatesino Erwin Morandell ma di gruppo GTS, con cui ha ottenuto il 7° tempo generale. In 4° raggruppamento un podio completato da auto turismo con un determinato Michele Rinaldi su Renault 5 GT Turbo ed Andrea Lapi che in casa ha brillato sulla Peugeot 205 Rallye in versione gruppo A, rispettivamente i due protagonisti di 4° Raggruppamento hanno ottenuto il 6° ed il 9° tempo della lista generale. Per un soffio fuori dal podio Salvatore Asta che affina sempre più il feeling con la BMW M3, a cui è rimasta la soddisfazione di avere il 10° riscontro nella lista tempi di gara. Il 2° Raggruppamento a favore delle auto coperte, con il bravo Gian Luca Calari che al volante della Fait X1/9 ha vinto, precedendo l’ottimo Fiorello Perilli che si è ben distinto con la Fiat 128 ed ha vinto la classe TC 1300. A completare il podio Sean Andreini che su Autobianchi A112 ha chiuso in testa alla classe TC1150. Alle spalle di Nocentini in 1° Raggruppamento ha fatto centro tra le auto coperte ed in gruppo GTP Massimo Giuseppe Ferraro con la sempre convincente Lancia Fulvia Zagato, con cui ha preceduto Rosaldo Chianucci sulla ammirata Simca CG. Appena fuori dal podio Sergio Elio Davoli, sempre protagonista di gruppo GT con la Porsche 911 T.
Classifiche gara CIVSA: 1° Raggr. 1 Nocentini (Chevron B19 Cosworth) in 4’29”04: 2 Ferraro (Lancia Fulvia Zagato) a 35”11; 3 Chianucci (Simca Cg) a 57”98. 2 ° Raggr. 1 Calari (Fiat X1/9) in 4’58”60; 2 Perilli (FIat 128) a 8”97; 3 Andreini (A 112) a 14”82. 3° Raggr. 1 Peroni G. (Osella PA 8/9 BMW) in 4’02”00; 2 Gentili (Fiat X1/9) a 27”77; 3 Morandell (Fiat X1/9) a 31”37. 4° Raggr. 1 Pinto (Lucchini SP 90 A.R.) in 4’23”51; 2 Rinaldi (Fiat Rirmo Abarth) a 9”40; 3 Lapi (Peugeot 25 Rallye) a 32”66. 5° Raggr. 1 Peroni S. (Martini Mk32 BMW) in 3’47”04; 2 Serra (Dallara F309) a 57”90; 3 Pellegrin (Formula Fiat Abarth) a 1’50”88.
Top 10 gara CIVM: 1 Faggioli (Nova Proto NP 01) in 3’17”53; 2 Caruso F. (Nova Proto NP 01) a 10”65; 3 Di Caro (Nova Proto NP 03 Aprilia) a 13”91; 4 Torsellini (Nova Proto NP 03 Aprilia) a 15”58; 5 Filippetti (Osella PA 30 Zytek) a 19”81; 6 Caruso L. (Nova Proto NP 03 Aprilia) a 19”81; 7 Puglisi (Osella PA 21 Jrb) a 21”22; 8 Scarafone (Osella PA 30) a 27”32; 9 Bouduban (Norma M20 FC) a 32”15; 10 Capucci (Osella PA 21/S) a 37”42.
(Ufficio Stampa ACI Sport)