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domenica 27 dicembre 2020

Squadra Corse Angelo Caffi verso la Dakar 2021 con Carcheri e Musi su Nissan Patrol


Brescia, 27 dicembre 2020 – Ha preso il via la missione della Squadra Corse Angelo Caffi per la Dakar 2021. Il team bresciano ha iniziato l'avventura per prendere parte al più celebre dei rally raid con Luciano Carcheri e Roberto Musi che sono in viaggio verso la penisola arabica.

Quella che può essere definita la prima tappa di avvicinamento alla Dakar 2021 rende già l'idea dell'avventura sportiva che Carcheri e Busi stanno per affrontare. Data anche la delicata situazione internazionale, resa incerta dall'emergenza sanitaria, l'equipaggio portacolori della Squadra Corse Angelo Caffi dovrà seguire e rispettare una serie di controlli prima di poter ritirare la Nissan Patrol #225 che li attende al porto di Jeddah, dove è stata sbarcata qualche settimana fa dopo il viaggio per mare da Marsiglia.

Dopo un volo charter Nizza-Parigi organizzato dall'ASO e il successivo transfer aereo a Jeddah, Carcheri e Busi dovranno restare 48 ore in isolamento preventivo in hotel con l'assoluto divieto di uscire. "Questi due giorni saranno fondamentali per finalizzare alcuni importanti lavori di preparazione – ha commentato Carcheri – dato che dovremo sistemare alcuni documenti per la navigazione durante la gara, oltre che compilare altre dichiarazioni relative al Covid-19".



Al termine di questo breve isolamento, l'equipaggio farà un secondo tampone. Se l'esito sarà negativo, insieme al test negativo effettuato prima di partire, sarà quindi possibile accedere al porto di Jeddah per ritirare la vettura ed espletare le procedure di verifica dell'auto oltre che di tutta l'attrezzatura di sicurezza richiesta a bordo. Una volta superati questi ultimi controlli, la Nissan Patrol potrà essere ammessa al parco chiuso pre-partenza, da dove uscirà il 2 gennaio per affrontare la cerimonia di start e la breve tappa prologo.

"Ci sono tante incognite – ha concluso Carcheri che torna quest'anno alla Dakar dopo 18 anni dall'ultima volta - Di fatto guideremo la Patrol per la prima volta al via della gara, sarà una lunga preparazione sia logistica che psicologica. L'obiettivo resta sempre quello: capire la Dakar. Sono curioso di confrontarmi nuovamente con me stesso e con un rally raid, per vedere l'effetto che farà 23 anni dopo la mia ultima partecipazione con quattro ruote. Un grazie sincero va, prima che tutto inizi, a chi ha reso possibile la nostra partecipazione a questa edizione della Dakar: Costa Ligure, Andreani Group Ohlins, Bardahl Lubrificanti, Michelin, Ser Wax Industry, Club Veicoli Storici Piacenza e ovviamente alla Squadra Corse Angelo Caffi".


venerdì 18 dicembre 2020

Destinazione Dakar 2021. La Squadra Corse Angelo Caffi al via con Luciano Carcheri e Roberto Musi su Nissan Patrol nella Dakar Classic.


Brescia, 18 dicembre 2020 – Il 2021 della Squadra Corse Angelo Caffi inizierà con il botto. Il team bresciano si prepara infatti ad affrontare la Dakar 2021 con un equipaggio di grandissimo livello composto da Luciano Carcheri e Roberto Musi.
La trasferta nella più celebre delle maratone del pianeta sarà imperdibile per una lunga serie di motivi. Il primo: Carcheri, già partecipante alla Dakar in ben 8 occasioni (1992, 1995, 1996, 1997, 1998, 2000, 2001, 2002), 7 delle quali tra le moto, farà il suo ritorno nella competizione a 18 anni dall'ultima volta, nel 2002. Secondo: il pilota ligure, che tornerà in equipaggio con Roberto Musi, ritroverà per l'occasione la stessa Nissan Patrol con la quale partecipò alla sua unica Dakar su quattro ruote, nel 1998. Terzo: Carcheri e Musi concorreranno alla prima edizione della Dakar Classic, la categoria che quest'anno ammetterà alla corsa anche le vetture “storiche” ovvero quei modelli che hanno fatto la storia del rally raid, dal suo inizio fino ai primi anni 2000.

L'evento quest'anno si sposterà totalmente in Arabia Saudita, con 12 tappe distribuite in una sorta di percorso a cerchio con partenza e arrivo a Jeddah, dal 2 al 15 gennaio, inclusi il prologo e una sola giornata di riposo tra la prima e la seconda settimana. 7660 chilometri complessivi di cui quasi 4800 cronometrati comporranno un'edizione sulla quale si sono già accesi i riflettori internazionali, sia per la nuova location che per le grandi aspettative che ruotano intorno all'evento, primo in assoluto del 2021 al quale tutto il mondo attribuisce anche un valore emotivo di rinascita.

Luciano Carcheri, classe 1960, originario di Diano Marina in Liguria, tornerà ad affrontare una corsa che, a 18 anni di distanza, ha cambiato in maniera preponderante i suoi connotati. Abbandonata l'Africa, l'epico evento non ha mai smesso di suscitare attrazione nel pilota ligure che, anche a causa dell'introduzione della categoria Classic, ha ceduto alla tentazione di riprovarci. E ci riproverà con la Nissan Patrol con la quale fu protagonista nel 1998, allora con il Team Giletti. La vettura in questi anni ha subito diverse modifiche, inclusa la livrea che porterà orgogliosamente il logo della Squadra Corse, ed ora è equipaggiata con un motore a 6 cilindri in linea da 4.500cc, cambio Sadev ad innesti frontali, serbatoio di benzina da 450 litri e una carrozzeria alleggerita in carbonio e kevlar. Carcheri e Musi saranno in gara tra i 25 partenti della Classic, uno dei pochi equipaggi italiani al via, con il numero #225.

“A distanza di anni è decisamente scattato qualcosa – ha commentato il driver ligure, – e sono davvero curioso di scoprire quanto è cambiata la Dakar in tutto questo tempo. Ricordo esattamente l'edizione 1998 che corsi con questa Nissan Patrol. Ai tempi la vettura correva in categoria Marathon, era di per sé simile alla vettura di serie, mentre ora è stata portata alle specifiche T1 quindi decisamente più competitiva. Ricordo ancora quella ventesima edizione, una delle più dure di sempre con meno della metà degli iscritti al traguardo, 11.000 chilometri complessivi, alcune delle più difficile tappe di dune africane. Ha lasciato ricordi indelebili nella mia memoria. Ma non sono gli unici ricordi della Dakar, se chiudo gli occhi rivedo le piste che ho percorso in moto, rivedo le dune, le notti insonni, il fango delle giornate di pioggia, la polvere di quelle assolate. Risento ogni rumore, ogni dettaglio. È una gara che ti entra sottopelle, e anche se passano gli anni non riesci certo a dimenticarla”.



Carcheri ha debuttato nelle corse con le moto enduro conquistando un Campionato Italiano a Squadre, mentre poi si è distinto con il motoslitte entrando nel Motoslitte Team Italia, con il quale ha partecipato al Campionato Europeo 1990 e 1991. È approdato ai rally raid già nel 1990 partecipando alla Lima-Rio de Janeiro, il prestigioso Incas Rally, giungendo dodicesimo assoluto. Nel 1995 è giunto nono e secondo degli italiani al Rally di Tunisia, mentre il debutto alla Dakar risale del 1992. Nel '95 chiude ventesimo assoluto e terzo tra i prototipi (moto), nel 2000 è primo degli italiani. Vanta oltre 150mila chilometri percorsi nei deserti di tutto il mondo. Ha partecipato anche al Rally Raid TT Rally Tunisia, e ha conquistato sia il Rally del Marocco che il Rally dei Faraoni, in quell'occasione con una Mitsubishi Pajero. Dopo aver chiuso il capitolo con i raid dicendo “ho dato molto, ho chiuso 6 Dakar su 8: può bastare!”, Carcheri si è cimentato nelle storiche con il Grand Prix di Monaco Historique 2016 e quindi, con la Squadra Corse Angelo Caffi, nella Nascar Whelen Euro Series 2017 chiusa al terzo posto, dimostrando un grande adattamento nelle più disparate categorie.

Roberto Musi, dal canto suo, conta oltre 200 spedizioni nel deserto dal 1986 ad oggi. Spiccano i Rally d Tunisia, Marocco, il Raid del Faraoni, l'Abu Dhabi Desert Challenge, gli apputamenti della Coppa del Mondo come l'Italian Baja e ovviamente la Dakar. Non solo pilota e navigatore, Musi è stato impegnato come organizzatore, responsabile d'assistenza, reporter, campo spedizione nelle carovane di fuoristrada nel Sahara.

L'equipaggio, quasi a rivivere tempi ormai perduti, ha preso la coraggiosa decisione di concorrere a questa Dakar Classic senza troupe d'assistenza. Carcheri e Musi hanno caricato tutto il necessario sulla Nissan Patrol più una parte dell'attrezzatura su un camion d'appoggio, ma ogni intervento meccanico che si renderà necessario sarà condotto da loro direttamente. Ogni scelta, ogni dettaglio, ogni momento sarà gestito direttamente da loro.

“Per noi è una grande emozione poter essere al via della Dakar in un anno così importante – ha commentato Benedetta Caffi Marelli, Presidente della Squadra Corse Angelo Caffi. – Questa importante partecipazione aumenta il prestigio internazionale del nostro gruppo, che anche in un anno così difficile come quello che stiamo vivendo ha continuato a raccogliere risultati importanti che ci hanno riempito di orgoglio. Luciano e Roberto sono due grandissimi esperti della Dakar, e anche se non la corrono da molti anni queste corse lasciano un'impronta indelebile, siamo sicuri che faranno parlare di loro e siamo orgogliosi di averli a bordo”.



Come detto, la partenza della Dakar 2021 sarà da Jeddah (SAU) il 2 gennaio per la tappa prologo. La prima vera tappa sarà Jeddah-Bisha, il giorno successivo, mentre la più lunga si affronterà mercoledì 6, giorno dell'Epifania, con Wadi Ad-Dawasir-Riyadh di 813 chilometri totali. Il tratto competitivo più tosto, almeno per lunghezza, sarà quello della penultima tappa, AlUla-Yanbu di 511 chilometri, in programma il 14 gennaio. L'arrivo, nuovamente a Jeddah dopo aver praticamente circumnavigato la penisola arabica, sarà venerdì 15 gennaio.

Imponente la copertura mediatica, che assicurerà trasmissioni in tutto il mondo. In Europa, e in Italia, la corsa sarà visibile su MotorTrendOndemand, RedBullTV e ovviamente su Eurosport.

“L'obiettivo – ha concluso Carcheri - sarà capire se questa Dakar è qualcosa di valido. Dopo il Sud America, del quale ho ascoltato i racconti e dove ho corso nel 1990 quando laggiù la Dakar ancora non aveva messo piede, questa edizione promette di scrivere un nuovo capitolo nella storia di questo glorioso evento. Sono prima di tutto curioso: curioso di confrontarmi nuovamente con me stesso e con un rally raid, curioso di vedere l'effetto che farà, 23 anni dopo la mia ultima Dakar su quattro ruote”.




Credits: Agenzia ErregiMedia

martedì 12 novembre 2019

CETILAR RACING CON FERNANDO ALONSO ALLA DAKAR 2020


Pisa, 12 novembre 2019 - Cetilar Racing si appresta a fare il suo debutto alla Dakar, grazie a una partnership d'eccezione: quella che, in occasione dell'edizione che si disputerà in Arabia Saudita dal 5 al 17 gennaio 2020, legherà il brand tutto italiano a Fernando Alonso. Lo spagnolo, due volte campione del mondo di Formula 1, due volte vittorioso nella 24 Ore di Le Mans e campione in carica del FIA World Endurance Championship con il TOYOTA GAZOO Racing, sarà al via della celebre corsa nel deserto con i colori della squadra legata al Costruttore giapponese, in equipaggio con il navigatore Marc Coma, quest'ultimo già vincitore in moto di cinque edizioni della stessa Dakar. 

Cetilar Racing apparirà per l'occasione sulla tuta e sul casco di Fernando Alonso, incarnando lo spirito della sfida sportiva in una delle competizioni più dure a livello mondiale, molto utile anche per testare in condizioni estreme le indiscutibili qualità della gamma di prodotti Cetilar.
La realtà legata all'azienda farmaceutica pisana PharmaNutra S.p.A., estende pertanto il proprio impegno nel mondo del motorsport. Una sfida, quella della Dakar 2020, che si va ad aggiungere al Mondiale FIA WEC, in cui Cetilar Racing ha esordito nella recente 4 Ore di Silverstone, schierando al via la Dallara n.47 della classe LMP2 guidata da Roberto Lacorte, Giorgio Sernagiotto e Andrea Belicchi. Ma anche all’iniziativa Cetilar Performance, lanciata proprio quest’anno con l’obiettivo di seguire in uno specifico percorso di crescita, professionale e soprattutto umana, un “pool” di giovani kartisti assieme a partner d’eccellenza del team.

Si conferma pertanto sempre più di alto livello la presenza nello sport del brand Cetilar, sia attraverso importanti sponsorship che medical partnership. Già main sponsor per la terza stagione consecutiva del Parma Calcio, il brand brevettato da PharmaNutra S.p.A. vanta una forte e radicata presenza anche nel running (è partner di alcune delle più importanti maratone d’Italia), nella vela, nel golf e nelle discipline paralimpiche, grazie alla stretta collaborazione con Obiettivo 3, il progetto di Alex Zanardi che punta a coinvolgere gli atleti disabili per avviarli allo sport. (Cetilar Racing Press)


giovedì 3 gennaio 2019

Yokohama Spagna conferma la partecipazione alla Dakar 2019



> 3 gennaio 2019 – Yokohama Spagna ha partecipato alla sfida della Dakar 2018 – la 40a edizione - insieme allo SsangYong Spain Team e al Tivoli DKR, che, equipaggiato con il Geolandar M/T G003, è riuscito a concludere la dura corsa in Sud America.
Il prossimo 6 gennaio il team SsangYong tornerà a prendere parte alla Dakar e la vettura sarà guidata da Óscar Fuertes e da Diego Vallejo in una gara impegnativa che si svolgerà dal 6 al 17 gennaio, esclusivamente in Perù. La gara inizierà e finirà nella città di Lima. Durante le dieci tappe le squadre percorreranno 5.000 chilometri, di cui il 70% saranno sabbia e dune.

Per il 2019 il team sponsorizzato da Yokohama disporrà di un nuovo veicolo, lo SsangYong Rexton DKR, che sarà equipaggiato con pneumatici Yokohama Geolandar M/T G003, in 37x12,5 dimensioni R 17. Il veicolo è stato sviluppato interamente in Spagna e dispone di un motore a benzina V8 da 6.2 litri e 450hp appositamente preparato per la competizione.

Il Geolandar M/T G003 è il pneumatico fuoristrada della gamma Geolandar per SUV e Pick Up del produttore giapponese di pneumatici premium Yokohama. Offre prestazioni estreme in scenari fuoristrada, dal fango alle rocce, allo sporco e alla ghiaia. Il battistrada del Geolandar M/T G003include una grande rete di blocchi e lamelle sequenziali che aiuta il pneumatico a ottenere una trazione eccellente su varie superfici fuoristrada. Inoltre, il Geolandar M/T G003 ha un fianco rinforzato con un blocco aggressivo sul lato superiore del pneumatico. Questo blocco aumenta la resistenza a tagli e usura.

"Questo è un aspetto importante perché, rispetto ad altri marchi prestigiosi, il nostro pneumatico è uno dei pochi che non si sono forati e di cui sono state necessarie meno unità per completare la gara" - ha dichiarato Víctor Manuel Cañizares, Vicepresidente e Direttore Vendite e Marketing di Yokohama Iberia - "Nell'ultima edizione meno del 50% dei concorrenti ha terminato il tragitto, il che significa che i nostri pneumatici hanno contribuito a finire la gara.”

martedì 4 dicembre 2018

Dakar 2019, South Racing ha scelto il kit freni racing di J.Juan per i Can Am Maverick X3 ufficiali

South Racing, la squadra ufficiale Can Am, è pronta per una nuova grande avventura alla Dakar 2019, in programma dal 6 al 17 gennaio 2019. Il team diretto da Scott Abraham, affronterà le dune e la sabbia del Perù con i potenti Can Am Maverick X3, tra i favoriti per la vittoria nella categoria Side by Side (SXS). 
South Racing ha scelto di affrontare la gara equipaggiando i mezzi con il kit freni racing firmato J.Juan. Una scelta nata da test che Scott Abraham ha realizzato, equipaggiando nel corso del 2018 più di 50 Maverick da competizione con i freni prodotti in Spagna per questo tipo di veicoli. Con soli 667 kg di peso, questi UTV sportivi hanno 120 cavalli di potenza. La loro agilità e manovrabilità conferisce uno spirito sportivo che sta convincendo e convertendo i grandi piloti di rally auto e moto.


Saranno tre i piloti ufficiali del South Racing alla Dakar in Perù, tutti potenziali candidati alla vittoria finale: il brasiliano Reynaldo Varela, già vincitore della categoria nel 2018; Gerard Farrés, il pilota spagnolo passato dalle due ruote - terzo alla Dakar '17- al Side by Side e capace di conquistare diversi successi nella stagione; Casey Currie, grande trionfatore nelle prove americane Best In The Desert e Baja California. 
J.Juan ha iniziato a lavorare con maggiore coinvolgimento su questo sistema frenante nel 2018, dopo il successo ottenuto nel 2017 alla Baja 1000 in California, dove il suo pilota Marc Burnett ha conquistato il Campionato del Mondo Score.

sabato 1 dicembre 2018

Cinque Mini John Cooper Works Rally alla 41a Dakar

Mini Motorsport insieme a X-raid ha annunciato che sarà al via con cinque Mini John Cooper Works Rally della 41a edizione della Dakar (dal 6 al 17 gennaio 2019). Le cinque Mini hanno già ultimato i test preparatori e sono in viaggio per il Perù per essere pronte per la gara di resistenza più difficile tra gli appuntamenti rally 2019.

Nel corso della stagione Rally 2018, i veicoli e gli equipaggi assistiti da X-raid hanno ottenuto numerosi successi.
La Silk Way Rally 2018 è stata una delle due vittorie di Yazeed Al-Rajhi e del suo co-pilota Timo Gottschalk, la seconda è stata al Rally del Kazakistan. La coppia spagnola con Joan “Nani” Roma e Alex Haro ha ottenuto tre vittorie nel 2018: Baja Portalegre 500, Turkmen Desert Race, Hungarian Baja. Già vincitore della Dakar sia in auto (2014) che in moto (2004), Roma punta a nuovi successi in questa competizione.
A tenere alta la bandiera argentina nella terza MINI JCW Rally sarà l’equipaggio con Orlando Terranova e Ronnie Graue. La loro vittoria nel deserto della Desafío Inca 2018 conferma che sono pronti per la Dakar 2019, dove il caldo e la sabbia saranno elementi importanti per definire le prime posizioni nelle fasi iniziali della gara. Quarto equipaggio quello con Boris Garafulic e il co-pilota Filipe Palmeiro. Tutti e quattro gli equipaggi correranno la Dakar sotto le insegne del team X-raid MINI JCW Rally Team.

La quinta MINI JCW Rally che correrà la Dakar sarà del team ORLEN X-raid Team, con Jakub “Kuba” Przygonski e Tom Colsoul. Quattro vittorie in nove gare hanno permesso a Przygonski di vincere il titolo del 2018 FIA Cross Country Rally World Cup e, visto il risultato, la giovane star polacca può considerarsi più che pronta per la Dakar 2019.

lunedì 19 gennaio 2015

MINI celebra il suo quarto successo consecutivo al Dakar Rally. Nasser AL-Attiyah trionfa con la MINI ALL4 Racing. Quattro MINI ALL4 Racing nelle prime cinque posizioni  


Il marchio MINI ha ottenuto un ulteriore successo al Dakar Rally. Dopo aver coperto oltre 9000 chilometri attraverso Argentina, Cile e Bolivia, la MINI ha vinto la corsa più difficile del mondo per la quarta volta consecutiva. Nasser Al-Attiyah/Mathieu Baumel (QT/FR) hanno tagliato il traguardo a Buenos Aires, capitale dell'Argentina, come vincitori assoluti dopo aver vinto cinque tappe su tredici a bordo della loro MINI ALL4 Racing.  
"Lo scorso anno sul podio, ho promesso che sarei tornato per vincere ed ora sono qui", ha detto Al-Attiyah. "E' stato molto difficile condurre la gara fin dalle prime battute e mantenere la posizione per così tanto tempo, anche perché la gara è stata molto dura. Sono molto felice di aver ottenuto questo grande risultato, e voglio congratularmi con tutti i meccanici ed il team per il grande lavoro che hanno svolto in queste due settimane." 

"Vincendo la Dakar 2015 con la MINI ALL4 Racing, Nasser Al-Attiyah  ha aggiunto un altro capitolo alla storia di successo della MINI in una delle corse più difficili del motorsport", ha dichiarato il Senior Vice President MINI, Jochen Goller. "Vorrei congratularmi con lui e la sua squadra per questo fantastico risultato che ovviamente avrà deliziato tutta la comunità MINI attorno al mondo." 

"Sapevamo che ci sarebbero state da affrontare molte sfide imprevedibili in questi 9000 e più chilometri attraverso il Sud America. Così come sapevamo che il risultato finale sarebbe stato in bilico almeno fino agli ultimissimi giorni del rally", ha proseguito Goller. D'altra però, sapevamo anche che l'X-raid Team, la MINI ALL4 Racing e ovviamente tutti i piloti erano molto ben preparati. Per questo voglio ringraziare personalmente il responsabile del team Sven Quandt". 

Chi ha preso parte alla Dakar ha dovuto affrontare molti imprevisti sul percorso che da Buenos Aires in Argentina è poi arrivato fino a Iquique in Cile e Uyuni in Bolivia. Dai classici sterrati ghiaiosi in Argentina, fino alle ventose strade di montagna ad altitudini superiori a 4500 metri attraverso le Ande in Bolivia. Per poi arrivare all'arido e caldissimo Deserto di Atacama in Cile, con le sue alte dune di sabbia fine. La "Dakar" ha messo alla prova i limiti di macchine e uomini. I piloti ed i loro copiloti hanno dovuto restare concentrati al massimo per tutta la manifestazione.
‎Ancora una volta, la MINI ALL4 Racing ha impressionato per quanto riguarda la velocità e l'affidabilità, dimostrando di cavarsela in tutte le situazioni. 
"Con quattro vittorie consecutive dal 2012 al 2015, la MINI ALL4 Racing ha provato una volta di più di essere la macchina da battere. Ha confermato in maniera indiscutibile la sua affidabilità, la sua forza e la sua agilità", ha detto ancora Goller. "Quest'anno il nostro obiettivo era quello di ottenere un altro grande risultato di squadra. Cinque MINI ALL4 Racing hanno finito la Dakar 2015 nella top ten ed in nove hanno portato a termine la gara. Sono state vinte undici tappe con quattro piloti differenti, e Nasser ha vinto il rally marathon più duro del mondo. Direi quindi che abbiamo ottenuto tutto quello che ci eravamo prefissati. Nel corso del Rally Dakar 2015, abbiamo certamente visto la miglior MINI ALL4 Racing di sempre ed ora sono impaziente di vederla all'opera nella stagione 2015 della World Cup per gare a lunga durata che serviranno a prepararla per Dakar 2016".  

Alla fine, la MINI ALL4 Racing ha vinto undici delle 13 tappe in programma. In cinque casi c'è stata doppietta e quattro MINI ALL4 Racing hanno terminato la gara ai primi cinque posti.  
Al-Attiyah/Baumel sono stati raggiunti nella parte alta della classifica da Holowczyc/Xavier Panseri (PL/FR), arrivati terzi. Erik van Loon/Wouter Rosegaar (NL/NL) hanno chiuso con un'ottima quarta posizione alla loro prima apparizione  con la MINI ALL4 Racing. Vladimir Vasilyev/Konstantin Zhiltsov (RU/RU) – vincitori assoluti del 2014 FIA World Cup for Cross-Country-Rallies con la MINI ALL4 Racing – hanno concluso la gara al quinto posto.  Aidyn Rakhimbayev/Anton Nikolaev (KZ/RU, hanno terminato anch'essi nella top ten al nono posto assoluto. 
Nove delle dieci MINI ALL4 Racing partite sono arrivate al traguardo di Buenos Aires.

lunedì 20 gennaio 2014

Nel segno della MINI la Dakar 2014: Joan “Nani” Roma vince la corsa. Tre auto MINI ALL4 Racing sul podio

 Ce l’ha fatta! Joan “Nani” Roma (ES), nella MINI ALL4 Racing gialla, ha
vinto il Rally Dakar 2014. Il pilota del Team Monster Energy X-raid ha terminato la
sfida rallistica più dura del mondo con un vantaggio di appena 5’32” rispetto al
suo compagno di squadra Stéphane Peterhansel (FR) a bordo della sua MINI ALL4
Racing nera. Nasser Al-Attiyah (QT), nella MINI ALL4 Racing di colore
principalmente bianco, ha terminato in terza posizione. Il podio è stato dominato
dalle auto MINI che hanno confermato ancora una volta di essere affidabili e
veloci lungo tutto lo svolgimento del rally.


È stata la prima vittoria per Nani Roma in auto al Rally Dakar. Il pilota spagnolo
aveva già vinto l’evento su una moto quando il rally si svolgeva ancora in Nord
Africa nel 2004. “Sono così sollevato e felice”, ha detto Roma. “E stato il mio
grande obiettivo quello di vincere il Dakar, non soltanto su una moto, ma anche al
volante di un’auto. Un sogno che per me è diventato realtà e voglio ringraziare
tutti i componenti del Team X-raid e la MINI per il loro grande lavoro”.
Roma, che è stato al comando della classifica generale nell’evento di quest’anno
per nove giorni vincendo in totale due tappe, ha così continuato: “La MINI ALL4
Racing è un’auto brillante ed è stata estremamente affidabile e veloce durante
l’intero rally. E stata anche divertente da guidare. Devo ringraziare anche il mio
co-pilota, Michel Périn, che è stato un grande navigatore. Uno splendido risultato
per MINI. Ora è il momento di festeggiare!”.


Il Rally Dakar 2014 è stato uno dei più duri di sempre. Il percorso lungo 9.374 km,
portava da Rosario (AR) attraverso le Ande ed il difficilissimo deserto di Atacama
fino a Valparaíso (CL) sulla costa del Pacifico. I piloti hanno dovuto affrontare
diverse condizioni meteo e fondi stradali: ghiaia sulle Ande e sabbia
estremamente fina nel caldissimo deserto di Atacama. MINI ha gestito tutte le
sfide ed ha vinto 11 delle 13 tappe. È stata la terza vittoria di fila da quando la
MINI ha fatto il suo debutto al Rally Dakar nel 2011.
La grande affidabilità della MINI ALL4 Racing, che è basata sulla MINI John Cooper
Works Countryman, è stata messa in evidenza dal fatto che tutte e undici le
vettura partite nel rally hanno terminato la gara a Valparaíso. Sette di esse sono
finite nelle prime dieci posizioni, comprese quelle del Team Monster Energy X-raid
di Orlando Terranova/Paulo Fiúza (AR/PT), che hanno terminato la gara al 5° posto
assoluto, e quella di Krzysztof Holowczyc/Konstantin Zhiltsov (PL/RU), che hanno
tagliato il traguardo in sesta posizione assoluta.


MINI al Rally di Dakar 2014
Un totale di undici MINI ALL4 Racing hanno partecipato al Rally Dakar 2014. Tutte
sono basate sulla MINI John Cooper Works Countryman, modificata dal Team Xraid
sostenuto dalla fabbrica per affrontare le condizioni severissime del Rally
Dakar, che rappresenta la prova massima dello sport motoristico fuoristradistico di
oggi. Con un insieme di potenza, affidabilità ed efficienza, la MINI ALL4 Racing ha dimostrato la sua competitività 
fin dalla sua prima partecipazione al Dakar nel
2011, al contempo entusiasmando i fan già dalla partenza.
Soltanto alla sua seconda partecipazione in questa competizione, la MINI ALL4
Racing ha centrato il suo obiettivo, vincendo il Rally Dakar 2012. Nel 2013, il
marchio MINI ha dimostrato che il suo successo nel Dakar non era casuale,
difendendo il suo titolo al primo tentativo. Quest’anno, il Team X-raid ed il
marchio MINI hanno ottenuto la loro terza vittoria consecutiva nel Rally Dakar
2014 terminato a Valparaíso (Cile) il 18 gennaio.



Schieramento piloti MINI nel Rally di Dakar 2014:

N° 300 MINI ALL4 Racing.
Monster Energy X-raid Team
Stéphane Peterhansel/Jean-Paul Cottret (FR/FR)

N° 301 MINI ALL4 Racing.
X-raid Team
Nasser Al-Attiyah/Lucas Cruz (QT/ES)

N° 304 MINI ALL4 Racing.
Monster Energy X-raid Team
Joan “Nani” Roma/Michel Périn (ES/FR)

N° 307 MINI All4 Racing.
Monster Energy X-raid Team
Orlando Terranova/Paulo Fiúza (AR/PT)

N° 309 MINI ALL4 Racing.
Monster Energy X-raid Team
Krzysztof Holowczyc/Konstantin Zhiltsov (PL/RU)

N° 314 MINI All4 Racing.
X-raid Team
Vladimir Vasilyev/Vitaliy Yevtyekhov (RU/RU)

N° 317 MINI All4 Racing.
X-raid Team
Boris Garafulic/Gilles Picard (CL/FR)

N° 319 MINI ALL4 Racing.
X-raid Team
Zhou Yong/Pan Hong Yu (CN/CN)

N° 330 MINI ALL4 Racing.
X-raid Team
Federico Villagra/Jorge Perez Companc (AR/AR)

N° 332 MINI ALL4 Racing.
MINI
Comunicazione e P.R.
X-raid Team
Martin Kaczmarski/Filipe Palmeiro (PL/PT)

N° 337 MINI ALL4 Racing.
X-raid Team
Stephan Schott/Holm Schmidt (DE/DE)



Dakar 2014: De Rooy al secondo posto. Tre i veicoli Iveco nella top ten

Secondo posto per Iveco e per il pilota Gerard De Rooy alla guida di un Powerstar, all’edizione 2014 deIla Dakar. La battaglia per salire sul gradino più alto del podio si è rivelata davvero estenuante per il pilota olandese, che ha lottato fino all’ultimo istante di gara prima di arrendersi dinanzi al colosso russo Kamaz, guidato da Karginov.

Dopo aver ceduto il passo nel corso dell’undicesima tappa, Gerard de Rooy non è riuscito a portare a buon fine la rincorsa nei confronti del rivale, mancando alla fine di soli tre minuti la possibilità di replicare il prestigioso successo ottenuto all’edizione 2012 della Dakar, nonostante la grande tenacia e l’ostinazione messa in mostra fino al termine della gara.
Buoni i piazzamenti anche per gli altri componenti del Team Petronas De Rooy Iveco: l’olandese Hans Stacey, a bordo di un Iveco Trakker Evolution , ha ottenuto un settimo posto in classifica e lo spagnolo Pep Vila si è invece piazzato in decima posizione con il Suo Trakker Evolution 2. Infine il francese Jo Adua, alla guida un Iveco Trakker Evolution 2, è arrivato in 22esima posizione.
Gerard de Rooy ha dichiarato al termine della tappa finale: “È stata una prova durissima. Inoltre, non è stata una buona idea quella di far partire insieme camion e auto. Una considerazione che avevamo già fatto lo scorso anno e che avevamo già segnalato all’ASO (Amaury Sport Organisation). Alla fine comunque so di aver fatto tutto quello che era in mio potere, sperando fino all’ultimo che potesse davvero bastare. Certo comunque possiamo essere molto soddisfatti per lo spirito di squadra dimostrato e per le grandi prestazioni dei veicoli che abbiamo guidato”.
Al di là dell’esito finale della gara, per Iveco il vero traguardo è che tutti i veicoli partiti all’inizio di gennaio da Rosario siano arrivati al termine della competizione, a Valparaiso: un ottimo risultato che conferma l’eccellente affidabilità, efficienza e robustezza dei mezzi che hanno partecipato al rally, appositamente adattati alle condizioni ambientali estreme. I quattro mezzi Iveco sono di serie e ottimizzati per prestazioni a elevata efficienza energetica.


Nell’arco di tre anni Iveco ha scritto un pezzo di storia del rally più famoso del mondo: una vittoria nel 2012, un buon piazzamento di tre piloti nel 2013, di cui due in top ten, e un secondo posto e altri due sempre entro i primi dieci nel 2014, un risultato ottenuto dopo oltre 10mila chilometri percorsi.
L’edizione 2014 della Dakar ha rappresentato un banco di prova particolarmente impegnativo per Iveco per confermare la robustezza dei suoi veicoli, mettendo a dura prova ogni singolo componente. I veicoli che hanno gareggiato alla Dakar 2014 sono equipaggiati con motori Cursor 13, propulsori con una cilindrata di 13 litri, in grado di erogare una potenza di 900 cavalli e una coppia massima di 3.800 Nm a 1.100 giri/minuto. Grande potenza, rapida risposta al carico, massima robustezza e affidabilità sono le principali caratteristiche di questi motori, che utilizzano la medesima tecnologia dei propulsori Euro VI di cui sono equipaggiati i veicoli della gamma pesante Iveco, già disponibili sul mercato.
La Dakar, il più importante rally off-road mondiale che ogni anno richiama l’attenzione di milioni di appassionati, ha preso il via il 5 gennaio da Rosario in Argentina e si è conclusa sabato 18 gennaio a Valparaiso, in Cile. Quella di quest’anno è stata la più lunga Dakar da quando la competizione è stata spostata in Sudamerica. Il percorso ha coperto più di 9mila chilometri in totale, di cui 5mila di prove speciali. Un totale di 13 tappe per raggiungere il porto cileno di Valparaiso, dopo aver attraversato la più alta vetta delle Ande in Bolivia. Anche quest’anno la Dakar ha confermato di essere una sfida di resistenza, in gran parte determinata dall’affidabilità e dalla solidità dei veicoli in gara.


sabato 18 gennaio 2014

Best Video of Dakar

I migliori video della Dakar 2014 con camera car e servizi su tutte le tappe.

Cliccare sulla foto e buona visione

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I migliori video della Dakar 2014


DAKAR: la Panda si è arresa alla tappa 11



Il sogno di Giulio Verzeletti e Antonio Cabini di portare la Panda al traguardo della Dakar a Valparaiso si è interrotto alla tappa 11. Comunque un grande risultato che non era però l'obiettivo della spedizione in Sudamerica. Tutta colpa di un pezzo di ricambio, un mozzo rimasto sul camion di assistenza sbagliato, finito fuori corsa per essersi presentato in ritardo alla partenza. 


venerdì 17 gennaio 2014

Dakar, tappa 12: tra le auto, Stephane Peterhansel con la Mini vince ed è il nuovo leader. Tra le moto, vittoria di Cyril Despres su Yamaha davanti a Marc Coma (KTM) ancora primo in classifica a una tappa dalla conclusione

"La partita è finita, il Team ci ha chiesto di congelare le prime tre posizioni e di non prendere rischi" aveva detto ieri alla conclusione dell'undicesima tappa della Dakar, ma poi Stephane Peterhansel deve averci ripensato e oggi, penultimo giorno di corsa, ha superato Nani Roma, compagno di squadra all'X-Raid Team e vincendo la tappa El Salvador-La Serena si è portato al primo posto della classifica, recuperando oltre 5 minuti di ritardo. Secondo al traguardo Nasser Al-Attiyah davanti a Nani Roma che ora ha un ritardo in classifica generale di 26 secondi. Al terzo posto della classifica Al-Attiyah davanti a Giniel de Villiers (Toyota).
Domani l'ultima tappa da La Serena a Valparaiso, 349 km prima dell'ultima bandiera a scacchi della Dakar 2014.
Tra le moto, vittoria di Cyril Despres con la Yamaha davanti al leader della corsa Marc Coma (KTM) e a Olivier Pain (Yamaha).
Tra i quad, vittoria di tappa di Ignacio Casale, leader della corsa, mentre tra i camion la vittoria è andata a Gerard De Rooy (Iveco) con il primo posto in classifica generale ancora del russo Andrey Karginov.

Dakar: tappa 11, la Panda è ferma nel deserto



Dal BLOG PanDakar:

Basta poco per abituarsi a qualcosa di nuovo e ormai tutti sanno che per sapere qualcosa della Panda e della sua avventura sudamericana alla Dakar 2014 bisogna imporsi una calma zen e aspettare che dal buio della notte emerga qualche informazione. Per il momento – sono le 11:30 del mattino in Italia, in Cile le 7:30 – l’unica notizia è che la Panda è ferma nel deserto. Notizia che desta qualcosa di più di un semplice sospetto. Come sempre, però, attendiamo notizie ufficiali.

martedì 14 gennaio 2014

DAKAR, OTTAVA TAPPA: LA PANDAKAR È IN CILE



Dal BLOG della PanDakar ril iassunto dell’ottava tappa in due parole: tantissimi chilometri. La Speciale per i concorrenti è iniziata dopo 400 chilometri di trasferimento verso il Cile, mentre le assistenze hanno percorso 600 chilometri con il passo di Jama che porta in Cile.
La Panda scappa dal bivacco di Salta al mattino presto, subito dopo le sei, verso un’altra giornata di fatica e di passione. Anche il Daily e il Trakker lasciano tempestivamente il bivacco per il lungo trasferimento che toccherà le Ande e li porterà a quota 4500 metri sul livello del mare. Il briefing ha dato notizie confortanti e tutto il team parte fiducioso.
È da un viaggio come questo che si capisce una volta di più perché la Dakar sia una gara unica, oltre che un’impresa faticosa: raggiungendo le Salinas Grandes sui passi andini per valicare il confine tra Argentina e Cile si incontrano paesaggi di rara bellezza selvaggia, capaci di dare conforto e sollievo dalle grandi fatiche di questi giorni di gara. Il deserto arido e i corsi d’acqua che improvvisamente si svelano sono visioni che riempiono gli occhi di bellezza e lasciano letteralmente estasiati.
Il team di assistenza però non può distrarsi troppo: il viaggio prosegue, l’attenzione sempre rivolta agli informatori sull’andamento della speciale per la Panda e per i camion che la seguono silenziosi e indispensabili.
Salire su questi picchi significa affrontare strade e piste che sembrano scale, talvolta molto ripide e impegnative. Quasi al culmine di una di queste piste il Daily soccorre il suo fratellino in panne del team De Rooy. La Dakar è anche questo, i momenti di solidarietà, momenti topici e significativi che trasformano una gara in un evento unico nel suo genere.
Si riparte, e in poche ecco il bivacco di Calama, in Cile, dove una sorpresa piacevolissima attende l’assistenza: Giulio Verzeletti e Antonio Cabini e la Panda sono già arrivati!


Anche oggi la PanDAKAR ha portato a termine la sua missione, anche se Giulio chiosa: “Non è stato facile oggi: ho preso un colpo sull’anteriore sinistro e rovinato il paraurti. Per noi è sempre difficile perché il passaggio di molti concorrenti prima di noi danneggia irreparabilmente la pista e ci rende la vita molto dura”. Ma la Panda continua a stupire e a far sognare tutti.
L’avventura continua, il team PanDAKAR non si arrende: oggi l’attende la nona tappa, e il deserto pieno di Atacama verso Iquique. L’azzurro del mare farà la sua comparsa oggi per la prima volta.
Iquique è una delle tappe classiche della Dakar in Cile e il bivacco è proprio a pochi passi dal mare, che si intravede sullo sfondo dei tendoni. L’arrivo al bivacco, al traguardo, è uno dei più suggestivi dell’intera competizione.
In più, quest’anno c’è una novità. In passato i veicoli in gara scendevano da una ripida discesa proprio di fronte al bivacco, e per un solo anno scesero da un’altra discesa, sempre molto ripida, accanto al bivacco. Quest'anno, per la prima volta, verrà affrontata la discesa che si trova in mezzo alle due già testate: l’organizzazione parla di una inclinazione del 30 per cento e sconsiglia a tutti di toccare i freni, onde evitare capottamenti in avanti. Lo spettacolo è assicurato, soprattutto per l’arrivo dei due ruote motrici. (da http://www.pandakar.it)

lunedì 13 gennaio 2014

Dakar, 8a tappa: vittoria di Nasser Al-Attiyah su Mini. Nani Roma (Mini) si conferma al comando della classifica della corsa


Vittoria del qatariota Nasser Al-Attiyah, su Mini, nell'ottava tappa della Dakar, partita da Uyuni (Bolivia) e con traguardo a Calama (Cile). Oltre 800 i chilometri del percorso con 302 km in regime di prova speciale. 

Lo spagnolo Nani Roma, sesto al traguardo con la sua Mini, ha conservato il primo posto della classifica generale della corsa. Al-Attiyah, con il tempo di 2 ore 32 minuti e 57 secondi, ha concluso la tappa di oggi davanti al francese Stephane Peterhansel (Mini) e allo spagnolo Carlos Sainz (Smg).


Dakar: la Panda ha superato agevolmente il settimo round. Anche in quota rende bene il Turbodiesel 1.9




Ottima tappa, la settima, per la Panda arrivata al bivacco molto, molto infangata, segno di un percorso duro che, dopo la pioggia di due giorni fa, è stato compromesso dal fango. La Panda ha fatto un lavoro ottimo ed è subito finita nelle mani dei meccanici perché comunque la tappa ha portato con sé un problema di semiasse – il sinistro, che è uscito ma è stato subito riparato – un perdita di olio dal cambio e due gomme forate. Dettagli che apprendiamo dal blog della PanDAKAR, puntualmente aggiornato da Giulio Verzeletti e Antonio Cabini, che condividono l'abitacolo della Panda nella maratona sudamericana. 
L’alta quota non ha ha compromesso il rendimento del motore: il 1.9 Turbodiesel della PanDAKAR lavora bene, spinge e non decade mai.



Una giornata come questa è una vera iniezione di fiducia: il team ha bisogno proprio di questo, di fare il pieno di consapevolezza e fiducia nei propri mezzi e uomini per affrontare le tappe dure che verranno, come quella nel deserto di Atacama, nei prossimi giorni in Cile. 
Oggi partenza presto, destinazione passi andini e la frontiera che poterà il team PanDAKAR in Cile. 

La Panda va. Eccome se va.

venerdì 10 gennaio 2014

Giornata tragica alla Dakar: dopo i due giornalisti vittime di un incidente, trovato senza vita il pilota belga Eric Palante

Non sono mai facili le giornate della Dakar. Questa è stata difficilissima. Dopo la notizia dei due giornalisti morti per le conseguenze di un incidente, è arrivata quella della morte di un concorrente: Eric Palante, motociclista belga è stato rinvenuto privo di vita durante l'ispezione del percorso effettuata al termine della quinta tappa, da Chilecito a San Miguel. 

La sesta tappa (da Tucuman a Salta) ha visto, tra le auto, il ritorno al successo di Stephane Peterhansel con la Mini, mentre tra le moto la vittoria è andata a Alain Duclos su Sherco. Invariate le prime posizioni delle classifiche della corsa con Nani Roma al primo posto tra le auto e Marc Coma leader tra le moto.



LA CINOTTO FAMILY ALLA DAKAR: SI E’ ARRESO ANCHE PIETRO



Anche Pietro Cinotto si è arreso. Il suo secondo assalto alla “Dakar”, diversamente dal primo lo scorso anno, non è andato a buon fine e la bandiera a scacchi di Valparaiso, prevista per il giorno 18, rimarrà una chimera.
Ieri, durante le prime battute della quinta tappa della gara, dopo circa 30 chilometri di sfida con il cronometro, il cambio della sua Toyota Land Cruiser 120 T2 si è bloccato in prima marcia, costringendolo alla resa. Il resto della tappa era troppo lungo e difficoltoso per poter pensare di vederne l’arrivo.
E’ finita dunque l’avventura della Dakar 2014 per i due driver padre e figlio piemontesi, un’avventura iniziata immediatamente in salita a causa di molte difficoltà tecniche. Difficoltà cui avevano saputo rispondere con carattere e soprattutto con il cronometro, come aveva fatto fino alla quarta tappa Pietro e come aveva fatto sin dal via anche Michele, che dopo il ritiro dello scorso anno voleva vedere quest’anno il traguardo.
“Noi ci abbiamo messo il massimo impegno - dice Pietro Cinotto - purtroppo gli eventi sono stati più forti di noi. Mio padre aveva iniziato davvero con la sfortuna, ma poteva rifarsi mentre noi pur con fatica siamo sempre stati in grado di far vedere il nostro valore, quando non abbiamo avuto problemi ci siamo sempre piazzati ai vertici della classe T2, potevamo credo aspirare al podio finale il che, alla seconda esperienza in una gara come questa, sarebbe stata una vittoria”.
Il commento di Michele Cinotto: “Quando mi hanno detto che Pietro era fermo per la rottura del cambio mi sono sentito mancare, immaginatevi cosa ho pensato, il mio stato d’animo . . . Giriamo pagina, pensiamo già alla Dakar del 2015, insieme ai nostri inseparabili navigatori dobbiamo e vogliamo vedere l’arrivo e vediamo anche se torna l’altro mio figlio Carlo!”.
Il progetto Sportivo “Dakar 2014” è stato realizzato in collaborazione con i partner: SATA, VALBORMIDA, OVERMACH, VIGEL, IMU, AVEREX.
Nella foto: Pietro Cinotto in azione (foto Maindru)

DAKAR: Gerard De Rooy e Iveco al primo posto dopo 5 tappe


L’olandese Gerard De Rooy, prima guida del Team Petronas Iveco, continua, con il suo Powerstar, a guidare la classifica nella categoria Camion alla Dakar. Dopo la quinta tappa, vinta da Sotnikov (Kamaz) e conclusa da De Rooy al terzo posto, il pilota olandese di Iveco è al primo posto della classifica davanti a Karginov e Nikolaev, entrambi su Kamaz. 


giovedì 9 gennaio 2014

LA CINOTTO FAMILY ALLA DAKAR: IL DAY-4 STREGATO. MICHELE SI RITIRA PER ROTTURA DEL MOTORE, PIETRO RALLENTATO DA UN DANNO ALL’ALIMENTAZIONE


Non è stata una giornata fortuna neppure la quarta della “Dakar”, per la Cinotto Family. Il rapportino di giornata parla del ritiro di Michele a causa della rottura del motore alla sua Toyota dopo circa 110 chilometri di impegno. Purtroppo ha ceduto la guarnizione di testa del motore ed a nulla sono valsi gli sforzi dell’equipaggio al fine di mantenere la vettura in gara.
“Non è andata bene commenta sconsolato Michele Cinotto la gara era iniziata in salita ed è finita male. In quattro giorni abbiamo partecipato ad una vera e propria guerra, il dover essere costretti a partire in retrovia per il tempo perso ha messo a dura prova il mezzo ed anche noi come equipaggio, le sollecitazioni sono state ovviamente maggiori che non se dovevamo correre in tranquillità. Purtroppo il motore ci ha abbandonati e non è stato possibile proseguire, il danno era irreversibile. Peccato, perché pensi tutto l’anno ad un impegno e poi dopo quattro giorni devi alzare bandiera bianca. Ma ci riproveremo, vogliamo vedere l’arrivo, per adesso è stata una maledizione, l’anno prossimo la sfateremo. Rimango a seguire Pietro, che sta andando molto bene, nonostante anche lui abbia molta sfortuna. Vogliamo vedere Valparaiso!”.
Giornata nera anche per Pietro Cinotto, rimasto senza carburante a circa 15 chilometri dal termine dell’impegno. Il problema è stato il danneggiamento del condotto che porta il gasolio al motore, leso durante la devastante tappa di ieri, che ha mietuto molte altre vittime. Pietro, insieme al fido Dominella, sino allo stop forzato per molte ore, era riuscito a entrare entro i quaranta dell’assoluta ed anche sopra il podio di categoria, conferma di un notevole livello competitivo. Dopo ore passate a ripristinare il danno, uno dei camion in gara ha prestato parte della propria scorta di carburante per permettere all’equipaggio di vedere l’arrivo, a notte fonda. A notte fonda, ma ancora in gara.
La sabbia sarà la protagonista anche della tappa di oggi: con 384. km di trasferimento e 527 di sezione selettiva, la carovana si muoverà da Chilecito a Tucuman. Il percorso sarà caratterizzato prevalentemente da tratti fuori pista, e le alte temperature della zona renderanno particolarmente critica la gestione meccanica del mezzo: per molti equipaggi sarà molto probabile un'altra notte in bianco.
Il progetto Sportivo “Dakar 2014” è realizzato in collaborazione con i partner: SATA, VALBORMIDA, OVERMACH, VIGEL, IMU, AVEREX.

Nella foto: Michele Cinotto in azione nella quarta tappa (foto Maindru)