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mercoledì 10 agosto 2022

Simone Faggioli con Lamborghini Urus segna il record Suv alla Pikes Peak


Un riconoscimento alla vittoriosa carriera di Simone Faggioli nel mondo delle cronoscalate è arrivato da Lamborghini che ha cercato il pluricampione italiano ed europeo con l’obiettivo di battere il record Suv alla Pikes Peak. Invito accettato senza esitazione e lo scorso luglio, dopo mesi di progettazione e test, in gran segreto Faggioli e Lamborghini sono volati in Colorado e sono riusciti, grazie al bagaglio di conoscenze acquisite, grazie ad un enorme lavoro fatto con Lamborghini Squadra Corse e grazie all’appoggio di Pirelli, ad abbassare con la Urus il precedente timing che apparteneva a Bentley di circa 17 secondi, stabilendo con il tempo di 10’32”064 il nuovo record per la categoria Suv.

Al termine della settimana di record attempt, dopo che il race director della Pikes Peak Hillclimb ha ufficializzato il risultato, Faggioli visibilmente commosso ha commentato: “Non avrei mai pensato di provare un’emozione così forte. È stata una settimana davvero tosta: abbiamo subito una rottura e un’uscita di strada. La tensione era alle stelle anche perché i rischi che si corrono a Pikes Peak non sono paragonabili a nessuna altra gara al mondo. In più tutti cercavano il record: i ragazzi di Lamborghini sono stati instancabili e hanno lavorato senza sosta per farmi avere la Urus stradale più performante, la stessa che oggi è finalmente la detentrice del nuovo record della categoria qui. È una vettura incredibile e le sue prestazioni sono molto simili alle quelle delle nostre vetture da competizione. Con il gruppo si è creata una sinergia immediata e credo che oggi questo risultato ripaghi il grande lavoro che è stato fatto. Le sensazioni che si vivono qui sono difficili da spiegare, ma la commozione sugli occhi di tutti i presenti ci unisce e ci farà ricordare per sempre questo bellissimo e ambizioso progetto”.

venerdì 14 giugno 2019

Ducati alla Broadmoor Pikes Peak International Hill Climb race con il prototipo dello Streetfighter V4


Ducati si sta preparando per la Broadmoor Pikes Peak International Hill Climb; in questa edizione, che prenderà il via il prossimo 30 giugno, Carlin Dunne affronterà la cronoscalata più famosa del mondo in sella al prototipo dello Streetfighter V4. Nell’ambito del processo di sviluppo del nuovo modello, la "Race to the Clouds” è stata identificata come banco di prova ideale per testare le elevate prestazioni dello Streetfighter V4. Nel pieno rispetto della tradizione, lo Streetfighter V4 deriva direttamente dalla sportiva Panigale V4 spogliata delle carene, con l’aggiunta di un manubrio alto e largo. 

Le elevate prestazioni del Desmosedici Stradale da 1100 cm³ sono tenute a bada da profili aerodinamici appositamente studiati per questo modello. Il prototipo scenderà in gara con una livrea “pixelata”, disegnata dal Centro Stile Ducati; diversamente da quanto accade normalmente con i prototipi, la livrea non nasconde le forme, ma le esalta lasciando volutamente intendere quello che sarà l’aspetto finale della moto. 

“Lo Streetfighter V4 sarà una delle protagoniste della Ducati World Premiere 2020” dichiara Claudio Domenicali, Amministratore Delegato Ducati. “Lo Streetfighter V4 è la Panigale per la guida su strada; non c’era quindi scenario migliore della Broadmoor Pikes Peak Internatonal Hill Climb per quello che sarà lo streetfighter più prestazionale che sia mai stato messo in produzione”. 

La moto sarà esposta al pubblico in occasione di EICMA 2019 e disponibile nei concessionari Ducati a partire da metà marzo 2020

venerdì 22 giugno 2018

La Volkswagen ottiene il miglior crono in qualifica alla Pikes Peak International Hill Climb


Romain Dumas e la I.D. R Pikes Peak hanno fatto una chiara dichiarazione d’intenti nelle qualifiche alla edizione 2018 della Pikes Peak International Hill Climb in Colorado (USA). Il francese, al volante della prima auto da competizione completamente elettrica della Volkswagen, è stato il più veloce di tutti con un tempo di 3:16,083 minuti. Il tre volte vincitore della Pikes Peak è stato 11,049 secondi più veloce del secondo classificato Simone Faggioli sulla sua Norma M20 SF PKP a combustione interna. 
“È stato un gran giorno per noi”, ha detto Dumas. “La I.D. R Pikes Peak è incredibile. Non ho mai provato una simile sensazione di accelerazione e potenza in un’auto da competizione. Sento che, con ogni chilometro, io e l’auto stiamo diventando sempre più una cosa sola”. 

Anche Sven Smeets, Direttore della Volkswagen Motorsport, è soddisfatto delle qualifiche: “Complimenti a tutta la squadra. Il test del giorno prima ci ha permesso di ottimizzare ulteriormente la messa a punto della I.D. R Pikes Peak e il risultato parla da solo. Tuttavia, erano solo le qualifiche. Abbiamo buone speranze per la gara ma non dobbiamo dimenticare che abbiamo solo un tentativo”. 

Nelle qualifiche alla Pikes Peak International Hill Climb, i partecipanti percorrono solo la prima parte del tracciato di 19,99 chilometri che va dalla partenza al segnale degli 8,3 chilometri. I tempi vengono utilizzati per determinare l’ordine di partenza della gara. Il partecipante con il miglior tempo in qualifica parte per primo. In questo caso, sarà Romain Dumas sulla I.D. R Pikes Peak. 
Il tentativo della Volkswagen di battere il record per le auto elettriche (8'7.116) inizierà domenica 24 giugno. Prime a partire, dalle 8:00 ora locale, saranno le 24 motociclette registrate. Queste saranno seguite da 62 auto in sei categorie differenti. La partenza di Romain Dumas sulla I.D. R Pikes Peak è programmata alle 10:00 circa.

domenica 27 maggio 2018

L'aerodinamica della Volkswagen I.D. R Pikes Peak


Già a un primo sguardo, è chiaro che la Volkswagen I.D. R Pikes Peak è stata sviluppata per le condizioni più estreme. Anche l’aerodinamica della prima auto da competizione completamente elettrica della Volkswagen è stata progettata appositamente per la cronoscalata più conosciuta al mondo. 

“La linea di partenza si trova a circa 2.900 metri, mentre l’arrivo è a 4.300 metri di altitudine. La bassa pressione dell’aria lassù comporta condizioni aerodinamiche diverse rispetto a quelle di un circuito in pianura”, spiega François-Xavier Demaison, Direttore Tecnico di Volkswagen Motorsport e responsabile dello sviluppo della Volkswagen I.D. R Pikes Peak. I regolamenti abbastanza liberi danno agli ingegneri più opportunità di progettazione del telaio e dell’alettone posteriore della rispetto ad altre discipline motoristiche.

Lungo il tortuoso percorso di 19,99 chilometri che porta alla vetta Pikes Peak, vicino Colorado Springs (USA), viene raggiunta una velocità massima di 240 km/h. Un valore relativamente basso per un prototipo come la Volkswagen I.D. R Pikes Peak. 

“Per questa ragione, ci concentriamo soprattutto sulla velocità di percorrenza in curva. Tutto il telaio è progettato per generare più carico aerodinamico possibile, senza però causare troppa resistenza”, dice Demaison, sintetizzando la sfida che sta affrontando il suo team.

Il risultato più visibile di questa strategia è il grande alettone posteriore. “A causa dell’altitudine, l’aria che si attraversa alla Pikes Peak è in media il 35% meno densa. Risultato, perdiamo circa il 35% di carico aerodinamico rispetto a un circuito situato a livello del mare. Il grande alettone posteriore permette di compensare parte di questo carico”, spiega Willy Rampf, consulente tecnico del progetto con anni di esperienza nella Formula 1. “Grazie all’ingegnoso sviluppo aerodinamico riusciamo comunque a ottenere un carico aerodinamico massimo maggiore del peso dell’auto lungo la cronoscalata”.

La Volkswagen Motorsport ha usato un modello in scala 1:2 per testare diverse varianti dell’auto da competizione in galleria del vento. Gli ultimi dettagli sono stati montati su un telaio a grandezza naturale presso il centro di sviluppo Porsche a Weissach. “È stato molto utile poter contare sulle risorse di tutto il Gruppo”, conferma Demaison.

Nuovi componenti sono stati spesso prodotti rapidamente con una stampante 3D. “Abbiamo stampato circa 2.000 pezzi, risparmiando così molto tempo”, dice Hervé Dechipre, ingegnere specializzato in CFD (Computational Fluid Dynamics, fluidodinamica computazionale) responsabile dell’aerodinamica della Volkswagen I.D. R Pikes Peak

La trazione elettrica ha bisogno di essere raffreddata in modo efficiente. Tuttavia, la necessità d’aria è nettamente inferiore a quella di un motore a combustione interna. Inoltre, non è necessario convogliare l’aria di aspirazione ai due motori elettrici, che insieme producono 500 kW (680 CV). Tutto ciò ha permesso di ridurre le dimensioni delle prese d’aria necessarie che rappresentano sempre uno svantaggio sotto il profilo aerodinamico. D’altra parte, l’aria rarefatta in quota ha un effetto negativo sull’efficienza del raffreddamento.
Programmi di simulazione forniti dal partner tecnologico ANSYS vengono utilizzati per calcolare il compromesso ideale. “Non saremmo riusciti basandoci solo sui dati della galleria del vento, dove non si può riprodurre l’aria rarefatta, per esempio”, dice Demaison. “La simulazione è stata di grande aiuto per determinare le dimensioni del sistema di raffreddamento”. 

Nel frattempo, i rilevamenti della fase di sviluppo sono stati ottimizzati fin nel dettaglio in test molto approfonditi. Il primo test su strada lungo il percorso negli USA è programmato per la fine di maggio. Il pilota Romain Dumas e la squadra della Volkswagen Motorsport cominceranno quindi i preparativi finali per la Pikes Peak International Hill Climb 2018, che si terrà il 24 giugno. L’obiettivo è battere il record nella classe dei prototipi elettrici, che attualmente è di 8 minuti e 57,118 secondi.

giovedì 18 gennaio 2018

Simone Faggioli con Norma e Pirelli alla Pikes Peak International


Un sogno nel cassetto dal 2014, anno del debutto con Norma nelle cronoscalate italiane ed europee. Oggi, 18 gennaio 2018, con la pubblicazione dell'elenco ufficiale iscritti, il sogno comincia a prendere forma e ad avere una precisa identità, di vettura, motore, squadra e persino numero di gara. L’11. Simone Faggioli, alfiere Best Lap, prenderà il via alla Pikes Peak International Hill Climb il prossimo 24 giugno. Lo farà insieme al compagno di squadra Fabien Bouduban, amico e pilota svizzero che dal 2016 fa parte del team. I due affronteranno i circa 20 km che portano a 4300 metri di altitudine come una sfida sportiva e anche personale.

Ciascuno dei due avrà a disposizione una particolare vettura Norma denominata M20 SF PKP con un motore TFT 3700 biturbo da quasi 800 cavalli. La Casa costruttrice francese Norma Auto Concept li seguirà e affiancherà in veste ufficiale, così come farà Pirelli che dal suo canto metterà in gioco il suo know-how per la migliore prestazione possibile.

Un entusiasta Simone Faggioli racconta: "Un progetto in cantiere da così tanto tempo finalmente si concretizza. Dopo la conquista, nella scorsa stagione, del mio decimo titolo europeo cercavo uno stimolo diverso, e l'ho trovato. Sono elettrizzato, non vedo l'ora! Ovviamente spero di ben figurare, e tutti gli sforzi miei, di Fabien e del gruppo di lavoro hanno questo per obiettivo. Il nostro riferimento è Loeb con il suo record che è imbattuto dal 2013. Alla fine della scorsa stagione io e Fabien Bouduban abbiamo fatto una riunione con Norma e insieme a Norbert Santos e Guillem Roux abbiamo deciso di intraprendere questo ambizioso progetto che per il mio team è una vera e propria impresa in tutti i sensi. Le spese sono tantissime, la logistica estremamente complicata, per non parlare dello sforzo fisico richiesto ai piloti e delle condizioni surreali nelle quali le macchine devono essere comunque performanti. La pressione atmosferica è una delle maggiori difficoltà. Ci sono anche tanti illustri avversari e importanti Case ufficiali nell'elenco iscritti e questo rende la sfida ancora più bella".