domenica 23 aprile 2023

GT World Challenge Europe - 3 Ore di Monza, foto di Raul Zacchè/Actualfoto

Autodromo Nazionale Monza, 23 Aprile 2023
GT World Challenge Europe, 3 Ore di Monza

foto Raul Zacchè/Actualfoto

riproduzione riservata





























































F4 / Nicola Lacorte domina la terza gara di Imola



La terza gara dell'Italian F.4 Championship promosso da ACI Sport e WSK Promotion, con i gruppi C e A in pista, inizia con un grande spavento questa mattina. Il poleman, Ugo Ugochukwu, Prema Racing, ha avuto un problema alla frizione e si è bloccato sulla griglia. Il giovane pilota americano junior McLaren è stato poi tamponato alla partenza da Andrea Frassineti, BVM Racing, in un terribile incidente che ha mandato la vettura dell'italiano capovolta nella prima curva. Fortunatamente, la nuova generazione di vetture Tatuus, la T421, pienamente conforme alle più recenti norme di sicurezza della FIA, ha fatto la sua parte alla perfezione ed entrambi i piloti sono usciti dall'auto senza problemi. Dopo l'esposizione della bandiera rossa la gara è ripartita, ridotta a 20 minuti + 1 giro. Nicola Lacorte, Prema Racing, ha ereditato di fatto la pole position con la sua P2 e il primo blocco della griglia lasciato vuoto da Ugochukwu.

Lacorte ha fatto un'ottima partenza dalla prima fila ed è riuscito a trascorrere l'intera gara in pieno controllo, dalla linea di partenza fino alla prima vittoria. Non è stato facile come potrebbe sembrare, ha detto il pilota dopo la gara, sottolineando in particolare il ruolo centrale dell'allenamento mentale che il Campionato fornisce attraverso il prezioso lavoro degli istruttori della Scuola Federale ACI Sport. "La parte mentale è la cosa più importante di un pilota, perché puoi avere quanta tecnica vuoi, ma se non riesci a gestire una gara non la vincerai mai. Credo che sia molto importante lavorare su questi aspetti.”

Arvid Lindblad è salito sul podio in P2. Il pilota britannico della Red Bull junior, in forza alla PREMA Racing, ha dovuto lottare per tutta la gara per mantenere la posizione dagli assalti di Brando Badoer (Van Amersfoort Racing) alle sue spalle. Il lavoro di Lindblad è stato perfetto fin dalla partenza, mantenendo le traiettorie migliori per difendere la sua posizione e guadagnarsi la seconda medaglia d'argento del weekend.

Nelle ultime fasi della gara, Ivan Domingues, pilota portoghese del Team Van Amersfoort Racing, ha ottenuto la P3 approfittando di un errore del suo compagno di squadra italiano Brando Badoer, che ha colpito il cordolo e ha impennato la sua auto. Questa è stata l'unica sbavatura della gara altrimenti perfetta di Badoer, che è riuscito a perdere solo una posizione e ha concluso la gara al quarto posto.
James Wharton, pilota australiano della Ferrari Driver Academy in gara con il Team PREMA Racing Team, ha ottenuto una P5 dopo una lunga battaglia in pista, che lo ha visto prendere solo rischi calcolati, mantenendo il focus sull’intera stagione, appena iniziata e ancora molto lunga. Valentin Kluss, PHM Racing, è passato sotto la bandiera a scacchi alle sue spalle in P6, quindi in P7 il pilota romano Matteo de Palo, R-ace GP. De Palo ha anche completato il podio dei Rookie arrivando terzo nella classe dedicata, dopo Lacorte e Lindblad.

L'ottavo al traguardo è stato il pilota thailandese del PHM Racing, Nandavhud Bhirombhakdi, seguito dal suo compagno di squadra americano James Egozi, quindi l'australiano del Team US Racing, Jack Beeton, ha completato la top 10.

Foto Claudio Pezzoli-New Reporter Press

La 3 Ore di Monza apre il Fanatec GT World Challenge Europe



La 3 Ore di Monza inaugura oggi il Fanatec GT World Challenge Europe. Dopo le prove ufficiali di qualificazione delle ore 9, appuntamento alle ore 15 all'Autodromo Nazionale per una affollata partenza della gara. Tra i protagonisti, il figlio d'arte Lorenzo Patrese su Audi, il più veloce ieri nelle pre-qualifiche. Tra gli avversari in pista, Valentino Rossi su Bmw, alla seconda stagione nel campionato che vede protagoniste altre Case importanti come Ferrari, Mercedes, Lamborghini, McLaren e Aston Martin.


La 3 Ore di Monza sarà in diretta TV su Sky e in live streaming gratis su Youtube.


Foto Davide Stori 











La Formula Fire di Corsini Corse protagonista alla Dallara Academy



Testo e immagini di Massimo Campi

La storia della Corsini Corse, le monoposto dipinte di giallo che vincono le gare di Formula Fire e Formula Panda negli anni ’90, è una di quelle storie fatte soprattutto di grande passione per i motori. Una storia molto bella, purtroppo finita prematuramente e tragicamente male con la scomparsa di entrambi i personaggi che credevano nelle loro vetture. Dopo 30 anni si è realizzato un sogno che avevano i due costruttori con la piccola monoposto costruita da Luigi e Sandro Corsini cha fa bella mostra nella Dallara Academy come esempio di tecnica.

La Corsini Corse nasce per pura passione ai tempi della Formula 875 Monza, quando Luigi Corsini, appassionato di motori e pilota dilettante, lascia le gare fuoristrada con le due ruote per iniziare a divertirsi con le quattro. Ma Luigi è un valido artigiano, il suo lavoro è quello di realizzare impianti in PVC, ha grande dimestichezza con le mani, gli attrezzi e la meccanica e realizza la sua prima vettura con idee innovative. Poi costruisce anche una piccola F. Monza con il motore centrale invece che a sbalzo come era di consueto nella tecnica della categoria.

Inizialmente nella piccola officina ci bazzicano anche dei ragazzini, Sandro, il figlio di Primo che ha una quindicina di anni ed è attratto da quel mondo fatto di suoni, rumori e velocità, ed in seguito arriva anche Marcello, il figlio di Luigi, che è ancora un bambino piccolo ma gli piace già tanto giocare vedendo papà e zio mentre trafficano con le vetture da corsa che gli sembrano più belle della Formula Uno che vede alla televisione e sulle riviste di auto che trova in casa. Con il passare degli anni ed il cambio di categorie, passando dalla F. 875 Monza, alla Formula Panda e successivamente alla Formula Fire, inizia la grande storia del piccolo costruttore brianzolo.

In officina è arrivato anche il nuovo aiuto, Sandro Corsini ed è subito intesa con Luigi: nipote e zio formano una coppia con la passione per i motori e la meccanica nelle vene. Intanto Sandro si è anche calato nell’abitacolo delle sue vetture, debutta in pista nel 1987, sale dentro l’abitacolo della monoposto F. Panda dopo avere fatto mille lavori attorno alle monoposto dei clienti. Sullo schieramento di partenza c’è accanto lo zio Luigi, il cugino Marcello guarda i due dalla terrazza dei box. “Impara a tenere giù il piede Sandrino!” sono le parole di Luigi, e Sandrino sulla gialla Corsini fila via, dimostrando da subito di sapere guidare bene e forte, nonostante un motore non molto potente alle sue spalle. Ha il caso dipinto di giallo, come il suo grande idolo Ayrton Senna il pilota dal piede pesante che inizia a vincere in F.1. I Corsini decidono di darsi una livrea: a Luigi piace il verde Lotus, a Sandro piace il giallo, questa volta vince il più giovane e da allora diventerà il colore ufficiale della Corsini Corse. Nel 1988 Sandro Corsini è al via con la F. Alfa Boxer, in seguito farà anche delle gare con la F. 2000 e la F. 3, ma è con le Corsini che arriveranno i migliori risultati della sua carriera.

La grande svolta dell’attività arriva con nuova Formula Fire, Luigi Corsini è pronto. La prima gara si disputa solo con due vetture, la Corsini di Roberto Pessina e la Tatuus di Ruggero Cerizza, con il pilota della Corsini che sale sul gradino più alto del podio. E’ l’inizio di una grande storia, Luigi Corsini capisce che ci può essere mercato per le sue vetture e si dedica anima e corpo alla costruzione. Come si dice “Il dado è tratto”, dalla seconda gara scende in pista Marco Spiga con una seconda Corsini ed arrivano nuovi piloti, alcuni inizialmente con le Corsini modificate come Alessandro Molli. La categoria, nonostante il tentativo di boicottaggio iniziale diventa un successo e la Corsini Corse è tra i principali protagonisti che ne scriveranno la storia con Marco Spiga che vince il primo campionato della nuova F. Fire.

A dare una mano in officina, nelle tarde ore della giornata, arriva anche Gianluca Rainoldi, il suo compito iniziale è quello di mettere a punto i motori Fire, ben presto si rivelerà il più importante collaboratore ed una fondamentale pedina della squadra. L’esperienza di Gianluca diventa molto importante anche nella costruzione delle nuove vetture, nella logistica e gestione delle monoposto in pista e sarà lui “l’erede tecnico” dell’esperienza Corsini Corse.
Luigi e Sandro Corsini decidono di mettere in cantiere una nuova monoposto che diventerà un punto di riferimento per la F. Fire. La vettura nasce inizialmente per la F. Panda che, nel 1990 è ancora la categoria più importante tre le due formule gemelle. Sembra una piccola Formula 3, ed il telaio, in tubi quadri, è integrato nella carrozzeria in fibra di vetro che serve come ulteriore irrigidimento.

Marcello Corsini è ancora un ragazzino, quando vede la gialla monoposto la confronta con le foto che appaiono delle nuove Formule 3 “ma papà sembra una copia di una Dallara?”. Luigi lo guarda, ci pensa un po’ ed esclama “vedi Marcello, io non ho potuto studiare ed ho imparato a lavorare guardando quello che facevano gli altri, cercando di capire perché lo stavano facendo. L’ingegner Dallara è uno bravo, le sue vetture vincono, hanno soluzioni tecniche all’avanguardia ed ho capito la validità delle sue idee e molte di queste le ho applicate sulla nostra monoposto”.

Sandro Corsini la porta al debutto, nonostante il solito motore recuperato, con poca potenza, la monoposto vola sfruttando le doti di tenuta di strada in curva e ben presto molti team vogliono le vetture di Cesano Maderno e la Corsini Corse diventa una grande realtà nel mondo dei piccoli costruttori. Negli anni successivi le vetture F. Fire ottengono buoni risultati e in totale ne vengono costruite ventidue.

Tutto sembra andare a gonfie vele, in Corsini vengono realizzate anche alcune Alfa Boxer ed un prototipo per la F. Challenge, ma il 18 aprile 1993 Luigi viene a mancare stroncato da un male improvviso. L’attività della Corsini Corse, ora nelle mani del solo Sandro, continua senza sosta. Sandro porta a termine un lavoro di impostazione iniziato con Luigi per la costruzione della nuova Formula Fire denominata CLS (acronimo di Corsini Luigi Sandro) in onore del defunto zio Luigi. La vettura presenta soluzioni molto interessanti come il motore installato in modo semi-portante, la sospensione anteriore con mono-ammortizzatore simile alla Formula Europa Boxer ed una carrozzeria al limite minimo regolamentare. Sandro, con il successo riscosso della sua creatura e le molte richieste da parte dei vari team, deve rinunciare all’attività di pilota, entra nell’abitacolo delle sue monoposto quando serve collaudare qualche nuova soluzione. È’ l’apice per la squadra corse di Cesano Maderno, fioccano le vittorie ed i campionati conquistati. Dopo il titolo Cadetti di Sandro Corsini nel 1990, e quello di F. Fire di Marco Spiga, seguono vari titoli in F. Fire. Nel 1991 Massimo Perego è primo nella classifica over 23 di F. Fire. Federico Dubbini è primo assoluto nel 1992, segue nel 1993 Emanuel De Luca, vincitore anche della classifica under 23 seguito da Elio Pittaluga nel 1994 e nel 1995 che domina la categoria con la vettura gestita dall’Oregon Team.

Sempre alla ricerca di nuovi stimoli, la Corsini Corse realizza anche una vettura per il nuovo Campionato Europeo di Formula Renault, ma la storia della squadra dipinta di giallo è destinata ad un triste epilogo. Nel 1998 si corre a Magione la “Pasqua del Pilota” con varie gare. La Corsini Corse è presente per assistere i vari clienti, e Sandro Corsini decide di scendere in pista al volante di una sua vettura lasciata libera dal pilota titolare. Parte la gara, Corsini e Massimiliano Russomando al volante di una Locatelli, sono in lotta; c’è un contatto in pieno rettilineo ad oltre 150 all’ora, una ruota della monoposto gialla finisce nell’erba ancora umida, ed esce fuori pista. La Corsini slitta nel prato ed infine urta lateralmente un vecchio muretto in cemento senza nessuna protezione. Sandro Corsini picchia contro uno spigolo, dall’urto il casco si spacca, è la fine.

La storia della Corsini Corse si chiude tragicamente il 13 aprile 1998, lasciando un vuoto nell’ambiente e nel cuore di tutti gli appassionati che hanno avuto la fortuna di conoscere persone semplici, con una grande passione, inventiva e capacità tecnica nel costruire vetture innovative e vincenti.

Tutto sembra finito, ma c’è ancora Marcello Corsini che, nonostante le tragedie famigliari, ha anche lui il pallino delle tecnica e della meccanica. Studia, si applica, fa un master e viene assunto in Dallara. Avventure tecniche in America, ed ora è uno dei responsabili dei vari progetti legati alle monoposto della massima formula all’interno delle struttura di Varano Melegari. Marcello insegue un sogno da tanti anni: possedere una monoposto Corsini realizzata da Luigi e Sandro. La trova, la restaura, e quando l’ingegner Dallara viene a sapere delle sua storia famigliare lo invita ad esporre la vettura nella Dallara Academy, come esempio di costruzione di una piccola monoposto artigianale e vincente. Quella gialla Corsini entra per qualche giorno nella factory parmense, con Marcello che è invitato a spiegare quella storia fatta di passione agli amici ed ai colleghi.

“E’ una bellissima monoposto – sono le parole dell’Ingegner Giampaolo Dallara – sono orgoglioso che qualcuno, negli anni ’90, abbia copiato alcune nostre soluzioni, rendendole vincenti come sulle nostre monoposto. Anche io, quando ero giovane, ed anche da ingegnere affermato, ho sempre guardato le soluzioni dei nostri avversari, cercando di capire quali fossero le più valide per poi magari applicarle sulle nostre vetture. Questa monoposto rende grande onore alla famiglia di Marcello Corsini, ma anche alla Dallara dimostrando che alcune soluzioni tecniche sono valide anche in scala ridotta e con una vettura semplice ma, alla stesso tempo, dalla costruzione raffinata.”

Per quella squadra “Giallo Corsini” è come una laurea ad honorem, un apprezzamento ad un progetto che, ormai trent’anni fa, ha saputo rivoluzionare il modo di costruire quella piccole formule addestrative.

ph credits Massimo Campi / riproduzione riservata














sabato 22 aprile 2023

GT World Challenge, Lorenzo Patrese (Audi R8 LMS) vola nelle pre-qualifiche a Monza


> 22 Aprile 2023 - Straordinaria prova di Lorenzo Patrese nelle pre-qualifiche del primo round 2023 del Fanatec GT World Challenge, disputate oggi all'Autodromo Nazionale Monza. Il 17enne figlio d'arte ha portato l'Audi #99 Tresor Attempto Racing di classe Silver al primo posto della classifica delle prove in 1'46.568 precedendo per 64 millesimi di secondo Simon Gachet e l'Audi #25 di Saintéloc Junior Team Audi (classe Pro). Terzo crono per la #88 Akkodis ASP Mercedes-AMG di Raffaele Marciello.
La sessione ha visto due bandiere rosse, in rapida successione, durante la seconda parte delle prove. Valentino Rossi è stato il primo ad avere problemi, perdendo il controllo della BMW #46 del Team WRT e andando in testacoda contro le barriere alla Parabolica. Pilota illeso, ma sessione interrotta per 15 minuti. Seconda bandiera rossa quando la Porsche #62 del Team Parker Racing è uscita di pista tra le curve di Lesmo.
Le vetture torneranno in pista domani mattina alle 09:00 per le qualifiche.

Foto Claudio Pezzoli-New Reporter Press

F4 / Vittoria di Ugo Ugochukwu (Prema Racing) a Imola. Sul podio Arvid Lindblad e Zachary David


A Imola, Ugo Ugochukwu vince la gara del gruppo A-B, la prima che coinvolge l’americano junior McLaren di Prema Racing. Convincente la sua prestazione, capace di recuperare le difficoltà iniziali, in cui aveva perso il vantaggio della pole position in favore di Kacper Sztuka (US Racing): riprende la P1 con un sorpasso all’esterno e allunga fino alla vittoria. Lo accompagna sul podio il compagno di squadra Arvid Lindblad. Il londinese, pilota junior Red Bull, è autore di una gara molto intelligente, attende il suo momento e approfitta della bagarre tra Ugochukwu e Sztuka per ottenere il secondo gradino del podio. Terza piazza per Zachary David, che porta nuovamente sul podio il team US Racing. È sfortunato stavolta il compagno di squadra Sztuka, ancora autore di una grande gara dopo la prima vittoria di oggi (gara 1, gruppi B-C), combatte nel gruppo di testa finché è fermato da un problema.
P4 per il portoghese Ivan Domingues, Van Amersfoort Racing, seguito dal siciliano Alfio Spina, in gara con i colori di BVM Racing. Ottimo il lavoro di Spina nel contenere gli assalti dell’insidioso Tuukka Taponen, pilota finlandese Ferrari Driver Academy sotto le insegne di Prema Racing. Velocissimo in pista Taponen, tenta a più riprese di risalire la classifica, passa sesto sotto la bandiera a scacchi, ma sfila in P9 per una penalità di 10 secondi in seguito alla collisione che costringe al ritiro Gianmarco Pradel (US Racing).

Valentin Kluss, PHM Racing, chiude sesto, seguito dall’esordiente Rashid Al Dhaheri, Prema Racing. Ottavo arriva Enzo Deligny, pilota francese di AKM Motorsport, mentre chiude la zona punti Jesse Carrasquedo in gara per BVM Racing.
Appena al di fuori della top 10, Aurelia Nobels, pilota Ferrari Driver Academy di Prema Racing guadagna la vittoria nel femminile ed è la più veloce in assoluto tra i piloti in pista oggi a Imola nell’Italian F.4 con una velocità massima record di 252,3 km/h.

Particolarmente degne di nota, tra le tante battaglie che infiammano la pista nella seconda gara dell’Italian F.4 Championship all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, i duelli tra Guido Luchetti (Airflow Racing) e Ismail Akhmed (Van Amersfoort Racing) e la lunga lotta tra Tina Hausmann (AKM Motorsport) e Nandavhud Bhirombhakdi (PHM Racing).

Domani, domenica 23 aprile, sarà la volta di gara 3 (C-A) al via alle 10.00, quindi l’ultima gara del finesettimana al via alle 18.00. Tutte le gare avranno la durata di 25’ + 1 giro e saranno trasmesse in diretta con commento inglese sulle pagine Youtube e Facebook dell’Italian F.4 Championship e su Motorsport TV (https://eu.motorsport.tv/); mentre andranno in onda con commento italiano su ACI Sport TV (canale sky 228), su www.acisport.it e sulla pagina Facebook @acisporttv.
L’accesso al pubblico è libero e consentito nelle Tribune Start 1 (Ex A) e Start 3 (Ex I), aperte il 21, 22 e 23 aprile. Il paddock sarà chiuso al pubblico.

Foto Claudio Pezzoli - New Reporter Press

WSBK / Ducati pigliatutto nel sabato del Pirelli Dutch Round


Cambiano le piste e le condizioni meteo ma Álvaro Bautista (Aruba.It Racing – Ducati) continua a dettare il ritmo del Campionato Mondiale FIM Superbike. Nel sabato di Assen lo spagnolo, nonostante una penalizzazione che gli ha tolto la pole position, è riuscito comunque ad aggiudicarsi Gara 1 precedendo sul traguardo i suoi rivali più diretti, Jonathan Rea (Kawasaki) e Toprak Razgatlioglu (Yamaha).

Soddisfazione doppia in casa Ducati grazie al terzo successo stagionale, dopo la doppietta australiana, di Nicolò Bulega (Aruba Racing WorldSSP Team). 
Nella prima gara dell’anno del WorldSSP300 si registra il successo di Petr Svoboda con Kawasaki, prima vittoria di un pilota della Repubblica Ceca.

Sul fronte pneumatici, con temperature dell’aria ma soprattutto dell’asfalto piuttosto basse, nella classe regina la posteriore di sviluppo SCX in mescola B0800 (SCX-A) ha dimostrato di poter offrire qualcosa in più rispetto a quella di gamma, nel WorldSSP tutte le soluzioni portate da Pirelli hanno dimostrato ottima versatilità.

Giorgio Barbier, direttore Racing moto di Pirelli: “Rispetto ai primi due round, sapevamo che qui ad Assen avremmo trovato temperature decisamente più basse; pertanto, abbiamo scelto i pneumatici da portare tenendo ben a mente questo aspetto. In queste condizioni, oggi nel WorldSSP la SCX di sviluppo B0800 ha dimostrato di avere qualcosa in più in termini prestazionali rispetto alla SCX di gamma. Questo per noi, oltre ad essere un dato certamente utile, è anche una bella soddisfazione visto che portiamo avanti lo sviluppo di questa soluzione alternativa a quella di gamma da più di un anno. All’anteriore, come sempre, la scelta è molto soggettiva e il fatto che i piloti in griglia abbiano equamente suddiviso le loro preferenze tra SC1 e SC2 ne è l’ennesima dimostrazione. Per quanto riguarda il test nella classe WorldSSP della misura anteriore 125/70 è ancora troppo presto per sbilanciarsi, servirà qualche round per permettere ai piloti di conoscerla bene. Nella 300 invece, sempre in considerazione delle basse temperature, sicuramente fornire ai piloti la SC2 posteriore è risultata la scelta corretta da fare”.

Credits: Pirelli Moto Press Office