martedì 12 maggio 2020

IL MOTOCICLISMO RIPARTE DALLA RIDERS’ LAND

Misano Adriatico, 12 maggio 2020 – Giovedì 14 maggio si riaccenderanno i motori a Misano World Circuit e il loro rombo arriverà anche al Motor Valley Fest che proprio giovedì si avvierà sulla piattaforma digitale. L'allentamento delle restrizioni per il contrasto del contagio da coronavirus contenute nell'ultimo DPCM e riguardanti l'attività sportiva, consentono ora la ripresa dell'attività ai campioni delle due ruote. E a Misano si riparte subito, in accordo con FMI e ospitando una quarantina di piloti della Riders' Land.

 

Il Presidente della FMI Giovanni Copioli: "Dopo questo lungo periodo di responsabile stop delle attività, ci prepariamo ad un primo, importante test riservato, come da disposizioni governative, ai soli piloti di interesse nazionale residenti in Emilia-Romagna. Con il World Misano Circuit c'è una consolidata collaborazione ed una visione pienamente condivisa dello sviluppo del motociclismo e dei giovani piloti. Non a caso è il Centro Tecnico Federale con tutta una serie di attività congiunte con la Direzione dell'Autodromo e con i più importanti team italiani. In questa fase di convivenza con il Covid-19, abbiamo messo a punto procedure e modalità per la tutela assoluta della salute di piloti, addetti e personale di servizio. Ringraziando il Direttore dell'Autodromo, Andrea Albani, guardo con fiducia a questo primo test che sarà fondamentale per la ripresa delle nostre attività sportive, ad iniziare dal Campionato Italiano di Velocità".

 

I piloti di interesse nazionale e residenti in Emilia-Romagna varcheranno i box del Simoncelli nel primo pomeriggio e saranno in pista per una giornata di allenamento, utile a riprendere confidenza con la moto dopo tanti giorni passati al simulatore.

 

"C'è voglia di ripartire – ammette Luca Colaiacovo, Presidente della Santa Monica SpA – ma sappiamo anche che tutto va ricondotto alle cautele delle regole perché non sono permessi passi falsi. Sarà anche un test organizzativo, di verifica delle situazioni che si creano all'interno dell'impianto".

 

La giornata è un test che accende il semaforo verde per tutto il mondo del motociclismo, alla ricerca della sua nuova dimensione dopo il blocco improvviso e in vista dell'imminente ripartenza. Procedure, protocolli, distanze, presidi: tutte questioni che in queste settimane sono state al centro di febbrili incontri per trovare una strada comune da intraprendere all'insegna della sicurezza.

 

Giovedì avverrà anche il debutto del nuovo asfalto della pista internazionale, concluso a marzo prima della chiusura delle aziende coinvolte e rivestirà un carattere anche simbolico. Sarà un segnale piccolo ma potente, anche una sorta di liberazione dopo il lunghissimo lockdown che ha riguardato il motorsport, protagonista quest'anno solo in Qatar con Moto2 e Moto3, l'8 marzo scorso. (SMART Comunicazione)

STORIE ALFA ROMEO”, QUARTA PUNTATA: ALFA ROMEO È IL PRIMO COSTRUTTORE A VINCERE IN FORMULA 1



Il legame tra l’Alfa Romeo e la Formula 1 ha scritto la storia dell’automobilismo sportivo: fu proprio il marchio del Biscione ad aggiudicarsi il primo Gran Premio e l’edizione inaugurale della massima competizione motoristica nel 1950 con Nino Farina a bordo di un’Alfa Romeo Gran Premio Tipo 158 “Alfetta”, e il successo è stato bissato nel 1951 da Juan Manuel Fangio sull’Alfetta 159

La millesima gara

Il 13 maggio è l’anniversario del primo Gran Premio di Formula 1, uno dei grandi miti sportivi del nostro tempo. La nascita della competizione (Silverstone, 1950) viene celebrata dalla Federazione Internazionale a Shangai il 14 luglio 2019 (in occasione della millesima gara), e il 13 maggio 2020 (quando la Formula 1 compie settant’anni).
Due ere a confronto: nel 1950 il casco per i piloti non è ancora obbligatorio, non esiste la televisione e gli spettatori sono tutti a bordo pista. Oggi il “circus” è un’industria globale ultratecnologica, capace di raggiungere milioni di persone a stagione attraverso TV e web.
In comune solo due cose: la passione del pubblico, e Alfa Romeo – tornata a correre nel 2018 insieme con Sauber, e che dal 2020 dà il suo nome al team Alfa Romeo Racing ORLEN. Alfa Romeo non era la stessa senza la Formula 1. E, forse, anche la Formula 1 non era la stessa senza Alfa Romeo.

L’Alfetta 158

L’Alfetta del 1938 è un gioiello tecnologico. Il motore 8 cilindri in linea con compressore monostadio e carburatore a triplo corpo è sviluppato da Gioacchino Colombo, capo della progettazione, che lo vuole potente, pronto nelle accelerazioni e molto affidabile. La distribuzione è azionata da un doppio albero a camme in testa.
L’uso di leghe leggere (elektron per il monoblocco, acciaio al nichel-cromo per l’albero motore) consente di ridurre il peso del propulsore a soli 165 chilogrammi. Il cambio trova posto al retrotreno, in blocco con il differenziale. È il famoso schema “transaxle”, che garantisce minore ingombro e una distribuzione ottimale dei pesi sui due assi: una soluzione che il Marchio porterà in seguito anche sulle vetture di serie.
Il conflitto mondiale spezza il filo della ricerca, e interrompe l’evoluzione delle macchine: ma il progetto prevedeva soluzioni tecniche tanto sofisticate da arrivare fino al dopoguerrra – e, in qualche caso, fino ai giorni nostri.

La fuga ad Abbiategrasso

C’è una continuità fisica, non solo progettuale, tra la prima e le successive 158: perché le auto con cui Alfa Romeo ricomincia a correre sono letteralmente le stesse – nascoste in attesa della fine delle ostilità.
Siamo nel 1943. Milano è occupata, rastrellamenti e sequestri sono all’ordine del giorno. Al Portello sono conservate alcune Alfetta 158, che rischiano di diventare bottino di guerra. I tecnici e gli operai dell’Alfa Romeo decidono di farle sparire, e organizzano clandestinamente prelievo e spostamento. Alcuni appassionati Alfisti si offrono di ospitare le vetture: tra essi, il pilota di motonautica Achille Castoldi, che nel 1940 aveva fissato il record mondiale di velocità proprio con un motore Alfa Romeo 158.
Ma qualcosa non funziona. Una pattuglia della Wehrmacht interviene e chiede chiarimenti con le armi spianate. Per fortuna, il collaudatore Pietro Bonini è svizzero, e ha vissuto a lungo a Berlino. Parlando in perfetto tedesco e sventolando un lasciapassare riesce a salvare la situazione. I camion partono. Le 158 saranno portate in officine e fattorie, nascoste da muri e coperte da cataste di legna – in attesa di tempi migliori.

L’atto di nascita della F1

Già nel primissimo dopoguerra, quelle 158 vengono riportate al Portello, restaurate e rimesse in condizione di correre. E tornano subito a vincere, anche se un Campionato vero e proprio non c’è ancora. Tra il 1947 e il 1948, Nino Farina trionfa a Ginevra al Gran Premio delle Nazioni, Varzi taglia per primo il traguardo del Gran Premio del Valentino a Torino e Trossi stravince il Gran Premio di Milano. Il messaggio è forte e chiaro: Alfa Romeo è sempre la squadra da battere.
Il British Grand Prix di Silverstone del 1950 è la prima delle sette gare del neonato Campionato mondiale FIA di Formula 1. Paesi che erano in guerra solo pochi anni prima sono uniti da una competizione sportiva: è un momento storico. E storica è l’affermazione Alfa Romeo.
Ai primi quattro posti della griglia di partenza ci sono quattro Alfetta 158. Giuseppe “Nino” Farina conquista la pole position, il giro più veloce e la vittoria finale. Secondo è Luigi Fagioli, terzo Reg Parnell. Il primo podio della F1 è tutto Alfa Romeo.

La squadra dei 3 F

Per la combinazione di velocità, maneggevolezza e affidabilità che offre, la 158 rappresenta il punto più alto della tecnologia automobilistica del tempo. Al momento della sua nascita, nel 1938, ha un motore 1.5 litri con compressore da 185 cavalli. Nel primo dopoguerra, il compressore diventa a doppio stadio e il motore raggiunge i 275 – per poi arrivare a 350 (a 8.600 giri) nel 1950. Grazie all’estrema leggerezza della vettura, il rapporto peso/potenza è di soli 2 kg/CV – un valore in linea con le supersportive stradali di oggi.
La superiorità tecnica si traduce in vittorie. Farina, Fangio e Fagioli diventano per i giornali “la squadra dei 3 F”, che sbaraglia gli avversari. I tre piloti Alfa Romeo vincono tutti i Gran Premi a cui partecipano, vanno a podio dodici volte e ottengono cinque giri veloci. Come dirà Giuseppe Busso, storico progettista Alfa Romeo e ai tempi collaboratore di Colombo, “il problema principale era decidere quale dei nostri tre piloti avrebbe dovuto vincere la gara”.
Al Gran Premio di Monza, il 3 settembre 1950, Alfa Romeo anticipa le soluzioni tecniche della 159 sviluppata per partecipare al Campionato dell’anno successivo. La nuova Alfetta esordisce con una vittoria: al volante Nino Farina – che diventa così il primo Campione del Mondo di Formula 1.

L'Alfetta 159

L’anno successivo il campionato rimane aperto fino all’ultima gara: a contendersi il successo Alfa Romeo e Ferrari. Dopo 17 anni, lo straordinario motore dell'Alfetta è arrivato alla fine del suo potenziale di sviluppo – ma nel corso del 1951 i tecnici riescono ancora a estrarre potenza, buttando nella mischia fino a 450 cavalli. Grazie a questo sforzo (e alla bravura dei piloti), la 159 vince in Svizzera, Belgio, Francia e Spagna, raccoglie 11 podi e stabilisce il giro più veloce in tutte e sette le gare disputate.
Il mito dei “3 F” e delle loro vittorie porta Alfa Romeo nel mondo del cinema. I due produttori del momento (Dino De Laurentiis e Carlo Ponti) scelgono gli attori del momento (Amedeo Nazzari e una bellissima Alida Valli) per realizzare “Ultimo incontro”, un film interamente ambientato sui circuiti della F1 e nelle officine della Squadra Corse Alfa Romeo. Alla sceneggiatura collabora anche Alberto Moravia.
Il film esce nelle sale il 24 ottobre 1951, e quattro giorni dopo Juan Manuel Fangio vince il Gran Premio di Spagna, diventando Campione del Mondo con l’Alfetta 159. È la seconda vittoria consecutiva. Alfa Romeo ha vinto i primi due titoli di Formula 1, e può ritirarsi imbattuta per dedicarsi interamente alla produzione di serie.

Credits: FCA Heritage








Porsche/Lo stabilimento di Stoccarda-Zuffenhausen festeggia 70 anni di consegne ai clienti


La storia straordinaria della Casa Automobilistica di Stoccarda è iniziata settant’anni fa, quando, il 26 maggio 1950, la prima Porsche fresca di produzione è stata ritirata dal proprietario presso lo stabilimento di Zuffenhausen. Ancora oggi, i clienti continuano ad avvicinarsi quanto più possibile alle radici del brand quando si tratta di ritirare la loro nuova sportiva. Nell’anno di questo importante anniversario, anche la prima Taycan è stata ritirata da un cliente presso lo stabilimento principale di Porsche, a Stoccarda-Zuffenhausen.

Il ritiro in fabbrica ha avuto inizio in un campo da cui si vedeva chiaramente lo Stabilimento n. 1. È là che Ottomar Domnick (nella foto in alto) ha cominciato questa tradizione nel giorno fissato per il ritiro della sua Porsche 356 con carrozzeria color argento “Fish Silver” contrassegnata dal numero d’ordine 5001. Per lo specialista in neurologia e psichiatria si realizzava il sogno di sempre: essere il primo ad acquistare una Porsche in Germania. Quando ritirò la sua nuova Porsche, Ottomar Domnick aveva 43 anni, casualmente la stessa età di Florian Böhme quando ha ritirato la prima Porsche elettrica al 100% a Zuffenhausen, lo scorso 21 febbraio. Il ritiro ha coinciso con il giorno del suo 43° compleanno.

Prima della breve cerimonia di consegna, Ottomar Domnick si era seduto nella sua Porsche 356 accanto al conducente Herbert Linge, che si era offerto per fare con lui un ultimo giro di collaudo. Herbert Linge ha iniziato il suo percorso di apprendistato presso Porsche KG nell’aprile del 1943 ed è stato uno dei primi meccanici ad essere assunto al ritorno di Porsche da Gmünd, in Austria, alla fine del 1949. “Avevo 14 anni quando ho iniziato a lavorare nell’officina di Porsche dove si formavano gli apprendisti. C’erano sei meccanici e due disegnatori tecnici. Spesso Ferdinand Porsche passava accanto alla nostra officina con ospiti importanti al seguito. Si fermava sempre per salutare, facendo attendere brevemente chi lo accompagnava. È una cosa che non dimenticherò mai”, ha raccontato Herbert Linge, che ricorda perfettamente ogni ritiro avvenuto presso la fabbrica. “Quando Ottomar Domnick ha ritirato la sua Porsche 356 ha festeggiato l’occasione degnamente. Ma di fatto aveva continuato comunque a venire in stabilimento ogni giorno per vedere come stava procedendo la realizzazione della sua auto. Persino Ferry Porsche ha fatto una breve comparsa quando al dottore è stata consegnata la sua sportiva”.

Persino oggi il ritiro dell’auto presso la sede centrale di Porsche viene vissuto come un’esperienza speciale dai clienti. “L’aspetto più emozionante di questo ‘primo incontro’ è che il cliente non ha mai davvero visto l’auto prima”, spiega Tobias Donnevert, Responsabile dei Ritiri in Stabilimento e della Personalizzazione del Processo di Vendita. “Il cliente ha soltanto configurato la vettura scelta presso il Centro Porsche o insieme agli addetti dell’assistenza clienti di Porsche Exclusive Manufaktur, limitandosi a verificare l’abbinamento di colori in foto o accostando le tinte delle cartelle colori. Quando viene a ritirare la sua Porsche, la vede dunque per la prima volta dal vero. Si tratta di un momento molto speciale che è riservato solo al cliente nella fase iniziale della consegna.”

Nello stabilimento di Zuffenhausen, Tobias Donnevert e il suo team accolgono ogni giorno circa 20 clienti che scelgono di ritirare qui la loro vettura nuova. Nel 2019, i ritiri in fabbrica sono stati 2.500 a Zuffenhausen e quasi 3.000 a Lipsia. Prima di entrare in possesso dell’auto, i clienti sono anche invitati a fare un giro dello stabilimento per vedere, fra le altre cose, come viene realizzata la Porsche 911 a Zuffenhausen. Il programma include anche una visita al Museo di Porsche. A Lipsia viene offerta ai clienti una breve panoramica della produzione dei modelli Macan e Panamera. È inoltre possibile fare un giro di prova sulla pista FIA dello stabilimento.

La Fondazione Domnick Foundation, che amministra i lasciti di Ottomar Domnick, ha ancora l’originale dell’ordine della vettura fatto a suo tempo e che riporta il numero 5001. L’ordine era stato gestito dalla concessionaria VW Hahn, dato che non esisteva ancora una rete distributiva dedicata in Germania. Sul modulo d’ordine, la dicitura “Volkswagen” era stata cancellata con una riga tracciata a mano e sostituita con “Porsche-Sport”. Oggi, la Porsche 356 di Ottomar Domnick simboleggia l’inizio della presenza di Porsche in Germania, oltre ad essere la vettura che ha avviato la tradizione dei ritiri fatti di persona presso la fabbrica di Zuffenhausen.

LA SCUDERIA FERRARI MISSION WINNOW E SEBASTIAN VETTEL DECIDONO DI NON PROLUNGARE IL CONTRATTO


Maranello 12 maggio 2020 - La Scuderia Ferrari Mission Winnow e Sebastian Vettel comunicano la decisione di non prolungare il rapporto di collaborazione tecnico-sportiva oltre la sua naturale scadenza, prevista al termine della stagione sportiva 2020.

Mattia Binotto, Managing Director Gestione Sportiva e Team Principal: “Abbiamo preso questa decisione insieme a Sebastian e riteniamo che sia la miglior soluzione per entrambe le parti. Non è stato un passo facile da compiere, considerato il valore di Sebastian, come pilota e come persona. Non c’è stato un motivo specifico che ha determinato questa decisione bensì la comune e amichevole constatazione che è arrivato il momento di proseguire il nostro cammino su strade diverse per inseguire i nostri rispettivi obiettivi.
Sebastian è già entrato nella storia della Scuderia – con 14 Gran Premi conquistati è il terzo pilota più vittorioso ed è già quello che ha ottenuto il maggior numero di punti iridati – e nelle cinque stagioni fin qui disputate con noi è salito tre volte sul podio del Campionato Piloti, contribuendo in maniera decisiva alla costante presenza della squadra tra le prime tre della classifica Costruttori.

A nome di tutta la Ferrari voglio ringraziare Sebastian per la sua grande professionalità e l’umanità dimostrate in questi cinque anni, nei quali abbiamo condiviso tanti momenti importanti. Insieme non siamo ancora riusciti a vincere un titolo iridato che per lui sarebbe il quinto ma siamo convinti che in questa anomala stagione 2020 riusciremo a toglierci ancora tante soddisfazioni”.

Sebastian Vettel #5: “Il mio rapporto con la Scuderia Ferrari terminerà alla fine del 2020. In questo sport per riuscire ad ottenere il massimo bisogna essere in perfetta sintonia ed io e la squadra abbiamo realizzato che non esiste più una volontà comune di proseguire insieme oltre la fine di questo campionato. In questa comune decisione non entrano in alcun modo in gioco aspetti economici: non è il mio modo di ragionare quando si fanno certe scelte e non lo sarà mai.
Quello che è accaduto in questi ultimi mesi ha portato tanti di noi a fare delle riflessioni su quelle che sono davvero le priorità della vita: c’è bisogno di immaginazione e di avere un nuovo approccio a una situazione che è mutata. Io stesso mi prenderò il tempo necessario per riflettere su cosa sia realmente essenziale per il mio futuro.
La Scuderia Ferrari ha un posto speciale nella Formula 1 e le auguro tutto il successo che merita. Infine, voglio ringraziare tutta la famiglia Ferrari e, soprattutto, i suoi tifosi sparsi in tutto il mondo per il sostegno che mi hanno dato in questi anni.
Il mio immediato obiettivo sarà quello di chiudere nella miglior maniera possibile questa lunga storia con la Ferrari cercando di condividere insieme ancora dei bei momenti, come i tanti già vissuti in passato”.

Foto Allmotorsport/D. Paglino

La Nuova MINI John Cooper Works GP


Una vettura unica nel suo genere, con DNA da corsa stabilisce nuovi parametri di riferimento per le prestazioni nel segmento delle auto piccole premium. La Nuova MINI John Cooper Works GP (consumo di carburante combinato: 7,3 l / 100 km, emissioni di CO2 combinate: 167 g / km) è il modello più veloce del marchio britannico che sia mai stato approvato per l'uso su strada. Un motore turbo a 4 cilindri da 225 kW / 306 CV rende il modello a due posti - ispirato dalla MINI 3 Porte - ancora più veloce: da zero a 100 km / h in soli 5,2 secondi. La Nuova MINI John Cooper Works GP sarà presentata per la prima volta al pubblico al Los Angeles Auto Show (dal 22 novembre al 1° dicembre 2019) e successivamente prodotta in un'edizione limitata di 3000 unità presso lo stabilimento MINI di Oxford. La consegna agli appassionati di corse in tutto il mondo inizierà nel marzo 2020.

Una sensazione di gara intensa e purista è trasmessa da quello che è di gran lunga il motore più potente mai usato su un modello del brand britannico, dalla tecnologia delle sospensioni messa a punto sulla base dell'esperienza John Cooper Works nel Motorsport alla struttura del veicolo ottimizzata in termini di leggerezza, rigidità torsionale e aerodinamicità. La Nuova MINI John Cooper Works GP garantisce una sportività senza pari e un'agilità travolgente. Come tale, fa parte di un'affascinante tradizione che è stata strettamente legata al nome del leggendario designer di Formula 1 John Cooper sin dal debutto della Mini classica 60 anni fa. Sia su strada che in pista, questa combinazione vincente ha regalato grandi emozioni nel tempo: dalla prima Mini Cooper con la vittoria del British Touring Car Championship alle tre vittorie complessive nel Rally di Monte Carlo, al MINI Challenge, ai risultati raggiunti nelle Dakar Rally e all'ultima generazione dei modelli John Cooper Works.

Il carattere esclusivo della Nuova MINI John Cooper Works GP, orientato senza compromessi al piacere di guida estremo, si esprime sia nella potenza del motore che nelle sue caratteristiche prestazionali. Più chiaramente che mai, la Nuova MINI John Cooper Works si posiziona in prima linea nella gamma di modelli MINI e John Cooper Works, offrendo una potenza aggiuntiva pari a 55 kW / 75 CV. In quanto tale, la posizione eccezionale della Nuova MINI John Cooper Works GP è ancora più definita rispetto a quella delle due sportive MINI delle precedenti generazioni, ciascuna prodotta in una piccola serie di 2.000 unità. La MINI Cooper S con John Cooper Works GP Kit, lanciata nel 2006, e la MINI John Cooper Works GP del 2013 riflettevano già un fascino da corsa insolitamente intenso con i loro motori turbocompressi da 160 kW / 218 CV, la loro specifica tecnologia di sospensione e le loro esclusive caratteristiche di design e equipaggiamento. La Nuova MINI John Cooper Works GP porta le prestazioni di un'auto piccola premium a un livello completamente nuovo. Nel corso dei test drive, parte del processo di sviluppo della serie, il nuovo modello ha completato un giro del Nordschleife a Nürburgring in meno di otto minuti, quasi mezzo minuto più veloce del modello precedente.

lunedì 11 maggio 2020

Il 5° RALLY CIRCUIT BY VEDOVATI CORSE SLITTA DI UNA SETTIMANA


In un momento in cui si fa fatica a capire se, come e quando riprenderanno le corse su strada, quello che pare più probabile è la prossima ripresa dell'attività in circuito. È la speranza di numerosi appassionati e anche della Vedovati Corse che nel mese di novembre dà appuntamento, come accade da parecchi anni, a tutti i concorrenti all’interno del circuito di Monza. 
In attesa dell’ok per la ripartenza c’è però una comunicazione relativa alla corsa lombarda e riguarda il cambio di data: dal 14 e 15 novembre si passerà alla settimana successiva e cioè al 21 e 22 novembre. Il motivo dello slittamento è presto detto: i numerosi rinvii delle competizioni hanno portato a collocare a metà novembre le finali del DTM facendo di conseguenza spostare di sette giorni lo Special Rally Circuit by Vedovati. In attesa del fatidico semaforo verde che darà il via alle competizioni, la Vedovati Corse inizia con i preparativi per la manifestazione. 

Foto di Bellux Production

Gran Premio Nuvolari, pronto il piano organizzativo per la trentesima edizione (17 - 20 settembre 2020)


Il rallentamento imposto dall’emergenza Covid-19 all'attività organizzativa della Scuderia Mantova Corse sta terminando: lunedì 18 maggio riapriranno gli uffici mantovani. Nel frattempo, continua in smart working la preparazione alla 30^ edizione del Gran Premio Nuvolari, in calendario nel terzo weekend di settembre 2020, con una particolare attenzione all’emergenza “Coronavirus” e alle linee guida del Governo Italiano e delle autorità sanitarie preposte.
Il gruppo organizzativo lavora su varie misure volte ad assicurare la fattibilità dell’evento in termini di sicurezza e salvaguardia della salute pubblica. Inoltre, ha varato un importante programma per celebrare il traguardo della propria trentesima edizione: un anniversario importante la cui comunicazione partirà a breve mediante un incisivo advertisement sia offline - sui maggiori magazine di settore nazionali ed internazionali - che online - sui blog e portali dedicati, e sui canali digital e social del marchio.

"Guardiamo al Gran Premio Nuvolari 2020 con il desiderio di riassaporare la gioia per una manifestazione che sarà in grado di coinvolgere possessori di auto storiche ed appassionati da tutto il mondo, e di contribuire al rilancio positivo del settore automobilistico, tanto provato di questi tempi" commentano i tre soci della Scuderia, Claudio Rossi, Luca Bergamaschi e Marco Marani. "Sarà una grande occasione per ripartire, un’ulteriore dimostrazione di come il nostro Paese sappia reagire e rialzarsi."

Red Bull, lo Special Partner dell’evento, presenzierà anche con i nuovi colori della Scuderia F1 AlphaTauri. Finservice conferma il proprio sostegno in qualità di Technical Partner nell’appuntamento cult della stagione.
Vedrà la luce il GPN Green: nuova iniziativa di ecologizzazione. L’impatto ambientale provocato dalla circolazione delle vetture storiche partecipanti all’evento verrà compensato dalla piantumazione in aree selezionate di un numero tale di alberi ad alto fusto da bilanciare l’emissione totale di CO2.
La manifestazione sarà come di consueto itinerante, articolandosi in una tre giorni che porterà la parata di classiche da Mantova, all’Emilia, alla Riviera Adriatica, alla Toscana, all'Umbria, alle Marche, alla Romagna e di nuovo a Mantova – il tutto in un quadro di ospitalità di alto livello. La città natale di Tazio Nuvolari resterà coinvolta dall’evento durante tutti i giorni della manifestazione, con eventi ed esposizioni collaterali.

Requisiti e Termini di iscrizione
Le richieste di registrazione, da effettuarsi esclusivamente sul sito www.gpnuvolari.it, rimarranno aperte fino al 31 luglio. Al Gran Premio Nuvolari sono ammesse vetture fabbricate dal 1919 al 1976 munite di documentazione F.I.V.A., o F.I.A. Heritage, o A.S.I., o ACI Sport /ACI Storico, o Registro di Marca. Qualora, per causa di forza maggiore, venisse annullato l’evento, Mantova Corse provvederà al rimborso della tassa d’iscrizione.

 

Sim Racing/ Per Maximilian Günther (BMW) un altro podio nella “ABB Formula E Race at Home”


Dopo aver iniziato la stagione con due vittorie consecutive, Maximilian Günther ha conquistato un altro podio nella terza gara della “ABB Formula E Race at Home Challenge”. Il pilota della BMW i Andretti Motorsport è arrivato terzo sul circuito virtuale di Monaco conquistando 15 punti e rimanendo alla guida del campionato con 65 punti. Alexander Sims ha concluso dodicesimo. Nella gara Challenge Grid, il pilota del Team Redline Kevin Siggy ha ottenuto la sua prima vittoria stagionale con la BMW iFE.20. Come Günther, guida il campionato piloti.

Nelle qualifiche per la gara con i piloti di Formula E, Günther ha dovuto accontentarsi del sesto posto. Tuttavia, è salito prontamente al terzo posto dopo un ottimo inizio ed è stato in grado di difendere la posizione fino al traguardo. La vittoria questa volta è andata a Pascal Wehrlein (Mahindra). Günther (65 punti) ora precede Wehrlein di 21 punti nel campionato piloti. Le qualifiche avrebbero potuto essere migliori anche per Sims, che non ha potuto fare di meglio del 20° posto. In gara, tuttavia, anche lui ha reagito con forza per finire dodicesimo.

Nella gara Challenge Grid, per piloti sim, il pilota del Team Redline Siggy ha conquistato la sua prima vittoria della stagione con i colori della BMW i Andretti Motorsport. Partendo dalla pole position, ha gestito al meglio la gara fino alla vittoria ed ha aumentato il vantaggio in classifica generale. Come Günther, questo è stato il terzo podio in tre gare per Siggy, che ha anche stabilito il giro più veloce della gara. Charlie Martin non è riuscito a finire  la gara con la seconda BMW iFE.20.

MISANO WORLD CIRCUIT FRA I PROTAGONISTI ALLA MOTOR VALLEY FEST


Misano World Circuit, 11 maggio 2020 - MWC sarà fra i protagonisti del palinsesto digitale di Motor Valley Fest, grande vetrina mondiale che dal 14 al 17 maggio vedrà protagonista l’impareggiabile tradizione di un grande territorio connesso da sempre coi motori. Lo show si è trasferito online a causa del coronavirus, ma promette di calamitare attenzione in tutto il mondo. Tutti potranno affacciarsi sul paradiso che sogna ogni appassionato di auto, moto, velocità e che costeggia la via Emilia.

MWC, fra i fondatori della Motor Valley, ha alimentato una caratterizzazione ulteriore, rendendo protagonista la Riders’ Land, a sua volta prodotto turistico che utilizza i valori di una filiera straordinaria.
Il risultato di questa strategia si concretizza in risultati annui eccezionali: un indotto 162 milioni di euro a favore del territorio e prodotto nel 2019 da oltre 280 giorni di attività dell’impianto, 710mila room nights nelle strutture ricettive, ossia il 3,4% delle presenze turistiche in provincia di Rimini.

Il 14 maggio, all’apertura di Motor Valley Fest, debutterà online MWC Circuit Virtual Tour. Dal sito misanocircuit.com si potrà viaggiare all’interno dell’unico circuito italiano e fra i pochissimi al mondo ad ospitare fra i tanti eventi internazionali entrambi i mondiali di moto, l’unica gara fra camion in Italia e il WDW, scoprendo i luoghi preclusi al pubblico durante le manifestazioni. Diventerà quindi virtuale la visita che abitualmente avviene ‘fisicamente’, con i turisti che accedono all’autodromo per scoprirne ogni angolo e rivivere le leggendarie imprese dei piloti della Riders’ Land. Senza dimenticare Marco Simoncelli, campione a cui dal 2012 è intitolato l’impianto, con la mostra permanente, immagini e cimeli del Sic.

Sempre giovedì 14 maggio (h. 15.40), MWC porterà al Motor Valley Fest un contributo legato alla recentissima esperienza, ossia la riasfaltatura completa della pista terminata a inizio marzo su un’area di oltre cinquantamila mq con l’utilizzo di seimila tonnellate di materiali.
Il professor Maurizio Crispino, del Politecnico di Milano, racconterà studi, metodo e tecnologie adottate per individuare i migliori materiali che rendono l’intervento a MWC un punto di riferimento per tutte le piste del mondo. All’incontro ‘Da Corsa’ interverranno anche Mattia Binotto (Team Principal Scuderia Ferrari), Roberto Dalla (Amministratore delegato del Media and Technology Center, Formula) e Claudio Domenicali (CEO di Ducati Motor Holding spa).

Durante le quattro giornate del Motor Valley Fest, MWC avvicinerà gli appassionati di motociclismo ai loro beniamini. Grazie alla piattaforma Stargraph, i piloti potranno scattare foto e autografare in via digitale su iPad e inviare uno straordinario cimelio ai fan. Un contenuto esclusivo con un valore reale grazie alla tecnologia Blockchain. L’App Stargraph è scaricabile gratuitamente dagli store Apple e Android.

Ma non finisce qui. Misano World Circuit ha in serbo altre sorprese. La prima sarà giovedì 14, quando il Marco Simoncelli in collaborazione con la FMI riaprirà per una quarantina di piloti della Riders’ Land che scenderanno in pista. I suoni e le parole dei protagonisti arriveranno a tutto il pubblico del Motor Valley Fest.

Credits: SMART Comunicazione

SIM RACING/ CLIO CUP ITALIA: AL VIA IL PRIMO CAMPIONATO ESPORT PER LE BERLINE RENAULT


La Clio Cup Italia è pronta a tornare in pista, non appena la situazione relativa all’emergenza sanitaria lo consentirà. Intanto il monomarca della Fast Lane Promotion guarda al futuro e diventa anche virtuale.
Cinque appuntamenti, che ricalcheranno parzialmente il calendario 2020 della Clio Cup Italia. Un format di una gara di un’ora per weekend (con pit-stop obbligatorio), preceduta da un turno unico di qualifica di 20 minuti: ecco le caratteristiche della prima Clio Cup eSport Series, che vedrà idealmente scendere in pista piloti veri ed esperti “sim racer”, che hanno aderito con grande entusiasmo. Ma anche alcuni dei giornalisti solitamente impegnati nella Clio Cup Press League di Renault Italia, i quali concorreranno a una classifica separata, proprio come nella realtà. Ai primi tre di entrambe le classifiche andranno i trofei ufficiali della serie.
Tutto è pronto dunque per dare il via al primo campionato virtuale nella storia del monomarca tricolore riservato alle veloci berline della Casa francese. Un’iniziativa che ha immediatamente raccolto grandi consensi. Tanto da fare registrare in pochi giorni un quasi “tutto completo”, con nomi di primo piano nell’ambito dei trofei Renault, i quali completeranno una entry list che verrà definitivamente svelata la prossima settimana.

Si inizierà il 17 maggio da Monza: un avvio dal forte valore simbolico, nel segno della continuità, visto che proprio sul circuito brianzolo si sarebbe dovuto accendere in quello stesso fine settimana il semaforo verde della stagione. Quindi si proseguirà con Imola (31 maggio), Misano (14 giugno), Mugello (28 giugno) e Vallelunga (12 luglio).
Tutti gli appuntamenti, organizzati grazie alla sinergia con Motori Nella Leggenda, verranno trasmessi in diretta sui canali social della Clio Cup Italia (hashtag #cliocupesport), con tanto di cronaca e commento tecnico. La piattaforma impiegata sarà Assetto Corsa, tra i software di simulazione più famosi e utilizzati al mondo, frutto di una tecnologia avanzata che utilizza la tecnica del laserscan per riprodurre minuziosamente tutti i circuiti.
Al tempo stesso la Fast Lane Promotion ha inaugurato sabato 2 maggio la rubrica Clio Cup Italia e-Talk, trasmessa contemporaneamente “live” su Facebook e YouTube. Ospiti del primo incontro sono stati Simone Di Luca e Felice Jelmini, ovvero gli ultimi due campioni della serie. Grande il successo in termini di spettatori, tanto da indurre a riproporre l’iniziativa con nuovi “guest”: team manager, responsabili, personaggi e piloti.

Credits: Press Clio Cup Italia

Autocarri Opel, le consegne giornaliere hanno una tradizione di 120 anni

Opel Combo, Opel Vivaro e Opel Movano appartengono a una lunga tradizione di veicoli commerciali leggeri di successo. I veicoli Opel per le consegne hanno contribuito al "miracolo economico" tedesco, i furgoni con il tetto rialzato degli anni '80 e gli autocarri - fino ad arrivare a Opel Vivaro - rimangono leggendari. La tradizione di Opel come partner professionale per le società di trasporto e consegna è iniziata 121 anni fa a Rüsselsheim con la "Patentwagen".

Gli anni pioneristici: il "Koloss" (gigante) di Rüsselsheim
Veicoli per trasporto merci, auto aziendali, furgoni per consegne - nuovi per una nuova era. Con l'avvento dell'automobile alla fine del 19° secolo, lo studio dei nuovi prototipi si concentrò anche sulla capacità di carico dei nuovi veicoli e sulla durata dei motori. All’improvviso, il benessere e la potenza muscolare dei cavalli non furono più necessari per il trasporto. Al posto del fieno fornito dal commercio dei mangimi, i pionieri delle automobili andavano a fare benzina in farmacia. Dopotutto, l'invenzione del distributore di benzina era ancora molto lontano quando i fratelli Opel costruirono i primi veicoli a motore a Rüsselsheim nel 1899. Immediatamente nel suo primo anno di lancio, "Opel Patent MotorwagenSystem Lutzmann" costituì la base per "un furgone gigante costruito dallo stabilimento locale Adam Opel per una grande azienda vinicola”. Questa citazione del quotidiano Main-Spitze del 2 luglio 1899 è la prova della nascita del primo furgone Opel per consegne. Quello che allora era un "gigante" sarebbe oggi un veicolo commerciale molto leggero, se paragonato agli attuali giganti da 40 tonnellate. La prima foto di un veicolo commerciale Opel risale quindi al 1901 e mostra il Lutzmann come una sorta di furgone portabagagli con carrozzeria chiusa - 5 CV di potenza e circa 20 km/h di velocità.

Tempi moderni: i furgoni diventano camion 
I pionieri dei veicoli per trasporti furono rapidamente seguiti da pratici furgoni per consegne: con il "System Darracq" (dal 1902), Opel aveva già progettato la disposizione del motore anteriore, del cambio, dell'albero di trasmissione e della trazione posteriore che è ancora oggi utilizzata. Su questa base, fino agli anni '20 furono prodotti furgoni chiusi per consegne con carrozzerie dotate di insegne pubblicitarie, principalmente come unità singole su specifiche del cliente. Nel 1924, Opel fu il primo produttore tedesco ad iniziare la produzione con catena di montaggio – si entrava nell’era moderna con nuovi modelli da 4 CV di Rüsselsheim. Tra il maggio 1924 e il giugno 1931 furono prodotte in totale 119.484 unità del leggendario "Laubfrosch" (Raganella). Forse il primo veicolo commerciale veramente leggero secondo i concetti moderni fu l’Opel "Dienstwagen" (auto aziendale) prodotto nel 1931. Il furgone con capacità di carico di 500 chilogrammi ebbe un enorme successo nella sua classe e raggiunse una quota di mercato dell'80%. Opel costruì 22.000 unità della "Dienstwagen" da 23 CV. Un altro successo fu l’Opel Blitz "Eintonner" del 1934, sia come piattaforma per allestimenti che come furgone. Il piccolo Blitz rappresentava la variante del modello entry-level del famoso camion della Opel.

L'era Opel "Schnelllieferwagen" (Express Delivery Van)
Il "Wirtschaftswunder" tedesco (miracolo economico) è l'era della Opel "Schnelllieferwagen" (veicolo a consegna rapida). La regola d'oro per gli imprenditori è di rifornire i clienti il ​​più rapidamente possibile. Questo è esattamente ciò che è fu reso possibile dall’Opel Olympia già nel 1950 e dall’Olympia Rekord "Schnelllieferwagen" dal 1953. Grazie alla loro capacità di carico, affidabilità e comode cabine passeggeri, i furgoni per consegne espresse - insieme all’Opel Blitz degli anni '50 - divennero un successo durante gli anni del miracolo economico. Allo stesso tempo, la Olympia Rekord creò le basi per la storia di successo dei modelli Opel caravan (Auto e Furgone). Negli anni '50, le linee moderne e molto eleganti della carrozzeria interamente in acciaio erano allo stesso tempo rappresentativi e producevano una pubblicità efficace. Anche la grande capacità di carico era impressionante, con un carico utile fino a 515 chilogrammi.
All'inizio degli anni '60, Opel Rekord P2 era il partner ideale per gli artigiani. "Il furgone per consegne veloci con un nuovo modello - al vostro servizio" era la promessa del Rekord P2, che manteneva un ampio spazio di carico, bassi costi operativi e affidabilità proverbiale. La gamma del P2 includeva due motori potenti ed estremamente robusti con cilindrata di 1,5 litri e 50 CV, oltre a cilindrata di 1,7 litri e 55 CV. Era disponibile anche un innovativo cambio semiautomatico a tre velocità chiamato "Olymat". Tra il 1960 e il 1963 a Rüsselsheim furono costruiti 32.026 furgoni per consegne espresso.
La Opel Rekord C Caravan del 1966 diede il via finalmente al grande boom immobiliare. Esternamente, il Caravan affascinava con la sua forma a "bottiglia di Coca Cola" al di sotto i finestrini. Per quanto riguarda il comfort, l'assale posteriore a cinque bracci assicurava un assetto di guida molto piacevole. Il successivo Rekord C era disponibile anche come furgone per sole consegne.

Opel Combo ha iniziato l'era del "tetto alto" negli anni '80
Negli anni '80, Opel si rese conto che il concetto di un'auto con un tetto alto ma dimensioni esterne compatte era ideale anche per le esigenze delle famiglie e degli appassionati di attività all'aperto: il Kadett Combo è nato nel 1985. Questo primo Opel Combo differiva dal suo fratello gemello per disporre di uno spazio di carico superiore di circa 25 cm. La parete divisoria dietro i sedili era un esempio del fatto che la flessibilità era già una priorità assoluta per il Kadett Combo: poteva essere dotato di una rete opzionale o persino di una porta in modo che la lunghezza di carico si estendesse fino al parabrezza.
Nel 1993, il Combo fu introdotto come modello separato. La parte anteriore del Opel Combo B era praticamente identica alla Corsa, integrata da un interasse allungato e da un vano di carico alto a forma di scatola con un volume di oltre 3.100 litri.
Una vera "famiglia Combo" fu lanciata nel 2001 con il Combo Tour. Questa variante del Combo C era dotata di pratiche reti di portabagagli, tasche nelle porte e caratteristiche come i portabicchieri integrati. Sulla base del Tour, Opel sviluppò persino un prototipo sportivo per gli appassionati di corse: il Combo "Eau Rouge", il cui nome è un riferimento alla famosa combinazione di curve nella pista di Spa-Francorchamps, in Belgio, equipaggiato dal motore di Opel Corsa GSi. Mentre "Eau Rouge" attirava l'attenzione del Motor Show di Parigi del 2002, il Combo, con carter di protezione e altezza da terra maggiorata di 20 millimetri, aveva assicurato il divertimento durante guida su strada e fuoristrada fin dal 2005.
A partire dal 2012, i clienti di Opel Combo D furono i primi a poter scegliere tra due lunghezze di veicoli. Inizialmente il Combo era disponibile a cinque posti con passo corto o lungo, nelle versioni con tetto normale e alto, con porte scorrevoli standard e portellone posteriore o porte posteriori battenti.

Opel Combo, Vivaro e Movano
La quinta generazione di Opel Combo, compatto e multifunzionale, è stata lanciata nel 2018. Il nuovo arrivato è disponibile sia come vettura - Combo Life - sia come veicolo commerciale leggero - Combo Cargo - in molte configurazioni. Entrambi sono disponibili nelle versioni standard M (4,40 metri) o XL (4,75 metri). Il furgone di famiglia arriva a cinque o sette posti, con molto spazio per un massimo di 2.693 litri di bagagliaio. Il furgone offre fino a 4,4 m3 di vano di carico, spazio per due europallet e può trasportare un carico utile fino a 1.000 chilogrammi. Questa straordinaria flessibilità è resa possibile dall'architettura completamente nuova su cui si basa Opel Combo Cargo e da equipaggiamenti sofisticati. Inoltre, in futuro sarà disponibile anche la versione doppia cabina e con apertura sul tetto per carichi lunghi. Grazie al nuovo concetto di sviluppo partendo dalla vettura passeggeri, la quinta generazione di Opel Combo offre una ricchezza senza rivali di tecnologie e sistemi di assistenza innovativi nelle versioni vettura e veicolo commerciale.

Terza generazione per un veicolo commerciale di successo, Opel Vivaro
Dal 2001, Opel Vivaro ha costruito una solida reputazione come veicolo per trasporto di merci o ufficio su ruote, con circa un milione di unità uscite dalla catena di montaggio. Con dimensioni adattate alle diverse esigenze e numerose tecnologie innovative, il nuovo Opel Vivaro è in grado di eseguire ogni lavoro al meglio. Offre una gamma su misura per le esigenze del cliente: un furgone da carico, un doppia cabina per accogliere fino a sei passeggeri più il carico, pianale cabinato per gli allestimenti e un Combi per trasporto persone, oltre a - per la prima volta - tre anziché due lunghezze (4,60 metri, 4,95 m e 5,30 m). Con una capacità di carico massima di 6,6 metri cubi, il nuovo Opel Vivaro ha un carico utile fino a 1.400 chilogrammi - 200 kg in più rispetto al suo predecessore. Lo stesso vale per il rimorchio: il peso massimo del rimorchio di 2.500 kg è superiore di mezzo tonnellata rispetto a prima. Solo l'altezza è modesta, con la maggior parte delle configurazioni che misurano circa 1,90 m. Il nuovo Vivaro può quindi accedere al parcheggio in scantinati o centri commerciali con tetti bassi, facilitando il carico e lo scarico. A partire da quest'anno, ci sarà un Opel Vivaro-e completamente elettrico per consegne in città a zero emissioni. A seconda della batteria, nel ciclo di test WLTP, sono possibili autonomie fino a 230 e 330 km.
Il nuovo Opel Movano
Il nuovo Opel Movano è disponibile in quattro lunghezze e tre altezze, con una tara fino a 4,5 tonnellate e un volume di carico del furgone fino a 17 metri cubi. Un totale di 150 configurazioni di carrozzeria e allestimenti sono offerti franco fabbrica. A seconda della configurazione, Opel Movano può trasportare fino a cinque europallet. Ciò significa che esiste un Movano per quasi ogni esigenza. Numerosi sistemi di assistenza alla guida, lo rendono più rilassante e soprattutto più sicuro. La visibilità ottimale a 360° è fornita dagli Avvisi degli angoli ciechi e da un sistema di telecamere "Vista posteriore". Poi c'è il sistema di infotainment Navi 50 IntelliLink Pro, che è compatibile con Apple CarPlay e Android Auto e offre quindi un'eccellente connettività. Anche la ricarica wireless è disponibile per telefoni compatibili. Opel Movano è il grande veicolo commerciale della gamma Opel. Insieme al nuovo Opel Vivaro e Combo Cargo, il marchio tedesco ha la flotta di veicoli commerciali leggeri più giovane sul mercato; una flotta che può vantare una tradizione di 120 anni. 

domenica 10 maggio 2020

Uomini e macchine d’altri tempi, foto di Raul Zacchè

FOTO DI ©RAUL ZACCHE' - RIPRODUZIONE RISERVATA
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