domenica 18 ottobre 2015

Vittoria di Giovanni Moceri e Daniele Bonetti su Fiat 508 C alla Targa Florio Classica



Si è conclusa con la tappa sulla “Via del Mito” 
la Targa Florio Classica,
gara di regolarità storica organizzata dall’AC Palermo in collaborazione con l’Automobile Club d’Italia e con ACI Storico. La vittoria è andata ai regolaristi di Campobello di Mazara Giovanni Moceri e Daniele Bonetti su Fiat 508 C. La supremazia nel “Ferrari Tribute” tra le splendide supercar di Maranello è stata per l’equipaggio laziale Gino Verghini - Lamberto Fuso su 512/ TR del 1992.
Nel corso della Targa Classica ed il Ferrari Tribute 2015, il presidente di AC Palermo Angelo Pizzuto con il presidente di ACI Italia ha presentato il Club Piloti Targa Florio, associazione aperta a tutti i piloti della Targa Florio in versione mondiale ed a coloro che hanno vinto almeno tre edizioni in versione rally. L'associazione già registrata dall'Automobile Club Palermo sarà presieduta per il primo mandato da Nino Vaccarella.

Nella conclusiva tappa sulla “Via del Mito” auto ed equipaggi dopo la partenza da Palermo sono stati accolti dal pubblico dinnanzi le leggendarie tribune di Floripoli. Successivamente passaggio da Campofelice di Roccella, sede della partenza delle prime tre edizioni della Targa Florio e sede del traguardo dell’attuale versione rally, quindi, salita verso Collesano, centro madonita icona della corsa più antica del Mondo, per ridiscendere verso Lascari. Altro passaggio tra due ali di folla a Cefalù, dove sotto l’imponente Cattedrale Normanna la città ha dato il proprio saluto ai concorrenti. Arrivo nel centro di Castelbuono, caratteristico comune delle Madonie del medio circuito e sempre al centro della versione rally della Targa Florio, anch’esso ricco di storia e tradizione. La Targa Florio Classica è partita da Palermo nella serata di Giovedì, venerdì la “via del Sale” ha portato gli equipaggi fino a Marsala. Sabato la “Via dei Mille” o di Garibaldi, da Mazara del vallo a Palermo.

I vincitori Giovanni Moceri e Daniele Bonetti hanno preso il comando sulla loro Fiat 508 C sin dalla prima giornata di gara e si sono difesi dagli attacchi di avversari molto accreditati, come dimostrano gli esigui distacchi. La top five della competizione parla trapanese e protagonisti sono stati i driver di Campobello di Mazara. Secondo posto per Mario Passanante e Annamaria Pisciotta su Fiat 1100 103 del 1955, sempre ai vertici, come Francesco e Giuseppe Di Pietra che hanno rimontato con la loro Fiat 508 C del 1938 nella seconda giornata ed hanno concluso al terzo posto assoluto. A ridosso dei primi tre Angelo Accardo e Linda Messina sulla versione 103 E della Fiat 1100 del 1957. Ottimo quinto posto finale per il primo dei tre equipaggi ufficiali della Scuderia Volvo, Antonino Margiotta e Bruno Perno sulla PZ 544 Sport del 1965 che hanno preceduto le altre due vetture del marchio svedese Leonardo Fabbri e Vincenzo Bertieri sulla versione Amazzon 122 del 1961, davanti a Massimo Zanasi e Barbara Bertini sulla P 1800 Yensen del 1961 del marchio svedese, primi due equipaggi d’oltrestretto.

Il successo nel “Ferrari Tribute” è andato a Gino Verghini e Lamberto Fuso su 512/TR del 1992, anche loro sempre alla ribalta durante la cinque giorni siciliana. 
Podio completato da due splendide Ferrari California, quella di Francesco Guilla e Felicia Crisafuli e quella di Monica Del Bufalo Bobbia ed Alessandro Del Bufalo.

Carrera Cup Italia: a Ledogar l’ultima gara, ad Agostini il titolo in pista





Côme Ledogar (Tsunami RT) si aggiudica Gara 2 del Mugello nel gran finale della Carrera Cup Italia, mentre Riccardo Agostini (Antonelli Motorsport – Centro Porsche Padova) conquista in pista il titolo assoluto con un sofferto quarto posto. Il veneto è riuscito a conservare un punto di vantaggio sul transalpino quando ne aveva undici di margine prima del via. Il padovano non ha festeggiato il successo come meriterebbe perché le classifiche sono ancora sub judice per l’appello che proprio il team bolognese ha presentato al TNA avverso alla decisione del collegio dei commissari sportivi che hanno penalizzato Agostini in Gara 1 di 2”, retrocedendolo dalla prima alla quarta posizione dopo un contatto proprio con il rivale per il titolo. I due sfidanti lottavano per il primato quando al tredicesimo giro Côme Ledogar ha tentato un attacco all’esterno della San Donato, mentre Riccardo Agostini all’interno difendeva la posizione in staccata. Il contatto fra i due è stato sanzionato dai commissari come una scorrettezza del veneto, mentre il team manager Marco Antonelli ha fatto ricorso sulla decisione, ritenendo che il suo pilota sia stato invece danneggiato dal francese. La decisione finale spetterà al Tribunale Nazionale d’Appello: ci sarà una trepida attesa perché il giudizio potrebbe avere degli effetti non solo sul risultato del sabato, ma anche sulla gara di domenica, dal momento che l’appello dell’Antonelli Motorsport ha congelato la classifica all’arrivo di Gara 1 e ha avuto dei riflessi nella formazione della griglia invertita di Gara 2. 


Nel frattempo analizziamo l’esito della pista che ci ha offerto una sfida elettrizzante fra due giovani talenti Under 26 che hanno partecipato allo Scholarship Programme promosso da Porsche Italia e hanno lottato faccia a faccia senza esclusione di colpi. Il weekend decisivo sembrava iniziato all’insegna di Riccardo Agostini che si è aggiudicato la terza pole stagionale sul filo dei millesimi, pareggiando il conto con Côme. Poi il contatto di Gara 1 ha esacerbato gli animi, rendendo agitata l’attesa per la corsa decisiva con Ledogar (Tsunami RT) quarto in griglia e Agostini sesto. Il francese con una partenza perfetta si è portato subito in testa alla corsa, corroborando la sua prestazione con il giro più veloce alla seconda tornata, mentre Agostini è rimasto invischiato nel gruppo ed è scivolato fino all’ottavo posto. Il padovano non ha perso il controllo dei nervi quando ha preso il rischio di attaccare Olexandr Gaidai all’esterno della prima curva: l’ucraino, compagno di squadra di Ledogar, ha tirato una staccata a ruote fumanti all’italiano accompagnandolo verso l’esterno, una manovra che ha preceduto una successiva toccata che è stata sanzionata con la bandiera bianco nera. Gaidai poi ha tolto il disturbo uscendo da solo di pista, mentre Stefano Colombo (LEM Racing – Centri Porsche Milano) è stato sanzionato con un drive through per essersi posizionato al via oltre la sua casella di partenza e Enrico Fulgenzi (Heaven Motorsport – Centro Porsche Latina) è stato autore di un lungo. Non sarebbe bastato se Gian Luca Giraudi (Antonelli Motorsport – Centro Porsche Torino) non avesse rallentato all’ultimo giro per farsi sfilare da Kevin Giovesi (Ghinzani Arco Motorsport – Centri Porsche di Roma) per cedere la quarta piazza al compagno di squadra proprio all’ultimo giro! Ledogar ha festeggiato una bellissima vittoria, mentre Agostini ha cercato di arpionare il titolo in pista con una rimonta che ad un certo momento sembrava disperata. 

Dietro ai duellanti si sono viste cose splendide: Mattia Drudi (Dinamic Motorsport – Centro Porsche Bologna) ha colto in Gara 2 un eccellente secondo posto dopo una gara combattuta con Giraudi, ma era stata ancora più entusiasmante la seconda piazza ereditata il sabato dopo una qualifica non particolarmente brillante finita in settima posizione. Kevis Giovesi (Ghinzani Arco Motorsport – Centri Porsche di Roma) al debutto in Carrera Cup Italia ha fatto vedere subito di che pasta è fatto: il 19enne ex formulista di Rho è subito salito sul podio domenica. Chi ha da rammaricare è Enrico Fulgenzi che non ha potuto salire sul gradino più alto del podio dopo Gara 1: lo jesino, secondo in pista dietro ad Agostini, aveva ereditato il primo successo stagionale ma il risultato per il momento resta “congelato” in attesa del responso dei giudici. Chi torna a casa soddisfatto è Andrea Russo (Antonelli Motorsport – Centro Porsche Padova) che ha conquistato il primo punto alla seconda uscita nel monomarca tricolore. 


In Michelin Cup ha chiuso alla grande Alex De Giacomi (Dinamic Motorsport – Centro Porsche Modena) che ha centrato una perentoria doppietta nella classe riservata ai gentleman driver: il bresciano si è tolto la soddisfazione di mettersi alle spalle Alberto De Amicis (Ebimotors – Centro Porsche Verona) che già a Misano Adriatico si era aggiudicato matematicamente il titolo per la seconda volta. Sul podio toscano è salito per due volte anche Marco Cassarà (Ghinzani Arco Motorsport – Centri Porsche di Roma) che ha onorevolmente difeso il terzo posto finale da Pietro Negra (Ebimotors – Centro Porsche Como). Il romano è riuscito a tenere a distanza l’emiliano che in Gara 1 è finito contro il muro per un’entrata dura di Valentino Fornaroli (Antonelli Motorsport – Centro Porsche Padova) nella quale ha danneggiato il piantone e la scatola dello sterzo. 
La Carrera Cup Italia chiude i battenti per questa stagione, ma già programma quella che sarà la decima edizione del monomarca riservato alla 911 GT3 Cup con importanti cambiamenti nel format di gara che proporrà tre corse (due Sprint da 25’ al sabato e una Endurance di 40’ alla domenica) per ciascuno dei sette appuntamenti, permettendo a due piloti di dividere l’abitacolo sulla stessa vettura.

La Classifica di Gara 2: 1. Côme Ledogar (Tsunami RT) 16 giri in 30’17”768 alla media di 166,199 km/h; 2. Mattia Drudi (Dinamic Motorsport - Centro Porsche Bologna) a 9”711; 3. Kevin Giovesi (Ghinzani Arco Motorsport – Centri Porsche di Roma) a 16”802; 4. Riccardo Agostini (Antonelli Motorsport - Centro Porsche Padova) a 21”382; 5. Gian Luca Giraudi (Antonelli Motorsport - Centro Porsche Torino) a 21”904; 6. Alex De Giacomi (Dinamic Motorsport - Centro Porsche Modena) a 22”220; 7. Alberto De Amicis (Ebimotors – Centro Porsche Verona) a 22”378; 8. Andrea Russo (Antonelli Motorsport – Centro Porsche Padova) a 22”838; 9. Enrico Fulgenzi (Heaven Motorsport – Centro Porsche Latina) a 26”687; 10. Da Sheng Zhang (LEM Racing - Centri Porsche di Milano) a 36”151; 11. Takashi Kasai (Antonelli Motorsport – Centro Porsche Padova) a 38”899; 12. Stefano Colombo (LEM Racing - Centri Porsche di Milano) a 39”033; 13. Marco Cassarà (Ghinzani Arco Motorsport – Centri Porsche di Roma) a 45”848; 14. Valentino Fornaroli (Antonelli Motorsport - Centro Porsche Padova) a 45”956;
15. Niccolò Mercatali (Dinamic Motorsport - Centro Porsche Mantova) a 46”485; 16. Pietro Negra (Ebimotors – Centro Porsche Como) a 46”795; 17. Hans Peter Koller (TAM Racing) a 54”101; 18. Oliver Freymuth (AFK Motorsport) a 1’21”002; 19. Oleksandr Gaidai (Tsunami RT) a 1 giro; 20. Walter Ben (LEM Racing) a 1 giro; 21. Aku Pellinen (LEM Racing - Centri Porsche di Milano) a 1 giro.

Giro più veloce: il 2. di Ledogar in 1’52”454 alla media di 167,908 km/h

La classifica di Gara 1 sub judice: 1. Enrico Fulgenzi (Heaven Motorsport – Centro Porsche Latina) 16 giri in 30’27”792 alla media di 165,287 km/h; 2. Mattia Drudi (Dinamic Motorsport - Centro Porsche Bologna) a 0”641; 3. Côme Ledogar (Tsunami RT) a 0”789; 4. Riccardo Agostini (Antonelli Motorsport - Centro Porsche Padova) a 1”477; 5. Stefano Colombo (LEM Racing - Centri Porsche di Milano) a 2”436; 6. Gian Luca Giraudi (Antonelli Motorsport - Centro Porsche Torino) a 5”801; 7. Kevin Giovesi (Ghinzani Arco Motorsport – Centri Porsche di Roma) a 9”851; 8. Oleksandr Gaidai (Tsunami RT) a 14”000; 9. Alex De Giacomi (Dinamic Motorsport - Centro Porsche Modena) a 14”643; 10. Aku Pellinen (LEM Racing - Centri Porsche di Milano) a 17”484; 11. Andrea Russo (Antonelli Motorsport – Centro Porsche Padova) a 17”641; 12. Alberto De Amicis (Ebimotors – Centro Porsche Verona) a 22”886; 13. Da Sheng Zhang (LEM Racing - Centri Porsche di Milano) a 24”623; 14. Takashi Kasai (Antonelli Motorsport – Centro Porsche Padova) a 25”113; 15. Marco Cassarà (Ghinzani Arco Motorsport – Centri Porsche di Roma) a 38”088; 16. Niccolò Mercatali (Dinamic Motorsport - Centro Porsche Mantova) a 38”345; 17. Hans Peter Koller (TAM Racing) a 49”470; 18. Valentino Fornaroli (Antonelli Motorsport - Centro Porsche Padova) a 1’27”178; 19. Oliver Freymuth (AFK Motorsport) a 1’27”301; 20. Walter Ben (LEM Racing) a 1 giro.

Giro più veloce: il 2. di Fulgenzi in 1’52345 alla media di 168,071 km/h.

Le classifiche finali sub judice

Assoluta: 1. Agostini punti 183; 2. Ledogar punti 182; 3. Drudi 145; 4. Giraudi 99; 5. Colombo 92; 6. Fulgenzi 69; 7. Pellinen 55; 8. De Amicis 54; 9. Fontana 51; 10. Gaidai 49; 11. Zhang 41; 12. De Giacomi 34; 13. Kasai 25; 14. Cassarà 24; 15. Negra 23; 16. Koller 22; 17. Biagi 21; 18. Negroni 20; 19. Giovesi 12; 20. Bonacini 9; 21. Mercatali 4; 22. Gerhard e Russo 1.

Michelin Cup: 1. De Amicis punti 103; 2. De Giacomi 85; 3. Cassarà 60; 4. Negra 42; 5. Mercatali 41; 6. Negroni 23; 7. Fornaroli 11; 8. Proietti 7; 9. Walter Ben 6; 10. Freymuth 3.

Team: 1. Tsunami RT punti 160; 2. Antonelli Motorsport – Centro Porsche Padova 155; 3. Dinamic Motorsport – Centri Porsche Bologna, Mantova e Modena 125; 4. LEM Racing – Centri Porsche di Milano 88; 5. Antonelli Motorsport – Centro Porsche Torino 79; 6. Heaven Motorsport – Centro Porsche Latina 48; 7. Ghinzani Arco Motorsport – Centri Porsche di Roma 47; 8. Ebimotors – Centri Porsche Como e Verona 37; 9. TAM-Racing 2.

Le statistiche
Vittorie: Agostini 5, Ledogar 3, Colombo 2, Giraudi, Drudi e Fulgenzi 1
Pole Position: Ledogar e Agostini 3, Colombo 1
Giri più veloci: Agostini e Ledogar 4, Colombo 3, Drudi e Fulgenzi 1.

World Rallycross a Franciacorta, Domenica: le foto di Lauro Atti

© FOTO DI LAURO ATTI - RIPRODUZIONE RISERVATA

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World Rallycross a Franciacorta: vittoria di Andreas Bakkerud (Ford Fiesta), Petter Solberg (Citroen DS3) rinvia il bis iridato



Nel segno di Andreas Bakkerud il round italiano del Mondiale Rallycross ospitato dal Franciacorta International Circuit "Daniel Bonara". Il pilota norvegese ha portato al successo la Ford Fiesta del team Olsberg nella gara più attesa, quella riservata alle Supercar, precedendo lo svedese Johan Kristoffersson, con la Volkswagen Polo ufficiale, staccato di 1”95. Al terzo posto il campione in carica Petter Solberg con la Citroen DS3, costretto a rinviare i festeggiamenti per il secondo titolo iridato all'ultima prova del mondiale in programma a fine novembre in  Argentina.

Se Solberg lascia il circuito con l’amaro in bocca, una sensazione ancora peggiore l’ha provata il suo rivale Timmy Hansen (Peugeot 208), ritiratosi nella semifinale dopo un testacoda provocato da un contatto alla prima curva. Nonostante il fuori programma, la Peugeot ha potuto comunque festeggiare il titolo riservato ai costruttori.




La finale della categoria RX Lites è stata infiammata da un’accesa bagarre iniziale, dalla quale è emerso lo svedese Kevin Eriksson (Ford Fiesta), che sotto la bandiera a scacchi ha preceduto di 4”94 il conterraneo Kevin Hansen (Peugeot 208). Terzo il norvegese Joachim Hvaal (Citroen DS3), staccato di oltre 10”.


É stato il norvegese Tommy Rustad, su Volkswagen Polo, a vincere la gara delle Supercar del Campionato Europeo, precedendo per 1”52 il francese Jean Baptiste Dubourg, al via con una Citroen C4 mentre terzo, staccato di 7”21, ha finito l’altro norvegese Ole-Christian Veiby su Volkwagen Polo.

Con la vittoria, Rustad ha conquistato a mani basse il titolo di categoria visto che il diretto rivale, il francese Jerome Grosset Janin (Peugeot 208), si è fermato dopo il primo giro servendo quindi su un piatto d’argento l’alloro continentale al rivale, comunque già in odore di titolo dopo i punti delle semifinali.

Il successo nella categoria S1600 del Campionato Europeo, ultima prova in programma della stagione, è andato al norvegese Ulrik Linnemann (Peugeot 208) in una serrata lotta con il russo Nikita Misyulya (Skoda), che ha preceduto l’ungherese Krisztián Szabó (Skoda). L’attesissimo Davide Medici, con una Renault Clio, non è riuscito a superare lo scoglio delle semifinali, finendo in quarta posizione, proprio dietro ai tre del podio assoluto. Ha ben figurato il reggiano, unico italiano impegnato in pianta stabile nel Rallycross, confermando la notevole crescita tecnica espressa nella seconda parte di stagione in un contesto estremamente competitivo.

Tornando agli italiani in gara al Franciacorta International Circuit, sfortuna per l’attesissimo Gigi Galli, al debutto con la inedita Kia Rio del neonato GGRX Team, la squadra costruita intorno a lui. Il livignasco non ha potuto esprimersi per via di un problema al motore che lo ha costretto a fermarsi già dopo le prime battute di gara di ieri.
Meglio è andata a Gianni Morbidelli, al volante di un’Audi S3 del Team Münnich Motorsport. Il pesarese, al debutto nel rallycross, non ha sfigurato, contro i mostri sacri della specialità, fornendo una prestazione in progressione.

L’evento ha ricevuto la visita del presidente FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) Jean Todt, che si è espresso in toni entusiastici sul rallycross iridato: “Il rallycross è una disciplina entusiasmante, in grande crescita ed esprime un livello tecnico notevole. Le gare sono molto spettacolari e uno degli aspetti che più mi piace è il fatto che in pista si vedono correre molti giovani piloti”.


> Foto Andrea Bonora