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giovedì 26 gennaio 2023

Lancia presente al Rally Storico di Montecarlo con la 037



Torino, 26 gennaio 2023 - “Siamo orgogliosi di prendere parte a questa rievocazione storica famosa in tutto il mondo, esponendo la nostra Lancia Rally 037, una vettura da gara straordinaria che, insieme alla Stratos e alla Delta, ha fatto di Lancia il marchio più vincente nella storia del Rally. Queste vetture da gara, brutali ed efficienti, rientrano nell’immaginario collettivo poiché hanno fatto sognare tantissimi appassionati e ci hanno ispirato per definire il linguaggio di design del futuro di Lancia”, dichiara Luca Napolitano, CEO del marchio Lancia.

Dopo un’attesa durata sette anni, torna a Torino il Rally Storico di Montecarlo, la rievocazione storica del rally su strada più antico del mondo, riservata alle vetture d’epoca che hanno partecipato ad almeno un Rally Automobile Monte-Carlo entro il 1983. La competizione, giunta alla sua venticinquesima edizione, prevede anche quest’anno partenze da città diverse - Oslo, Londra, Bad Homburg, Reims e Torino - per raggiungere il Principato di Monaco, dove si svolge la vera e propria gara dal 27 gennaio al 1° febbraio, a cui partecipano ben 19 vetture Lancia d’epoca appartenenti a clienti privati.
La sontuosa Piazza San Carlo di Torino, cuore del capoluogo piemontese, fa da cornice all’evento. Da qui gli equipaggi partono alla volta di Montecarlo e il grande pubblico ha la possibilità di ammirare le vetture che hanno fatto la storia del Motorsport. L’evento è organizzato dall’Automobile Club Torino, in collaborazione con l’Automobile Club di Monaco, e vanta il patrocinio del Comune di Torino e della Regione Piemonte.

Per l’occasione, presso lo stand Lancia, è presente l’iconica Lancia Rally 037, appartenente alla collezione storica di Stellantis esposta presso l’Heritage HUB di Torino e che proprio 40 anni fa vinceva sia il Rally di Montecarlo sia il Mondiale Rally.
Nata sulla base della Beta Montecarlo, la Lancia Rally 037 non fu pensata per essere prodotta in numeri elevati, essendo la produzione della vettura stradale unicamente propedeutica all’entrata nel mondo del Rally. L’esordio ufficiale avviene al Salone di Torino del 1982 con la versione stradale e l’anno successivo la Rally 037 domina il Campionato Mondiale sin dalla prima gara, proprio il Rally di Montecarlo, vinto da Walter Röhrl. Alla fine della stagione, nonostante l’agguerrita concorrenza delle nuove Audi Quattro a trazione integrale, la Lancia conquista il titolo Mondiale Costruttori, il secondo posto nel Mondiale Piloti e il Campionato Europeo ed Italiano.

Caratterizzata da forme “funzionali” e spigolose, sia nel frontale che nel posteriore, la Lancia Rally 037, meglio conosciuta con la sigla di progetto “037”, è una sportiva pura che incarna la famosa vittoria di Davide contro Golia. La Lancia Rally 037 è infatti l’ultima vettura a due ruote motrici a vincere il Mondiale di Rally, nel 1983, battendo avversari più potenti e, soprattutto, dotati di trazione integrale. La sua originale struttura mista, monoscocca e tubolare, viene "vestita" dall'atelier Pininfarina che sviluppa una carrozzeria aggressiva ed elegante al contempo, in grado di conferire un importante carico aerodinamico verso il suolo. Per raggiungere la massima efficienza, viene realizzata in poliestere con rinforzi in vetroresina, mentre i due leggerissimi cofani, motore e baule, possono essere smontati integralmente.
Gli interni, minimalisti e razionali, sono la quintessenza della competizione, così come alcune “appendici” aerodinamiche sul montante e sulla coda, tra cui un vistoso spoiler posteriore, la rendono ancora più performante.

giovedì 1 dicembre 2022

Premio “Ruoteclassiche – Best in Classic 2022”: Lancia Delta S4, Youngtimer dell’anno


Torino, 1° dicembre 2022 - Nuovo successo per una delle perle più rare della collezione storica gestita dall’Heritage Stellantis: la Lancia Delta S4, uno degli ultimi esemplari esistenti dei 200 prodotti tra il 1985 e il 1986, si aggiudica il Premio “Ruoteclassiche – Best in Classic 2022” nella categoria “Youngtimer”.

La premiazione, avvenuta nella serata del 30 novembre, ha avuto luogo nella prestigiosa location del Pirelli Hangar Bicocca e ha rappresentato l’atto conclusivo del concorso annuale creato da Ruoteclassiche, rivista che da oltre trent’anni è il punto di riferimento per gli appassionati del motorismo d’epoca. Un premio, suddiviso in dodici categorie, che ha l’obiettivo di mettere in luce persone, enti, aziende, associazioni, eventi e veicoli classici che hanno contribuito alla crescita culturale, sociale ed economica del settore dell’automobilismo classico.

Nella categoria “Youngtimer”, vetture prodotte dagli anni Ottanta ai Duemila, i lettori di Ruoteclassiche hanno preferito a grande maggioranza Lancia Delta S4 alle agguerrite concorrenti Bugatti EB 110 GT “Parigi” e Lamborghini Countach 25°. Il range dei partecipanti era ben più ampio ma questa terzina è stata selezionata, in fase iniziale, da una giuria di qualità costituita da 12 esperti del settore del calibro di Miki Biason, ultimo pilota italiano a vincere un campionato mondiale di rally, tanto per citare un esempio.

La Lancia Delta S4 si è affermata non solo in virtù del suo design e delle sue performance trascorse (oltre 15 vittorie nei rally nella seconda metà degli anni ‘80), ma anche perché è stata di recente protagonista di un articolo sul prestigioso bimestrale Youngtimer, dedicato alle auto non ancora storiche, ma di fascino e con le potenzialità di diventare in pochi anni auto da collezione. Quanto sopra testimonia la vitalità e l’attualità della missione del dipartimento Heritage di Stellantis, che oltre a recuperare e preservare il patrimonio storico costituito dalle auto classiche dei marchi Abarth, Alfa Romeo, Fiat e Lancia, mira alla valorizzazione e diffusione dei valori di questi brand che hanno fatto la storia dell’automobile.

In occasione della cerimonia di premiazione, Roberto Giolito, Head of Heritage, ha spiegato: “Ricevere questo prestigioso premio è per noi un punto d’onore perché costituisce il riconoscimento degli sforzi fatti dal nostro ente per diffondere la conoscenza del patrimonio storico dei nostri gloriosi marchi nel modo più capillare possibile e con grande costanza. Nel caso specifico inoltre stiamo parlando di una vettura straordinaria come la Lancia Delta S4, che tanto ha contribuito alla creazione del mito dell’imbattibilità di Lancia nel settore del motorsport”.

Lancia Delta S4

L’esemplare della Lancia Delta S4 premiato è uno dei pochi sopravvissuti - in versione stradale - dei 200 prodotti dalla Lancia a cavallo tra il 1985 e il 1986. La vettura - concepita per prendere parte alle competizioni del Campionato Mondiale Rally nel Gruppo B - è spinta da un motore quattro cilindri bialbero da 1759 cc montato in posizione centrale e doppiamente sovralimentato mediante turbocompressore e compressore volumetrico. La trazione è integrale permanente mentre la struttura del telaio è costituita da una gabbia reticolare in tubi saldati di acciaio e la carrozzeria impiega pannelli a nido d’ape in kevlar e fibre di carbonio. Proprio da queste caratteristiche prende origine il nome della vettura: la lettera “S” sta a indicare la sovralimentazione, “4” le quattro ruote motrici.

La Delta S4 Gr.B si rivela subito estremamente competitiva e nel 1986 conquista il titolo italiano ed europeo, vincendo oltre una quindicina di rally tra cui Montecarlo, Costa Smeralda, Mille Miglia e Targa Florio. Capace di raggiungere 250 km/h con peso complessivo di 966 kg e una coppia di 45 Nm a 5000 giri, la Delta S4 è la prima vettura 4×4 italiana ad essere impiegata nelle competizioni.


lunedì 14 novembre 2022

Il viaggio verso il Lancia Design Day: l’eleganza senza tempo di Aurelia, Flaminia e Fulvia


Torino, 14 novembre 2022 - “Nei suoi 116 anni di storia, Lancia si è sempre distinta per la sua grazia ed eleganza, un tratto che ritroviamo sia nelle sue grandi ammiraglie, come l’Aurelia e la Flaminia, sia nelle vetture più compatte, come la mitica Fulvia – dichiara Luca Napolitano, CEO del marchio Lancia –. Aurelia, Flaminia e Fulvia sono infatti tre icone che hanno reso il nostro Marchio un simbolo “del bello e del ben fatto”, tanto da conquistare il jet-set internazionale, le stelle del cinema e i capi di Stato. Ci siamo ispirati a elementi come il “calice” del frontale e le linee pulite ed essenziali che saranno chiaramente riconoscibili sulle nostre nuove vetture”.

Aurelia, la vettura Lancia dal design filante e dalla linea discendente verso il posteriore
Il mito dell’Aurelia nasce nel 1951 con la capostipite B10, una prestigiosa berlina dalle soluzioni di design innovative, tra cui le famose portiere che si aprono a libro. Si tratta di un elemento distintivo del design Lancia già presente su altri modelli iconici, come l’Augusta e l’Aprilia.
Prodotto in quattro diverse varianti, il modello affascina ancora oggi per le sue linee pulite ed essenziali, che danno vita a una "bellezza naturale" che dura nel tempo. Tra gli elementi di design più riconoscibili vi è di certo il "calice", nato dall'unione di una linea verticale e una orizzontale che, incontrandosi, racchiudono il logo del Marchio.
Da questa meravigliosa ammiraglia deriva l’Aurelia coupé B20 Granturismo del 1951, la progenitrice delle berlinette italiane degli anni Cinquanta. Disegnata da Boano e perfezionata da Pininfarina, la vettura inaugura la formula delle vetture Gran Turismo a 2 posti più 2. Alla sua prima apparizione ufficiale, il pubblico resta affascinato soprattutto per le linee pulite, il padiglione slanciato, la fiancata liscia con solo due porte e una linea discendente che ne accentua il dinamismo.
Nel 1954 l’atelier Pininfarina concepisce, partendo dalla meccanica della B20, l’Aurelia B24 Spider, una bellissima "scultura in movimento" che riscuoterà un grande successo nel mercato americano grazie alla purezza del suo design, caratterizzato da portiere senza maniglie esterne, dall’assoluto equilibrio tra i volumi anteriori e posteriori e dalla coda molto pulita. All’interno spiccano il volante con tre razze in alluminio e corona in legno, la plancia ad andamento curvo e la strumentazione a tre quadranti circolari.
Nel 1956 debutta l’Aurelia B24 Convertibile, versione meno “estrema” della precedente Spider, che presenta una presa d'aria sul cofano più sottile e portiere ampie con maniglie, vetri e deflettori.
E, a sessant’anni esatti di distanza, il ricordo va subito allo splendido esemplare protagonista del film-cult “Il sorpasso” (1962) di Dino Risi, interpretato da un giovane Vittorio Gassman - di cui quest'anno ricorrono i 100 anni dalla nascita - che la guida per tutto il film.

Flaminia, la vettura ufficiale del Presidente della Repubblica Italiana
Presentata al salone di Ginevra del 1957 e prodotta in tre serie, dal 1957 al 1970, nelle versioni berlina e coupé, la Flaminia porta al debutto un nuovo restyling del logo Lancia, realizzato direttamente in metallo cromato e semplificato nelle forme, che campeggia sulla larga calandra. Lo stile del logo è più asciutto rispetto a quello precedente, con scudo e volante sostituiti da semplici forme geometriche stilizzate. Due i colori usati: il blu e l’argento. Così come sono due i dettagli caratterizzanti: la lancia che sorregge la bandiera e la bandiera stessa con la scritta Lancia, sempre in stampatello maiuscolo.
Disegnata da Pininfarina, che ne preannuncia le linee con la fuoriserie Lancia Florida realizzata su base Aurelia, la Flaminia è una berlina elegante ed esclusiva, caratterizzata da linee innovative e interni lussuosi. Tra gli elementi di design più famosi vi sono l’ampia presa d’aria sul cofano e il raffinato profilo cromato che parte dalla cornice del tetto e corre lungo tutta la pinna posteriore. Ma l’apice stilistico si raggiunge nel 1959 con la Flaminia Coupé a due porte, sempre firmata da Pininfarina. Bella come nessun’altra vettura dell’epoca, la Flaminia è stata tra le protagoniste assolute della Dolce vita italiana e, tra i suoi più fedeli clienti, ha annoverato l'attore Marcello Mastroianni che ne ha posseduto numerosi esemplari.
Tra il 1960 e 1961, Pininfarina predispose quattro esemplari della Lancia Flaminia 335, numero che indica la lunghezza del passo, allungato rispetto a quello da berlina. Simbolo della creatività e dell’eleganza del Bel Paese, questa limousine presidenziale in versione landaulet – carrozzeria tipica delle vetture di rappresentanza con tettuccio rigido ai posti anteriori e capote apribile per quelli posteriori – è dotata di pianale specifico, livrea blu ministeriale e pregiati rivestimenti in pelle Connolly nera.

La Fulvia Coupè, la Lancia con il classico abitacolo a “torretta”
Nel 1965 nasce la Fulvia Coupé, la raffinata compatta del marchio Lancia che, rispetto alla berlina del 1963, si caratterizza per la linea più agile e sportiva, una configurazione a 2 posti più 2, un abitacolo luminoso, ampie vetrature e parabrezza e lunotto inclinati. Disegnata da Piero Castagnero, allora alla guida del Centro Stile Lancia, la Fulvia Coupé prende ispirazione dalle linee dei motoscafi Riva, con il frontale slanciato e la coda dal taglio netto. Al suo esordio conquista pubblico e critica per via del classico abitacolo “a torretta”, caratterizzato dall’ampia superficie vetrata e sottili montanti per un’ottima visibilità esterna. L’interno è al contempo sportivo e molto elegante, con il cruscotto e il volante in legno, oltre a vantare una strumentazione completa dove spiccano il contachilometri ed il contagiri tondi di grandi dimensioni: le stesse forme pure e geometriche che stanno ispirando i designer nella creazione dei suoi futuri modelli.

(Lancia Communications)

lunedì 7 novembre 2022

Il viaggio verso il Lancia Design Day: le icone del passato che hanno ispirato il futuro


Torino, 7 novembre, 2022 - Parte oggi il primo di tre appuntamenti in cui Lancia racconta lo stile di alcune delle sue più famose icone del passato, che hanno ispirato il design delle sue tre vetture future, in un percorso di avvicinamento al Lancia Design Day del 28 novembre, il primo evento del Rinascimento Lancia.
In questo viaggio tra passato e futuro, protagoniste sono le vetture Lancia entrate nell’immaginario collettivo: dall’Aurelia alla Flaminia, dalla Fulvia alla Beta HPE, dalla Gamma alla Delta, dalla Stratos alla 037. Modelli molto diversi tra loro, qualcuno figlio di un design aggraziato ed elegante, altri di un design brutale ed efficiente, ma tutti accomunati da uno stile capace di andare oltre lo spazio e il tempo, che li rende ancora oggi bellissimi, contemporanei ed espressione di un design tipicamente italiano.

“Il design e la bellezza di questi “capolavori in movimento” ci ha ispirato nella creazione dei tre modelli Lancia del futuro - dichiara Luca Napolitano, CEO del marchio Lancia -. La nuova Ypsilon nel 2024, la nuova ammiraglia del 2026, che ci permetterà di entrare nel segmento più grande in Europa, e la nuova “Delta” dalle linee geometriche, scolpita e muscolosa, che nel 2028 farà battere il cuore a tanti appassionati in tutta Europa. Ci piace definire Lancia un marchio “Progressive Classic”. “Classic” per sottolineare il legame con un heritage che intendiamo rispettare e valorizzare. “Progressive” per esprimere la nostra capacità di guardare con ambizione al futuro. Innovazione e Design senza tempo sono da sempre i nostri valori e a questi vogliamo aggiungere sostenibilità, responsabilità sociale, ponendo il cliente sempre al centro della nostra missione. Sono queste le linee guida del piano decennale del nostro Rinascimento, con cui puntiamo a diventare un marchio credibile e rispettato nel mercato premium europeo. Le protagoniste di questa roadmap saranno i tre nuovi modelli Lancia che abbiamo disegnato in modo che siano coerenti fra loro e ben riconoscibili. Per questo ci siamo ispirati a tre elementi di design spiccatamente Lancia: il “calice”, le linee sinuose e le forme geometriche primitive. In particolare, prendendo spunto dal frontale delle iconiche Aurelia e Delta, il nuovo calice verrà reinterpretato in chiave moderna, conservando la sua peculiarità distintiva che nasce dall'unione di una linea verticale e di una orizzontale che, incontrandosi, racchiudono il logo del Marchio. La seconda caratterizzazione comune ai tre nuovi modelli è la linea sinuosa e discendente della fiancata, tipica di alcuni modelli storici di Lancia, come l’Aurelia B20. Infine, il terzo elemento di design si manifesta nelle forme geometriche primitive presenti sia nell’anteriore che nel posteriore, tra le quali spiccano i fari tondi che rinviano all’anima più brutale del marchio, strizzando l’occhio alle leggendarie 037, Stratos e Delta, le “belve” da gara dominatrici del Rally per oltre 20 anni”.

Oltre a eleganza e carattere, infine, va ricordato che esiste una terza declinazione del Design di Lancia: l’eclettismo, ossia la tendenza a ispirarsi a fonti diverse, anche contrastanti tra loro, per raggiungere una sintesi armonica e coerente. È ciò che avviene, ad esempio, nelle abitazioni italiane, uno spazio di vita vissuto e intimo, da cui Lancia ha attinto per la creazione degli interni, originali e accoglienti, dei modelli Gamma e Beta. La stessa raffinatezza degli interni si ritrova nella Fulvia Coupé del 1965, elegante, aggressiva e prestazionale al contempo. E anche questo è un esempio di eclettismo Lancia.

Lancia Beta HPE, l’eclettismo anticonformista che segna un’epoca con la sua “veneziana”

La Lancia Beta HPE (High Performance Estate) è una vettura familiare, bassa ed armoniosa, dotata di un bagagliaio capiente e, al tempo stesso, sportiva e dalle alte prestazioni. Nata dalla matita di Pininfarina e prodotta in tre serie, è di certo la versione più affascinante del modello Lancia Beta. Presentata al Salone dell’automobile di Ginevra del 1975, la Lancia Beta HPE conquista il grande pubblico per il suo carattere eclettico, tanto da essere considerata una vettura anticonformista apostrofata con la formula della “praticità elegante”. Ciò che colpisce è la parte posteriore dell'abitacolo, dotata di un ampio portellone inclinato, da cui s’intravede, dietro il vetro, un’innovativa struttura frangisole a veneziana che limita gli effetti dell'irraggiamento solare, salvaguardandone la visibilità posteriore. Questa soluzione innovativa è completata da due modanature sul terzo montante che si fondono, a livello visivo, proprio con l'originale finitura applicata al lunotto. E sempre nella zona posteriore, ma questa volta all’interno, spiccano gli schienali posteriori avvolgenti che si estendono fino al rivestimento laterale posto sotto i finestrini, per garantire una libertà di postura agli occupanti. I poggiatesta posteriori sono a scomparsa, in modo da integrarsi nello schienale, se non utilizzati. Insomma, l’abitacolo spazioso e innovativo della Beta HPE richiama proprio quell’atmosfera calda e accogliente delle belle dimore italiane. Una curiosità: reclinando i sedili posteriori, è persino possibile inserire un materassino per ottenere una sorta di letto “in movimento”.

La rottura dei canoni e il “salotto viaggiante” di Lancia Gamma Coupé

Il design avveniristico è il tratto saliente della Lancia Gamma Coupé che viene presentata al Salone di Ginevra del 1976. Classica negli esterni, ma eclettica negli interni, questa vettura viene ricordata come il “salotto viaggiante”, in quanto nell’abitacolo ricrea un ambiente ospitale, confortevole e, per alcuni tratti, anche innovativo, come dimostrano un originale abbinamento di colori e una plancia ispirata al product design degli anni Settanta. La raffinatezza e la qualità assoluta dei materiali sono frutto di collaborazioni con alcune prestigiose case di moda, tra cui la maison di Ermenegildo Zegna. Ultima evoluzione delle grandi coupé GT di Lancia, stirpe di alto lignaggio che annovera l’Aurelia e la Flaminia, la Gamma Coupé prende ispirazione dalla Flaminia Coupé. E sarà forse per questo che, al primo sguardo, appare subito più aggraziata e filante della berlina a cinque porte, anche grazie all’andamento discendente del tetto.

lunedì 7 febbraio 2022

Rallye Monte-Carlo Historique / Carlos Tavares al traguardo con la Lancia Stratos HF del 1975 di Sandro Munari

 

Torino, 7 febbraio 2022 - E’ terminata la 24^ edizione del Rally Storico di Monte Carlo e, tra coloro che l’hanno portata a termine, spicca Carlos Tavares, CEO di Stellantis, che ha percorso i quasi 300 km di gara a bordo di una Lancia Stratos HF del 1975, la stessa vettura su cui all’epoca gareggiò il grande Sandro Munari.

Un’iniziativa personale di Tavares, manager con la passione per la competizione, che ha iniziato a gareggiare nel 1980 partecipando a oltre 500 gare su strada e in pista e ha deciso di affrontare questa sfida in terra francese a bordo di un’icona del marchio Lancia e del Motorsport come Lancia Stratos.
Infatti Lancia è, ancora oggi, il marchio che ha vinto di più nel mondo dei Rally, collezionando ben 15 titoli mondiali, tra piloti e costruttori. Una performance eccezionale che ha contribuito in modo decisivo al successo e alla popolarità mondiale del marchio, leader in una specialità sportiva che attira tanti spettatori lungo le strade di tutti i giorni che, per una volta, diventano percorsi di gara.

E Lancia Stratos è una delle migliori espressioni di questa passione e questa tradizione. Progettata appositamente per i Rally e costruita in soli 500 esemplari, la Stratos HF sbaragliò la concorrenza vincendo tre titoli mondiali consecutivi (1974, 1975, 1976) e due titoli europei, ritirandosi imbattuta dalle competizioni. Il suo successo e la sua popolarità derivarono tuttavia non solo dalle vittorie, ma anche dal design avveniristico: un coupé basso e filante, con la tipica forma a cuneo che sembrava calzare al pilota come una tuta da atleta. La successiva introduzione della grafica dello sponsor Alitalia, caratterizzata dal logo tricolore della compagnia aerea sdoppiato ed armonizzato con la forma della vettura, decretò un successo e una riconoscibilità della Lancia Stratos che dura ancora oggi. Come ha avuto modo di affermare Tavares stesso, intervistato a gara in corso: “Guidare Lancia Stratos su queste strade ricche di storia non implica solo passione, ma anche senso di responsabilità, perché Lancia Stratos non è solo una vettura, ma un monumento del Motorsport e del marchio Lancia.”

Un monumento, un’icona che è ancora nel cuore degli appassionati, come dimostrato dall’accoglienza ricevuta lungo tutto il percorso, con migliaia di spettatori che riconoscevano e incitavano la Lancia Stratos. Racconta ancora Tavares: “Il pubblico ci applaude e chiede di accelerare, perché l’emozione è fatta anche dal sound del motore che ne deriva. Guidare una vettura del genere e mettere in mostra le sue qualità è anche un modo di far felice la gente”.

Si è chiusa così, con la mitica ascesa notturna al Col de Turinì, la 24^ edizione del Rally Storico di Monte Carlo, che ha visto alla partenza ben 263 equipaggi. Solo in 203 sono arrivati al termine, ma per tutti c’è la grande soddisfazione di avere perpetuato la tradizione di una passione senza tempo, il tempo che misura le performance dei più grandi piloti ma scandisce anche le emozioni di ciascuno di noi.

Credits: Lancia Communications


martedì 1 febbraio 2022

LA FLAMINIA DEL PRESIDENTE È “TARGA ORO ASI”


Sergio Mattarella, rieletto Presidente della Repubblica Italiana, sale nuovamente a bordo della Lancia Flaminia Presidenziale Targa Oro ASI, una vettura ambasciatrice dell’Italia nel mondo. La Commissione Tecnica dell’ASI aveva esaminato le quattro Flaminia del Quirinale nel 2014. Battezzate Belfiore (telaio 813-99-1001, targa Roma 454308), Belmonte (telaio 813-99-1002, targa Roma 454306), Belvedere (telaio 813-99-1003, targa Roma 454307) e Belsito (telaio 813-99-1004, targa Roma 474229), risultano ancora oggi conservate in perfetto stato: colore blu notte, selleria in pelle Connolly nera, interfono per comunicare con l’autista, cinque sedute posteriori con ampio divano e due strapuntini. Condizioni originali che hanno portato all’omologazione ASI e al rilascio della “Targa Oro”: simbolo italiano di eccellenza per il collezionismo mondiale.

La Flaminia Presidenziale con carrozzeria “landaulet-cabriolet” è figlia del modello presentato nel 1957 al Salone di Ginevra come ammiraglia di alta classe caratterizzata da linea elegante, interni e finiture lussuose. Nel 1961, la Carrozzeria Pinin Farina realizzò la versione Presidenziale a passo lungo, denominata “335”, sigla che indica la misura del passo in centimetri. La vettura venne utilizzata per la prima volta dal Presidente Giovanni Gronchi in occasione della visita in Italia della regina Elisabetta II d’Inghilterra. In pochi mesi ne vennero realizzati quattro esemplari, battezzati con i nomi propri di cavalli purosangue delle scuderie del Quirinale.

Sono auto che il mondo ci invidia e che l’ASI ha contribuito a valorizzare ulteriormente. Hanno tenuto alto l’onore del motorismo italiano in occasione delle visite di capi di stato come John Fitzgerald Kennedy e Charles De Gaulle. Attualmente, la Belfiore e la Belvedere sono al Quirinale per le grandi occasioni del Capo dello Stato e delle più alte cariche della Repubblica. La Belsito è visibile presso il Museo Storico della Motorizzazione Militare di Roma, mentre la Belmonte è esposta al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino.

La Flaminia “335” è la più famosa, ma il lungo elenco delle auto presidenziali inizia con sei Fiat 2800 Cabriolet acquistate nel 1939. Tre di queste – Aceste (targa Roma 73183), Admeto (Roma 73184) e Alcinoo (Roma 73185) – sono rimaste in servizio fino all’inizio degli anni ’60 servendo De Nicola, Einaudi e da Gronchi. Tra il 1956 e il 1962 sono apparse la Lancia Aurelia B12 – Tortora (targata Roma 252481) – e due Flaminia berlina, Urania (Roma 292747) e Zodiaco (Roma 354128).
Negli anni ’70 sono arrivate le Fiat 130 e le prime blindate, a partire dall’Alfa Romeo 2000. Sandro Sandro Pertini ha introdotto la Maserati Quattroporte, poi sostituita dalle Lancia Thema e K Limousine di Scalfaro; più recentemente la Thesis Limousine. È stato quindi il turno della Maserati Quattroporte “Livorno”, dal 2005 con la presidenza Ciampi. Infine, Giorgio Napolitano e Sergio Mattarella hanno avuto a loro disposizione le Lancia Thema di ultima generazione, le Maserati Quattroporte e l’Audi A8.


Credits: ASI - Ufficio Stampa

venerdì 26 novembre 2021

Lancia celebra i suoi 115 anni di storia e i 60 anni della Flaminia presidenziale sullo sfondo del Quirinale


Torino, 26 novembre 2021 - Nella cornice del Palazzo del Quirinale, il marchio Lancia festeggia i suoi 115 anni di storia e i 60 anni della Lancia Flaminia Presidenziale.

«Domani sarà un giorno speciale per il nostro marchio e per il nostro Paese e questa doppia celebrazione ci riempie di orgoglio - afferma Luca Napolitano, CEO di Lancia -. La presidenza della Repubblica ci ha concesso di combinare i 115 anni del marchio con i 60 anni della Flaminia Presidenziale, offrendoci lo sfondo del Palazzo del Quirinale. Due festeggiamenti così significativi per Lancia che ha prodotto auto bellissime, frutto dell'ingegno creativo di tanti ingegneri e progettisti, dallo stile senza tempo e che sono diventate delle vere portabandiera dell'Italia in tutto il mondo. E facendo leva su questa storia gloriosa siamo pronti per affrontare il nostro piano a 10 anni verso una mobilità sempre più sostenibile».


Lancia – 115 anni di eleganza italiana senza tempo


Il marchio Lancia venne fondato a Torino il 27 novembre 1906 da Vincenzo Lancia e Claudio Fogolin, entrambi dipendenti Fiat e appassionati di auto. Vincenzo era già noto nell'ambiente automobilistico, grazie a diverse vittorie sportive ottenute al volante di vetture Fiat.

La prima vettura prodotta nel 1908 è la Lancia 12 HP, una vettura decisamente fuori dagli schemi per il tempo con chassis basso e leggero, munito di trasmissione a cardano, al posto delle catene, e che divenne un vero e proprio successo per l'epoca con più di 100 unità vendute. La fama di Lancia cresce e il marchio supera il primo conflitto mondiale, al termine del quale si succedono altri modelli di grande qualità, tra i quali la Lambda, l'Augusta e l'Aprilia.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel 1950 Lancia presenta l'Aurelia, la prima vettura al mondo a montare un motore V6: un modello che trionfa in diverse competizioni e spinge Gianni Lancia, il figlio di Vincenzo, a fondare un reparto corse dedicato alle gare su strada che verrà chiamato Scuderia Lancia.

Nel 1956 il marchio si concentra sulle vetture alto di gamma: le vetture iconiche degli anni 60 sono la Flaminia e la Flavia, la prima vettura italiana con motore e trazione anteriore.

All'inizio degli anni 70, riprende il reparto sportivo che, con la Stratos, la 037 e poi con la Delta, dominerà per più di 20 anni il mondo dei rally e consentirà a Lancia di entrare nell'Olimpo del Motorsport: 15 Campionati mondiali rally, tre Campionati del mondo endurance costruttori, una 1000 miglia, due Targa Florio e una Carrera Panamericana.

Fuori dall'ambito sportivo, al Salone di Ginevra del 1985 debutta la piccola Y10 che rivoluziona il concetto di automobile di classe da città. La Ypsilon diventa ben presto una vettura di grande successo: oltre 35 serie speciali, 4 generazioni, leader in Italia nel suo segmento, la Ypsilon è la Lancia più longeva e più venduta di sempre, con oltre 3 milioni di unità.


Lancia Flaminia Presidenziale


L'esordio della Lancia Flaminia avviene nel 1957 al Salone di Ginevra: ammiraglia di alta classe, dotata di motore V6 da 2.5 litri, interni e finiture lussuose.

La Lancia Flaminia si arricchì presto di versioni speciali, realizzate dai carrozzieri e, nel 1961, Pinin Farina realizzò la cabriolet presidenziale a passo lungo, denominata "335", sigla che indicava la misura del passo in centimetri. La vettura venne per la prima volta utilizzata dal presidente Giovanni Gronchi in occasione della visita in Italia della regina Elisabetta II d'Inghilterra. In pochi mesi ne vennero realizzati quattro esemplari che, continuando la tradizione, furono battezzati con nomi propri di cavalli purosangue delle scuderie del Quirinale: Belfiore, Belmonte, Belvedere e Belsito.

Belfiore, Belmonte e Belvedere erano caratterizzate dalla carrozzeria cabriolet con la capote in tela rigida, ripiegabile, mentre l'ultima, la Belsito, è fornita di una capote in tela, non apribile, sovrastante il posto di guida.

Verniciati nel caratteristico blu notte, tutti gli esemplari dispongono di una selleria in pelle Connolly nera, interfono per comunicare con l'autista, 5 sedute posteriori con ampio divano e due strapuntini.

Utilizzate in passato in occasione delle visite di importanti capi di stato come John Fitzgerald Kennedy, Charles De Gaulle e per le celebrazioni del Centenario dell'Unità d'Italia, vennero sottoposte a un attento restauro nel 2001 e attualmente due degli esemplari sono affidati alle Scuderie del Quirinale: Belfiore e Belvedere sono infatti le vetture per le "grandi occasioni" del Capo dello Stato e delle più alte cariche della Repubblica. La Belsito è invece visionabile presso il museo storico della Motorizzazione militare di Roma, mentre la Belmonte è esposta dal 2001 al Museo dell'Automobile di Torino.


 





martedì 8 ottobre 2019

Lancia Fulvia International Meeting, una grande festa a Biella


Metti una cinquantina di Fulvia, aggiungici un variegato parterre di personaggi che ne hanno evidenziato le imprese sportive; condisci il tutto con un'abile regia organizzativa: ed ecco servito il Lancia Fulvia International Meeting, riuscito evento organizzato dall'Automobile Club Biella, svoltosi nelle giornate di sabato 5 e domenica 6 ottobre.

Sono da poco passate le 9 di sabato 5 ottobre quando Piazza Duomo inizia timidamente ad animarsi in una soleggiata mattinata accompagnata da un'aria frizzantina, che va riscaldandosi man mano che le Fulvia prendono posto e gli ospiti arrivano. Si allineano le vetture mentre si effettuano le registrazioni degli equipaggi, con gli speakers che intervistano campioni quali Piero Sodano o Amilcare Ballestrieri, man mano che arrivano. La piazza va riempiendosi di auto mentre da un altro versante fanno capolino Simo Lampinen e John Davenport: la febbre sale quando lo storico duo viene accolto con gli onori del caso.

Gabriele Bodo e Mauro Bocchio, tra i registi dell'evento, aprono le partenze con una Fulvia 3 "Montecarlo", seguiti in rapida sequenza dalle vetture che in pochi minuti lasciano Piazza Duomo; è un variopinto susseguirsi di HF "fanalone" e "fanalino", Sport Zagato, "leva lunga" e berlina 2C, con due gemme quali le "F&M" barchetta che lasciano senza fiato i presenti, incuriositi anche dalle due coupè con la guida a destra arrivate dalla Gran Bretagna.

Dopo il tuffo nel passato col controllo a timbro presso l'ex Officina Maglioli, si punta verso Balocco dove FCA Proving Ground apre le porte all'evento condividendone il tracciato assieme ai partecipanti. Un ricco ed apprezzato buffet rifocilla i presenti tra le due sessioni, terminate le quali, si sale nella sala convegni dove il giornalista Luca Pazielli modera l'incontro con i prestigiosi ospiti che con le loro gesta, hanno scolpito la storia sportiva della Lancia Fulvia. Personaggi e ricordi si alternano e ritrovano assieme a filmati inediti; raccontano e rivivono quei momenti irripetibili; si emozionano e si commuovono: emozionano e commuovono. Ballestrieri, Bernacchini, Sodano, Lampinen, Davenport, Pregliasco, Tonti, Besozzi, Garin; ma anche i meccanici artefici di imprese impossibili e Ariella Mannucci che ha parole di affetto per Sandro Munari.

Si rientra a Biella per ritrovarsi alla cena di gala a Cascina Era e sono ancora racconti e testimonianze che si alternano a sorrisi ed applausi.
Non c'è il sole del giorno prima, ma la temperatura è "calda" comunque, quando le vetture riprendono possesso di Piazza Duomo domenica mattina, col sindaco Corradino ed il suo vice Moscarola a portare il saluto ed il benvenuto a Biella alle Fulvia e ai loro possessori, poco prima di ripartire per attraversare l'Oasi Zegna fino a raggiungere Oropa dove la prova di abilità conclude la parte su strada, prima dell'apprezzato pranzo a base di specialità locali.

E' la consegna dei riconoscimenti agli equipaggi che meglio si sono destreggiati nelle prove e a coloro i quali hanno contribuito per la riuscita della manifestazione, come hanno confermato gli unanimi giudizi positivi, che va a chiudere un evento dedicato all'iconica vettura che ha regalato emozioni e successi e che ancor oggi, spesso viene ricordata col vezzeggiativo "Fulvietta", ma che quando fa salire di giri il quattro cilindri, ci riporta tutti a quella notte del gennaio 1972 sul Col del Turini. (Andrea Zanovello)

Foto di G&P Foto

domenica 8 settembre 2019

LANCIA FULVIA INTERNATIONAL MEETING


La città di Biella - memore del successo del World Stratos Meeting ospitato nel 2016 - punta nuovamente i riflettori sulla storia dell'automobilismo con un evento di caratura internazionale dedicato nuovamente al marchio Lancia e a quella che si può senza dubbio definire una delle icone del marchio torinese: la Fulvia. 

Un nuovo tributo al marchio Lancia, in un territorio di "Lane e di motori", culla della rivoluzione industriale tessile dell'800 dove, con lo sviluppo proprio dell'industria tessile, si creano i presupposti anche per la nascita delle officine meccano-tessili rendendo il biellese estremamente evoluto sotto tutti gli aspetti meccanici.
Queste situazioni generano, nel tempo, una cultura e una ricchezza che sfociano anche nell'oggetto simbolo del '900: l'automobile che nella sua evoluzione porta alla ribalta piloti ed eventi quali: Carlo Felice Trossi, Antonio Brivio, il circuito automobilistico di Biella, la Biella-Oropa, e qualche anno più tardi Giovanni Bracco, Umberto Maglioli. E ancora: Claudio Maglioli, Federico Ormezzano, la Occhieppo-Graglia, il Rally della Lana, Piero Liatti e la costruzione dello stabilimento Lancia di Verrone.
In questi anni personaggi ed eventi contribuiscono a rendere Biella uno dei punti di riferimento principali della storia dell'automobilismo e lo stesso Automobil Club di Biella è uno dei più antichi d' Italia; il concessionario Bocca diventa la prima concessionaria nazionale della Lancia.

Lancia, la fabbrica dalla quale escono vetture passate alla storia, come la Lambda, l'Aprilia, l'Aurelia e la Fulvia; quest'ultima prima in versione berlina, poi coupè con una cilindrata che sale fino a 1.600 centimetri cubici nella corsaiola versione HF, quella conosciuta come "Fanalone" che a cinquant'anni dalla nascita si può considerare un mito della produzione Lancia ed in generale delle vetture da corsa.

Ed è alla Fulvia, nelle sue molteplici versioni - berlina, coupè, sport Zagato - e cilindrate, che il 5 e 6 ottobre 2019 viene dedicato questo tributo: un'opera unica dove gli appassionati potranno incontrarsi e stare insieme ai grandi protagonisti che hanno fatto la storia sportiva, e non, di questa vettura. Sono infatti attesi a Biella, progettisti, dirigenti, piloti, meccanici, preparatori, collezionisti, giornalisti per una due giorni sotto il segno dell'elefantino Lancia!

Il programma, attentamente studiato dagli organizzatori, propone momenti dinamici come la sfilata che va a toccare luoghi simbolo del Biellese e i giri in pista con prove di abilità e precisione al Balocco FCA Proving Ground, ad altri a stretto contatto con gli illustri ospiti come durante la conferenza con dibattiti e proiezione dei filmanti o la cena di gala con una particolare disposizione degli invitati ai tavoli. Di pregio anche il gadget appositamente realizzato: una sciarpa in cachemire con i colori della Fulvia. 

Info dettagliate su www.fulviameeting.it

giovedì 18 maggio 2017

LANCIA CON HELIO ASCARI ALLA MILLE MIGLIA 2017

Alcune importanti vetture storiche del marchio Lancia, appartenenti alla collezione di FCA Heritage sono in gara alla rievocazione storica della Mille Miglia partita nel pomeriggio da Brescia. Si tratta di un’esemplare del 1937 dell’Aprilia e di una Aurelia B24 Spider del 1955, a bordo della quale ci sarà Helio Ascari, discendente del mitico Alberto che trionfò alla Mille Miglia del 1954 su Lancia D24. 

Al seguito di Ascari, una “fan” molto speciale: la nuova Ypsilon Unyca, glamour e accessibile, che sintetizza un perfetto equilibrio tra raffinatezza casual e dinamismo. Non passerà inosservato il suo stile ancora più personale, con finiture estetiche dedicate, all’esterno e all’interno dell’abitacolo, e l’inedito colore di carrozzeria Blu Velvet. La vettura che partecipa alla gara è impreziosita da una speciale personalizzazione: un wrapping ad hoc riporterà l’hashtag #YpsilonSupportsHelioAscari.

Helio Ascari, ex modello e oggi imprenditore, disegna e produce artigianalmente biciclette di grande prestigio presso il suo atelier di Williamsburg, a New York. La sua collezione esprime una raffinata eleganza e un gusto innato per la cura dei dettagli, e ogni bicicletta, sia quelle pensate per la città, sia quelle pensate per la velocità, consente di vivere con grande classe l’esperienza delle due ruote a bordo di un mezzo d’eccellenza tecnica. 

Tutte queste caratteristiche accomunano le biciclette Ascari alle vetture Lancia che partecipano alla competizione: Aprilia e Aurelia, infatti, hanno segnato un’epoca introducendo importanti innovazioni e rivoluzionando convenzioni estetiche radicate. La prima era dotata di una carrozzeria autoportante priva di montante centrale e integrata con il telaio e aveva un aspetto decisamente innovativo rispetto al design automobilistico delle berline dell’epoca. La sua linea aerodinamica e la leggerezza la spingevano a 130 km/h circa a fronte d consumi ridotti. 
La Lancia Aurelia B24 Spider del 1955, disegnata da Pinin Farina, è considerata da molti la più bella spider al mondo grazie a stilemi estetici caratteristici come i paraurti “ad ala”, le portiere prive di maniglie e vetri e il parabrezza panoramico con i montanti arretrati in stile americano. Sotto il cofano, un leggendario 6 cilindri a V da 118 CV, che permettevano alla vettura di toccare i 180 km/h.

venerdì 25 novembre 2016

FCA protagonista di “Milano AutoClassica”



FCA sarà presente con esemplari storici e vetture di attuale produzione dei marchi Lancia, Alfa Romeo, Abarth e Jeep a "Milano AutoClassica" in programma a Fiera Milano (Rho) dal 25 al 27 Novembre.

“Milano AutoClassica” rappresenta un’opportunità imperdibile per ammirare una selezione di quindici gioielli della Collezione storica Lancia: le vetture storiche – alcune delle quali rappresentano vere e proprie pietre miliari della storia dell’automobilismo – saranno esposte al centro del padiglione principale del Salone per celebrare, il centodecimo anniversario dalla fondazione del marchio torinese, che cade proprio il 27 novembre. L’importante ricorrenza è l’occasione ideale per presentare il nuovo programma Lancia Classiche, a poco più di un anno dal lancio del gemello Abarth Classiche.


A partire dall’inizio di dicembre, anche i proprietari delle vetture storiche Lancia, potranno usufruire dei servizi di certificazione e restauro attivati presso le “Officine Classiche” di FCA Heritage, site nel comprensorio di Mirafiori, e del conseguente rilascio del “Certificato d’autenticità”. Nuove opportunità proposte dalla Casa Madre che, insieme all’offerta dei “Certificati d’Origine” richiedibili online, concorreranno ad aumentare il valore delle vetture storiche Lancia e che successivamente verranno estese agli altri marchi italiani di FCA


In occasione del sessantesimo anniversario della denominazione Veloce, apparso per la prima volta su un’Alfa Romeo nel 1956, si potranno ammirare le storiche Alfa Romeo Giulietta Sprint Veloce e Giulia Sprint GT Veloce, provenienti da collezioni private, oltre a un esemplare della nuova Giulia Veloce, presentata per la prima volta in Italia dopo il lancio internazionale al Salone di Parigi.. 


All’insegna dello Scorpione, sulla passerella milanese sfilano un esemplare storico della Fiat 124 Abarth Rally Gr.4 insieme al nuovo Abarth 124 spider e a un esemplare della Abarth 695 Biposto. 

Infine, sullo stand Jeep sarà esposto un esemplare di Willys MB, anch’esso proveniente da una collezione privata. È l'antesignano del primo esemplare 4x4 Jeep a uso civile ed è accanto alla nuova serie speciale Jeep Wrangler 75th Anniversary.

mercoledì 16 settembre 2015

Lancia protagonista del Gran Premio Nuvolari 2015






Dal 18 al 20 settembre si svolgerà il Gran Premio Nuvolari 2015, la famosa manifestazione internazionale di regolarità riservata alle auto storiche che rende omaggio al celebre pilota Tazio Nuvolari, il “Mantovano Volante”. Come da tradizione, partenza e arrivo sono fissati a Mantova, dove la carovana di vetture giungerà dopo aver percorso più di mille chilometri attraverso il paesaggio italiano. 

La venticinquesima edizione propone la formula dei “due mari”, con una prima tappa da Mantova, attraverso gli Appennini, fino alla Versilia, sul Mar Tirreno. La seconda tappa prevede una partenza da Forte dei Marmi e - passando per le bellezze di Toscana, Umbria e Marche – l’arrivo a Rimini, raggiungendo quindi le sponde dell’Adriatico. Infine, la terza tappa parte da Rimini, attraversa le città dell’Emilia Romagna, e si conclude nella città natale di Tazio Nuvolari. 

Organizzato da Mantova Corse, con la collaborazione dell'Automobile Club Mantova e del Museo Tazio Nuvolari, il Gran Premio vedrà la partecipazione di oltre 330 vetture d'epoca prodotte dal 1923 al 1969. Tra queste rarità automobilistiche figura una preziosa “Ardea” I serie del 1939 appartenente alla Collezione Storica Lancia. Una presenza simbolica della Casa, che ha vinto la prima edizione storica della competizione nel 1954 con la D24 condotta da Alberto Ascari e che arricchisce con la propria partecipazione ufficiale l’edizione “giubilare” della rievocazione.

In alcune tappe del percorso l’Ardea troverà ad aspettarla l’ultima nata di Casa Lancia, la Nuova Ypsilon, le cui linee sinuose prendono ispirazione proprio dall’Ardea, e che in questi giorni sta facendo il suo esordio al Salone di Francoforte. 

Vetture di ieri e di oggi che, ognuna a proprio modo, sono rappresentative di un marchio che da sempre si contraddistingue per raffinatezza e innovazione. Sin dal 1937, infatti, Lancia affiancò modelli di fascia media a quelli di fascia alta, senza alterare le caratteristiche di eleganza e raffinatezza che rendono il marchio immediatamente identificabile. Un esempio significativo è proprio la Lancia Ardea del 1939 iscritta al Gran Premio Nuvolari 2015. 

Il modello Ardea nacque grazie alla tenacia di Adele Miglietti, vedova di Vincenzo Lancia, che concretizzò l’idea del marito di riprodurre in scala ridotta 9/10 le linee della gloriosa berlina Aprilia, già accolta con favore da pubblico e critica. Vide così la luce una vettura piccola e maneggevole ma dotata di un design moderno e aerodinamico, che rendeva Ardea parsimoniosa nei consumi e brillante nelle prestazioni, anche grazie al più piccolo motore mai costruito da Lancia: 903 cc e 28 CV, per 108 km/h e un consumo di 7,2 litri di benzina ogni 100 km. 

In 3,615 metri, Ardea riprendeva le soluzioni tecniche del resto della gamma, come le sospensioni anteriori a ruote indipendenti, le boccole Silentbloc al posteriore e il cambio a quattro marce a imbocco rapido. Nonostante le dimensioni da "utilitaria", poi, presentava tutte le caratteristiche di eleganza e raffinatezza che connotano da sempre ogni prodotto Lancia: interni in morbido panno, disponibili a richiesta in pelle, una strumentazione completa e altri piccoli e utili accessori come l’orologio e la tendina in raso al lunotto posteriore.

La Nuova Ypsilon si inserisce nel solco di questa ininterrotta tradizione nel segno dell’eleganza. La Fashion City Carl è caratterizzata da interni ed esterni inediti e una gamma articolata in tre allestimenti e cinque motorizzazioni, tutte Euro 6, in grado di soddisfare ogni esigenza. È l'esordio della quinta generazione di un best seller che ha rivoluzionato il concetto di city car portandolo a un livello superiore per stile ed eleganza e ha sedotto i ricercatori dell'originalità e del carattere, gli amanti della tecnologia e del fashion, gli estimatori della qualità e dell'innovazione: dal 1985 a oggi, in tutta Europa, ne sono state vendute più di 2,7 milioni di unità.

martedì 12 maggio 2015

Mille Miglia 2015: Lancia ripercorre “la corsa più bella del mondo”


Lancia partecipa con due vetture della Collezione Storica alla rievocazione 2015 della mitica Mille Miglia, che prenderà il via da Brescia mercoledì 13 maggio, arriverà a Roma lungo la costa adriatica e ritornerà a Brescia attraverso la Toscana e l’Emilia.



Cesare Fiorio e Kasia Smutniak, ospiti d’eccezione, saranno a bordo di una “Aurelia B20 GT” del 1951 e di una “Ardea” berlina prima serie del 1939. Al loro seguito sfilerà una Lancia Ypsilon “30th Anniversary”. Tre automobili che, ognuna a proprio modo, sono rappresentative di un brand che da sempre si contraddistingue per raffinatezza e innovazione. Sin dal 1937, infatti, Lancia affiancò modelli di fascia media a quelli di fascia alta, senza alterare le caratteristiche di eleganza e raffinatezza che rendono il marchio immediatamente identificabile.

La Lancia Aurelia B20 GT fu concepita come una classica Gran Turismo, una vettura cioè in grado di soddisfare la schiera più esigente della clientela Lancia, bissando il successo dell’Aprilia. Per la carrozzeria, Pininfarina ideò un coupé a due porte essenziale ed elegante. La meccanica era raffinata: sospensioni anteriori a ruote indipendenti con molla elicoidale e ammortizzatori anteriori idraulici a leva e posteriori idraulici telescopici. Il propulsore era la sintesi tra potenza ed elasticità: un V6 da 2 litri che erogava 80 CV per una velocità massima di 162 Km/h. L’Aurelia B20 rivelò subito qualità notevoli non solo per il design ma anche per l’accelerazione e la tenuta di strada, e la silenziosità era sorprendente. Un classico salotto Lancia, in cui viaggiare nel comfort e nella sicurezza, senza rinunciare alle prestazioni.

Come naturale conseguenza, questo modello fu iscritto alle competizioni sportive e, nel 1951, quattro vetture di serie, sottoposte a una messa a punto particolare, presero parte alla Mille Miglia facendo registrare eccellenti risultati e un secondo posto assoluto. Dopo questo promettente esordio, la B20 ebbe un’eccellente carriera sportiva: vittorie al rally del Sestriere, al Giro di Toscana, alla 24 ore di Le Mans, al Giro di Sicilia. In questa edizione della “corsa più bella del mondo”, come la definì Enzo Ferrari, sarà pilotata da Cesare Fiorio, che fu campione italiano Gt gareggiando con Lancia prima di dirigerne il reparto corse dal 1962 al 1989, collezionando 18 titoli Mondiali in svariate competizioni.


Kasia Smutniak, invece, occuperà il sedile del navigatore a bordo della Lancia Ardea.
L’attrice di origine polacca, italiana di adozione, nel 2011 ha fondato l'Associazione Pietro Taricone Onlus, ed è impegnata in prima persona nella costruzione e nella gestione di una scuola nel Mustang per accogliere i bambini nepalesi. In questo drammatico momento per il Nepal, la Onlus Pietro Taricone sta portando, in collaborazione con la Fondazione Francesca Rava - NPH Onlus ( www.nph-italia.org), aiuti umanitari nelle zone remote e difficilmente raggiungibili.
L'intero contributo per la partecipazione dell'attrice all'evento sportivo della Mille Miglia sarà devoluto all'emergenza Nepal, e attraverso il sito www.pietrotaricone-onlus.org si possono sostenere con una donazione i progetti in corso della Onlus.

La presenza della modella e attrice polacca rinforza il legame storico tra Lancia e le donne, come dimostrano la genesi dell’Ardea e il successo trentennale della Ypsilon, da sempre espressione dei molteplici volti della femminilità. Infatti, la Lancia Ardea nacque grazie alla tenacia di Adele Miglietti, vedova di Vincenzo Lancia, che concretizzò l’idea del marito di riprodurre in scala ridotta 9/10 le linee della gloriosa berlina Aprilia, già accolta con favore da pubblico e critica. Vide così la luce una vettura piccola e maneggevole ma dotata di un design moderno e aerodinamico, che rendeva Ardea parsimoniosa nei consumi e brillante nelle prestazioni, anche grazie al più piccolo motore mai costruito da Lancia: 903 cc e 28 CV, per 108 km/h e un consumo di 7,2 litri di benzina ogni 100 km. 

In 3,615 metri, Ardea riprendeva le soluzioni tecniche del resto della gamma, come le sospensioni anteriori a ruote indipendenti, le boccole Silentbloc al posteriore e il cambio a quattro marce a imbocco rapido. Nonostante le dimensioni da "utilitaria", poi, presentava tutte le caratteristiche di eleganza e raffinatezza Lancia: interni in morbido panno, disponibili a richiesta in pelle, una strumentazione completa e altri piccoli e utili accessori come l’orologio e la tendina in raso al lunotto posteriore.

Oggi le linee sinuose della Lancia Ypsilon prendono ispirazione dall’Ardea, ed è anche per questo motivo che accanto alle rarità della Collezione Storica Lancia sfilerà la Ypsilon “30th Anniversary”. È la nuova serie speciale contraddistinta da un badge celebrativo sui montanti e da un’inedita e raffinata livrea Blu Oltremare che con la sua particolare sfumatura evoca la tradizione Lancia. La nuova versione di Ypsilon racchiude in 3,84 metri tutta l'eleganza, l'originalità, la cura per i dettagli e la ricchezza dei contenuti che da trent'anni caratterizzano questo modello: cerchi in lega, interni in tessuto e castiglio, sistema ESC, climatizzatore manuale, autoradio CD e MP3 con tecnologia Blue&Me, comandi al volante e terminale di scarico cromato.

lunedì 7 luglio 2014

Lancia e Alfa Romeo storiche alla 33^ Cesana-Sestriere




E’ intitolata per il terzo anno all’Avvocato Giovanni Agnelli la 33^ Cesana-Sestriere, corsa di velocità in salita in programma sabato 12 e domenica 13 luglio, organizzata dall’Automobile Club Torino e valida per i titoli europeo e italiano “Montagna auto storiche”. La figura dell’Avvocato viene ricordata in un avvenimento sportivo che si svolge in uno dei luoghi che ha sempre amato: le montagne del Sestriere.
Alla manifestazione partecipano circa 200 vetture suddivise tra la gara di velocità in salita e il concorso dinamico di eleganza “Cesana-Sestriere Experience-Memorial Gino Macaluso”. In particolare, sabato 12 è prevista una sfilata del concorso alle ore 11, cui seguiranno due manche di prove ufficiali della gara di velocità. Domenica 13 la sfilata si svolge alle ore 9,30, mentre alle 11 scatta la cronoscalata. Il Trofeo intitolato all’Avvocato Giovanni Agnelli sarà assegnato alla vettura di un marchio di FCA che si classificherà prima nella cronoscalata.

FCA partecipa inoltre alla sfilata con alcune vetture di gran pregio della sua collezione come la Lancia D50 di Formula1 del 1954, recentemente restaurata, che sarà esposta a Sestriere in piazzale Agnelli. Affronteranno invece il tortuoso tracciato la Lancia Aurelia B24, la Lancia Aurelia B20 GT, una Lancia Stratos ufficiale con i colori Alitalia e la mitica Lancia Fulvia Coupé HF 1.6 con il numero 14 sulle portiere, con la quale Sandro Munari e Mauro Mannucci si sono imposti nel Rallye di Montecarlo del 1972.

Anche quest’anno saranno inoltre presenti alcune vetture dell’Automobilismo Storico Alfa Romeo: l’"Alfetta 159” di F.1 del 1951, esposta al Sestriere in piazzale Agnelli, e la "2000 Sportiva" del 1954, che prenderà parte al concorso dinamico di eleganza “Cesana-Sestriere Experience”.

Nell’albo d’oro della “Cesana-Sestriere” figurano vetture Maserati, che hanno vinto le prime due edizioni con le 2000 nel 1961 e nel 1962; Ferrari, prime con Lodovico Scarfiotti nel 1965 e nel 1966 e con Peter Schetty nel 1969; e Abarth, che ha vinto le edizioni 1970 e 1971 con Arturo Merzario e Johannes Ortner.
Il percorso, lungo 10.400 metri, è lo stesso sul quale si sono disputate le edizioni che, dal 1961 al 1992, hanno reso celebre la corsa in tutta Europa. Dai 1.350 metri di quota di Cesana Torinese il tracciato porta ai 2.035 di Sestriere: un dislivello di 685 metri. Nel 2007 la gara è stata riproposta per le auto storiche, ottenendo nel 2010 la validità per il titolo continentale.

Alla Cesana –Sestriere sarà presente anche uno stand del Mirafiori Store, il primo punto vendita dedicato al merchandising dei brand del Gruppo. Gli appassionati potranno così scegliere tra un’ampia selezione di articoli“griffati” dai marchi Fiat, Lancia, Alfa Romeo, Abarth. In particolare, presso lo stand sarà possibile acquistare il prestigioso cofanetto realizzato in edizione limitata e numerata a 115 esemplari in occasione delle celebrazioni per il 60° anniversario della Giulietta. Il cofanetto è realizzato sotto il coordinamento del Centro Documentazione Alfa Romeo di Arese ed è anche in vendita sull’e-store Alfa Romeo.

venerdì 7 febbraio 2014

Fiat, Lancia, Alfa Romeo e Abarth protagoniste di ‘Automotoretrò 2014’

Fino al 9 febbraio, si svolge la 32a edizione di ‘Automotoretrò’, l’appuntamento annuale che richiama a Torino, nei padiglioni di Lingotto Fiere, centinaia di espositori da tutta Italia e dall'estero per tre giornate all'insegna del veicolo d'epoca e di tutto ciò che gli ruota intorno.
Fiat Group Automobiles partecipa all’evento confermando il proprio interesse a questo settore in continua crescita che pervade trasversalmente la società contemporanea aggiungendo valore al comparto dell’auto moderna. Appartenenti alle Collezioni Storiche dei marchi Fiat e Lancia, oltre che del Registro Italiano Fiat, alla kermesse torinese partecipano 6 esemplari che sapranno certamente attirare l’attenzione di un pubblico esperto ed appassionato proveniente da tutt’Europa.
Insieme alle vetture storiche sfilano sulla passerella di ‘Automotoretrò’ le ultime novità di attuale produzione, la Fita 500L Trekking e la Lancia Ypsilon S MOMODESIGN: è il modo migliore per ribadire con forza l’unicità dei singoli brand nel panorama automobilistico mondiale, un patrimonio fatto di vetture e progettisti, corse e motori, eleganza e innovazione che hanno segnato il progresso tecnologico e le vicende sportive del Novecento.
Infine, in occasione di ‘Automotoracing’ –  spin-off di ‘Automotoretrò’ dedicato al mondo delle ‘alte prestazioni’ – si svolge il suggestivo raduno Abarth con oltre 90 vetture dello Scorpione provenienti da ogni parte d’Italia per condividere la loro passione per l'elaborazione, le performance e le personalizzazioni nell’Area “racing”  in esposizione anche un’Abarth 696 Assetto Corse ed un’Abarth 500 esseesse con le quali domenica gli appassionati potranno effettuare alcuni giri di prova sul tracciato appositamente realizzato dagli organizzatori.

Fiat
Il pubblico di ‘Automotoretrò 2014’ avrà la possibilità di conoscere da vicino anche due importanti modelli Fiat: la ‘600 Multipla’ del 1963 e la 500 C Belvedere del 1952. In particolare, la 500 C Belvedere venne presentata al salone di Bruxelles del 1952 ed è la diretta discendente della Topolino Giardiniera. Rispetto a questa, che era costruita utilizzando elementi in legno e masonite su una struttura metallica, la Belvedere proponeva una struttura interamente metallica.
Ispirata alle ‘station wagon’ americane, come si evince anche dallo stile della parte anteriore, racchiusa in una dimensione ridottissima: infatti, in soli 342 centimetri trovano posto 4 persone e i bagagli, un record anche per un progettista del calibro di Dante Giacosa. Inoltre, la 500 C è la prima vettura Fiat a essere equipaggiata, di serie, con un dispositivo di riscaldamento/disappannamento che sfrutta l’aria calda proveniente dal radiatore. La Fiat 500 C Belvedere è equipaggiata con un motore da 569 cc che eroga 16,5 CV a 4400 giri/min e, abbinato a un cambio con 4 marce, consente alla vettura di raggiungere i 90  Km/h. Prodotta in circa 520.000 esemplari, la Topolino rimane in produzione dal 1936 fino al 1955 quando lascia il passo alla Fiat 600.
Sotto i riflettori anche Fiat 600 D Multipla (1963), l'antesignana del concetto di monovolume passeggeri compatto. Nata nel 1956 e prodotta fino al 1967, la vettura dal caratteristico  ‘muso schiacciato’ era stata pensata per le esigenze della famiglia numerosa, per la quale la 600 berlina non era sufficientemente spaziosa. Punto di forza del modello è proprio l’ottima organizzazione dello spazio interno che, pur rimanendo un veicolo lungo solo 354 centimetri, dimostra come il progettista Dante Giacosa sia stato motivato più dalla ricerca della praticità che non da motivi estetici. La Fiat 600 D Multipla è equipaggiata con un propulsore da 767 cc - è la prima vettura Fiat a motore decisamente sistemato in coda – che eroga 29 CV a 4800 giri/min e raggiunge la velocità massima di 105 Km/h. Altre caratteristiche tecniche degne di nota sono le sospensioni a quattro ruote indipendenti e la carrozzeria a struttura autoportante. Tra l’altro, va ricordato che la Multipla conquistò immediatamente un’intera categoria professionale, i taxisti, per i quali Fiat ne realizzò una versione specifica denominata Fiat 600 Multipla “Taxi”.
Simbolo del Design italiano, la ‘Multipla’ è una delle prime vetture sviluppate intorno al concetto di cabforward, un’idea di auto pensata per ottenere maggiore visibilità esterna e grande luminosità interna, oltre ad aumentare la sensazione di dominio della strada e la facilità di manovra di parcheggio. E oggi, l’evoluzione del cabforward si ritrova nella nuova Fiat 500L, la City Lounge Fiat che unisce l'iconicità dello stile 500 alla funzionalità del design Made in Fiat. Non a caso, la 500L recupera alcuni elementi "archetipali" della 600 Multipla del 1956 nel segno della versatilità d'uso ma anche della sua particolare radice morfologica.
Non a caso, sullo stand Fiat è in mostra anche un esemplare della nuova Fiat 500L Trekking, l'evoluzione della famiglia 500 con due anime perfettamente integrate e che amano 'contagiarsi' quotidianamente: una metropolitana per vivere spensieratamente la città, e una più intraprendente, ideale per le piccole grandi emozioni del week end. Dunque, un'auto che assicura emozioni autentiche qualunque sia il luogo da raggiungere o l'esperienza da vivere. Merito del suo look dalla marcata caratterizzazione crossover abbinato a un assetto rialzato e paraurti specifici con scudo di protezione. Inoltre, lo stile esterno è impreziosito dai nuovi cerchi in lega da 17" diamantati, dalle maniglie satinate e dalle modanature laterali in acciaio spazzolato.
Di serie il nuovo modello adotta una trazione anteriore intelligente con tecnologia Traction+ che, insieme con gli pneumatici Mud&Snow "snowflake" (sempre di serie), incrementa la motricità del veicolo su terreni a scarsa aderenza. Il tutto senza rinunciare alle doti di spazio e funzionalità proprie del modello 500L, la City Lounge Fiat che sa contenere tutti insieme i piccoli piaceri e le grandi emozioni della vita - i bambini, gli amici, i viaggi - grazie a un volume abitabile di 3,17 m3 e un bagagliaio ampio e regolare di ben 455 litri.


Lancia
Sullo stand Lancia sono esposte l’Augusta Berlina 1°Serie (1933) e l’Ardea Berlina 1°Serie (1939). In particolare, l’Augusta è la prima berlina al mondo con carrozzeria a struttura portante, l’albero di trasmissione con giunti flessibili, i freni a comando idraulico e con dispositivo di ruota libera. Presentata per la prima volta nel 1932 al Salone di Parigi, la vettura venne prodotta dal 1933 al 1937 in tre serie e oltre 17.000 unità presso gli stabilimenti Lancia di Torino, nel rinomato Borgo San Paolo, e di Boneuil-sur-Marne ,vicino Parigi, dove assunse il nome di ‘Belna’. L’Augusta Berlina raggiungeva una velocità massima di 102 km/h grazie al motore quattro cilindri a V di 18°, cilindrata 1.196 cc e 35CV di potenza massima.
La seconda vettura esposta sullo stand Lancia è l’Ardea Berlina 1°Serie (1939), sorella minore dell’Aprilia, della quale ricalca il design, che è stata prodotta in circa 23.600 esemplari nelle 4 serie, più 510 in versione  ‘Tassi Roma’. Inoltre, dall’Ardea Berlina nacque anche una versione commerciale denominata ‘Ardea Furgoncino’. Equipaggia la vettura un propulsore quattro cilindri a V di 20°, 903 cc di cilindrata, 28 CV potenza e 108km/h di velocità massima.

Insieme alle due vetture storiche Lancia sfila sulla passerella torinese la nuova Ypsilon S MOMODESIGN, una serie speciale pensata anche per gli uomini, una vettura di grande impatto stilistico. Una perfetta unione di intenti e di stile quella tra Lancia e MOMODESIGN, che ha visto la prima collaborazione nel 2005 per la Ypsilon MOMODESIGN, una delle prime vetture al mondo con vernice opaca di serie, con il tetto e il portellone realizzati in colore nero opaco, proprio come la finitura delle calotte dei caschi MOMODESIGN. Poi è stata la volta della Ypsilon Sport MOMODESIGN (2007) che ha confermato l'affinità tra i due brand, una simbiosi d'eccezione che coniuga la raffinatezza e l'eleganza di Lancia con l'impronta techno e sportiva del brand milanese. Oggi il testimone passa alla nuova Lancia Ypsilon S MOMODESIGN.
In particolare, il cliente può personalizzare la propria serie speciale scegliendo tra tre varianti monocolore - Rosso Argilla, Nero Vulcano e Bianco Neve - e cinque B-colore: tutti contraddistinti dal Nero Opaco per portellone, tetto, cofano e specchi retrovisori esterni che si abbinano perfettamente al body verniciato in Bianco Neve, Nero Vulcano, Rosso Argilla, Grigio Pietra o il nuovo Blu Zaffiro. Completano lo stile della Ypsilon S MOMODESIGN il nuovo paraurti posteriore sportivo con elementi cromati e nuovo design, le maniglie delle porte in tinta carrozzeria, la grafica "MOMODESIGN" di colore tono su tono sul montante centrale e il logo MOMODESIGN sugli originali cerchi in lega da 15" Black Diamonds (a richiesta da 16" di colore nero opaco).
Stessa impronta sportiva all'interno dove l'abitacolo rivestito in colore scuro si abbina ai pannelli porte e plancia neri, ai sedili specifici in tessuto tecnico con grafica 'MOMODESIGN' elettrosaldata sullo schienale, e le cuciture grigie che caratterizzano anche il volante e la cuffia cambio. Un tocco di eleganza è offerto dagli elementi bruniti che impreziosiscono la plancia mentre il look sportivo della nuova vettura è confermato dalla grafica di colore giallo del quadro strumenti.


Alfa Romeo
Sullo stand dell’Automobile Club sono esposte l ‘Alfa Romeo 75 Turbo Evoluzione  IMSA (1988), appartenente alla collezione del Museo Storico Alfa Romeo, e la Lancia Aurelia B 24 (1955) della Collezione Lancia. In dettaglio, l’Alfa Romeo 75 Turbo Evoluzione IMSA (1988) è la versione speciale,  realizzata secondo il regolamento dell’omonimo campionato americano, che debutta al termine della stagione agonistica del 1988, in cui l’Alfa Romeo rilanciò il Campionato Italiano per Vetture Turismo partecipando ufficialmente con la ‘75 Turbo Evoluzione’. L’esemplare è dotato del leggendario bialbero Alfa Romeo “milleotto” sovralimentato, con una potenza di 335 CV, che le consente di superare i 290 km/h di velocità massima. Va anche ricordato che nel 1988 la Turbo Evoluzione IMSA, iscritta ufficialmente dall’Alfa Corse, vinse il “Giro d’Italia” con Patrese-Biasion-Siviero e si ripeté l’anno successivo con l’equipaggio Francia-Cerrato-Cerri.
La seconda vettura esposta sullo stand dell’Automobile Club è una Lancia Aurelia B 24 Spyder (1955) disegnata dal famoso carrozziere Pinin Farina che alla nascita la definisce il ‘prototipo dello Spyder italiano’. Il debutto avviene al Salone di Bruxelles nel gennaio del 1955. Equipaggiata con il potente motore sei cilindri a V di 60° - cilindrata 2451cmc, potenza 118 CV e velocità max 180Km/h – l’affascinante vettura fu prodotta dal 1950 al 1958 in due allestimenti: Spider e Convertibile (tettuccio rigido),quest’ultimo chiamato anche “tipo America”.


Abarth

In concomitanza con ‘Automotoretrò’ si svolgerà presso l’Oval di Lingotto Fiere la quinta edizione di ‘Automotoracing, la rassegna dedicata al mondo delle ‘alte prestazioni’ in tutte le sue forme: dalle vetture fuori serie costruite appositamente per affrontare le gare in pista o nei rally a quelle di serie opportunamente modificate attraverso l’impiego di componenti specifici per incrementarne le prestazioni o per migliorarne estetica e funzionalità. In questo contesto si inserisce il raduno del marchio Abarth con protagoniste oltre 90 vetture dello Scorpione. Provenienti da ogni parte d'Italia, gli ‘Abarthisti’ potranno così condividere la propria passione e conoscere da vicino il mondo dell'elaborazione, delle performance e delle personalizzazioni.  Infine sempre per gli appassionati del racing, domenica potranno effettuare alcuni giri di prova, sul tracciato appositamente realizzato dagli organizzatori, con l’Abarth 696 Assetto Corse ed un’Abarth 500 esseesse.