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lunedì 22 aprile 2024

Lancia ritorna alla 1000 Miglia



“Dopo anni di assenza, Lancia torna finalmente a partecipare alla 1000 Miglia 2024 con l’iconica Lancia Aurelia B20GT e con la Nuova Lancia Ypsilon che seguirà il percorso in qualità di support car. Siamo pronti a far appassionare i fan del nostro marchio, celebrando al meglio il 70° anniversario della storica vittoria della Lancia D24 spider e attraversando il nostro Bel Paese proprio nei giorni in cui la Nuova Lancia Ypsilon viene consegnata ai primi clienti finali. Tra passato e futuro, il Rinascimento del marchio si fa ancora più concreto e reale. Siamo pronti per compiere un ulteriore passo in questo percorso! Le sorprese non sono finte…” ha dichiarato Luca Napolitano, CEO del marchio Lancia.

Dopo sei anni di assenza, Lancia torna a partecipare alla 1000 Miglia 2024, la rievocazione storica della "corsa più bella del mondo", come amava definirla Enzo Ferrari.
Un ritorno che ha un forte valore simbolico: il 2024 è infatti il 70° anniversario della prima vittoria di Lancia alla 1000 Miglia 1954, con una splendida “barchetta” Lancia D24 spider, condotta dal leggendario pilota Alberto Ascari. Nel 1954 il marchio terminava un biennio da protagonista assoluto nelle competizioni sportive. Nel 1953, infatti, Lancia vince Carrera Panamericana e Targa Florio, registrando anche pole-position e giro più veloce alla 1000 km del Nürburgring. Nel 1954, poi, insieme al trionfo nella 1000 Miglia, arrivano le vittorie nel Rally di Monte-Carlo, Giro di Sicilia, Targa Florio e Gran Premio di Porto, oltre che il debutto in Formula 1.

Quest’anno il marchio schiera una preziosa Lancia Aurelia B20 GT del 1951, parte della collezione aziendale e solitamente esposta presso l’Heritage Hub di Stellantis.
A fianco di una delle vetture sportive Lancia per eccellenza, verrà schierata Nuova Lancia Ypsilon nei giorni delle prime consegne delle vetture ai clienti finali in un simbolico passaggio di testimone tra passato e futuro.

La 42esima edizione della Freccia Rossa prenderà il via da Brescia l’11 giugno p.v. per farvi ritorno il 15, dopo aver toccato alcune delle località più suggestive d'Italia. Da sempre un po' gara e un po' avventura, la competizione si è svolta come gara di velocità tra il 1927 e il 1957, per poi divenire una gara di regolarità dal 1977, alla quale sono ammessi soltanto modelli che hanno corso quella agonistica o che sono stati prodotti nello stesso intervallo di tempo.

Credits: Media Stellantis



venerdì 6 ottobre 2023

La Lancia Rally 037 conquista il quinto Mondiale Costruttori al Rally di Sanremo 1983.



Torino, 6 Ottobre 2023 - “La Lancia Rally 037 rappresenta appieno l’animo del marchio, fatto di forme geometriche radicali, unite a un design elegante ed esclusivo, che danno vita a una vettura sempre pronta a superare ogni ostacolo. Una caratteristica che le ha permesso di entrare nell’immaginario collettivo. Il successo ottenuto esattamente quarant’anni fa resta ancora oggi un momento storico per il Rally: una vera e propria impresa che ha consacrato il modello nell’Olimpo delle vetture immortali. Non a caso, la Lancia Rally 037 è una delle nove vetture che ispireranno i modelli futuri nel nostro percorso di Rinascimento.” ha dichiarato Luca Napolitano, CEO del marchio Lancia.

Il 7 ottobre 1983 rappresenta davvero una data memorabile per il marchio Lancia, un giorno incancellabile negli occhi e nel cuore di tutti gli appassionati delle corse: la Lancia Rally 037 trionfa infatti al Rally di Sanremo e si aggiudica, con due gare d’anticipo, il quinto Campionato Mondiale Costruttori della sua storia. Un risultato strepitoso per una tappa interamente “firmata” dal marchio italiano, che contava ben quattro vetture nelle prime cinque posizioni finali: con Markku Alen, Walter Röhrl e Attilio Bettega sul podio, ed un giovanissimo Miki Biasion al quinto posto alla guida di una Lancia Rally 037 - Jolly Club.

Una vera e propria impresa, considerando i valori tecnici e la potenza dei modelli in gara: a differenza delle sfidanti, che potevano già contare su vetture a trazione integrale, la Lancia Rally 037 era dotata di trazione posteriore. Non a caso, a distanza di quarant’anni, si tratta di un risultato che non si è mai più ripetuto nella storia delle corse.
La vittoria di Sanremo sancisce infatti l’inizio di un periodo d’oro per il modello: in pochissimo tempo, la Lancia Rally 037 è in grado di incantare milioni di tifosi in tutto il mondo e di conquistare, oltre al Mondiale Costruttori, anche il secondo posto nel Mondiale Piloti con Walter Röhrl e il Campionato Europeo ed Italiano con Miki Biasion, che da lì a poco avrebbe gareggiato anch’egli sotto le insegne della scuderia ufficiale Lancia Martini.

Quella della Lancia Rally 037 è una storia di eccellenza dell'automobilismo italiano.
L’esordio ufficiale era avvenuto nel 1982, in occasione della 59° edizione del Salone dell’automobile di Torino, con la versione stradale. Caratterizzata da 205 cavalli, un carburatore doppio corpo e sovralimentazione tramite compressore volumetrico, la vettura era stata progettata in previsione dell’entrata nel mondo del rally.
Sono 200 gli esemplari prodotti per ottenere l’omologazione nella categoria rally Gruppo B.
La Lancia Rally, meglio conosciuta con la sigla di progetto “037”, è in realtà una sportiva pura in ogni suo dettaglio con forme “funzionali” e decise, sia nel frontale che nel posteriore, e un “calice” dalle linee spigolose che ne fanno un simbolo delle competizioni Rally. È chiara la derivazione dalla Beta Montecarlo, una compatta coupé, a motore centrale e dall’impronta sportiva tipica degli anni 70. A partire da questa base, tutto nella Lancia Rally 037 contribuisce a valorizzare l’animo sportivo: lo stile aggressivo, il carattere brutale ed efficiente. Gli interni, minimalisti e razionali, sono la quintessenza della competizione, così come alcune “appendici” aerodinamiche sul montante e sulla coda, tra cui un vistoso spoiler posteriore che la rende ancora più performante.

Lo spirito indomito della sua originale struttura mista viene “vestito” di classe, grazie ad una carrozzeria aggressiva ed elegante al contempo, in grado di conferire un importante carico aerodinamico verso il suolo. Per raggiungere la massima efficienza, viene realizzata in poliestere con rinforzi in vetroresina, mentre i due leggerissimi cofani, motore e baule, possono essere smontati integralmente.
Proprio questo equilibrato connubio tra due anime così differenti, già caratteristico della leggendaria Stratos, fa di Lancia Rally 037 una delle nove vetture iconiche della storia del Brand che ne hanno ispirato i modelli futuri, a cominciare da Lancia Pu+Ra HPE, il manifesto del marchio per i prossimi 10 anni: una concept car 100% elettrica che incarna la visione del marchio in termini di design, interior home feeling, sostenibilità, elettrificazione ed effortless technology. Nel Concept Lancia Pu+Ra HPE, infatti, si ritrova un design con un gioco costante tra purezza e radicalità che rimanda fortemente all’essenza della Lancia Rally 037.


mercoledì 27 settembre 2023

Lancia Stratos celebra 50 anni dalla prima vittoria internazionale al Tour De France Automobile del 1973.



“Oggi celebriamo i 50 anni dalla prima vittoria di Lancia Stratos, una delle vetture da Rally più vincenti di tutti i tempi, definita dal pubblico la “bête à gagner"”. Insieme a 037 e Delta, la Lancia Stratos è diventata una leggenda nel mondo dei Rally. Ma non solo. Lancia Stratos rappresenta una delle vetture più iconiche della storia di Lancia, una vettura brutale ed efficiente, con elementi di design fondamentali, che sono entrati nell’immaginario collettivo e che ci hanno guidando nel disegnare le vetture del futuro di Lancia: i fari posteriori rotondi, la forma aerodinamica e il color blocking degli interni.” ha dichiarato Luca Napolitano, CEO del marchio Lancia.

Esattamente cinquant’anni fa, il 25 Settembre 1973, la Lancia Stratos scriveva il primo capitolo in quella che sarebbe diventata una storia memorabile. Nel 1973 viene infatti iscritta alle competizioni, ancora tra i prototipi e viene guidata dalla coppia Munari-Mannucci. A settembre dello stesso anno ottiene la sua prima vittoria internazionale al Tour De France Automobile. Un successo che segue il primo trionfo, quello conquistato nell’aprile dello stesso anno nel Rally Firestone, e che sarebbe stato precursore di un percorso incredibile. La Lancia Stratos diviene infatti una vera e propria mattatrice dei rally, inanellando una vittoria dopo l’altra: la vettura vince per 3 volte consecutive il Rally di Monte Carlo, 3 volte il Campionato Mondiale Costruttori, dal ‘74 al ‘76 e ancora 3 nell’Europeo Piloti. Grazie alla Stratos, Munari vince nel ’77 anche la Coppa FIA Piloti Rally.

E, a partire dalla stagione sportiva 1975, sfoggia i colori bianco e verde dello sponsor Alitalia con il logo tricolore della compagnia aerea, sdoppiato ed armonizzato a forma di cuneo per creare una delle livree più belle della storia del Motorsport.

In occasione di questa ricorrenza, il Circuito di Remparts d'Angoulême ha organizzato un apposito evento, nello storico percorso della Nuova Aquitania, ospitando auto d’epoca, mostre e raduni d’eccezione, alla presenza di numerosi ospiti, tra i quali l’ex pilota Bernard Darniche, che ha legato indissolubilmente il proprio nome alla Lancia Stratos, alla guida della quale ha conquistato due Campionati Europei Rally e ben quattro delle sette prove vinte in carriera nell’ambito del Campionato del Mondo Rally.

La Lancia Stratos è decisamente una vettura “brutale ed efficiente”, nata appositamente per vincere e in grado di rompere gli schemi, perché così diversa dai modelli dell’epoca. Ispirata al prototipo “Strato’s Zero” del 1970, la versione definitiva della Lancia Stratos viene presentata l’anno successivo. Tutto, in questa vettura dalla futuristica forma a cuneo, è progettato per i rally: il frontale è affilato e si armonizza con i passaruota, mentre il parabrezza inclinato ingloba il montante anteriore e prosegue nei vetri laterali. Il tetto scende verticalmente sul piccolo lunotto posteriore, che è avvolto dal grande cofano motore. Cofano e baule, costituiti da due leggeri gusci, sono comprensivi dei rispettivi parafanghi, con un’apertura ampia per un rapido intervento durante l'assistenza di gara. Sul posteriore spiccano i fari rotondi e un alettone aggressivo, mentre il motore è un sei cilindri a V della Dino 246 Ferrari. Ma Lancia Stratos è rivoluzionaria anche negli interni, completamente centrati sul guidatore e pensati per ottenere risultati ed emozioni: due posti secchi e solo due vani per i caschi da corsa, elemento distintivo anche della versione stradale. Il cosiddetto “colour blocking” degli interni crea continui giochi di contrasti per un eclettismo tutto Lancia, attraverso l'utilizzo dei colori primari, blu, rosso e giallo.

Proprio questo fascino “di rottura” rispetto all’epoca ha consacrato il modello come icona storica anche da un altro punto di vista: quello del design. Elementi quali i fari posteriori rotondi, l’alettone aerodinamico e l’abbinamento eclettico dei colori primari nell’abitacolo, rendono la Lancia Stratos un modello dal design avveniristico e ancora oggi contemporaneo. Non a caso, si tratta di una delle nove vetture storiche del Brand che hanno ispirato Lancia nella realizzazione dei modelli futuri.

Il perfetto equilibrio tra forme geometriche primarie e massima prestazione, distintivo delle storiche vetture Lancia, Stratos, 037 e Delta, è uno degli elementi essenziali che sono stati conservati e rivisitati nel disegnare le vetture del futuro Lancia. Un dialogo continuo tra passato e futuro che si ritrova già in Lancia Pu+Ra HPE, il manifesto del marchio per i prossimi 10 anni, una concept car 100% elettrica che incarna la visione del marchio in termini di design, interior home feeling, sostenibilità, elettrificazione ed effortless technology. Il Concept Lancia presenta, nella parte posteriore, proprio iconici fanali rotondi che rappresentano un chiaro rimando all’anima più brutale e radicale del marchio ed alla leggendaria Lancia Stratos.

giovedì 26 gennaio 2023

Lancia presente al Rally Storico di Montecarlo con la 037



Torino, 26 gennaio 2023 - “Siamo orgogliosi di prendere parte a questa rievocazione storica famosa in tutto il mondo, esponendo la nostra Lancia Rally 037, una vettura da gara straordinaria che, insieme alla Stratos e alla Delta, ha fatto di Lancia il marchio più vincente nella storia del Rally. Queste vetture da gara, brutali ed efficienti, rientrano nell’immaginario collettivo poiché hanno fatto sognare tantissimi appassionati e ci hanno ispirato per definire il linguaggio di design del futuro di Lancia”, dichiara Luca Napolitano, CEO del marchio Lancia.

Dopo un’attesa durata sette anni, torna a Torino il Rally Storico di Montecarlo, la rievocazione storica del rally su strada più antico del mondo, riservata alle vetture d’epoca che hanno partecipato ad almeno un Rally Automobile Monte-Carlo entro il 1983. La competizione, giunta alla sua venticinquesima edizione, prevede anche quest’anno partenze da città diverse - Oslo, Londra, Bad Homburg, Reims e Torino - per raggiungere il Principato di Monaco, dove si svolge la vera e propria gara dal 27 gennaio al 1° febbraio, a cui partecipano ben 19 vetture Lancia d’epoca appartenenti a clienti privati.
La sontuosa Piazza San Carlo di Torino, cuore del capoluogo piemontese, fa da cornice all’evento. Da qui gli equipaggi partono alla volta di Montecarlo e il grande pubblico ha la possibilità di ammirare le vetture che hanno fatto la storia del Motorsport. L’evento è organizzato dall’Automobile Club Torino, in collaborazione con l’Automobile Club di Monaco, e vanta il patrocinio del Comune di Torino e della Regione Piemonte.

Per l’occasione, presso lo stand Lancia, è presente l’iconica Lancia Rally 037, appartenente alla collezione storica di Stellantis esposta presso l’Heritage HUB di Torino e che proprio 40 anni fa vinceva sia il Rally di Montecarlo sia il Mondiale Rally.
Nata sulla base della Beta Montecarlo, la Lancia Rally 037 non fu pensata per essere prodotta in numeri elevati, essendo la produzione della vettura stradale unicamente propedeutica all’entrata nel mondo del Rally. L’esordio ufficiale avviene al Salone di Torino del 1982 con la versione stradale e l’anno successivo la Rally 037 domina il Campionato Mondiale sin dalla prima gara, proprio il Rally di Montecarlo, vinto da Walter Röhrl. Alla fine della stagione, nonostante l’agguerrita concorrenza delle nuove Audi Quattro a trazione integrale, la Lancia conquista il titolo Mondiale Costruttori, il secondo posto nel Mondiale Piloti e il Campionato Europeo ed Italiano.

Caratterizzata da forme “funzionali” e spigolose, sia nel frontale che nel posteriore, la Lancia Rally 037, meglio conosciuta con la sigla di progetto “037”, è una sportiva pura che incarna la famosa vittoria di Davide contro Golia. La Lancia Rally 037 è infatti l’ultima vettura a due ruote motrici a vincere il Mondiale di Rally, nel 1983, battendo avversari più potenti e, soprattutto, dotati di trazione integrale. La sua originale struttura mista, monoscocca e tubolare, viene "vestita" dall'atelier Pininfarina che sviluppa una carrozzeria aggressiva ed elegante al contempo, in grado di conferire un importante carico aerodinamico verso il suolo. Per raggiungere la massima efficienza, viene realizzata in poliestere con rinforzi in vetroresina, mentre i due leggerissimi cofani, motore e baule, possono essere smontati integralmente.
Gli interni, minimalisti e razionali, sono la quintessenza della competizione, così come alcune “appendici” aerodinamiche sul montante e sulla coda, tra cui un vistoso spoiler posteriore, la rendono ancora più performante.

giovedì 1 dicembre 2022

Premio “Ruoteclassiche – Best in Classic 2022”: Lancia Delta S4, Youngtimer dell’anno


Torino, 1° dicembre 2022 - Nuovo successo per una delle perle più rare della collezione storica gestita dall’Heritage Stellantis: la Lancia Delta S4, uno degli ultimi esemplari esistenti dei 200 prodotti tra il 1985 e il 1986, si aggiudica il Premio “Ruoteclassiche – Best in Classic 2022” nella categoria “Youngtimer”.

La premiazione, avvenuta nella serata del 30 novembre, ha avuto luogo nella prestigiosa location del Pirelli Hangar Bicocca e ha rappresentato l’atto conclusivo del concorso annuale creato da Ruoteclassiche, rivista che da oltre trent’anni è il punto di riferimento per gli appassionati del motorismo d’epoca. Un premio, suddiviso in dodici categorie, che ha l’obiettivo di mettere in luce persone, enti, aziende, associazioni, eventi e veicoli classici che hanno contribuito alla crescita culturale, sociale ed economica del settore dell’automobilismo classico.

Nella categoria “Youngtimer”, vetture prodotte dagli anni Ottanta ai Duemila, i lettori di Ruoteclassiche hanno preferito a grande maggioranza Lancia Delta S4 alle agguerrite concorrenti Bugatti EB 110 GT “Parigi” e Lamborghini Countach 25°. Il range dei partecipanti era ben più ampio ma questa terzina è stata selezionata, in fase iniziale, da una giuria di qualità costituita da 12 esperti del settore del calibro di Miki Biason, ultimo pilota italiano a vincere un campionato mondiale di rally, tanto per citare un esempio.

La Lancia Delta S4 si è affermata non solo in virtù del suo design e delle sue performance trascorse (oltre 15 vittorie nei rally nella seconda metà degli anni ‘80), ma anche perché è stata di recente protagonista di un articolo sul prestigioso bimestrale Youngtimer, dedicato alle auto non ancora storiche, ma di fascino e con le potenzialità di diventare in pochi anni auto da collezione. Quanto sopra testimonia la vitalità e l’attualità della missione del dipartimento Heritage di Stellantis, che oltre a recuperare e preservare il patrimonio storico costituito dalle auto classiche dei marchi Abarth, Alfa Romeo, Fiat e Lancia, mira alla valorizzazione e diffusione dei valori di questi brand che hanno fatto la storia dell’automobile.

In occasione della cerimonia di premiazione, Roberto Giolito, Head of Heritage, ha spiegato: “Ricevere questo prestigioso premio è per noi un punto d’onore perché costituisce il riconoscimento degli sforzi fatti dal nostro ente per diffondere la conoscenza del patrimonio storico dei nostri gloriosi marchi nel modo più capillare possibile e con grande costanza. Nel caso specifico inoltre stiamo parlando di una vettura straordinaria come la Lancia Delta S4, che tanto ha contribuito alla creazione del mito dell’imbattibilità di Lancia nel settore del motorsport”.

Lancia Delta S4

L’esemplare della Lancia Delta S4 premiato è uno dei pochi sopravvissuti - in versione stradale - dei 200 prodotti dalla Lancia a cavallo tra il 1985 e il 1986. La vettura - concepita per prendere parte alle competizioni del Campionato Mondiale Rally nel Gruppo B - è spinta da un motore quattro cilindri bialbero da 1759 cc montato in posizione centrale e doppiamente sovralimentato mediante turbocompressore e compressore volumetrico. La trazione è integrale permanente mentre la struttura del telaio è costituita da una gabbia reticolare in tubi saldati di acciaio e la carrozzeria impiega pannelli a nido d’ape in kevlar e fibre di carbonio. Proprio da queste caratteristiche prende origine il nome della vettura: la lettera “S” sta a indicare la sovralimentazione, “4” le quattro ruote motrici.

La Delta S4 Gr.B si rivela subito estremamente competitiva e nel 1986 conquista il titolo italiano ed europeo, vincendo oltre una quindicina di rally tra cui Montecarlo, Costa Smeralda, Mille Miglia e Targa Florio. Capace di raggiungere 250 km/h con peso complessivo di 966 kg e una coppia di 45 Nm a 5000 giri, la Delta S4 è la prima vettura 4×4 italiana ad essere impiegata nelle competizioni.


lunedì 14 novembre 2022

Il viaggio verso il Lancia Design Day: l’eleganza senza tempo di Aurelia, Flaminia e Fulvia


Torino, 14 novembre 2022 - “Nei suoi 116 anni di storia, Lancia si è sempre distinta per la sua grazia ed eleganza, un tratto che ritroviamo sia nelle sue grandi ammiraglie, come l’Aurelia e la Flaminia, sia nelle vetture più compatte, come la mitica Fulvia – dichiara Luca Napolitano, CEO del marchio Lancia –. Aurelia, Flaminia e Fulvia sono infatti tre icone che hanno reso il nostro Marchio un simbolo “del bello e del ben fatto”, tanto da conquistare il jet-set internazionale, le stelle del cinema e i capi di Stato. Ci siamo ispirati a elementi come il “calice” del frontale e le linee pulite ed essenziali che saranno chiaramente riconoscibili sulle nostre nuove vetture”.

Aurelia, la vettura Lancia dal design filante e dalla linea discendente verso il posteriore
Il mito dell’Aurelia nasce nel 1951 con la capostipite B10, una prestigiosa berlina dalle soluzioni di design innovative, tra cui le famose portiere che si aprono a libro. Si tratta di un elemento distintivo del design Lancia già presente su altri modelli iconici, come l’Augusta e l’Aprilia.
Prodotto in quattro diverse varianti, il modello affascina ancora oggi per le sue linee pulite ed essenziali, che danno vita a una "bellezza naturale" che dura nel tempo. Tra gli elementi di design più riconoscibili vi è di certo il "calice", nato dall'unione di una linea verticale e una orizzontale che, incontrandosi, racchiudono il logo del Marchio.
Da questa meravigliosa ammiraglia deriva l’Aurelia coupé B20 Granturismo del 1951, la progenitrice delle berlinette italiane degli anni Cinquanta. Disegnata da Boano e perfezionata da Pininfarina, la vettura inaugura la formula delle vetture Gran Turismo a 2 posti più 2. Alla sua prima apparizione ufficiale, il pubblico resta affascinato soprattutto per le linee pulite, il padiglione slanciato, la fiancata liscia con solo due porte e una linea discendente che ne accentua il dinamismo.
Nel 1954 l’atelier Pininfarina concepisce, partendo dalla meccanica della B20, l’Aurelia B24 Spider, una bellissima "scultura in movimento" che riscuoterà un grande successo nel mercato americano grazie alla purezza del suo design, caratterizzato da portiere senza maniglie esterne, dall’assoluto equilibrio tra i volumi anteriori e posteriori e dalla coda molto pulita. All’interno spiccano il volante con tre razze in alluminio e corona in legno, la plancia ad andamento curvo e la strumentazione a tre quadranti circolari.
Nel 1956 debutta l’Aurelia B24 Convertibile, versione meno “estrema” della precedente Spider, che presenta una presa d'aria sul cofano più sottile e portiere ampie con maniglie, vetri e deflettori.
E, a sessant’anni esatti di distanza, il ricordo va subito allo splendido esemplare protagonista del film-cult “Il sorpasso” (1962) di Dino Risi, interpretato da un giovane Vittorio Gassman - di cui quest'anno ricorrono i 100 anni dalla nascita - che la guida per tutto il film.

Flaminia, la vettura ufficiale del Presidente della Repubblica Italiana
Presentata al salone di Ginevra del 1957 e prodotta in tre serie, dal 1957 al 1970, nelle versioni berlina e coupé, la Flaminia porta al debutto un nuovo restyling del logo Lancia, realizzato direttamente in metallo cromato e semplificato nelle forme, che campeggia sulla larga calandra. Lo stile del logo è più asciutto rispetto a quello precedente, con scudo e volante sostituiti da semplici forme geometriche stilizzate. Due i colori usati: il blu e l’argento. Così come sono due i dettagli caratterizzanti: la lancia che sorregge la bandiera e la bandiera stessa con la scritta Lancia, sempre in stampatello maiuscolo.
Disegnata da Pininfarina, che ne preannuncia le linee con la fuoriserie Lancia Florida realizzata su base Aurelia, la Flaminia è una berlina elegante ed esclusiva, caratterizzata da linee innovative e interni lussuosi. Tra gli elementi di design più famosi vi sono l’ampia presa d’aria sul cofano e il raffinato profilo cromato che parte dalla cornice del tetto e corre lungo tutta la pinna posteriore. Ma l’apice stilistico si raggiunge nel 1959 con la Flaminia Coupé a due porte, sempre firmata da Pininfarina. Bella come nessun’altra vettura dell’epoca, la Flaminia è stata tra le protagoniste assolute della Dolce vita italiana e, tra i suoi più fedeli clienti, ha annoverato l'attore Marcello Mastroianni che ne ha posseduto numerosi esemplari.
Tra il 1960 e 1961, Pininfarina predispose quattro esemplari della Lancia Flaminia 335, numero che indica la lunghezza del passo, allungato rispetto a quello da berlina. Simbolo della creatività e dell’eleganza del Bel Paese, questa limousine presidenziale in versione landaulet – carrozzeria tipica delle vetture di rappresentanza con tettuccio rigido ai posti anteriori e capote apribile per quelli posteriori – è dotata di pianale specifico, livrea blu ministeriale e pregiati rivestimenti in pelle Connolly nera.

La Fulvia Coupè, la Lancia con il classico abitacolo a “torretta”
Nel 1965 nasce la Fulvia Coupé, la raffinata compatta del marchio Lancia che, rispetto alla berlina del 1963, si caratterizza per la linea più agile e sportiva, una configurazione a 2 posti più 2, un abitacolo luminoso, ampie vetrature e parabrezza e lunotto inclinati. Disegnata da Piero Castagnero, allora alla guida del Centro Stile Lancia, la Fulvia Coupé prende ispirazione dalle linee dei motoscafi Riva, con il frontale slanciato e la coda dal taglio netto. Al suo esordio conquista pubblico e critica per via del classico abitacolo “a torretta”, caratterizzato dall’ampia superficie vetrata e sottili montanti per un’ottima visibilità esterna. L’interno è al contempo sportivo e molto elegante, con il cruscotto e il volante in legno, oltre a vantare una strumentazione completa dove spiccano il contachilometri ed il contagiri tondi di grandi dimensioni: le stesse forme pure e geometriche che stanno ispirando i designer nella creazione dei suoi futuri modelli.

(Lancia Communications)

lunedì 7 novembre 2022

Il viaggio verso il Lancia Design Day: le icone del passato che hanno ispirato il futuro


Torino, 7 novembre, 2022 - Parte oggi il primo di tre appuntamenti in cui Lancia racconta lo stile di alcune delle sue più famose icone del passato, che hanno ispirato il design delle sue tre vetture future, in un percorso di avvicinamento al Lancia Design Day del 28 novembre, il primo evento del Rinascimento Lancia.
In questo viaggio tra passato e futuro, protagoniste sono le vetture Lancia entrate nell’immaginario collettivo: dall’Aurelia alla Flaminia, dalla Fulvia alla Beta HPE, dalla Gamma alla Delta, dalla Stratos alla 037. Modelli molto diversi tra loro, qualcuno figlio di un design aggraziato ed elegante, altri di un design brutale ed efficiente, ma tutti accomunati da uno stile capace di andare oltre lo spazio e il tempo, che li rende ancora oggi bellissimi, contemporanei ed espressione di un design tipicamente italiano.

“Il design e la bellezza di questi “capolavori in movimento” ci ha ispirato nella creazione dei tre modelli Lancia del futuro - dichiara Luca Napolitano, CEO del marchio Lancia -. La nuova Ypsilon nel 2024, la nuova ammiraglia del 2026, che ci permetterà di entrare nel segmento più grande in Europa, e la nuova “Delta” dalle linee geometriche, scolpita e muscolosa, che nel 2028 farà battere il cuore a tanti appassionati in tutta Europa. Ci piace definire Lancia un marchio “Progressive Classic”. “Classic” per sottolineare il legame con un heritage che intendiamo rispettare e valorizzare. “Progressive” per esprimere la nostra capacità di guardare con ambizione al futuro. Innovazione e Design senza tempo sono da sempre i nostri valori e a questi vogliamo aggiungere sostenibilità, responsabilità sociale, ponendo il cliente sempre al centro della nostra missione. Sono queste le linee guida del piano decennale del nostro Rinascimento, con cui puntiamo a diventare un marchio credibile e rispettato nel mercato premium europeo. Le protagoniste di questa roadmap saranno i tre nuovi modelli Lancia che abbiamo disegnato in modo che siano coerenti fra loro e ben riconoscibili. Per questo ci siamo ispirati a tre elementi di design spiccatamente Lancia: il “calice”, le linee sinuose e le forme geometriche primitive. In particolare, prendendo spunto dal frontale delle iconiche Aurelia e Delta, il nuovo calice verrà reinterpretato in chiave moderna, conservando la sua peculiarità distintiva che nasce dall'unione di una linea verticale e di una orizzontale che, incontrandosi, racchiudono il logo del Marchio. La seconda caratterizzazione comune ai tre nuovi modelli è la linea sinuosa e discendente della fiancata, tipica di alcuni modelli storici di Lancia, come l’Aurelia B20. Infine, il terzo elemento di design si manifesta nelle forme geometriche primitive presenti sia nell’anteriore che nel posteriore, tra le quali spiccano i fari tondi che rinviano all’anima più brutale del marchio, strizzando l’occhio alle leggendarie 037, Stratos e Delta, le “belve” da gara dominatrici del Rally per oltre 20 anni”.

Oltre a eleganza e carattere, infine, va ricordato che esiste una terza declinazione del Design di Lancia: l’eclettismo, ossia la tendenza a ispirarsi a fonti diverse, anche contrastanti tra loro, per raggiungere una sintesi armonica e coerente. È ciò che avviene, ad esempio, nelle abitazioni italiane, uno spazio di vita vissuto e intimo, da cui Lancia ha attinto per la creazione degli interni, originali e accoglienti, dei modelli Gamma e Beta. La stessa raffinatezza degli interni si ritrova nella Fulvia Coupé del 1965, elegante, aggressiva e prestazionale al contempo. E anche questo è un esempio di eclettismo Lancia.

Lancia Beta HPE, l’eclettismo anticonformista che segna un’epoca con la sua “veneziana”

La Lancia Beta HPE (High Performance Estate) è una vettura familiare, bassa ed armoniosa, dotata di un bagagliaio capiente e, al tempo stesso, sportiva e dalle alte prestazioni. Nata dalla matita di Pininfarina e prodotta in tre serie, è di certo la versione più affascinante del modello Lancia Beta. Presentata al Salone dell’automobile di Ginevra del 1975, la Lancia Beta HPE conquista il grande pubblico per il suo carattere eclettico, tanto da essere considerata una vettura anticonformista apostrofata con la formula della “praticità elegante”. Ciò che colpisce è la parte posteriore dell'abitacolo, dotata di un ampio portellone inclinato, da cui s’intravede, dietro il vetro, un’innovativa struttura frangisole a veneziana che limita gli effetti dell'irraggiamento solare, salvaguardandone la visibilità posteriore. Questa soluzione innovativa è completata da due modanature sul terzo montante che si fondono, a livello visivo, proprio con l'originale finitura applicata al lunotto. E sempre nella zona posteriore, ma questa volta all’interno, spiccano gli schienali posteriori avvolgenti che si estendono fino al rivestimento laterale posto sotto i finestrini, per garantire una libertà di postura agli occupanti. I poggiatesta posteriori sono a scomparsa, in modo da integrarsi nello schienale, se non utilizzati. Insomma, l’abitacolo spazioso e innovativo della Beta HPE richiama proprio quell’atmosfera calda e accogliente delle belle dimore italiane. Una curiosità: reclinando i sedili posteriori, è persino possibile inserire un materassino per ottenere una sorta di letto “in movimento”.

La rottura dei canoni e il “salotto viaggiante” di Lancia Gamma Coupé

Il design avveniristico è il tratto saliente della Lancia Gamma Coupé che viene presentata al Salone di Ginevra del 1976. Classica negli esterni, ma eclettica negli interni, questa vettura viene ricordata come il “salotto viaggiante”, in quanto nell’abitacolo ricrea un ambiente ospitale, confortevole e, per alcuni tratti, anche innovativo, come dimostrano un originale abbinamento di colori e una plancia ispirata al product design degli anni Settanta. La raffinatezza e la qualità assoluta dei materiali sono frutto di collaborazioni con alcune prestigiose case di moda, tra cui la maison di Ermenegildo Zegna. Ultima evoluzione delle grandi coupé GT di Lancia, stirpe di alto lignaggio che annovera l’Aurelia e la Flaminia, la Gamma Coupé prende ispirazione dalla Flaminia Coupé. E sarà forse per questo che, al primo sguardo, appare subito più aggraziata e filante della berlina a cinque porte, anche grazie all’andamento discendente del tetto.

lunedì 7 febbraio 2022

Rallye Monte-Carlo Historique / Carlos Tavares al traguardo con la Lancia Stratos HF del 1975 di Sandro Munari

 

Torino, 7 febbraio 2022 - E’ terminata la 24^ edizione del Rally Storico di Monte Carlo e, tra coloro che l’hanno portata a termine, spicca Carlos Tavares, CEO di Stellantis, che ha percorso i quasi 300 km di gara a bordo di una Lancia Stratos HF del 1975, la stessa vettura su cui all’epoca gareggiò il grande Sandro Munari.

Un’iniziativa personale di Tavares, manager con la passione per la competizione, che ha iniziato a gareggiare nel 1980 partecipando a oltre 500 gare su strada e in pista e ha deciso di affrontare questa sfida in terra francese a bordo di un’icona del marchio Lancia e del Motorsport come Lancia Stratos.
Infatti Lancia è, ancora oggi, il marchio che ha vinto di più nel mondo dei Rally, collezionando ben 15 titoli mondiali, tra piloti e costruttori. Una performance eccezionale che ha contribuito in modo decisivo al successo e alla popolarità mondiale del marchio, leader in una specialità sportiva che attira tanti spettatori lungo le strade di tutti i giorni che, per una volta, diventano percorsi di gara.

E Lancia Stratos è una delle migliori espressioni di questa passione e questa tradizione. Progettata appositamente per i Rally e costruita in soli 500 esemplari, la Stratos HF sbaragliò la concorrenza vincendo tre titoli mondiali consecutivi (1974, 1975, 1976) e due titoli europei, ritirandosi imbattuta dalle competizioni. Il suo successo e la sua popolarità derivarono tuttavia non solo dalle vittorie, ma anche dal design avveniristico: un coupé basso e filante, con la tipica forma a cuneo che sembrava calzare al pilota come una tuta da atleta. La successiva introduzione della grafica dello sponsor Alitalia, caratterizzata dal logo tricolore della compagnia aerea sdoppiato ed armonizzato con la forma della vettura, decretò un successo e una riconoscibilità della Lancia Stratos che dura ancora oggi. Come ha avuto modo di affermare Tavares stesso, intervistato a gara in corso: “Guidare Lancia Stratos su queste strade ricche di storia non implica solo passione, ma anche senso di responsabilità, perché Lancia Stratos non è solo una vettura, ma un monumento del Motorsport e del marchio Lancia.”

Un monumento, un’icona che è ancora nel cuore degli appassionati, come dimostrato dall’accoglienza ricevuta lungo tutto il percorso, con migliaia di spettatori che riconoscevano e incitavano la Lancia Stratos. Racconta ancora Tavares: “Il pubblico ci applaude e chiede di accelerare, perché l’emozione è fatta anche dal sound del motore che ne deriva. Guidare una vettura del genere e mettere in mostra le sue qualità è anche un modo di far felice la gente”.

Si è chiusa così, con la mitica ascesa notturna al Col de Turinì, la 24^ edizione del Rally Storico di Monte Carlo, che ha visto alla partenza ben 263 equipaggi. Solo in 203 sono arrivati al termine, ma per tutti c’è la grande soddisfazione di avere perpetuato la tradizione di una passione senza tempo, il tempo che misura le performance dei più grandi piloti ma scandisce anche le emozioni di ciascuno di noi.

Credits: Lancia Communications


martedì 1 febbraio 2022

LA FLAMINIA DEL PRESIDENTE È “TARGA ORO ASI”


Sergio Mattarella, rieletto Presidente della Repubblica Italiana, sale nuovamente a bordo della Lancia Flaminia Presidenziale Targa Oro ASI, una vettura ambasciatrice dell’Italia nel mondo. La Commissione Tecnica dell’ASI aveva esaminato le quattro Flaminia del Quirinale nel 2014. Battezzate Belfiore (telaio 813-99-1001, targa Roma 454308), Belmonte (telaio 813-99-1002, targa Roma 454306), Belvedere (telaio 813-99-1003, targa Roma 454307) e Belsito (telaio 813-99-1004, targa Roma 474229), risultano ancora oggi conservate in perfetto stato: colore blu notte, selleria in pelle Connolly nera, interfono per comunicare con l’autista, cinque sedute posteriori con ampio divano e due strapuntini. Condizioni originali che hanno portato all’omologazione ASI e al rilascio della “Targa Oro”: simbolo italiano di eccellenza per il collezionismo mondiale.

La Flaminia Presidenziale con carrozzeria “landaulet-cabriolet” è figlia del modello presentato nel 1957 al Salone di Ginevra come ammiraglia di alta classe caratterizzata da linea elegante, interni e finiture lussuose. Nel 1961, la Carrozzeria Pinin Farina realizzò la versione Presidenziale a passo lungo, denominata “335”, sigla che indica la misura del passo in centimetri. La vettura venne utilizzata per la prima volta dal Presidente Giovanni Gronchi in occasione della visita in Italia della regina Elisabetta II d’Inghilterra. In pochi mesi ne vennero realizzati quattro esemplari, battezzati con i nomi propri di cavalli purosangue delle scuderie del Quirinale.

Sono auto che il mondo ci invidia e che l’ASI ha contribuito a valorizzare ulteriormente. Hanno tenuto alto l’onore del motorismo italiano in occasione delle visite di capi di stato come John Fitzgerald Kennedy e Charles De Gaulle. Attualmente, la Belfiore e la Belvedere sono al Quirinale per le grandi occasioni del Capo dello Stato e delle più alte cariche della Repubblica. La Belsito è visibile presso il Museo Storico della Motorizzazione Militare di Roma, mentre la Belmonte è esposta al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino.

La Flaminia “335” è la più famosa, ma il lungo elenco delle auto presidenziali inizia con sei Fiat 2800 Cabriolet acquistate nel 1939. Tre di queste – Aceste (targa Roma 73183), Admeto (Roma 73184) e Alcinoo (Roma 73185) – sono rimaste in servizio fino all’inizio degli anni ’60 servendo De Nicola, Einaudi e da Gronchi. Tra il 1956 e il 1962 sono apparse la Lancia Aurelia B12 – Tortora (targata Roma 252481) – e due Flaminia berlina, Urania (Roma 292747) e Zodiaco (Roma 354128).
Negli anni ’70 sono arrivate le Fiat 130 e le prime blindate, a partire dall’Alfa Romeo 2000. Sandro Sandro Pertini ha introdotto la Maserati Quattroporte, poi sostituita dalle Lancia Thema e K Limousine di Scalfaro; più recentemente la Thesis Limousine. È stato quindi il turno della Maserati Quattroporte “Livorno”, dal 2005 con la presidenza Ciampi. Infine, Giorgio Napolitano e Sergio Mattarella hanno avuto a loro disposizione le Lancia Thema di ultima generazione, le Maserati Quattroporte e l’Audi A8.


Credits: ASI - Ufficio Stampa

venerdì 26 novembre 2021

Lancia celebra i suoi 115 anni di storia e i 60 anni della Flaminia presidenziale sullo sfondo del Quirinale


Torino, 26 novembre 2021 - Nella cornice del Palazzo del Quirinale, il marchio Lancia festeggia i suoi 115 anni di storia e i 60 anni della Lancia Flaminia Presidenziale.

«Domani sarà un giorno speciale per il nostro marchio e per il nostro Paese e questa doppia celebrazione ci riempie di orgoglio - afferma Luca Napolitano, CEO di Lancia -. La presidenza della Repubblica ci ha concesso di combinare i 115 anni del marchio con i 60 anni della Flaminia Presidenziale, offrendoci lo sfondo del Palazzo del Quirinale. Due festeggiamenti così significativi per Lancia che ha prodotto auto bellissime, frutto dell'ingegno creativo di tanti ingegneri e progettisti, dallo stile senza tempo e che sono diventate delle vere portabandiera dell'Italia in tutto il mondo. E facendo leva su questa storia gloriosa siamo pronti per affrontare il nostro piano a 10 anni verso una mobilità sempre più sostenibile».


Lancia – 115 anni di eleganza italiana senza tempo


Il marchio Lancia venne fondato a Torino il 27 novembre 1906 da Vincenzo Lancia e Claudio Fogolin, entrambi dipendenti Fiat e appassionati di auto. Vincenzo era già noto nell'ambiente automobilistico, grazie a diverse vittorie sportive ottenute al volante di vetture Fiat.

La prima vettura prodotta nel 1908 è la Lancia 12 HP, una vettura decisamente fuori dagli schemi per il tempo con chassis basso e leggero, munito di trasmissione a cardano, al posto delle catene, e che divenne un vero e proprio successo per l'epoca con più di 100 unità vendute. La fama di Lancia cresce e il marchio supera il primo conflitto mondiale, al termine del quale si succedono altri modelli di grande qualità, tra i quali la Lambda, l'Augusta e l'Aprilia.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel 1950 Lancia presenta l'Aurelia, la prima vettura al mondo a montare un motore V6: un modello che trionfa in diverse competizioni e spinge Gianni Lancia, il figlio di Vincenzo, a fondare un reparto corse dedicato alle gare su strada che verrà chiamato Scuderia Lancia.

Nel 1956 il marchio si concentra sulle vetture alto di gamma: le vetture iconiche degli anni 60 sono la Flaminia e la Flavia, la prima vettura italiana con motore e trazione anteriore.

All'inizio degli anni 70, riprende il reparto sportivo che, con la Stratos, la 037 e poi con la Delta, dominerà per più di 20 anni il mondo dei rally e consentirà a Lancia di entrare nell'Olimpo del Motorsport: 15 Campionati mondiali rally, tre Campionati del mondo endurance costruttori, una 1000 miglia, due Targa Florio e una Carrera Panamericana.

Fuori dall'ambito sportivo, al Salone di Ginevra del 1985 debutta la piccola Y10 che rivoluziona il concetto di automobile di classe da città. La Ypsilon diventa ben presto una vettura di grande successo: oltre 35 serie speciali, 4 generazioni, leader in Italia nel suo segmento, la Ypsilon è la Lancia più longeva e più venduta di sempre, con oltre 3 milioni di unità.


Lancia Flaminia Presidenziale


L'esordio della Lancia Flaminia avviene nel 1957 al Salone di Ginevra: ammiraglia di alta classe, dotata di motore V6 da 2.5 litri, interni e finiture lussuose.

La Lancia Flaminia si arricchì presto di versioni speciali, realizzate dai carrozzieri e, nel 1961, Pinin Farina realizzò la cabriolet presidenziale a passo lungo, denominata "335", sigla che indicava la misura del passo in centimetri. La vettura venne per la prima volta utilizzata dal presidente Giovanni Gronchi in occasione della visita in Italia della regina Elisabetta II d'Inghilterra. In pochi mesi ne vennero realizzati quattro esemplari che, continuando la tradizione, furono battezzati con nomi propri di cavalli purosangue delle scuderie del Quirinale: Belfiore, Belmonte, Belvedere e Belsito.

Belfiore, Belmonte e Belvedere erano caratterizzate dalla carrozzeria cabriolet con la capote in tela rigida, ripiegabile, mentre l'ultima, la Belsito, è fornita di una capote in tela, non apribile, sovrastante il posto di guida.

Verniciati nel caratteristico blu notte, tutti gli esemplari dispongono di una selleria in pelle Connolly nera, interfono per comunicare con l'autista, 5 sedute posteriori con ampio divano e due strapuntini.

Utilizzate in passato in occasione delle visite di importanti capi di stato come John Fitzgerald Kennedy, Charles De Gaulle e per le celebrazioni del Centenario dell'Unità d'Italia, vennero sottoposte a un attento restauro nel 2001 e attualmente due degli esemplari sono affidati alle Scuderie del Quirinale: Belfiore e Belvedere sono infatti le vetture per le "grandi occasioni" del Capo dello Stato e delle più alte cariche della Repubblica. La Belsito è invece visionabile presso il museo storico della Motorizzazione militare di Roma, mentre la Belmonte è esposta dal 2001 al Museo dell'Automobile di Torino.


 





martedì 8 ottobre 2019

Lancia Fulvia International Meeting, una grande festa a Biella


Metti una cinquantina di Fulvia, aggiungici un variegato parterre di personaggi che ne hanno evidenziato le imprese sportive; condisci il tutto con un'abile regia organizzativa: ed ecco servito il Lancia Fulvia International Meeting, riuscito evento organizzato dall'Automobile Club Biella, svoltosi nelle giornate di sabato 5 e domenica 6 ottobre.

Sono da poco passate le 9 di sabato 5 ottobre quando Piazza Duomo inizia timidamente ad animarsi in una soleggiata mattinata accompagnata da un'aria frizzantina, che va riscaldandosi man mano che le Fulvia prendono posto e gli ospiti arrivano. Si allineano le vetture mentre si effettuano le registrazioni degli equipaggi, con gli speakers che intervistano campioni quali Piero Sodano o Amilcare Ballestrieri, man mano che arrivano. La piazza va riempiendosi di auto mentre da un altro versante fanno capolino Simo Lampinen e John Davenport: la febbre sale quando lo storico duo viene accolto con gli onori del caso.

Gabriele Bodo e Mauro Bocchio, tra i registi dell'evento, aprono le partenze con una Fulvia 3 "Montecarlo", seguiti in rapida sequenza dalle vetture che in pochi minuti lasciano Piazza Duomo; è un variopinto susseguirsi di HF "fanalone" e "fanalino", Sport Zagato, "leva lunga" e berlina 2C, con due gemme quali le "F&M" barchetta che lasciano senza fiato i presenti, incuriositi anche dalle due coupè con la guida a destra arrivate dalla Gran Bretagna.

Dopo il tuffo nel passato col controllo a timbro presso l'ex Officina Maglioli, si punta verso Balocco dove FCA Proving Ground apre le porte all'evento condividendone il tracciato assieme ai partecipanti. Un ricco ed apprezzato buffet rifocilla i presenti tra le due sessioni, terminate le quali, si sale nella sala convegni dove il giornalista Luca Pazielli modera l'incontro con i prestigiosi ospiti che con le loro gesta, hanno scolpito la storia sportiva della Lancia Fulvia. Personaggi e ricordi si alternano e ritrovano assieme a filmati inediti; raccontano e rivivono quei momenti irripetibili; si emozionano e si commuovono: emozionano e commuovono. Ballestrieri, Bernacchini, Sodano, Lampinen, Davenport, Pregliasco, Tonti, Besozzi, Garin; ma anche i meccanici artefici di imprese impossibili e Ariella Mannucci che ha parole di affetto per Sandro Munari.

Si rientra a Biella per ritrovarsi alla cena di gala a Cascina Era e sono ancora racconti e testimonianze che si alternano a sorrisi ed applausi.
Non c'è il sole del giorno prima, ma la temperatura è "calda" comunque, quando le vetture riprendono possesso di Piazza Duomo domenica mattina, col sindaco Corradino ed il suo vice Moscarola a portare il saluto ed il benvenuto a Biella alle Fulvia e ai loro possessori, poco prima di ripartire per attraversare l'Oasi Zegna fino a raggiungere Oropa dove la prova di abilità conclude la parte su strada, prima dell'apprezzato pranzo a base di specialità locali.

E' la consegna dei riconoscimenti agli equipaggi che meglio si sono destreggiati nelle prove e a coloro i quali hanno contribuito per la riuscita della manifestazione, come hanno confermato gli unanimi giudizi positivi, che va a chiudere un evento dedicato all'iconica vettura che ha regalato emozioni e successi e che ancor oggi, spesso viene ricordata col vezzeggiativo "Fulvietta", ma che quando fa salire di giri il quattro cilindri, ci riporta tutti a quella notte del gennaio 1972 sul Col del Turini. (Andrea Zanovello)

Foto di G&P Foto

domenica 8 settembre 2019

LANCIA FULVIA INTERNATIONAL MEETING


La città di Biella - memore del successo del World Stratos Meeting ospitato nel 2016 - punta nuovamente i riflettori sulla storia dell'automobilismo con un evento di caratura internazionale dedicato nuovamente al marchio Lancia e a quella che si può senza dubbio definire una delle icone del marchio torinese: la Fulvia. 

Un nuovo tributo al marchio Lancia, in un territorio di "Lane e di motori", culla della rivoluzione industriale tessile dell'800 dove, con lo sviluppo proprio dell'industria tessile, si creano i presupposti anche per la nascita delle officine meccano-tessili rendendo il biellese estremamente evoluto sotto tutti gli aspetti meccanici.
Queste situazioni generano, nel tempo, una cultura e una ricchezza che sfociano anche nell'oggetto simbolo del '900: l'automobile che nella sua evoluzione porta alla ribalta piloti ed eventi quali: Carlo Felice Trossi, Antonio Brivio, il circuito automobilistico di Biella, la Biella-Oropa, e qualche anno più tardi Giovanni Bracco, Umberto Maglioli. E ancora: Claudio Maglioli, Federico Ormezzano, la Occhieppo-Graglia, il Rally della Lana, Piero Liatti e la costruzione dello stabilimento Lancia di Verrone.
In questi anni personaggi ed eventi contribuiscono a rendere Biella uno dei punti di riferimento principali della storia dell'automobilismo e lo stesso Automobil Club di Biella è uno dei più antichi d' Italia; il concessionario Bocca diventa la prima concessionaria nazionale della Lancia.

Lancia, la fabbrica dalla quale escono vetture passate alla storia, come la Lambda, l'Aprilia, l'Aurelia e la Fulvia; quest'ultima prima in versione berlina, poi coupè con una cilindrata che sale fino a 1.600 centimetri cubici nella corsaiola versione HF, quella conosciuta come "Fanalone" che a cinquant'anni dalla nascita si può considerare un mito della produzione Lancia ed in generale delle vetture da corsa.

Ed è alla Fulvia, nelle sue molteplici versioni - berlina, coupè, sport Zagato - e cilindrate, che il 5 e 6 ottobre 2019 viene dedicato questo tributo: un'opera unica dove gli appassionati potranno incontrarsi e stare insieme ai grandi protagonisti che hanno fatto la storia sportiva, e non, di questa vettura. Sono infatti attesi a Biella, progettisti, dirigenti, piloti, meccanici, preparatori, collezionisti, giornalisti per una due giorni sotto il segno dell'elefantino Lancia!

Il programma, attentamente studiato dagli organizzatori, propone momenti dinamici come la sfilata che va a toccare luoghi simbolo del Biellese e i giri in pista con prove di abilità e precisione al Balocco FCA Proving Ground, ad altri a stretto contatto con gli illustri ospiti come durante la conferenza con dibattiti e proiezione dei filmanti o la cena di gala con una particolare disposizione degli invitati ai tavoli. Di pregio anche il gadget appositamente realizzato: una sciarpa in cachemire con i colori della Fulvia. 

Info dettagliate su www.fulviameeting.it

giovedì 18 maggio 2017

LANCIA CON HELIO ASCARI ALLA MILLE MIGLIA 2017

Alcune importanti vetture storiche del marchio Lancia, appartenenti alla collezione di FCA Heritage sono in gara alla rievocazione storica della Mille Miglia partita nel pomeriggio da Brescia. Si tratta di un’esemplare del 1937 dell’Aprilia e di una Aurelia B24 Spider del 1955, a bordo della quale ci sarà Helio Ascari, discendente del mitico Alberto che trionfò alla Mille Miglia del 1954 su Lancia D24. 

Al seguito di Ascari, una “fan” molto speciale: la nuova Ypsilon Unyca, glamour e accessibile, che sintetizza un perfetto equilibrio tra raffinatezza casual e dinamismo. Non passerà inosservato il suo stile ancora più personale, con finiture estetiche dedicate, all’esterno e all’interno dell’abitacolo, e l’inedito colore di carrozzeria Blu Velvet. La vettura che partecipa alla gara è impreziosita da una speciale personalizzazione: un wrapping ad hoc riporterà l’hashtag #YpsilonSupportsHelioAscari.

Helio Ascari, ex modello e oggi imprenditore, disegna e produce artigianalmente biciclette di grande prestigio presso il suo atelier di Williamsburg, a New York. La sua collezione esprime una raffinata eleganza e un gusto innato per la cura dei dettagli, e ogni bicicletta, sia quelle pensate per la città, sia quelle pensate per la velocità, consente di vivere con grande classe l’esperienza delle due ruote a bordo di un mezzo d’eccellenza tecnica. 

Tutte queste caratteristiche accomunano le biciclette Ascari alle vetture Lancia che partecipano alla competizione: Aprilia e Aurelia, infatti, hanno segnato un’epoca introducendo importanti innovazioni e rivoluzionando convenzioni estetiche radicate. La prima era dotata di una carrozzeria autoportante priva di montante centrale e integrata con il telaio e aveva un aspetto decisamente innovativo rispetto al design automobilistico delle berline dell’epoca. La sua linea aerodinamica e la leggerezza la spingevano a 130 km/h circa a fronte d consumi ridotti. 
La Lancia Aurelia B24 Spider del 1955, disegnata da Pinin Farina, è considerata da molti la più bella spider al mondo grazie a stilemi estetici caratteristici come i paraurti “ad ala”, le portiere prive di maniglie e vetri e il parabrezza panoramico con i montanti arretrati in stile americano. Sotto il cofano, un leggendario 6 cilindri a V da 118 CV, che permettevano alla vettura di toccare i 180 km/h.

venerdì 25 novembre 2016

FCA protagonista di “Milano AutoClassica”



FCA sarà presente con esemplari storici e vetture di attuale produzione dei marchi Lancia, Alfa Romeo, Abarth e Jeep a "Milano AutoClassica" in programma a Fiera Milano (Rho) dal 25 al 27 Novembre.

“Milano AutoClassica” rappresenta un’opportunità imperdibile per ammirare una selezione di quindici gioielli della Collezione storica Lancia: le vetture storiche – alcune delle quali rappresentano vere e proprie pietre miliari della storia dell’automobilismo – saranno esposte al centro del padiglione principale del Salone per celebrare, il centodecimo anniversario dalla fondazione del marchio torinese, che cade proprio il 27 novembre. L’importante ricorrenza è l’occasione ideale per presentare il nuovo programma Lancia Classiche, a poco più di un anno dal lancio del gemello Abarth Classiche.


A partire dall’inizio di dicembre, anche i proprietari delle vetture storiche Lancia, potranno usufruire dei servizi di certificazione e restauro attivati presso le “Officine Classiche” di FCA Heritage, site nel comprensorio di Mirafiori, e del conseguente rilascio del “Certificato d’autenticità”. Nuove opportunità proposte dalla Casa Madre che, insieme all’offerta dei “Certificati d’Origine” richiedibili online, concorreranno ad aumentare il valore delle vetture storiche Lancia e che successivamente verranno estese agli altri marchi italiani di FCA


In occasione del sessantesimo anniversario della denominazione Veloce, apparso per la prima volta su un’Alfa Romeo nel 1956, si potranno ammirare le storiche Alfa Romeo Giulietta Sprint Veloce e Giulia Sprint GT Veloce, provenienti da collezioni private, oltre a un esemplare della nuova Giulia Veloce, presentata per la prima volta in Italia dopo il lancio internazionale al Salone di Parigi.. 


All’insegna dello Scorpione, sulla passerella milanese sfilano un esemplare storico della Fiat 124 Abarth Rally Gr.4 insieme al nuovo Abarth 124 spider e a un esemplare della Abarth 695 Biposto. 

Infine, sullo stand Jeep sarà esposto un esemplare di Willys MB, anch’esso proveniente da una collezione privata. È l'antesignano del primo esemplare 4x4 Jeep a uso civile ed è accanto alla nuova serie speciale Jeep Wrangler 75th Anniversary.

mercoledì 16 settembre 2015

Lancia protagonista del Gran Premio Nuvolari 2015






Dal 18 al 20 settembre si svolgerà il Gran Premio Nuvolari 2015, la famosa manifestazione internazionale di regolarità riservata alle auto storiche che rende omaggio al celebre pilota Tazio Nuvolari, il “Mantovano Volante”. Come da tradizione, partenza e arrivo sono fissati a Mantova, dove la carovana di vetture giungerà dopo aver percorso più di mille chilometri attraverso il paesaggio italiano. 

La venticinquesima edizione propone la formula dei “due mari”, con una prima tappa da Mantova, attraverso gli Appennini, fino alla Versilia, sul Mar Tirreno. La seconda tappa prevede una partenza da Forte dei Marmi e - passando per le bellezze di Toscana, Umbria e Marche – l’arrivo a Rimini, raggiungendo quindi le sponde dell’Adriatico. Infine, la terza tappa parte da Rimini, attraversa le città dell’Emilia Romagna, e si conclude nella città natale di Tazio Nuvolari. 

Organizzato da Mantova Corse, con la collaborazione dell'Automobile Club Mantova e del Museo Tazio Nuvolari, il Gran Premio vedrà la partecipazione di oltre 330 vetture d'epoca prodotte dal 1923 al 1969. Tra queste rarità automobilistiche figura una preziosa “Ardea” I serie del 1939 appartenente alla Collezione Storica Lancia. Una presenza simbolica della Casa, che ha vinto la prima edizione storica della competizione nel 1954 con la D24 condotta da Alberto Ascari e che arricchisce con la propria partecipazione ufficiale l’edizione “giubilare” della rievocazione.

In alcune tappe del percorso l’Ardea troverà ad aspettarla l’ultima nata di Casa Lancia, la Nuova Ypsilon, le cui linee sinuose prendono ispirazione proprio dall’Ardea, e che in questi giorni sta facendo il suo esordio al Salone di Francoforte. 

Vetture di ieri e di oggi che, ognuna a proprio modo, sono rappresentative di un marchio che da sempre si contraddistingue per raffinatezza e innovazione. Sin dal 1937, infatti, Lancia affiancò modelli di fascia media a quelli di fascia alta, senza alterare le caratteristiche di eleganza e raffinatezza che rendono il marchio immediatamente identificabile. Un esempio significativo è proprio la Lancia Ardea del 1939 iscritta al Gran Premio Nuvolari 2015. 

Il modello Ardea nacque grazie alla tenacia di Adele Miglietti, vedova di Vincenzo Lancia, che concretizzò l’idea del marito di riprodurre in scala ridotta 9/10 le linee della gloriosa berlina Aprilia, già accolta con favore da pubblico e critica. Vide così la luce una vettura piccola e maneggevole ma dotata di un design moderno e aerodinamico, che rendeva Ardea parsimoniosa nei consumi e brillante nelle prestazioni, anche grazie al più piccolo motore mai costruito da Lancia: 903 cc e 28 CV, per 108 km/h e un consumo di 7,2 litri di benzina ogni 100 km. 

In 3,615 metri, Ardea riprendeva le soluzioni tecniche del resto della gamma, come le sospensioni anteriori a ruote indipendenti, le boccole Silentbloc al posteriore e il cambio a quattro marce a imbocco rapido. Nonostante le dimensioni da "utilitaria", poi, presentava tutte le caratteristiche di eleganza e raffinatezza che connotano da sempre ogni prodotto Lancia: interni in morbido panno, disponibili a richiesta in pelle, una strumentazione completa e altri piccoli e utili accessori come l’orologio e la tendina in raso al lunotto posteriore.

La Nuova Ypsilon si inserisce nel solco di questa ininterrotta tradizione nel segno dell’eleganza. La Fashion City Carl è caratterizzata da interni ed esterni inediti e una gamma articolata in tre allestimenti e cinque motorizzazioni, tutte Euro 6, in grado di soddisfare ogni esigenza. È l'esordio della quinta generazione di un best seller che ha rivoluzionato il concetto di city car portandolo a un livello superiore per stile ed eleganza e ha sedotto i ricercatori dell'originalità e del carattere, gli amanti della tecnologia e del fashion, gli estimatori della qualità e dell'innovazione: dal 1985 a oggi, in tutta Europa, ne sono state vendute più di 2,7 milioni di unità.