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sabato 7 luglio 2018

Dal 19 al 22 luglio la Coppa d’Oro delle Dolomiti


Al suo 71esimo anno d’età, la competizione organizzata da ACI Belluno in collaborazione con l’Automobile Club D’Italia, si svolge nel terzo weekend di luglio come da tradizione del periodo storico (1947/1956) della corsa. Dal 1947, sulle “montagne più belle del mondo” (Patrimonio Mondiale dell’Umanità – UNESCO), la Coppa d’Oro delle Dolomiti è un’affascinante competizione che vede i migliori driver sfidarsi su prestigiose auto, protagoniste della storia dell’automobilismo. Da corsa di velocità dei primi dieci anni, fino al 1956, l’evento si è trasformato in gara di regolarità classica per auto d’epoca; quest’anno è la prima prova del Campionato Italiano Grandi Eventi 2018. 
Nei due giorni di competizione il percorso si snoda, all’interno della regione Veneto, in due tappe con diversi tragitti che attraversano, con molte variazioni di altitudine, sia la parte alta del Cadore – fino ad arrivare vicino al confine con l’Austria, tornando a Cortina lungo la Val d’Ansiei – sia la parte bassa toccando Alleghe, Agordo e Belluno. Nel capoluogo è prevista sabato nel primo pomeriggio una passerella in Piazza Martiri della Libertà di fronte alla sede dell’ACI Belluno. 
Giovedì 19 luglio sono in programma le verifiche tecniche e sportive al’Hotel Savoia di Cortina, venerdì e sabato le due tappe (con partenze e arrivi a Cortina), domenica 22 luglio la premiazione a Piazza Di Bona. Sono ammesse le vetture costruite fino al 1971 compreso. 
Il percorso di gara avrà una lunghezza complessiva di Km. 388,70. Sono previste: 60 Prove Cronometrate (P.C.), 8 Prove di Media (P.M.) con un totale di 22 rilevamenti, 10 Controlli Orari (C.O.), 4 Controlli Timbro (C.T.). 

Le località attraversate dal percorso: 
Venerdì 20 luglio 
Cortina D’Ampezzo, Pocol, Passo Giau, Selva di Cadore, Forcella Staulanza, Forno di Zoldo, Forcella Cibiana, Venas di Cadore, Tai di Cadore, Pieve di Cadore, Domegge di Cadore, Lorenzago di Cadore, S. Stefano di Cadore, S. Pietro di Cadore, Danta di Cadore, Passo S. Antonio, Auronzo di Cadore, Passo Tre Croci, Cortina D’Ampezzo. 
Sabato 21 luglio 
Cortina D’Ampezzo, Pocol, Passo Falzarego, Digonera, Alleghe, Taibon Agordino, Agordo, Forcella Aurine, Mas, Belluno, Sagrogna, Soverzene, Longarone, Termine di Cadore, Perarolo di Cadore, Tai di Cadore, Venas di Cadore, Borca di Cadore, San Vito di Cadore, Cortina D’Ampezzo. 

Quest’anno ricorre il 70° anniversario della vittoria nel 1948, alla seconda edizione, di Giovanni Bracco con la Maserati A6 GCS “monofaro”, stesso modello del secondo assoluto il grande Gigi Villoresi (quell’anno campione italiano assoluto). Terzo, Soave Besana con la Ferrari 166 Inter prodotta nello stesso anno; la prima autovettura realizzata dal Cavallino rampante destinata prevalentemente ad un uso stradale.

domenica 23 luglio 2017

Vittoria di Belometti e Vavassori su Fiat 508 Spider Sport alla Coppa d'Oro delle Dolomiti


E' terminata la grande fatica, la grande kermesse automobilistica sui passi alpini delle Dolomiti, Patrimonio Mondiale Unesco. Scenario unico per una competizione unica nel suo genere, la Coppa d'Oro delle Dolomiti. Affascinante manifestazione radicata nel tempo, perla sportiva e culturale dell'Automobile Club Belluno custode della storia di una gara che di anniversari ne conta settanta, proprio come la Ferrari.

E di modelli del Cavallino Rampante, a Cortina d'Ampezzo e sulle strade montane, se ne sono contati tanti, di valore inestimabile, condotti in gara da gentleman driver che con tanta perizia e rispetto le hanno condotte per cinquecento e più chilometri del tracciato. Tante erano le Alfa Romeo, le Lancia, come la Lambda 221 Spider Casaro del 1929 degli eredi della dinastia dei Marzotto, molteplici le Jaguar e le Aston Martin, alcune Bugatti, molte Porsche e la possente Bentley 3 Litri Speed portata in gara con molto onore, capacità e forza fisica dal vicentino Luca Patron, navigato da Massimo Danilo Casale. "E' sicuramente stata impegnativa, ieri più di oggi, anche se oggi i passaggi si sono fatti sentire ma noi ci siamo difesi" hanno da essere soddisfatti i veneti di una gara che li ha visti occupare posizioni di vertice della classifica.

Due giorni di gara, sessantaquattro Prove Cronometrate e poi ancora cinque prove a media disseminate tra i passi dolomitici, lungo il perimetro del Lago di Misurina, nella piana di Belluno, ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. Cinquecento chilometri, impegnativi come poche altre volte, ripercorrendo le traiettorie disegnate negli anni Cinquanta confrontandosi in competizione per i migliori passaggi sui pressostati.

L'equipaggio della Loro Piana Classic Car Team, Andrea Luigi Belometti e Doriano Vavassori in gara con la Fiat 508 Spider Sport del 1932 ha confermato anche sul palco d'arrivo di Corso Italia a Cortina d'Ampezzo la leadership acquisita nella prima tappa della gara e mantenuta anche nella seconda giornata di gara.

I bergamaschi sono al comando della gara con il vantaggio di 102 penalità rispetto ai torinesi Gianmaria Aghem e Rossella Conti, secondi con la BMW 328 Roadster del '38 e compagni nel team vercellese della Loro Piana, autori questi ultimi di un miglioramento costante nel corso della gara, anche dopo la difficile parte sotto l'acqua e nelle prove di media, che invece pare abbiano permesso agli emiliani Alessandro Gamberini e Arturo Cavalli di piazzarsi al terzo posto con la Fiat 508 C del 1937 nei colori Classic Team

Quarti sono Giordano Mozzi e Stefania Biacca, già vincitori nel passato della Coppa d'Oro. "Abbiamo corso bene difendendoci con la Triumph TR2 del 1955 e, anche se ci siamo disuniti in alcune prove a media, siamo ugualmente contenti perchè era veramente difficile quest'anno".

Quinti assoluti sono i siciliani Francesco e Giuseppe Di Pietra, che con la Fiat 508 C costruita nel 1938, precedono i conterranei Giovanni Moceri e Valeria Dicembre, sempre su di un modello della Fiat ma del 1939 in difficoltà con la taratura degli strumenti in funzione delle prove a media.

Seguono poi nell'ordine, Salvetti, Canè, Zanasi, Patron, Sisti e Raimondi. E' un'ottima dodicesima piazza quella dei lombardi Minussi e Pietropaolo, al traguardo con la Fiat Zanussi Fontebasso MM, vettura tornata a percorrere i Passi dolomitici che l'aveva già vista protagonista nel 1946.

La classifica di gara assegna i punti relativi al secondo round del Campionato Italiano Grandi Eventi, che vede confermarsi al comando Moceri e Dicembre, con 64 punti; al secondo posto sono i bolognesi Canè e Galliani con 52 punti e terzi sono Belometti e Vavassori con 40. Con la affermazione odierna la Loro Piana Classic Car Team ipoteca il titolo Italiano Grandi Eventi per Scuderie. La prima edizione della serie Tricolore ACI Sport - Epoca Championship si concluderà in occasione della terza e conclusiva gara al Gran Premio Nuvolari, in programma a settembre a Mantova, dove si assegnerà il titolo.

- Credit www.acisport.it

venerdì 29 luglio 2016

Vittoria dell’Alfa Romeo alla “Coppa d’Oro delle Dolomiti 2016” con Moceri-Bonetti su Giulietta TI. Arturo Merzario protagonista con la Giulia TI Super







La “Coppa d’Oro delle Dolomiti 2016”, di cui il marchio Alfa Romeo è Presenting Sponsor, si è conclusa con la vittoria dell’equipaggio Giovanni Moceri - Daniele Bonetti su Alfa Giulietta TI del ’61. Buona anche la prestazione della Giulia TI Super del 1963, vettura ufficiale del marchio, che si è piazzata quinta nella classifica finale Raggruppamento Speciale dove erano iscritte alcune vetture realizzate tra il 1962 e il 1965 che si sono distinte per meriti sportivi o di particolare interesse storico. 

Condotta dal famoso pilota Arturo Merzario, la Giulia TI Super del 1963 appartiene alla Collezione FCA Heritage, la struttura che coordina tutte le azioni dell'azienda nel mondo dell'automobilismo storico. 
Messa a disposizione del rinnovato Museo Storico di Arese (informazioni e orari sul sito www.museoalfaromeo.com), la preziosa vettura è la più rara e prestigiosa tra le berline "Giulia": si tratta infatti della versione "ready-to-race" realizzata in 501 esemplari, quasi tutti in tinta "Biancospino", con l'emblema del Quadrifoglio sulle fiancate e sul cofano del bagagliaio.

Lo stesso leggendario simbolo era ben visibile sulla nuova Giulia Quadrifoglio che ha fatto da apripista ufficiale della manifestazione. Sintesi del nuovo paradigma Alfa Romeo e massima espressione de "La meccanica delle emozioni", la versione top di gamma è equipaggiata con il nuovo motore 2.9 BiTurbo benzina da 510 CV - totalmente in alluminio e ispirato da tecnologie e competenze tecniche Ferrari - che assicura prestazioni straordinarie: velocità massima di 307 km/h, accelerazione da 0 a 100 km/h in appena 3,9 secondi e una coppia massima di 600 Nm.


L’impegnativa competizione sulle Dolomiti - uno degli scenari più suggestivi del mondo, che si fregia del titolo di “Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco” – ha messo in risalto sia l’affidabilità delle vetture d’epoca Alfa Romeo sia quel fil rouge che lega da sempre le auto del passato e quelle di attuale produzione contraddistinte dal logo Alfa Romeo.

lunedì 25 luglio 2016

Regolarità auto Storiche - Scuderia Volvo va sul podio della Coppa D'oro delle Dolomiti





La Volvo Amazon 122 classe 1961 dell’equipaggio Leonardo Fabbri-Vincenzo Bertieri ha concluso al terzo posto assoluto una gara magistrale in una delle classiche più prestigiose e impegnative nel panorama della Regolarità per auto storiche internazionale.

A completare la convincente prova di squadra della compagine Volvo alla Coppa d'Oro delle Dolomiti è arrivato il quarto posto assoluto ottenuto dalla Volvo P1800 Jensen (anch’essa del 1961) di proprietà del Registro Volvo portata in gara dalla collaudata coppia Massimo Zanasi-Barbara Bertini, autori di una prova caparbia e sempre all’attacco.


A riprova dell’ottima prestazione fornita, Fabbri-Bertieri hanno conseguito anche un secondo posto di raggruppamento e un secondo posto nella classifica della tappa notturna. Analogamente, Zanasi-Bertini hanno collezionato un terzo posto di raggruppamento e un terzo posto nella tappa notturna.
Scarsa fortuna ha invece avuto l’equipaggio di punta della Scuderia Volvo, quello composto da Nino Margiotta e Bruno Perno, che si sono ritirati nell'ultimo giorno di gara a causa della rottura dell’albero di trasmissione della splendida Amazon 121 bicolore del Registro Storico Volvo loro affidata (dono di un socio del Registro stesso). 

La vettura era al debutto in gara con i colori ufficiali Volvo e, come spesso accade, si è trattato di un esordio tribolato sul piano meccanico. Dopo una serie di guai di carburazione, ci ha pensato – come detto – l’albero di trasmissione a tradire le attese di piloti e tecnici. Così, dopo diversi tentativi di riparazione, l’albero ha ceduto definitivamente e nulla ha potuto stavolta l’assistenza mobile dell’ottimo Giuseppe Rovere, che ha persino eseguito una saldatura dell’albero per strada.


A dispetto della delusione per i guai della Amazon dell’equipaggio di punta, Gianluca Fabbri, Responsabile dell’Attività della Scuderia Volvo, non nasconde la propria soddisfazione per le prestazioni degli altri piloti della Scuderia: 



“Con Nino fuori gioco è stato fantastico vedere la progressione degli altri nostri due piloti e la loro determinazione nel dare alla squadra Volvo la soddisfazione che meritava. Sono felicissimo per il terzo e il quarto posto ottenuti, oltre ai piazzamenti di raggruppamento. Come ho già avuto modo di dire, i risultati parlano di una Scuderia Volvo in grande forma e che si sta conquistando la stima e il rispetto di tutto l’ambiente. E non solo per i quanto ottenuto in gara, ma anche per la professionalità, la serietà e la qualità che contraddistingue il nostro lavoro e il nostro modo di intendere e di affrontare la Regolarità per auto storiche. Che deriva dal fatto che la Scuderia Volvo rappresenta una Casa automobilistica nota per il suo stile e la sua correttezza. Insomma, la Scuderia Volvo c’è e continuerà a combattere all’insegna della sana competizione sportiva ai vertici del Campionato Grand’Eventi”.

> Photo credits: Roberto Deias

Regolarità Auto Storiche - Giovanni Moceri e Daniele Bonetti vincono la Coppa d'Oro delle Dolomiti



Si è conclusa a Cortina d'Ampezzo l'edizione 2016 della Coppa d’Oro delle Dolomiti con due equipaggi del Loro Piana Classic Car Team ai primi due posti della classifica finale. Sono quelli formati dai vincitori Giovanni Moceri e Daniele Bonetti, su Alfa Giulietta TI del 1961, e da Luca Patron e Massimo Raimondi su Mg Supercharger del 1933. 
Al terzo posto Leonardo Fabbri e Vincenzo Bertieri su Volvo Amazon 122 del 1961 del Registro Storico Volvo.
E' stata una gara dura, con importanti ritiri (Giuliano Canè su Lancia Aprilia del 1938 e Nino Margiotta su Volvo Amazon P120 del 1958) causati da problemi tecnici.

> Credits: Loro Piana Classic Car Team - Coppa d'Oro delle Dolomiti 2016


giovedì 21 luglio 2016

La Scuderia Volvo debutta alla Coppa d’Oro delle Dolomiti per confermarsi al vertice del Campionato Grand’Eventi 2016

C’è un nuovo appuntamento nel calendario della Scuderia Volvo per il 2016: si tratta della Coppa d’Oro delle Dolomiti, una delle classiche più prestigiose nel panorama della Regolarità per auto storiche, in programma il prossimo weekend, dal 21 al 24 luglio. Per la squadra ufficiale Volvo si tratta della prima partecipazione alla gara. La Scuderia prosegue dunque la propria missione di diffusione della cultura dell’auto di Volvo in tutta Italia e si propone a un pubblico nuovo, quello che si recherà a vedere le protagoniste della manifestazione ambientata nella cornice incantata delle alpi ampezzane. Una gara di valore fondamentale per accumulare punti utili al campionato Grand’Eventi.

Bruno Perno e Nino Margiotta
Al via di Cortina d’Ampezzo la Scuderia si presenta al gran completo e con importanti novità. Per la Coppa d’Oro, la Scuderia Volvo acquisisce infatti una splendida Amazon 121 bicolore dono di un socio del Registro Storico che per l’occasione viene affidata all’equipaggio di punta composto da Nino Margiotta e Bruno Perno.


Fra le conferme, invece, la P1800 Coupé Jensen del Registro Volvo affidata alla collaudata coppia Zanasi-Bertini e l’Amazon 122 della coppia Fabbri-Bertieri. Nonché l’assistenza mobile garantita dal tecnico Giuseppe Rovere, che in più di un’occasione si è rivelata preziosa e talvolta determinante ai fini del risultato finale. Un esempio della perfetta organizzazione di squadra che porta la Scuderia Volvo a essere considerata un vero e proprio punto di riferimento.

Ogni Volvo racconta una storia di persone e le due auto ufficiali proprietà del Registro Italiano Volvo d’Epoca presenti alla Coppa d’Oro delle Dolomiti non costituiscono un’eccezione.

La Volvo Amazon 121 blu e bianca del 1958 affidata all’equipaggio di punta Margiotta-Perno è stata gentilmente donata alla Scuderia da Roberto Galli di Rovereto (TN), socio del Registro Volvo d’Epoca. Una nobile conclusione per la lunga storia d’amore che ha legato Galli alla sua Amazon, una storia iniziata agli inizi del 1990 quando Galli vide la vettura in Danimarca. L’auto era utilizzata da un alto prelato danese che si avvaleva di un autista personale. Vista l’età della vettura, il prelato decise di disfarsene ed è qui che entrò in gioco Galli. Che quella Amazon voleva a tutti i costi e che partì, con tanto di carrello per andare a recuperarla dopo essere riuscito ad acquistarla. Ma la parte difficile doveva ancora arrivare. Le lentezze della burocrazia italiana costrinsero Galli a lasciare la sua Amazon in deposito alla frontiera italiana fino a quando le pratiche ne testimoniarono l’acquisto. Era il 5 febbraio del 90 quando la dogana rilasciò il mezzo. Ma fu necessario aspettare il 10 maggio del ‘91 per ottenere dal Ministero dei Trasporti il certificato di nuova immatricolazione.

Iniziò dunque per la Amazon una lunga carriera di viaggiatrice sulle strade italiane, con anche un bel po’ di gare all’attivo. Galli intraprese infatti una carriera di pilota navigato dalla moglie Barbara, che ha contribuito in modo significativo a raccogliere buoni risultati in diverse gare disputate. E le corse dovevano proprio essere il destino segnato per la Amazon del prelato danese, dato gli impegni che la attendono oggi.

Zanasi - Bertini
La bellissima Volvo P1800 Jensen coupé bianca con interni rossi del 1961, ormai presenza riconosciuta di Volvo alle gare di regolarità, è stata invece strappata a una fine ingloriosa che ne prevedeva la demolizione. Era infatti stata abbandonata in una cascina di proprietà del concessionario Volvo di Rimini, che per ragioni diverse si voleva disfare dell’auto. Fortunatamente, prima di agire in tal senso, il concessionario fu avveduto e contattò il Registro Volvo d’Epoca per capire se ci fosse interesse per la vettura. Nonostante il Registro avesse già una P1800 coupé nelle proprie fila e quindi non fosse in programma l’acquisizione di un’altra vettura analoga, i responsabili del Registro andarono a visionare l’auto e ci volle poco per capire che si trattava di un colpo di fortuna. Quando il concessionario aprì le porte della cascina, il paraurti anteriore con i due paracolpi frontali rivolti verso l’alto non lasciò spazio a dubbi: si trattava di una P1800 realizzata dalla carrozzeria inglese Jensen, un’autentica rarità. La decisione di acquisirla al Registro Volvo fu quindi immediata e iniziò da lì un lungo iter di restauro totale dell’auto. Dalla sabbiatura della carrozzeria agli interni, dalla meccanica all’impianto elettrico, la P1800 è stata praticamente ricostruita utilizzando ovviamente tutti ricambi originali Volvo.

I lavori di ripristino sono durati circa due anni, al termine dei quali la P1800 Jensen è stata riconsegnata agli splendori originali. Al punto tale che, in aggiunta agli impegni con la Scuderia, l’auto è spesso protagonista di eventi realizzati da Volvo Car Italia nei quali svolge il ruolo di icona dello stile Volvo. Una degna erede della P1800 coupé resa celebre in tutto il mondo negli anni ’60 dalla serie televisiva Il Santo, con l’attore Roger Moore.

Con un primo, un secondo e un terzo posto nelle prime tre gare dell’anno, Nino Margiotta ha già avuto modo di mostrare che quest’anno per il titolo occorre fare i conti con il pilota portacolori della Scuderia Volvo. Il driver siciliano ha dominato tutte le gare fin qui disputate, forte di una condizione psicofisica invidiabile e di una straordinaria capacità di concentrazione. Solo il gioco dei coefficienti legati all’età della vettura utilizzata (una Volvo PV544 del 1965) ha impedito tre primi posti sul podio; ma nella WinteRace neppure i coefficienti hanno potuto fermare la marcia trionfale del pilota Volvo.

Peraltro, l’eccellente annata della Scuderia Volvo è fatta dei risultati di tutti i piloti, in virtù dei quali la compagine Volvo figura stabilmente sui gradini più alti del podio nelle classifiche per scuderie.

I risultati ottenuti autorizzano dunque l’ottimismo. Non lo nasconde Gianluca Fabbri, Responsabile dell’Attività della Scuderia Volvo: “Sono ovviamente soddisfatto di quanto ottenuto fino a oggi dalla Scuderia Volvo e dai suoi piloti, anche se talvolta i coefficienti ci hanno penalizzato e il nostro Nino Margiotta non ha potuto vedere sempre il suo dominio in gara trasformato in primo posto sul podio. Ma i risultati sono lì e parlano di una Scuderia Volvo in grande forma. Che per noi significa un raddoppiato impegno per affrontare le prossime gare con una carica e un senso di responsabilità ancora maggiori. A cominciare ovviamente dalla Coppa d’Oro delle Dolomiti, dove arriviamo per la prima volta e con importanti novità in termini di vetture. Ovviamente, faremo di tutto per permettere a Volvo di essere stabilmente ai vertici del Campionato Grand’Eventi”.





> Credits: DR photo; Volvo Car Italia

mercoledì 29 luglio 2015

Vittoria di Vesco e Guerini su Fiat 508 S Balilla Sport alla Coppa d’Oro delle Dolomiti

Vittoria sul filo di lana per la Fiat 508 S Balilla Sport di Andrea Vesco e Andrea Guerini (nella foto) alla Coppa d’Oro delle Dolomiti. 
Il collaudato equipaggio bresciano, al termine di un duello mozzafiato, ha strappato il titolo ai campioni uscenti Giordano Mozzi e Stefania Biacca sulla Triumph Tr2 del 1955 che si sono dovuti accontentare del secondo piazzamento. Ottimo terzo posto per l’Alfa Romeo Giulietta Sprint del 1960 guidata dal duo Salvetti/Spozio che nella due giorni dolomitica è sempre stato nelle parti alte della classifica. 

Ad aggiudicarsi, invece, la vittoria della Coppa delle Dame è stata la Porsche 356 Cabrio di Dolores Villani e Maria De Stefani. 
Non hanno terminato la gara l’Aston Martin Le Mans del 1933 guidata da Tiberio Cavalleri e la Triumph Tr3 A del ‘57 guidata da Carlo Dolcini. Anche la Mercedes Benz 300 Sl di Claudio Capelletti e l’Alfa Romeo Giulietta 750F hanno abbandonato la gara per problemi tecnici. Il pluricampione Giuliano Cané ha perso tempo prezioso per un guasto meccanico alla sua Lancia Aprilia del ’38 compromettendo il piazzamento finale.

mercoledì 22 luglio 2015

Alfa Romeo partecipa alla “Coppa d’Oro delle Dolomiti 2015”


Dal 23 al 27 luglio si svolgerà la Coppa d’Oro delle Dolomiti, storica corsa di auto d’epoca che da sempre richiama un pubblico di sportivi e appassionati da tutto il mondo. Il difficile tracciato riprende quello della leggendaria gara che si correva nel periodo compreso tra il 1947 e il 1956. E il ricordo va subito alla prima edizione del 1947 vinta da Salvatore Ammendola su un’Alfa Romeo 6C 2500 SS. 

Protagonista della competizione targata 2015 il marchio Alfa Romeo che, oltre a prendere parte alla gara con una splendida "1900 Sport Spider" del 1954, ha scelto di partecipare alla manifestazione in qualità di Joint Presenting Sponsor, assieme a Maserati. 

Alla corsa sono ammesse vetture costruite tra il 1919 e il 1961 mentre, in una categoria speciale con apposita classifica, sono iscritte alcune vetture realizzate tra il 1962 e il 1965 che si sono distinte per meriti sportivi o di particolare interesse storico. L’impegnativa competizione sulle Dolomiti - uno degli scenari più suggestivi del mondo che si fregia del titolo di “patrimonio dell’Unesco” – si snoda lungo 584 chilometri, scanditi in due tappe, e prevede il valico di ben quattordici passi dolomitici, 62 prove di cui 58 cronometrate e 4 di media, con pendenze che superano il 10% e tornanti che mettono alla prova anche i piloti più esperti. 

Tra le vetture in gara si segnala la "1900 Sport Spider" proveniente dal rinnovato Museo Storico di Arese che pochi giorni fa si è aggiudicata il titolo di “Best Car in Show” nel concorso dinamico Experience abbinato alla cronoscalata “XXIV Cesana-Sestriere Trofeo Avvocato Giovanni Agnelli”. Si tratta di un’auto da corsa equipaggiata col motore a 4 cilindri bialbero della "1900" a carter secco, portato a 138 cv di potenza massima, che lancia la vettura a 220 km/h, grazie anche a un peso di 880 chilogrammi e a un'aerodinamica particolarmente efficiente. La "1900 SS" è dotata di cambio a 5 marce e di ponte posteriore De Dion: prestazioni e guidabilità sono da vettura moderna, reattiva e sincera, con un'elevata tenuta di strada. Il design è stato realizzato da Bertone: compatta ed essenziale, trasmette il "dinamismo" tipico di tutte le Alfa Romeo.

Al fianco di questa rarità del Museo Storico Alfa Romeo sfileranno anche la nuova Giulietta e l’affascinante 4C Spider all'insegna di quel "fil rouge" indissolubile tra le vetture del passato e quelle di attuale produzione. La prima vettura è la berlina compatta dall’inconfondibile design italiano che assicura performance e dotazioni al top della categoria mentre la seconda è l’evoluzione "a cielo aperto" della Supercar 4C, l’essenza sportiva del Brand che coniuga stile mozzafiato e prestazioni eccellenti.

In tutto questo, una menzione particolare va al rinnovato Museo storico Alfa Romeo di Arese, denominato “La macchina del tempo”, che di recente ha riaperto i battenti al grande pubblico e proprio il 24 giugno – giorno del 105esimo compleanno del Marchio – ha ospitato un’emozionante anteprima mondiale: il debutto della nuova Alfa Romeo Giulia. Qui sono esposti i 69 modelli che maggiormente hanno segnato non solo l'evoluzione del marchio, ma la storia stessa dell'auto: dalla prima vettura A.L.F.A., la 24 HP, alle leggendarie vincitrici delle Mille Miglia come la 6C 1750 Gran Sport di Tazio Nuvolari, dalle 8C carrozzate Touring alla Gran Premio 159 "Alfetta 159" campione del Mondo di Formula 1 con Juan Manuel Fangio; dalla Giulietta, vettura iconica degli anni 50, alla 33 TT 12.

giovedì 15 gennaio 2015

Anche in notturna la Coppa d'Oro delle Dolomiti 2015


Presentate oggi alla stampa le novità dell'Edizione 2015 della Coppa d'Oro delle Dolomiti. Due tappe, più una in notturna che si disputerà al termine della prima giornata di gara per un totale di 509 km. Tredici passi dolomitici, 4 prove cronometrate e 4 di media (due per tappa). 
La corsa entrerà nel vivo il 23 luglio con le verifiche tecniche. La partenza dei team in gara, invece, è prevista per il 24 luglio da Corso Italia a Cortina d’Ampezzo. Si farà poi tappa a Sappada per ritornare nella “regina delle Dolomiti”. 
La tappa in notturna prenderà il via sempre il 24 in serata da Corso Italia. Circa 84 km di strade affascinanti e in tutta sicurezza (perché a scarsa densità di circolazione) per raggiungere Armentarola per la sosta serale. 
Si attraverseranno poi i passi Falzarego, Valparola e di Campolongo per far rientro a Cortina d’Ampezzo la sera stessa godendosi la vista notturna del paese illuminato a festa. Il secondo giorno di gara si partirà nuovamente da Cortina per farvi ritorno, dopo la sosta di Brunico. 

Iscrizioni su www.coppadorodelledolomiti.it

lunedì 21 luglio 2014

Coppa d’Oro delle Dolomiti 2014: Giordano Mozzi e Stefania Biacca su Triumph TR2 fanno il bis dopo la Mille Miglia

Una sfida omerica. Come quella tra Ettore e Achille nell’Iliade, come quella tra Coppi e Bartali. Mozzi/Biacca su Triumph TR2 contro Cané/Galliani su Lancia Aprilia: soli al comando sui tornanti del Pordoi. I giovani e talentuosi vincitori dell’ultima Mille Miglia contro i veterani delle corse d’auto d’epoca e vincitori di ben 10 Mille Miglia e 7 Coppa d’Oro delle Dolomiti. Quella che Tazio Nuvolari definì “la Mille Miglia delle montagne”, ha regalato emozioni forti nella sfida per il podio. A salire sul gradino più alto a Cortina d’Ampezzo è stato il team composto da Giordano Mozzi e Stefania Biacca, sposini novelli ed enfant prodige delle gare di regolarità. 

Dopo un recupero mozzafiato sul Pordoi, dalla quarta alla seconda posizione, Giuliano Cané e Lucia Galliani invece si sono dovuti accontentare del secondo piazzamento: un passaggio di testimone in piena regola. Al terzo posto Domenico Battagliola affiancato dal co-pilota Giacomo Salvalaggio su Austin Healey 100 BN1 del 1955.

Sul podio Giordano Mozzi: “Vincere nello stesso anno la Mille Miglia e la Coppa d’Oro delle Dolomiti è una gioia immensa. Ad accomunare le due gare di regolarità sono sicuramente la bellezza 
dei paesaggi attraversati, sono entrambe due competizioni molto difficili tecnicamente. Continuerò a gareggiare con al fianco mia moglie e mia co-pilota: a gennaio 2015 ci cimenteremo nel Rally 
storico di Montecarlo”. 
Solo secondo nell’edizione 2014 Giuliano Cané: “E’ stata una gara bella e un duello appassionante con Mozzi. Per quest’anno possiamo dire che il testimone è passato di mano, ma non ho alcuna intenzione di abdicare. Sempre con il fair play che caratterizza la manifestazione”. 

La 53° edizione della Coppa d’Oro delle Dolomiti ha premiato anche quest’anno il coraggio della sfida, quella passione d’altri tempi che mette insieme oggi come negli anni ‘50 uomo, macchina e natura. Il mito dei gentlemen drivers è anche questo e lo si è visto sui 14 passi dolomitici, nell’affrontare pendenze del 10%. Terzo posto per Domenico Battagliola: “Sono al settimo cielo, il terzo piazzamento è una grande soddisfazione per uno come me giovane sul piano agonistico e per di più in una gara molto difficile tecnicamente. Ho trascorso tre giorni con gente splendida: una gara affrontata in forma molto goliardica rispetto alla solitudine con la quale ci si sfida alla Mille Miglia. Coppa d’Oro delle Dolomiti ha le carte in regola per diventare la Mille Miglia di domani anche grazie all’impegno e al talento di un patron come Alessandro Casali”. 

Alla premiazione il presidente di ACI Belluno Gianpaolo Bottacin ha espresso soddisfazione per una gara d’auto d’epoca che permette di scoprire tutta la bellezza e il fascino delle Dolomiti venete e contribuisce ad affermare il ruolo di primo piano del Veneto nel panorama turistico internazionale. 
Un bilancio estremamente positivo quello espresso dal Presidente del Comitato Organizzatore Alessandro Casali: “La scelta di anticipare i giorni di gara, da settembre a luglio come nelle edizioni storiche, è stata vincente: abbiamo avuto un tempo splendido che ha agevolato i drivers su strade di montagna non semplici da affrontare e ha regalato panorami suggestivi; è stata eccezionale la partecipazione dei tantissimi appassionati che sul ciglio delle strade hanno scattato foto e incitato i propri beniamini. Va sottolineato, inoltre, che Coppa d’Oro delle Dolomiti rappresenta non solo un importante evento sportivo, ma anche e soprattutto un volano economico per il territorio: nei 
quattro giorni di gara alberghi e ristoranti a Cortina hanno registrato il tutto esaurito, il Veneto e l’Alto Adige hanno potuto godere di una visibilità nazionale e internazionale. Sono orgoglioso di aver contribuito, soprattutto con la crisi economica che non molla, ad invertire la tendenza e dare il nostro contributo al Pil nazionale”. 

(da www.coppadorodelledolomiti.it)

martedì 15 luglio 2014

Alfa Romeo partecipa alla Coppa d’Oro delle Dolomiti




Dal 17 al 20 luglio si svolgerà la Coppa d’Oro delle Dolomiti, storica corsa di auto d’epoca che da sempre richiama un pubblico di sportivi e appassionati da tutto il mondo. L’edizione del 2014 non solo ripropone Belluno dove nacque ma si disputa negli stessi giorni in cui si gareggiava nel periodo compreso tra il 1947
e il 1956.
Alla corsa sono ammesse vetture costruite tra il 1919 e il 1961 mentre, in una categoria speciale con apposita classifica, sono iscritte alcune vetture realizzate tra il 1962 e il 1965 che si sono distinte per meriti sportivi o di particolare interesse storico. Tra le vetture in gara si segnala l’Alfa Romeo 2000 Sportiva del 1954 appartenente alla Collezione del Museo Storico Alfa Romeo.
L’impegnativa competizione sulle Dolomiti - uno degli scenari più suggestivi del mondo che si fregia del titolo di “patrimonio dell’Unesco” – si snoda lungo 584 chilometri, scanditi in due tappe, e prevede il valico di ben quattordici passi dolomitici, 62 prove di cui 58 cronometrate e 4 di media, con pendenze che superano il 10% e tornanti che mettono alla prova anche i piloti più esperti.
Già protagonista quest’anno di due rievocazioni storiche – la Mille Miglia 2014 e la Vernasca Silver Flag 2014 – oggi l’Alfa Romeo 2000 Sportiva prende parte alla Coppa d’Oro delle Dolomiti con tutta la sua affascinante storia. 

Si tratta infatti di un pezzo preziosissimo – ne esistono solo due esemplari al mondo - caratterizzato da una particolare livrea di colore grigio metallizzato. 
La 2000 Sportiva viene progettata nel 1954 con l'obiettivo, da parte dei tecnici dell'Alfa Romeo, di produrre una piccola serie di vetture dalle prestazioni elevate e adatte sia all'impiego su strada, sia alle competizioni della categoria "Sport". Il motore, 4 cilindri bialbero di 2 litri con una potenza di 138 CV, è strettamente derivato dal propulsore della "1900" e le consente di raggiungere i 220 km/h, velocità altissima per l'epoca.
La 2000 Sportiva è tecnicamente avanzata: dispone di cambio a 5 rapporti, sospensioni posteriori "De Dion" e carrozzeria in alluminio. La linea è filante e molto elegante: il disegno, firmato Bertone, è realizzato da Franco Scaglione, papà anche della quasi contemporanea Giulietta Sprint, oltre che della Giulietta SS e della 33 Stradale. Infatti il lunotto, la coda e il bauletto della 2000 Sportiva saranno poi riproposti con successo sulla Sprint, ovviamente inseriti in altre proporzioni.
La guidabilità e le performance della 2000 Sportiva sono da prima della classe, tanto che ancora oggi la sua guida è assolutamente piacevole e sicura. 
Alla fine degli anni Sessanta, le sospensioni posteriori "De Dion" serviranno come riferimento per mettere a punto l'analoga soluzione utilizzata dall'Alfetta berlina
del 1972.