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lunedì 19 luglio 2021

A Imola, Audi Sport Italia all'esordio nell'International GT Open. Riccardo Agostini festeggia in pista il titolo piloti GT Sprint 2020. Al suo fianco Lorenzo Ferrari sulla R8 LMS GT3


Di fatto la si potrà considerare una occasione per celebrare in pista, piuttosto che in un ristorante, il titolo italiano conduttori GT Sprint 2020 garantito a Riccardo Agostini lo scorso 12 luglio dal giudizio del Collegio di Garanzia dello Sport a Sezioni Unite. Il Team Principal Ferdinando Geri, determinante nel portare alla squadra dei quattro anelli il padovano, ha deciso che non ci fosse modo migliore per festeggiare: portandolo a misurarsi con una serie internazionale di alto livello e facendo fare esperienza preziosa al giovane Lorenzo Ferrari che, come Agostini, è arrivato sulla R8 LMS GT3 grazie al manager romano. Così, a due anni di distanza da una parentesi nella serie sprint SRO conclusa senza troppa fortuna a Misano Adriatico, Audi Sport Italia sabato e domenica all'autodromo Enzo e Dino Ferrari aggiungerà ai calendari tricolori 2021 una tappa internazionale e con l'intenzione di ben figurare. E anche di preparare la ripresa della stagione nazionale, il cui "girone di ritorno" partirà sullo stesso tracciato il primo fine settimana di settembre. Peraltro tra International GT Open e GT Sprint tricolore ci saranno alcune differenze sostanziali: a cominciare dalla fornitura di pneumatici (Michelin per la serie organizzata e promossa da GT Sport) e dalla scheda tecnica dell'Audi GT3, col Balance of Performance che prevederà un peso minimo inferiore di 20 chili per la vettura di Ingolstadt rispetto a quanto portato sulle bilance nell'ultima trasferta italiana al Mugello. Insomma: l'esperienza dell'esordio nell'Open si può anche interpretare come un vero e appassionante appuntamento one-off da vivere senza bizantinismi e che Agostini, Ferrari e team potranno godersi minuto per minuto.

(Audi Sport Italia - Ufficio Stampa)

FIA WEC: UNA "6 ORE DI MONZA" DIFFICILE PER CETILAR RACING


Si aspettavano sicuramente di più dalla gara di casa. Invece la 6 Ore di Monza per il team Cetilar Racing si è conclusa con l'undicesimo posto della LMGTE Am. Dopo il podio di Spa e la vittoria conquistata a Portimão, le aspettative erano molto alte. Ma alla fine per Roberto Lacorte, Giorgio Sernagiotto e Antonio Fuoco, rimane una consolazione importante: quella di avere mantenuto la leadership di classe.

Di certo le cose erano iniziate ottimamente. Il terzo tempo fatto segnare in qualifica da Lacorte con la Ferrari 488 GTE numero 47 penalizzata in questa occasione nel peso dal balance of performance (il toscano si è avviato poi dalla prima fila in seguito alla penalizzazione del francese François Perrodo), faceva presagire buone cose.

Nel suo primo stint di guida, lo stesso Lacorte è stato protagonista di una bella lotta con le altre due Ferrari di Francesco Castellacci e Alessio Rovera e poi con la Porsche di Egidio Perfetti e la Aston Martin di Tomonobu Fujii. Dopo la prima mezzora un Full Course Yellow ha quindi ricompattato il gruppo e alla ripartenza Lacorte è finito in testacoda a Lesmo ed è rientrato subito dopo ai box sostituendo l'alettone e scontando anche dieci secondi di penalità per avere superato la velocità massima imposta durante il periodo di neutralizzazione.
Da quel momento è iniziata una rimonta impossibile con Sernagiotto che nel secondo turno di guida accusava già un ritardo di alcuni giri. Alla fine lui, Fuoco e Lacorte hanno fatto comunque egregiamente il proprio dovere, chiudendo appena fuori dalla top-10.


"Ho commesso un errore nel mio primo stint di guida alla seconda curva di Lesmo e in pratica abbiamo buttato via la possibilità di allungare ulteriormente in campionato - ha commentato Roberto Lacorte - Alla luce di come è andata poi la gara, nonostante il balance of performance avverso avremmo potuto puntare sicuramente a un quarto posto o addirittura al podio. Rimaniamo in testa alla classifica, ma ovviamente c'è anche un poco di rammarico”.

"L'aspetto positivo di questo weekend c'è - ha dichiarato Giorgio Sernagiotto - Nonostante la super zavorra che avevamo qui, abbiamo dimostrato di essere sempre competitivi. Anche questa volta potevamo puntare al podio. Gli errori fanno parte del gioco. Oggi è successo a noi e altre volte è capitato agli altri. I campionati sono lunghi e in fondo non la vedo così male. Io e Antonio siamo andati molto bene. Roberto del resto, nonostante abbia pagato un poco la pressione, ha fatto come sempre un lavoro eccellente”.

"C'è tanta delusione. Il nostro obiettivo era di portare a casa più punti possibili senza strafare - ha aggiunto Antonio Fuoco - Purtroppo abbiamo perso subito un paio di giri, che su questa pista è impossibile recuperare. Adesso bisogna fare un reset e arrivare a Le Mans tranquilli. Siamo ancora primi in campionato e abbiamo sempre un grandissimo potenziale da sfruttare”.

Il prossimo round sarà quello in assoluto più importante di tutta la stagione, ovvero la 24 Ore di Le Mans a cui Cetilar Racing prenderà parte per la quinta volta. L'appuntamento è dal 18 al 21 agosto.

Crediti foto: Raul Zacchè-Actualfoto

domenica 18 luglio 2021

Toyota vince la prima gara italiana del WEC all’Autodromo Nazionale Monza


Toyota vince la prima gara italiana del World Endurance Championship conquistando la 6 Ore di Monza. Mike Conway, Kamui Kobayashi e Jose Maria Lopez sulla loro GR010 Hybrid trionfano nella endurance dell’Autodromo Nazionale Monza dopo aver tenuto la testa per quasi tutta la gara e aver rischiato di vedere sfumare il podio per una foratura e un problema meccanico. L’equipaggio della #7 chiude davanti a tutti un fine settimana che l’ha visto dominare sin dalle prime prove libere di venerdì. L’unico momento di difficoltà per il trio si verifica a due ore dalla fine della gara, quando Kobayashi lascia col fiato sospeso i tifosi seduti in tribuna, nella prima competizione a porte aperte del Tempio della Velocità e del campionato mondiale, fermandosi poco prima dell’ingresso della Ascari e ripartendo però dopo solo una manciata di secondi.

Al secondo posto chiude la Alpine A480 – Gibson guidata da Andrè Negräo, Nicolas Lapierre e Matthieu Vaxivière del team Alpine Elf Matmut, che approfitta dei problemi dell’altra Hypercar Toyota, partita dalla seconda piazza in griglia con il trio Buemi-Nakajima-Hartley. Quest’ultima è costretta a fermarsi diverse volte ai box per problemi prima al cambio e poi ai freni, chiudendo la gara in ultima posizione. Chiude il podio delle Hypercar, con il quarto posto nella classifica assoluta, la Glickenhaus #709 di Glickenhaus Racing condotta da Romain Dumas, Franck Mailleux e Richard Westbrook, che è rimasta per qualche giro al comando della gara, prima di accusare anch’essa problemi tecnici.

Al terzo posto della classifica assoluta si piazza quindi una LMP2, la #22 di United Autosports, team vincitore del campionato la scorsa stagione. Philip Hanson, Fabio Scherer e Filipe Albuquerque conquistano così anche il podio di classe, tagliando il traguardo con un distacco di oltre un minuto sul trio Robin Frijns-Ferdinand Habsburg-Charles Milesi del team WRT e sul prototipo #29 del Racing Team Nederland, condotto da Frist Van Eerd, Paul Loup Chatin e Nyck de Vries. Tutte e tre le vetture sul podio sono Oreca 07 Gibson.

La categoria che regala i maggiori colpi di scena è la LMGTE Pro. A giocarsi la vittoria di classe fino alla fine sono la Porsche 911 RSR – 19 del duo franco-svizzero formato da Kevin Estre e Neel Jani e la Ferrari 488 GTE EVO (AF Corse) guidata dall’italiano Alessandro Pier Guidi e dal britannico James Calado. Dopo una lotta serrata che porta i due equipaggi a scambiarsi di posizione più volte nel corso della gara, la coppia della scuderia piacentina è costretta a fermarsi ai box a tre minuti dalla fine e a regalare così la vittoria al Porsche GT Team, dovendosi accontentare della seconda posizione. Al terzo posto chiude l’altra Porsche della stessa scuderia, guidata da Gianmaria Bruni e da Richard Lietz.

Spettacolare rimonta nell’ultima classe in gara nel Tempio della Velocità. Il team italiano AF Corse, con Francois Perrodo, Nicklas Nielsen e Alessio Rovera, rimonta infatti dall’ultima piazza in griglia e arriva primo nelle LMGTE Am. Da segnalare in particolare la grande prestazione del pilota italiano, che nei primi giri guadagna posizioni su posizioni dando un grosso contributo alla vittoria della Ferrari 488 GTE EVO. Per gli altri due gradini del podio è duello fino alla fine tra due Aston Martin Vantage AMR. A spuntarla alla fine è il trio Paul Dalla Lana-Augusto Farfus-Marcos Gomes del team Aston Martin Racing. Si devono accontentare del terzo posto i giapponesi Satoshi Hoshino e Tomonobu Fujii e il britannico Andrew Watson del team D’ Station Racing.



Il fine settimana del WEC è stato anche il weekend del ritorno del pubblico sugli spalti nel Tempio della Velocità. Oggi circa 700 persone hanno potuto assistere alla 6 Ore di Monza dalla tribuna laterale destra sul rettifilo di partenza, sedendo distanziate come prescritto dalla normativa in vigore. Il rimanente pubblico ha seguito la competizione dalle salette hospitality arrivando ad un massimo di mille spettatori in circuito. L’organizzazione di oggi ha consentito di affinare ulteriormente le procedure di accesso e di permanenza degli spettatori in vista del prossimo Formula 1 Heineken Gran Premio d’Italia 2021 del fine settimana dal 10 al 12 settembre.

Il prossimo appuntamento per gli appassionati di motori è la Festa dell’Automobilista domenica 25 luglio quando sarà possibile girare in pista con la propria vettura, partecipare ad una parata sul circuito e sull’Anello di Alta Velocità e ricevere la benedizione per il proprio mezzo dell’Arcivescovo di Milano Mons. Mario Delpini nel giorno di San Cristoforo, protettore degli automobilisti. Maggiori informazioni sul sito www.monzanet.it (f.m.)

Foto Raul Zacchè-Actualfoto

FIA WEC, 6 Ore di Monza: le foto di Raul Zacchè/Actualfoto

Autodromo Nazionale Monza, 18 Luglio 2021
FIA WEC - 6 Ore di Monza
le foto di ©Raul Zacchè - Actualfoto