lunedì 2 settembre 2019

F. 1 1979, la Ferrari domina con Jody Scheckter che vince il titolo mondiale



> di Massimo Campi

Era l’ultimo degli anni ’70, un decennio indimenticabile per il motorsport e per la Ferrari che conquistava doppio titolo, piloti e costruttori, con Jody Scheckter e la 312 T4. Il terzo mondiale degli anni ’70, con il primo fantastico bis di Niki Lauda che ha riportato la rossa al ruolo di grande protagonista.

L’immagine va a quel trionfo sulla pista nazionale, l’Autodromo di Monza, con il sudafricano che passa sotto la bandiera a scacchi suggellando il risultato ambito e Gilles Villeneuve, il canadese volante, la nuova grande scommessa di Enzo Ferrari, a coprirgli le spalle e già pronto per i nuovi successi ed un futuro titolo mondiale che mai arriverà.
Monza 1979, non è una semplice gara, ma la festa, il trionfo in rosso, con Williams, Ligier e soprattutto la Renault Turbo che sono serie minacce per le vetture di Maranello al via, ma dopo metà gara sono le Ferrari a fare passerella fin sotto il podio. Gilles Villeneuve obbedisce agli ordini di scuderia, non attacca l’amico leader del mondiale, gli lascia cogliere il doppio trionfo scortandolo da bravo secondo verso la vittoria matematica del titolo.
Jody Scheckter è al suo primo anno con la rossa, e non fallisce il colpo. La 312 T4 con quella carrozzeria larga e piatta rappresenta l’apoteosi del 12 cilindri boxer di Mauro Forghieri. Con anche i risultati del canadese volante, protagonista di gare sempre all’insegna della massima competitività, come quel fantastico duello con Renè Arnoux a Digione, la Ferrari conquista anche la doppietta nel titolo mondiale.

La Ferrari aveva iniziato in sordina il mondiale 1979, con la con Jaques Laffitte e la Ligier che vincono le prime gare candidandosi per il mondiale. Dal GP del Sudafrica, la gara di casa di Scheckter, le cose cambiano e la creatura di Mauro Forghieri diventa la protagonista. I due piloti rossi finiscono sul podio, le rimanenti gare sono sempre all’insegna del risultato finale, ed arrivano anche le vittorie in Belgio e Monaco che portano il sudafricano in testa al mondiale. La nuova minaccia si chiama Renault con il suo sei cilindri turbo. La gialla vince in Francia con Depailler, mentre Villeneuve ed Arnuox con l’altra si divertono a suon di ruotate per il secondo gradino del podio in quel duello che rimarrà una icona di lotta sportiva. Nella seconda parte della stagione tocca alla Williams il nuovo ruolo di vettura veloce, molto a suo agio nei tracciati ad alta media sul giro con la FW07, monoposto ad effetto suolo progettata da Patrick Head che ottiene la sua prima vittoria con Clay Regazzoni in Gran Bretagna. Scheckter da attaccante diventa calcolatore, sempre puntando ai punti ed è così che conquista con una gara di anticipo l’ambito trofeo sulla pista lombarda.
Il 1979 è la fine di un favoloso decennio che ha visto la Formula Uno crescere in modo esponenziale nella sua fama mondiale. Tutto era iniziato con le vetture ancora strette e lunghe ed il motore DFV Cosworth a fare la parte del leone. Iniziava il decennio delle kit cars, vetture costruite dai “garagisti” inglesi con motori, cambi, sospensioni, freni tutti uguali, mentre rimaneva solamente la Ferrari fuori dall’unanime coro tecnico con il 12 cilindri piatto. Nell’arco di poco tempo tutto è cambiato, le monoposto da lunghe e strette sono diventate corte e larghe come la Ferrari 312 della serie T, con il cambio trasversale, l’arma che ha reso possibile i due mondiali di Niki Lauda. Poi ci ha pensato il genio di Colin Chapman a scoprire l’effetto suolo, con l’aerodinamica che diventava molto più importante della potenza meccanica. Infine ci pensa la Renault con il suo sei cilindri sovralimentato, ancora acerbo nel 1979, ma già pronto a divenire la tecnologia del futuro.
Sono passate 40 stagioni da allora, il 1979 è stata, nella storia della categoria, la 30ª ad assegnare il Campionato Piloti e la 22ª ad assegnare il Campionato Costruttori. È iniziata il 21 gennaio e terminata il 7 ottobre, con 15 gare per assegnare il sesto titolo costruttori alla Scuderia del Cavallino Rampante e l’unico titolo piloti a Jody Scheckter che pago del risultato continuerà per un’altra stagione, sempre più demotivato, prima del ritiro definitivo. Con il nuovo decennio, gli anni ’80, la massima categoria dell’automobilismo diventerà sempre più fenomeno mondiale. Si cambia ancora registro, arriveranno i grandi costruttori, oltre a Renault anche Honda e BMW, i nuovi piloti come Prost e Senna futuri protagonisti, e tutto quel successo è come se fosse iniziato proprio da quella festa tinta di rosso a Monza ’79. Massimo Campi

Foto di © Raul Zacchè









Regolarità AutoStoriche/ Al Trofeo Valsesserra Jolly Club vincono Cacioli e Giammarino (A112) davanti a Senna e Gnocchi (Alfa Romeo Giulietta)


Nella sesta prova del Trofeo Nord Ovest, il Trofeo Valsesserra Jolly Club, Luciano Cacioli, campione in carica, è tornato a vincere. Navigato da Francesco Giammarino, con l’Autobianchi A 112 70 Hp del 74, è riuscito a concludere la prova con 2 punti in meno di Maurizio Senna e Giacomo Gnocchi, su Alfa Romeo Giulietta Sprint del 1957. E con 7 punti di distacco da Maurizio e Federico Causo, con una Lancia Fulvia Coupé del 1975. 


Una lotta dunque sul filo dei centesimi sulle 24 prove dislocate sui 60 km del percorso che da Postua si è concluso a Serravalle Sesia. Quarto posto per Andrea Palumbo e Saresini con la Fiat 127, che hanno preceduto Antonio Giornetti e Susanna Ronchail, su Lancia Fulvia Coupè del 69. Giorgio Del Piano e Paolo Ciscato, su Alpine A 110, sono sesti davanti ad Alessio e Sandro Bordignon, su Toyota Corolla del 1989.

Il Trofeo Valsessera si è svolto sulle tortuose strade boschive della Valsessera, teatro peraltro di alcune delle più gloriose “speciali” di rally storici, tra cui il Rally della Lana, un percorso molto guidato con prove non facili. 


Al via della gara anche l’ex rallysta biellese Tiziano Borsa, esordiente o quasi in gare di regolarità, che, al volante di una MG Midget del 75 con una navigatrice trovata sul momento, Michelle Micorizzi, ha concluso trentaseiesimo. Da notare che i navigatori di Senna e Causo sono entrambi giovanissimi e sono in corsa per il Trofeo Under 30.
Esordio positivo nel Trofeo Nord Ovest auto storiche per questa gara ottimamente organizzata dal Valsessera Jolly Club sotto l’attenta direzione di Pier Aldo Giacobino.

Credits: RGC Roberto Goitre Comunicazione

PER CETILAR RACING DEBUTTO POSITIVO NEL MONDIALE ENDURANCE


C'è quasi euforia a Silverstone, nel box del team Cetilar Racing, al termine della gara che ha segnato il debutto del team tutto italiano nel Mondiale FIA WEC. Una gara che Roberto Lacorte, Giorgio Sernagiotto e Andrea Belicchi sono riusciti non solo a portare a termine, ma a concludere anche in maniera più che dignitosa. Al termine delle 4 ore, la loro Dallara n.47 gestita sotto l'aspetto tecnico dalla AF Corse ha infatti tagliato il traguardo al sesto posto della classe LMP2 e ai piedi della "top 10" assoluta.

Un piazzamento che va al di sopra di quelle che erano alla vigilia le aspettative, considerando diversi elementi: il fatto che si trattava appunto dell'esordio assoluto nel campionato di riferimento nell'ambito delle competizioni di durata a livello internazionale; ma anche un mai celato "gap tecnico" nei confronti dell'agguerrita concorrenza, che si cercherà passo dopo passo di colmare nel corso della stagione 2019-2010 che ha preso il via proprio in Inghilterra.

Dopo aver fatto segnare l'ottavo tempo nelle qualifiche di sabato, nel corso della prima parte di gara è stato Belicchi ad iniziare, tenendo subito un buon ritmo. Poi, per una scelta strategica, è entrato in macchina Sernagiotto, che è riuscito a sfruttare le incerte condizioni atmosferiche (con l'alternanza di pioggia e asciutto) per collocarsi intorno alla terza/quarta posizione. Ottimo e regolare anche lo "stint" di Lacorte.

"Chiudere in questo modo ed essere stati in lotta con le Oreca e gli altri protagonisti del campionato, ha fatto vedere a tutti che in questo team c'è tanto cuore - ha commentato lo stesso Lacorte - I ragazzi hanno fatto un lavoro pazzesco. Ottima la strategia. Andrea è stato protagonista di un turno di guida strepitoso. Giorgio sotto l'acqua ha fatto delle cose "poetiche" ed io ho cercato di stare al loro passo".

"Per noi si è trattato senz'altro di un weekend molto positivo, perché al di sopra delle aspettative. Sapevamo che avevamo a disposizione un determinato pacchetto e in gara siamo riusciti a dare di più di quanto ci era concesso. Abbiamo lottato nel gruppo e abbiamo concluso sesti - ha aggiunto Sernagiotto - A livello tecnico c'è ancora da fare, ma abbiamo già iniziato a ottimizzare quello che è a nostra disposizione. Ottimo il feeling con la squadra. Forse il migliore debutto che potevamo aspettarci. Andiamo via da Silverstone con un super sorriso".

Il prossimo appuntamento del FIA WEC sarà quello del Fuji, in Giappone, nel weekend del 4, 5 e 6 ottobre.

Photo Credits: Fabio Taccola


TCR DSG ENDURANCE: A IMOLA CARLOTTA FEDELI NELLA “TOP 10” NONOSTANTE GLI IMPREVISTI


Ancora un weekend condizionato da numerosi imprevisti per Carlotta Fedeli, protagonista a Imola nel quinto e penultimo round del Campionato Italiano TCR DSG Endurance. Sul circuito del Santerno la romana vi arrivava dopo la disastrosa trasferta del Mugello dello scorso luglio, intenzionata comunque a tornare sul podio assoluto che, in equipaggio con Cosimo Barberini, aveva già agguantato nei primi due round della stagione, a Monza e Vallelunga.

Proprio il pilota toscano ha iniziato facendo segnare sabato il quarto migliore responso nel turno unico di prove ufficiali. Poi è stato quindi il turno della Fedeli, che è scesa in pista nella Qualifying Race in cui ha guadagnato subito una posizione in partenza, per concludere successivamente ancora quarta.

Nella 2 ore di domenica a prendere il via dalla seconda fila è stato Barberini, che è subito sfilato terzo venendo però rallentato in seguito dalla vettura di Sandro Pelatti e risucchiato dal gruppo. Scivolato in settima posizione, è pertanto rientrato ai box per effettuare il pit-stop. Ma è stato allora che un problema al bocchettone del carburante ha fatto perdere circa due minuti e mezzo alla Fedeli, la quale è tornata in pista doppiata.

A quel punto Carlotta ha completato uno "stint" di un'ora e un quarto, spingendo fino all'inverosimile e girando costantemente sugli stessi tempi dei primi. A dieci minuti dalla fine ha quindi restituito il volante a un Barberini tutt'altro che in perfetta forma, dopo che nel suo turno iniziale di guida aveva inalato i vapori della benzina e alla fine per lui è arrivato solamente un decimo piazzamento finale.

"Abbiamo conquistato un punto. Troppo poco per rimanere in lotta per il titolo - ha commentato la Fedeli - Il nostro obiettivo nell'ultima gara del Mugello sarà quello di puntare almeno al terzo posto in campionato". Ovvero a mantenere la posizione attuale. Appuntamento il primo fine settimana di ottobre sul tracciato toscano.

Italia in trionfo nelle salite europee con Faggioli e Merli


Arrivati in Italia due titoli Europei della Montagna. Simone Faggioli e Christian Merli hanno vinto ex aequo il campionato Europeo della Montagna, il fiorentino di Best lap su Norma M20 FC Zytek ha dominato il gruppo E2SC e il trentino di Vimotorsport su Osella FA 30 EVO Zytek ha spadronegiato in gruppo E2SS, entrambe vetture uffciali.

Il trionfo italiano è arrivato domenica 1 settembre alla fine della slovena 25ª Ilirska Bistrica, 11° round Cem. Ha vinto la gara Simone Faggioli su Norma equipaggiata con gomme Pirelli, che aggiunge alle affermazioni di Bondone, Slovacchia, Polonia, Svizzera. Merli ha vinto l'assoluta in Francia, Austria, Portogallo, Spagna e Repubblica Ceca.

Cinque vittorie europee a testa per i due assi che sono concentrati adesso sul Campionato Italiano Velocità Montagna, dove Merli, campione in carica, ha vinto a Morano,Ascoli e Gubbio, mentre Faggioli, con 12 scudetti all'attivo, si é imposto alla Trento - Bondone.

La Scuderia Castellotti protagonista con Senna e Gnocchi del Trofeo Nord Ovest


La Scuderia Eugenio Castellotti è stata ancora una volta protagonista del Trofeo Nord Ovest di regolarità per auto storiche che nello scorso fine settimana ha organizzato la sesta prova della stagione con il Trofeo Valsessera Jolly Club sulle tortuose strade boschive della valle piemontese con partenza da Postua ed arrivo a Serravalle Sesia.

Ancora una volta a difendere i colori della scuderia lodigiana è stato Maurizio Senna con il giovane Giacomo Gnocchi alle note su Alfa Romeo Giulietta Sprint del 1957. L’equipaggio della scuderia lodigiana ha concluso con un ottimo secondo posto assoluto e un distacco di soli due centesimi dai vincitori Luciano Cacioli (campione in carica del Trofeo Nord Ovest) e Francesco Giammarino su Autobianchi A 112 70 Hp del 74) e con la vittoria di raggruppamento.
Sulle 24 prove da disputare su un percorso di circa 60 chilometri Senna e Gnocchi sono stati autori di una gara di grande livello mancando per un soffio la vittoria assoluta e precedendo di 5 centesimi l'equipaggio con Maurizio e Federico Causo su Lancia Fulvia Coupé., che hanno concluso al terzo posto assoluto.
L’ottimo risultato ottenuto nel Trofeo Valsessera ha consentito a Giacomo Gnocchi di balzare al primo posto della speciale classifica riservata ai navigatori under 30 del Trofeo Nord Ovest, risultato particolarmente significativo per il giovane e promettente allievo di Maurizio Senna.

ACI Racing Weekend a Imola: le foto di Davide Stori

Imola, 30 Agosto - 1 Settembre 2019
ACI Racing Weekend
foto © Davide Stori
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