domenica 13 ottobre 2019

THIERRY NEUVILLE (HYUNDAI i20 COUPE’ WRC), KEN BLOCK (FORD ESCORT COSWORTH), GIULIANO CALZOLARI (PORSCHE 911 SC) E SANDRO GIACOMELLI (FIAT 131 ABARTH) SONO I VINCITORI DI RALLYLEGEND 2019


13 ottobre 2019 - E’ stata una edizione di Rallylegend memorabile. Che è poi l’aggettivo che, ogni anno, si associa alla festa dei rally che va in scena nella Repubblica di San Marino. Quest’anno la presenza di Thierry Neuville e del team Hyundai Motorsport, con il team director Andrea Adamo che ha presenziato alle serie di test in programma, di Andreas Mikkelsen e di Craig Breen, anche loro provenienti dal WRC aveva già creato grande interesse. Si sono poi aggiunti il funambolo americano Ken Block, che ha composto con Gigi Galli, ultimo pilota italiano “ufficiale” nel Mondiale Rally, e con Mattias Ekstrom, campione mondiale rallycross nel 2016 e due volte in pista nel DTM, un terzetto che ha infiammato il pubblico – tanto, tantissimo, molto di più dei quasi settantamila del 2018. Poi Miki Biasion, il due volte iridato rally di casa nostra, presenza immancabile di Rallylegend, con la ciliegina finale di Andrea Dovizioso, che alla domenica si è voluto cimentare al volante. Il risultato è stato, ancora una volta, una quattro giorni intensa, di grande passione e di festa dei rally di ieri e di oggi. E se i tanti giovani presenti hanno affollato le hospitality e le prove speciali per festeggiare i beniamini di oggi, per gli appassionati con i capelli grigi Rallylegend Heritage ha rappresentato un tuffo in un passato glorioso, concretizzato in una ventina di meraviglie a quattro ruote, che ha fatto brillare gli occhi di emozioni a tanti. Anche “The Legend Show”, l’altra novità di questa edizione, una sfida a coppie, senza rilevamento tempi ma solo spettacolo, intorno a due rotonde, diverrà probabilmente un altro “must” dei prossimi Rallylegend. “Tanta gente anche al giovedì sera – spiegano soddisfatti Vito Piarulli e Paolo Valli, dal ponte di comando dell’evento – per una cosa nuova che ci siamo inventati. Cosi Rallylegend si allunga, per offrire a tanti spettatori, provenienti da tutta Europa e anche oltre, uno spettacolo unico e inimitabile”.

THIERRY NEUVILLE, DOMINATORE TRA LE WRC
Non cercava di certo la vittoria, anche se non ha faticato per ottenerla. Thierry Neuville, il navigatore Nicolas Gilsoul e la Hyundai i20 Coupè WRC erano a Rallylegend, oltreche per far felici decine di migliaia di fans, soprattutto per svolgere una sessione di test in gara, in vista del rush finale del Mondiale Rally, che vede attualmente la Casa coreana in testa alla classifica Costruttori. E alla fine il pilota belga ha dominato anche in gara, avendo ragione del suo compagno di squadra Andrea Mikkelsen, con Anders Jaeger, al via con una Hyundai i20 WRC del 2016 del team HMI, per fare chilometri su fondo asfaltato, in ottica del prossimo impegno al rally di Spagna. A Mikkelsen e Jaeger sono andati in premio i due prestigiosi orologi Eberhard&Co, molto apprezzati dall’equipaggio. Nessuno degli inseguitori è riuscito nel sogno, quasi impossibile, della gara della vita, nell’impresa da raccontare ai nipoti di stare davanti ai due battistrada “mondiali”. E il terzo classificato, primo degli “umani”, è alla fine il danese Brian Madsen, con Eriksen Torstein, navigatore di Mads Ostberg nel Mondiale Rally, a bordo di una Peugeot 206 WRC del 1999.

KEN BLOCK SUL FILO DI LANA 
VINCE TRA LE MYTH
Tre piloti in meno di dieci secondi nella classifica finale raccontano la lotta che ha caratterizzato la categoria Myth, dove un soddisfatto Ken Block, con Alex Gelsomino alle note e la Ford Escort Cosworth del 1994 hanno avuto ragione degli inseguitori, primo dei quali Simone Romagna, con Addondi, e la Lancia Delta 16 V nei colori Martini Racing del 1990. Carlo Boroli, con Vercelli, non sono lontani, al terzo posto, con la Subaru Impreza 555 del 1993 ex Colin Mc Rae. Tra i ritiri importanti quelli dell’uruguaiano Gustavo Trelles, con Del Buono, per problemi al motore già venerdì sera, e del siciliano Totò Riolo, con Floris, su Ford Sierra Cosworth.

RIENTRO VINCENTE DI GIULIANO CALZOLARI NELLE HISTORIC
Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Un detto che ben si attaglia al sammarinese Giuliano Calzolari, “Lupo” per i rallisti, che al rientro agonistico dopo più di un anno di stop forzato, ha vinto il suo secondo Rallylegend tra le Historic, al debutto con la per lui sconosciuta Porsche 911 SC del 1972 e con Ercolani alle note. Solo l’ultima speciale ha deciso il duello con il suo conterraneo Stefano Rosati, con Toccaceli, e la evergreen Talbot Lotus, per poco più di due secondi con Bruno Bentivogli, campione degli anni ’80, che con Segato alle note, ha pilotato da par suo una Ford Sierra Cosworth Gruppo N.

GIACOMELLI-ORIAN (FIAT 131 ABARTH) 
I PRIMI VINCITORI 
DI RALLYLEGEND HERITAGE
E’ il trentino Sandro Giacomelli, con Francesco Orian al cronometro, a bordo della Fiat 131 Abarth del 1977 il primo vincitore di Rallylegend Heritage, la nuova proposta di successo di Rallylegend 2019. Uno scrigno contenente una ventina di vetture di grande storia, originali e nelle livree d’epoca passate alla leggenda, qui impegnate in una Regolarità Sport, con un percorso rally ridotto. Giacomelli, rallista D.O.C. con un notevole curriculum di vittorie, era alla prima esperienza con il cronometro “di precisione” ma ha preso subito il comando, per non lasciarlo più fino alla fine. Alle sue spalle, la terza e ultima tappa ha deciso la sfida tra il duo Enzo e Luca Battiato, a bordo di una splendida Lancia Fulvia HF 1.6 del 1972 ex Ballestrieri, giunti alla fine secondi, e la altrettanto spettacolare Lancia Stratos ex Darniche nei colori Chardonnet del 1975 di Stefano Avandero , con Nicola Salin, andati a chiudere il podio. Ritirati, ma acclamati dal pubblico presente, Jean Claude Andruet, mito nei rally e nelle gare in pista, affiancato da Florence Brettenui, con una Fiat 131 Abarth Fiat France del 1976, al tempo pilotata anche da Michele Mouton, Miki Biasion, che ha fatto passerella con la Opel Kadett GTE gruppo 1 del 1979, con la quale ha debuttato nei rally, Chicco Svizzero, al via con la Alfa Romeo Alfetta 1800 del 1975 della quale era pilota ufficiale, e Tito Cane, tornato al volante dopo molti anni della stessa Fiat 131 Abarth nei colori 9Nove del 1977, con cui si aggiudicò il TRN del 1979.

NELLA ANTIGUA LEGEND CUP VINCE THIERRY NEUVILLE
La Antigua Legend Cup è ormai una tradizione a Rallylegend. Un trofeo con premi da sogno che, utilizzando le regole e i coefficienti delle regate veliche, consente, nella sua particolare classifica, di far competere a pari livello le vetture più lente con quelle più veloci. Quest’anno la vittoria è andata a Thierry Neuville, che si aggiudica una vacanza da sogno di dieci giorni ai Caraibi per due persone.
PAOLO DIANA SI AGGIUDICA IL PREMIO “PIRELLI JUMP IN THE LEGEND”
Sempre spettacolare, Paolo Diana con Mattia Dini alle note e la sua Fiat 131 Racing “vitaminizzata” del 1982 si è aggiudicato i premi “Pirelli Jump in the Legend”, per i salti giudicati più spettacolari da una giuria posizionata in due particolari punti del percorso.

Photo Credits Evolvency




 


CLIO CUP ITALIA/ JELMINI FIRMA A IMOLA LE ULTIME DUE GARE DELLA STAGIONE, GLI ALTRI TITOLI A ONGARETTO (GENTLEMEN) E DISTRUTTI (JUNIOR)


> 13 ottobre 2019 - Finale di stagione in grande stile per Felice Jelmini, che dopo essersi matematicamente laureato campione 2019 della Clio Cup Italia in occasione del penultimo appuntamento di Vallelunga, ha monopolizzato il weekend di Imola, nel sesto e conclusivo round del monomarca della Fast Lane Promotion. Il pilota del team Composit Motorsport è stato il più veloce sia nelle prove libere del venerdì, che nelle due sessioni di qualifica di sabato, centrando quindi il successo in entrambe le gare. Due vittorie, quelle che il lombardo ha conquistato sul circuito del Santerno, che gli hanno consentito di infrangere un primato: quello delle dieci affermazioni ottenute nel corso di un'unica stagione.

Ma la tappa di Imola ha anche consegnato gli altri titoli. Quello della classifica Junior è andato a Filippo Distrutti, portacolori della NextOneMotorsport, autore di un quarto ed un secondo posto assoluto. 
Il giovane umbro è balzato anche secondo nella classifica generale, precedendo Matteo Poloni(Essecorse), nell'occasione assente.



A conquistare il successo tra i Gentlemen è stato invece Fabrizio Ongaretto (compagno di squadra di Jelmini), che è riuscito ad avere ragione in extremis di "Due" (Oregon Team). Nella classifica riservata alle squadre il successo è andato infine al team Composit Motorsport.

A fare bene a Imola è stato anche Giacomo Trebbi, che è ritornato sul podio centrando con la vettura dell'Explorer Motorsport un secondo ed un terzo posto. Straordinario il rientro di Aldo Cesare Ponti, assente dal 2014 e al via come "wild card" con una delle RS 1.6 turbo della Faro Racing, con cui ha portato a casa il terzo posto di Gara 1. Tra i piloti che si sono messi in evidenza, va citato anche "Saetta McQueen", nella stessa circostanza quinto al traguardo con la MC Motortecnica. Stesso piazzamento in Gara 2 per il suo compagno Lorenzo Vallarino, secondo nel primo turno di qualifica ma in Gara 1 costretto al ritiro dopo essere stato coinvolto in un contatto con "Due".

A Imola è giunta al termine anche l'edizione della Clio Cup Press League di Renault Italia. Ottimo il nono piazzamento ottenuto nella seconda gara da Alberto Sabbatini di Autosprint, scattato dalla quinta fila e risalito fino all'ottavo posto prima di ritornare dietro. Del tutto regolare la condotta di Mario Cornicchia (MotorBox), alla sua terza gara e al debutto assoluto al volante di una Clio, il quale ha concluso undicesimo in Gara 1.

Appuntamento adesso alla prossima stagione. Una stagione che si preannuncia fin da adesso estremamente interessante.

La classifica ufficiosa del campionato (top 10): 1. Felice Jelmini (Composit Motorsport) 283 punti; 2. Filippo Distrutti (NextOneMotorsport) 150; 3. Matteo Poloni (Essecorse) 120; 4. "Due" (Oregon Team) e Ongaretto (Composit Motorsport) 114; 6. Giacomo Trebbi (Explorer Motorsport) 72; 7. Lorenzo Vallarino (MC Motortecnica) 67; 8. Max Danetti (Essecorse) 62; 9. Fulvio Ferri (Faro Racing) 61; 10. Andrea Mosca (Faro Racing) 51.

Rally Due Valli - Rally Due Valli Historic: le foto di Alessandro Sponda

Verona, 10-12 Ottobre 2019
Rally Due Valli - Rally Due Valli Historic
Foto di ©Alessandro Sponda
riproduzione riservata - cliccare su una foto per aprire la galleria









































Salita AutoStoriche/ Stefano Peroni su Martini Mk32 vince la 2a Coppa Faro a Pesaro


> 13 ottobre 2019 - Con una vera e propria “zampata” sferrata nella seconda manche di gara e un tempo record di 2’03.78, Stefano Peroni sulla Martini MK32 del Team Italia è il vincitore della Coppa Faro ultima prova del Campionato Italiano Velocità Salita Auto Storiche appena disputatasi lungo lo spettacolare percorso di 3,8 km che si snoda all’interno del Parco Naturale San Bartolo, dal centro abitato di Pesaro al Faro che sovrasta il porto della cittadina marchigiana. Come da pronostico, lo spettacolo alla Coppa Faro non ne è mancato, a partire dai toscani Bonucci e Peroni, protagonisti di un “uno due” che ha infiammato il pubblico e gli addetti ai lavori. Di fatto il senese Uberto Bonucci sulla Osella PA 9/90 era riuscito a risolvere le noie di affidabilità della sua biposto già dalle prove del sabato, concretizzando un buon crono in Gara 1. Nella seconda salita di gara invece l’esperto driver, già campione europeo della specialità e appena laureatosi campione italiano di 4 Raggruppamento ha commesso qualche imprecisione di guida che, sommata al notevole riscontro cronometrico dell’arrembante compagno di scuderia, gli ha fatto cedere l’onore delle armi con un piazzamento in seconda posizione di una ipotetica classifica assoluta, ma conservando l’allungo in 4 Raggruppamento. Peroni è invece stato autore di una pregevole progressione tra prove e gara, riuscendo a trovare il giusto setup della vettura in termini di assetto e aerodinamica. Con questo risultato Stefano Peroni è campione italiano di 5 Raggruppamento. 

“Sono felicissimo di questo risultato - ha detto Stefano Peroni - dedico questo successo a mio padre e al team che ha lavorato in maniera incredibile, capitalizzando ogni riferimento che abbiamo avuto in prova. Questa gara è bellissima”.

“Ho pagato qualche errore di guida in gara 2 - ha detto Bonucci - mentre in gara 1 ero riuscito a trovare un ottimo feeling con la vettura sebbene il percorso non avesse un grip ottimale. In generale siamo comunque soddisfatti”.

A completare il podio dell’ipotetica assoluta è l’abruzzese Stefano Di Fulvio che ha messo a frutto le buone regolazioni alla sua Lucchini SP 90 con motore Alfa Romeo in versione Sport Nazionale che gli sono valse anche la seconda piazza del 4 Raggruppamento davanti al compagno di scuderia Bologna Squadra Corse Piero Lottini, autore di una gara senza sbavature sulla sempre affidabile Osella PA 9/90.
Anche in 2 Raggruppamento non sono mancate sfide interessanti. Prima tra tutte quella tra Peroni senior ovvero Giuliano che sulla Osella PA 3 preparata in house e con gomme decisamente rodate ha preceduto di soli 3 millesimi di secondo il pistard Mario Massaglia, rammaricato per la sfiorata vittoria del Raggruppamento sulla Osella PA 3 messa a punto da Stefano Di Fulvio, cui ha chiesto il massimo e mettendo a frutto le modifiche sulla pressione degli pneumatici. Settimo della ipotetica classifica Generale ma primo di 5 Raggruppamento tra le vetture di Formula, si è piazzato Antonio Angiolani al volante della March 783 F3 con la ammiratissima monoposto della Bologna Squadra Corse. 
Rompe il patto con la sfortuna il reggiano Ildebrando Motti che guida in maniera aggressiva ma impeccabile la Porsche Carrera RS con la quale conquista il primato tra le Gran Turismo GTS oltre 2500 cc., il podio del 2 Raggruppamento ed un’ottava piazza nell’ipotetica classifica assoluta. Ancora nel 2 Raggruppamento tra le spettacolari TC 2000 ha dato il consueto spettacolo l’emiliano Fosco Zambelli sulla Alfa Romeo GTAM con la quale si è confermato costante leader della classe TC 2000, mentre primo tra le BMW è stato il pilota locale di Pesaro Roberto Domenichelli in gara per la prima volta con una spettacolare 2002 TI. 
Nel 1° Raggruppamento, quello delle vetture più anziane costruite cioè entro il 1972 e vinto da Tiberio Nocentini, ha ben figurato l’alfiere della Valdesia Classic e neo campione italiano Angelo De Angelis sulla Nerus Silhouette che ha preceduto Matteo Lupi Grassi su una Gran Turismo Prototipo A.H.Sprite Lenham, l’esperto portacolori della Bologna Squadra Corse Vittorio Mandelli sulla affascinate Jaguar E Type ed il padrone di casa e organizzatore Alessandro Rinolfi e la sua inseparabile Morris Mini Cooper S di Classe T 1300. In 3 Raggruppamento cioè quelle costruite entro il 1981, il driver di Reggio Emilia Giuseppe Gallusi appena laureatosi campione italiano, fa prevalere la sua esperienza sulla vettura di Stoccarda 911 SC in gruppo GTS precedendo Sergio Galletti su vettura gemella e il siciliano di Bologna Salvatore Asta e la fida BMW 2002 TI. 
La gara, corsa con la direzione di Fabrizio Bernetti, è stata promossa dalla “P&G Racing s.r.l.”, organizzatore della parte tecnica e dalla Società “Intercontact s.r.l.” che cura la logistica e la parte economica. La manifestazione si è svolta in condizioni climatiche eccellenti e con una buona cornice di pubblico.

da Acisport.it

International GT Open/ Vittoria per Ramos-Crestani in Gara 1 a Monza, Costa-Altoè a un punto dal titolo



12.10.2019 - Miguel Ramos e Fabrizio Crestani hanno conquistato la tanto attesa prima vittoria stagionale oggi in Gara 1 a Monza, sebbene la Mercedes SPS Automotive Performance abbia tagliato il traguardo al secondo posto dietro la Mercedes Antonelli Motorsport di Riccardo Agostini-Loris Spinelli, che era stata penalizzata di 5 secondi per un'infrazione durante il pit-stop (rifornimento durante il cambio di pilota). L'Aston Martin Optimum Motorsport di Ollie Wilkinson-Darren Turner ha completato il podio.

Albert Costa e Giacomo Altoè hanno fatto un grande passo verso la conquista del titolo 2019 dell'International GT Open, finendo al quarto posto oggi, davanti all'altra Lamborghini Emil Frey Racing di Norbert Siedler-Mikaël Grenier. Il titolo non può più sfuggire a una delle due coppie EFR, ma lo spagnolo e l'italiano sono solo a un punto dalla certezza matematica. La squadra svizzera si è anche assicurata il titolo Team, in un giorno nero per le McLaren Teo Martín Motorsport, colpite dalla sfortuna e ormai tagliate fuori dalla battaglia finale. Kodrić-Chaves sono stati costretti al ritiro dopo quattro giri a causa del danno causato da un leggero contatto (che ha fatto volare via il cofano anteriore), mentre Saravia-Rueda sono finiti sesti, dopo aver perso il quarto posto e aver subito una foratura nell'ultimo giro.

Frederik Schandorff e Tuomas Tujula hanno conquistato la quarta vittoria in Pro-Am con la Lambo VSR e il danese è ora passato in testa alla classifica con 3 punti su Pierburg-Onslow-Cole (Mercedes SPS), oggi sesti, dopo essere stati spediti nella ghiaia dalla McLaren di Hahn.

I nuovi arrivati Oswaldo Negri-Francesco Piovanetti (Ferrari Spirit of Race) hanno vinto in Am al loro debutto, dopo che il leader della classe Giuseppe Cipriani (Mercedes Antonelli) ha subito una foratura nell'ultimo giro, perdendo la vittoria odierna. L'italiano ha ora un vantaggio di 2 punti su Konrad-Hrachowina (HTP Mercedes). (Ufficio Stampa International GT Open)


Foto Claudio Pezzoli-Reporter Press

GIACOMELLI (HERITAGE), CALZOLARI (HISTORIC), NEUVILLE (WRC) E ROMAGNA (MYTH) LEADER A RALLYLEGEND 2019


12 Ottobre 2019 - Giorno due di Rallylegend 2019 all'insegna delle conferme delle leadership della prima frazione tra le vetture Heritage, Myth e WRC, e con un nuovo leader tra le Historic. Questo, in estrema sintesi, l'esito agonistico di una tappa, vissuta in un abbraccio di pubblico davvero straordinario, lungo le sei prove speciali (tre da ripetere) in programma.
Conferma di Sandro Giacomelli, con Orian, a bordo della Fiat 131 Abarth tra le Heritage, dove il trentino consolida il suo primato davanti al secondo Stefano Avandero, con Salin, con una Lancia Stratos del 1975 ex Darniche, che supera, alle spalle del leader, il duo Battiato-Battiato, su Lancia Fulvia Hf del 1972 ex-Ballestrieri.
Il sammarinese Giuliano Calzolari (nella foto), al ritorno alle gare dopo oltre un anno, passa in testa tra le Historic, con Ercolani alle note e la Porsche 911 SC del 1978, mostrando di avere già ritrovato il passo giusto, passo del quale fanno le spese Marco Superti, con Brunetti e la Porsche Carrera RS 1972, in  testa a fine Giorno 1, e l'altro veloce pilota di casa Stefano Rosati, con Toccaceli, su Talbot Lotus, terzi.
Ancora una conferma, attesa, quella di Thierry Neuville, con Gilsoul, leader tra le WRC con la Huyndai i20 Coupè WRC, ancora davanti al suo team mate Andreas Mikkelsen, con Jaeger, al volante di una i20 Coupè ma del 2016 del team HMI. Completa un podio "internazionale" il danese Brian Madsen, con Torstein, a bordo di una Peugeot 206 WRC del 1999.
Tra le "Myth" Simone Romagna, con Addondi, e la Lancia Delta 16 V nei colori Martini Racing, guidano la categoria ma è ad un soffio la Ford Escort Cosworth dello statunitense Ken Block, con Gelsomino alle note, in netta rimonta. E anche Carlo Boroli, con Vercelli, non sono lontani, al terzo posto, con la Subaru Impreza 555. Tra i ritiri importanti quelli dell'uruguaiano Gustavo Trelles, con Del Buono, incappati in una uscita di strada già venerdì sera, e del siciliano Totò Riolo, con Floris, su Ford Sierra Cosworth.

"1979-2019, 40 anni di storie da rally" era il claim dell'incontro, affollatissimo e partecipato come sempre per gli appuntamenti nella Rallylegend Arena. Sul palco un sestetto delle meraviglie, sei campioni che hanno scritto pagine indelebili di storia sportiva a quattro ruote: Miki Biasion, che proprio nel 1979 iniziava, affiancato da Tiziano Siviero, una carriera che lo avrebbe portato a vincere due titoli mondiali, Jean Claude Andruet, un mito del suo tempo, velocissimo nei rally ma anche in pista, Tony Fassina, che nel 1979 sbaragliò una folta concorrenza di piloti e squadre ufficiali in un Sanremo mondiale, misto asfalto e sterrato, dove piazzò la sua bianca Lancia Stratos davanti a tutti, Chicco Svizzero, pilota che ha corso anche come ufficiale Alfa Romeo con l'Alfetta GTV, Tito Cane, che nel 1979 vinse un combattutissimo Trofeo Rally Nazionali con la Fiat 131 Abarth. Sul palco racconti di aneddoti, ricordi di sfide, scherzi e divertimento, che ha coinvolto il numeroso pubblico presente.

Domani, domenica 13 ottobre, giornata conclusiva di Rallylegend 2019: Andrea Dovizioso, pilota Ducati Corse e grande protagonista della MotoGP, prende il volante della Audi Quattro S1 RX che Mattias Ekstrom ha utilizzato per tre giorni. Al suo fianco Paolo Ciabatti, Direttore Sportivo Ducati Corse, e la coppia si cimenterà, tra le Legend Stars, nella tappa di chiusura di Rallylegend 2019.