martedì 19 giugno 2018

405, un numero nella storia del 1988, anche alla 24H di Le Mans


Il 1988 è l’anno magico per la Peugeot 405. La nuova berlina di Sochaux è infatti eletta “Auto dell’Anno” conquistando il più ambito dei trofei che ha premiato la nuova nata della casa del Leone che si è fatta conoscere anche per i grandissimi successi nel motorsport. A gennaio l’esordio della versione Grand Raid alla Parigi-Dakar. Il nuovo “Leone del Deserto” fermato dall’incredibile vicenda del furto a Bamako (quando la 405 fu rubata in piena notte al bivacco in mezzo al deserto), vincerà la sua prima gara in aprile al Rally di Tunisia, e poi sbancherà alla Pikes Peak.

L’88 registra anche un altro “405”. L’11 giugno di 30 anni fa, all’inizio della settimana della 24 Ore di Le Mans, Roger Dorchy supera sul rettilineo di Hunaudieres la barriera dei 400 chilometri orari. Quel record, esattamente 405 km/h, è il frutto della passione e di un lavoro di due tecnici Peugeot, Gérad Welter (recentemente scomparso) e Michel Meunier, che sotto le insegne della WM hanno perseguito il loro sogno alla 24 Ore, seguito con un occhio benevolo dalla Casa.


Dal 1976 al 1989 la WM è regolarmente in gara con Welter e Meunier concentrati su quel sogno della prestazione assoluta. Il progetto 400 prende il via nel maggio del 1987, quando la più recente WM, un capolavoro di aerodinamica, con Francois Migault a volante, raggiunge sul tratto tra Saint Quentin e Laon della nuova autostrada Calais-Reims, non ancora aperta al traffico, 416 km/h.
È il via libera per la VM P88 che segnerà l’exploit alla 24 Ore dell’anno seguente. Aerodinamica e un “cuore” Peugeot, il V6 PRV, dotato di due turbocompressori e capace di 600 CV, sono gli ingredienti dei 405 km/h, che resterà in assoluto la massima velocità registrata a Le Mans dove, per evitare “decolli”, verranno poi introdotte le chicane sul lungo rettilineo delle Hunaudieres.

Presentata a Le Mans la Toyota GR Super Sport Concept (Foto Raul Zacchè / Actualfoto)


La Toyota ha presentato a Le Mans la GR Super Sport Concept, in pratica la versione stradale della TS050 che corre alla 24 Ore. 
Motore e telaio da corsa con sistema ibrido composto da un V6 2,4 litri biturbo a iniezione diretta con combustione “lean burn” (miscela magra) e due motori elettrici, uno posteriore nel cambio e l’altro sull’assale anteriore. Oltre 1000 i cavalli della GR Super Sport Concept.

> Foto Raul Zacchè / Actualfoto

























Un "Cavallino d'oro" alla straordinaria carriera di Emerson Fittipaldi



Una schiera di Ferrari, oltre settanta, ha occupato piazza e vie adiacenti per la manifestazione organizzata dal Scuderia Ferrari Club di Sant'Angelo Lodigiano per festeggiare il 40° anno di attività. Una straordinaria cornice, anche nel cortile del castello Morando Bolognini, alla consegna del Cavallino d'oro alla carriera di un grande del motorsport, un gigante che è stato protagonista di pagine importanti della storia delle corse in auto. In Formula 1, che lo ha visto per due volte conquistare il titolo di campione del mondo. E negli stati Uniti dove ha vinto due volte la mitica 500 miglia di Indianapolis. E' di Emerson Fittipaldi il Cavallino d'oro 2018. Emerson che non ha mai gareggiato con una Ferrari, l'ha soltanto sfiorata in un paio di occasioni durante la sua carriera, ma ha apprezzato l'atmosfera di questo fine settimana speciale che lo ha visto applaudito primattore. 

"In quarant'anni abbiamo percorso tanta strada e abbiamo condiviso la passione per la Ferrari e per le corse con tanti amici, alcuni non ci sono più e abbiamo voluto ricordarli con la mostra fotografica che ripercorre le manifestazioni che in questi anni abbiamo organizzato anche con loro" ha ricordato nel suo intervento il presidente del Club Maurizio Senna. 

La cerimonia di consegna del "Cavallino d'oro" a Emerson Fittipaldi è stata anche l'occasione per un riconoscimento agli sponsor che sostengono l'attività del Scuderia Ferrari Club di Sant'Angelo Lodigiano che nel fine settimana ha ospitato anche la mostra fotografica "La Rossa e le altre" con immagini dall'archivio amatoriale di Franco Bossi, fotografo, appassionato di motorsport e tifoso.

> Foto di ©Giacomo Terno - Riproduzione riservata