domenica 24 agosto 2014

Simone Faggioli su Norma vince la Gubbio-Madonna della Cima davanti a Christian Merli (Osella) e a un sorprendente Paride Macario (Lola Zytek F.3000)


SIMONE FAGGIOLI
Il Campionato Italiano Velocità Montagna ha vissuto la sua intensa decima tappa in Umbria con il 49° Trofeo Luigi Fagioli che si è corso nell’incantevole cornice di Gubbio, sui 4.150 che dalla cittadina medievale portano a Madonna della Cima. La seconda delle tre tappe finali del C.I.V.M. sarà dal 12 al 14 settembre alla Rieti – Terminillo con la Coppa Bruno Carotti.
Simone Faggioli su Norma M 20 FC con motore Zytek da 3000 cc ufficiale di gruppo E2/B, ha vinto entrambe le gare, ha conquistato la sua decima vittoria a Gubbio ed ha rinsaldato la leadership nel tricolore, dopo aver agguantato il suo settimo titolo europeo solo un settimana fa. Seconda posizione in entrambe le salite di gara per Christian Merli sulla Osella PA 2000 Honda, con la quale il trentino non perde il contatto dalla vetta. Terzo sul podio con caparbietà la giovane conferma bresciana Paride Macario, l’alfiere Speed Motor vincitore del gruppo E2/M, alla sua sesta gara ed all’esordio al volante della monoposto F. 3000 Lola Zytek del Team CMS, con cui ha ottenuto il terzo decisivo tempo in gara 2 ed il quarto in gara 1.

Gubbio ha assegnato i primi due titoli tricolori di gruppo del C.I.V.M.. L’altoatesino Armin Hafner su Mitsubishi Lancer EVO preparata da Bicciato, è Campione Italiano di gruppo N. Il bolzanino della Scuderia Mendola si è assicurato il titolo con due prove d’anticipo grazie alla doppia vittoria in gara. Altro titolo matematico per il reatino Antonio Scappa su Renault New Clio, che è Campione Italiano gruppo Racing Start RS, la categoria delle vetture con motore aspirato.

Il vincitore Faggioli ha così portato a dieci i suoi successi in gara anche nel tricolore 2014 ed ora mira all’impresa del doppio titolo con la nuova Norma nell’anno dell’esordio della biposto, che a Gubbio è stata seguita sul campo dallo stesso Norbert Santos, uno dei titolari della casa francese impegnata direttamente nello sviluppo vincente del prototipo –“Dopo la vittoria in Svizzera abbiamo continuato a lavorare sulla biposto – ha spiegato il fiorentino della Best Lap – per questa gara dovevamo provare delle diverse soluzioni di assetto e nuove mescole di gomme Marangoni, ma per le condizioni di variabilità del sabato il lavoro è stato fatto solo parzialmente, per cui in gara oggi abbiamo un po’ azzardato regolandoci sui dati già in nostro possesso. Il tentativo ha dato buon esito ed ora possiamo pensare ad inseguire l’Italiano”-.

“Siamo sempre più soddisfatti dei progressi della nostra Osella – ha dichiarato l’alfiere Vimotorsport Merli – a Gubbio abbiamo provato delle diverse soluzioni aerodinamiche che hanno permesso alle gomme Avon di lavorare egregiamente. Posso solo recriminare una scodata in gara 1 che mi è costata un po’ in termini di tempo”.

PARIDE MACARIO
“La monoposto è una vettura da capire, anche se si sentono i tanti cavalli del suo motore da 3000 cc – sono state le parole di Macario – certamente la strada dell’apprendistato è lunga ma sono molto contento del podio”-.

In gruppo CN Omar Magliona è tornato alla doppia vittoria con l’Osella PA 21/S EVO Honda che ha ben assecondato il sardo della CST Sport, quarto nella classifica generale ed ora di nuovo ai vertici della classifica sempre più incerta di categoria. Secondo posto di gruppo e settimo nella generale per il calabrese Rosario Iaquinta che in gara 1 ha lamentato un problema alla sospensione anteriore sinistra della sua Osella PA 21/S EVO ed in gara 2 si è portato a soli undici centesimi di secondo dal vincitore. Ora i due rivali sono appaiati in vetta al gruppo. –“Un doppio successo che ci da nuovo entusiasmo ed energia in un campionato quanto mai combattuto – ha detto Magliona – La scelta di gomme è stata ottimale, come speriamo per gli ultimi due e decisivi appuntamenti della stagione. Una vittoria possibile grazie all’instancabile lavoro del team e della scuderia”-. Terzo sul podio di gruppo e ottavo nell’assoluta il pilota di casa Gianni Urbani anche lui su Osella PA 21/S, con cui ha preceduto la gemella dell’under siciliano Francesco Conticelli, che ha tagliato il traguardo al decimo posto assoluto, ricattandosi dalla sorte avversa, sul tracciato che gli costò il definitivo ritiro dal tricolore 2012. Quinto alla fine, ma terzo sul podio di gara 1 il trapanese Vincenzo Conticelli che ha puntato molto sulla sua esperienza per domare i tanti cavalli dell’Osella PA 30 Zytek da 3000 cc.
Sesta piazza nell’assoluta e seconda di gruppo E2/M per il giovane orvietano Michele Fattorini al debutto stagionale e di nuovo al volante della Lola Zytek ’02, un po’ troppo ballerina sul posteriore. Nona piazza assoluta e successo in classe E2/B 1600 per il potentino di AB Motorsport Achille Lombardi sulla Radical SR4, con cui ora ha allungato le mani sulla Coppa di classe. A ridosso della top ten il calabrese della Cubeda corse Francesco Ferragina autore di una superba prestazione con la Elia Avrio con cui ha dominato la classe 1300 del gruppo E2/B.

Non ha risparmiato le consuete emozioni forti il gruppo E1 dove al suo ritorno ha firmato il doppio successo il preparatore e driver romano Marco Iacoangeli con la sempre prestante BMW 320, con cui ha reso ancora più incerte le sorti della combattuta categoria. Secondo posto per il bolognese Fulvio Giuliani che ha tentato l’attacco con la Lancia Delta EVO – Fluido Corse, riuscendo a portarsi in testa alla classifica tricolore sopravanzando Piero Nappi. Il partenopeo della Scuderia Vesuvio, terzo in gara 1 e quarto in gara 2 e nell’assoluta, che sulla Ferrari 550, sperava forse di poter ottenere un miglior tempo. Sul podio della generale il sempre più convincente potentino di Tramonti Corse Carmine Tancredi sulla Ford Escort Cosworth. La classe 2000 ha visto un deciso acuto del pesarese Ferdinando Cimarelli, il driver e preparatore della Scuderia Catria, che ha Gubbio ha trovato finalmente il feeling ideale con l’Alfa 156, con cui ha preceduto l’orvietano Daniele Pelorosso su Renault Clio Proto ed il rientrante vesuviano Luigi Sambuco sulla versione New della Clio. La lady di casa Deborah Broccolini su Citroen C1 con il successo in classe 1150 ha ulteriormente allungato le mani sulla coppa, primeggiando davanti al suo pubblico.

Sfide sul filo dei centesimi di secondo tra le supercar di gruppo GT, dove la doppia affermazione è stata per il sempre più leader Roberto Ragazzi sulla Ferrari 458 Superchallenge, che vede avvicinarsi il titolo. Ma il siracusano Ignazio Cannavò non molla ed ha concluso gara 1 a pochi centesimi di secondo dalla vetta con la Lamborghini Gallardo della Eurotech Engineering, purtroppo al siciliano è costato caro un doppiaggio ad un avversario in gara 2, con sesta piazza finale. Secondo posto di gruppo spianato alla seconda Ferrari 458 dell’altro veneto Bruno Jarach, che non ha nascosto il suo favore per la gara umbra, in cui ha preceduto nell’assoluta la 430 del Cavallino del rientrante laziale Stefano Pierdomenico, immediatamente sul podio al suo rientro in gara grazie ad un’ottima gara 2, in cui si è anche ritirato l’abruzzese Perchinunno terzo nella prima salita anche lui su Ferrari F430. Sfortuna per il laziale “The Climber” uscito di strada in gara 1 con la sua Porsche.

In gruppo A doppio acuto dell’altoatesino Rudi Bicciato, il portacolori della Scuderia Mendola, che ha molti ammiratori a Gubbio, ha condotto due gare perfette al volante della Mitsubishi Lance EVO. Ma il bolzanino non ha ancora le mani sul titolo poiché il catanese della Scuderia Etna Salvatore D’Amico continua ad inseguire nella classifica di gruppo, anche se in Umbria non è andato oltre il quarto posto in classe 2000 con la Renault New Clio, rallentato da noie elettroniche in gara 1. Secondo sul podio di gruppo in gara è stato il sempre sorprendente pesarese Franco Cimarelli, vincitore di classe 2000 con l’ottima Alfa 147 che sviluppa in proprio. Terza piazza per il migliore di classe 1600, nuovo successo per il bravo Silvano Stipani con la Peugeot 106.

In gruppo N alle spalle del neo campione Hafner si è piazzato in gara il rientrante e sempre verde trevigiano Lino Vardanega, il portacolori Best Racing Team con la Mitsubishi EVO X con cui era all’esordio stagionale. Sul podio di gruppo anche l’udinese della Friuli 1956 campione 2013 Michele Buiatti che a Gubbio è tornato con la Honda Civic Type-R di classe 2000. A ridosso del podio con miglior tempo in classe 1600, grazie all’ottima prestazione in gara 1, il giovane salernitano Angelo Marino che è tornato al successo in categoria con la Citroen Saxo. Secondo nella combattuta classe il piemontese Giovanni Regis che con la sua Peugeot 106 di preparazione Ciarcelluti ha guadagnato punti importanti, in una categoria orfana per l’occasione del leader salernitano Cosimo Rea, costretto al forfait dall’improvvisa perdita del nonno paterno.

Il gruppo Racing Start RSTB ha registrato un nuovo successo pienamente meritato dal bravo pugliese Orronzo Montanaro che grazie al risultato con la MINI Cooper della DP Racing è tornato al comando, ma il concittadino della “Vesuvio” Ivan Pezzolla non molla ed appena cambiata configurazione di vettura ed all’esordio a Gubbio, ha conquistato un importante secondo posto.

Classifica assoluta ufficiosa dei primi 10: 
1. Faggioli (Norma M20 Fc Zytek) in 3’08”36; 2. Merli (Osella PA2000 Honda) a 2”17; 3. Macario (Lola B99/50 Zytek) a 20”57; 4. Magliona (Osella PA21 Evo Honda) a 22”30; 5. Conticelli V. (Osella PA30 Zytek) a 22”81; 6. Fattorini (Lola 02/50 Zytek) a 24”19; 7. Iaquinta (Osella PA21 Evo Honda) a 24”62; 8. Urbani (Osella PA21/S Honda) a 29”57; 9. Lombardi (Radical SR4 Suzuki) a 33”89; 10. Conticelli F. (Osella PA21 Evo Honda) a 35”93.

Classifica dei gruppi
Racing Start: 1. Scappa (Renaul New Clio) in 4’33”67; 2. Chiavaroli (Renault Clio) a 5”89; 3. Vettorel (Renault Clio) a 6”72; 4. Fiabane (Honda Integra Type-R) a 7”72; 5. Pomozzi (Citroen Saxo Vts) a 11”43. RS turbo: 1. Montanaro (Mini Cooper S) in 4’29”33; 2. Pezzolla (Mini Cooper S) a 3”94; 3. Viggiani (Opel Corsa Opc) a 13”17; 4. Tacchini (Mini Cooper S) a 13”31; 5. Di Luccio (Peugeot 207 Gti) a 16”86. Gr. N: 1. Hafner (Mitsubishi Lancer Evo) in 4’09”15; 2. Vardanega (Mitsubishi Evo X) a 6”40; 3. Buiatti (Honda Civic Vti) a 18”53; 4. Marino (Citroen Saxo Vts) a 21”03; 5. Regis (Peugeot 106) a 21”83. Gr. A: 1. Bicciato (Mitsubishi Lancer Evo) in 4'04”23; 2. Cimarelli Fr. (Alfa Romeo 147) a 9”83; 3. Stipani (Peugeot 106) a 15”54; 4. D'Amico (Renault Clio Rs) a 15”95; 5. Sandroni (Bmw M3) a 16”16. E1: 1. Iacoangeli (Bmw 320) in 3’50”47; 2. Giuliani (Lancia Delta Evo) a 1”99; 3. Tancredi (Ford Escort Rs Turbo) a 5”71; 4. Nappi (Ferrari 550) a 6”20; 5. Sbrollini (Lancia Delta Proto) a 11”93. GT: 1. Ragazzi (Ferrari 458 Challenge) in 4'06”47; 2. Jarach (Ferrari 458 Challenge) a 8”29; 3. Pierdomenico (Ferrari F430 Challenge) a 13”20; 4. Passerini (Lotus Exige Turbo) a 21”59; 5. Patumi (Porsche 996 GT3 Cup) a 27”12. CN: 1. Magliona (Osella PA21 Evo) in 3’30”66; 2. Iaquinta (Osella PA21 Evo) a 2”32; 3. Urbani (Osella PA21/S) a 7”27; 4. Conticelli F. (Osella PA21 Evo) a 13”63; 5. Piffer (Osella PA21 Evo Honda) a 16”93. E2/B: 1. Faggioli (Norma M20 Fc) in 3’08”36; 2. Merli (Osella PA2000) a 2”17; 3. Conticelli V. (Osella PA30) a 22”81; 4. Lombardi (Radical SR4) a 33”89; 5. Ferragina (Elia Avrio ST10 Evo Suzuki) a 36”04. E2/M: 1. Macario (Lola B99/50) in 3'28”93; 2. Fattorini (Lola 02/50) a 3”62; 3. Pedrotti (Tatuus F.Renault) a 17”83; 4. Bottura (Lola 02/50 Zytek) a 19”60; 5. Bazzucchi (Gloria B5) a 22”83.