lunedì 17 marzo 2025

“100 TUBI TRA I TUBI” CON LA SCUDERIA CASTELLOTTI


In archivio con segno ancora una volta largamente positivo anche l’edizione 2025 di “100 Tubi tra i tubi”, organizzata con la tradizionale attenzione dalla Squadra Corse della Scuderia Eugenio Castellotti. 
Prove affrontate da ben 60 equipaggi che si sono sfidati tra Fiorenzuola d’Arda e Pontenure. La vittoria è andata a Andrea Malucelli e Monica Bernuzzi, sempre al top con la Lancia Beta Montecarlo, che hanno preceduto Maurizio Causo su Autobianchi A112 Abarth.

foto Giacomo Terno
riproduzione riservata 


















































foto Giacomo Terno
riproduzione riservata 



ELLY MECCANICA, UNA PICCOLA DONNA PER UN GRANDE RECORD!


Spensierata, sfrontata, determinata, decisa e testarda, sorretta dalla leggerezza e dal sorriso proprio di un’età dove l’impegno è ancora gioco ma diventa sfida, con se stessa e il mondo. Elly Meccanica, nome d’arte di Elektra Beltrami, è ragazza nel fisico e donna nel carattere, assunto dalle sue origini calabresi e contaminato dalla decisa spensieratezza della regione che l’ha accolta in tenera età. Nata a Cosenza e cresciuta a Redipiano, frazione di San Pietro in Guarano, per poi trasferirsi a Scandiano, provincia di Reggio Emilia, al seguito del padre Antonio che trova lavoro nella terra dove il mondo dei motori ha radici e germoglia quasi come un frutto naturale. Il DNA del padre è esempio per lei di impegno e di una enorme passione, sorretta da una sorprendente manualità, che la porta a soli 4 anni ad entrare, non solo letteralmente, nei vani motore a smontare viti e bulloni, mentre come figlia del suo tempo trasferisce queste sue esperienze nel mondo dei social, Tik Tok e Instagram, portando in questi una ventata di valori sani e positivi e arrivando a contare oltre 40mila follower.

Oggi la sua esperienza si arricchisce delle luci della ribalta, l’occasione è una trasmissione televisiva “Lo Show dei Records” su Canale 5, in prima serata e nella prima puntata dell’evento televisivo, molto popolare, che iscrive, coloro che superano una determinata prova, nell’albo d’oro del Guinness World Records. Così sotto gli occhi di milioni di persone, tra il centinaio in studio e il resto, invisibile ma presente, sparso in ogni angolo del mondo, dietro l’obbiettivo delle telecamere che ti inquadrano e ti squadrano, Elly Meccanica è protagonista di una prova che prevede un pit-stop, in solitario, contro l’impietoso correre di un cronometro. Dopo la presentazione e le spiegazioni di circostanza del conduttore Gerry Scotti tocca a lei: la spettacolare scenografia prevede il cambio totale gomme ad una Lamborghini Huracan Super Trofeo preparata dalla DTM, Drive Test Motorsport, di Luigi Moccia, già campione mondiale del Ferrari Challenge e collaudatore Ferrari e Lamborghini, presente in studio con

un team composto inoltre dal papà Antonio, responsabile reparto street cars, e da Eugenio Domarkas, responsabile reparto motorsport.

Conto alla rovescia della giudice Sofia Greenacre e VIA!!!: L’emozione e qualche iniziale difficoltà sono brillantemente superate da Elly Meccanica che si aggiudica l’ambito primato con 1 minuto e 11 secondi, conquistato tra gli scroscianti applausi e gli abbracci di tutto il mondo ammagliato dalla sua dedizione che non può più essere solo passione ma diventa obbiettivo, nel suo essere giovane e donna, con quel sorriso stemperato dalla fatica, di un esempio pieno di sacrifici per un futuro che è già cominciato per questa piccola donna campionessa di un grande record. (Luciano Passoni)

https://www.instagram.com/ellymeccanica?igsh=MWluMHV3NTk2enViMw==

https://mediasetinfinity.mediaset.it/video/loshowdeirecord/il-pit-stop-di-elly-meccanica_F313639401001C04





sabato 15 marzo 2025

COPPA DELLE ALPI, VITTORIA DI ALIVERTI E POLINI SU FIAT 508 C


Passo del Tonale, 15 Marzo 2025 – Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937,prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938.

La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.

Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn.

Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.

L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.

Credits: Ufficio Stampa 1000 Miglia


venerdì 14 marzo 2025

COPPA DELLE ALPI 2025: SECONDA TAPPA FRA SVIZZERA, AUSTRIA E ITALIA


Bressanone, 14 Marzo 2025 – Si è conclusa la seconda tappa della Coppa delle Alpi 2025 che con i suoi quasi 320 chilometri ha portato gli equipaggi da Samedan, poco fuori Saint Moritz, fino al traguardo di giornata a Bressanone, attraverso i confini di Svizzera, Austria e Italia.

Al termine di una mattinata impegnativa, nel corso della quale i piloti hanno dovuto affrontare 2 Prove di Media e 2 serie di Prove Cronometrate concatenate, il convoglio ha fatto sosta a Stams per il pranzo in gara, passando per il Lago di Resia. Dopo la nevicata di ieri, è stata la Prova di Media in salita sul Passo del Fuorn a risultare particolarmente sfidante per i piloti, ma non tanto da condizionare l’ottima prestazione di Matteo Belotti e Ingrid Plebani con la loro Bugatti T 37 A del 1927, che continuano a comandare la classifica.

Nel pomeriggio, una volta effettuato il Controllo Timbro a Seefeld, il convoglio ha iniziato la discesa verso l’Italia. Passando prima dalla periferia di Innsbruck, le vetture hanno continuato verso Sud fino al Brennero, dove, passato il confine, le attendeva una serie di Prove Cronometrate. Una quarantina di chilometri dopo, concluse anche le prove di Naz, gli equipaggi sono finalmente giunti a Bressanone, seconda località di tappa di questa edizione della Coppa delle Alpi, che li ha accolti nella Piazza del Duomo.

La classifica per penalità aggiornata alle prove del Brennero vede ancora Belotti-Plebani in testa davanti ad Aliverti-Polini (Fiat 508 C del 1937) e Di Pietra-Di Pietra (Fiat 508 C del 1938).

Credits: Ufficio Stampa 1000 Miglia





Castellotti, una vita di corsa


Debutto da dimenticare per Eugenio Castellotti nel mondo delle corse. E’ il 1° Aprile 1951, la corsa il Giro di Sicilia, l’auto la sua Ferrari 166 MM Barchetta, condivisa con l’amico Pino Rota. Non vedono la bandiera a scacchi, costretti al ritiro dopo alcune uscite di strada. Ma poco più che ventenne, il  pilota lodigiano pensa già alla seconda gara. Meno convinto il suo compagno di abitacolo che, però, alla fine di Aprile si lascia convincere e lo segue a Brescia per condividere la Ferrari 166 MM nella 1000 Miglia. Eugenio conclude al 50° posto assoluto, sesto di classe. Risultato di rilievo per un pilota alle prime esperienze agonistiche. Segno che gli assidui allenamenti serali sulla via Emilia tra Lodi e Milano non sono inutili. Coppa della Toscana, Coppa delle Dolomiti e Giro delle Calabrie, concluso al terzo posto di classe, sono le altre uscite della prima stagione di corse.
Castellotti è un giovane di talento. La conferma nel 1952 con i colori della Scuderia Guastalla di Luigi Chinetti e Franco Cornacchia. E il primo successo. Dopo la vittoria di classe al Giro di Sicilia, ecco quella assoluta alla Coppa d’Oro di Sicilia con la Ferrari 225 S. Al suo fianco c’è Annibale Broglia. Come alla 1000 Miglia che lo vede subito tra i protagonisti prima del ritiro per una uscita di strada quando è secondo assoluto. La stagione prosegue con altre due vittorie a Oporto, sempre con la 225 S, e a Senigallia con la 166 MM. L’esperienza alla Scuderia Guastalla è positiva per Eugenio che beneficia della presenza di piloti di fama internazionale del calibro di Alberto Ascari e Gigi Villoresi. 

La stagione 1953 inizia però con poca fortuna. Fuori al Giro di Sicilia, fuori alla 1000 Miglia, disputata con una Ferrari 340 Mexico Berlinetta Vignale. Con una 212 S riesce a salire sul gradino più alto del podio del Trofeo Sardo, ma i risultati migliori arrivano nelle corse in salita con le vittorie in due classiche come la Varese-Campo dei Fiori e Bolzano-Mendola. E’ campione italiano della montagna. 

Le prestazioni di Eugenio non passano inosservate. E’ estremamente veloce e sempre più affidabile ed arriva la chiamata della Lancia che gli mette a disposizione una D24 per le gare di durata. Ma alla 1000 km del Nurburgring, che dovrebbe correre con Giovanni Bracco, non riesce a prendere il via a causa di problemi elettrici. Un’altra corsa leggendaria, la Carrera Panamericana, lo vede al terzo posto finale alle spalle di Fangio e Taruffi, che però potevano disporre di auto più performanti. 

Castellotti diventa pilota Lancia nel 1954 e nella scuderia torinese trova Alberto Ascari, due volte iridato di Formula 1. Ancora due ritiri in apertura di stagione a Sebring – con Fangio su una D24 – e alla 1000 Miglia, sempre su D24. Le corse in salita portano un altro titolo tricolore e ben cinque vittorie assolute. 
Da dimenticare la prima corsa con la Lancia D50 di Formula 1, grande debuttante della stagione 1955. Al Gran Premio di Argentina, Castellotti è costretto dal caldo a lasciare la vettura a Villoresi che si ritira. Epilogo analogo alla 1000 Miglia con la Ferrari 121 LM dopo aver chiesto troppo alle gomme per difendere il primo posto da Moss e Jenkinson, che con la Mercedes conquistano vittoria e record della corsa. 

A Montecarlo, primo posto per Maurice Trintignant su Ferrari davanti a Castellotti. Con Alberto Ascari che conclude la sua ultima corsa in mare. Dopo pochi giorni, Ascari e Castellotti si incontrano all’Autodromo di Monza, dove il giovane lodigiano prova la Ferrari 750 Monza in vista del Gran Premio Supercortemaggiore. Ascari, ancora provato dall’esperienza di Montecarlo, chiede a Eugenio di fare qualche giro utilizzando il suo casco e i suoi guanti. La prova si conclude con un incidente mai chiarito in cui Ascari perde la vita. Un duro colpo per il mondo dell’automobilismo sportivo, oltre che per Castellotti. Gianni Lancia decide di ritirarsi e le monoposto di F1 passano a Enzo Ferrari. In Belgio, nel Gran Premio successivo, Eugenio partecipa in forma privata, anche se con i colori Lancia, e ottiene una brillante pole position ma in gara è costretto al ritiro a causa della rottura del differenziale. 

E’ l’ultima presenza della scuderia Lancia in un Gran Premio. Uomini e mezzi passano alla Ferrari. E’ l’anno della tragedia alla 24h di Le Mans – l’11 Giugno 1955 - con la Mercedes 300 SLR di Pierre Levegh che vola tra il pubblico provocando la morte di 83 spettatori, oltre a 120 feriti. Castellotti è in gara con Paolo Marzotto su una Ferrari 121 LM ma, dopo essere stati tra i protagonisti delle fasi iniziali della corsa, concludono anzitempo per problemi al motore. 

Tra gare annullate e campionati ridotti arriva il Gran Premio d’Italia all’Autodromo di Monza, che vede il debutto della curva sopraelevata. Eugenio Castellotti prende il via con una Ferrari 555 - un muletto con cui aveva effettuato alcuni giri durante le prove - schierandosi in quarta posizione grazie al crono ottenuto con la D50 (cambio consentito dal regolamento), non adatta quest’ultima alla corsa per l’eccessivo consumo di pneumatici. Il Gran Premio è dominato dalla Mercedes di Juan Manuel Fangio, al comando dalla partenza alla bandiera a scacchi ad eccezione dell’ottavo giro. Il campione argentino conclude davanti a Stirling Moss con la seconda Mercedes carenata in gara. Terzo posto per Castellotti. Stessa posizione nel Mondiale in una stagione che si conclude con la vittoria alla 10 Ore di Messina. Eugenio si prepara alla stagione 1956 con la certezza che sarà la prima guida della Scuderia Ferrari, che, però, ingaggia Fangio, libero dopo il ritiro della Mercedes, e Luigi Musso, giovane emergente in arrivo dalla Maserati. 

Una stagione straordinaria. La prima gara in Argentina vede Castellotti protagonista in prova ma sfortunato nella gara conclusa anzitempo. Con Fangio trionfa in Florida alla 12 Ore di Sebring con la 860 Monza ma l’apoteosi è alla 1000 Miglia, il 29 Aprile. Sotto la pioggia battente porta al successo la 290 MM, una vittoria che proietta il pilota ai vertici del motorsport. E non solo. Ormai è anche un personaggio da copertina dei rotocalchi anche per la relazione con l’attrice Delia Scala. In pista deve ritirarsi a Montecarlo e a Spa, e in Francia - circuito di Reims – per ordini di scuderia deve accontentarsi del secondo posto alle spalle di Peter Collins. Una decisione poco gradita. 

In luglio si rifà vincendo il gran premio di Rouen per vetture Sport con la Ferrari 860 Monza. La gara sulla pista di casa, il Gran Premio d’Italia, lo vede protagonista in prova – seconda posizione dietro a Fangio e davanti a Musso, tutti su Ferrari – e nei primi quattro giri della corsa, condotti in prima posizione prima del ritiro per problemi a uno pneumatico e conseguente testacoda ad oltre 250 chilometri all’ora. Primo posto finale per la Maserati di Stirling Moss. Come nel 1955, Eugenio è campione assoluto velocità. 

Parte con un nulla di fatto il 1957. In Argentina, Castellotti si ferma quando è terzo per problemi a una ruota. Una settimana più tardi la rivincita. Sulla stessa pista vince insieme a Cesare Perdisa la 1000 chilometri di Buenos Aires con la 290 MM. Poco fortunato il ritorno oltreoceano per il Gran Premio di Cuba per vetture Sport dove colleziona un altro ritiro. 

L’epilogo. L’Italia rimase scossa dalla morte di Eugenio Castellotti, eroe sportivo del momento, vittima di un incidente durante una sessione di prove all’Aerautodromo di Modena. C’era da provare la 801 e da battere, come voleva Enzo Ferrari, il record della pista stabilito il giorno prima da Jean Behra con la Maserati. Lo schianto dopo pochi giri. Alla “S”, la Ferrari 801 non curvò e andò a schiantarsi a circa 200 chilometri orari. Tra le ipotesi, la rottura della trasmissione, il blocco dell’acceleratore, la stanchezza – forse - del pilota, che in quei giorni viaggiava spesso tra Modena e Firenze, dove la fidanzata Delia Scala era impegnata in uno spettacolo teatrale. L’incidente alle 17.19 del 14 marzo 1957. Eugenio era nato a Lodi il 10 ottobre 1930.

giovedì 13 marzo 2025

LA COPPA DELLE ALPI ARRIVA A ST. MORITZ SOTTO LA NEVE.


St. Moritz, 13 Marzo 2025 – La prima tappa della Coppa delle Alpi by 1000 Miglia 2025, partita da Brescia alle 9:00 di stamattina, è in conclusione. La classifica aggiornata alla Prova di Media sul Passo Eira vede Francesco e Giuseppe di Petra in testa a bordo della loro Fiat 508C del 1938, seguiti da Belotti-Plebani sulla Bugatti T 37 A del 1927 e da un’altra 508C ma del 1937, quella di Aliverti-Polini.
Conclusa la sosta per il pranzo a Tirano, gli equipaggi hanno iniziato a risalire la Valtellina toccando prima Grosio, con la vista del Castello Vecchio di San Faustino sullo sfondo, e poi Bormio, che ha ospitato un Controllo Timbro in pieno centro storico. Una volta lasciata alle spalle la cittadina, hanno iniziato a profilarsi i primi scorci imbiancati. Ben presto, gli equipaggi si sono visti immersi in un panorama completamente innevato, reso ancor più bello dalla luce del sole del pomeriggio.
Sul Passo Eira, ad un’altitudine di 2000 metri, si è tenuta la prima Prova di Media della manifestazione, dopodiché il convoglio è giunto a Livigno, che ha accolto i piloti per un coffee break nella Piazza del Comune. Il benvenuto del centro cittadino è stato caloroso, con una folla entusiasta che si è riunita nei pressi dell’arco all’arrivo nella cittadina, partner della Coppa delle Alpi 2025.
Costeggiando il lago di Livigno, ghiacciato dalle rigide temperature invernali, gli equipaggi sono entrati in Svizzera passando dal tunnel Munt la Schera.
Le vetture sono infine giunte a St. Moritz, primo traguardo di tappa della Coppa delle Alpi 2025. Lasciandosi alle spalle la Torre Pendente di San Maurizio, hanno effettuato le ultime prove di giornata e, dopo aver costeggiato il lago di St. Moritz, sono finalmente giunte al Controllo Orario finale nella centralissima via Serlas sotto una consistente nevicata.

Credits: Ufficio Stampa 1000 Miglia