martedì 26 novembre 2013

Procar Motorsport con Gian Maria Gabbiani e Federica Torti al quarto posto in R3T al Monza Rally Show



L’appuntamento al Monza Rally Show 2013 di Procar Motorsport si chiude con il quarto piazzamento di classe della Citroen DS3 R3T guidata da Gian Maria Gabbiani, pilota di Offshore ed eccellente pistard, navigato per l’occasione dalla conduttrice televisiva e giornalista Federica Torti.

Alla sua prima prova su una macchina da rally ed in particolare una Citroen DS3 R3T il driver milanese si dice soddisfatto anche se inizialmente ha trovato delle difficoltà ad entrare in sintonia con la vettura. “Il turbo ha una tipologia di guida diversa da quella che normalmente sono abituato e l’utilizzo del freno a mano per fare performance non è così immediato” – ha dichiarato Gabbiani al termine della gara – “La mia estrazione è pistaiola e ad essere sincero ho faticato abbastanza per arrivare a fare dei tempi sempre migliori. Per qualche errore iniziale non siamo partiti benissimo, dopo il primo crono eravamo ultimi di classe, ma poi abbiamo rimontato fino alla quarta piazza. Ad ogni km miglioravamo e l’unica cosa che potrei dire è che una giornata di test avrebbe agevolato molto l’andamento e il risultato di questa corsa e che magari potevamo aspirare ad un podio. Tutto sommato era la prima esperienza, anche per Federica, quindi, il debito d’esperienza ha fatto si che le manciate di secondi si accumulassero nell’arco delle nove prove. Ovvio che speravamo di arrivare lì davanti forse con un pochino di presunzione, dopo tanti anni con le macchine in pista pensi di poter andare subito forte ma Nucita mi ha rimesso subito in dima, e devo fargli i complimenti perchè ha fatto una bellissima gara e un’ ottima prestazione”. In conclusione comunque, Gabbiani si dice contento del risultato ed in particolare: “sono stato felicissimo di aver corso con Procar Motorsport per l’altissimo grado di professionalità dello staff. Abbiamo subito legato a livello umano, che è sicuramente una cosa importante e ovviamente era meglio se festeggiavamo con una coppa ma, è stata comunque una bella esperienza e mi piacerebbe rifarlo”.





Anche Federica Torti, è rimasta soddisfatta di questa nuova esperienza. “Inizialmente ero rimasta una po’ perplessa e scioccata dalla richiesta di Gian Maria di fargli da navigatrice, ma ci ho pensato poco e ho accettato subito” – ha dichiarato la conduttrice tv – “Ho fatto bene perché è stata un’esperienza adrenalinica e ho imparato una cosa nuova e questo è sempre un piacere. Inoltre, è stato interessante perché Gian Maria mi ha insegnato molto anche a discapito della prova. Io ho sbagliato, magari non tantissimo per fortuna, e mi è dispiaciuto non essere stata subito all’altezza, forse potevamo avere qualche secondo in meno da rimontare sul finale. Però spero di fare presto un altro rally, visto che era il primo per tutti e due e siamo arrivati quarti il prossimo ce la mettiamo tutta per arrivare prima. Io inizio a studiare già da adesso e il prossimo rally staremo a vedere”.




Per l’occasione madrina per il team e per l’equipaggio Gabbiani-Torti è stata Ana Laura Ribas, che è rimasta affascinata dal mondo dei rally. “Mi è piaciuto molto, per me è stata tutta una novità. Pensavo che i rally si corressero solo in strade tortuose di montagna, invece vedere un rally in pista è molto più emozionante per me, tutti aspetti che non conoscevo e che mi sono piaciuti molto”.

Successo mediatico al Monza Rally Show per Team Eurobrico-Go&Fun con Tobia Cavallini su Ford Fiesta WRC




Si è rivelata un successo mediatico la partecipazione del Team EUROBRICO-Go&Fun al Monza Rally Show, corso nel fine settimana appena passato. Il Team aveva pianificato la propria presenza intorno alla Ford Fiesta WRC/A-Style gommata Pirelli affidata a Tobia Cavallini ed Andrea Rossetto, una performance che è andata oltre alle gesta sportive in pista. 
Durante i tre giorni di gara, l’Hospitality del Team è stata mèta di migliaia di appassionati che hanno potuto provare il “Green Energy Drink” , mentre gli ospiti e gli addetti ai lavori, grazie all’iniziativa organizzata in collaborazione con Nespresso, hanno potuto apprezzare intensi momenti di gourmet, con alla presenza del famoso chef “stellato” trentino Peter Brunel, che ha deliziato con le sue creazioni di prelibatezze. 

Sul piano puramente sportivo, quindi, scendendo in pista, Cavallini-Rossetto hanno conquistato la decima piazza assoluta finale, una prestazione limitata dal feeling con la vettura che non è stato mai ottimale da parte del driver di Cerreto Guidi, trovatosi a duellare con i suoi competitor in condizioni mutevoli del fondo stradale.

Il commento di Cavallini termine dell’esperienza monzese: “Il Monza Rally Show è comunque un grande spettacolo che abbiamo vissuto intensamente e con grande soddisfazione, con i nostri partner ed i nostri amici. Però non sono ovviamente soddisfatto del risultato, perché avevamo decisamente altre aspettative. Ci siamo resi conto velocemente che non avevamo il passo dei migliori ed abbiamo lavorato molto per migliorare la vettura, ma senza grande successo ed anche al Master Show non è andata meglio. Ci siamo consolati almeno con qualche evoluzione per il pubblico. Adesso dobbiamo cercare di capire cosa non ha funzionato in questa gara e soprattutto iniziare a lavorare per la prossima stagione che vogliamo affrontare al meglio”.

Il commento di Andrea Rossetto: “Siamo partiti con una grande aspettativa con la giusta concentrazione destinata a far bene; purtroppo il feeling con la macchina è stato troppo spesso dettato dalle condizioni meteo e dalla continua ricerca prestazionale…arrivando molto spesso a fare le ore piccole pur di migliorare ad ogni costo la gara; questa è la vera prova che la ricerca della precisione e della miglior performance è di casa in un vero Team come A-Style tanto quanto stare accanto ad un professionista come Tobia. Questo meraviglioso show; dall’altra parte quella “mediatica” ci ha regalato un vero successo; dove è nato sin da subito il giusto clima; grazie al contributo di moltissimi Sponsor ed Amici veri, è nata una splendida squadra dedita alla comunicazione della nostra presenza a questo sempre più efficiente evento…ora ripartiamo dedicandoci alla prossimo anno, ringraziando coloro che hanno già deciso di seguirci vista la passione e la serietà che ci mettiamo…Grazie a tutti!Ci vediamo nel 2014…”

Nella foto Bettiol: Tobia Cavallini in azione a Monza con la Ford Fiesta

SOTTO IL SEGNO DEI RALLY - STORIE DI PILOTI ITALIANI 1960-1979

La Giorgio Nada Editore e la Libreria dell’Automobile hanno presentato domenica, all'Archivio di Stato a Milano nell'ambito di "BookCity", il volume "Sotto il Segno dei Rally - Storie di piloti italiani 1960-1979" di Beppe Donazzan, edito da Giorgio Nada Editore. Alla presentazione sono intervenuti l’autore Beppe Donazzan e i piloti Sandro Munari, Gianti Simoni e Anna Cambiaghi. Oltre cinquanta racconti inediti fanno rivivere i primi vent’anni di storia del rallismo italiano, dalla fine degli anni Cinquanta agli anni Settanta. Un’epoca irripetibile in cui “gli azzurri” dei rally furono sempre indiscussi protagonisti. Il merito va soprattutto a Sandro Munari che fino alla fine degli anni Settanta collezionò oltre 40 vittorie nei rally più importanti dell’epoca. 
In occasione della presentazione, sono state esposte alcune vetture Lancia (di serie, fuoriserie e da rally) che sono state messe a disposizione dal CMAE, Club Milanese AutoMotoveicoli d’Epoca.

A Stefano Gattuso il 6° Premio Aberto Moioli






In occasione del Monza Rally Show, si è svolta la consegna del 6° Premio Alberto Moioli a Stefano Gattuso. Il pilota bresciano è stato premiato da Nicola Sandivasci e da Umberto Moioli alla presenza di diversi esponenti del motorsport italiano. Sul palco è intervenuto Andrea Sonvico che ha raccontato gli inizi della sua carriera di pilota.

Consegnato a Simone Faggioli il Premio Eugenio Castellotti del Ferrari Club di Brescia


Simone Faggioli, re delle corse in salita, ha ricevuto il Premio Eugenio Castellotti, istituito dal Ferrari Club di Brescia presieduto da Luciano Dal Ben. Il palmarés di Simone Faggioli è tra i più importanti del motorsport nazionale e internazionale: sei titioli di campione europeo, nove di campione italiano alla guida dell'Osella. Dalla PA 20 alla FA 30, quella dei successi più recenti, una gran macchina da 500 cavalli e dalle prestazioni ragguardevoli.
Come ha ricordato il presidente Luciano Dal Ben, la scelta di consegnare a Simone Faggioli il Premio Castellotti vuole sottolineare e riconoscere le grandi doti del pilota, protagonista di una lunga serie di vittorie in competizioni nazionali e internazionali e di una grandissima carriera sportiva. (foto da www.acisportitalia.it)

Giesse Promotion con Alessandro Sabbadini al Rally Colli del Grignolino


Si è svolto in Piemonte il 1° Rally Colli del Grignolino. Per la Scuderia Giesse Promotion c’era il milanese Alessandro Sabbadini affiancato da Davide Dalla Chiusa che, su Renault Clio S1600, ha concluso secondo di classe e 19° assoluto. Su strade rese difficilissime dal maltempo, Sabbadini si è ben difeso concludendo a podio la categoria: “ci siamo divertiti nonostante la strada sporca e viscida: era la seconda volta che usavo la Clio S1600 e devo dire che il feeling è sempre maggiore: portare a casa una coppa è sempre un piacere!” ha detto il pilota della Giesse Promotion.

Una Ferrari 458 Italia nel segno di Niki Lauda

Nell’anno di “Rush” – il film del Premio Oscar Ron Howard dedicato alla rivalità fra Niki Lauda e James Hunt – un cliente della Ferrari ha voluto personalizzare la sua nuova 458 Italia con la livrea che, all’epoca, decorava le monoposto di Maranello nell’era d’oro a cavallo della metà degli anni Settanta, che portarono alla Scuderia tre titoli iridati Costruttori consecutivi e due Piloti, entrambi grazie al pilota austriaco. 
Rossa con il tetto bianco attraversato longitudinalmente dal Tricolore italiano e con cerchi dorati, la vettura è stata allestita in quest’esclusiva veste dalla Direzione Commerciale della Ferrari nell’ambito del programma di personalizzazione Tailor Made con la collaborazione di un personal designer del Centro Stile di Maranello. Anche gli interni – sedili e tunnel centrale - riprendono il motivo della bandiera italiana e l’impronta racing è accentuata dalla tipologia delle sedute e dal motivo rosso che accompagna le cuciture dei sedili stessi, del cruscotto e della plancia e dal volante con i led e le leve tipo F1. 

Temporary Show 26112013

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lunedì 25 novembre 2013

DUE PILOTI IFAST MANAGEMENT NELLA TOP TEN IRIDATA DELLE FINALI MONDIALI LAMBORGHINI BLANCPAIN SUPER TROFEO

È stato un finale di stagione esaltante per i quattro piloti della iFast Management, impegnati nelle finali mondiali del Lamborghini Blancpain Super Trofeo, andate in scena a Vallelunga nel fine settimana appena archiviato.
Sul circuito capitolino, Andrea Amici, fresco campione europeo del monomarca riservato alle veloci Gallardo, ha conquistato un ottimo quarto posto assoluto nell’epilogo iridato, in virtù della strepitosa vittoria centrata in Gara 1, dopo esser scattato dalla prima fila della griglia di partenza (secondo tempo), in condizioni di pista bagnata. Nelle battute iniziali di Gara 2, invece, ancora sotto una pioggia battente che ha costretto la direzione gara a dare il via con la safety-car, il giovane driver di Ardea ha accusato delle noie ai freni retrocedendo al quinto posto. Per il portacolori del team Imperiale Racing è poi risultato “fatale” il 19° giro, sui 26 in programma, quando si è insabbiato alla curva del Semaforo sempre a causa dei problemi ai freni. Un ritiro che non ha certo inficiato le performance di Amici, reduce da un prestigioso weekend in cui è stato uno tra gli indiscussi protagonisti, confrontandosi con avversari di caratura intercontinentale (12 differenti nazionalità rappresentate ed i migliori specialisti della serie continentale e di quelle di Asia ed America) in un appuntamento caratterizzato da condizioni meteo avverse.
Decisamente in luce anche il suo compagno di squadra Andrea Palma, autore di un sesto piazzamento conclusivo nel “Mondiale”. Il campione 2012 della GTSprint International Series, infatti, nonostante qualifiche e gare poco fortunate a causa di persistenti noie meccaniche, si è distinto in entrambi i round con rimonte tanto ammirevoli quanto efficaci, concludendo ottavo in chiusura, nonostante un testacoda.
Piergiorgio Capra, infine, alla seconda uscita con la Lambo in versione trofeo, dopo aver preso parte quest’anno solo all’appuntamento di Misano, in Gara 1 è stato costretto a dichiarare forfait per l’elevata temperatura del motore (inconveniente già riscontrato in qualifica). In Gara 2, invece, ha tagliato il traguardo in quattordicesima posizione, ponendo così solide basi in ottica 2014.

Dindo Capello porta SaraFree al terzo posto del Monza Rally Show







Dindo Capello festeggia con SaraFree, assicurazione a consumo firmata da Sara, Compagnia ufficiale dell'Automobile Club d'Italia, uno straordinario terzo posto al Monza Rally Show, che si è concluso ieri dopo tre giorni di emozioni.

Lo svolgimento delle prove ha visto lo spagnolo Daniel Sordo, con Marc Marti, quasi sempre in testa: a contendersi il secondo posto Capello con Gigi Pirollo e la coppia Valentino Rossi-Carlo Cassina. Il pilota astigiano ha combattuto con la tenacia che lo contraddistingue: superato senza conseguenze anche l'incidente di sabato mattina, quando il parabrezza dell'auto SaraFree è stato crepato da un pezzo di carrozzeria lasciato in pista, Dindo ha ottenuto una lunga serie di secondi posti nelle 9 prove speciali. Rossi - più volte vincitore assoluto nelle precedenti edizioni - non è stato, ovviamente, arrendevole ed è risultato primo in 4 classifiche; insidioso anche il team Perico-Morello, che a più riprese si è inserito nella rosa dei 3 posti classificandosi poi 4°.


L'auto di SaraFree ha offerto un'ottima prestazione, incontrando l'entusiasmo del pubblico appassionato del Rally: la vettura, super performante, ha regalato agli spettatori le emozioni fortissime consuete nelle gare di rally, sport che coniuga perfettamente competizione agonistica, spettacolo e divertimento. 




Spiega Luca Ronzoni, membro del Consiglio Direttivo Aci Milano: "Il Monza Rally Show è un appuntamento molto atteso dagli appassionati di motori, un'occasione unica per il pubblico che può avvicinarsi ai piloti, girare nei paddock, toccare le auto con una libertà impensabile nella Formula 1. Questo è il grande plus della nostra manifestazione".

MONZA RALLY SHOW, DOMENICA: FOTO DI GIORGIO AROLDI

foto di GIORGIO AROLDI - riproduzione riservata

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ACI: riduzione di costi e svolta per la piaga delle auto non assicurate

“Incredibili inesattezze data la nota serietà della testata”: così il presidente dell'ACI commenta l'articolo comparso su un quotidiano italiano in cui si dipinge l'Automobile club come “un costoso carrozzone che pesa sulla spalle degli italiani”.
Sostenere infatti che “ognuna delle 106 strutture provinciali ha un consiglio di amministrazione, di regola formato da cinque persone (a Milano sono sette), più un collegio di tre revisori. Fate il conto: superare quota 800 poltrone è un attimo” è pura demagogia: si arriva a 800 “poltrone” confondendo i 106 uffici del Pra e quindi dell'ACI, con quelli dei 106 Automobile Club provinciali, federati con l'ACI ma autonomi e indipendenti, sia dal punto di vista amministrativo che patrimoniale. Questi Automobile Club locali, fra l'altro, hanno amministratori eletti dai soci stessi. Solo un revisore dei conti è nominato dal ministero dell'Economia e delle Finanze. E del consiglio direttivo solo il presidente percepisce un modesto emolumento (mediamente 250 euro netti al mese), mentre i quattro consiglieri non hanno nessun tipo di retribuzione. Delle “800 poltrone”, insomma, più di 400 non costano nulla a nessuno.
L’Automobile Club d’Italia è infatti un Ente pubblico non economico a base associativa che non grava né ha mai gravato sul bilancio dello Stato, non avendo mai ricevuto sovvenzionamenti o contributi di sorta o fondo di dotazione a carico dell’Erario (ad eccezione di un marginale contributo vincolato alle attività sportive che l’Ente, come tutte le altre Federazioni sportive del CONI, riceve da quest’ultimo: contributo che tra l’altro copre solo in minima parte l’impegno che l’ACI annualmente sostiene per la promozione e lo sviluppo della pratica sportiva automobilistica).
Così come dipingere fra le società dell'ACI “una ditta di «assistenza tecnica ai veicoli e assistenza sanitaria alla persona» (Aci Global)” è pura contro informazione: questa “ditta” - come viene ribattezzata - altro non è che lo storico 116, il soccorso stradale che ogni anno assiste gli automobilisti sulle strade italiane.
Stesso discorso per il Pubblico Registro Automobilistico che nell'articolo viene assimilato all'elenco delle auto iscritte alla Motorizzazione: altro errore. Il primo infatti è un vero e proprio “catasto delle auto”, un registro che attesta la proprietà del veicolo, il secondo un semplice elenco di targhe legate alle carte di circolazione (i cosiddetti “libretti” che attestano solo l'idoneità tecnica alla circolazione).
L’ACI assicura poi attualmente, con servizi personalizzati, le attività di riscossione, controllo e recupero dell’evasione delle tasse automobilistiche, a vantaggio di 9 Regioni e delle 2 Province autonome di Trento e Bolzano, che hanno affidato il servizio all’ACI in regime di libera concorrenza, solo sulla scorta dell’efficienza e degli standard di qualità che l’Ente è in grado di assicurare. Il presupposto giuridico delle tasse automobilistiche, che assicurano alle Regioni italiane un gettito annuo di circa 7 miliardi di euro, è rappresentato dalla proprietà del veicolo come risultante dal Pubblico Registro Automobilistico, che costituisce il ruolo dei contribuenti tenuti al pagamento del tributo.
Senza considerare poi che gli uffici del PRA – i quali gestiscono circa 12 milioni di formalità automobilistiche all’anno, di cui oltre 1,1 milioni sulla base di accesso diretto degli utenti presso i propri sportelli (contro le circa 56mila pratiche svolte direttamente dalle omologhe strutture periferiche del Dipartimento dei Trasporti) - garantiscono poi un ulteriore gettito annuo per lo Stato di circa 290 milioni di euro (dato 2012) a titolo di imposta di bollo dovuta sulle richieste di formalità e sui certificati rilasciati dal pubblico registro.
In condizioni quindi di completo autofinanziamento ed al di fuori del perimetro della finanza pubblica, l’ACI assicura la gestione di importanti servizi pubblici a beneficio degli utenti e di altre Pubbliche Amministrazioni, servizi tutti erogati secondo criteri di qualità assoluta, attraverso una rete organizzativa efficiente e strutturata.
Va poi precisato che ACI Informatica impegna risorse interne per più del 90%, 480 addetti interni, meno di 50 esterni (un mix decisamente insolito nello scenario delle PAC e PAL). E di questi più di 100 sono specialisti del dominio "tributi automobilistici" (PRA e tasse): un patrimonio unico sull'argomento all'interno della pubblica amministrazione
In tema di spendig review, fra l'altro, sarebbe molto piu' facile, e si otterrebbero risparmi molto significativi, avvalersi del PRA per fare o per supportare quello che lo Stato fa oggi direttamente e in qualche caso a fatica, sobbarcandosi i relativi costi di gestione. L'ACI, come Ente strumentale, è' disponibile da sempre a mettere a disposizione dello Stato la sua organizzazione a costo zero, ma sul tema, è ovvio, gli interessi in gioco sono enormi.
Si può discutere a lungo poi sugli “stipendi d'oro dei manager” considerando che la dirigenza dell'ACI – peraltro tutt'altro che gigantesca visto che conta solo su 4 persone: un presidente e tre vicepresidenti (per un ente che ha 3000 dipendenti) – riceve compensi regolati dalla legge. Tutte le cariche degli organi sono elettive, nessuna di nomina. Ma non è questo il punto.
Il punto è che l’ACI ha appena realizzato uno straordinario progetto per portare nelle casse dello Stato – e più precisamente dei Comuni - almeno un miliardo di euro l'anno e tanta sicurezza in più sulle nostre strade. Tutto contrastando la piaga delle 4 milioni di auto che circolano senza assicurazione. Difficile non immaginare pressioni di lobby private su questo campo, considerando che le sole truffe alle assicurazioni - anzi alla collettività degli automobilisti che poi vedono gioco forza crescere il costo delle polizze – valgono qualcosa come un miliardo e mezzo di euro l'anno.