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mercoledì 24 settembre 2025

La mobilità del domani in un convegno organizzato da “Il Foglio quotidiano” e Automobile Club Milano


Milano, 24 settembre 2025 - “Quale futuro per la mobilità” è stato il tema centrale del convegno organizzato da “Il Foglio quotidiano” e da Automobile Club Milano, svoltosi oggi nella storica sede in corso Venezia 43, in cui sono state affrontate le tematiche legate in generale ai trasporti e in particolare all’automobile. Dopo i saluti e l’introduzione del Presidente di Automobile Club Milano Geronimo La Russa, eletto recentemente Presidente di Automobile Club d’Italia, nei sette panel i relatori hanno sviluppato altrettanti filoni di discussione con Umberto Zapelloni, responsabile del “Foglio Mobilità”.

GERONIMO LA RUSSA - Presidente eletto Automobile Club d’Italia: “In molte città italiane i tempi di spostamento sono aumentati e la mobilità è ridotta. Avere una mobilità efficiente è fondamentale per i cittadini perché serve a migliorare la qualità della vita, ma è anche importante per il sistema Paese in quanto attrae investimenti e turismo. Automobile Club Milano e ACI dalla loro nascita si occupano dei problemi della mobilità, sia attraverso lo studio di soluzioni per l'organizzazione e il miglioramento della circolazione, sia promuovendo e tutelando il diritto alla mobilità sostenibile, sicura e inclusiva per tutti. Ci chiamiamo Automobile Club ma vogliamo essere Mobility Club per occuparci della mobilità del futuro”.

Nel primo panel, “Scenari: che cosa ci aspetta in Italia”, sono intervenuti Roberto Pietrantonio, Presidente di Unrae e Roberto Vavassori, Presidente di Anfia.

ROBERTO PIETRANTONIO - Presidente Unrae: “Mi focalizzo su aspetti relativi al mercato italiano. Il mondo dei costruttori ha dimostrato una reattività incredibile. Lo paragono a un maratoneta che corre con uno zaino pieno di pesi. A mio avviso la vivacità dei costruttori è straordinaria. Tante nuove tecnologie, numerosi modelli e molti nuovi dispositivi rivolti alla sicurezza. Talmente tanti che hanno messo in difficoltà i consumatori nella scelta. Manca una visione strategica a 360 gradi. I fondi stanziati hanno solo confuso il mercato”.

ROBERTO VAVASSORI - Presidente Anfia “Dobbiamo puntare sulla neutralità tecnologica: la regolamentazione e le politiche non dovrebbero favorire una tecnologia specifica rispetto ad altre, ma lasciare al mercato la libertà di scegliere la soluzione più competitiva per raggiungere determinati obiettivi. La diagnosi è stata fatta ora ci vuole la cura”.

Successivamente Alfredo Altavilla, Special Advisor BYD per l’Europa, è stato intervistato sul tema: “Cina, pericolo o opportunità?”

ALFREDO ALTAVILLA - Special Advisor Byd per l’Europa: “La holding di Warren Buffet ha venduto la sua partecipazione in BYD. Perché? Semplice: ha portato a casa venti volte il capitale investito. Questa è la risposta. Il fatto che abbia monetizzato la sua posizione non va visto come una sfiducia nell’azienda. L’apertura di una seconda fabbrica europea dopo l’Ungheria? Le fabbriche si aprono quando arrivano i volumi. Ora vogliamo portare a regime i volumi in Ungheria. E comunque non si parla solo di automobili. Dovremo produrre anche delle batterie in Europa perché non ha senso importarle dalla Cina. In questo momento va valorizzata la componentistica perché è il settore che in questo momento ne ha più bisogno. La Cina può essere un’opportunità per la filiera. Gli incentivi sono una droga per il mercato e non dovrebbero tecnicamente esistere in natura perché limitati nel tempo e nello spazio. Un incentivo che dura 3-4-6 mesi non sposta assolutamente nulla. Noi come BYD li abbiamo fatti da soli, più semplici e per tutti. Basta che ci porti una vettura euro 5, indipendentemente dal reddito, e noi, BYD, ti diamo gli incentivi. Oggi tutti i costruttori cinesi vengono equiparati l’uno all’altro. Noi non vogliamo essere considerati uno dei tanti. Noi vogliamo una nostra riconoscibilità in funzione della tecnologia disponibile sulle nostre auto. Abbiamo 125.000 ingegneri assunti, il doppio di Toyota che è il secondo costruttore per numero di ingegneri. Design, tecnologia e competitività dei prezzi. Dei tre punti di forza è la tecnologia quello che viene più apprezzato. Noi puntiamo sul value for money, non vogliamo essere i più economici”.

Alla domanda “Quale energia per il futuro?” hanno risposto Fabio Pressi, Ceo A2A Mobility e Presidente di Motus-e, Gianni Murano Presidente di Unem, Daniele Napoleoni, Associated partner Porsche Consulting e Simone Tripepi, Head of Charging Point Operator Italy Enel

FABIO PRESSI - Ceo A2A Mobility e Presidente Motus-e: Il tema del costo dell’energia va affrontato pensando non all’oggi ma al domani. In Europa è elettrica una vettura su sei, in Italia una su venti. Oggi in Italia ci sono 70.000 punti di ricarica. Molti per il mercato attuale ma pochi per il futuro in cui speriamo. Il 50% delle aree di servizio autostradali è già coperto da colonnine di ricariche.

GIANNI MURANO - Presidente Unem: “Non quale energia per il futuro, ma quali energie. L’elettrico è uno dei vettori ma per decarbonizzare ci sono più soluzioni, come per esempio i biocarburanti. Non ricordo che a livello continentale sia mai stata vietata una tecnologia per legge. C’è bisogno di pluralità. In Europa si vendono 3 milioni di auto in meno. Qualcosa non ha funzionato”.

DANIELE NAPOLEONI - Associate partner Porsche Consulting: “Dall’esperienza emerge che l’aspetto più importante è l’affidabilità della colonnina. Se non funziona oltre il 40 per cento degli utenti non torna più su quella colonnina. Approccio, inizializzazione ed erogazione. Oltre il 90 per cento di problematiche vengono riscontrate nella fase di approccio soprattutto riguardo la localizzazione. Un altro problema risiede nel fatto che nell’inizializzazione i consumatori spesso non capiscono come fare; il terzo problema è nel pagamento. Ma è tutto risolvibile”.

SIMONE TRIPEPI - Head of Charging Point Operator Italy Enel: “C’è ancora bisogno di parlare di elettrico e le istituzioni che dovrebbero farlo non agiscono in maniera sufficiente. Noi come Enel abbiamo 23.000 punti di ricarica installati in tutta Italia. Siamo in una fase in cui la nostra infrastruttura cresce in funzione della sostenibilità di lungo termine. Guardiamo l’esperienza di quei 330mila user che oggi circolano per capire come agire per il meglio. Le infrastrutture installate da aprile 2024 dovranno avere come forma di pagamento anche il bancomat. Stiamo provvedendo e questo farà sì che l’esperienza d’uso della ricarica elettrica si ampli e sia più facile. Per quanto riguarda le tariffe stiamo cercando di evolvere verso una riduzione di costi in base alla fascia oraria. Scenderanno del 30 per cento rispetto alle ore diurne”.

Il quarto panel – “Guida autonoma: a che punto siamo?” - ha visto la partecipazione di Gabriele De Giorgi, Senior Manager di Uber e di Sergio Savaresi, Direttore del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano.

GABRIELE DE GIORGI - Senior Manager Uber: “Noi vogliamo essere in grado di risolvere i problemi di mobilità indipendentemente dal tipo di tecnologia. Che siano i robotaxi o gli autisti. Il futuro per noi è ibrido e la guida autonoma convive con la guida tradizionale. In un futuro che vediamo distante ci sarà una vera trasformazione della mobilità. C’è, infine, una grande competizione tra i Paesi europei per attrarre gli investitori per i test sulla mobilità autonoma”.

SERGIO SAVARESI - Direttore del dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano: “Due anni fa vi ho raccontato delle gare vinte dalla vettura del Team Polimi a Indianapolis e su altri circuiti. Ora stiamo seguendo progetti di guida autonoma urbana: la grande sfida è quella di realizzare un progetto imprenditoriale. La Cina e gli Stati Uniti sono un punto di riferimento, un benchmark, ma penso che anche noi possiamo dire la nostra. Stiamo lavorando su questo, ma per non essere colonizzati dalle tecnologie cinesi e americane occorrono gli investitori. In futuro le auto a guida autonoma dovranno convivere con le auto guidate dalle persone. L’implementazione con l’intelligenza artificiale è la nuova sfida”.

Nel quinto panel, “La Parola ai manager”, sono intervenuti Francesco Calcara, Presidente e AD di Hyundai Italia e Michele Crisci, Presidente e AD di Volvo Italia.

FRANCESCO CALCARA - Presidente e AD di Hyundai Italia: “L’elettrificazione è inarrestabile e sarà il punto di atterraggio. Ma noi continueremo ad offrire auto dotate di motore endotermico ed ibridizzate. Noi viviamo di value for money, stiamo crescendo esponenzialmente. Abbiamo tutti i tipi di alimentazione, persino l’idrogeno. Per quanto riguarda l’elettrico grazie alla tecnologia 800 volt che abbiamo, possiamo ricaricare l’80 per cento in 18 minuti. Ovvero, una breve sosta basta a ricaricare 500 chilometri sul nostro top di gamma che ha oltre 600 chilometri di autonomia. Detto questo, l’esperienza vincente è sulle city car elettriche che non hanno bisogno di questa autonomia”.

MICHELE CRISCI - Presidente e AD di Volvo Italia: Il processo di elettrificazione è in ritardo rispetto alle aspettative degli esperti. Noi pensiamo che l’elettrificazione sia la soluzione. Parlando di intelligenza artificiale sappiamo che ha bisogno di molta energia quindi va di pari passo con le auto elettriche. Ma parliamo anche di attenzione rispetto all’ambiente. Basti pensare che la nostra EX30 è riciclabile al 98 per cento. Nel frattempo però occorre produrre i fatturati. Quindi durante la transizione si spinge sull’ibridazione spinta”.

Sul tema della “Sicurezza sulle nostre strade: aiuti per chi guida e leggi da rispettare” si sono confrontati Maurizia Bagnato, Sales and Innovation Director di Bosch Mobility, Dino Maggioni, System GBU Chief Operating Officer Brembo e Silvia Zywicki, Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato

MAURIZIA BAGNATO - Sales and Innovation Director di Bosch Mobility: “La sicurezza è nel DNA di Bosch. L’obiettivo è arrivare ad azzerare gli incidenti. Investiamo sulla guida autonoma e oggi l’opportunità è quella di aggiornare il software a distanza. Gli aggiornamenti OTA, Over The Air, fanno si che il prodotto non vada incontro a invecchiamento. Un computer centrale può controllare tutta la vettura. Un’integrazione a 360 gradi che aumenta il livello di sicurezza”.

DINO MAGGIONI - System GBU Chief Operating Officer Brembo: “Alla base della sicurezza c’è un sistema frenante. Con l’elettrico aumentano i pesi delle auto e quindi anche il sistema frenante è differente. Noi ci abbiamo lavorato ed è un futuro che è già qui. Oltretutto riduciamo le emissioni grazie a materiali di attrito di nuove concezione. Queste sono tutte innovazioni radicali”.

SILVIA ZYWICKI - Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato: “Come Polizia stradale stiamo lavorando sulla prevenzione. L’uso degli smartphone è una delle cause maggiore di incidenti ed è evitabile. Una norma prevede che la sicurezza stradale sia insegnata nelle scuole materne, primarie e secondarie. Gli studenti che frequentano i nostri corsi avranno più punti sulla patente e partiranno da 22 al posto dei 20. Bisogna sempre fare presente che tutti sono utenti della strada anche coloro che non guidano personalmente. L’educazione stradale è fondamentale. Poi sono gli stessi ragazzi, anche se minori, ad agire sugli adulti, generando un riverbero virtuoso”.

Infine, Cristiano Fiorio, Responsabile di Alfa Romeo Marketing e Communication Global e Mario Isola, Head of Pirelli Motorsport, nel panel “Motorsport e sostenibilità” hanno parlato delle sfide future che li attendono.

CRISTIANO FIORIO - Responsabile di Alfa Romeo Marketing e Communication global: “La Formula 1 crea tecnologia per incrementare la sicurezza sulle auto di produzione. La forza di Alfa Romeo sta nel suo marchio. Il tifoso alfista continua ad esserci. Nella forza della storia, ma soprattutto per avere il diritto di avere un futuro, bisogna consolidare e andare avanti. Vogliamo mantenere il DNA sportivo attraverso prodotti che siano all’altezza”.

MARIO ISOLA - Head of Pirelli Motorsport: “La Formula 1 è un laboratorio a cielo aperto. Il travaso di competenze è evidente. A noi danno 115 canali di telemetria per ogni giro che fa l’auto. Sono Terabyte di dati che servono per sviluppare modelli dedicati al grande pubblico. Nella prossima stagione la Formula 1 assisterà a uno dei più grandi cambiamenti degli ultimi anni. La sfida più grande è fare test su vetture che saranno completamente differenti. Abbiamo omologato il prodotto 2026 e per quello stiamo lavorando con modelli virtuali anche con le squadre che lo utilizzano sempre in modo virtuale. A Monza abbiamo festeggiato i 500 GP in F1. Tutte le gomme vengono recuperate e riciclate come materiali secondari. Le Full Wet non vengono utilizzate in F1 ma dobbiamo continuare a fornirle anche se non possono essere utilizzate perché alzano troppa acqua e non permettono a chi segue di vedere. Il pubblico della Formula 1 è sempre più giovane e un numero sempre maggiore di ragazze si sta avvicinando a questo mondo”. 

(Automobile Club Milano-Ufficio Stampa)

mercoledì 11 ottobre 2023

ACI MILANO, SECONDO I DATI ACI-ISTAT SULL’INCIDENTALITA’ STRADALE NEL 2022 COME NEL 2019


Nel 2022 sulle strade lombarde si sono registrati 28.786 incidenti stradali (25.838 nel 2021) che hanno provocato 37.912 feriti e 402 morti (rispettivamente 33.672 e 357 nell’anno precedente). Le statistiche - elaborate da Automobile Club d’Italia e Istat – mostrano così un ritorno dell’incidentalità stradale ai livelli del 2019, prima della pandemia.

A Milano città nel 2022 gli incidenti sono stati 7.783 con 44 morti e 9.865 feriti (7.465, 34 e 9.286 nei dodici mesi precedenti). A Milano e provincia si sono invece verificati 12.613 collisioni che hanno causato 100 morti e 16.101 feriti (11.385, 87 e 14.390 le statistiche relative al 2021).

Nella città di Monza si sono contati 575 incidenti, 4 decessi e 694 feriti (dato 2021: 539, 1, 658), mentre nella provincia i sinistri sono stati 2.172, 15 decessi e 2.764 persone con lesioni (1.848, 19 e 2372 nel 2021).

I dati di Lodi città: 150 incidenti, 3 morti e 212 feriti (138, 1 e 176 nell’anno precedente). Nella provincia di Lodi nel 2022 si sono registrati 405 incidenti con 9 morti e 623 feriti (345, 4 e 503 l’anno prima). A livello nazionale nella provincia di Roma è stato registrato il più alto numero di pedoni morti (56), seguita da Milano (24), Napoli (23) e Torino (18). Nella provincia di Padova il più alto numero di ciclisti deceduti (10), seguono Udine (9) e Milano, Venezia e Ravenna (8). In Italia dei 16 morti su monopattino (in 2.929 incidenti +77,8 per cento rispetto al 2021), 4 sono concentrati nella provincia di Milano, 3 nella provincia di Roma e 2 nella provincia di Torino. Insieme, totalizzano il 56% dei morti a livello nazionale.

“Tra le cause principali degli incidenti stradali al primo posto c’è sempre la guida distratta e l’utilizzo del cellulare, la velocità e il mancato rispetto della segnaletica stradale”, afferma Geronimo la Russa, presidente di Automobile Club Milano, nella cui competenza rientrano anche le province di Monza-Brianza e Lodi. “Dopo avere analizzato questi dati è facile rendersi conto che dobbiamo percorrere ancora molta strada in termini di prevenzione e innalzamento dei livelli di sicurezza. Oltre ai devastanti drammi umani, questa situazione comporta enormi sprechi con elevati costi sociali per la collettività. Occorrono più formazione e informazione, più consapevolezza da parte di tutti gli utenti della strada, migliore gestione della circolazione e più controlli”, ha concluso La Russa.

lunedì 2 ottobre 2023

Mobilità e Trasporti / G. La Russa ( (ACI Milano): Stop a politiche ‘contro’, utopia pensare a una Milano e una Lombardia senza trasporto su gomma.


Milano 2 ottobre 2023 - “Serve un fronte comune per affermare un sistema della mobilità che sia ‘per’ tutti e non ‘contro’ qualcuno”. Lo ha detto il presidente dell’Automobile Club di Milano, Geronimo La Russa, intervenendo al convegno ‘Lombardia locomotiva d’Italia’, organizzato in Regione dall’assessore ai Trasporti e Mobilità sostenibile, Franco Lucente.



“È pia illusione - ha aggiunto Geronimo La Russa - pensare a un futuro senza trasporto su gomma, mentre è possibile ragionare su modelli integrati nel segno della tutela dell’ambiente. Ciò deve avvenire salvaguardando anche il sistema economico lombardo. Un ragionamento che a Bruxelles faticano a comprendere e che, invece, proprio per rafforzare il ruolo della Lombardia come locomotiva d’Italia, deve valere sia per la città di Milano e sia per l’intero territorio regionale”.


sabato 30 settembre 2023

Le basi della mobilità del futuro in un convegno organizzato da “Il Foglio quotidiano” e Automobile Club Milano



“Il Futuro della mobilità: come ci muoveremo nei prossimi anni?” è stato lo spunto per affrontare numerose tematiche legate in generale ai trasporti - e in particolare all’automobile - nel corso del convegno svoltosi oggi a Milano e organizzato da “Il Foglio quotidiano” e da Automobile Club Milano nella sede in corso Venezia.

Dopo i saluti e l’introduzione dei lavori di Geronimo La Russa, Presidente di Automobile Club Milano, nei tre panel relatori qualificati hanno sviluppato altrettanti filoni di discussione con Umberto Zapelloni, curatore del “Foglio Mobilità” e con i giornalisti del “Foglio quotidiano”.

 

Geronimo La Russa - Presidente di Automobile Club Milano: “La certezza di come ci muoveremo nei prossimi anni non ce l’ho, però ho una convinzione: l’auto sarà ancora per lungo tempo protagonista perché è uno strumento di libertà che non può essere ingabbiato in scenari ideologici o improvvisati. La mobilità è importante, è un diritto di tutti e va gestita con attenzione e correttezza nel rispetto delle regole”


In “Quale futuro ci aspetta tra elettrico, ibrido e termico”, il dibattito si è incentrato su come cambierà il nostro rapporto con le auto e con i mezzi di trasporto.

Michele Crisci - Presidente e Amministratore delegato di Volvo Car Italia: “L’elettrificazione è per Volvo una scelta, come la sicurezza. Già nel 2019 abbiamo annunciato che tutte le future Volvo sarebbero state elettrificate. Dal 2030 in avanti produrremo solo elettriche.
Ma il nostro concetto di sostenibilità va oltre la motorizzazione delle vetture. È un impegno a 360 gradi: dai fornitori alle concessionarie. Nel mondo i trasporti sono integrati. Nei prossimi anni si andrà da Milano a New York in poche ore, i treni saranno sempre più veloci e mi immagino che se sarai un cliente Volvo ne avrai una a disposizione ovunque. Questa trasformazione è un’opportunità per tutti noi. Mi immagino le grandi città europee che riusciranno a distinguere l’uso massiccio delle auto nelle città in cui esisterà solo lo sharing mentre tra varie città le connessioni saranno differenti”.


Giuseppe Mazara - Marketing Communication & CRM Director di Kia Italia: “Su 4,3 milioni di vetture elettrificate Kia vendite nel 2030, 1,6 milioni saranno full electric. Le infrastrutture non offrono ancora la piena sicurezza per la scelta 100% elettrica. Anche trovando la colonnina, la procedura di ricarica rischia di essere complesso e poco fluido. Per questo a ottobre lanceremo Kia Plug&Charge, un servizio che consente ai nostri clienti EV9 di ricaricare alle stazioni pubbliche senza complicazioni.Il futuro della mobilità è una grande opportunità per tutti. Mettendomi nei panni del cliente finale io vedo uno scenario molto pulito, molto sostenibile per l’ambiente, silenzioso e interconnesso. Le auto diventeranno come un cellulare e comunicheranno tra loro, consentendo al conducente di usufruire della guida autonoma e ammirare tutto ciò che lo circonda”.


Angelo Simone – CEO di Guido LaScelta: “Con 'Guido la scelta' abbiamo pensato a una start up per veicolare al cliente una comunicazione corretta riguardo l’acquisto dell’auto. Cosa succederà tra tre anni all’auto di oggi. Le informazioni sono numerose e la paura di svalutazione è alta. Abbiamo pensato di intercettare questi bisogni di informazioni e di rassicurazioni. Sino a quando il cliente vedrà l’elettrico come imposto la vedo dura, soprattutto per chi viene da località in cui mancano le infrastrutture”.


Nel secondo panel su “Regole e tecnologia per una maggiore sicurezza in strada” i relatori si sono concentrati su come regole (il nuovo Codice della Strada) e tecnologia possano aiutare a raggiungere un buon livello di sicurezza riducendo il numero di incidenti sulle strade.​

 

Sergio Savaresi - Professore ordinario del Dipartimento di elettronica, informazione e bioingegneria del Politecnico di Milano: “Si andrà verso un cambio radicale di modello di mobilità. L’attuale modello contiene grosse incongruenze perché oggi abbiamo un numero elevato di auto private utilizzate molto poco. In un mondo che deve divenire sempre più sostenibile questo è l’aspetto più difficile da accettare. Quindi in futuro avremo molte meno auto, ciascuna delle quali avrà un contenuto tecnologico molto più elevato e saranno usate sostanzialmente in condivisione”.


Maurizia Bagnato - Sales e Innovation director di Bosch Mobility: “Investiamo ogni giorno per rendere le auto più sicure a partire dall’ABS, che abbiamo lanciato alla fine degli Anni Settanta per poi proseguire con l’ESP, il sistema di controllo elettronico della stabilità. Telecamere, sensori e radar sono il nostro pane quotidiano. Adesso abbiamo dei radar che lavorano con l’intelligenza artificiale: sono una grande evoluzione e permettono una maggior precisione. Il nostro approccio è a step, per gradi. E' necessario acquisire esperienza e confidenza con la tecnologia: per questo siamo partiti con le sperimentazioni in ambienti circoscritti, come il parcheggio dell’aeroporto di Stoccarda dove l’auto va a parcheggiare da sola”.


Carlotta Gallo - Dirigente della Polizia Stradale: “Analizzando i dati Istat 2022 ci rendiamo conto che il numero di incidenti e di morti è ancora elevato. Quando si parla di sicurezza vanno considerati tutti gli elementi: infrastrutture, veicolo e comportamenti dell’uomo. Se la tecnologia ci aiuta noi riusciamo a effettuare un controllo sempre più mirato. Ad esempio con gli ultimi sistemi di cronotachigrafo installati sui camion, il mezzo dialoga direttamente con le nostre pattuglie mandando un alert. Questo ci facilita enormemente il lavoro. Nel 2022 ci sono stati 32mila incidenti per distrazione, deve cambiare l’approccio. L’incidente non è una fatalità, dobbiamo avere la consapevolezza che si può evitare”.


Paolo Ciuffi – CEO Drive Responsability: “La guida è una attività comune e quotidiana, che si compie in maniera automatica e spesso senza le dovute cautele. Gli incidenti stradali sono infatti la prima causa di morte tra gli under 40 in Italia. Ecco perché è necessario sempre avere consapevolezza di cosa si sta facendo quando si è al volante, avere il controllo del veicolo soprattutto sulle strade che percorriamo ogni giorno.
Oltre alla sicurezza, un altro aspetto di forte interesse è l’immediato impatto ambientale: imparando a guidare in modo responsabile si consuma meno carburante, con conseguente risparmio economico, ottenendo diffusamente una maggiore ecosostenibilità. Temi particolarmente cari alle aziende le cui flotte percorrono ogni giorno migliaia di chilometri su ogni tipo di strada, perché oltre al beneficio nei costi di gestione, aumentano l’autonomia di percorrenza in sicurezza, le medie di trasferimento ed eseguono azioni concrete e quotidiane in materia di ecosostenibilità, impattando positivamente sul territorio e le comunità che lo abitano”.

 

Molto interessanti anche le tematiche affrontate nell’ultimo panel “Dalla pista alla strada, l’utilità delle competizioni” durante il quale si è parlato delle gare come banco di prova per la mobilità del futuro e di come il motorsport sia utilissimo per sperimentare e sviluppare la tecnologia poi applicata alle auto di serie, oltre che dell’importanza del motorsport nelle rispettive aziende.

 

Mario Almondo - Responsabile Performance Division di Brembo Spa: “In tutto il mondo assicuriamo la sicurezza ad ogni frenata. Nello svolgere il nostro lavoro accresciamo la nostra competitività e questo ci dà un enorme vantaggio. Se Si riescono a fare bene le cose difficili per lungo tempo si impara tantissimo. I nostri prodotti sono in generale molto avanzati e competitivi per quanto riguarda le performance e la sicurezza. A mio avviso le infrastrutture vanno rese sempre più compatibili con la tecnologia”.


Mario Isola - Responsabile di Pirelli Motorsport: “Quello che il Motorsport ci insegna va poi trasferito al settore stradale per rendere tutto questo utile alla società. Dalla Formula 1 uno abbiamo imparato lo sviluppo del virtuale portandolo come know how in azienda. Materiali, processi produttivi, prove indoor rendono tutto più rapido e preciso. Per la Formula 1 abbiamo un processo produttivo dedicato che ci permette tolleranze minime tra una gomma e l’altra. Abbiamo l’obbligo di fornirle tutte uguali. Una mescola di Formula uno che per altro genera grip sopra gli 80 gradi non può essere montata su un’auto di produzione - questo è evidente - ma ci permette di imparare molto”.

 

Andrea Dolfi - Head R&D Fluid technology solutions di Petronas: “Il pilota chiede al carburante qualcosa in più. Il carburante è la fonte primaria di energia. A parte il plug-in la sorgente di energia principale è sempre il carburante che è il fluido per eccellenza. Importante anche l’olio di trasmissione e il liquido per l’attuatore idraulico. In un'auto di Formula 1 ci saranno 130 chili di fluidi su una vettura che mediamente ne pesa 750. Tutto ciò che si aggiunge in termini di peso deve avere un valore. Per quanto riguarda il futuro della mobilità c’è stato uno shift importante nella power unit con la parte elettrificata che si è aggiunta al motore termico. La benzina di Formula 1 è certamente diversa da quella che si trova alla pompa ma molti degli ingredienti che sono nella benzina di Formula 1 li trovi anche in quella delle normali stazioni di servizio. Si chiama scienza formulativa. L’importante è avere ingredienti sostenibili”.