mercoledì 24 settembre 2025

La mobilità del domani in un convegno organizzato da “Il Foglio quotidiano” e Automobile Club Milano


Milano, 24 settembre 2025 - “Quale futuro per la mobilità” è stato il tema centrale del convegno organizzato da “Il Foglio quotidiano” e da Automobile Club Milano, svoltosi oggi nella storica sede in corso Venezia 43, in cui sono state affrontate le tematiche legate in generale ai trasporti e in particolare all’automobile. Dopo i saluti e l’introduzione del Presidente di Automobile Club Milano Geronimo La Russa, eletto recentemente Presidente di Automobile Club d’Italia, nei sette panel i relatori hanno sviluppato altrettanti filoni di discussione con Umberto Zapelloni, responsabile del “Foglio Mobilità”.

GERONIMO LA RUSSA - Presidente eletto Automobile Club d’Italia: “In molte città italiane i tempi di spostamento sono aumentati e la mobilità è ridotta. Avere una mobilità efficiente è fondamentale per i cittadini perché serve a migliorare la qualità della vita, ma è anche importante per il sistema Paese in quanto attrae investimenti e turismo. Automobile Club Milano e ACI dalla loro nascita si occupano dei problemi della mobilità, sia attraverso lo studio di soluzioni per l'organizzazione e il miglioramento della circolazione, sia promuovendo e tutelando il diritto alla mobilità sostenibile, sicura e inclusiva per tutti. Ci chiamiamo Automobile Club ma vogliamo essere Mobility Club per occuparci della mobilità del futuro”.

Nel primo panel, “Scenari: che cosa ci aspetta in Italia”, sono intervenuti Roberto Pietrantonio, Presidente di Unrae e Roberto Vavassori, Presidente di Anfia.

ROBERTO PIETRANTONIO - Presidente Unrae: “Mi focalizzo su aspetti relativi al mercato italiano. Il mondo dei costruttori ha dimostrato una reattività incredibile. Lo paragono a un maratoneta che corre con uno zaino pieno di pesi. A mio avviso la vivacità dei costruttori è straordinaria. Tante nuove tecnologie, numerosi modelli e molti nuovi dispositivi rivolti alla sicurezza. Talmente tanti che hanno messo in difficoltà i consumatori nella scelta. Manca una visione strategica a 360 gradi. I fondi stanziati hanno solo confuso il mercato”.

ROBERTO VAVASSORI - Presidente Anfia “Dobbiamo puntare sulla neutralità tecnologica: la regolamentazione e le politiche non dovrebbero favorire una tecnologia specifica rispetto ad altre, ma lasciare al mercato la libertà di scegliere la soluzione più competitiva per raggiungere determinati obiettivi. La diagnosi è stata fatta ora ci vuole la cura”.

Successivamente Alfredo Altavilla, Special Advisor BYD per l’Europa, è stato intervistato sul tema: “Cina, pericolo o opportunità?”

ALFREDO ALTAVILLA - Special Advisor Byd per l’Europa: “La holding di Warren Buffet ha venduto la sua partecipazione in BYD. Perché? Semplice: ha portato a casa venti volte il capitale investito. Questa è la risposta. Il fatto che abbia monetizzato la sua posizione non va visto come una sfiducia nell’azienda. L’apertura di una seconda fabbrica europea dopo l’Ungheria? Le fabbriche si aprono quando arrivano i volumi. Ora vogliamo portare a regime i volumi in Ungheria. E comunque non si parla solo di automobili. Dovremo produrre anche delle batterie in Europa perché non ha senso importarle dalla Cina. In questo momento va valorizzata la componentistica perché è il settore che in questo momento ne ha più bisogno. La Cina può essere un’opportunità per la filiera. Gli incentivi sono una droga per il mercato e non dovrebbero tecnicamente esistere in natura perché limitati nel tempo e nello spazio. Un incentivo che dura 3-4-6 mesi non sposta assolutamente nulla. Noi come BYD li abbiamo fatti da soli, più semplici e per tutti. Basta che ci porti una vettura euro 5, indipendentemente dal reddito, e noi, BYD, ti diamo gli incentivi. Oggi tutti i costruttori cinesi vengono equiparati l’uno all’altro. Noi non vogliamo essere considerati uno dei tanti. Noi vogliamo una nostra riconoscibilità in funzione della tecnologia disponibile sulle nostre auto. Abbiamo 125.000 ingegneri assunti, il doppio di Toyota che è il secondo costruttore per numero di ingegneri. Design, tecnologia e competitività dei prezzi. Dei tre punti di forza è la tecnologia quello che viene più apprezzato. Noi puntiamo sul value for money, non vogliamo essere i più economici”.

Alla domanda “Quale energia per il futuro?” hanno risposto Fabio Pressi, Ceo A2A Mobility e Presidente di Motus-e, Gianni Murano Presidente di Unem, Daniele Napoleoni, Associated partner Porsche Consulting e Simone Tripepi, Head of Charging Point Operator Italy Enel

FABIO PRESSI - Ceo A2A Mobility e Presidente Motus-e: Il tema del costo dell’energia va affrontato pensando non all’oggi ma al domani. In Europa è elettrica una vettura su sei, in Italia una su venti. Oggi in Italia ci sono 70.000 punti di ricarica. Molti per il mercato attuale ma pochi per il futuro in cui speriamo. Il 50% delle aree di servizio autostradali è già coperto da colonnine di ricariche.

GIANNI MURANO - Presidente Unem: “Non quale energia per il futuro, ma quali energie. L’elettrico è uno dei vettori ma per decarbonizzare ci sono più soluzioni, come per esempio i biocarburanti. Non ricordo che a livello continentale sia mai stata vietata una tecnologia per legge. C’è bisogno di pluralità. In Europa si vendono 3 milioni di auto in meno. Qualcosa non ha funzionato”.

DANIELE NAPOLEONI - Associate partner Porsche Consulting: “Dall’esperienza emerge che l’aspetto più importante è l’affidabilità della colonnina. Se non funziona oltre il 40 per cento degli utenti non torna più su quella colonnina. Approccio, inizializzazione ed erogazione. Oltre il 90 per cento di problematiche vengono riscontrate nella fase di approccio soprattutto riguardo la localizzazione. Un altro problema risiede nel fatto che nell’inizializzazione i consumatori spesso non capiscono come fare; il terzo problema è nel pagamento. Ma è tutto risolvibile”.

SIMONE TRIPEPI - Head of Charging Point Operator Italy Enel: “C’è ancora bisogno di parlare di elettrico e le istituzioni che dovrebbero farlo non agiscono in maniera sufficiente. Noi come Enel abbiamo 23.000 punti di ricarica installati in tutta Italia. Siamo in una fase in cui la nostra infrastruttura cresce in funzione della sostenibilità di lungo termine. Guardiamo l’esperienza di quei 330mila user che oggi circolano per capire come agire per il meglio. Le infrastrutture installate da aprile 2024 dovranno avere come forma di pagamento anche il bancomat. Stiamo provvedendo e questo farà sì che l’esperienza d’uso della ricarica elettrica si ampli e sia più facile. Per quanto riguarda le tariffe stiamo cercando di evolvere verso una riduzione di costi in base alla fascia oraria. Scenderanno del 30 per cento rispetto alle ore diurne”.

Il quarto panel – “Guida autonoma: a che punto siamo?” - ha visto la partecipazione di Gabriele De Giorgi, Senior Manager di Uber e di Sergio Savaresi, Direttore del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano.

GABRIELE DE GIORGI - Senior Manager Uber: “Noi vogliamo essere in grado di risolvere i problemi di mobilità indipendentemente dal tipo di tecnologia. Che siano i robotaxi o gli autisti. Il futuro per noi è ibrido e la guida autonoma convive con la guida tradizionale. In un futuro che vediamo distante ci sarà una vera trasformazione della mobilità. C’è, infine, una grande competizione tra i Paesi europei per attrarre gli investitori per i test sulla mobilità autonoma”.

SERGIO SAVARESI - Direttore del dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano: “Due anni fa vi ho raccontato delle gare vinte dalla vettura del Team Polimi a Indianapolis e su altri circuiti. Ora stiamo seguendo progetti di guida autonoma urbana: la grande sfida è quella di realizzare un progetto imprenditoriale. La Cina e gli Stati Uniti sono un punto di riferimento, un benchmark, ma penso che anche noi possiamo dire la nostra. Stiamo lavorando su questo, ma per non essere colonizzati dalle tecnologie cinesi e americane occorrono gli investitori. In futuro le auto a guida autonoma dovranno convivere con le auto guidate dalle persone. L’implementazione con l’intelligenza artificiale è la nuova sfida”.

Nel quinto panel, “La Parola ai manager”, sono intervenuti Francesco Calcara, Presidente e AD di Hyundai Italia e Michele Crisci, Presidente e AD di Volvo Italia.

FRANCESCO CALCARA - Presidente e AD di Hyundai Italia: “L’elettrificazione è inarrestabile e sarà il punto di atterraggio. Ma noi continueremo ad offrire auto dotate di motore endotermico ed ibridizzate. Noi viviamo di value for money, stiamo crescendo esponenzialmente. Abbiamo tutti i tipi di alimentazione, persino l’idrogeno. Per quanto riguarda l’elettrico grazie alla tecnologia 800 volt che abbiamo, possiamo ricaricare l’80 per cento in 18 minuti. Ovvero, una breve sosta basta a ricaricare 500 chilometri sul nostro top di gamma che ha oltre 600 chilometri di autonomia. Detto questo, l’esperienza vincente è sulle city car elettriche che non hanno bisogno di questa autonomia”.

MICHELE CRISCI - Presidente e AD di Volvo Italia: Il processo di elettrificazione è in ritardo rispetto alle aspettative degli esperti. Noi pensiamo che l’elettrificazione sia la soluzione. Parlando di intelligenza artificiale sappiamo che ha bisogno di molta energia quindi va di pari passo con le auto elettriche. Ma parliamo anche di attenzione rispetto all’ambiente. Basti pensare che la nostra EX30 è riciclabile al 98 per cento. Nel frattempo però occorre produrre i fatturati. Quindi durante la transizione si spinge sull’ibridazione spinta”.

Sul tema della “Sicurezza sulle nostre strade: aiuti per chi guida e leggi da rispettare” si sono confrontati Maurizia Bagnato, Sales and Innovation Director di Bosch Mobility, Dino Maggioni, System GBU Chief Operating Officer Brembo e Silvia Zywicki, Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato

MAURIZIA BAGNATO - Sales and Innovation Director di Bosch Mobility: “La sicurezza è nel DNA di Bosch. L’obiettivo è arrivare ad azzerare gli incidenti. Investiamo sulla guida autonoma e oggi l’opportunità è quella di aggiornare il software a distanza. Gli aggiornamenti OTA, Over The Air, fanno si che il prodotto non vada incontro a invecchiamento. Un computer centrale può controllare tutta la vettura. Un’integrazione a 360 gradi che aumenta il livello di sicurezza”.

DINO MAGGIONI - System GBU Chief Operating Officer Brembo: “Alla base della sicurezza c’è un sistema frenante. Con l’elettrico aumentano i pesi delle auto e quindi anche il sistema frenante è differente. Noi ci abbiamo lavorato ed è un futuro che è già qui. Oltretutto riduciamo le emissioni grazie a materiali di attrito di nuove concezione. Queste sono tutte innovazioni radicali”.

SILVIA ZYWICKI - Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato: “Come Polizia stradale stiamo lavorando sulla prevenzione. L’uso degli smartphone è una delle cause maggiore di incidenti ed è evitabile. Una norma prevede che la sicurezza stradale sia insegnata nelle scuole materne, primarie e secondarie. Gli studenti che frequentano i nostri corsi avranno più punti sulla patente e partiranno da 22 al posto dei 20. Bisogna sempre fare presente che tutti sono utenti della strada anche coloro che non guidano personalmente. L’educazione stradale è fondamentale. Poi sono gli stessi ragazzi, anche se minori, ad agire sugli adulti, generando un riverbero virtuoso”.

Infine, Cristiano Fiorio, Responsabile di Alfa Romeo Marketing e Communication Global e Mario Isola, Head of Pirelli Motorsport, nel panel “Motorsport e sostenibilità” hanno parlato delle sfide future che li attendono.

CRISTIANO FIORIO - Responsabile di Alfa Romeo Marketing e Communication global: “La Formula 1 crea tecnologia per incrementare la sicurezza sulle auto di produzione. La forza di Alfa Romeo sta nel suo marchio. Il tifoso alfista continua ad esserci. Nella forza della storia, ma soprattutto per avere il diritto di avere un futuro, bisogna consolidare e andare avanti. Vogliamo mantenere il DNA sportivo attraverso prodotti che siano all’altezza”.

MARIO ISOLA - Head of Pirelli Motorsport: “La Formula 1 è un laboratorio a cielo aperto. Il travaso di competenze è evidente. A noi danno 115 canali di telemetria per ogni giro che fa l’auto. Sono Terabyte di dati che servono per sviluppare modelli dedicati al grande pubblico. Nella prossima stagione la Formula 1 assisterà a uno dei più grandi cambiamenti degli ultimi anni. La sfida più grande è fare test su vetture che saranno completamente differenti. Abbiamo omologato il prodotto 2026 e per quello stiamo lavorando con modelli virtuali anche con le squadre che lo utilizzano sempre in modo virtuale. A Monza abbiamo festeggiato i 500 GP in F1. Tutte le gomme vengono recuperate e riciclate come materiali secondari. Le Full Wet non vengono utilizzate in F1 ma dobbiamo continuare a fornirle anche se non possono essere utilizzate perché alzano troppa acqua e non permettono a chi segue di vedere. Il pubblico della Formula 1 è sempre più giovane e un numero sempre maggiore di ragazze si sta avvicinando a questo mondo”. 

(Automobile Club Milano-Ufficio Stampa)