lunedì 21 febbraio 2022

"Gianni Agnelli e Ferrari, l’eleganza del mito", una mostra per i 100 anni dell'Avvocato


- di Massimo Campi
- foto di © Raul Zacchè

Gianni Agnelli e la Ferrari, un amore sin dalla gioventù dell’Avvocato con una unione che si è concretizzata nello storico accordo del 1969, quando Enzo Ferrari ha ceduto le quote dell’azienda e della Squadra Corse alla Fiat.

“Gianni Agnelli e Ferrari. L’eleganza del mito” è un omaggio della Casa di Maranello a un suo grande punto di riferimento, prima come affezionato cliente, poi come interlocutore privilegiato e partner, in occasione del centesimo anniversario dalla sua nascita. 
La mostra, allestita nell'Officina del Museo Enzo Ferrari di Modena, riunisce per la prima volta le fuoriserie realizzate da Ferrari e personalizzate in stretta collaborazione con Gianni Agnelli. Una collezione unica, che testimonia una sintonia durata oltre cinquant’anni fra due delle più carismatiche e autorevoli figure del ventesimo secolo.
Grande appassionato ed estimatore sin da giovane del Cavallino Rampante, l’Avvocato Agnelli ha sempre proposto con garbo e rispetto delle versioni molto speciali e personalizzate di alcuni modelli usciti dalle officine di Maranello. Enzo Ferrari d’altra parte sapeva che l’influenza, il gusto estetico e la personalità di un cliente molto vicino alla Fabbrica, abituato a lavorare su progetti esclusivi, ne poteva determinare le scelte fortunate e lungimiranti. Da questo loro stretto rapporto sono nate automobili dal fascino irripetibile, che Gianni Agnelli guidava con rigoroso understatement.

È il caso della Ferrari 166 MM, che al Salone di Torino del 1948 tanto colpì Agnelli per la sua eleganza essenziale da definirla con il termine inedito “barchetta”, che da allora identifica nel settore dei motori tutte le scoperte da corsa. Finemente personalizzata nei colori verde e blu e negli interni, è la prima fuoriserie di Maranello per l’Avvocato.
Fu poi la Ferrari 212 Inter del 1952 a essere adattata alla personalità di questo cliente speciale, con sofisticate nuance e dettagli che faranno scuola: il bicolore blu 456 di “famiglia” accostato al bianco magnolia del padiglione, oltre a due potenti fari pensati per il piacere della velocità nelle ore notturne.

La mostra prosegue con lo stupendo coupé senza tempo 375 America, realizzato da Ferrari nel 1955 grazie alla simbiosi creativa con Battista “Pinin” Farina. L’Avvocato ne fu subito conquistato e rese unico il suo modello facendo realizzare, fra le altre ricercate finiture d’interni, un prezioso cronografo che volle posizionato al centro del tunnel.
Il rapporto ormai consolidato fra Gianni Agnelli ed Enzo Ferrari segnò un nuovo capolavoro nel 1959 con la Ferrari 400 Superamerica. Questo pezzo unico, che ammiriamo al Museo Enzo Ferrari, allestito da Pininfarina, conferì alle granturismo Ferrari una nuova impostazione stilistica rispetto al passato.

Al Museo Enzo Ferrari è esposta poi la berlinetta 365 P Speciale del 1966, plasmata dal mondo delle competizioni che Pininfarina ha saputo perfettamente interpretare in due “prototipi” a tre posti con guida centrale. 
Quello commissionato da Gianni Agnelli si distingue per l’elegante livrea color argento con una modanatura nera che corre lungo la linea di cintura.
Un’altra icona dalla linea rivoluzionaria che non poteva mancare nella collezione di Gianni Agnelli è la Ferrari F40, da lui ordinata nel 1989 in una versione speciale che si distingue per il tessuto nero dei sedili e la frizione elettronica Valeo.

Nel 2000, sulla base stilistica della 360 Spider, Agnelli affidò a Pininfarina il progetto di una barchetta ancora più estrema in un esemplare unico. 
Con la livrea grigio argento accompagnata da eleganti toni blu, questa barchetta venne donata a Luca di Montezemolo come regalo di nozze.
Finita l’epoca di Enzo Ferrari, sarà Gianni Agnelli ad ereditare il carisma del Drake nelle competizioni. Decide di richiamare Luca di Montezemolo a Maranello, rivoluziona tutto il reparto corse ed assume “non certo per un tozzo di pane” il campione del mondo Michael Schumacher che riporterà in alto la Ferrari nel mondo delle corse.
Conclude la mostra la monoposto di Formula 1 del 2003, la sintesi di un percorso sportivo e tecnologico straordinario. La Scuderia la presentò il 7 febbraio 2003 dedicandola a Gianni Agnelli, scomparso il 24 gennaio. Per tutta la comunità Ferrari fu il più sentito riconoscimento a un indimenticabile cliente partner e a un raffinato, discreto, determinante compagno di viaggio.