lunedì 18 marzo 2019

WSBK/Anche in Thailandia Álvaro Bautista (Aruba.it Racing – Ducati) è senza rivali



Anche in Thailandia, secondo round del Campionato Mondiale MOTUL FIM Superbike, la new entry Álvaro Bautista (Aruba.it Racing – Ducati / Ducati Panigale V4 R) ha messo i suoi avversari in fila realizzando, per il secondo round consecutivo, una fantastica tripletta.
Sia in Gara 1 che nella Gara Tissot Superpole e in Gara 2 il pilota spagnolo ha preceduto il Campione del Mondo in carica della Kawasaki Jonathan Rea (Kawasaki Racing Team WorldSBK / Kawasaki ZX-10RR), sempre secondo, e Alex Lowes su Yamaha (Pata Yamaha WorldSBK Team / Yamaha YZF R1), terzo in tutti i podi.

Nella gara del Mondiale FIM Supersport a trionfare è stato Jules Cluzel che, con la Yamaha YZF R6 del team GMT94 Yamaha, ha tagliato il traguardo davanti ad altri due piloti Yamaha, i compagni di squadra nel Bardahl Evan Bros. WorldSSP Team, Randy Krummenacher e Federico Caricasulo.

Dopo aver vinto tutte e sei le gare disputate fino ad oggi, Álvaro Bautista (Aruba.it Racing – Ducati / Ducati Panigale V4 R) guida la classifica di Campionato con 124 punti, 26 in più di Jonathan Rea e 55 in più di Alex Lowes. Nel WorldSSP Cluzel e Krummenacher guidano la classifica a pari punti, 45 ciascuno.

Il fine settimana in terra thailandese è stato ricco di soddisfazioni anche per Pirelli che, grazie anche alle nuove soluzioni posteriori in mescola morbida, ha contribuito ad infrangere tutti i record della pista realizzati dai piloti WorldSBK su questo circuito. Già nella giornata di sabato, oltre a Bautista, anche Jonathan Rea, Alex Lowes, Sandro Cortese e Leon Haslam erano riusciti a scendere sotto il record della pista durante la Superpole  e, in Gara 1, dove invece tutti hanno utilizzato gomme di gamma in misura maggiorata il ritmo di gara aveva visto un miglioramento di quasi un secondo al giro rispetto allo scorso anno. Miglioramento che è stato incrementato in Gara 2 dove la durata complessiva di gara è stata ulteriormente ridotta di un secondo.

> Credits: Ufficio Stampa Pirelli