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giovedì 21 settembre 2017

Visite illustri e storie eccezionali al Museo Mille Miglia


L’esposizione “90 Anni.1000 Miglia” - in corso al Museo Mille Miglia di Brescia sino al prossimo 7 Gennaio 2018 – continua a sorprendere con auto sempre nuove e dal passato affascinante. 
Nei giorni scorsi le orme del celebre padre hanno condotto al Museo anche i figli del grande pilota Juan Manuel Fangio, che, documentandosi sulla carriera sportiva del campionissimo nelle varie edizioni della Mille Miglia, hanno potuto così visitare la mostra in un periodo di grande rinnovo. 
Ad oggi sono oltre 50, infatti, le vetture che si sono passate il testimone per rappresentare la grande corsa bresciana, capolavori di grande fascino, che complessivamente hanno corso più di 70 edizioni della gara di velocità più̀ bella d’Italia. 

Le auto arrivano da tutto il mondo, pronte a far conoscere il loro passato glorioso attraverso i totem touch screen e i beacon installati sulle auto che, inviando un feed, attivano il mini sito dedicato attraverso l’app di Automotive Masterpieces, la società di Sandro Binelli, ideatore e curatore della mostra. 

Innovativa e 2.0 l’esposizione merita certamente di essere vista più̀ volte: tra le vetture recentemente esposte, che hanno dato il cambio alle precedenti, troviamo la Fiat 508 CS Berlinetta Aerodinamica Tipo M.M. del 1935 telaio 508S076019 appartenente a una collezione svizzera che si aggiudicò il 14° posto alla Mille Miglia del 1936 guidata da Alberto Comirato e sua moglie Lia Dumas come co-pilota, la Giaur 750 Sport del 1950 telaio BT006 che corse la Mille Miglia del 1952 con Luigi Musso e la Parisotto Fiat 750 Sport Siata del 1952 che corse la Mille Miglia nel 1952 di proprietà di un collezionista americano.

- nella foto, Sandro Binelli e Cacho Fangio

mercoledì 26 luglio 2017

“90 Anni. 1000 Miglia”: la mostra dinamica che merita più di una visita


Visitare l'esposizione “90 Anni.1000 Miglia” - in corso al Museo Mille Miglia di Brescia sino al prossimo 7 gennaio 2018 - sorprende sempre. Una mostra innovativa e 2.0 che merita certamente di essere vista più volte, dal momento che le vetture esposte si alternano per tutto il periodo per fare spazio a nuove macchine provenienti da tutto il mondo, USA e Australia comprese.

Ad oggi sono oltre 50, infatti, le vetture che si sono passate il testimone per rappresentare la grande corsa bresciana, capolavori di grande fascino, che complessivamente hanno corso più di 70 edizioni della gara di velocità più bella d’Italia.

Alcune delle vetture esposte corsero ben dieci edizioni anteguerra, tre di esse la prima edizione del Gran Premio delle Mille Miglia del 1940. Altre tra il 1947 e il 1950 corsero diciassette edizioni, sei vetture la sola edizione del 1949. Tra il 1951 e il 1957 le vetture esposte al Museo Mille Miglia hanno corso ben 44 edizioni, 8 di queste corsero insieme nel 1952 e 10 in quella del 1955.

Tra le vetture recentemente esposte che hanno dato il cambio alle precedenti, troviamo la Fiat 508 CS Berlinetta Aerodinamica Tipo M.M. del 1935 telaio 508S076019 appartenente a una collezione svizzera che si aggiudicò il 14° posto alla Mille Miglia del 1936 guidata da Alberto Comirato e sua moglie Lia Dumas come co-pilota nonché la Giaur 750 Sport del 1950 telaio BT006 che corse la Mille Miglia del 1952 con Luigi Musso. Tra le eccezionali vetture esposte vi è inoltre la Fiat 8V del 1952 telaio 106.000004 che corse ben quattro Mille Miglia dal 1952 al 1955 piazzandosi al 23° posto nell'edizione del 1953 con Supremo Montanari alla guida.

Un’auto invece ancora attesa dall'Olanda e che presto troverà posto tra le sale del museo, è la Cisitalia 202 Spyder Sport Speciale del 1947 (Carrozzeria Garella) telaio 002S che corse la Mille Miglia nel 1947 con Eugenio Minetti e Pietro Facetti con il numero 172 piazzandosi al quarto posto assoluto. Si tratta della vettura prototipo “sorella” di quella affidata al grande Tazio Nuvolari nella stessa gara che giunse al secondo posto e che portò i modelli successivi a essere conosciuti come "Spyder Nuvolari". Arriverà invece a settembre direttamente dall’Australia la Fiat 8V (Zagato) telaio 106.000059 che corse la Mille Miglia del 1955 e del 1956 dove giunse 37ma con Aurelio Pellegrini alla guida. Si tratta del terzo esemplare di sole tre vetture di pre-produzione Zagato e che vanta un’impressionante carriera sportiva.

Curiosità e cultura per delle auto che hanno una storia da raccontare. Particolari che vengono alla luce grazie ai totem touch screen posizionati all’interno del museo, che con immagini storiche, documenti e articoli originali, offrono ai visitatori un tuffo nel passato glorioso di questi capolavori, reso fruibile in chiave digitale grazie al lavoro di Sandro Binelli, coordinatore generale di Automotive Masterpieces, ex segretario generale della Mille Miglia dal 2008 al 2012 e curatore della mostra. 

“La vera sfida è il censimento globale delle auto che negli anni hanno corso la Mille Miglia, un lavoro immenso che a oggi è ancora in corso. Abbiamo cercato di mettere in comunicazione passato e futuro, la tecnologia che è parte integrante della mostra ci aiuta a coinvolgere un pubblico più ampio e a promuovere la storia della corsa più bella del mondo - ha dichiarato Binelli –. La mission di Automotive Masterpieces exibitions lab è quella di rendere accessibile il patrimonio motoristico in modalità digitale, sia al fine di promuovere lo scambio di idee e conoscenza, sia per approfondire le ricerche storiche”.

“È per noi un privilegio vedere tanti capolavori riuniti tutti insieme nei nostri spazi museali - ha commentato Vittorio Palazzani, Presidente del Museo Mille Miglia –. Sono tanti i visitatori che ogni giorno visitano la mostra, è bello vedere come questa modalità digitale attiri anche tanti giovani, che possono così conoscere la storia della mitica Freccia Rossa in modo tecnologico e assolutamente innovativo. Con questa esposizione stiamo tessendo nuovi rapporti con i collezionisti internazionali, grazie alla loro fiducia e alle loro vetture, la visita al museo sarà sempre nuova e interessante”.

L’organizzazione dell’esposizione è stata possibile grazie agli special partner Chopard e Zagato, al main sponsor OMR Automotive e agli sponsor AGI, Ambrosi, Camozzi Group, Cembre - Press Fit, Finarte, Ivar, Streparava, Zurich. Il progetto nel suo insieme, prevede a breve anche l'uscita di un libro ed una 3D virtual exhibition.

La mostra è aperta al pubblico tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00.

mercoledì 31 maggio 2017

"90 Anni 1000 Miglia", la terza vettura classificata della Corsa è ritornata al Museo Mille Miglia


Con ancora tangibile il fango della corsa ma con il podio in pugno, la vettura N. 94, vero gioiello dell'automobilismo italiano, l'Alfa Romeo 6C 1500 Gran Sport Testa Fissa (Zagato) chassis del 1933, torna al Museo Mille Miglia. La coppia Mozzi - Biacca della Scuderia Sports, supportata da Zagato e Chopard, ha conquistato un terzo posto assoluto grazie ad una significativa rimonta. L'esposizione 90 Anni 1000 Miglia si arricchisce così di un ulteriore valore aggiunto esponendo la vettura che ancora porta "sulla pelle" i segni della corsa.
Inaugurata il 4 maggio scorso, la mostra promossa da Automotive Masterpieces e dal Museo Mille Miglia con il patrocinio dell'Automobile Club di Brescia occuperà le sale del Museo fino al 7 gennaio 2018.

Non una semplice esposizione: il percorso è una sorta di viaggio nel tempo di questi fantastici gioielli. Grazie alla sua forte connotazione tecnologica, infatti l’allestimento, grazie a pannelli interattivi, racconta la storia di ogni vettura, le gare a cui ha partecipato, le foto storiche. Una mostra 2.0 in grado di emozionare visitatori di ogni età, dai bambini alle prese con vetture straordinarie (quasi da cartoon, immaginarie ai nostri giorni) agli appassionati di tutto il bello che auto come queste riescono a riassumere. Genio di design, abilità tecnica, gioielli di meccanica a volte eccentriche, tra cui spiccano eccellenze del Made in Italy. Un racconto reale e interattivo, che, alle automobili in esposizione, affianca totem touch screen, siti web dedicati, foto, video, rassegna stampa e molto altro ancora, portando il visitatore attraverso un percorso fatto di storia ed emozioni autentiche, raccolte con pazienza certosina da Automotive Masterpieces in collaborazione con il Museo Mille Miglia.

Un’esposizione in continua trasformazione perchè durante la gara alcune delle vetture esposte, proprio come l'Alfa Romeo 6C 1500 Gran Sport Testa Fissa, hanno lasciato le sale del museo per partecipare alla mitica corsa, lasciando così spazio ad un ampio ricambio di cimeli a quattro ruote.
Le oltre 30 vetture presenti sono esposte in ordine cronologico, i visitatori possono approfondire la storia e le caratteristiche di ogni automobile esposta visitando il sito web della stessa attraverso i diversi tool che danno accesso ai contenuti extra di ogni vettura: per esempio utilizzando i totem dislocati lungo il percorso di mostra o attraverso i feed ricevuti dai beacons posizionati sulle vetture e alla tecnologia BLE (Bluetooth Low Energy).
Un vero e proprio viaggio esperienziale attraverso le automobili che diventano storie da raccontare, una modalità che in gergo viene comunemente definita“Internet delle Cose”: è il passato che incontra il futuro.

“La vera sfida è il censimento globale delle auto che negli anni hanno corso la Mille Miglia, un lavoro immenso che ad oggi è ancora in corso. Abbiamo cercato di mettere in comunicazione passato e futuro, la tecnologia che sarà parte integrante della mostra ci aiuterà a coinvolgere un pubblico più ampio e a promuovere la storia della corsa più bella del mondo - ha dichiarato Sandro Binelli, coordinatore generale Automotive Masterpieces, ex segretario generale della Mille Miglia dal 2008 al 2012 e curatore della mostra –. La mission diAutomotive Masterpieces exibitions lab è quella di rendere accessibile il patrimonio motoristico in modalità digitale, sia al fine di promuovere lo scambio di idee e conoscenza, sia per approfondire le ricerche storiche”.

“È per noi un privilegio vedere tanti capolavori riuniti tutti insieme nei nostri spazi museali - ha commentato Vittorio Palazzani, Presidente del Museo Mille Miglia –. Speriamo che la mostra sia l’occasione per avvicinare anche il pubblico più giovane, che potrà così conoscere la storia della freccia rossa. Con questa esposizionestiamo tessendo nuovi rapporti con i collezionisti internazionali, grazie alla loro fiducia e alle loro vetture, la visita al museo sarà sempre nuova einteressante”.

L’organizzazione dell’esposizione è stata possibile grazie agli special partner Chopard e Zagato, al main sponsor OMR Automotive e agli sponsor AGI, Ambrosi, Camozzi Group, Finarte, Ivar, Streparava, Zurich. Il progetto nel suo insieme, prevede a breve anche l'uscita di un libro ed una 3D virtual exhibition.


Alfa Romeo 6C 1500 GS Gran Sport Testa Fissa (Zagato)
alla 1000 Miglia 2017 con Giordano Mozzi e Stefania Biacca (3° posto assoluto)

Nei primi Anni 20 Ugo Zagato conobbe il geniale progettista dell’Alfa Romeo Vittorio Jano con il quale trovò un’intesa fondamentale: Jano voleva costruire Alfa vincenti e aveva bisogno dei migliori fornitori. Era lo stesso periodo in cui il giovane Enzo Ferrari iniziava la sua carriera di pilota proprio con le vetture milanesi. Nel 1926 con la nascita dell’Alfa Romeo 6C (progettata da Jano) avvenne la consacrazione come marchio di carrozzeria preferito per vestire telai da competizione: erano carrozzate Zagato l’Alfa Romeo 6C 1500 Mille Miglia Speciale che vinse la 1000 Miglia del ’28, la 6C 1750 SS che trionfò all’edizione del ’29 e la 6C 1750 GS che, con Nuvolari, dominò nel ’30. Il Drake, nel frattempo, smise progressivamente i panni di pilota per dedicarsi all’aspetto gestionale e organizzativo. Nel 1929 fondò a Modena la Scuderia Ferrari, il team privato delle Alfa Romeo ufficiali e scelse Zagato come partner per la fornitura di carrozzerie. Grazie al trinomio Alfa – Ferrari – Zagato furono scritte pagine indimenticabili della storia sportiva automobilistica del periodo. L’Alfa Romeo 6C 1750 Gran Sport, massimo sviluppo sportivo della 6C in quel periodo, veniva proposta anche con motore ridotto a 1,5 litri per gareggiare nelle classi inferiori.

Il telaio 10814406, nato nel 1933, è uno dei 18 costruiti dotati di un motore Testa Fissa, ovvero con testa e corpo cilindri solidali per scongiurare danni alla guarnizione della testata dovuti all’uso intenso. Acquistata dalla una nota pilotessa Anna Maria Peduzzi (conosciuta come "Marocchina"), corse ampiamente negli anni Trenta. Prese parte alla 1000 Miglia del 1934 per la Scuderia Ferrari con al volante Anna Maria “Marocchina” Peduzzi e Gianfranco Comotti. Giunsero tredicesimi assoluti e vinsero la classe per vetture Sport fino a 1,5 litri. Ritornò nel 1936 guidata dallo svizzero Emmanuel de Graffenried ma non si classificò. Nel 1953 fu importata negli USA da Luigi Chinetti (il famoso importatore Ferrari e proprietario del NART - North American Racing Team).

venerdì 5 maggio 2017

Alla mostra “90 Anni. 1000 Miglia” ogni auto è una storia da raccontare









> 5 Maggio 2017 - Inaugurata ieri presso il Museo Mille Miglia di Brescia, la mostra “90 Anni. 1000 Miglia” è la prima esposizione in assoluto delle vetture che hanno preso parte alla Mille Miglia di velocità e che, ad oggi, continuano a gareggiare. Tra le vetture esposte, vi sono veri e propri modelli iconici e di assoluto pregio.

Come l’Alfa Romeo 6C 1500 Gran Sport Testa Fissa (Zagato) del 1933 telaio 10814406 (nella foto). Questa vettura corse la Mille Miglia nel 1934 condotta da Anna Maria Peduzzi, detta “Marocchina”, piazzandosi al 13° posto e prima di classe. Tornò alla Mille Miglia due anni dopo, nel 1936, con un equipaggio svizzero non classificandosi. 
La vettura è ora di proprietà di un collezionista americano ed è tra le favorite della Mille Miglia 2017, dove sarà condotta dal noto regolarista Giordano Mozzi. 
Passò invece le verifiche tecniche ma non partì alla Mille Miglia del 1940 per un incidente al grande pilota Luigi Villoresi la Lancia Astura Mille Miglia Sport (Colli) del 1938 telaio 413207, icona del Museo Nicolis di Verona. La Astura poi corse nel 1948 con Gordon e Macklin dalla Gran Bretagna. Ritornò alla Mille Miglia un anno più tardi, nel 1949, con Gordon e Lewis (non classificandosi).

La Lancia Aurelia B20 GT (Pinin Farina) del 1951 telaio B201246 è stata battuta recentemente all’asta 2000 Ruote a Milano senza alcuna indicazione sul suo passato sportivo. L’acquirente ha subito aderito al progetto di ricerca, scoprendo che l'auto partecipò alla Mille Miglia dal 1952 al 1955 guidata da Antonio Pozzato (1952 33ma; 1953 non classificandosi; 1954 39ma; 1955 non classificandosi) nonché molte altre gare. La vettura sarà esposta durante un restauro conservativo ancora in corso.

Un’altra vettura che nella Mille Miglia del 1953 guidata da Luigi Villoresi, ebbe un incidente e non si classificò, è la Ferrari 340 MM del 1953 telaio 0294AM nata Touring e in seguito ri-carrozzata Scaglietti. Un pezzo d’eccezione da non perdere!

Il gentleman driver Guido Maria Terzi era il cognato del pilota ufficiale Lancia Umberto Castiglioni, noto con lo pseudonimo di “Ippocampo,” e corse su una Lancia Aurelia B24 Spider del 1955 telaio 1021. Corsero insieme anche nel 1956 non classificandosi. Terzi ci riprovò da solo nel 1957 giungendo al 19° posto assoluto. Solo questo esemplare di Aurelia B24 (conosciuta da tutti per il film “Il Sorpasso”) corse due Mille Miglia!

Tra le curiosità, l’Autobleu 750 Mille Miles del 1954 telaio 1954475 proveniente dall’Olanda e fresca di restauro che l’ha riportata nella sua tonalità blu, il colore con cui corse la Mille Miglia del 1955.