venerdì 22 gennaio 2021

Michel Vaillant e Le Mans

 

di MASSIMO CAMPI
IMMAGINI ©RAUL ZACCHE'/ACTUALFOTO e ©MASSIMO CAMPI 

La recente scomparsa di Jean Graton riporta alla mente l’interesse del creatore di Michel Vaillant per la 24 Ore di Le Mans. Le storie del famoso fumetto da corsa si sono spesso intrecciate con la maratona della Sarthe, e nei primi decenni dell’attuale secolo sono state due le volte che Michel Vaillant è sceso in pista sul tracciato francese. Nel 2002 sono state iscritte due vetture alla 24 Ore per girare molte scene in pista del film Adrenalina blu - La leggenda di Michel Vaillant diretto da Louis-Pascal Couvelaire.La pellicola, sceneggiata da Luc Besson e Gilles Malençon, è liberamente tratta dal fumetto ed è stata interpretata da Sagamore Stévenin e Diane Kruger . Le sequenze di gara girate durante la 24 Ore di Le Mans 2002 sono state eseguite dalla barchetta Lola B98/10, marchiata Vaillante, e dalla Panoz LMP1 Roadster S con i colori Leader, entrambe gestite dal Team DAMS, con gli equipaggi Emmanuel Clerico-Michel Neugarten-Philippe Gache e Perry McCarthy-Marc Duez-Jerome Policand. Lo scopo di entrambe le vetture è solo quello di effettuare riprese in gara, con molte soste per il cambio delle varie riprese, ed entrambe non vengono classificate.

Diverso approccio quello del 2017, con la sponsorizzazione del Team Rebellion per pubblicizzare il sesto album della nuova serie del fumetto da corsa intitolato appositamente “Rebellion”. Il titolo è frutto di una grande operazione pubblicitaria per il lancio dell'album, che ha visto la collaborazione tra Graton, Dupuis e la scuderia svizzera da anni nell’Endurance. Il team partecipa all'intero campionato mondiale Endurance 2017 con due prototipi nella specifica livrea Vaillante ed il nome di Vaillante-Rébellion. La prima uscita, dopo la presentazione al "Club des V" di Bruxelles il 27 aprile 2017 è alla Sei Ore WEC di Spa-Francorchamps, la prima gara della serie, per poi continuare nelle rimanenti prove, con quella più attesa sul tracciato della Sarthe del 17-18 giugno 2017. 

Nella saga a fumetti Michel Vaillant lotta a Le Mans con la Vaillante n° 13 che corre nella massima categoria dei prototipi (LMP1), mentre nella realtà la Vaillante-Rébellion partecipa alle gare Endurance nella seconda categoria dei prototipi (LMP2). In gara ci sono due vetture, la numero 13, "feticcio" nella saga e 31, in pratica un 13 rovesciato. I piloti veri della Vaillante-Rébellion per Le Mans sono Nelson Piquet Jr., Mathias Beche e David Heinemeier Hansson sulla n°13 e Nico Prost, Bruno Senna e Julien Canal sulla n°31. Nella storia, assieme a Michel corre proprio Nicolas Prost già apparso nella saga. 

La 24 Ore di Le Mans 2017 vive sulla grande sfida tra le vetture top ibride e quelle della seconda classe. Le nuove LMP2 sono sempre più belle, sorelle in miniatura delle vetture top, ma con una tecnologia meccanica imposta e decisamente affidabile. Prima della gara si annuncia la sfida i top team della categoria, con la speranza di arrivare in fondo colmando il gap velocistico di quasi 10 secondi al giro con le LMP1 con il ritmo di gara costante. La speranza dei team principali, soprattutto delle Vaillante-Rebellion, è quella di arrivare nei primi cinque, magari approfittando di qualche debacle di una vettura ibrida. 

Gara con tempo ottimale, una edizione completamente asciutta, Le Mans 2017 lascia poco spazio ad eventuali improvvisazioni e sviste causate dal maltempo con conseguenti incidenti come nelle passate edizioni. Ma come nei migliori film di azione una serie di imprevisti hanno ribaltato la situazione e le piccole LMP2 si sono ritrovate, la domenica mattina, a combattere per la testa della gara con l’unica LMP1 che doveva forzatamente rimontare la testa della gara per evitare una figuraccia a tutta la categoria. Prima le Porsche, poi le Toyota sono spesso ferme per vari problemi 

La prima Toyota è ko, rimangono le altre due contro una sola Porsche competitiva, ma il destino è beffardo, ed anche la vettura di Kamuy Kobayashi è Ko con la frizione a pezzi. In gara rimangono due Porsche contro una sola Toyota, ma anche la n°9 ha problemi al motore, con soste ai box che rallentano la corsa. In testa rimane saldamente la Porsche 919 Hybrid n°1 che sembra marciare tranquillamente, con le LMP2 Oreca, la Jackie Chan Racing e la Vaillante-Rebellion alle spalle distaccate praticamente di oltre mezz’ora che lottano tra loro vedendo comunque profilarsi un grande risultato che mette in evidenza l’affidabilità del propulsore della Gibson. Alle 11 della domenica mattina succede l’incredibile con la Porsche n°1 che si ferma mestamente a bordo pista con il motore ammutolito. Le telecamere interne inquadrano il caso e gli occhi attoniti di Andrè Lotterer che comunica con i box, riesce a ripartire con il sistema ibrido ma è lontano e dopo pochi chilometri gli accumulatori lo lasciano a piedi, apre il cockpit, è finita, pura delusione. 

Al comando passa l’Oreca 07 Gibson n.38, della DC Jackie Chan Racing, di Ho-Pin Tung, Oliver Jarvis e Thomas Laurent, seguita dalla Rebellon di Nelson Piquet Junior, David Heinemeier Hansson e Mathias Beche e dall’altra vettura della DC Jackie Chan Racing, la n.37, nelle mani di David Cheng, Tristan Gommendy e Alex Brundle. Improvvisamente la situazione si fa molto interessante, con Timo Bernard che spreme la Porsche n°2 a suon di giri record per conquistare la vetta ed evitare figuracce. La 919 Hybrid viaggia dieci secondi al giro più veloce di tutte altre vetture in pista, un piccolo errore le sarebbe fatele, ed a meno di un’ora dalla fine ripassa al comando salvando l’onore della casa di Stoccarda e di tutta la categoria. La bandiera a scacchi sancisce il risultato, prima è la Porsche, seguita dalla LMP2 del Team Jackie Chan e dalla Rebellion-Vaillante n°13 sul terzo gradino del podio. Michel Vailant è ritornato alla grande a le Mans, ma dopo, durante le verifiche tecniche arriva la delusione con la squalifica della Rebellion per aver utilizzato, nel finale di corsa, una carrozzeria diversa da quella omologata. L’accusa è di aver praticato un’apertura sul lato destro della copertura del motore per accedere al motorino di avviamento e poterlo resettare senza dover passare dalla rimozione della copertura e della carrozzeria del retrotreno.

IMMAGINI DI © RAUL ZACCHE'/ACTUALFOTO e © MASSIMO CAMPI