lunedì 23 dicembre 2013

PanDAKAR, il ritorno

La Fiat Panda ritorna alla Dakar. Con alla guida Giulio Verzeletti che sarà affiancato da Antonio Cabini, come accaduto in altre Dakar in auto e in camion. Equipaggio ben collaudato che punta a un risultato di prestigio.
Una storia, quella della PanDAKar, che inizia nell'autunno 2006: il team FIAT-Abarth PanDAKAR costruisce due auto per disputare la Dakar 2007. In tutto il mondo la notizia suscita scalpore: la city car più famosa al mondo si presenta alla partenza del più massacrante rally raid. Le Panda sono affidate a Miky Biasion e Bruno Saby, ma durante la quarta tappa della gara l'auto di Biasion ha problemi alla frizione e il camion di assistenza veloce in gara, si perde tra le dune del deserto. Così le due Panda 4×4 senza assistenza si ritirano. Bruno Saby e il suo co-driver Rudy Briani non avevano avuto problemi fino a quel momento.

Dall’ottobre 2007 Orobica Raid si occupa del team, che ha, oltre alle due vetture da cui prende il nome, una FIAT 16 4×4, due camion di appoggio in gara e due mezzi per logistica-ricambi fuori gara. Il progetto principale del team è tornare di nuovo in gara con le piccole 4×4, soprattutto in competizioni rally raid di massimo livello. Il tutto supportato dalla grande passione per i motori che unisce staff, equipaggi, meccanici insieme a tutti i fan della PanDAKAR. Il team vanta una pluriennale esperienza nel mondo rally: tra tutti i membri si contano infatti più di cinquanta partecipazioni a gare internazionali tra Dakar, Africa Race, Rally di Tunisia, Transorientale, Rally Tout Terrain Baja Spagna e Ungheria.


La Panda per la Dakar è stata adeguatamente modificata da Cap360 Motorsport di Dario Mondellini. Il sito della PanDAKAR elenca in modo esauriente gli interventi effettuati. Eccoli per gli appassionati del dettaglio tecnico:

  • Utilizzo del motore 16v per avere la potenza necessaria a superare qualunque ostacolo, montato 40mm rialzato rispetto all’8v montato in precedenza. Questa modifica ha dato seguito praticamente tutte le altre;
  • Motore 1,9 16v con collettore e turbina della nuova versione 2.0 multijet;
  • Montaggio gruppo motore/cambio 40mm più in alto rispetto al 1,9 8v montato in precedenza: da qui la scelta obbligata di rifare completamente la traversa anteriore perché la PTU rialzata non ci stava;
  • Frizione rinforzata da 200mm a 6 petali in rame;
  • Traversa anteriore in tubolare di Nickel-Cromo progettata da zero, con attacchi rialzati e attacchi bracci sospensioni modificati;
  • Sospensioni anteriori rifatte per allargare la carreggiata e spostare il passo in avanti di 25mm, bracci in tubolare fazzolettato e lamierato in Nickel-cromo montato completamente su uniball;
  • Montanti anteriori ricavanti dal pieno in 39ncd5 rinforzati e modificati per alloggiare cuscinetto ruota maggiorato (ora uguale per le 4 ruote) e mozzo ruota dedicato
  • scatola guida di derivazione Fiat con corsa accorciata (51mm/giro invece di 48mm/giro) con tiranti sterzo di maggior diametro e testine ricavate dal pieno in 39ncd5 con uniball;
  • Radiatore acqua maggiorato con doppia ventola di maggior diametro (una soffiante, una aspirante), radiatore olio maggiorato, radiatore gasolio e intercooler, tutti dedicati;
  • Impianto elettrico in cavo d’argento di tipo racing, eliminato body computer, fusibiliera e scatola relais in abitacolo ridotta al minimo indispensabile, fusibili riarmabili, fari xenon e supplementari a led, motore sterzo elettrico modificato e riprogrammato, indicatore livello gasolio;
  • Cruscotto ridotto per maggiore abitabilità, eliminato riscaldamento a favore di una ventola interna elettrica (ktm);
  • Cassa ptu ricavata dal pieno in ergal e rinforzata, ingranaggi modificati nel rapporto per permettere di far girare uguali ruote anteriori e posteriori;
  • Albero di trasmissione modificato nella parte posteriore con giunto cardanico
  • differenziale posteriore after Market realizzato ad hoc;
  • Giunti esterni semiassi maggiorati uguali per le 4 ruote;
  • Giunti interni anteriori non più a tripode ma di tipo omocinetico;
  • Semiassi fatti su misura;
  • Sospensione posteriore modificata mantenendo sempre il braccio oscillante ma molto rinforzata, che permettesse un allargamento di carreggiata oltre ad aumento di passo, e l’alloggiamento di cuscinetti ruota e giunti maggiorati;
  • Freni potenziati al posteriore, ora dischi e pinze uguali sulle 4 ruote;
  • Ruote maggiorate 215\80 r15 carico pesante;
  • Carrozzeria rifatta gran parte in vetroresina per adeguarsi all’allargamento di carreggiata e aumento di passo, portellone modificato con gobbe per alloggiare ruote di scorta maggiorate.