lunedì 4 marzo 2019

Da Le Corbusier a Flaminio Bertoni: il primo volante monorazza di DS


Charles-Édouard Jeanneret-Gris, architetto svizzero più noto con lo pseudonimo Le Corbusier, ha profondamente influenzato il design del ventesimo secolo e non solo nelle costruzioni o nei monumenti, ma anche negli oggetti di tutti i giorni, ispirati ai suoi principi o da lui direttamente progettati.

Tra gli schizzi nei taccuini del geniale Le Corbusier non potevano mancare quelli di un'automobile che disegnò intorno al 1936. Motore posteriore, grande abitabilità, minimi sbalzi anteriori e posteriori e una inedita disposizione "a tre" dei sedili per gli occupanti dei posti anteriori. Non ci è dato di sapere se questi disegni fossero finiti in qualche modo sino al Centro Studi Citroën o se quest'ultimo fosse arrivato alle stesse conclusioni autonomamente, ma il progetto TPV e VGD (uno dei quali fu l'origine della futura DS), a quell'epoca, avevano molti punti in comune con le "Voiture type A" e "Voiture type B" del grande Architetto.

Flaminio Bertoni, a sua volta architetto, forse prendendo spunto da uno di quegli schizzi, intorno al 1952, immaginò un nuovo tipo di volante per la DS che era quasi pronta a entrare in produzione. Il reparto che si stava occupando del magico impianto idraulico stava studiando un sistema di sterzatura ad assistenza totale, di tipo aeronautico, che avrebbe comportato l'uso di una specie di cloche, o un manubrio, per la guida della vettura. Dopo alcune prove, però, i tecnici ritennero che il sistema non fosse adatto al grande pubblico e ne posticiparono l'impiego alla futura SM, nata quindici anni più tardi. A Bertoni fu quindi offerta la possibilità di portare a termine il suo lavoro e progettare il primo, elegantissimo volante "monorazza" per la DS.


I vantaggi erano moltissimi: oltre a quelli puramente estetici il volante "monorazza" è studiato per risultare flessibile in caso di incidente, riducendo i danni per il torace del conducente e la sua unica razza lascia al guidatore la più completa visuale sugli strumenti di bordo. Inoltre, la particolare forma della razza e l'assenza del poggiagomito sulla portiera di guida, sono elementi pensati per aiutare il guidatore a tenere le mani sulla corona del volante, contribuendo alla sicurezza. Inizialmente rivestito con un sottile filo di nylon bianco, lo sterzo della DS fu successivamente nastrato sempre in bianco e poi in nero, sino al 1971, quando venne sostituito da una versione dal design più moderno, rivestito in morbida schiuma poliuretanica, rimasto immutato sino alla fine della produzione.

> Credits: Media Center DS Automobiles