lunedì 19 marzo 2018

La storia protagonista del primo raduno M.A.S.


> di Luciano Passoni
Una “voce” inconfondibile si apre un varco nell’aria fredda ed umida di una giornata che segna il confine ormai prossimo tra inverno e primavera. Qualche goccia di pioggia non scoraggia di certo gli eredi, veri ed acquisiti, di una gloriosa azienda: la M.A.S.. 
Partiti da Cerro al Lambro, gli attesissimi ospiti del Raduno M.A.S., organizzato dal Moto Club Melegnano E. T., scendono, con le loro motociclette, tra i filari degli alberi di via della Repubblica, calcano il porfido della Melegnano antica mentre lo sguardo volge al Castello, alle Chiese, alle vie e ai negozi per arrivare davanti al Broletto; sullo sfondo lo sguardo severo della Basilica richiama l’attenzione con i rintocchi del suo campanile.

E’ incredibile ma sono tutti qui: Andreas Seiling, nipote del fondatore dell’azienda, giunto dalla Germania, Ezio e Fulvio Cavazzini, nipoti di Domingo Visentin, telaista, la famiglia Boneschi, della quale è superfluo rammentare il contributo dato da Natale, Sigfrido, Giuseppe e altri fratelli, ai successi commerciali e soprattutto sportivi dell’azienda milanese. Con dei messaggi hanno dato la loro adesione la signora Wilma De Angelis e Lorenzo Melani, anche loro figli di protagonisti di quella storia. Importante la presenza di Giuseppe Urbinati e Renato Paganini, i maggiori esperti tecnici di questa motocicletta; insieme a loro il giovanissimo Wilson Grechi con il papà Giovanni, Marco Magri e Luca Lazzaroni. Altri collezionisti hanno approfittato dell’occasione per uno scambio di materiali, documenti e consigli.

Il programma ha previsto un doveroso omaggio, cominciato in piazza Risorgimento con la presenza del vicesindaco Ambrogio Corti, a cui è seguita una cerimonia per la deposizione di corone d’alloro sulle tombe di Natale, Sigfrido e Giuseppe Boneschi. Il Raduno ha quindi completato la sua giornata con l’esposizione, la classica cena e la consegna di targhe e riconoscimenti vari ai partecipanti, il tutto nell’ospitality offerta dall’Oratorio di Cerro al Lambro. 
Ci permettiamo, da semplici cronisti, una considerazione: l’evento ha dimostrato quanto la città possa diventare un punto d’incontro per questa marca, commercialmente scomparsa negli anni ’50, ma ancora d’interesse per amatori del genere. Con la capacità e l’energia messa in campo dal Moto Club, i cui dirigenti, dal presidente Marcello Cusinato al d.s. Gianluigi Rossi, ed i soci, sempre orgogliosi di rappresentare la storia delle loro radici, legata strettamente al territorio, siamo certi sia possibile dare continuità a questa manifestazione. Magari, ci sia consentito anche questo suggerimento, nel corso della dedica di una via, o una istituzione pubblica, a quel Natale Boneschi che ha rappresentato lo sportivo più significativo della storia motoristica cittadina.

> Foto di Luciano Passoni
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