sabato 23 settembre 2017

L'Alfa Romeo 6C 2300 Turismo che fu di Gabriele d’Annunzio protagonista della prima vendita di Auto Classiche di Pandolfini


L’Alfa Romeo 6C 2300 Turismo che fu di Gabriele d’Annunzio, ritenuta scomparsa anche dagli storici dal momento che il suo attuale proprietario non l’ha utilizzata per raduni, manifestazioni e concorsi d’eleganza ma l’ha gelosamente conservata per più di cinquant’anni, è la stella assoluta della prima vendita di Auto Classiche di Pandolfini. 

Tralasciando le caratteristiche tecniche e stilistiche, qualche nota sulla storia di questa vettura quand’era legata al suo primo proprietario, un uomo che ha scritto - non solo in senso figurato - importanti pagine di Storia e Letteratura: il Comandante Gabriele d’Annunzio, Principe di Montenevoso, com’è scritto nei documenti di circolazione originali che accompagnano l’Alfa Romeo 6C, venduta dalla Casa in data 12 aprile 1935. 

Amante del bello e del lusso, d’Annunzio conosceva e apprezzava le belle automobili e non a caso il suo garage contava diverse Isotta Fraschini che con le predilette Alfa Romeo erano argomento, e forse non il solo, con cui a volte s’intratteneva col vicino mantovano Nuvolari. 

L’Alfa Romeo che Pandolfini presenta dal 22 al 26 settembre a Villa La Massa (Via alla Massa 24, Candeli – Firenze), dove sarà battuta il 27 settembre al lotto 9, fu usata da Gabriele d'Annunzio negli ultimi tre anni di vita al Vittoriale per ricevere gli ospiti alla stazione di Desenzano e per suoi viaggi personali.

Piero Chiara, nella sua “Vita di Gabriele d’Annunzio” (Mondadori, 1978), riporta ad esempio che il 26 Agosto 1937 andò a prendere Ugo Ojetti (giornalista, letterato, Accademico d’Italia), mentre fu cancellato a causa della sua debolezza il viaggio a Venezia in programma per il giorno successivo. 
Forse uno degli ultimi viaggi fu quello che a fine luglio del 1937, sei mesi circa prima della morte, portò d'Annunzio accompagnato dal suo stretto collaboratore Moroni a Parma e a Verona. 

Poi a parlare sono la storia e i documenti a partire da quello del 1937 in cui è costituita la “Fondazione del Vittoriale degli Italiani”, alla quale il 17 aprile 1940 fu trasferita la proprietà dell’Alfa Romeo. 

Con il 5 agosto 46 si apre quella seconda vita che ha portato tutti a pensare alla definitiva scomparsa della vettura, l’Alfa Romeo fu acquistata dalla Società Autotrasporti Industriali di Busto Arsizio, perdendo quindi la sua originale targa, BS 10764, per quella che porta ancora oggi, VA 18580. In seguito, nell’aprile del ‘63 la 6C 2300 viene acquistata da due giovani fratelli di Castellanza che l’hanno usata solo in occasione di qualche speciale cerimonia famigliare: una “vita privata” che gli ha permesso di non essere avvistata dai radar dei commercianti e dei collezionisti. 

Questa Alfa Romeo 6C 2300 Turismo, con la sua meravigliosa carrozzeria “Soffio di Satana” di Touring è un pezzo più unico che raro che può essere proiettata immediatamente nei livelli più alti ed esclusivi del collezionismo e degli eventi a esso dedicati, assicurando al suo prossimo fortunato proprietario un posto di primo piano ovunque voglia cimentarsi, dalla Mille Miglia a Pebble Beach, per non parlare di Villa d’Este. 

ALFA ROMEO 6C 2300 TURISMO (1935)
Telaio N° 710.556
Targa VA 18580
Motore: 6 cilindri in linea bialbero
Cilindrata: 2309 CM3
Potenza: 68 CV
Carrozzeria: Berlina “Soffio di Satana” Touring


> Credits:  Ufficio Stampa Casa d’Aste Pandolfini