giovedì 20 ottobre 2016

A SHANGHAI EDOARDO LIBERATI SI LAUREA IN COPPIA CON ANDREA AMICI CAMPIONE 2016 DEL GT ASIA SERIES





A meno di un anno dalla conquista del titolo del Lamborghini Blancpain Super Trofeo Asia, Edoardo Liberati si è laureato oggi, in coppia con Andrea Amici, campione 2016 del GT Asia Series. A incoronare il binomio romano del team FFF Racing by ACM è stata l’ultima gara dell’ultimo dei sei appuntamenti che si è disputato sullo Shanghai International Circuit.
Un successo coronato dal terzo posto ottenuto con la Lamborghini Huracán GT3 proprio in Gara 2, sotto la pioggia; risultato che è stato sufficiente a confermare davanti a tutti la coppia Liberati-Amici, che giungeva a questo conclusivo round della stagione con nove punti di vantaggio nei confronti dei loro più diretti rivali Anthony Liu e Davide Rizzo.

Dopo avere concluso settimi in Gara 1, disputatasi sempre in condizioni di bagnato, questa mattina Amici è partito dalla pole, spingendo durante tutto il suo primo “stint” di guida. Dopo i cambi Liberati è quindi rientrato terzo, mentre la seconda Lambo divisa dai suoi compagni di squadra Jeroen Mul e Marco Mapelli (con quest’ultimo protagonista nelle fasi finali) è risalita al comando rimanendoci fino all’arrivo. Liberati a questo punto avrebbe potuto agevolmente attaccare la Audi del team Phoenix Racing Asia che la precedeva, ma ha giustamente preferito non prendere alcun rischio.

Con il trionfo di oggi, Edoardo Liberati ed Andrea Amici hanno portato anche il primo titolo alla Lamborghini Huracán GT3. Liberati, 23 anni, nel 2008 campione italiano della Formula Azzurra, cresciuto nel vivaio delle monoposto e alla sua quinta stagione in una serie Gran Turismo, ha potuto così aggiungere un altro importante sigillo al suo palmares.

“Sono veramente felice. Voglio ringraziare Lamborghini, il team FFF Racing by ACM ed il mio compagno di squadra Andrea Amici che ha fatto un lavoro fantastico, spingendo tanto oggi in Gara 2 sotto la pioggia e consegnandomi una vettura perfetta” - ha commentato Edoardo Liberati.