venerdì 7 febbraio 2014

F1, Gian Carlo Minardi chiede più sicurezza

“Dal quel terribile 1994 che ci ha privati di uno tra i più forti piloti della storia dell’automobilismo mondiale, la Formula 1 ha fatto passi da gigante in termini di sicurezza. Ma oggi a che punto siamo? In questi giorni sento sempre parlare da tutti dei nuovi propulsori turbo e dell’affidabilità, ma solamente da Newey di sicurezza. Quello che mi piacerebbe capire, ma soprattutto sentire dire da un organo come la FIA, è che tutto è sotto controllo. La Formula 1 ha introdotto tantissime novità che saranno epocali, ma anche pericolose, come le nuove batterie che in caso di surriscaldamento possono innescare incendi non prevedibili” sottolinea Gian Carlo Minardi attraverso il sito www.minardi.it “Sulle vetture sono stati installati dei led (rosso, giallo, verde) che mettono in allarme meccanici e tecnici per poter intervenire o meno sulla vettura e procedere ai lavori. Il pilota è stato informato che quando esce dalla vettura deve saltare evitando di creare un ponte di messa a terra, ma i commissari di pista sono stati addestrati? Dalle mie informazioni mi risulta che i team abbiano fatto dei corsi sulla sicurezza ai loro meccanici e di potersi avvalere di semplici autocertificazioni che ogni Costruttore di motori ha redatto per i propri Clienti. Ritengo che la FIA debba redigere un apposito protocollo ufficiale sia per i team che per i commissari di pista”.
“Alcune piste ospitano solamente una gara all’anno di livello internazionale - prosegue Gian Carlo Minardi - Questi ragazzi sono preparati? Sanno come muoversi e agire sulle vetture? Sanno con quale led acceso si può intervenire sulla vettura? Le mie vogliono essere semplici domande da appassionato e non da tecnico su un argomento che ritengo di vitale importanza come la sicurezza su un luogo di lavoro. Da quello che ho saputo i circuiti non hanno avuto informazioni a riguardo e alcun protocollo ufficiale. 
Non parliamo poi dei possibili problemi di trasporto. Già in passato le batterie, più piccole e meno tecnologiche, dovevano viaggiare in box dedicati, ora dovranno viaggiare in apposite strutture, sia per i viaggi aerei che per strada sui truck”. (da www.minardi.it)